Richiesta la rimozione di Giampiero Panvini , “falso caporedattore stampa” dell’Ersu etneo e commissario dell’Istituto Gioeni

 

Ciancio e Paxia: “Scandaloso sfrattare una giovane ospite ipovedente dalla struttura, per di più in questo momento”. 

 

Ancora Panvini nella bufera. Dopo la scoperta del nostro Giornale “Sud Liberta’ di un decreto della Regione di un impegno spesa a suo favore,eccessivo ,oltre 7o mila euro per quattro mesi-da settembre a dicembre- di “attività stampa”all’Ersu ,compresi oneri vari, dichiarata con la falsa qualifica di “Caporedattore” insieme a Dario Matranga dell’Ersu di Palermo arriva un altro macigno di non poco conto sul suo comportamento di commissario all’Istituto ciechi di Catania  Riportiamo l’intervento di due deputate (M5S) sensibili alla problematica sociale

Dopo una lunga diatriba, cominciata prima di novembre, tra il commissario e gli ospiti dell’Ardizzone Gioeni, che ha determinato il distacco del riscaldamento e  dell’acqua calda per diversi giorni nell’ala destinata alle stanze dei non vedenti, adesso arriva l’ordine di immediata liberazione della stanza ai danni di una donna ipovedente ospitata presso l’istituto. Riteniamo non più rinviabile la rimozione di Panvini dall’incarico di commissario dell’Ipab di Catania”.

A dichiararlo sono le deputate all’Ars e alla Camera del Movimento 5 Stelle Gianina Ciancio e Maria Laura Paxìa che si dicono “incredule dopo aver letto la deliberazione n. 79 del 16 dicembre 2020” con la quale Giampiero Panvini, responsabile nominato dalla Regione Siciliana, ha disposto ‘la risoluzione del rapporto di convitto e del regime residenziale’ nei confronti di una giovane donna ipovedente, Jessica Costa, che da anni vive e lavora nella struttura, nata appositamente per dare una mano a chi si trova in gravi condizioni fisiche di cecità. “Neppure la dura fase di diffusione del coronavirus – sottolineano le Portavoce m5s –  né il periodo di festività che ci accingiamo a vivere, sono riusciti a stoppare questa decisione, che prevede l’ordine di dimissione ed immediata liberazione della stanza, motivato da presunte violazioni di alcune fredde disposizioni di un regolamento interno”.

“Intimare l’allontanamento dai locali, in piena emergenza sanitaria, per di più a dei soggetti fragili, è un atto oltre che di scarsa sensibilità umana anche contrario alle norme vigenti (D.l. n. 34/2020 convertito in Legge n. 77/2020 art 17 bis “Proroga della sospensione dell’esecuzione degli sfratti di immobili ad uso abitativo e non abitativo”).

Le attuali e critiche circostanze che stiamo vivendo – sottolineano le deputate  – avrebbero dovuto consigliare diversamente chi ha vergato l’ordine di espulsione della giovane ipovedente, soprattutto perché, in questo modo, si tradiscono i principi fondativi dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni, sorto grazie alla volontà testamentaria del Barone di San Vito nel 1884”. 

“Le priorità di ‘assistenza, educazione e istruzione’ – sottolineano le deputate – che lo stesso Statuto fondativo assegnava all’Istituto di beneficenza, evidentemente non sono bastate per trovare una soluzione ad un problema che, ci risulta, fosse via di definizione tramite apposita interlocuzione tra l’istituto e l’avvocato della giovane ospite, la quale ha già saldato i mesi di ottobre, novembre e dicembre e stava per formalizzare una proposta transattiva per saldare quanto dovuto”.

Nella foto sopra di un recente evento culturale svoltosi a Catania, l’assessore Scavone ,il 2 da sinistra e il commissario Panvini ultimo a destra

Adesso – concludono Ciancio e Paxìa – tocca all’Assessore regionale alla famiglia Antonio Scavone mettere una pezza a questa situazione incresciosa con la definitiva rimozione dell’attuale commissario straordinario”.

Nomina Soprintendente etnea Donatella Aprile- e lo stile della Soprintendenza che ricorda ancora Corleone stile d’epoca.

Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania - Da dicembre  2020 l'arch. Donatella Irene Aprile è alla guida della Soprintendenza BCA  di Catania. Proprio qui l'architetto ha cominciato la sua

 

di    Raffaele Lanza

Una telefonata e’ arrivata in questi giorni in redazione. Raffaele, la Regione ha sostituito la Soprintendente di Catania Rosalba Panvini con quella di Siracusa, Donatella Aprilia. Un ricordo personale perchè sembra che, anche a distanza di anni il sinonimo Beni culturali-Regione siciliana- Soprintendenze- dirigenti sia entrato in una becera e cinica visione globale. Non sono nomine dettate dalla scadenza naturale dell’incarico. Abbiamo sempre detto che le nomine dei dirigenti apicali alle Soprintendenze sono dettate dal  sistema Mafia bianca/politica/ Amministrazione regionale .   “Mafia”e/o meccanismo perverso – perchè i Beni culturali    costituiscono da oltre un trentennio – forse anche più – una casta ben protetta dei dirigenti comandanti che esprimono il loro modus dominante sul personale favorevole in un reciproco alternarsi di cariche, favori, promesse, invio personale operativo e decreti confezionati a hoc. Oggi a me dirigente,povero di titoli, ma segnalato, domani tocca a te.  Più o meno la regola è questa. 

     La Soprintendenza etnea con tutte le sue ramificazioni conta oltre trecento dipendenti.. categorie e fasce con qualifiche diverse e disparate: c’è un Paese alla Soprintendenza di Catania , in quell’appartamento del primo piano di Via Luigi Sturzo che costeggia la prostituzione africana e quella siciliana sul viale del tramonto.     A distanza di anni sarebbe difficile distinguere questo oceanico Ufficio ai Beni culturali e dell’Identità siciliana- tale definita- da un Ente pubblico  di Corleone stile d’epoca.

Non sfugge a questo squallido comportamento il decreto di nomina- n.4311/20 -di ispirazione politica presidenziale della Regione ma firmato -per gerarchia”  burocratica dal direttore generale S.Alessandro. Lo riportiamo così come ci è stato consegnato dalla Regione.   Riportiamo pure anche quello aggiuntivo di guida ad interim della Soprintendenza aretusea.

Non si dice in esso che la “nuova”Soprintendente di Catania la dipendente arch.Donatella Aprile esce o meno da una graduatoria dirigenziale di soprintendenti candidati alla nomina della struttura etnea”, così come è stato fatto per l’ente di Siracusa ritualmente prima tappa dei novelli soprintendenti, prima di arrivare a Catania in Via Luigi Sturzo.  Si parla genericamente solo di “Atto di interpello” al quale non crede nessuno fra i dirigenti onesti “fuori dal giro”..

Si è parlato sulla stampa (quella “ufficiale”:  che conta -e vale  forse, scusate la franchezza,  un soldo bucato) delle “qualità della dirigente”e degli incarichi ricoperti dalla prescelta ma vorremmo vedere quale dirigente ai beni culturali non abbia  ricoperto in Sicilia incarichi e ruoli rilevanti tipici della qualifica?           L’incarico all’arch.Aprile è la dimostrazione vivente- ancora una volta – che , sia il direttore generale Alessandro . sia i dirigenti di vertice del dipartimento ai beni culturali di Palermo in Via Delle Croci sono a perfetta conoscenza che  queste nomine  di soprintendenti hanno esclusivamente ispirazione politica governativa regionale .

 Se vi sono scontenti, saranno chiamati. Ad essi sarà promesso altro prestigioso incarico se il dirigente appartiene alla “casta -associazione”     Se il dirigente” è escluso dal giro”, prenderà il sopravvento il fenomeno del Mobbing che costringerà il dirigente ad orientarsi a scegliere un altro Dipartimento della Regione siciliana.Oppure -ne abbiamo conosciuto tanti valorosi -a scegliere il pensionamento anticipato.

Naturalmente vi sono casi di “furbizia” o mafia dirigenziale delle strutture culturali anche nel resto d’Italia .  Il Ministro alla Cultura Franceschini ne sa qualcosa. Per la gestione emergenziale a Pompei del Grande Progetto dal 2013 si sono avvicendati diversi Generali dei Carabinieri nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri  , col fine di riportare la gestione a quella ordinaria.

 La Sicilia ha la peculiarità, scusate anzi  il termine improprio, meglio dire la mafiosità di concentrarsi esclusivamente  su altri profili: la nuova soprintendente è una dirigente di terza fascia,neanche anziana di servizio eppure c’erano candidati di seconda fascia e il suo curriculum non reggerebbe il confronto con quello di altri visto che tanti sono congedati in pensione.

Ma poi altro quesito:  siamo così certi di poter ancora valutare il peso reale di curricula drogati da decenni di incarichi ottenuti garantendo fedeltà al l’assessore o al governatore di turno piuttosto che alle norme della Costituzione (vedasi articolo 9 ) ? È un espediente che si alimenta in modo circolare: si impilano titoli e incarichi con cui si gonfiano curricula da spendere per ottenere nuovi incarichi.  La tappa di Siracusa e Ragusa è la prima meta per i dirigenti -“da segnalare”-che non hanno titoli elevati per arrivare poi consolidati col titolo fresco di “Soprintendente di Ragusa o Siracusa” a Catania . Il caso più eclatante quello di Vera Greco circondata da dirigenti più titolati di lei. La storia continua eguale. 

Si osserva che Irene Donatella Aprile -che proviene dalla vicedirezione del Polo regionale dove ha affiancato l’allora direttrice Maria Grazia Lentini,sia stata collocata quale architetto a capo di una soprintendenza che tradizione vuole sia per lo più retta da archeologi. Si dimentica che la soprintendenza è un istituto multidisciplinare. Unica su base territoriale, è organizzata in una équipe con competenze che corrispondono a distinti ambiti settoriali: le sei aree funzionali (unità operative). Peraltro dal 2016 con incongrui accorpamenti, per cui i beni architettonici fanno coppia con quelli storico-artistici e quelli paesaggistici con quelli demoetnoantropologici    Per tutti i contenziosi e le liti che avvengono in questi Enti, forse dovrebbero essere retti da avvocati specialisti- 

 I curriculum vitae-pubblicati sui siti dunque – valgono solo per gli occhi degli allocchi se è vero com’è vero che ancora oggi la Regione non ha inventato una modalità trasparente e leale nella valutazione dei dirigenti.    E il controllo dei sindacati regionali Cobas.codir, Sadirs, Siad, Cisl, Cgil, Uil, Ugl   sull’operato della Regione ed Atti di interpello burla?

Non hanno poteri poveretti  e, comunque, non hanno essi nè le capacità di opporsi nè l’intenzione  di attivare una inimicizia o rottura  con i potenti della Regione   perchè il contrasto vibrato farebbe perdere numerose iscrizioni e l’Aran potrebbe fermare i cospicui finanziamenti regionali distribuiti ai “segretari generali dei sindacati regionali”,controllati ed indagati diversi  con rinviati a giudizio dalla Procura di Palermo per uso personale dei contributi..   Gli  atti di interpello, come quello dei Beni culturali, n.4683 35 del 19 Nov.2020   sono poi fumo negli occhi per chi intende fare denunce incrociate alle Procure. 

Altre Soprintendenti  non avevano titoli e li hanno maturati solo a Ragusa e Siracusa,prima di venire a Catania,  lo vediamo adesso con l’arch. Aprile notoriamente donna attiva di “destra”, ricorderemo una sua candidatura al Senato nel gruppo politico in cui milita    da svariati anni con il governatore Nello Musumeci .  No, Donatella Aprile è una dirigente che rappresenta solo un brutto ricordo per chi lotta per una società migliore e pulita.

I programmi dell’Aprile già sono noti ,lavori di recupero e riuso dell’ex Manifattura Tabacchi destinata ad essere il Museo archeologico regionale di Catania e il completamento del restauro dell’ex Collegio dei Gesuiti, in via dei Crociferi,  nuovo allestimento della chiesa di San Francesco Borgia, potenziamento della piattaforma informatica. .

D.D.G. n. 4311 /2020 REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL’IDENTITA’ SICILIANA – DIPARTIMENTO REGIONALE DEI BENI CULTURALI E DELL’IDENTITA’ SICILIANA. IL DIRIGENTE GENERALE VISTO lo Statuto della Regione Siciliana; VISTO il Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modifiche e integrazioni; VISTO il Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150; VISTA la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 ed in particolare l’articolo 9, comma 1, nella parte in cui prevede che, per il conferimento di ciascun incarico dirigenziale e per il passaggio ad incarichi dirigenziali diversi, si tiene conto della natura e delle caratteristiche dei programmi da realizzare, delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, dell’attività svolta, applicando di norma il criterio della rotazione degli incarichi; VISTA la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19, recante “Norme per la riorganizzazione dei dipartimenti regionali. Ordinamento del Governo e dell’Amministrazione della Regione”; VISTO il Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39 recante disposizioni sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi ed in particolare gli articoli 3, 4, 7, 9, 11, 12 e 13; VISTO il D.P. Reg. n. 2413 del 18.04.2018 con il quale l’Ing. Sergio Alessandro è stata nominato Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana in attuazione della delibera della Giunta Regionale n. 167 del 10.04.2018; VISTO il D.P. Reg. n. 2806 del 19.06.2020 con il quale è confermato all’Ing. Sergio Alessandro l’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’I.S. per anni uno, in attuazione della Delibera n. 265 del 14.06.2020 VISTA la legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, articolo 49, ed in particolare il comma 1, che prevede la riorganizzazione dell’apparato amministrativo regionale finalizzata a conseguire una riduzione delle strutture intermedie e delle unità operative di base ed il comma 12, che prevede il conferimento di incarichi di valore economico anche inferiore a quelli in scadenza contrattuale, in deroga alle disposizioni normative o contrattuali più favorevoli; VISTO l’articolo 13 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 ed in particolare i commi 1 e 3, che prevedono riduzioni al fondo per la retribuzione di posizione e di risultato del personale con qualifica dirigenziale, il comma 5, che prevede l’individuazione dei criteri di pesatura degli incarichi dirigenziali, ferme restando le disponibilità del fondo per il trattamento accessorio della dirigenza ed il comma 12, che dispone la proroga degli incarichi dirigenziali fino al 30/06/2016; VISTA la Deliberazione n° 239 del 27 giugno 2019 con la quale si approva il “Regolamento di attuazione del Titolo II della legge 16 dicembre 2008, n° 19. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali ai sensi dell’articolo 13, comma 3, della legge regionale 17 marzo 2016, n°3. Modifica del Decreto del Presidente della Regione 18 gennaio 2013, n° 6 e successive modifiche e integrazioni”, costituente allegato “A” alla Deliberazione; VISTO il D.P. Reg. 27 giugno 2019, n. 12, pubblicato sulla GURS n. 33 del 17 luglio 2019 e in vigore a decorrere dall’1 agosto 2019, e l’allegato 1 “Regolamento di attuazione del Titolo II della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali ai sensi dell’articolo 13, comma 3, della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3. Modifica del decreto del Presidente della Regione 18 gennaio 2013, n. 6 e successive modifiche e integrazioni”, che modifica gli ambiti organizzativi e gestionali dei Dipartimenti regionali per esigenze di maggiore funzionalità degli stessi, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 10 della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19 e successive modifiche ed integrazioni; VISTO il Contratto Collettivo regionale di Lavoro del Personale con qualifica Dirigenziale della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 per il quadriennio giuridico 2002-2005 e per i bienni economici 2002-2003 e 2004- 2005 ed in particolare gli articoli 9, 10,36, 41 e 64; VISTO l’atto di interpello prot. n. 46835 del 19.11.2020; VISTE le istanze pervenute entro il termine previsto e la relativa documentazione; VISTI i curricula professionali dai quali è stato possibile ricavare performance operative e i comportamenti organizzativi, nonché notizie circa attitudini e capacità professionali, l’attività svolta, le specifiche competenze organizzative possedute nonché le esperienze di direzione maturate; VISTA in particolare l’istanza con l’allegato curriculum vitae avanzata dall’arch. Irene Donatella Aprile, volta alla disponibilità per il conferimento di incarico dirigenziale di cui al predetto atto di interpello; RITENUTO che, dall’esame comparato dei curricula, l’arch. Irene Donatella Aprile, dirigente di terza fascia dirigenziale del RUD della Regione Siciliana, per la natura e le caratteristiche dell’incarico, per le attitudini e le capacità professionali che si evincono dal curriculum e dalla banca dati del RUD, dai risultati conseguiti e dalle esperienze precedentemente maturate, comunque attinenti l’incarico, dalla complessità della struttura interessata, dal titolo di studio posseduto, nonché infine dall’anzianità di servizio maturata nella qualifica dirigenziale, risulta essere dirigente idoneo a ricoprire l’incarico di preposizione del Servizio S.14 – “Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania”, del Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; VISTO il D.D.G. n. 5063 del 10.11.2020 del Dipartimento Regionale della Funzione Pubblica e del Personale, con il quale la dott.ssa Rosalba Panvini, già dirigente responsabile del Servizio S.14 – “Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania”, a decorrere dal 01.12.2020 è cancellato dal ruolo di appartenenza della Regione Siciliana, con riconoscimento del diritto a pensione; VISTO il D.D.G. n. 4254 del 15.09.2018 con il quale è stato conferito all’Arch. Irene Donatella Aprile l’incarico di dirigente responsabile del Servizio S.19 – Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Siracusa, del Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; RITENUTO di poter accogliere la richiesta espressa dal dirigente; VISTA la nota prot. n. 50491 del 07.12.2020, con la quale è stata formulata dal Dirigente Generale la proposta di conferimento incarico di dirigente responsabile del Servizio S.14 – “Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania”; VISTA la comunicazione del 09.12.2020 assunta con prot. n. 50775 del 09.12.2020 con la quale la l’arch. Irene Donatella Aprile comunica di accettare l’incarico; VISTO il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.T.) aggiornamento 2019- 2021 – ed in particolare i paragrafi 4.3 “Rotazione del Personale”, 4.4 “Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse”, 4.5 “Autorizzazione allo svolgimento di incarichi ai dipendenti”, 4.6 “Inconferibilità e incompatibilità incarichi dirigenziali”, 4.7 “Attività successive alla cessazione dal servizio”, 4.8 “Formazione di commissioni, assegnazione agli uffici, conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti contro la p.a.”; CONSIDERATO che il soggetto cui si conferisce l’incarico nei tre anni successivi alla cessazione dello stesso non potrà svolgere attività lavorativa di tipo subordinato o autonomo presso soggetti privati che, con riferimento agli ultimi tre anni di attività svolta per conto dell’amministrazione conferente, siano stati destinatari di provvedimenti adottati o di contratti o di accordi sottoscritti nell’esercizio dei poteri conferitigli con l’incarico; VISTA la nota prot. n. 35452 del 17.07.2019 con la quale è stata data informativa alle Organizzazioni Sindacali in ordine alla pesatura delle strutture intermedie e delle unità operative di cui al funzionigramma approvato con D.P. Reg. 27 giugno 2019, n. 12; CONSIDERATO che l’indennità di posizione variabile è soggetta alla disponibilità del fondo per il trattamento accessorio della dirigenza, come disposto dall’articolo 13, comma 5, della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3, al fine di assicurare piena omogeneità nella graduazione della retribuzione di posizione; RILEVATA l’insussistenza delle cause di inconferibilità ed incompatibilità rispetto all’incarico dirigenziale, come da dichiarazione prodotta dall’arch. Irene Donatella Aprile, quale condizione per l’acquisizione dell’efficacia del medesimo incarico ai sensi dell’articolo 20 del citato decreto legislativo n. 39/2013; RITENUTO di dover revocare l’incarico dirigenziale di cui al D.D.G. n. 4254 del 15.09.2018, con decorrenza dalla data di notifica del presente provvedimento, con il quale è stato conferito all’Arch. Irene Donatella Aprile l’incarico di dirigente responsabile del Servizio S.19 – Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Siracusa, del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; RITENUTO pertanto, di procedere, con decorrenza dalla data di notifica del presente provvedimento , al conferimento dell’incarico dirigenziale all’arch. Irene Donatella Aprile di dirigente responsabile del Servizio S.14 – “Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania”; D E C R E T A Art.1 E’ revocato dalla data di notifica del presente provvedimento il D.D.G. n. 4254 del 15.09.2018 con il quale è stato conferito all’arch. Irene Donatella Aprile l’incarico di dirigente responsabile del Servizio S.19 – Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Siracusa, del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; Art.2 Per le motivazioni espresse in premessa, che ai fini della presente determinazione si intendono integralmente riportate e trascritte, – ai sensi e per ogni effetto dell’articolo 9, comma 1, della legge regionale 15 maggio 2000, n.10, dell’articolo 11, comma 6, della legge regionale 3 dicembre 2003, n.20 e dell’articolo 36 del vigente C.C.R.L. area dirigenziale all’arch. Irene Donatella Aprile dirigente di terza fascia del RUD della Regione Siciliana, è conferito, con decorrenza dalla data di notifica del presente provvedimento, l’incarico dirigenziale di dirigente responsabile del Servizio S.14 – Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania; Art. 3 Con atto successivo sarà stipulato apposito contratto individuale ai sensi dell’art. 36, comma 5 del CCRL della dirigenza, con indicazione degli obiettivi, della durata e dell’importo dell’indennità di parte variabile, fatta salva la disponibilità del fondo per il trattamento accessorio della dirigenza. Art. 4 Il presente provvedimento sarà notificato all’interessata e inoltrato al Servizio Gestione Giuridica del Personale a tempo indeterminato del Dipartimento regionale della Funzione Pubblica e del Personale. Art. 5 Il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito internet della Regione Siciliana, ai sensi dell’articolo 68, comma 5, della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21 e ss.mm.ii. PALERMO, 09.12.2020 Il Dirigente Generale f.to Sergio Alessandro

Corruzione con: danno all'immagine e danno da tangente -
Frequente la corruzione dirigenziale con il denaro dell’UE

Si omette però di dire  che la dipendente Irene Donatella Aprile ha ricoperto il ruolo di capo Unità di staff- e ricorderemo qui,  attribuendo con il trucco del “Protocollo riservato”al Soprintendente  elementi non veritieri e non riscontrabili nella realtà,per minare -di nascosto-e in maniera non trasparente, la credibilità di  documenti sindacali autonomi in possesso dei magistrati catanesi ,di abusi di potere ed omessa trasparenza, all’epoca  di uomini “storici” dei beni culturali come Gesualdo Campo ex soprintendente etneo ed ex  dirigente generale condannato definitivamente -è noto -per ingenti somme dalla Corte dei conti  e, perennemente ,  nella bufera sia per  “assunzione diretta” della figlia in ufficio della Regione a Bruxelles, con artifici vari.     

Si omette di dire ancora  che essa è una donna che negli uffici ” realizza ” politica attiva”,si omette che alla Soprintendenza di Catania l’arch Donatella Aprile ,  secondo una dettagliata  denuncia  sindacale dell’epoca ,-era notorio a Catania – quasi ogni mattina  l’unica a fare la timbratura all’uscita , alle due circa, anzichè  alle 7.30 come gli altri)) come risulta da specifiche fogli stampati dal rilevatore badge .

Qualunque sia quindi la posizione politica o ideologica di chi osserva questi eventi, una constatazione sarà innegabile: al dipartimento ai beni culturali della Sicilia – e quindi alla Soprintendenza di Catania ,impera-qui, più che altrove- il favoritismo, il patteggiamento, l’accordo “fra alti dirigenti che contano”     Il silenzio poi – e la solidarietà del personale delle Soprintendenze a cui sta bene questo fenomeno negativo- non copre tutte le magagne     La certezza: altro che qualità della dirigente prescelta, il sistema continua a non andare proprio e versa in un profondo, prolungato scadimento

Messina: controlli straordinari antiCovid e antidroga dei Carabinieri che, nel corso dei servizi hanno effettuato arresti e denunce

Le foto di Messina: galleria fotografica - ItalyGuides.it - ItalyGuides.it

(Foto I.G.-Archivi Sud Libertà)
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia Messina Centro, supportati dalle pattuglie del Nucleo Radiomobile, hanno intensificato i controlli lungo le principali arterie stradali del capoluogo peloritano ed in particolare sono stati predisposti controlli allo scopo di contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e reati predatori in generale, con una particolare attenzione al rispetto della normativa anti-covid.
Nel corso dei servizi, i militari dell’Arma hanno arrestato, in esecuzione di distinti provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria:
 S.F., 56enne messinese, arrestato in esecuzione di provvedimento di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto in quanto condannato alla pena residua di anni 5, mesi 8 e giorni 5 di reclusione ritenuto responsabile dei reati di truffa, calunnia e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, al termine delle formalità di rito è stato ristretto in detenzione domiciliare presso la propria abitazione;
 C.C., 68enne messinese, arrestato in esecuzione di provvedimento di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina in quanto condannato alla pena residua di anni 4 e mesi 6 di reclusione poiché ritenuto responsabile del reato di truffa. L’uomo, al termine delle formalità di rito è stato condotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi;
 I.V., 44enne messinese, arrestato in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria e condannato alla pena residua di anni 4 e giorni 12 di reclusione poiché ritenuto colpevole del reato di favoreggiamento della prostituzione. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.
Nel corso delle attività di controllo, inoltre, i Carabinieri della Stazione di Messina Principale hanno deferito, in stato di libertà, per furto e danneggiamento, un 28enne, già noto alle forze dell’ordine, sorpreso da un equipaggio mentre forzava un distributore automatico di sigarette collocato in via Cesare Battisti. Il giovane, bloccato dai Carabinieri, a seguito di perquisizione personale è stato trovato in possesso di alcuni pacchetti di sigarette, provento di furto, che sono stati restituiti al proprietario.
Si apprende anche c he i Carabinieri della Stazione Messina Arcivescovado hanno altresì deferito, in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria, un uomo, che, controllato in Piazza Stazione, è risultato sprovvisto del permesso di soggiorno.
Nel corso dei medesimi servizi i Carabinieri delle Stazioni e del Nucleo Operativo sono riusciti ad intercettare, in più zone del centro cittadino, 9 giovani, che sono stati tutti segnalati alla locale Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti, poiché trovati in possesso di modiche quantità di marijuana detenute per uso personale, con il sequestro, in totale, di oltre 20 grammi di droga.
I servizi hanno permesso anche di accertare violazioni alla normativa prevista per il contenimento della diffusione del virus covid-19, con conseguenti sanzioni amministrative elevate nei confronti di 4 persone.
Infine sono state controllate oltre 70 persone e 39 autovetture, elevando 4 sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada.

Perseguiva e minacciava l’ex fidanzata,stalker 33enne in arresto

Meriti di essere uccisa", stalker a processo - Cronaca -  ilrestodelcarlino.it

RAGUSA

I Carabinieri di Vittoria (Ragusa) hanno arrestato un 33enne italiano per atti persecutori nei confronti di una donna di origini straniere che aveva posto fine alla loro relazione iniziata da poche settimane. La vicenda si è sviluppata con un’accelerazione e un’intensità tali che i militari sono stati costretti ad effettuare numerosi servizi di osservazione e protezione nei pressi della casa della donna, temendo per la sua incolumità fisica.

Si apprende infatti che la donna,  nel mese di novembre, aveva avviato una relazione sentimentale con l’uomo, ma il comportamento di quest’ultimo era apparso fin da subito particolarmente violento nei suoi confronti, per motivi di gelosia.  Dopo poche settimane durante le quali  la donna aveva ogni volta tollerato reiterate minacce e violenze,  decideva di chiudere definitivamente la relazione, denunciando l’uomo per il reato di maltrattamenti in famiglia e minacce presso la Stazione dei Carabinieri di Vittoria. 
Da quel momento la donna è stata ripetutamente tempestata di videochiamate, telefonate e messaggi ad ogni ora del giorno e della notte, subendo reiterate minacce da parte dell’uomo che non accettava la fine della relazione. Ma il 33enne non si è fermato nemmeno dopo la denuncia per maltrattamenti in famiglia presentata qualche giorno prima dalla donna. L’escalation di molestie ha portato, nella notte di ieri, l’ex fidanzato a presentarsi sotto casa di lei e la donna, terrorizzata, ha chiesto aiuto ai Carabinieri contattando il N.U.E. 112.. La pattuglia dei Carabinieri ha sorpreso il ragazzo nei pressi dell’abitazione della donna e, a seguito di perquisizioni personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, della lunghezza complessiva di 19 cm, nascosto nella tasca dei pantaloni.
Il 33enne è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa, in attesa dell’udienza di convalida.

Oggi 827 decessi per Covid. La Sicilia passa in zona gialla. La Calabria ha il nuovo commissario Guido Longo

 

 

 

Liguria e Sicilia in zona gialla. Il ministero della Salute ha reso noto che il ministro Roberto Speranza “firmerà una nuova ordinanza con cui si dispone l’area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte e l’area gialla per le Regioni Liguria e Sicilia. L’ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre”.

Oggi sono 28.352 i nuovi contagi da coronavirus in Italia . Da ieri sono stati registrati altri 827 morti che portano il totale a 53.677 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 222.803 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.782, con un calo di 64 unità.

CAMPANIA – Sono 2.924 i nuovi contagi da Coronavirus in Campania . Da ieri sono stati registrati altri 63 morti.

 

In Calabria  Guido Longo è il nuovo commissario alla sanità . Il Consiglio dei ministri ha nominato “il dottor Guido Longo quale Commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria”.

Dovrà attuare quanto segue:  “l’incarico prioritario di attuare i Programmi operativi 2019-2021 di prosecuzione del Piano di rientro nonché di tutti gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termini indicati dai Tavoli tecnici di verifica, ivi compresa l’attuazione del decreto legge 10 novembre 2020 n. 150″.

Nell’ambito della cornice normativa vigente, si affidano al Commissario ad acta” diversi interventi e tra questi “l’adozione di ogni necessaria iniziativa al fine di ricondurre il livello di erogazione dei livelli essenziali di assistenza agli standard di riferimento, in particolare con riguardo all’adesione agli screening oncologici, all’assistenza territoriale ed alla qualità e sicurezza dell’assistenza ospedaliera” oltre che il “completamento ed attuazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete di emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti, in coerenza con il fabbisogno assistenziale” e la “definizione ed attuazione delle reti cliniche specialistiche“.

Tra gli interventi anche il “monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei Nuovi Ospedali secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalla programmazione sanitaria regionale”, la “definizione dei tetti di spesa e dei conseguenti contratti con gli erogatori privati accreditati per l’acquisto di prestazioni sanitarie in coerenza con il fabbisogno assistenziale, con l’attivazione, in caso di mancata stipula del contratto e ridefinizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente”.

Prevista anche l’attuazione “dei nuovi compiti assegnati al Commissario ad acta dal decreto legge 10 novembre 2020, n. 150” e tra questi l’adozione del “Programma operativo per la gestione dell’emergenza Covid-19 previsto dall’articolo 18 del decreto legge 17 marzo 2020″.

Operazione “Farmabusiness” in Calabria: 19 arresti fra cui ai domiciliari Domenico Tallini, Presidente del Consiglio della Calabria

Domenico Tallini, ecco l'ordinanza - Cronaca - quotidiano.net

Operazione ‘Farmabusiness’ condotta dalla Dda di Catanzaro contro la cosca Grande Aracri di Crotone.  Diciannove persone indagate, fra queste – e la notizia fa un pò di scalpore Domenico Tallini, (nella foto sopra) presidente del Consiglio regionale della Calabria.

Tallini si trova ora ai domiciliari perché accusato di aver dato supporto alla cosca Grande Aracri nel suo progetto di reimpiego di proventi illeciti attraverso la costituzione di una società avente lo scopo di distribuire prodotti medicinali mediante farmacie e parafarmacie.E’ la classica operazione di scambio voti perchè l’esponente di Forza Italia avrebbe ricevuto appoggio elettorale da parte della cosca alle elezioni regionali del 2014.

I carabinieri del comando provinciale di Catanzaro e del comando provinciale di Crotone hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 19 indagati nelle province di Catanzaro Crotone e Roma ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.

Il provvedimento nasce da due attività investigative convergenti, sviluppate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro e del Nucleo Investigativo di Crotone, dirette e coordinate dal Procuratore Nicola Gratteri, dal Procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dai sostituti procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio.

Le indagini hanno alzato il velo sull’operatività della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro nell’area di origine e nel territorio catanzarese, con particolare riferimento alle iniziative imprenditoriali avviate in quest’ultima provincia mediante il reimpiego di capitali della cosca.

Sostanzialmente la Procura e gli investigatori hanno preso conoscenza della definizione dei   nuovi assetti della cosca Grande Aracri dopo le operazioni che ne hanno colpito i principali esponenti e lo stesso capo Nicolino Grande Aracri, “e documentare la realizzazione da parte degli indagati, attraverso la preliminare intestazione fittizia di beni e utilità, di una rilevante progettualità imprenditoriale tesa al reimpiego dei proventi illeciti della cosca, attraverso la costituzione di una società, con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, 2 in Puglia e una in Emilia Romagna)”.

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Il Campo sportivo di Aci Sant’Antonio presto cambierà look: previsto un intervento di 800 mila euro

Comune di Aci Sant'Antonio/Città Metropolitana di Catania/Sicilia

 Caruso: “Grande passo in avanti”

“Ristrutturazione del Campo Sportivo comunale di via Sturzo con rifacimento del terreno di gioco in erba sintetica di ultima generazione conforme al regolamento L.N.D ‘Standard’ e l’installazione di nuove tribune modulari e relativi bagni per il pubblico”: questo l’oggetto di un nuovo provvedimento  ( delibera numero 144) varato dalla Giunta Caruso e inerente un importante intervento che va a sommarsi a quelli che l’Ente sta approntando nell’ultimo periodo.
Il progetto esecutivo approntato dagli uffici, con gli elaborati redatti dall’architetto Vincenzo Lauria, farà leva sul bando “Sport e periferie 2020” che ha per oggetto l’individuazione di interventi da finanziare per le finalità di realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi finalizzati all’attività agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, per un importo complessivo di 805.000 euro per il quale è prevista una quota a carico del Comune di Aci Sant’Antonio pari a 105.000 euro.
È stata accertata la completezza, – informa il Comune- l’adeguatezza e la chiarezza degli elaborati progettuali, grafici, descrittivi e tecnico-economici anche in relazione alla documentazione di riferimento al fine di raggiungere un’univoca e puntuale computazione dei manufatti, delle opere e delle componenti oggetto delle rappresentazioni grafiche e delle descrizioni contenute nelle relazioni tecniche, ed è stato verificato che esistono i presupposti per la durata dell’opera nel tempo, visto che  i materiali e le tecnologie previste, con particolare riferimento all’uso di elementi prefabbricati, sono conformi alla direttive europee,  di idonea qualità e tipologia , compatibili sia con lo stato dei luoghi che con le esigenze del loro utilizzo, così come sottolineato
dall’Assessore allo Sport, Giuseppe Santamaria:

 

Giuseppe Santamaria - Comune di Aci Sant'Antonio

L’Assessore allo Sport, Giuseppe Santamaria

Si tratta di un opera che sarà fruibile nella sua totalità negli anni a venire. La manutenzione, trattandosi di opera pubblica, sarà effettuata in modo ordinario dall’Amministrazione perché mantenga la sua funzionalità nel tempo, permettendo ai santantonesi e non solo di sfruttarla nella sua completezza, grazie ad esempio al manto sintetico di ultima generazione che verrà installato”.
Anche il Sindaco, Santo Caruso, evidenzia la portata del progetto: “Un grandissimo passo in avanti sotto il profilo sportivo per Aci Sant’Antonio, che si somma agli interventi in campo infrastrutturale e non solo che la Giunta sta varando in quest’ultimo periodo, per consegnare ai santantonesi di oggi e di domani un Paese migliore sotto numerosi punti di vista

Svolta Whirpool: sediamoci ad un tavolo di confronto con il governo per garantire il futuro a Napoli e a 400 dipendenti”

 

          “Stop  ai licenziamenti”

NAPOLI,

Decisione della società Whirlpool Emea all’ultimo minuto: l’azienda comunica di essere pronta a ritirare la procedura di trasferimento del ramo d’azienda, a non procedere con il licenziamento collettivo dei dipendenti di Napoli e a continuare la produzione delle lavatrici. La decisione, , condivisa con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, è stata presa con l’obiettivo di «ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il governo e con le organizzazioni sindacali».

Whirlpool Emea ritiene, infatti, che le attuali tensioni siano «controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine». Whirlpool è convinta che, con maggior tempo a disposizione, si possa ristabilire un dialogo costruttivo e raggiungere una soluzione condivisa per garantire un futuro sostenibile nel lungo termine allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti. Alla luce di questo nuovo e importante sviluppo, conclude l’azienda, nei prossimi giorni ripartirà il tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte.

video

Patuanelli: “Proviamo a trovare una soluzione industriale..”

«È un primo passo che ci consente di sederci a un tavolo per risolvere definitivamente i problemi di quello stabilimento. Su questa vertenza il Governo ci ha messo la faccia. Abbiamo ottenuto un importante risultato. Ora ci sono le condizioni – ha detto ancora Patuanelli – per sederci a un tavolo con le parti sociali per provare a trovare una soluzione industriale anche con un impegno del Governo per lo stabilimento. Era un primo passo fondamentale altrimenti la procedura di cessione avrebbe comportato o la cessione a un’altra attività industriale che era difficile da accettare o a una procedura di licenziamento collettivo. L’abbiamo ottenuto – ha concluso – grazie all’impegno dei lavoratori, alla loro compattezza e alla loro manifesta volontà di lavorare in quello stabilimento. È un primo passo ma era fondamentale farlo».

 

Decoro urbano, bambinopoli a Lavina e Santa Maria La Stella.

Caruso: “Arricchiamo ulteriormente il territorio di spazi di aggregazione”

Dopo le bambinopoli realizzate a Lavinaio, alla Villa Comunale e nel quartiere Madonna delle Grazie realizzate negli anni passati, arrivano due nuove aree per bambini e famiglie, una ubicata nella frazione di Lavina, esattamente nello slargo che si apre su via Paolo Vasta, in merito alla quale i lavori hanno preso il via ieri, e l’altra nella frazione di Santa Maria La Stella, in via Sac. Messina, nell’area che contiene l’edificio scolastico nuovo, in una zona che verrà riqualificata, nella quale si potrà accedere liberamente e per la quale l’intervento partirà a giorni.

Foto Ambra

L’obiettivo è quello di privare la città dei non luoghi, quegli spazi vuoti che possono risultare veri e propri buchi neri – ha dichiarato l’Assessore al Decoro Urbano, Quintino Rocca, sul luogo dei lavori di via Paolo Vasta – Abbiamo iniziato da questa parte del territorio, e questo rappresenta un ulteriore passo avanti per la frazione di Lavina,che diventa sempre più fiore all’occhiello. L’obiettivo, adesso, è realizzare un censimento delle aree a verde e capire come possano essere rese fruibili, evitando che cadano preda del degrado e trasformandole in occasioni di ritrovo, di bellezza, di intrattenimento e socialità”.

 

  Foto  Ambra
Il Sindaco, Santo Caruso, sottolinea l’impegno in questo senso per il territorio: “Dopo aver dotato di aree simili, nella scorsa sindacatura,Lavinaio, la Villa e il quartiere Madonna delle Grazie, e dopo aver affiancato la parrocchia di Santa Maria La Stella per la bambinopoli che ha realizzato, abbiamo adesso ulteriormente arricchito di spazi di aggregazione la nostra comunità, con queste due aree di Lavina e Santa Maria La Stella. L’auspicio è che le famiglie possano svagarsi, puntando al divertimento dei bambini, chiaramente compatibilmente con le difficoltà che stiamo affrontando adesso, che speriamo diventino presto un ricordo”

Palermo Mafia: provvedimento di fermo per 20 indagati- Estorsioni scoperte per le denunce degli imprenditori

Provvedimento di fermo per 20 persone  appartenenti alla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio a Palermo

Η ατάκα του Μάρλον Μπράντο ως Βίτο Κορλεόνε που έμεινε στην ιστορία. Η  "προσφορά" που αρνήθηκε ο παραγωγός Τζακ Ουόλτζ και βρήκε στο κρεβάτι του  ένα κομμένο κεφάλι αλόγου - ΜΗΧΑΝΗ ΤΟΥ

 

Riflettori dei Carabinieri sulla  famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, a Palermo      Su delega dalla procura Distrettuale Antimafia di Palermo,  è stata data  esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso nei confronti di 20 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione, tentato omicidio aggravato, danneggiamento seguito da incendio, estorsioni consumate e tentate aggravate, danneggiamento aggravato, furto aggravato e ricettazione.

Sono 22 le estorsioni, aggravate dal metodo mafioso, scoperte e provata dagli inquirenti nel corso delle indagini giudiziarie Le estorsioni, 6 consumate e 16 tentate, venivano perpetrate ai danni di commercianti e imprenditori operanti nel territorio di competenza della famiglia mafiosa, nonché 2 attività estorsive commesse attraverso il cosiddetto ‘cavallo di ritorno’.      Comunicano gli investigatori:     Vi è da riflettere sul  numero delle denunce spontanee da parte di imprenditori e commercianti: su un totale di 22 episodi, ben 13 sono i casi scoperti grazie alle denunce, mentre altri 5 episodi sono stati ricostruiti autonomamente grazie alle indagini ma poi confermati pienamente dalle vittime.

Come carabinieri di Palermo vorremmo ringraziare quegli imprenditori che si sono fidati di noi. Molti sono venuti spontaneamente a denunciare i fatti, ci hanno messo la faccia e noi li abbiamo tutelati. E’ questo il messaggio del comandante provinciale Carabinieri di Palermo, Gen. Arturo Guarino- che vogliamo dare alla città e a questa collettività: basta al pizzo –  Grazie agli imprenditori che si sono fidati dell’Arma e grazie alle associazioni antiracket che hanno collaborato. Noi siamo a fianco di chi denuncia”.

L’indagine, coordinata da un gruppo di sostituti diretti dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, costituisce un’ulteriore fase di un’articolata manovra condotta dal Nucleo investigativo di Palermo sulla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio che, sottolineano gli investigatori, “ha consentito di comprovare la perdurante operatività di quell’articolazione di Cosa Nostra dopo l’ultima operazione del novembre 2017”. L’operazione ha permesso di individuare il nuovo reggente della famiglia di Borgo Vecchio, Angelo Monti che si è occupato della riorganizzazione dell’articolazione mafiosa, affidando posizioni direttive a suoi uomini di fiducia.

Le indagini hanno consentito la disarticolazione dell’intero organigramma della famiglia mafiosa e l’individuazione delle attività di controllo del territorio e di ricerca del consenso sociale; le attività di assistenza economica verso le famiglie degli affiliati detenuti e dei diversi metodi illeciti di finanziamento dell’articolazione mafiosa; le infiltrazioni nel tessuto economico del territorio e le ingerenze nel mondo del tifo organizzato del calcio palermitano, esercitate attraverso il controllo di Cosa Nostra dei gruppi ultras locali.

 

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