Operazione Consolazione: in ginocchio il Clan Pillera-Puntina. I provvedimenti restrittivi firmati dal Gip Currò

 

Operazione Consolazione, con arresti di  16 persone, tra esponenti di vertice e affiliati alla cosca Pillera-Puntina di Catania, anche grazie alla collaborazione delle vittime che hanno denunciato di essere taglieggiate dai mafiosi estortori.

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Clan alle corde . si agisce su tutti i fronti

 

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo anche i presunti vertici della cosca Pillera-Puntina, come Giacomo Maurizio Ieni, che secondo collaboratori di giustizia regge il clan, e Fabrizio Pappalardo, indicato come il capo del ‘gruppo del Borgò, che opera in piazza Cavour nel rione ‘Consolazionè, da cui ha preso nome l’operazione della polizia.

Le indagini sono state avviate nel 2015 e hanno fatto luce anche sulla richiesta a uno dei titolari di una delle più note e rinomate pasticcerie della città costretto a versare 5.000 euro, in due rate, per le feste di Natale e Pasqua, a consegnare nel tempo a esponenti del clan 12 ceste natalizie e praticare per loro ‘scontì sugli acquisti.

Vittima di un raid invece il titolare di un panificio  devastato ed intimidito per fare pagare al titolare la liquidazione che sarebbe spettata alla figlia di un appartenente al clan che lì aveva lavorato, colpendo con dei caschi alla testa due dipendenti presenti. Alle violenze, contesta la Dda della Procura di Catania, hanno fatto seguito le minacce alla moglie del panettiere (“se non mi dici dov’è tuo marito scippamu (stacchiamo, ndr) a testa a te e ai bambini“) e allo stesso titolare (“se non dici la verità ammazzo a te e la tua famiglia … il panificio domani deve restare chiuso se no ti ammazziamo la famiglia…”)

Le attività investigative, che si sono avvalse del contributo di diversi collaboratori di Giustizia, hanno consentito di acquisire allo stato gravi indizi di colpevolezza sulla citata consorteria criminale che si reputa retta da Giacomo Maurizio Ieni, inteso “Nuccio u mattuffu”, e da Fabrizio Pappalardo, elemento che si ritiene allo stato di rango apicale del clan, e a capo del “gruppo del Borgo”, nominativo con cui viene appellata piazza Cavour, abituale luogo di ritrovo dei soggetti ritenuti appartenenti al sodalizio. Nel corso delle indagini è stato ipotizzato come Ieni e Pappalardo, unitamente a Carmelo Faro, inteso “pallittuni”, Vittorio Puglisi e Giacomo Pietro Spalletta, controllavano in maniera capillare la loro zona di influenza dedicandosi alle estorsioni nei confronti delle attività commerciali ivi insistenti ed al prestito di somme di denaro con tassi usurari pari al 10%.

Provata l’estorsione ai danni dei proprietari di una nota pasticceria, costretti a versare la somma di 2.500 in occasione delle festività di Natale e di Pasqua, oltre a consegnare periodicamente numerose ceste contenenti i prodotti dolciari venduti, nonché i prestiti ad usura nei confronti dei soci e amministratori di alcune ditte operanti nel settore della ristrutturazione edile e dell’impiantistica e nel commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori.        Gli investigatori informano che  le vittime hanno collaborato denunciando gli autori delle indebite richieste. L’operazione è stata denominata “Consolazione”, dal nome del quartiere in cui insiste la citata piazza Cavour.

Nel corso delle operazioni Giuseppe Saitta è stato altresì arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio in quanto trovato in possesso di un chilo di marijuana, 10 stecche della medesima sostanza, un bilancino di precisione e la somma di 6 mila euro in contanti. I provvedimenti sono stati firmati dal Gip di Catania Pietro Currò su richiesta dei sostituti procuratore Antonella Barrera e Assunta Musella coordinati da procuratore aggiunto Ignazio Fonzo

 

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