(foto Archivio Sud Libertà)
Disco verde di Francia, Regno Unito e Spagna e adesso di Austria, Svezia, Danimarca, Germania, Lituania, Lettonia e Olanda sul riconoscimento di Guaidò. E mentre l’Italia non si è ancora pronunciata, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto “Responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e tutti i nostri partner dell’Unione europea”
Maduro -è noto – ha respinto nettamente l’ultimatum europeo e non ha escluso il rischio di una guerra civile.
Anche il Regno Unito ha riconosciuto Guaidó come “presidente provvisorio” del Venezuela, sottolineando che non avendo Maduro convocato elezioni presidenziali “negli 8 giorni che ci eravamo prefissati” il Regno Unito “insieme ai suoi alleati europei ora riconosce Juan Guaidó come presidente ad interim fino a quando si potranno tenere elezioni credibili”.
A unirsi al coro anche l’Austria di Sebastian Kurz, inizialmente contraria al riconoscimento e che ha cambiato idea, dopo una conversazione telefonica con il presidente ad interim. “. Per la cancelliera tedesca Angela Merkel “Guaidò è la persona con la quale dialoghiamo e dal quale ci aspettiamo che avvii il prima possibile un processo elettorale”.
A non riconoscere Guaidò è invece l’Irlanda, che chiede elezioni “libere e giuste” nel Paese. L’Italia sembra assumere una posizione di attesa più che diplomatica….
Disco rosso al riconoscimento di Mosca che ” invece stigmatizza il riconoscimento dei big europei parlando di tentativo ” di legittimare una usurpazione del potere” e di “ingerenza diretta e indiretta” negli affari interni del paese latino americano.