Recupero bio psicofisico con il “Dragon Boat”

 

La riabilitazione passa attraverso lo sport: a colpi di pagaia contro il cancro al seno

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PALERMO – 

La LILT di Palermo – grazie alla collaborazione del circolo nautico cittadino – ha avviato il percorso di recupero bio-psicofisico attraverso la disciplina sportiva del Dragon Boat (una canoa di 20 posti sulla quale si pagaia seduti su assi di legno), che vede protagoniste donne che hanno affrontato la patologia oncologica con interventi chirurgici e che avviano la ripresa funzionale a bordo del Dragone galleggiante.

Un progetto sportivo e solidale che sta crescendo e che oggi si prepara a una nuova importante sfida: il 2° trofeo nazionale organizzato dalla Lega italiana lotta ai tumori Nazionale, che si terrà a Bari il 22-23 settembre 2018. La squadra rosanera è pronta per la competizione e per arrivare preparata all’appuntamento lancia il nuovo progetto di crowdfunding sulla piattaforma siciliana Laboriusa.it.

Attraverso il finanziamento dal basso della campagna “Pink Dragon Boat”, che richiede un budget totale di 1.500 euro, i donatori digitali potranno sostenere l’associazione LILT Palermo nell’acquisto di 20 kit sportivi. T-shirt, maglie tecniche, tute e zainetti saranno affidati al team tutto al femminile di “dragonesse in rosa” che ha deciso di vivere questo sport come un nuovo modo di stare insieme, unite dai battiti dell’adrenalina della sana competizione e dal desiderio di valorizzare il proprio corpo.

Passi avanti nella terapia dell’atrofia muscolare spinale

 

Venerdì 1 e sabato 2 giugno, FourSpa Resort Hotel | Catania

 

DALLA PRIMA TERAPIA MEDICA ALLA RIABILITAZIONE IN ACQUA

APPROCCI INNOVATIVI PER IL TRATTAMENTO DELL’ATROFIA MUSCOLARE SPINALE

 

Convegno regionale di Famiglie Sma per medici, operatori del settore e pazienti

 

“Farmaco, fisio e idroterapia: l’innovazione e la vita quotidiana”: nel titolo del convegno regionale della onlus Famiglie Sma – che si terrà a Catania da venerdì 1 e sabato 2 giugno 2018 – si legge il futuro prossimo dell’atrofia muscolare spinale (chiamata “Sma” dall’acronimo inglese Spinal Muscolar Atrophy), la malattia genetica rara che colpisce cellule nervose del midollo spinale limitando o impedendo movimenti quali gattonare, camminare, controllare il collo e la testa, e deglutire.

«Il termine “farmaco” sottolinea la recente introduzione in Italia della terapia nusinersen, la prima al mondo in grado di migliorare il quadro clinico dei pazienti – spiega Daniela Lauro, presidente nazionale dell’Associazione che riunisce pazienti e genitori di bimbi con Sma – mentre “fisio e idroterapia” richiamano l’approccio consolidato, rispettivamente tradizionale e innovativo, con cui le famiglie affrontano quotidianamente il trattamento della patologia. L’integrazione fra le due prassi – continua – rappresenta un’importante evoluzione che Famiglie Sma intende promuovere, sia lavorando ogni giorno per garantire a tutti i pazienti l’accesso al farmaco, sia proseguendo nei percorsi di riabilitazione motoria, la cui validità non può essere sostituita dalle sole somministrazioni medicali».

Medici specialisti, terapisti e altri operatori sanitari del settore si riuniranno quindi in una “due giorni” di confronto – al FourSpa Resort di Catania – insieme ai piccoli pazienti, alle loro famiglie e agli adulti con Sma, per approfondire insieme tecniche ed esperienze che possano supportare la gestione della malattia nella vita quotidiana. Tra queste verrà dato ampio spazio al tema della riabilitazione in acqua, prima con sessioni teoriche e poi con lezioni pratiche. Fra i progetti in cantiere, Famiglie Sma sta infatti mettendo a punto quello sull’idroterapia, grazie a cui è possibile migliorare la naturalità dei gesti motori limitati dalla malattia.

L’Ibiscus(associazione di Oncoematologia), è pronta per fare “goal” nella vita

 

Sabato 12 maggio, da Catania al Suning Youth Development Centre di Milano

 

 

In campo i giovani pazienti oncologici guariti: la squadra sostenuta dall’associazione catanese partecipa alla II edizione del torneo sostenuto daPirelli, global main sponsor dell’Inter

 

CATANIA – Si dice che la vita è come una corsa ad ostacoli: alcuni si bloccano lì davanti, altri invece li affrontano, li superano e continuano a correre, per raggiungere il loro obiettivo e vincere, sconfiggendo ogni paura. È ciò che hanno vissuto i ragazzi già in cura presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Catania che, dopo aver vinto la propria battaglia contro il cancro come veri “guerrieri”, scendono in campo buttandosi alle spalle i ricordi della terribile malattia, affrontando una nuova sfida all’insegna della loro passione: il calcio.

Sabato 12 maggio la giovane squadra interamente sostenuta dalla Lega Ibiscus Onlus, la nota associazione dei genitori di Oncoematologia Pediatrica della Sicilia Orientale, disputerà a Milano il torneo calcistico 2018 “Winners Cup” presso il Suning Youth Development Center, in memoria di Giacinto Facchetti.

Un evento importante a livello internazionale, organizzato da SIAMO (Società Italiana Adolescenti con Malattie Onco-ematologiche) e FIAGOP(Federazione Italiana Associazioni  Genitori Oncoematologia Pediatrica) e patrocinato dal Coni e sostenuto da Pirelliglobal main sponsordell’Inter Football Club, nato per raccontare attraverso lo sport, le storie dei ragazzi (dai 14 ai 25 anni) fatte di coraggio e di vittorie sul campo della vita, che vedrà protagonisti, in questa seconda edizione, oltre 100 giovani provenienti da centri di oncologia pediatrica di tutta Italia (Aviano, Udine, Trieste, Bari, Bologna, Genova, Milano, Modena, Monza, Napoli, Padova, Palermo, Catania, Pisa, Firenze, Roma)ed anche da Parigi.

A indossare maglietta e calzoncini arancione, pantaloncini neri e braccialetto con la scritta “Io voglio vivere” donati dal centro ADMO di Catania(Associazione Donatori di Midollo Osseo)  saranno AlessioAntonioDavideEnzoGabrieleGiorgiaAlessioGiovannaMatteoSalvatore,Stefano e Luca accompagnati dal combattente professore Andrea Di Cataldo, dell’equipe medica dell’Oncoematologia Pediatrica, impegnato in questa avventura calcistica, a “sedare” gli animi contrapposti delle diverse fazioni. Tanta grinta, forza di volontà e un pizzico di sana competizione, con l’obiettivo di fare goal e portare a casa la Winners Cup, ma soprattutto di dare vita ad un grande pomeriggio di solidarietà, divertimento e sport.

Migliorerà la comunicazione sanitaria per una corretta relazione tra medico e paziente

 

Oggi 26 aprile, ore 11.00, sede Comitato Consultivo Policlinico di Catania

Firma dell’accordo alternanza scuola-lavoro tra Azienda ospedaliera e Liceo Galilei

 

“PILLOLA” DI INFORMAZIONE SANITARIA PER I TURISTI DELLA SICILIA

AFFIDATA AGLI STUDENTI LA TRADUZIONE MULTILINGUE

 

«Se mi sento male dove vado?»: progetto regionale della Rete Civica della Salute

CATANIA – Gli studenti del Liceo scientifico statale “Galileo Galilei” di Catania collaboreranno a un progetto di informazione sanitaria dellaRete Civica della Salute, la piattaforma web promossa dall’assessorato regionale della Salute che ha l’obiettivo migliorare la comunicazione tra cittadini e sistema sanitario. Oggi 26 aprile, alle 11.00, nella sede del Comitato Consultivo del Policlinico-Vittorio Emanuele (via S. Sofia 78, edificio 12) verrà sottoscritto il protocollo d’intesa tra l’Azienda ospedaliera e l’istituto scolastico: «Grazie a quest’accordo – ha dichiaratoPieremilio Vasta, presidente della Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende Sanitarie regionali – che sarà siglato nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro dal direttore generale dell’Azienda Salvatore Paolo Cantaro e dalla dirigente scolastica Gabriella Chisari, gli studenti si occuperanno della traduzione multilingue di una “pillola informativa” riguardante l’indicazione dei setting assistenziali e delle strutture presenti sul territorio alternativi al Pronto Soccorso in casi di bisogni di cura meno gravi». «La “pillola”, intitolata “Se mi sento male dove vado?” – ha continuato Vasta – verrà diffusa, grazie alla collaborazione di Uras-Federalberghi Sicilia, nelle strutture ricettive alberghiere e paralberghiere dell’Isola affinché anche i turisti possano usufruire di queste informazioni».

Le “Pillole della Salute” sono informazioni brevi e utilissime su educazione, prevenzione e tutela della salute, che vengono diffuse periodicamente dalla Rete Civica della Salute per via telematica. «Il Piano Regionale della Salute – ha concluso il presidente della Conferenza regionale dei Comitati – attribuisce grande importanza al miglioramento della comunicazione tra cittadini e sistema sanitario, alla corretta informazione, alla tutela della dignità e della riservatezza, alla valorizzazione dell’attività di volontariato, all’accoglienza e accessibilità delle strutture ospedaliere, all’umanizzazione e personalizzazione della relazione medico-paziente».

 

Eccellenze siciliane per la migliore qualità visiva dei pazienti

OFTALMOLOGIA, PROTOCOLLI INNOVATIVI SENZA BISTURI

RICONOSCIMENTO NAZIONALE PER ECCELLENZE SICILIANE

Premio Aiccer per la miglior comunicazione orale nella sessione “Chirurgia Refrattiva” a due oculisti catanesi Marco e Silvio Zagari

CATANIA – Se da un lato gli studi epidemiologici evidenziano l’aumentare delle patologie della vista legate all’avanzamento dell’età e all’utilizzo di dispositivi elettronici; dall’altro, l’innovazione hi tech ha letteralmente rivoluzionato la chirurgia oftalmica, innalzando la sua efficacia e la capacità di cura.

Nel panorama sanitario spiccano giovani eccellenze siciliane, che durante il congresso scientifico dell’Aiccer (Associazione italiana di chirurgia della cataratta e refrattiva) a Bari, hanno ottenuto un riconoscimento che è il risultato del lavoro svolto in questi anni nel campo della microchirurgia oculare: Marco e Silvio Zagari, due fratelli che dal padre Francesco hanno ereditato la passione per la professione e per la ricerca scientifica, si inseriscono in un gruppo di studio nazionale con elementi di spicco provenienti dalle Università di Siena e di Catanzaro.

 

I due medici – da anni impegnati a rendere il Poliambulatorio Centro Europeo di Aci Castello un punto di riferimento per i pazienti con patologie oculari particolari e per casi complessi, nonché per tanti chirurghi oculisti che operano con il massimo della tecnologia oggi presente sul mercato – sono stati premiati in un team composto anche dai colleghi Miguel Rechichi (Catanzaro) e Cosimo Mazzotta (Siena) per la migliore comunicazione orale nella sessione “Chirurgia Refrattiva No-touch combinata per la regolarizzazione delle ectasie corneali: il protocollo STARE-X”.

«Si tratta di un innovativo intervento mini invasivo con tecnologia laser – sottolineano i fratelli Zagari – per migliorare la qualità visiva nei pazienti affetti da cheratocono, degenerazione marginale pellucida, e anche il trattamento delle cornee irregolari. L’introduzione delle tecnologie consente oggi l’esecuzione di correttivi con modalità molto meno traumatiche e con grande precisione – continuano i due medici – negli ultimi anni abbiamo contribuito con la nostra casistica, in aggiunta a quelle del gruppo di studio Rechichi/Mazzotta, a completare e affinare la tecnica che combina due tipologie di laser di ultima generazione (eccimeri e raggi ultravioletti), consentendo in una prima fase la regolarizzazione della cornea deformata o alterata, e poi la stabilizzazione della nuova geometria corneale. L’obiettivo è rinforzare e irrigidire il tessuto rimanente, permettendo contestualmente un miglioramento della qualità della vista con l’occhiale o con la lente a contatto».

Operativo in Sicilia il trattamento contro l’Atrofia muscolare

In undici regioni d’Italia, il trattamento clinico per l’atrofia muscolare spinale – malattia genetica rara conosciuta anche come Sma – è già realtà. A tre mesi dall’avvio della somministrazione ufficiale di Spinraza, primo e unico farmaco al mondo per la patologia, la mappa dei centri ospedalieri dislocati nella penisola restituisce un quadro generale significativo, che mostra quanto è stato realizzato e cosa occorre fare per garantire a tutti i pazienti affetti, bambini e adulti, il diritto alla cura.

«L’obiettivo basilare delle nostre attività e della raccolta fondi è quello di supportare ciascuna regione nella dotazione di almeno una struttura specializzata. Siamo a poco più della metà del percorso e dunque sentiamo il dovere di informare i soci, i donatori e tutti i cittadini, sull’attuale stato dell’arte della terapia Nusinersen in Italia», afferma Daniela Lauro, presidente di Famiglie Sma, la onlus che sta lavorando in prima linea a questo importantissimo progetto sanitario, che ha cambiato in modo epocale l’approccio alla malattia.

Ad oggi (7 marzo) sono 18 i centri autorizzati operativi, e si trovano in Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto (la mappa dettagliata è consultabile al link (www.famigliesma.org/centri-di-somministrazione/). Inoltre, sempre queste regioni – a cui si aggiungono Calabria, Puglia e Trentino Alto Adige – hanno identificato altri 19 centri prescrittori, avviando l’iter burocratico e amministrativo per l’autorizzazione, e successivamente per la formazione del personale medico. «Dalle risposte ricevute può senz’altro desumersi che i centri si sono fattivamente attivati per rendere operativo il trattamento: riorganizzandosi al proprio interno, creando reti per la condivisione di tecniche e criteri di infusione, sedendo ad appositi tavoli tecnici regionali per lo scioglimento dei nodi finanziari burocratici», spiega la vicepresidente di Famiglie Sma Cristina Ponzanelli che, in qualità di avvocato incaricato dal Consiglio direttivo, ha sollecitato ufficialmente le strutture ad entrare nel circuito nazionale della terapia Nusinersen.

Sono 37 in Italia le strutture ospedaliere finora individuate per poter effettuare l’infusione del farmaco Spinraza, tutte già contattate da Famiglie Sma: la loro adesione è in continuo aggiornamento, settimana dopo settimana. «Possiamo affermare – continua l’avv. Ponzanelli – che per quanto riguarda i pazienti pediatrici la somministrazione è ormai a pieno regime; più complessa invece la situazione per i pazienti adulti, ma ci stiamo muovendo molto anche su questo fronte. Siamo fiduciosi che l’avvio di altri centri sia vicino».

Quali sono le problematiche che rallentano i tempi? «Numerose famiglie chiedono spiegazioni a proposito – spiega la vicepresidente – la ragione è meramente di natura organizzativa. Affinché il centro medico si attivi è necessario attestare prima la disponibilità finanziaria di ciascuna Regione, e per calcolarla occorre censire i pazienti. Bisogna poi identificare il personale medico idoneo e stabilire le modalità opportune con cui seguire i pazienti. Nel compimento di ciascuna di queste fasi l’associazione Famiglie Sma offre un supporto a 360 gradi, attraverso il contributo di una squadra di esperti che interviene nei diversi ambiti: medico-scientifico, legislativo, logistico, psicoterapeutico..

Una marcia in più per affrontare il cancro infantile

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CROWDFUNDING, UNA CUCINA PIENA DI SORRISI PER IBISCUS

 

Consegnato ufficialmente il piano cottura alla “Casetta” dell’associazione catanese
che da anni si spende per i piccoli pazienti affetti da patologie onco-ematologiche

CATANIA – A Catania esiste una realtà virtuosa e silenziosa che opera all’interno del reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Catania; una realtà che prende il nome di “Casa di Accoglienza Ibiscus” animata quotidianamente da puro spirito di solidarietà e da quel sorriso ritrovato di chi crede ancora nel valore della condivisione e dell’assistenza. Una grande “famiglia” che da anni in via Santa Sofia apre le porte all’accoglienza, ospitando gratuitamente le famiglie che arrivano da ogni parte della Sicilia, e si trovano a dover affrontare il lungo periodo di cura dei loro piccoli guerrieri.

“E se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l’ultimo frammento di cuore” si legge tra i corridoi colorati e pieni di immagini a misura di bambino; quasi un mantra che accompagna ogni giorno l’associazione catanese Lega Ibiscus insieme ai suoi volontari, associati Fiagop (Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica Onlus), nelle attività di sostegno per chi deve affrontare la dura battaglia del cancro infantile. Attività che negli ultimi anni ha visto anche la realizzazione di un Laboratorio di citogenetica e biologia molecolare, con acquisto di strumenti e reagenti e presenza costante di personale medico specializzato esterno, per la diagnostica e la ricerca.

Un progetto che mette a disposizione delle famiglie confortevoli camere, cucina attrezzata, spazi comuni per lo svago e attività pomeridiane, con l’obiettivo di cercare di rendere quell’ambiente, luogo di calore, affetto e amore per i piccoli pazienti in trattamento. E proprio dal desiderio di migliorare la qualità della vita dei bambini che affrontano la più grande sfida del futuro, che è nata la campagna di crowdfunding dal titolo “La cucina dei sorrisi” sulla piattaforma di raccolta fondi online siciliana Laboriusa. Attraverso il meccanismo di finanziamento “dal basso”, in poco tempo è stato possibile raccogliere i fondi utili per acquistare il nuovo piano cottura da destinare alla cucina della “Casetta” Ibiscus.

Un obiettivo raggiunto con successo grazie alla generosità di oltre trenta donatori digitali, che hanno sin da subito colto la forza unica e speciale della campagna e che ieri pomeriggio –  hanno visto ufficialmente la sua realizzazione con la consegna e istallazione del piano nei locali dell’associazione, riempiendo di gioia tutti quei “piccoli eroi” accolti nella ludoteca del centro. Un piccolo traguardo di un grande progetto d’amore portato avanti da Ibiscus e che richiede il supporto continuo dei cittadini. Segno, ancora una volta, della sensibilità e della volontà delle persone di partecipare in modo innovativo alla crescita sostenibile del territorio e alle cause sociali e solidali portate avanti dalle associazioni come Ibiscus. Realtà che ogni giorno si spendono, senza chiedere nulla in cambio.

 

 

Ritardo fatale ed ottusità medica

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Il medico rifiuta di visitarla, la bambina torna a casa, diventa cianotica e muore poco dopo in ospedale

Ritardo fatale ed ottusità medica. La piccola Ellie-May Clark, una bambina di 5 anni, giunta in ritardo all’incontro con il medico,è morta poche ore più tardi per asma bronchiale. Non siamo in Italia ma la vicenda, tanto clamorosa per le motivazioni addotte, è accaduta nel Galles, dove la piccola è deceduta. Ellie-May, era stata accompagnata in una clinica dalla madre per una visita d’urgenza. La figlia respirava affannosamente e aveva difficoltà a camminare. Per questo le viene fissato un appuntamento per le 17.

La donna però arriva con 10 minuti di ritardo e viene rimandata a casa. La dottoressa Joanna Rowe, che deve visitare la bambina, ha come regola quella di non accettare pazienti che si presentano con oltre 10 minuti di ritardo. E per Ellie-May, la piccola che era quasi in agonia per il respiro che le mancava, non fa eccezioni. Quando le chiedono di tornare, alla madre della piccola crolla il mondo addosso. Si sente “arrabbiata” e “sconvolta”. Anche la figlia le chiede perché la dottoressa non voglia vederla.

 Si apprende da nota d’agenzia che prima di rifiutare la visita, la dottoressa non avrebbe né guardato la cartella clinica della bambina, né chiesto il motivo dell’appuntamento. Ora per lei è iniziato il processo. Durante l’udienza la madre della piccola ha raccontato che una volta tornata a casa, ha continuato a controllare Ellie-May ogni 10 o 15 minuti e che alle 22.30 stava ancora tossendo. Poi la bambina è diventata cianotica. Inutile la corsa in ambulanza. La bambina è morta al Royal Gwent Hospital di Newport.

SUD LIBERTA’ : ATTENZIONE, PROSEGUE IL RITIRO DEL FARMACO PER ABBASSARE IL COLESTEROLO

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Attenzione per chi è costretto ad ingerire medicinali  al fine di tenere sotto controllo il colesterolo, la malattia che ostruisce le vene e può risultare fatale. Prosegue il ritiro da tutte le farmacie del farmaco che viene prescritto per abbassare i livelli elevati di colesterolo totale e Ldl – cioè il cosiddetto “colesterolo cattivo” – apolipoproteina B e trigliceridi in chi soffre di ipercolesterolemia primaria o familiare.  A molti farmacisti sono stati formulati interrogativi a riguardo e i medici curanti si stanno adeguando alla sostituzione del farmaco.  Si tratta del lotto T30141, con scadenza gennaio 2020, della specialità medicinale Atorvastatina Pfizer 20mg 30, compresse rivestite con film (Aic 041443437) L’allerta è stata diffusa dalla Pfizer, l’azienda che produce l’Atorvastatina, in seguito ad un risultato fuori specifica per quanto riguarda il test microbiologico. L’Aifa, l’Agenzia del farmaco, ha disposto dunque il ritiro del farmaco e Pfizer Italia ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro. Chi ha comprato il lotto indicato è invitato a riconsegnarlo nella farmacia dove lo ha acquistato.(Agenzia).

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Messina: forse ceppo della meningite nel bambino deceduto al Policlinico

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Paura meningite in Sicilia. Un bambino di 4 anni originario di Mascali nel catanese è morto- si apprende – per una sospetto ceppo di meningite di tipo B nel reparto di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina.

Il bambino era stato trasportato nel nosocomio messinese già in gravi condizioni .  I sanitari del reparto ipotizzano che il bambino abbia contratto la malattia della meningite e sia morto perchè arrivato in estreme condizioni  . E’ stata autorizzata un’autopsia per accertare le cause del decesso..

E’ nata ora la sindrome del contagio della meningite.. Sono già state sottoposte a profilassi  familiari e persone con le quali il bambino ha avuto un contatto nei giorni della eventuale possibile incubazione.

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