L’arcivescovo polacco afferma: “Gay e lesbiche come la peste“
Il Vaticano su tali argomenti resta in silenzio e -si sa- assiste al mutar dei tempi come il fenomeno abbia avuto un evolversi morale e “giuridico”. I movimenti dei “diversi” sono infatti una realtà in tante parti del mondo, in Italia una realtà indiscussa. C’è chi la pensa diversamente e tuona: “Gli attacchi al matrimonio come unione di un uomo e una donna rappresentano una sorta di suicidio dell’umanità stessa, soprattutto nei nostri Paesi occidentali”.
L’arcivescovo di Cracovia, monsignor Marek Jedraszewski, ha affermato che la “comunità dei Gay e lesbiche” è paragonabile alla peste. “Non esiste più un’epidemia e una vera piaga rossa (il riferimento è alla dittatura comunista, ndr) ma ne sta nascendo una nuova, quella creata dalla cultura degli LGBT e delle bandiera arcobaleno, minaccia per i valori e per la solidità sociale e familiare della nostra nazione”. […] Trans, gay, la comunità LGBT è come la peste“. Non soddisfatto il monsignor ha aggiunto: “Chiunque promuova o difenda tali idee, nega la dignità della società, della famiglia e di valori e tradizioni della nazione, come in una nuova e ancor più minacciosa sfida bolscevica alla nostra identità”.
(Comunicazione S.)