Marco Marsilio appoggiato dai partiti del centro destra è stato riconfermato alla presidenza della Regione Abruzzo. Candidato di Fratelli d’Italia, ha avuto il sostegno di Lega Nord, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e dalla lista civica “Marsilio presidente”. Marsilio è un esponente storico della destra romana, vicino a Giorgia Meloni.
Il candidato del centrodestra: “Mai nei 30 anni precedenti una amministrazione uscente era stata riconfermata per un secondo mandato”.
“Il popolo abruzzese ha scelto di conferirmi l’onore di guidare la regione per altri 5 anni. Mai nei 30 anni precedenti una amministrazione uscente era stata riconfermata per un secondo mandato. E’ stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro“. Così Marco Marsilio, confermato governatore dell’Abruzzo alle elezioni regionali, parlando al suo comitato. Con 1.579 sezioni scrutinate su 1.634, il candidato del centrodestra Marsilio è al 53,59%, mentre lo sfidante appoggiato dal centrosinistra Luciano D’Amico si è fermato al 46,41%.
“Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo – ha aggiunto – perché era il suo triste passato, e non sarà il futuro dell’Italia. Il mio impegno sarà ancora più intenso”. “Possiamo annà a ballà”, ha scherzato quindi Marsilio, festeggiando con i suoi sostenitori, al comitato elettorale, la vittoria. “Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia, sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di realtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già 5 anni fa”, ha detto anora. Così Marco Marsilio, commentando la sua vittoria alle regionali in Abruzzo presso il comitato elettorale.
“Abbiamo chiesto altri 5 anni per continuare a crescere e completare l’opera di rilancio, ricostruzione e valorizzazione che stiamo mettendo in campo. Esprimo il mio profondo ringraziamento al popolo abruzzese per questo immenso privilegio che mi concede. Questa è la missione della mia vita: restituire alla terra dei miei padri la forza, la dignità, il ruolo che merita”.
. La coalizione che sosteneva Luciano D’Amico, il professore universitario alla guida di un campo molto largo, si è fermata a una decina di punti distanza dal centrodestra del governatore uscente. domenica sera, i dati dell’affluenza non erano incoraggianti: 52,19%, in lieve calo sul 2019. D’Amico, al contrario, aveva scommesso su un dato in crescendo, considerato indispensabile per colmare il gap della vigilia con Marsilio.
È stato deputato alla Camera dal 29 aprile 2008 al 14 marzo 2013 per Popolo della Libertà e senatore della Repubblica dal 23 marzo 2018 al 19 marzo 2019 per Fratelli d’Italia.
Nato il 17 febbraio 1968 a Roma, da genitori originari di Tocco da Causaria (Pescara), si è laureato in Filosofia presso l’Università degli studi di Roma, La Sapienza ed è autore del saggio “Razzismo. Un’origine illuminiosta” per la casa editrice Vallecchi
È stato, al pari del suo collega di partito Fabio Rampelli docente a contratto di estetica, museologia e marketing applicato ai Beni culturali presso l’Università Campus. È sposato e ha una figlia.
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