Napoli,bando per la selezione di 52.236 volontari del Servizio Civile Universale annualità 2024-2025

Napoli,
Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato il bando per la selezione di 52.236 posti disponibili per i giovani tra i 18 e 28 anni che intendono diventare operatori volontari di Servizio Civile Universale.

Il Comune di Napoli nell’ambito del Bando Servizio Civile Universale ha presentato il programma denominato “Napoli città dei giovani 2023” cui potranno aderire 35 aspiranti volontari.

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone
Fino alle ore 14.00 del 15 febbraio 2024 è possibile presentare domanda di partecipazione.

 

Piana di Gioia Tauro, controlli ambientali per la prevenzione dell’ecosistema, 11 imprenditori denunciati

 

Allevamenti intensivi responsabili del 17% delle emissioni

Archivi -Sud Libertà
 Reggio Calabria – Gioia Tauro (RC)

Poderosa campagna di controlli ambientali in tutta la Piana di Gioia Tauro, dove i Carabinieri del Gioia Tauro hanno condotto un servizio coordinato mirato alla prevenzione dell’ecosistema locale, in concomitanza con il periodo di molitura delle olive e produzione dell’olio.

In particolare, sono stati controllati oltre 15 imprese agricole che gestiscono frantoi nei comuni di Molochio, San Giorgio Morgeto, Varapodio, Taurianova e Cittanova, riscontrando il generale rispetto delle normative di settore.
I militari non si sono tuttavia limitati a verifiche all’interno degli opifici, ma hanno esteso i controlli anche ai terreni agricoli e ai corsi d’acqua limitrofi. Proprio durante uno di questi accertamenti, in particolare, i Carabinieri della Stazione e del Nucleo Carabinieri Forestali Parco di San Giorgio Morgeto hanno individuato un impresa dedita all’allevamento di bovini, al cui interno era stata realizzata una conduttura abusiva che convogliava i liquami delle stalle direttamente in area boschiva protetta. Per questo motivo, i due fratelli titolari d’azienda sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Palmi.
Anche a Varapodio, i Carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Carabinieri Forestali di Cittanova hanno denunciato il titolare di un’impresa di calcestruzzi che, sita nei pressi del fiume Marro, utilizzava uno scarico illegale per sversare in fiumara i materiali di risulta della lavorazione degli inerti.
Da ultimo, i controlli dei Carabinieri si sono focalizzati anche sul rispetto della normativa edilizia, ambito nel quale sono state riscontrate alcune irregolarità in materia di smaltimento dei rifiuti industriali, con denunce per 8 imprenditori che avevano realizzato opere edili senza le previste autorizzazioni. Fra questi, due allevatori avevano costruito un’intera stalla per il ricovero di suini, in totale spregio dell’impatto ambientale che tale realizzazione ha sull’ecosistema.
Per tutti i predetti sono state altresì contestate sanzioni amministrate per un totale di 220.000 euro circa, connesse all’obbligo di ripristino dei danni ambientali riscontrati. Inoltre, si è proceduto al sequestro preventivo delle aree oggetto di inquinamento.
Ad ogni modo, i procedimenti penali –informano i Carabinieri-sono attualmente pendenti in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone deferite, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.

Hamas non ci sta alla resa, il vertice israeliano:”Dobbiamo eliminare questi barbari che uccidono i bambini di fronte ai genitori..”

 

Le notizie di martedì 28 novembre sul conflitto tra Israele e Hamas- Corriere.it

 

Problema ostaggi e tregua per le due parti combattenti. C’è di mezzo  l’Iran che minaccia Israele dopo l’uccisione di una figura di spicco dei pasdaran in un raid in Siria. Hezbollah si unisce al coro affermando che “i limiti sono stati superati”. Altissima tensione,”DOBBIAMO COMBATTERE CONTRO I BARBARI CHE UCCIDONO BAMBINI DI FRONTE I LORO GENITORI, AFFERMA IL VERTICE ISRAELIANO”, il dialogo non sembra poter decollare, anzi si allontana sempre più. L’Egitto prova a ricoprire il ruolo di mediatore e elabora un piano in 3 step per provare a disinnescare la crisi.

Il Cairo parte dalla sospensione dei combattimenti per almeno due settimane in cambio del rilascio di 40 ostaggi – donne, minori e uomini anziani, soprattutto malati – ancora prigionieri a Gaza. In cambio, Israele rilascerebbe 120 detenuti di sicurezza palestinesi. La seconda fase vedrebbe un “dialogo nazionale palestinese” sponsorizzato dall’Egitto volto a porre fine alla divisione tra le fazioni palestinesi – principalmente l’Autorità Palestinese dominata dal partito Fatah e Hamas – e portare alla formazione di un governo ‘tecnico’ in Cisgiordania e a Gaza in vista di elezioni parlamentari e presidenziali palestinesi.

La terza fase includerebbe un cessate il fuoco globale, il rilascio dei restanti ostaggi israeliani, compresi i soldati, in cambio di un numero da determinare di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane affiliati ad Hamas e alla Jihad islamica – compresi quelli arrestati dopo il 7 ottobre e alcuni condannati per gravi reati terroristici.

Hamas: “Nessuna resa”

Il piano egiziano sarebbe stato bocciato da Hamas. Il no è implicito se si legge il primo messaggio pubblico che Yahya Sinwar, leader dell’organizzazione, diffonde dopo gli attacchi del 7 ottobre scorso: nessuna resa. Hamas sta affrontando una “battaglia feroce, violenta e senza precedenti” contro Israele, non si arrenderà e non si sottometterà alle “condizioni dell’occupazione”.

Al di là della posizione espressa in maniera perentoria, Sinwar condisce il discorso con dati che non sembrano avere fondamento. Le Brigate al-Qassam, dice, avrebbero attaccato almeno 5.000 soldati israeliani, uccidendone un terzo. Tali numeri non trovano nessun riscontro, nemmeno lontano, nei bollettini ufficiali diffusi dalle Idf: Israele ha reso noti i nomi di 156 caduti dall’inizio delle operazioni. Il leader di Hamas a Gaza sostiene invece che le Brigate al-Qassam abbiano “schiacciato” le truppe israeliane e le stiano decimando.

Rifiuti in Sicilia : «Superate le criticità di 8 comuni, i rifiuti saranno conferiti a Cozzo Vuturo»

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Nella foto l’Assessore della Regione Sicilia all’Energia e servizi di Pubblica utilità R-Di Mauro

 

Rientra l’allarme ad Aci Castello, Belpasso, Campobello di Licata, Campofelice di Roccella, Cefalù, Licata, Nicolosi e Sant’Agata Li Battiati, che rischiavano il blocco del conferimento dei rifiuti nell’impianto di contrada Cozzo Vuturo, a Enna, perché hanno superato o sono in procinto di superare le quantità previste dal contratto.

Grazie a un intervento dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, la Ambiente e tecnologia srl che gestisce l’impianto di contrada Cozzo Vuturo, ha comunicato l’intenzione di concedere una proroga che consentirà di risolvere il problema.

«Siamo intervenuti con immediatezza – afferma l’assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro – per superare le criticità relative a questi otto comuni e scongiurare così l’insorgere di emergenze igienico ambientali. Stiamo lavorando all’individuazione di soluzioni che evitino per il futuro nuove situazioni di difficoltà».

Nuova operazione “Alto impatto” per contrastare la criminalità – quartieri S.Lorenzo-Vicaria.-a Napoli

 

Napoli

Nuova operazione “Alto impatto” per il contrasto della criminalità nei quartieri San Lorenzo – Vicaria.

Sono 300, tra poliziotti e operatori della altre Forze di polizia, gli uomini messi in campo che hanno eseguito controlli e perquisizioni sul territorio.

L’attività ha consentito di arrestare un uomo per detenzione illecita di sostanze stupefacenti, perché sorpreso all’interno di un appartamento dove gli agenti hanno trovato droga, denaro contante ed un impianto di videosorveglianza con tanto di telecamere di vigilanza; inoltre le operazioni di controllo hanno permesso di individuare altre due “piazze di spaccio” all’interno delle quali sono stati sequestrati grossi quantitativi di eroina, hashish e marijuana, diverso materiale per il confezionamento della droga, armi e munizionamento, orologi di valore, denaro contante, walkie talkie, migliaia di pezzi di merce contraffatta con relativi macchinari per il confezionamento, video slot prive di autorizzazioni e tabacchi lavorati esteri.

Durante l’operazione sono stati anche effettuati numerosi controlli amministrativi per la verifica del rispetto delle norme del Codice della strada.

Una donna di Marineo (Pa) truffa un’anziana signora che le consegna 36 mila euro (svincola polizza vita) a fronte della promessa di far lavorare il nipote

Truffa Anziani

 

 

Palermo

Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale Palermo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese una donna di Marineo (PA) per i reati di truffa e autoriciclaggio e tre suoi familiari per il reato di riciclaggio, condotte commesse in relazione a una truffa che sarebbe stata perpetrata in danno di un’anziana signora residente nello stesso paese che, avrebbe consegnato alla principale indagata circa 36.000 €.

Le indagini sono state svolte dai Finanzieri della Compagnia di Bagheria a seguito della querela presentata dall’anziana cittadina, percettrice esclusivamente di una pensione mensile di vecchiaia. In particolare, tra il mese di settembre 2021 ed il mese di luglio 2022, la pensionata, a fronte delle promesse di inserire il giovane nipote disoccupato nel mondo del lavoro, attraverso la partecipazione a un progetto imprenditoriale in realtà inesistente, avrebbe consegnato, complessivamente 36.000 euro nelle mani della principale indagata, una donna residente a Marineo.

L’indagata si sarebbe presentata in più occasioni presso la casa dell’anziana a ritirare il denaro sempre nelle ore in cui questa era da sola, così da non far destare alcun sospetto nei familiari della vittima e, al fine di conferire una parvenza di liceità al suo operato, avrebbe anche rilasciato all’anziana dei buoni di consegna delle somme di volta in volta cedute.

In una circostanza, l’anziana avrebbe addirittura svincolato una polizza vita pur di consegnare quanto richiesto. I passaggi di denaro sono stati ricostruiti dalle Fiamme Gialle sulla base della documentazione detenuta dall’anziana signora e di quanto emerso dagli accertamenti bancari eseguiti sui conti correnti della sospettata, attraverso i quali è stato possibile anche ricomporre le successive fasi di reimpiego e occultamento di parte della provvista illecita, condotte per le quali la donna è stata segnalata per il reato di auto-riciclaggio e tre suoi familiari per quello di riciclaggio.

Nello specifico, la donna, disoccupata e priva di qualsiasi fonte di reddito legittima, dopo aver ricevuto le somme dall’anziana signora, avrebbe posto in essere operazioni di reimpiego o trasferimento, depositando sui propri conti correnti e sulla propria carta di credito ricaricabile complessivamente € 14.072,00, frutto del reato di truffa aggravata; la stessa avrebbe poi versato il provento illecito su strumenti finanziari dai quali sarebbero stati tempestivamente regolati pagamenti ed eseguiti trasferimenti finanziari verso soggetti terzi. Parte dei proventi sarebbe stata inoltre trasferita a tre familiari della principale indagata che, benché consapevoli della critica situazione economica della donna, dopo aver ricevuto le provviste di origine fraudolenta avrebbero proceduto all’acquisto di beni mobili di vario genere, anche fornendo, al momento della fatturazione, dati non veritieri, aspetto che è stato ritenuto indicativo di una volontà dissimulatoria circa la reale provenienza del denaro impiegato.

L’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Termini Imerese, si inserisce nell’ambito delle linee strategiche dell’azione del Corpo, mirate a rafforzare la lotta contro l’illegalità economico-finanziaria e al recupero dei patrimoni illecitamente conseguiti, al fine di garantire una costante tutela dei cittadini, specie di quelli appartenenti alle fasce deboli. 

A causa degli incendi in Sicilia in tilt tutto il sistema aeroportuale

Nuova immagine per l'aeroporto di Trapani – Italiavola & Travel

 

L’aeroporto di Trapani – comunica la direzione – resta chiuso per un vasto incendio

. Le fiamme sono divampate in un vallone che costeggia le piste dello scalo di Birgi. La società Airgest, che gestisce lo scalo di Trapani-Birgi, ha disposto la sospensione di tutte le operazioni di aviazione civile per l’incendio che si è sviluppato nelle campagne circostanti, lato mare, e che si sta propagando all’interno del sedime aeroportuale lato pista.

Sono in corso le operazioni di spegnimento con mezzi antincendio dei militari dell’aeronautica, tra cui un elicottero. “Stiamo collaborando con l’aeronautica militare e i vigili del fuoco per il contenimento dei danni – dice il presidente di Airgest, Salvatore Ombra –

La struttura, fortunatamente, allo stato attuale, non è stata sfiorata, abbiamo comunque emesso un avviso per l’interruzione di tutti i voli fino a che le fiamme non saranno domate e la pista ispezionata. Questa stagione degli incendi sta mettendo a dura prova tutto il sistema aeroportuale”.

Un altro rogo ha costretto i soccorritori a sgomberare la Tonnara di Scopello, circa 200 turisti sono stati portati in salvo via mare. Chiusa la statale 119 di Gibellina sempre per un incendio nei pressi di Alcamo.

Prosegue la corsa al rialzo dei prezzi -incontrollati- del carburante Speculazione dappertutto

 

Archivi -Sud Libertà  -(Immagine di repertorio)

 

Contestazioni da tutte le parti.  Richiesta di sanzioni anche ai singoli distributori.La verde ha raggiunto al self la media di 2,019 euro in autostrada: per un pieno ci voglio 6,6 euro in più rispetto a maggio. Più 8,9 euro un pieno di gasolio. Associazioni consumatori sul piede di guerra

Prosegue la corsa al rialzo dei prezzi del carburante. Se il prezzo medio della benzina ha raggiunto al self la media di 2,019 euro in autostrada, su molte tratte la verde in modalità servito sfiora i 2,5 euro al litro. Rialzi che, tra esodo e controesodo, porteranno secondo le stime circa 2,2 miliardi di euro nelle casse dello Stato per effetto delle accise e dell’Iva sui carburanti.

Non ci stanno  le associazioni dei consumatori, con Assoutenti, che non solo torna a denunciare gli evidenti rincari dei prezzi alla pompa, ma segnala anche come gli aumenti proseguano nonostante il calo delle quotazioni petrolifere. Secondo un monitoraggio alle ore 9 di oggi sulla base dei dati comunicati dai gestori allo stesso Mimit, sono infatti numerosi gli impianti sulle autostrade che, alla data odierna, vendono la benzina (servito) a 2,499 euro al litro, e a oltre 2,4 euro il gasolio. Ma al di là delle autostrade, i listini stanno aumentando su tutta la rete.

In soli tre mesi, da maggio ad oggi, un litro di benzina è rincarato in media di 13,2 centesimi, il gasolio costa addirittura 17,7 centesimi in più. Questo significa da un lato che un pieno di verde costa 6,6 euro in più rispetto a maggio, +8,9 euro un pieno di gasolio, dall’altro che le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro attraverso Iva e accise grazie ai rincari dei carburanti. Un aumento quello degli ultimi giorni che si verifica nonostante il calo del petrolio, le cui quotazioni sono scese sia per il Brent che per il Wti.

CODACONS, DENUNCIA CONTRO MEF

Il Codacons presenta oggi una denuncia nei confronti del ministero dell’Economia e delle finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio ai danni dei consumatori, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana. Lo si legge in una nota dell’associazione, che torna ad attaccare sul caro-carburanti. “Dopo il sedicesimo aumento di seguito del costo dei carburanti, che l’esecutivo a quanto pare non giudica allarmante, considerandolo al netto delle accise”, afferma il Codacons, “è davvero incredibile assistere alla scena di un governo che si prende meriti che non esistono e arriva a fare i conti senza le accise, nel goffo tentativo di convincere i cittadini che la situazione è sotto controllo. Tutto questo mentre gli italiani, ormai rassegnati al salasso, si ritrovano dissanguati alla pompa di benzina”.

Qualcuno deve ricordare al ministro e al governo che le famiglie non pagano il prezzo depurato dalle accise ma quello reale: devono sopportare un prezzo medio di 2 euro al litro, quasi 3 euro nelle peggiori delle ipotesi, senza che nessuno finora sia stato capace di fermare l’arrampicata dei prezzi”, prosegue l’associazione. “L’incoerenza, insomma, regna sovrana: se per il governo la colpa è delle accise, ora la promessa di cancellarle, fatta in abbondanza negli anni passati da diversi esponenti del governo attuale, è sparita nel nulla. Un circo dell’assurdo di cui fanno le spese, al solito, gli italiani”.

 Federcontribuenti: ”Il prezzo della benzina potrebbe essere ridotto di 20 centesimi al litro senza nessuna conseguenza negativa sulle casse dello Stato”.  ”Operazione verità” sulla composizione del prezzo dei carburanti alla pompa. L’associazione di difesa dei cittadini e delle imprese presenterà una campagna di sensibilizzazione sull’aumento dei carburanti con lo slogan “Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato”, con una grafica stampata su un adesivo che sarà attaccato su molte pompe di benzina.

Le conseguenze dei rincari – sottolinea la Coldiretti – è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura.

Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell’Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

Il gap logistico italiano comporta un aggravio di spesa superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola – continua Coldiretti – lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema dei trasporti risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.

Rinascita della Venere, oggi sit-in del Comune di Napoli: assistenza ai deboli

 

 

Napoli

Il Comune di Napoli ha deciso, in accordo con Fondazione Pistoletto, di adoperarsi affinché la città possa godere nuovamente di una delle più importanti e rappresentative opere di arte contemporanea del panorama italiano.

L’Amministrazione in merito ribadisce che non sosterrà alcuna spesa diretta. La ricostruzione sarà curata dallo stesso maestro Pistoletto.

Quest’opera per il maestro ha un forte valore simbolico nel rappresentare l’attenzione alle persone che come Isaia – considerato autore dell’incendio dell’opera – necessitano di assistenza e sostegno. Lo spirito della “Rinascita della Venere” è proprio questo.

In questa prospettiva, quindi, il Comune di Napoli attraverso il Garante dei Detenuti di Napoli Don Tonino Palmese ha aderito al sit-in che si terrà a Napoli domani 12 agosto alle ore 11 a sostegno di Simone Isaia organizzato da Iod edizioni, Pastorale Carceraria della Chiesa di Napoli, Associazione Liberi di volare, Chiesa Evangelica Libera di Casalnuovo, United Colors of Naples, Tribunale 138.

Al sit-in dal titolo “Cure, non carcere per Simone Isaia” ha aderito anche il Garante dei detenuti campano Samuele Ciambriello.

Queste le motivazioni all’adesione: “Aderiamo come Garanti dei detenuti, regionale e del Comune di Napoli, alla sentita e apprezzata iniziativa che si terrà a sostegno di Simone Isaia ritenendo che le istituzioni da noi rappresentate, in ambito dei diritti dei detenuti, stanno attentamente monitorando dal punto di vista giudiziario, esistenziale e anche familiare, la vicenda che vede sotto accusa il giovane Simone. Infatti, il dialogo avviato con la difesa, la famiglia, il mondo del volontariato, la comunità di accoglienza e lo stesso penitenziario, ci conferma la giusta richiesta di un approfondimento che tenga conto della condizione salutare di Simone.

Pertanto, il nostro impegno continuerà nel sostenere la possibilità di ribadire che se dovessero esserci le condizioni per una “pena alternativa” ci sarà sicuramente il nostro sostegno. Auspichiamo che i magistrati competenti, nel corso delle indagini, laddove offrano nuove ed efficaci garanzie di tutela della collettività, possano rimodulare la misura custodiale in atto, consentendo a Simone di affrontare e risolvere il disagio personale, che certamente ha avuto un ruolo determinante in questa triste vicenda”.

 

I CARABINIERI DELL’ARTE RECUPERANO 266 REPERTI ARCHEOLOGICI SMERCIATI DAI TRAFFICANTI NEGLI USA DEL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO

Archivi -Sud Libertà  (Immagine di repertorio)

 Roma – New York 

I Carabinieri -il Comando – informa che l’8 agosto 2023, a New York, presso la sede della Procura Distrettuale di Manhattan (DAO), alla presenza del Procuratore Alvin L. Bragg, sono stati restituiti all’Italia decine di reperti archeologici di pregevole valore, stimati approssimativamente sul mercato mondiale dei beni culturali in svariate decine di milioni di euro.
L’eccezionale risultato è stato conseguito grazie alle incessanti indagini svolte dai Carabinieri dell’Arte, in collaborazione con la Procura newyorkese. Nel dettaglio sono stati individuati negli USA i beni culturali restituiti, la cui provenienza illecita è stata inequivocabilmente dimostrata dalle attività investigative dei Carabinieri i quali, in collaborazione con la Procura di Manhattan, ne hanno ottenuto il sequestro e l’odierna restituzione al nostro paese.
Inoltre, i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) rimpatriano:
– 70 lotti (che constano complessivamente di 145 pezzi) facenti parte della procedura fallimentare a carico del cittadino inglese Robin Symes, localizzati grazie alle indagini condotte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma – mirate a contrastare il traffico internazionale di beni culturali. Le attività sono poi sfociate anche in una procedura extragiudiziale e in una causa civile, condotta in stretta collaborazione con il Ministero della Cultura attraverso l’Avvocatura Generale dello Stato, finalizzata alla restituzione dei beni al patrimonio indisponibile dello Stato italiano;
– 65 manufatti, già in collezione alla “Menil Collection Museum” di Houston (USA), in restituzione spontanea da parte dell’ente proprietario al Ministero della Cultura, essendo stata accertata dai Carabinieri TPC la provenienza da scavi clandestini in aree archeologiche del territorio italiano e l’esportazione illecita.
Tale inestimabile patrimonio archeologico era giunto negli Stati Uniti negli ultimi decenni del secolo scorso poiché smerciati dai grandi trafficanti internazionali senza scrupoli, oggi finalmente riportati a casa dai Carabinieri dell’Arte in collaborazione con la Procura newyorkese e i colleghi della Homeland Security Investigations (HSI). Presenti alla cerimonia il Console Aggiunto d’Italia a New York, Dott. Cesare Bieller, il Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, il Vice Procuratore del DAO di Manhattan, Colonnello Matthew Bogdanos, e lo Special Agent in Charge HSI, Ivan J. Arvelo.
Tutti i reperti, rientrati in Italia con spedizione diplomatica, appartengono a un arco temporale che va dall’età Villanoviana (IX/VIII sec a.C.), alla civiltà etrusca (VII/IV sec. a.C.), alla Magna Grecia (V/III sec. a.C.) fino all’età romana imperiale (I-II sec d.C.).
L’importante recupero odierno è stato conseguito grazie alla vincente collaborazione tra Italia e USA nel settore, un ambito nel quale i Carabinieri dell’Arte e il District Attorney’s Office di New York, in particolare attraverso il coordinamento delle indagini negli USA svolto dall’Assistant District Attorney NY, Colonnello Matthew Bogdanos, hanno consolidato una cooperazione di impareggiabile efficacia nel mondo, consentendo l’eccellente risultato che si celebra oggi.
Il ritorno in Italia di tale pregiata e inestimabile bellezza culturale è anche il frutto della incessante sinergia tra i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e il Ministero della Cultura, guidato dal Capo del Dicastero, Prof. Gennaro Sangiuliano, nei quali si eleva con fierezza la passione e l’impegno per la tutela del patrimonio culturale.

 

 

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