Il magistrato Luigi Patronaggio , noto per gli avvisi di garanzia al Ministro Salvini, indagato per “sequestro aggravato” nella prima fase dell’inchiesta sulla nave della Guardia costiera “Diciotti”, riesce ancora- suo malgrado– ad essere al centro dell’attenzione per aver ricevuto- si apprende – minacce di morte con una busta, contenente un grosso proiettile da guerra e una lettera su cui c’è scritto “zecca, sei nel mirino” .
Sulla busta – la Digos e la Scientifica indagano – c’è il simbolo di Gladio, un chiaro riferimento all’estrema destra. Il simbolo trovato dagli inquirenti è in bianco e nero su una busta grigia.
“Gladio- affermano gli investigatori- era un’organizzazione paramilitare appartenente alla rete internazionale ‘Stay-behind’, che in Italia prende il nome di Gladio, promossa dalla Nato nell’ambito dell’operazione organizzata dalla Central Intelligence Agency per contrastare un’ipotetica invasione dell’Europa occidentale da parte dell’Unione Sovietica e dei Paesi aderenti al Patto di Varsavia, attraverso atti di sabotaggio, guerra psicologica e guerriglia dietro le linee nemiche, con la collaborazione dei servizi segreti e di altre strutture“.
La Procura di Caltanissetta, competente per territorio, ha aperto un’inchiesta. Il Prefetto Dario Caputo ha indetto una riunione urgente del comitato per l’ordine e la sicurezza Tutti indagano – oltre ai Carabinieri – anche se l’ipotesi più accreditata riconduce i più recenti avvenimenti ad aver scatenato “una reazione a catena”