di R.Lanza
Stefano Bonaccini riconquista l’Emilia-Romagna. Era prevedibile. L’Emilia Romagna, feudo del Pd. lascia spazio ad alcune strumentalizzazioni. Il profilo morale e civico delle città emiliane è elevato perchè il potere economico e politico da vari decenni ha posto solide basi L’Emilia Romagna non è sotto accusa come la Sicilia dove più frequente è lo sciacallaggio socio-politico e il folclore della “mafiosità” In Emilia Romagna la disoccupazione è certamente meno elevata che in Sicilia dove imprenditori coraggiosi hanno una dimensione culturale di respiro europeo e lottano contro quel marciume che impedisce lo sviluppo del Meridione.
Si afferma che il “popolo delle sardine” abbia contribuito al successo dei dem e all’affluenza alle urne. Una miscela inventata dal Pd per arginare la massiccia partecipazione del Movimento cinque stelle nei comuni e città dove si è votato. L’errore strategico di Di Maio di dimettersi a fine periodo elettorale ha fatto poi il resto. Inevitabilmente la propaganda politica degli avversari lasciava intendere “la fine del movimento cinque stelle”. Si è affievolita pure la comunicazione martellante sul web e sui social. E’ in corso anche – probabilmente inavvertito dal garante Grillo – una narcotizzazione dell’informazione politica su Facebook, l’impresa statunitense che censura gratuitamente a richiesta . In realtà gli onesti in Italia non fanno notizia. Vediamo alcuni dati pervenuti alla nostra Redazione.
La Calabria, invece, non ha creduto al cambiamento promesso dal centro sinistra e con 2.353 sezioni su 2.420, Jole Santelli è al 55,44% contro il 30,11 di Pippo Callipo (nelle foto sotto). I seggi più affollati si registrano a Cosenza, ma non si registrano differenze sostanziali fra le varie province, che oscillano fra il 32 e il 38%.
Questa vittoria del centrosinistra, afferma il presidente rieletto, insegna come “si possa fare una coalizione senza necessariamente, nel centrosinistra, litigare; che la si possa allargare a tanto civismo che per la prima volta prende responsabilità per provare a governare; che bisogna avere l’ambizione di immaginare che c’è molta più gente di quella che pensiamo, e ce l’hanno detto anche le sardine, che non vuole una politica solo di rabbia, odio, incitamento, urla”.
” I primi punti in programma? “Un nuovo Patto per il Lavoro, accompagnato da un Patto per il Clima“.
– E già si pensa alla nuova geografia politica dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Secondo gli esperti statistici della Regione, al Pd verrebbero assegnati da 22 a 24 seggi, di cui 5 a Bologna, 3 rispettivamente a Modena e Reggio Emilia, da 1 a 2 nelle restanti province. Alla Lega, primo partito del centrodestra, spetterebbero 14 seggi, 2 per ora rispettivamente a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza e uno nelle rimanenti circoscrizioni provinciali.
Fra le liste di centrosinistra conquisterebbero 3 seggi la lista Bonaccini Presidente (uno rispettivamente a Bologna e Modena e il terzo o a Reggio Emilia o a Forlì-Cesena), 2 seggi andrebbero a Emilia-Romagna Coraggiosa (Bologna e Reggio) e un seggio spetterebbe a Europa Verde e a +Europa, entrambi nella circoscrizione di Bologna.
Nella coalizione di centrodestra, inoltre, verrebbero assegnati 3 seggi a Fdi, uno rispettivamente a Bologna e a Modena e il terzo o a Parma o a Piacenza, mentre un seggio, a Bologna, sarebbe appannaggio sia di Fi sia della lista Borgonzoni Presidente. Infine, il M5S potrebbe ottenere da uno a 2 seggi, di cui uno a Bologna e uno o a Modena o a Reggio. Non dovrebbero ottenere seggi Volt, Il popolo della Famiglia-Cambiamo e Giovani per l’Ambiente.