Il Tribunale di Messina ha emesso stamane, nei confronti di esponenti di spicco della politica cittadina e della criminalità peloritana, nonché imprenditori e faccendieri di origine messinese 13 ordinanze cautelari. Le indagini della Dia del capoluogo siciliano hanno coinvolto diverse città siciliane,Catania, Caltanisetta, Agrigento oltre Reggio Calabria, Bari, Roma dove le infiltrazioni mafiose erano estese. Sequestrate diverse società ed imprese per un ingente valore di milioni di euro. Negli affari illeciti coinvolta pure l’ex Presidente del Consiglio comunale di Messina, candidata sindaco alle recenti amministrative, Emilia Barrile. Secondo l’accusa, “Barrile, che è ai domiciliari, con l’aiuto di imprenditori avrebbe messo su un sistema d’affari “per avere appoggio elettorale”. Sarebbero state create cooperative fatte “ad arte” con l’assunzione di giovani per svolgere dei lavori per la Pubblica amministrazione, “il tutto – dicono gli investigatori -per avere consensi”. “Attraverso i patronati – spiegano ancora – si agevolavano i giovani per poi avere la disoccupazione”. Emilia Barrile è accusata di diversi reati, pesanti come associazione a delinquere, abuso d’ufficio, atti contrari a doveri d’ufficio.
Si apprende che l’indagine è stata denominata “Terzo livello” coordinata dalla Procura della Repubblica-DDA di Messina, diretta dal Procuratore Capo Maurizio De Lucia ed ha “evidenziato, secondo un comunicato pervenutoci, una rete di rapporti clientelari/affaristici nella gestione della cosa pubblica“. Vedremo altri sviluppi quanto prima..e soprattutto cosa ne pensano- e come si difendono – i diretti interessati…