Una missiva dei sindaci d’Italia indirizzata al premier Giuseppe Conte perchè sia posta sotto riflettori nel corso della riunione della “Cabina di regia” -in videoconferenza -insieme ai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza con i rappresentanti delle regioni, province e i capi delegazione della maggioranza per definire le misure per la fase 2.
Riportiamo il testo della lettera:
“Come sa, noi Sindaci, fin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni, che riteniamo doveroso. Oggi, confermando la nostra leale collaborazione, rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza”, si afferma nella missiva che accompagna un documento contenente una serie di richieste, firmato dai sindaci dei Comuni capoluogo di Città metropolitane.
Al primo punto, l’Anci chiede al governo di conoscere prima del 4 maggio l’elenco delle attività che riaprono per adottare le misure necessarie in materia di mobilità e trasporto, per regolare gli orari di uffici ed esercizi, il corretto utilizzo da parte dei cittadini degli spazi pubblici (parchi, aree attrezzate, giardini, età).
L’Anci chiede poi di fornire “indicazioni chiare e inequivoche sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie ad un prezzo fisso calmierato”. Tra le richieste vi è poi quella di “coinvolgere direttamente i Comuni nella definizione delle misure e delle regole necessarie per una riapertura delle scuole in piena sicurezza per i bambini e i ragazzi”. E ancora: “assicurare ai comuni e alle città metropolitane risorse congrue per la spesa corrente, con particolare riferimento all’azzeramento dell’imposta di soggiorno, dell’imposta di occupazione del suo pubblico e alla forte riduzione della Tari”; “rifinanziare i cosiddetti buoni spesa già erogati dai Comuni e assegnare ai Sindaci un plafond di risorse per il sostegno al reddito strettamente legato agli effetti sociali ed economici dell’emergenza. Prevedere strumenti normativi e finanziari per il sostegno agli affitti commerciali domestici”; “prevedere che nell’ambito della liquidità che sarà resa disponibile dall’Ue all’Italia con gli strumenti finanziari straordinari una quota parte sia assegnata ai Comuni e alle Città metropolitane”.
Per quanto riguarda i trasporti, l’Anci chiede un “integrale sostegno finanziario al trasporto pubblico locale, inclusi i minori ricavi da perdita della bigliettazione e incentivi sulla micro mobilità elettrica, semplificazioni per la realizzazione di piste ciclabili”.
I Comuni chiedono anche di “puntare decisamente e senza indugi per la ripresa degli investimenti pubblici sui Comuni e sulle città metropolitane” e di riconoscere ai sindaci “poteri straordinari di natura commissariale per la realizzazione di opere di valore superiore a 1 milione di euro e una decisa semplificazione delle regole in materia di appalti di lavori e servizi. Prevedere, inoltre un finanziamento autonomo della funzione fondamentale delle Città metropolitane in materia di sviluppo economico e produttivo attribuita dalla legge statale”.
Per “le eventuali risorse assegnate alle Regioni, oltre a quelle già attribuite con precedenti provvedimenti”, i sindaci chiedono che queste “siano vincolate ad attività strettamente legate all’emergenza quali acquisto dpi per servizi essenziali e per popolazione, sanificazione uffici pubblici e spazi città, assistenza socio-sanitaria”. L’ultima richiesta è quella di “migliorare il coordinamento delle misure di sostegno economico per i numerosi settori produttivi colpiti duramente dall’emergenza in modo da assicurare a tutti liquidita in tempi rapidi ed effettivo sostegno con particolare attenzione al settore turistico e balneare”.