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CATANIA
Il consiglio comunale di Catania ha approvato -comunica l’Ufficio stampa dell’Ente – il rendiconto della gestione del 2020, ultimo adempimento contabile che consente al Comune di Catania di rimettersi in “bonis” e ricevere i trasferimenti nazionali da un anno e mezzo bloccati, tenuto conto che l’ipotesi del bilancio stabilmente riequilibrato è stato approvato nel novembre del 2019, a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario e un saldo negativo finanziario di 914 milioni di euro.
Il rendiconto è stao elaborato dalla Ragioneria Generale con gli indirizzi del sindaco facente funzioni e assessore al bilancio Roberto Bonaccorsi, che nell’aula di palazzo degli elefanti ha illustrato il documento contabile al consiglio comunale. Il rendiconto si chiude con un avanzo di amministrazione di 34,97 milioni, “perfettamente in linea a quanto programmato con il bilancio stabilmente riequilibrato quale quota annuale di riduzione del disavanzo che si concluderà nel 2023” – ha detto Bonaccorsi.
Bonaccorsi ha ricordato dettagliatamente il lavoro svolto in questi anni “imponente e irto di ostacoli. La riduzione dei costi di gestione per importi superiori al 20%; la razionalizzazione delle partecipate con la fusione di Amt e Sostare e la rinegoziazione dei contratti per Multiservizi e Amt; il contratto di rete”. Il vicesindaco Bonaccorsi ha annunciato che il prossimo 11 marzo si concluderà l’iter per un’altra storica fusione, avviata quasi un anno fa, tra Sidra e Catania Rete Gas”. Dopo aver citato il giudizio positivo dei Revisori dei Conti sul documento della gestione 2020, il vicesindaco si è soffermato su alcune valutazioni di carattere tecnico e politico.
“Quando Salvo Pogliese mi chiamò a ricoprire l’incarico –ha aggiunto Bonaccorsi- mi ero ripromesso di mantenere un profilo basso e così ho fatto in questi anni lavorando. E il risultato è che adesso il dissesto finanziario nella memoria collettiva è stato archiviato in modo indolore, senza licenziare alcun dipendente delle partecipate e ciò è certamente merito dell’azione amministrativa, improntata a rigore e serietà. Abbiamo adottato una decina di atti contabili di enorme complessità, fondamentali per correggere la rotta e ringrazio dirigenti, funzionari e impiegati della Ragioneria Generale che svolgono un grande lavoro. Per questo –ha proseguito Bonaccorsi– non posso esimermi dal rispondere a illazioni, ad atti di mera propaganda, fondati sul nulla. Gli atti compiuti parlano chiaro, eppure taluni affermano la città non è amministrata. A chi lo avesse dimenticato o fa finta di averlo dimenticato ricordo che unitamente alla dichiarazione di dissesto nel luglio 2018, la Corte dei conti ha ordinato alla giunta e al consiglio a mettere in atto in appena 60 giorni correttivi contabili per 449 milioni di euro. Cosa puntualmente eseguita. Voglio ricordare-ha proseguito Bonaccorsi– che nella consiliatura precedente non si riuscì a cambiare, dopo tre tentativi falliti, neppure il piano di rientro, sbagliando persino il termine obbligato dalla magistratura contabile, pur con una consulenza esterna costata al Comune 30 mila euro. Era forse amministrata allora? Gli atti amministrativi e non certo le fake news sono inoppugnabili, il resto sono chiacchere al vento e che gran parte del merito di questa azione la si deve al sindaco Salvo Pogliese e alla sua capacità di mettere assieme persone e capacità molto diverse tra loro”.
Nel dibattito consiliare sono intervenuti i consiglieri Santi Bosco, Orazio Grasso, Graziano Bonaccorsi, Sebastiano Anastasi, Salvo Di Salvo, Lanfranco Zappalà, Giuseppe Gelsomino. Il rendiconto del 2020 è stato approvato in prima seduta con 18 voti favorevoli e 2 astenuti.
In apertura di riunione Il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno presentato dal presidente della Commissione Urbanistica e Gestione del territorio, Manfredi Zammataro, primo firmatario, e altri consiglieri, relativo alla proroga del suolo pubblico per le attività commerciali gravate economicamente dal covid19.
In particolare il documento impegna l’Amministrazione comunale a prorogare di un anno la validità del suolo pubblico concesso alle attività commerciali, non legandolo quindi all’obbligo di regolarità contributiva degli ultimi cinque anni richiesto da un regolamento che recepisce lo specifico decreto legislativo del Governo nazionale.
L’amministrazione è chiamata inoltre a chiedere al Governo Nazionale di bloccare l’aumento dei costi e prevedere una riforma strutturale della bolletta elettrica che elimini gli oneri di sistema e le tasse e che vengano stanziati ulteriori fondi per il supporto delle attività commerciali in difficoltà.