Sessantasei anni compiuti a giugno, Sergio Marchionne, il supermanager senza cravatte, non c’è più, era stato ricoverato presso il nosocomio di Zurigo per sottoporsi a un intervento alla spalla.
“E’ accaduto, purtroppo, quello che temevamo.l’amico Sergio se n’è andato”. Così il presidente di Fca, John Elkann, ha annunciato la scomparsa di Marchionne. “Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore –
– “Marchionne ha scritto una pagina importante nella storia dell’industria italiana, non ha mai rinunciato a battersi per le proprie strategie, ad affrontare difficoltà e conflitti, a superare incomprensioni” ha comunicato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La notizia della scomparsa di Sergio Marchionne, purtroppo non più inattesa, ci addolora – – e lascia un vuoto in tutti coloro che ne hanno conosciuto e apprezzato le qualità umane, intellettuali, professionali. Desidero in questo momento anzitutto esprimere il mio sentimento di vicinanza ai suoi familiari, e a quanti erano a lui più legati nella vita e nel lavoro”. “Nella sua responsabilità di leader della Fiat ha attraversato anni di trasformazioni assai profonde e radicali dei mercati, dei sistemi di produzione, delle strategie finanziarie, delle relazioni sindacali. Ha assicurato continuità e rilancio fino a costruire una nuova aggregazione, a dar vita a una nuova più grande realtà per sostenere la competizione” prosegue Mattarella. “La sua visione ha sempre provato a guardare oltre l’orizzonte e immaginare come l’innovazione e la qualità potessero dare maggiore forza nel percorso futuro. Marchionne – – ha saputo testimoniare con la sua guida tutto questo, mostrando al mondo le capacità e la creatività delle realtà manifatturiere del nostro Paese”.