La Libia non è cambiata, vuol agire con violenza
Una imbarcazione delle autorità doganali tunisine hanno fermato due pescherecci del Compartimento Marittimo di Mazara del Vallo, sotto la minaccia delle armi.Si trovavano in acque internazionali antistanti la località tunisina di Zarzis, non distante dal confine con la Libia,
Il momento non è proprio propizio perché come si sa , proprio nella zona il generale libico Khalifa Haftar, a capo dell’esercito che controlla l’est del Paese, avrebbe impartito la disposizione di colpire le navi italiane che sconfineranno nelle acque territoriali libiche.
L’avvertimento del rivale del premier libico Fayez al-Sarraj, che parla della missione italiana come di “un’interferenza” sembra quindi farsi sempre più concreta.
Soltanto il contemporaneo intervento di un elicottero militare italiano e di un’unità navale della Marina Tunisina ha fatto allontanare l’imbarcazione. “Esprimo grande apprezzamento per l’azione sinergica ed operativa del Ministero degli Affari Esteri italiano e dell’Ambasciata Italiana a Tunisi, della Marina Militare Italiana e della Marina Militare Tunisina – ha detto il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo -. Tuttavia registriamo indignazione e sgomento per quanto accaduto, un ulteriore episodio di una guerra del pesce che dura da oltre 50 anni e mette a repentaglio l’incolumità dei nostri pescatori”.