SOSPESI 38 MEDICI, CINQUECENTO POSIZIONI IN FASE DI VERIFICA A CATANIA -IL PRESIDENTE LA MANTIA: ” L’ORDINE NON E’ UN ORGANO INQUISITORIO ED INVESTIGATIVO”..

OBBLIGO VACCINALE PER I SANITARI

Visita otorinolaringoiatriche | Catania | Prof. Ignazio La Mantia
Archivi Sud Libertà: il prof Igo La Mantia

Il presidente La Mantia: «La situazione richiede grande cautela: non parliamo di medici no vax, su oltre 11mila operatori sanitari della provincia solo una decina si oppongono veramente alla vaccinazione, per la maggioranza si tratta di problemi burocratici»

CATANIA 

 L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catania ha sospeso 38 medici che risulterebbero ancora non in regola con l’obbligo vaccinale, sollecitati nei giorni scorsi a mezzo pec per l’invio della certificazione di avvenuta vaccinazione.  Secondo la procedura stabilita dal Dpcm 17 dicembre 2021, il controllo sul rispetto dell’obbligatorietà (per gli operatori sanitari il completamento della terza dose entro il 15 dicembre) prima in capo all’Azienda sanitaria provinciale, è adesso demandato agli Ordini professionali territoriali:

«Gli accertamenti vengono svolti sulla base di elenchi forniti settimanalmente dal ministero della Salute – sottolinea Igo La Mantia, presidente dell’Ordine catanese – un lavoro lungo e molto complesso, che in queste settimane assorbe gran parte dell’attività degli uffici dell’Ordine. La situazione, infatti, richiede grande cautela, perché non si tratta esclusivamente di medici “no-vax”. Gli elenchi inviati contengono solo l’informazione “vaccino eseguito/vaccino non eseguito” e non tengono conto di tutte le altre possibili condizioni: esenzione o differimento, avvenuta malattia, prenotazione della vaccinazione, somministrazioni di vaccino all’estero. L’attività di istruttoria è stata avviata con l’invito a fornire entro 5 giorni la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione: per la stragrande maggioranza si parla di problemi burocratici e di mancate risposte. Ecco perché mi appello ai colleghi: guardate la posta elettronica certificata e rispondete entro i termini stabiliti dalla legge».

Le posizioni da verificare sono ancora centinaia: «Abbiamo al vaglio circa 500 nominativi – continua La Mantia – l’Ordine ha una funzione di garanzia rispetto alla professione e non può trasformarsi in organo di carattere inquisitorio e investigativo: non vogliamo assolutamente che si crei un clima di conflittualità fra i nostri colleghi, motivo per il quale stiamo procedendo con prudenza, monitorando caso per caso e accertando ogni singola posizione».

Finoggi in Sicilia 7938 decessi per Covid dichiarato. Intanto i ricoveri tendono ad aumentare

 

Lo SciacquaLingua: La prognosi non è un reparto ospedaliero
Reparti Covid in continuo movimento-Sud Libertà

 

 

Sono 83.403 i nuovi contagi in Italia da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 149.512. Le vittime sono invece 287 mentre ieri erano state 248.

Sono 2.555.278 gli attualmente positivi al Covid in Italia con un incremento nelle ultime 24 ore di 6.421. Dall’inizio della pandemia i casi totali sono 8.790.302 mentre i morti sono 141.391. I dimessi e i guariti sono invece 6.093.633, con un incremento di 76.679 rispetto a ieri.

Sono 541.298 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 927.846. Il tasso di positività è al 15,4%, in calo rispetto al 16,1% di ieri.

Sono 1.717 i pazienti in terapia intensiva, 26 in più nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 122. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.228, ovvero 509 in più rispetto a ieri.

I ricoveri tendono ad aumentare. Dei 176.754 attualmente positivi, 175.192 sono in isolamento domiciliare, 1.392 sono ricoverati in ospedale con sintomi (ieri erano 1.348, quindi ben 44 in più), 170 sono ricoverati gravi in Terapia intensiva (ieri erano 168) con 15 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 25). I guariti nelle ultime 24 ore sono stati 949, mentre con gli ultimi 23 decessi le vittime  siciliane della pandemia sono arrivate a 7.938.

In Sicilia  nelle ultime 24 ore sono state diagnosticate 4.037 nuove infezioni da SARS-CoV-2 (su 24.549 tamponi) e sono state comunicate dalla Regione siciliane altre 23 vittime. Ieri i nuovi casi erano stati 8.521 (a fronte di 47.578 tamponi) e i decessi 37.

La discesa dei contagi porta la Sicilia al nono posto in Italia per incremento dei nuovi casi dopo Emilia Romagna (+11.189), Lombardi (+9.883), Piemonte (+9.564), Campania (+9.370), Puglia (+6.652), Lazio (+6.447), Veneto (+6.381) e Toscana (+5.626), tutte regioni che hanno comunque eseguito anche più del doppio dei tamponi processati dal nostro sistema sanitario.

Questa  la distribuzione degli 4.037 casi odierni provincia per provincia

Catania: 1.059 –Palermo: 983 –Siracusa: 589 –Trapani: 454 –Ragusa: 281 –Caltanissetta: 201 –Messina: 197 –Agrigento: 189

Enna: 84

 

 

 

Palermo, filone false vaccinazioni : arrestata per falso ideologico e peculato dipendente della Fiera che praticava finte iniezioni

 

 

Sanità: dal ricovero ai diritti del paziente, focus di Altroconsumo
Reparti ospedalieri pieni di pazienti Covid

 

 

PALERMO

False vaccinazioni Covid all’hub di Palermo, arrestata un’altra infermiera. La notte scorsa Polizia di Stato, in particolare la Digos della Questura di Palermo, ha dato esecuzione, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, ad una ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Palermo nei confronti di una infermiera dell’hub vaccinale “Fiera del Mediterraneo”, che si sarebbe resa responsabile di falso ideologico e peculato. La donna, che lavora come infermiera anche presso il Reparto malattie infettive dell’Arnas “Civico” di Palermo, è accusata di aver beneficiato di una falsa vaccinazione concernente la dose booster contro il Covid-19 e di aver anche praticato, durante un turno di servizio presso lo stesso hub, false inoculazioni vaccinali contro il medesimo virus, nei confronti di due coniugi aderenti a posizioni no vax.

L’ordinanza restrittiva “è il risultato dell’attività di indagine che, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo, aveva condotto al fermo, nello scorso mese di dicembre, di un’altra infermiera del medesimo hub vaccinale, che si sarebbe resa responsabile di corruzione, falso ideologico e peculato, per false vaccinazioni effettuate in favore di undici soggetti, tra cui un noto leader del movimento no vax, in atto sottoposto a misura cautelare in carcere”.

Si apprende anche che l’attività investigativa, corroborata da videoriprese effettuate presso la “Fiera del Mediterraneo”, e con il contributo della struttura del Commissario per l’emergenza Covid-19 per l’area metropolitana di Palermo, ha consentito di ricostruire che la falsa vaccinazione di cui avrebbe beneficiato l’indagata sarebbe stata praticata dalla collega infermiera sottoposta a fermo di indiziato di delitto lo scorso dicembre.

L’indagata avrebbe, poi, effettuato due false vaccinazioni in favore di una coppia di coniugi – indagati per concorso in peculato e falso ideologico -, seguendo la medesima modalità operativa adottata dalla collega: lo sversamento della dose vaccinale in un quadrato di garza ed una finta iniezione, praticata sul braccio dell’utente. Gli agenti per giorni hanno intercettato la donna accertando contatti tra l’infermiera e chi si sottoponeva al finto vaccino, disposto a sborsare fino a quattrocento euro pur di ottenere il Green pass illecito

 Le indagini svolte hanno escluso il coinvolgimento dei medici che lavorano al centro vaccinale e dei funzionari responsabi Sono in corso ulteriori indagini finalizzate all’individuazione di altre analoghe false vaccinazioni.

Adesso è allarmante la situazione sanitaria dei contagi in Sicilia ma le garanzie costituzionali-di “libertà” restano

VACCINAZIONI ANTICOVID ANCHE AL POLIAMBULATORIO DI GRUGLIASCO GRAZIE ALLA  COLLABORAZIONE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE DELL'ASL TO3 - GUARDA FOTO E  VIDEO - Comune di Grugliasco
Adesso il governo vuole introdurre l’obbligo vaccinale per gli over 50 e 60

 

Allarmante il numero dei nuovi contagiati da covid nelle ultime 24 ore in Sicilia- di 7000 persone – e sale ancora –– il numero dei ricoverati in ospedale. Il presidente della Regione Musumeci chiede al governo l’obbligo vaccinale per tutti.  Parecchie contrarietà a riguardo dalle forze politiche garantiste.

Mentre sono 189.109 i nuovi contagi da Covid  nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 170.844. Le vittime sono invece 231, in calo rispetto a ieri, quando erano state 259. Sono 1.265.297 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 140.245 in più rispetto a ieri. .

Sono 1.094.255 i tamponi molecolari e  antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, Ieri erano stati 1.228.410. Il tasso di positività è al 17,28%%, in aumento rispetto al 13,9% di ieri. Sono 1.428 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 36 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 132.

I nuovi casi , in Sicilia secondo il Ministero della Salute , nelle ultime 24 ore sono stati 7.328 (quasi mille in più rispetto a ieri, quando sono stati 6.415) con 60.862 tamponi (ieri erano 59.829) e tasso di positività che sale alò 12% contro il 10,7% di ieri.

L’anno scorso, il 5 gennaio del 2021, i nuovi casi erano stati 1.391 e i morti 34. Rispetto a un anno fa c’è più o meno lo stesso numero di morti ma con sei volte i casi, a dimostrazione, ancora una volta, che i vaccini stanno facendo il proprio lavoro.

La situazione pandemica nella provincia etnea

Palermo: 102.402 (1220)

Catania: 100.659 (934).

Messina: 50.597 (1491)

Siracusa: 32.196 (425)

Trapani: 27.668 (697)

Ragusa: 24.778 (558)

Agrigento: 24.412 (681)

Caltanissetta: 24.189 (746)

Enna: 13.558 (576)

IN ITALIA. Sono 189.109 i nuovi contagi da Covid  nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 170.844. Le vittime sono invece 231, in calo rispetto a ieri, quando erano state 259. Sono 1.265.297 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 140.245 in più rispetto a ieri. Dall’inizio della pandemia i casi totali sono 6.566.947 e i morti 138.045. I dimessi e i guariti sono invece 5.163.605, con un incremento di 30.333 rispetto a ieri.

Sono 1.094.255 i tamponi molecolari e  antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 1.228.410. Il tasso di positività è al 17,28%%, in aumento rispetto al 13,9% di ieri. Sono 1.428 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 36 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 132. I ricoverati con
sintomi nei reparti ordinari sono 13.364, ovvero 452 in più rispetto a ieri.

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L’ORDINE DEI MEDICI DI CATANIA ,A BREVE, SOSPENDERA’ DALL’ALBO I MEDICI NON VACCINATI O NO VAX

OBBLIGO VACCINALE PER I SANITARI

Covid, la foto simbolo di medici e infermieri del Policlinico di Foggia per  difendersi: «No Vax No Party» - Il Mattino.it
Sono tanti i medici che “temono” le conseguenze del vaccino antiCovid

 

TERZA DOSE, SONO ANCORA NUMEROSI I MEDICI- IRRIDUCIBILI – CHE MANCANO ALL’APPELLO.

L’ORDINE ETNEO: «ADEGUIAMOCI O RISCHIAMO LA PARALISI»

CATANIA 

La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri – a seguito del Dpcm 17 dicembre 2021 – nei giorni scorsi ha inviato all’Ordine etneo una lista con i nominativi dei camici bianchi catanesi che risulterebbero non in regola con l’obbligo vaccinale, chiedendo di sollecitare a mezzo pec l’invio della certificazione di avvenuta vaccinazione (compresa la terza dose), con riscontro entro 5 giorni.

«Stiamo lavorando senza sosta – sottolinea Igo La Mantia, presidente dell’Ordine catanese – per sollecitare i colleghi che non hanno ancora adempiuto agli obblighi vaccinali. La lista automatizzata inviata dalla Federazione – estrapolata dalla piattaforma Nazionale del Digital Green Certificate (DGC) – contiene infatti i nominativi dei colleghi che per svariati motivi – logistici, familiari, di salute – non hanno ancora completato la vaccinazione come da disposizioni di legge (leggasi terza dose). Tra questi, certamente, troveremo anche una minima percentuale di irriducibili che, malgrado tutte le sollecitazioni istituzionali, rifiutano le indicazioni della scienza, della statistica, dei dati che confermano giornalmente gli effetti benefici della vaccinazione COVID19 e indicano nella somministrazione del vaccino l’unica strada per uscire dalla pandemia. In considerazione dei giorni di festività, dei tempi ristretti di risposta richiesti dal provvedimento e di alcune imprecisioni riscontrate nella lista inviata all’OMCeO, stiamo avvisando – anche informalmente – i colleghi, invitandoli ad effettuare tempestivamente la dose di richiamo, per evitare situazioni di confusione, dietro-front dei provvedimenti e allarmismi generalizzati. In questo momento, rischiare di dover sospendere medici solo per banali errori informatici significherebbe, infatti, arrecare un danno sia all’immagine della categoria, che a tutto il sistema sanitario».

«Certamente continueremo con la linea dura nei confronti dei colleghi che irresponsabilmente non vogliono vaccinarsi – continua La Mantia – in un momento in cui la curva di contagi è ai livelli di allerta, non è davvero possibile concepire ancora posizioni contrarie al vaccino e alla sua utilità. La vaccinazione, il rispetto delle regole, la prudenza, la prevenzione, sono le uniche armi che abbiamo per vincere questa guerra».

Il controllo sul rispetto dell’obbligatorietà (per gli operatori sanitari il completamento della terza dose entro il 15 dicembre) prima in capo all’Asp, è adesso demandato agli Ordini professionali.

Ecco come procederà l’OMCeO: «Invieremo nuovi avvisi a tutti i Medici segnalati dalla Federazione – continua La Mantia – con l’invito a rispondere entro 5 giorni con la documentazione comprovante l’effettiva vaccinazione, la presentazione della prenotazione o il deferimento dalla stessa per motivi di salute, monitorando caso per caso e facendo molta attenzione. A conclusione dell’iter procederemo con la valutazione e l’eventuale sospensione degli inadempienti. Mi sento ancora una volta di fare un appello accorato a tutti i colleghi affinché si vaccinino: in una situazione critica come questa non possiamo andare ulteriormente in sofferenza. Serve il supporto e il buon senso di tutti».

Covid: Italia 44595 contagi e 168 decessi; in Sicilia 2078 nuovo contagi e 15 morti. Guariti 832

 

 

 

Tensione nelle file degli Operatori sanitari antiCovid -   SUD LIBERTA'

 

Sono 2.078 i nuovi contagi da coronavirus oggi, giovedì 23 dicembre 2021, in Sicilia secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri ci sono stati 15 morti. Nelle ultime 24 ore i guariti sono stati 832.

In totale sono 23.635 i positivi – 1.231 in più rispetto a ieri – e di questi 568 sono ricoverati in regime ordinario, 76 in terapia intensiva con 7 nuovi ingressi, e 22.991 sono in isolamento domiciliare.

Sono 44.595 i nuovi contagi da Coronavirus nel resto del Paese oggi, giovedì 23 dicembre 2021,

. Si registrano, inoltre, altri 168 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 901.450 tamponi con un tasso di positività al 4,94%. Gli ingressi in terapia intensiva in 24 ore sono stati 93, mentre i nuovi ricoverati con sintomi da ieri sono stati 178 per un totale di 8.722.  

Salgono a 5.517.054 i contagiati dall’inizio dell’emergenza mentre le vittime toccano quota 44.595. I guariti sono in totale 4.950.780, 17.117 nelle ultime 24 ore. Ad oggi in Italia ci sono 430.029 positivi al coronavirus, 27.300 in più di ieri. L’Omicron avanza paurosamente e colpisce, al momento, anche i non vaccinati.

Abrignani, Immunologo: “La variante Omicron è esplosiva, 50 mila infezioni al giorno, oltre cento persone al giorno in terapia intensiva”

 

Duemila no-vax in un corteo non autorizzato partito da piazza Fontana -  Cronaca - ilgiorno.it

 

 

Fanno riflettere le osservazioni di un tecnico componente del Comitato tecnico che appresso riportiamo.

La variante Omicron è esplosiva. Se non mettiamo l’obbligo vaccinale ora, quando? E’ probabile che l’aumento di contagi in Italia sia già dovuto alla nuova variante. Sappiamo che avremo picchi di infezioni notevoli”. Il professor Sergio Abrignani, immunologo membro del Cts,-(nella foto d’archivio sotto) si esprime così sul quadro dell’epidemia covid in Italia mentre la variante Omicron appare destinata a diffondersi ulteriormente.

Ieri sono stati registrati oltre 30mila nuovi casi.Afferma l’immunologo:  ” se non consideriamo l’obbligo vaccinale per una malattia così devastante e pandemica, cosa dobbiamo aspettare? Se non mettiamo l’obbligo vaccinale in questo caso, quando dobbiamo metterlo?“.

Anche il marsalese Sergio Abrignani nel nuovo Cts: "Ecco perchè sono stato  scelto"

E’ probabile che l’aumento di contagi sia già dovuto alla variante Omicron. Non penso possa essere la variante Delta a fare tutto questo. Credo che dai prossimi rilievi si vedrà una presenza significativa di Omicron”

“In Gran Bretagna hanno previsto anche 200mila infezione al giorno, sono quasi arrivati a 100mila. In Francia c’è una progressione e probabilmente sanno che arriveranno a 100mila casi. Noi siamo indietro di 10-15 giorni, non penso che l’Italia rimarrà fuori da tutto questo. I numeri contano: con la variante Delta avevamo 5mila infezioni al giorno e 150 polmoniti, di cui una ventina finivano in terapia intensiva. Con questa abbiamo 50mila infezioni al giorno e 750 polmoniti, un centinaio di persone in terapia intensiva: questo fa scattare l’allarme

Sappiamo che avremo picchi di infezioni notevoli, avremo un carico sui ricoveri ospedalieri ma da quello che vediamo in Gran Bretagna non dovremmo avere un picco di infezioni severe. E’ una variante molto più diffusiva. Quando parte, parte. in Inghilterra, vediamo un numero impressionante di casi: avverrà anche da noi”, prosegue l’immunologo. “Se anche provocasse meno polmoniti, infettando 5 volte di più provocherebbe più casi da terapia intensiva”.

“La malattia provocata sembra comparabile a quella della Delta, la differenza è che siamo vaccinati. Omicron trova una popolazione ampiamente vaccinata: con due dosi la protezione dall’infezione scende al 30-40% ma quella dalla malattia grave rimane molto alta. La terza dose è in grado di riportare la protezione dall’infezione a livelli più alti“, osserva.

Anche gli adolescenti “faranno la terza dose al più presto. Non è sorprendente. Nel mondo dei vaccini, le 3 dosi sono la regola”

STRUTTURA D’ECCELLENZA , DI QUALITÀ CLINICA, RICERCA E FORMAZIONE: A CATANIA UN POLO DI RIFERIMENTO PER LA SANITÀ

Elevati standard di sicurezza, innovazione tecnologica, 400 professionisti, un investimento da 100 milioni di euro

Humanitas Istituto Clinico Catanese | Istituto Clinico Catanese

Foto Archivio Sud Libertà

Misterbianco 

Un polo sanitario per il Sud Italia e per il Mediterraneo, centro di riferimento non solo per le cure oncologiche, ma anche per la Neurochirurgia, l’Ortopedia e la RiabilitazioneHumanitas Istituto Clinico Catanese si è presentato ufficialmente oggi al territorio dopo il trasferimento avvenuto ad aprile dello scorso anno, in piena emergenza pandemica, di fronte al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, all’assessore alla Salute Ruggero Razza, al sindaco della Città Metropolitana di Catania Salvo Pogliese, al sindaco del Comune di Misterbianco Marco Corsaro.

L’ospedale con sede a Misterbianco, che trae origine dal Centro Catanese di Oncologia, si prende cura dei pazienti con la massima qualità clinica, percorsi personalizzati ed un’organizzazione innovativa e sostenibile. Lo fa grazie ad un team di 400 persone tra medici, infermieri, tecnici e staff, potenziato di oltre il 40% rispetto alla sede precedente: una crescita che ha consentito a molti professionisti siciliani di rientrare nella propria terra, mettendo a disposizione le proprie competenze in una struttura dotata di tecnologie biomediche avanzate che la rendono un centro all’avanguardia per la cura e l’assistenza.

«La Sicilia oggi nel settore delle Life Sciences può ambire ad un ruolo fondamentale nel Mediterraneo, favorendo la crescita di centri di eccellenza per la cura, la ricerca e la formazione che si proiettano nel mondo – spiega Gianfelice Rocca, Presidente di Humanitas – I fondi del PNRR rappresentano un’importante occasione per attrarre talenti e competenze che permettano a questi centri di cura e ricerca di distinguersi. In questa sfida Humanitas vuole essere un acceleratore di crescita: con il suo modello che coniuga sostenibilità e responsabilità sociale integrando assistenza clinica, ricerca e formazione universitaria, risponde ai bisogni di salute dei cittadini non solo del territorio. Offre loro cure di qualità vicino alle loro famiglie, ma anche – sempre più – di altre regioni e nazioni. Così da rendere la Sicilia, dal punto di vista della Sanità, un riferimento per tutto il Mediterraneo».

«Fare di tutto per combattere la migrazione sanitaria – quelli che vengono chiamati “viaggi della speranza” ma che sono dolorosi, amari e costosissimi percorsi verso il Nord Italia o altri Paesi – è stata, sin dall’inizio, una delle priorità del nostro governo – sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – Oggi, l’alta chirurgia, le tecnologie biomediche avanzate, la specializzazione in metodiche d’avanguardia – prima appannaggio esclusivamente di centri distanti diverse centinaia di chilometri oltre lo Stretto – sono a disposizione di tutti i siciliani i quali sanno che nell’Isola possono fruire di tutti i percorsi diagnostici, chirurgici e terapeutici delle diverse specializzazioni. Lavoriamo senza sosta per una sanità d’eccellenza, con abilità professionali di alta e comprovata esperienza, a tutti i livelli. Intanto, formiamo le nuove leve con l’obiettivo che mai più nessuno debba essere, a sua volta, costretto a lasciare la Sicilia per una affermazione professionale fino a ieri negata. La nostra Isola si candida ad essere centro d’eccellenza sanitaria aperto all’area del Mediterraneo, con una sana programmazione e vantando numerosi centri d’eccellenza come quello che oggi qui viene inaugurato ma che ha al suo attivo molti anni di operatività, efficienza, esperienza per la cura, la ricerca e la formazione in campo sanitario. Un’altra prestigiosa bandierina nella mappa di una Sicilia che cambia. Anche nella sanità».

Humanitas Istituto Clinico Catanese, frutto di un investimento privato di oltre 100 milioni di euro – il più elevato negli ultimi anni a beneficio della sanità siciliana – sta già consentendo di ridurre la mobilità dei pazienti verso gli ospedali del Nord o di Paesi europei (che solo nel 2018 è costata alla Regione Siciliana 210 milioni di euro), creando fiducia, grazie a professionalità e competenza in campo non solo oncologico ma anche ortopedico e neurochirurgico. Solo nel primo anno di attività sono oltre 40mila i pazienti che hanno effettuato visite ed esami ambulatoriali, 11.000 terapie in Day Hospital Oncologico e più di 4.000 interventi chirurgici.

Il polo sanitario è stato progettato secondo le più moderne tecnologie, in campo strutturale e medico, con l’obiettivo di mettere il paziente al centro: la qualità delle cure offerte è certificata da Joint Commission International (ente internazionale che certifica la qualità degli ospedali in tutto il mondo) ed emerge dalle classifiche Agenas (Agenzia nazionale di valutazione e monitoraggio dei servizi sanitari).

L’ospedale è inoltre impegnato in attività di ricerca, in collaborazione con centri nazionali e internazionali, e in corsi di formazione specialistica medica post Laurea. «In particolare – spiega il professor Alessandro Repici, Direttore Scientifico – stiamo sviluppando progetti che prevedono innovazione tecnologica e il rientro in Sicilia di ricercatori di talento. Sono già stati attivati i primi studi, di Molecular Pathology e Precision Medicine, sul tumore della mammella, malattia ad elevata diffusione in Sicilia. Sul fronte della formazione, Humanitas è impegnata in attività sia in ambito specialistico oncologico sia con i medici del territorio, con un programma di aggiornamento per una maggiore sensibilizzazione e diffusione di prevenzione e screening, che porterà in Sicilia alcuni tra i più importanti esperti al mondo».

Humanitas Istituto Clinico Catanese, che ospita 178 posti letto, si estende su una superficie di 24mila mq ed è costituito da una piastra e due torri, realizzate secondo le più recenti normative in ambito energetico e antisismico. Tutti i reparti sono stati potenziati dal punto di vista della tecnologia biomedica con nuove dotazioni per garantire ai pazienti risposte sempre più precise in ogni fase della malattia: una nuova Risonanza Magnetica; due Tac di ultimissima generazione in grado di fornire indagini particolareggiate delle patologie oncologiche; una nuova Pet/Ct per diagnosi e stadiazione di tumori e un Mammografo 3D per l’esecuzione di biopsie e di tomosintesi 3D, in grado di rilevare il cancro al seno anche in fase precoce.

Un’eccellenza di Humanitas Istituto Clinico Catanese riconosciuta a livello nazionale è rappresentata dai percorsi terapeutici integrati e personalizzati per la diagnosi e cura del tumore al seno. «Se la sopravvivenza al tumore alla mammella è significativamente aumentata – spiega il dottor Francesco Caruso, responsabile del Dipartimento di Oncologia – lo si deve anche e soprattutto all’approccio multidisciplinare che accompagna il percorso di cura: un approccio adottato nella nostra Breast Unit, Certificata Eusoma insieme ad altre 24 strutture italiane, che mette al centro la donna con tutte le sue esigenze, cliniche e psicologiche».

Nel 2020, inoltre, è arrivato anche il riconoscimento della Regione Siciliana come polo di riferimento regionale per la Senologia.

«Sostenibilità, multidisciplinarietà e personalizzazione delle cure – spiega il dottor Francesco Caruso, responsabile del Dipartimento di Oncologia – sono i tre concetti attorno ai quali si sviluppa la moderna oncologia.  La sinergica collaborazione con i centri oncologici siciliani e con quelli del panorama internazionale consente un arricchimento professionale e un innalzamento dell’obiettivo principale: prolungare la sopravvivenza e ampliare la percentuale di guarigioni in patologie oncologiche altrimenti poco trattabili.                 E oggi l’impiego di cure più sofisticate, quali l’immunoterapia, rappresenta la nuova sfida nei confronti del tumore».

 

Emergenza: il governo oggi pomeriggio valuta una proroga al 31 marzo prossimo

Intanto la  variante Omicron spaventa il mondo: in Italia 27 casi

COMUNICATO STAMPA - Nuovo reparto di Day Hospital dell'Ematologia dell'ospedale Mauriziano di Torino - A. O. Ordine Mauriziano di Torino

 

Stato d’emergenza,Omicron che mette paura a tanti Stati compresa l’America,  il governo valuta una proroga al 31 marzo 2022.

L’esecutivo pensa  a un’estensione di tre mesi dello stato d’emergenza… il Consiglio dei ministri dovrebbe provvedere oggi pomeriggio alla proroga    di tre mesi “e misure connesse”. La decisione dovrebbe essere preceduta da una cabina di regia tra il premier Mario Draghi e le forze di maggioranza….

Intanto la variante Omicron continua a diffondersi in tutto il mondo dove si registrano 6.430 casi, segnalati da 70 Paesi. In Italia sono 27 i casi accertati fino a ora. Nella giornata di ieri è stato individuato in Toscana, a Siena, il primo caso su una turista proveniente dalla Gran Bretagna, in vacanza nel senese.

Il primo caso di Omicron in Sicilia. La comunicazione proviene dal Presidente Regione Sicilia on Nello Musumeci. “Nei laboratori regionali del Cqrc di Palermo – ha spiegato – è stato sequenziato, anche in Sicilia, il primo caso di variante Omicron. Non è una sorpresa e a questo era predisposto il nostro sistema di sorveglianza epidemiologica”. Sempre ieri, a Venezia, nel Laboratorio di citogenetica dell’ospedale dell’Angelo, è stata sequenziata la variante Omicron su due tamponi. Appartengono a due coniugi residenti a Mira, rientrati da pochi giorni dal Sudafrica.

Questa nuova variante non sembra in grado di provocare sintomi più gravi nei malati covid o causare più morti. Potrebbero aumentare le infezioni tra chi è già guarito o vaccinato. Nel frattempo però in Gran Bretagna, dove è stato segnalato il primo decesso legato alla variante, il premier britannico Boris Johnson ha invitato a non sottovalutare i sintomi

Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’università di Oxford, la nuova variante Omicron del coronavirus produce “un calo sostanziale dei titoli neutralizzanti, misura del livello di anticorpi neutralizzanti generati in risposta alla vaccinazione anti-Covid o all’infezione Covid-19”. Pertanto, “sebbene non vi siano prove di un aumento del potenziale di Omicron di causare forme gravi di malattia o morte, è probabile una crescita delle infezioni in persone precedentemente contagiate o immunizzate”.

Gli studiosi ci tengono però a sottolineare che “questa efficacia è stata migliorata da una terza dose di vaccino”. Per questo motivo, “aumentare l’aderenza alla vaccinazione fra i non immunizzati e incoraggiare alla dose booster rimangono la priorità per ridurre i livelli di trasmissione e il carico potenziale di patologia grave”.

Commissione Sanità Comune di Catania: venerdì e sabato sensibilizzazione sulla diagnosi precoce della endometriosi

 

panchina gialla

 

CATANIA

L’importanza della diagnosi precoce della endometriosi è il tema al centro del progetto “Endopank” che la Commissione consiliare Sanità, presieduta da Sara Pettinato, promuoverà con due iniziative nelle giornate di venerdì 10 e sabato 11 dicembre.
Venerdì, alle ore 10, nel liceo artistico “Emilio Greco” di Catania si terrà la lectio magistralis  del professore Giuseppe Ettore, Capo Dipartimento Materno Infantile Arnas Garibaldi, e del  dottore Marco D’Asta, dirigente medico presso la UOC di Ginecologia Arnas Garibaldi.
I due esperti, ospiti del preside Antonino Massimino, spiegheranno agli studenti cosa è e come si manifesta l’endometriosi, patologia subdola e invalidante che può essere definita come un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala, in questi organi, di cellule endometriali che in condizioni normali si trovano solo all’interno dell’utero. La malattia, che si manifesta in genere con forti dolori e sofferenze intestinali, colpisce soprattutto le donne tra i 25 e i 35 anni e se  non diagnosticata in tempo può anche portare alla perdita della fertilità.
Dopo la lezione, alle ore 11, i ragazzi del liceo si recheranno in piazza Dante per colorare di giallo una panchina, che sabato  alle ore 11, alla presenza del sindaco Salvo Pogliese, sarà consegnata alla cittadinanza insieme ad una targa offerta dall’ Associazione “La Voce di una è  la voce di tutte”, promotrice del progetto “Sediamoci sul giallo: Endopank™”,  che propone una panchina gialla in ogni città, paese, borgo italiano, preferibilmente in prossimità delle scuole per sensibilizzare sul tema in particolare le giovani donne.
Alla manifestazione parteciperanno  la presidente della Commissione Sanità Sara Pettinato, il professore Giuseppe  Ettore,  il dottore  Marco D’Asta, il preside del Liceo  Artistico Emilio Greco,  Antonino Massimino, e la professoressa  Liliana Nigro con gli studenti dell’Accademia  di  Belle Arti, cattedra di Storia del Costume, che si esibiranno in una sfilata di abiti da loro realizzati.