“I Vescovi, attenti ascoltatori del grido dei poveri, manifestano convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi è interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso”
L’accusa è della Chiesa siciliana tramite i vescovi che nel documento finale della conferenza episcopale regionale presieduta dall”arcivescovo di Catania Salvatore Gristina dopo la chiusura dei lavori a Palermo, tirano le orecchie ai politici autori di iniziative dubbie e poco pulite. La polemica si infiamma con il Presidente dell’Ars G.Miccichè, destinatario principale dell’accusa, e riprende quota sul possibile innalzamento degli stipendi agli alti funzionari dell’Assemblea regionale siciliana finora stabiliti con un tetto ( allarmante già anch’esso) di 240 mila euro l’anno.
“Le Chiese di Sicilia assicurano che continueranno a venire incontro alle diverse povertà, nelle forme suggerite localmente dalla fantasia della carità, utilizzando anche le risorse derivanti dai fondi dell’otto per mille che i contribuenti destinano alla Chiesa cattolica“.