DIO ILLUMINA L’UOMO ALLA SCOPERTA GRADUALE DEL CANCRO- PREMIATI DUE SCIENZIATI CON IL NOBEL

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James P. Allison e  Tasuku Honjo sono i due scienziati premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina 2018 per la scoperta dell’immunoterapia anticancro. La comunicazione proviene dal  Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia, in diretta su internet

Il riconoscimento ammonta quest’anno a 9 milioni di corone svedesi, al cambio odierno oltre 871 mila euro. Dal 1901 al 2017 sono stati 108 i premi Nobel per la Medicina o la Fisiologia, consegnati a un totale di 214 scienziati, dato che il riconoscimento viene dato spesso a più di una persona.

 – Il cancro uccide milioni di persone ogni anno ed è una delle più grandi sfide per la salute dell’umanità. Studiando la capacità del nostro sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali, i vincitori del premio Nobel 2018 per la Medicina e la fisiologia hanno stabilito un principio completamente nuovo per la terapia del cancro. Hanno infatti mostrato come diverse strategie per inibire i ‘freni’ posti al sistema immunitario possano essere utilizzate nel trattamento della malattia, e le loro scoperte sono oggi un punto di riferimento nella lotta contro i tumori.

                  LA   SCOPERTA E’ OGGI UN PUNTO DI RIFERIMENTO NELLA LOTTA CONTRO I TUMORI

In particolare, Tasuku Honjo ha scoperto una proteina presente sulle cellule immunitarie, rivelando la sua funzione, appunto, di ‘freno’ del sistema di difesa dell’organismo, quando intraprende un diverso meccanismo di azione. Le terapie basate sulla sua scoperta si sono rivelate sorprendentemente efficaci nella lotta contro il cancro.

Anche l’altro scienziato insignito del maggiore riconoscimento nel settore della Medicina, James P. Allison, ha studiato la proteina che funziona da freno del sistema immunitario, e si è reso conto del potenziale terapeutico di un sistema che possa liberare tale freno, scatenando le nostre cellule immunitarie per attaccare i tumori. Inoltre ha sviluppato questo concetto in un nuovo approccio per il trattamento dei pazienti.

Fino all’arrivo di queste scoperte, i progressi nello sviluppo clinico delle immunoterapie erano stati modesti: la terapia dei ‘checkpoint immunitari’, così è stata ribattezzata la nuova strada inaugurata da Honjo e Allison, ha dunque rivoluzionato il trattamento del cancro e cambiato radicalmente il modo in cui i clinici gestiscono oggi questa patologia.

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Forse un giorno, proseguendo sulle ali della scienza e dello studio, Dio illuminerà l’uomo alla scoperta di questa tremenda malattia nella sua interezza

Pezzi di ricambio dell’uomo: inventata la “Mano bionica che supera i limiti delle protesi tradizionali”

Uno studio internazionale ha sviluppato un codice in grado di trasmettere per la prima volta ai nervi del braccio amputato tutta la varietà di percezioni che avrebbe ricevuto dai neuroni tattili della propria mano e, quindi, di comunicare le informazioni utili per il movimento in modo estremamente naturale. Il lavoro, pubblicato su ‘Neuron’, è opera di un gruppo di ricercatori della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (Epfl), dell’università di Friburgo, della Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs di Roma. L’utilizzo del codice “permette di avere una maggiore sensibilità quando la mano robotica entra in contatto con un oggetto di qualsiasi dimensione, superando i limiti ‘sensoriali’ delle protesi tradizionali”, sottolineano i ricercatori”

La mano è’ stata impiantata per la prima volta in una donna siciliana e per lei l’effetto è stato quello di percepire di nuovo sensazioni molto simili a quelle che si provano con un arto in carne e ossa.  L’intervento risale a giugno 2017, al policlinico Gemelli di Roma, e la paziente l’ha sperimentata per sei mesi, fino al dicembre dello stesso anno. “Ho avvertito una sensazione estremamente naturale, che non provavo da due anni e mezzo“, ha raccontato Loredana Puglisi, ( nella foto) imprenditrice di Palazzolo Acreide (Siracusa), che ha perso la mano in un infortunio  sul lavoro e  ora ha ritrovato il tatto.

Negli anni sono state sviluppate soluzioni per restituire informazioni tattili a persone con arto amputato. Tuttavia, le informazioni che esse trasmettono risultano lontane da quelle della mano umana, in termini di naturalezza ed efficacia – prosegue l’analisi – Lo studio dovrebbe essere la soluzione a questo importante problema clinico e scientifico. La ricerca apre infatti nuovi scenari nello sviluppo delle protesi artificiali e sulla loro capacità di recuperare il più possibile la naturalezza dell’arto mancante”. Attraverso un approccio interdisciplinare, che integra pratiche derivanti dalla neuroingegneria, dalla neurologia clinica e dalla robotica, grazie a simulazioni matematiche del comportamento dei neuroni, “è stato possibile accertare che un paziente riesce a ricevere informazioni più naturali ed efficaci – suggeriscono i ricercatori – stimolando il nervo periferico con informazioni molto simili a quelle che i sensori delle dita naturali fornirebbero in situazioni normali”.

“È una dimostrazione di come sia possibile replicare la risposta dei recettori naturali del tatto con buon livello di fedeltà”, ha detto il coordinatore della ricerca , Silvestro Micera, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa e titolare della cattedra di Neuroingegneria translazionale del Politecnico di Losanna.

La donna a cui è stata impiantata la mano bionica (Ansa)

 

 

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La nostra mano ci permette – avverte Paolo Maria Rossini, (nella foto sopra) direttore Neuroscienze Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs di Roma – di esplorare l’ambiente attorno alla nostra persona e di interagire con esso. Ci permette di colpire duro o di accarezzare. Ci permette di suonare una tastiera o di sollevare un pesantissimo bilanciere. Tutta questa varietà di azioni (e mille altre) è possibile anche grazie al feedback sensoriale che ogni movimento e contatto con un oggetto invia al nostro sistema nervoso. Perdere l’informazione sensoriale è come vivere in un mondo senza colori e senza contrasti di chiaro/scuro. Riacquisire la sensorialità è motivo, per una persona amputata, di sentirsi nuovamente ‘padrone e signore’ dell’ambiente che lo circonda“.

 

Falsi certificati vaccinali: Campania e Basilicata in testa alla classifica superano la Sicilia in terza posizione per “segnalazioni alla Procura”

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Campania prima in classifica – secondo il Ministero della Salute -per i falsi di autodichiarazioni e  ‘furbetti’ del certificato vaccinale.  Vi sono delle statistiche. Stante al l  monitoraggio condotto dai Carabinieri dei Nas, dal 4 al 14 settembre,  in 1.493 istituti scolastici ed educativi italiani, per controllare la veridicità delle certificazioni ed autocertificazioni di regolare  adempimento degli obblighi vaccinali dei minori presentate dai  genitori al momento dell’iscrizione a scuola, su 55 casi di  “segnalazioni all’autorità giudiziaria” per “acclarato falso  documentale di autocertificazioni” –  – ben 15 sono state commesse in Campania e 12  in Basilicata, seguite da Veneto e Sardegna con 7, Puglia (4), Sicilia e Toscana (3), Lombardia (2), e un caso per Friuli Venezia Giulia ed  Emilia Romagna.        (

“La libertà di scegliersi di morire ” :a che punto siamo?

EUTANASIA:  RACCOLTE 130 MILA FIRME PER COMBATTERE L’ACCANIMENTO CONTRO I MALATI

Medico costituisce un paziente in ospedale foto stock royalty-free

L”Associazione Luca Coscioni, composta da Marco Cappato( imputato-ricorderete- per la morte di Di Fabo) Mina Welby, Carlo Troilo, Filomena Gallo, Marco Perduca e Marco Gentili,  ha consegnato alla Camera le 130 mila firme dei cittadini italiani a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia  legale.

A 5 anni dal deposito delle firme di 67 mila cittadini sulla proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni per la legalizzazione dell’eutanasia, il Parlamento non ne ha discusso nemmeno un minuto – protesta  l’Associazione in un comunicato – La proposta è attualmente arenata nelle commissioni Affari sociali e Giustizia della Camera“.

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Nella foto Marco Cappato

L’Associazione Luca Coscioni, che nella XVIII legislatura conta già 34 parlamentari impegnati nella richiesta di immediata discussione della legge popolare si propone come finalità   “di .richiamare ciascun parlamentare a confrontarsi con la grande questione sociale che Marco Pannella definiva della ‘morte all’italiana’, cioè dell’eutanasia clandestina e dell’accanimento contro i malati”,  La raccolta delle firme proseguirà in giro per l’Italia e in Rete, “fino a quando il Parlamento si farà vivo”.

Two elderly hands holding onto a younger hand foto stock royalty-free

L’ULTIMO MOMENTO DELLA VITA DI UN UOMO DIVISO CON UN FAMILIARE                                 (Imm.iStock)

La Sicilia Medica guarda a Roma la sperimentazione della terapia genica contro l’Atrofia muscolare spinale

Grido d’allarme della Presidente dell’Associazione Famiglie SMA, Daniela Lauro : Mancano figure specializzate e una rete territoriale dedicata ……  

Dal farmaco salvavita alla terapia genica per i nuovi nati, che promette di curare la patologia:

ecco gli approcci scientifici innovativi che stanno rivoluzionando la vita di bambini e genitori

DANIELA LAURO:  ALLUNGHIAMO LA VITA AI NOSTRI BAMBINI…..

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ROMA

– «Con l’inserimento di un gene sano all’interno di un vettore di origine virale, potremo modificare con una copia funzionale il gene che sta alla base della malattia dell’atrofia muscolare spinale. La sperimentazione della terapia genica è stata attivata, per la prima volta in Europa, proprio in questi giorni alPoliclinico Gemelli di Roma (due bambini sui 30 che verranno arruolati in Europa) e presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. L’obiettivo primario sarà confermare i risultati dello studio americano Avexis 302, in cui molti dei bambini trattati sono stati capaci di stare seduti senza aiuto entro i 18 mesi, non richiedere supporti per l’alimentazione, deglutire liquidi e solidi, mantenere il peso: un risultato prima impossibile e impensabile». Dopo le parole dell’attesissimo intervento del prof. Eugenio Mercuri (Centro Clinico NeMO Roma e Uoc Neuropsichiatria infantile del Policlinico universitario Gemelli di Roma) l’applauso della platea presente al congresso nazionale di Famiglie SMA, è sembrato interminabile.

L’idea che oltre ai nuovi standard di cura con il farmaco Spinraza – già somministrato in meno di un anno a 371 pazienti con risultati clinici straordinari che vedono non solo bloccare la malattia, ma migliorare la qualità di vita dei pazienti – la nuova frontiera clinica possa sfruttare correttori molecolari per intervenire precocemente e direttamente sul DNA, ha surriscaldato l’atmosfera della due-giorni a Roma in cui si sono riuniti medici, operatori e genitori, che nel giro di pochi mesi stanno assistendo a quel progresso scientifico tanto sperato, che rivoluziona scenari e modelli.

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«Notizie che arrivano proprio il giorno del lancio della campagna solidale nazionale – sottolinea la presidente dell’associazione Famiglie SMA Daniela Lauro – quest’anno per noi è stato davvero pieno di conquiste: abbiamo lavorato tantissimo, cercando di attivare i centri prescrittori, formando il personale e le risorse, sostenendo le famiglie. Con Spinraza tutti i medici coinvolti hanno riscontrato visibili miglioramenti nel quadro clinico dei bambini in cura; inoltre con la terapia genica la parola “guarigione”, che fino ad oggi non faceva parte del nostro vocabolario, potrà diventare un orizzonte a cui guardare con fiducia, visti i risultati che arrivano dall’America. Il primo passo della nostra associazione è quindi fare in modo che questa opportunità venga colta dal più ampio numero di famiglie, e per far ciò serve l’aiuto di tutti. Supportare i trattamenti per sconfiggere l’atrofia muscolare spinale, significa infatti donare vita ai nostri bambini».

Perché non c’è coraggio senza pazienza, non c’è forza senza dolcezza, non c’è gioia senza fatica: ognuno di noi deve aggiungere una dose di sostegno quotidiano e speranza in un futuro senza atrofia muscolare spinale. Da oggi è fino al 6 ottobre sarà attiva la nuova raccolta fondi, chiamando da telefono fisso o inviando un sms al numero solidale 45585, sarà possibile contribuire con 2, 5 o 10 euro al progetto “Rete clinica SMArt”, finalizzato a migliorare l’assistenza territoriale dedicata ai pazienti, potenziando la rete dei professionisti che si occupano di questa malattia genetica rara che colpisce soprattutto i bambini.

Dopo la commercializzazione in Italia del farmaco che può trattare la patologia e ridurre del 50% il rischio di morte; a poche ore dall’avvio del trial genico contro la SMA, l’associazione di genitori nata nel 2001 a sostegno della ricerca scientifica, continua con forza una battaglia che – giorno dopo giorno – continua a dare risultati ed emozioni. Un impegno corale che ha consentito di incrementare, nel nostro Paese, il numero di ospedali autorizzati per la somministrazione di Spinraza: si è passati infatti da 4 a 13 regioni dotate di strutture autorizzate, e da 5 a 24 centri attivi (con più di 20 in attesa di completare l’iter burocratico) che somministrano la terapia Nusinersen con risultati sorprendenti.

 

Dopo il successo della campagna lanciata da Checco Zalone, l’obiettivo della raccolta fondi di quest’anno sarà quello di poter accogliere nuovi malati e proseguire con il programma di cure. Un progetto importante non solo per i bambini affetti da SMA, ma per tutto il Paese, «perché abbiamo dimostrato a tutti – conclude Lauro – che la ricerca può trasformarsi in progresso scientifico e che, insieme, possiamo fare la differenza sostenendo percorsi innovativi di guarigione».

 

 

DIETROFRONT VACCINI: RESTA L’OBBLIGO PER L’ISCRIZIONE ALLA SCUOLA

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Resta l’obbligo dei vaccini. . “Si tratta di un clamoroso dietrofront su una materia tormentata e polemica E’ stata ascoltata la collettività che lo richiedeva a gran voce “durante le audizioni, i medici, i pediatri e gli esperti degli Istituti superiori di Sanità avevano contestato infatti nel merito le ragioni di una scelta che metteva a rischio la salute dei bambini”.

Si era ridiscusso  ad inizio agosto tale problematica   allorchè , nell’ambito del decreto Milleproroghe, era stato approvato su proposta di M5S e Lega un emendamento che faceva slittare al 2019-2020 l’obbligo vaccinale per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia. Tale norma se approvata, avrebbe consentito l’accesso dei bambini a nidi e materne anche in assenza dei certificati vaccinali.

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Soddisfatta naturalmente l’ex ministro della Sanità Beatrice Lorenzin per la riconosciuta validità del suo impianto legislativo del luglio 2017. – . Tale legge prevede per l’iscrizione a scuola 10 vaccinazioni obbligatorie, ovvero quelle contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella.       Chi non si vaccinerà andrà incontro a delle sanzioni, perchè mette a rischio la salute dei propri figli e quella degli altri, in particolare l’esclusione da nidi e materne per i bambini tra gli 0 e i 6 anni e multe da 100 a 500 euro per i genitori dei ragazzi fino ai 16 anni.

NAPOLI: ” LA CAMORRA NON VUOL FAR APRIRE IL PRONTO SOCCORSO” E ALLAGA I LOCALI

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L’Ospedale del mare a Napoli

Pronto soccorso dell’Ospedale del Mare,a Napoli da inaugurare il prossimo 15 settembre è in tilt . Completamento allagato .Pare che la causa consiste nell’ostruzione di un lavandino in un’area che sovrasta il pronto soccorso. Il direttore generale della Asl Napoli 1 Centro Mario Forlenza  ha dei sospetti ed accusa la Camorra napoletana che non vuol far aprire la prima linea dell’emergenza.”.

Sul posto si sono recati gli agenti del commissariato di polizia San Giovanni, allertati dal direttore sanitario Giuseppe Russo e dall’ufficio tecnico. La Direzione generale sottolinea comunque che “questo episodio non scalfisce in alcun modo, anzi rafforza, la determinazione di aprire la struttura il 15 settembre“. La Procura della Repubblica svolge indagini sulla circostanza ed ha aperto un fascicolo.

 

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Sclerosi multipla: forse si può fermare la disabilità nei pazienti

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Bruce Trapp della Cleveland Clinic, esperto internazionale di sclerosi multipla  ha scoperto un nuovo tipo di sclerosi multipla: si chiama mielocorticale (Mcms è l’acronimo anglosassone che la identifica) e  uccide i neuroni pur senza distruggere la mielina, la guaina protettiva che li avvolge e che compone la sostanza bianca cerebrale.

Secondo questi studi la perdita neuronale può avvenire anche in assenza di effettive lesioni alla materia bianca. ”

 

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. Occorrerà studiare  tecniche di risonanza magnetica più sensibili, perché quelle attuali non permettono di distinguere la Mcms dalla forma di malattia finora nota – quindi di diagnosticarla e di personalizzare i trattamenti – quando il paziente è ancora vivo. Attualmente sono state eseguite dai ricercatori  analisi microscopiche post-mortem su tessuti di 100 malati di sclerosi multipla che hanno donato il cervello alla ricerca. In 12 sono state identificate le caratteristiche del sottotipo mielocorticale: neuroni persi, nessuna demielinizzazione.

E’ emerso pure che  le caratteristiche dei tessuti cerebrali e di midollo spinale dei 12 pazienti Mcms  sono differenti da quelle di 12 malati con sclerosi multipla ‘classica’ (Ms) e di persone senza la malattia neurologica. Benché sia nei pazienti Mcms che in quelli Ms si osservassero le tipiche lesioni che la patologia provoca a livello midollare e della corteccia, solo nel gruppo Ms erano presenti alterazioni della sostanza bianca. E nonostante non mostrassero lesioni nella mielina, i pazienti Mcms presentavano comunque una riduzione della densità neuronale e dello spessore corticale. Insomma la ricerca sulla sclerosi adesso è a tal punto che  “contrariamente a quanto si pensasse la perdita dei neuroni può essere indipendente dalla demielinizzazione della sostanza bianca“.

Un altro significativo  passo avanti in questo campo.

 

 

Violenza al Pronto soccorso di Napoli: una sanitaria aggredita e trascinata per i capelli

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Si susseguono le aggressioni nei pronti soccorsi e guardie mediche degli ospedali  e e strutture ambulatoriali . Oggi è la volta di una operatrice professionale infermieristica del Pronto soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli . Minacciata, aggredita e trascinata per i capelli dai familiari di una paziente che era arrivata al dipartimento di emergenza urgenza per dei dolori al petto. “

Pare che alla base dell’aggressione siano state le spiegazioni e chiarimenti della sanitaria ai parenti sulla priorità degli interventi da effettuare al Pronto soccorso in base all’assegnazione dei codici , da qui l’invito ad attendere il proprio turno.. L’operatrice  ha ricevuto una prognosi di 15 giorni per vari traumi”.

Si apprende che questa aggressione “sarebbe la n.62 nel 2018 ai danni del personale”. Si invoca a tal punto  il ripristino di una postazione della Polizia all’interno del Pronto soccorso ed un intervento del Prefetto….La  Campania dunque supera abbondantemente la Sicilia in materia di violenza ed inciviltà nelle prime linee di emergenze sanitarie. Sono in corso indagini della Polizia..

Ospedale S.Giovanni Di Dio: la Procura di Agrigento apre una inchiesta per il decesso di una paziente con colica renale

A seguito di  un intervento di drenaggio una paziente, M.B. di 63 anni, originaria di Palma di Montechiaro ad Agrigento,è morta con dolori all’addome.. I familiari hanno presentato una denuncia  e la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, per ora a carico di ignoti. La Procura ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e l’autopsia sulla salma, che sarà effettuata domani mattina a partire dalle 9 all’obitorio dell’ospedale San Giovanni Di Dio. Sono atti dovuti ma si cerca di ricostruire la vicenda che fino adesso sembra poco chiara

Secondo una ricostruzione dei fatti fornita dai legali dei familiari, la signora lunedì scorso, intorno alle 5.30 del mattino, è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento dal genero e dalla figlia con algie addominali e conati di vomito.

I medici comunicano alla paziente e ai familiari che i dolori sono tipici d una colica renale, e la signora si doveva ricoverare nel reparto di Urologia. E qui, in tarda mattinata,dopo che alla signora era stato inserito nello stomaco un tubo di drenaggio,la 63 perde conoscenza e non dà segni di vita-Viene  trasferita in Sala  Rianimazione, l’indomani viene sottoposta a un intervento chirurgico per l’asportazione di un rene per fermare  un’emorragia in corso. Ma in serata la donna non resiste e viene accertato dai sanitari il decesso.