Una interpellanza parlamentare a firma di A. Cracolici presentata all’ARS il 18 maggio 2021 verrà esaminata domani , all’ordine del giorno n.322 del 24 febbraio 2022 con richiesta di chiarimenti sulle procedure di mobilità dei lavoratori dell’Istituto incremento ippico:
Palermo,
Pubblichiamo l’intervento dell’on. Cracolici su SUD LIBERTA’ che, più degli altri quotidiani ha approfondito la questione dei lavoratori dell’Istituto Incremento Ippico. Chi volesse intervenire concretamente può telefonare alla nostra Redazione inviando la comunicazione .
“All’Assessore per l’Agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca mediterranea, premesso che l’Assemblea regionale siciliana con legge regionale n.17 del 2019 , art. 2 commi 7 e 8 ha definito la dotazione organico dell’Istituto con sede in Catania. Considerato che tale norma definiva la procedura di messa in mobilità per le eccedenze relative alla dotazione organica;
già, nel dibattito parlamentare, il sottoscritto interrogante faceva rilevare l’esistenza di una norma nella legislazione vigente per riorganizzare gli enti vigilati e per la messa in mobilità del personale in eccedenza verso altri Enti vigilati o presso l’Amministrazione regionale.
Nel medesimo dibattito il Presidente della Regione aveva assunto ‘impegno di ricollocare eventuali esuberi presso altri Enti vigilati o presso l’Amministrazione regionale
Considerato che la norma in oggetto è stata sottoposta al giudizio della Corte Costituzionale che ha ritenuta inammissibile la questione di legittimità costituzionale in quanto già disciplinata dall’ordinamento civile dello Stato.
l’Ente con determina del 14.5.2021 procedeva alla ridefinizione della dotazione organica prendendo atto del giudizio della Corte Costituzionale ma dando applicazione parziale all’art.33 del d.lgs. 165/2001, determinando di fatto, una unilaterale messa a disposizione di alcuni lavoratori, in atto in pianta organica ma senza una preventiva ricerca di ricollocazione degli stessi lavoratori e procedendo alla messa in mobilità con relativa decurtazione salariale pari al 20%.
Tale procedura appare come un inutile aggravamento della conflittualità giuridica e sindacale visto che gli stessi ancorchè dichiarati in esubero ,sono vincitori di concorso presso la Pubblica amministrazione.
Per conoscere se intenda sospendere la procedura di mobilità nelle more che l’Amministrazione regionale avvii una ricognizione dei fabbisogni presso altri Enti vigilati al fine di dare prioritariamente una nuova collocazione ai lavoratori dichiarati in esubero garantendo, così, un principio di tutela e garanzia occupazionale secondo quanto previsto dal CCNL di riferimento