Il potere a Palazzo Chigi ha un prezzo. Quello di rendere conto ogni cosa , ogni decisione che si prende. E Conte che è riuscito a spezzare il duetto polemico Di Maio-Salvini, dimostra che è lui in fin dei conti, il Presidente tecnico ,obiettivo, che “non vuole nè galleggiare nè vivacchiare”. Ecco dunque la smentita alle osservazioni della lettera dell’Ue “Il taglio a Quota 100 e Reddito di cittadinanza “non è assolutamente all’ordine del giorno”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte ai cronisti ad Hanoi. “E’ da escludere qualsiasi taglio a misure di protezione sociale, perché si prefigurano risparmi di spesa. Questo significa che abbiamo accantonato somme che sono sovradimensionate. Quindi nessun taglio, quelle misure restano intatte”, ha assicurato il premier.
Oggi – ricorderemo- il primo impegno di Conte -afferma un Comunicato Stampa del Premier- ” è stata la partecipazione alla terza edizione dell’High Level Dialogue on ASEAN-Italy Economic Relations, alla presenza delle massime cariche istituzionali vietnamite e di numerosi rappresentanti di aziende italiane e asiatiche. Un’iniziativa importante che testimonia la grande vitalità dei rapporti tra il nostro Paese e i Paesi di questo quadrante regionale, in particolar modo sotto il profilo degli scambi economici e commerciali.
Prima di ripartire ho reso omaggio alla figura storico-politica più importante del Paese: il Presidente Ho Chi Minh, padre della patria, carismatico simbolo dell’indipendenza del Vietnam. Dopo aver deposto una corona di fiori dinanzi al suo Mausoleo, ho visitato la sua residenza privata, una piccola ed essenziale costruzione in legno su palafitta. La visita fa comprendere perché “Zio Ho” (così ancora oggi viene affettuosamente chiamato) sia stato celebrato per lo stile di vita sobrio ed essenziale.
Dopo una breve visita al “Tempio della letteratura”, sede della più antica e prestigiosa Università del Paese, istituita nel 1076, e un saluto ai nostri connazionali che erano a “Casa Italia”, si rientra a Roma. .
Foto Ufficio Stampa G.Conte
“Io – afferma Di Maio – avevo apprezzato il presidente della commissione Juncker quando disse che le politiche di austerità imposte alle Ue erano state troppe dure. Però con la lettera che mandano all’Italia dimostrano di aver avuto un comportamento elettorale, piuttosto che di un vero e proprio ripensamento delle politiche di austerity“.