È un Sergio Costa, ministro arrabbiatissimo quello visto ieri in Prefettura a Caserta per il comitato dell’ordine e sicurezza. . Per il quarto incendio di un sito di stoccaggio e tritovagliatura in provincia di Caserta, da luglio, ad opera della “Camorra” e, soprattutto dopo i 300 che si sono verificati in tutta Italia.
Un raid in piena regola, quello di giovedì allo Stir di Santa Maria Capua Vetere. E la Procura sammaritana ha già aperto un fascicolo d’indagine con sette qualificazioni di reato. Uno è il disastro ambientale. Sergio Costa, generalissimo dei carabinieri non ci sta proprio, le battaglie le affronta e con determinazione le vince, adesso mobilita l’esercito, avvisa le Prefetture, chiama i “suoi Carabinieri” ,lancia la sfida: «Non ci faremo mettere in ginocchio dai criminali, chi pensa di riaccendere la miccia dell’emergenza e di sguazzare nella melma come ha fatto negli anni precedenti, ha sbagliato palazzo. Questo Governo non si spaventa, gli inquirenti hanno nelle loro mani tutti gli elementi, la Camorra fa schifo e fanno schifo coloro che la sostengono e l’aiutano». Ma non finisce neanche di parlare che va a fuoco un altro deposito; si tratta del parcheggio degli autocompattatori di rifiuti della nettezza urbana di Santa Maria a Vico. Un altro raid: colpito il consorzio Synergie. In fiamme un serbatoio di gasolio e un camion. Ed è di nuovo paura per i residenti che respirano diossina. Ma il generale Costa ha un piano deciso per combattere la Camorra.
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa- nella foto ritratto come Generale dei Carabinieri , molto noto per la sua tenacia e determinazione – lancia la sfida alla Camorra, certo che “sarà messa in ginocchio..“