Che delusione l’Europa. Che delusione il rappresentante italiano alla Presidenza dell’Unione europea. Che delusione Juncker. Un’Europa che uccide le idee come quelle di Carles Puigdemont e dei suoi colleghi di governo non rappresenta il giusto, la verità, la democrazia, la vera libertà. E’ un’Europa di cui vergognarsi per infierire contro gli “ultimi”, il Presidente desitituito della Generalitat de Catalunya, ed accettare un governo e il suo sacrificio imprigionato come fosse criminale . E’ davvero inaccettabile ed indecente vedere che gli Stati membri dell’Unione sostengano Rajioy e la sua dittatura nel “colpo di Stato” contro dei rappresentanti eletti democraticamente. Ma chi dei nostri Onorevoli italiani o siciliani ha mosso un dito, un rigo cioè, in una interrogazione parlamentare, contro il premier spagnolo Rajioy suddito del “suo” re di Spagna.
Ci piacerebbe sapere chi dei professionisti della politica ha criticato anche il premier italiano Gentiloni, tanto indecente – e pecora – nella sua difesa del governo spagnolo. Le idee di questo Signore, Puigdemont meritano l’assoluto rispetto. E non solo politicamente ma anche come uomo. E’ qui la grandezza della Catalogna. Di avere dei grandi sostenitori dei valori umani, quelli che l’Europa non considera neanche e si allinea come un gregge di pecore. Onore a Puigdemont un uomo che non ha esitato a perdere tutto per il valore della Libertà. E’ l’urlo della libertà che 200 sindaci hanno urlato nella Catalogna. Il dubbio adesso diventa legittimo: lo esprime lo stesso leader catalano – se il 21 dicembre, giorno delle elezioni, dovesse vincere il fronte indipendentista cosa faranno i potenti dell’Europa’? Non riconosceranno il risultato elettorale allineandosi con Madrid?
Sarebbe un’altra grave indecenza e a questo punto gli animi diventerebbero così infiammati che scoppierebbe la rivoluzione armata. Inevitabile.
Dal canto suo Puigdemont si è detto pronto all’eventualità di un’estradizione in Spagna. “Tutti sappiamo che possiamo finire in prigione se verrà concessa l’estradizione. Siamo preparati al fatto che ci estradino” ha detto a a Catalunya Radio.
Puigdemont, che si trovava con i suoi quattro ex consiglieri, Clara Ponsatí, Lluís Puig, Toni Comín e Meritxell Serret, ha nuovamente denunciato il ‘polso totalitario’ di Mariano Rajoy: “A noi catalani hanno rubato una legislatura, un governo e un parlamento”. Il leader catalano ha anche ribadito la sua contrarietà all’applicazione dell’articolo 155 della costituzione ed ha lasciato trapelare l’intenzione di deferire il governo davanti al Tribunale di Strasburgo perché la Spagna “provi imbarazzo”.
“Abbiamo diritto di parlare di costituzionalità nei tribunali, di cosa hanno paura? Lo Stato spagnolo parla di costituzionalità solo quando gli conviene. L’attuazione del 155 è illegale“. “L’Europa non può avere prigionieri politici, non può avere un governo legittimo in prigione o in esilio”,è un golpe illegale questo di Madrid ha aggiunto il leader catalano esprimendo sdegno ed indignazione.