Il cinismo e l’indifferenza al suicidio dirigono la vita nelle carceri: Nordio vuol creare”una detenzione differenziata….” Sì, ma quando?

 

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio al termine della visita al carcere le Vallette di Torino :”Compatibilmente con le risorse che abbiamo, cercheremo soprattutto quella che vorrei chiamare una detenzione differenziata: tra i detenuti molto pericolosi e quelli di modestissima pericolosità sociale ci può essere una situazione intermedia che, a mio avviso, può essere risolta con l’utilizzo di molte caserme dismesse e che hanno spazi meno afflittivi”. 

sovraffollamento carcere
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Il Guardasigilli dove si è recato nel penitenziario torinese all’indomani della morte di due detenute, una delle quali, nigeriana di 42 anni e madre di un bambino affetto da autismo, si è lasciata morire di fame rifiutando cibo e ricoveri dal momento della sua carcerazione avvenuta nel mese di luglio.

Affermano i familiari e le associazioni : “Cinismo e stanchezza purtroppo dirigono la vita in carcere. Nel caso della detenuta morta di inedia, nonostante l’impegno degli operatori, non si è trovata altra forma di sostegno che non recluderla in un reparto psichiatrico. Lei voleva solo avere l’opportunità di stare vicina a suo figlio di 4 anni affetto da autismo. 

Tre donne morte nel carcere di Torino nel giro di poco più di un mese è allarmante — Non si risolve però il tutto andando a colpire gli operatori di base come fossero capri espiatori. Bisogna rivoluzionare un sistema, quello carcerario, afflitto da una visione pre-moderna. Bisogna aumentare i rapporti con l’esterno, rendere quotidiane le telefonate, assicurare anche d’estate vita nelle sezioni. La pena è la reclusione in carcere non la reclusione in cella, dove a volte le persone sono costrette a stare, in ambienti disadorni e malmessi anche 20 ore su 24″.

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