Salute, Regione Sicilia ,Schifani: «Sì da Roma a rimodulazione piano sanitario, sbloccati 800 milioni»

 

ospedale garibaldi

 

 

 

«La Conferenza Stato-Regioni ha dato parere favorevole alla rimodulazione del piano sanitario per le strutture ospedaliere da finanziare con le risorse ex articolo 20 in Sicilia. Si sbloccano sostanzialmente 800 milioni di euro per l’edilizia sanitaria che serviranno per costruire tre nuovi ospedali e ristrutturarne un quarto nella città di Palermo».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha partecipato in videoconferenza alla riunione.

«Oggi – ha aggiunto il governatore – compie un fondamentale passo in avanti l’azione del mio governo, che oggi ha trovato la condivisione dello Stato, per riqualificare e innovare la sanità siciliana, partendo dalle opere infrastrutturali, premessa essenziale per un’assistenza efficiente e adeguata agli standard moderni che vogliamo garantire ai nostri concittadini Per questo, a luglio scorso, abbiamo già stipulato una convenzione con Invitalia che ci supporterà nella realizzazione degli interventi, garantendo tempi veloci. Abbiamo chiara la strategia complessiva per dotare la Sicilia, utilizzando anche i fondi del Pnrr e quelli del Fsc, di un sistema sanitario che garantisca cure adeguate ai cittadini, fermando, e magari invertendo, i flussi della migrazione ospedaliera, diventando un punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo, come avviene già nel settore dei trapianti, che è un’eccellenza della nostra sanità».

Le opere inserite nell’accordo tra Stato e Regione hanno un valore complessivo di 747,7 milioni di euro. In particolare, 120 milioni di euro saranno destinati alla costruzione del nuovo Polo di eccellenza pediatrico, che farà capo all’azienda ospedaliera Arnas Civico-Di Cristina; 348 milioni serviranno per la realizzazione del nuovo Policlinico, per offrire all’utenza elevati livelli prestazionali in ambienti idonei e accoglienti ma anche sicuri per gli operatori impiegati; 240 milioni saranno destinati alla costruzione del nuovo Polo oncoematologico degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, che avrà l’obiettivo di costruire percorsi assistenziali di prevenzione, diagnosi, cura e follow-up, fornendo ad ogni paziente le cure sperimentali più avanzate; infine, 39,7 milioni serviranno per i lavori di adeguamento e messa a norma del Polo chirurgico e delle emergenze dell’ospedale Cervello (padiglione A).

Il prossimo passo sarà la firma di un accordo di programma-quadro tra Ministero della Salute e Regione per avviare la fase che porterà alla predisposizione dei bandi di gara e alla esecuzione dei lavori.

La convenzione firmata a luglio scadrà nel dicembre 2026 e prevede che Invitalia supporti la Regione nella realizzazione dei quattro interventi, svolgendo attività di Centrale di committenza e di supporto tecnico-operativo nella predisposizione e nella gestione delle procedure di gara e attività per accelerare la realizzazione di questi investimenti. Il rispetto dei tempi di attuazione sarà sottoposto al costante monitoraggio della Regione per il tramite del dipartimento di Pianificazione strategica, guidato da Salvatore Iacolino.

Oggi sciopero nazionale medici e infermieri , 50mila incrociano le braccia dalle 12 alle 14 a Roma contro la manovra governativa

 

Viaggio all'interno di un blocco operatorio

Archivi-SUD LIBERTA’

 

Sanità nel pieno caos . Le cure ai pazienti in dubbio .Oltre 15mila operazioni e 100mila visite a rischio rinvio ;  le urgenze- informano i sindacati-  saranno  garantite

Sciopero nazionale di 24 ore di medici, infermieri e personale sanitario oggi, 20 novembre, contro la manovra finanziaria 2025 e “per ridare dignità e valore al nostro lavoro”.

 

Protesta – con conseguente blocco a visite, interventi e esami , altro -dei sindacati di categoria Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up che hanno dato appuntamento oggi  per una manifestazione nazionale a Roma in Piazza Santi Apostoli dalle 12 alle 14.

Allo sciopero possono aderire, “nel rispetto delle rispettive norme di regolamentazione del diritto di sciopero”, tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le aziende ed enti del Ssn, compresi gli Irccs, Izs, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il Ssn.

“Per l’ Anaao-Assomed – sono circa 50mila gli interessati allo sciopero in piazza, i servizi d’urgenza saranno garantiti ma le cure ordinarie no.Probabilmente 30mila medici, non potrànno scioperare anche se volessero”.

E’ inevitabile  alzare oggi la voce…..

Affermano i sindacati di categoria Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up :. “Astenersi per un giorno dal lavoro è a maggior ragione una decisione che non si prende a cuor leggero. Dinanzi allo stato in cui oggi versa non solo il Servizio Sanitario Nazionale ma anche la professione e lo status di medici, dirigenti sanitari, specializzandi, infermieri e altri professionisti sanitari, è inevitabile dover alzare la voce e pretendere di essere ascoltati, perché è da noi che dipende la tutela della salute dei cittadini, e senza di noi è la salute dei cittadini ad essere a rischio”, spiegano Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up in un nota.

Le motivazioni dello Sciopero nazionale

Ecco le motivazioni principali che hanno portato allo sciopero.

1) al finanziamento dei contratti di lavoro, compreso quello dei colleghi dell’ospedalità privata, vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti; 2) mancata detassazione di una parte della retribuzione; 3)mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario; 4) esiguo ed intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, non viene prevista la sua estensione alle ostetriche; 5) assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale;

6) mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti alla immediata attivazione di presidi di pubblica sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera; 7) mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali; 8) mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica; 9) mancato inserimento delle professioni assistenziali tra quelle a carattere usurante, con relativa ammissione ai benefici di legge; 10) Mancata introduzione di norme atte a sospendere l’attuazione dell’Accordo Stato Regioni sulla figura dell’assistente infermiere; 11) Mancata introduzione di norme per il superamento delle disposizioni vigenti, e per la concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri ed i professionisti sanitari ex legge 43 del 2006.

Nuovo ospedale di Siracusa, la Regione Sicilia assicura l’ intera copertura finanziaria per 372 milioni

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Siracusa, 

Copertura finanziaria di 372 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Con una delibera approvata oggi dalla giunta, su proposta dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo, ed elaborata dal dipartimento per la Pianificazione strategica, si assegnano, infatti, altri 24 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 300 milioni già assegnati dalla Regione con fondi ex art. 20 legge 67/88 e ai 48 milioni assicurati dall’Asp di Siracusa.

«Adesso il Consiglio superiore dei lavori pubblici  – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – può procedere all’approvazione del progetto definitivo. Il nuovo ospedale è strategico per tutta l’area del Siracusano e il mio governo ha mantenuto l’impegno assunto con la comunità, intervenendo ulteriormente per garantire le somme aggiuntive dovute alla lievitazione del 70 per cento dei costi rispetto a quanto originariamente previsto. Vogliamo dotare il territorio di un’infrastruttura sanitaria moderna e funzionale per assicurare servizi adeguati».

Sanità Sicilia , il reclutamento di medici stranieri prosegue. Strutture nel caos , medici italiani diffidenti, i “nuovi ” arrivano dall’Argentina e da Cuba

 

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Prosegue il reclutamento dei medici stranieri per sopperire alle carenze strutturali di personale del sistema sanitario siciliano. Altri sette medici sono stati selezionati in questi giorni dalla Regione grazie all’avviso aperto emanato dal dipartimento di Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, guidato da Salvatore Iacolino.

 

«Procede ancora il percorso innovativo di arruolamento di medici extracomunitari – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – per colmare i vuoti di organico e garantire i servizi degli ospedali e delle aziende sanitarie, specialmente negli ospedali di frontiera. Si tratta di personale qualificato che assicura la qualità delle prestazioni fornite ai pazienti siciliani e che viene immesso in servizio dopo la selezione da parte di una commissione formata da capi dipartimento e un adeguato periodo di formazione sia dal punto di vista linguistico che da quello relativo al funzionamento del sistema sanitario siciliano».

I medici assunti in questi mesi sono stati immessi soprattutto nelle Aziende sanitarie provinciali che gestiscono gli ospedali del territorio. Si tratta di chirurghi, internisti, pediatri, cardiologi, psichiatri, ortopedici, anestesisti, ginecologi, medici di pronto soccorso,  gastroenterologi, neurologi, specialisti in terapia intensiva, neonatologi, chirurghi vascolari e cardiochirurghi pediatrici e provengono prevalentemente da Argentina e Cuba.

L’avviso di reclutamento rimane ancora aperto. In Sicilia, il fabbisogno rilevato dalle aziende sanitarie e ospedaliere è di 1.494 unità. Le aziende sanitarie ed ospedaliere sono impegnate, su costante impulso del presidente della Regione, a completare le procedure di stabilizzazione e quelle di mobilità e concorsuali.

POLICLINICO DI PALERMO: ESEGUITO UN COMPLESSO INTERVENTO CHIRURGICO DI ASPORTAZIONE DI UN LIPOSARCOMA PERITONALE DI 24 CHILI -ASPORTATI PURE DIVERSI ORGANI

foto ufficio stampa Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico “Paolo Giaccone”, al centro il professore Antonino Agrusa ed il team

Palermo,

Un complesso intervento chirurgico di asportazione di un gigante liposarcoma peritoneale di 24 chili e 10 grammi è stato eseguito al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo che informa dell’eccezionale intervento. L’operazione, durata quattro ore, è stata eseguita dall’equipe diretta dal professore Antonino Agrusa, responsabile dell’unità operativa dipartimentale di Chirurgia laparascopica.
Il liposarcoma, un tumore raro del tessuto adiposo, occupava gran parte dell’addome del paziente comprimendo diversi organi vitali. . La massa tumorale, infiltrata in diversi organi, ha reso necessaria l’asportazione in blocco di rene sinistro, surrene, colon trasverso, discendente, sigma, retto, tratto digiuno-ileale, appendice ed epiploon.
Il paziente, di 51 anni  ha avuto un decorso post operatorio regolare, e sarà dimesso nei prossimi giorni per essere preso in carico dall’Oncologia medica, dove dovrà iniziare il ciclo di chemioterapia.
E’ stato un caso di alta complessità – spiega il professore Agrusa – che ha richiesto una fase preparatoria all’intervento con un trattamento multidisciplinare con i colleghi internisti, radiologi, anestesisti, oncologi. Siamo orgogliosi di poter dire che l’intervento è stato un successo e che il paziente è ora in fase di recupero. E’ una grande testimonianza delle capacità del nostro team e della tecnologia di cui disponiamo. Ringrazio tutti per l’impegno e il grande lavoro di squadra, in particolare il professore Giuseppe Badalamenti, il professore Maurizio Raineri e il dottore Antonio Gallina, gli specializzandi e tutti gli infermieri di reparto e di sala operatoria che, come sempre, hanno dimostrato elevata professionalità e competenza”.
Si apprende che il  caso sarà oggetto di una pubblicazione scientifica …
Desidero esprimere il mio più profondo apprezzamento a tutto il team – afferma la Direttrice generale dell’Azienda ospedaliera, Maria Grazia Furnari -. Questo intervento dimostra l’eccellenza medica del nostro ospedale, che continua a investire in formazione specialistica e tecnologie all’avanguardia….”
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Salute, il governatore siciliano Schifani convoca vertice su Pnrr: «Una cabina di monitoraggio a Palazzo d’Orleans»

 

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Accelerare tutte le procedure per portare a termine i progetti finanziati dal Pnrr “Missione 6 Salute” destinati all’ammodernamento del sistema sanitario regionale. Con questo obiettivo, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha convocato a Palazzo d’Orleans un vertice al quale hanno partecipato l’assessore alla Salute Giovanna Volo, i dirigenti generali dei dipartimenti Pianificazione strategica e Attività sanitarie dell’assessorato, Salvatore Iacolino e Salvatore Requirez, il capo di gabinetto della Presidenza, Salvatore Sammartano e i dirigenti degli uffici competenti. 

Alla Regione sono stati assegnati 638 milioni di euro per 260 interventi infrastrutturali e 471 di innovazione e digitalizzazione del sistema sanitario regionale. Nel corso dell’incontro, è stata presentata una relazione dettagliata su ogni linea di investimento e sullo stato di avanzamento dei lavori degli interventi previsti. Alcuni target sono già stati raggiunti, così come previsto dalla tabella di marcia del ministero della Salute, in altri, si sono superati gli obiettivi assegnati grazie all’ottimizzazione delle spese, in altri ancora è necessaria allungare il passo per rispettare la scadenza del 2026. In quest’ottica, il presidente della Regione ha deciso di creare una struttura interna di monitoraggio, con sede a Palazzo d’Orleans, per vigilare rigorosamente sul rispetto dei tempi di tutti i cronoprogrammi.

«Ho chiesto a tutti i dipartimenti regionali coinvolti – dice Schifani – uno sforzo ulteriore per superare ogni criticità e  raggiungere gli obiettivi nei tempi previsti. La Missione Salute del Pnrr è una grande opportunità per migliorare il nostro sistema sanitario e l’assistenza territoriale, sia in termini di infrastrutture che di servizi e non possiamo permetterci ritardi o indugi di nessun tipo. Nel ribadire la mia fiducia a tutti i soggetti competenti – aggiunge il presidente della Regione – ho chiesto il massimo impegno. Io sono al loro fianco, pronto a intervenire per rimuovere ogni ostacolo che potrebbe separarci dal raggiungimento dei nostri obiettivi. L’ho detto e lo ripeto: sono qui per dare una svolta alla Sicilia, anche in tema di sanità e non arretrerò di un millimetro fino a quando non vedrò un sistema più moderno, più efficiente e al servizio di ogni singolo siciliano. I tempi dell’immobilismo sono passati, questo è il momento di rimboccarsi le maniche e di pensare al bene comune».

 

Scheda tecnica

Tra le opere previste, c’è la realizzazione delle 50 Centrali operative territoriali, per un finanziamento di 8,5 milioni di euro, attualmente risultano collaudate e certificate il 92%. Il restante 8% degli interventi verrà completato entro fine settembre, termine entro il quale è prevista la piena funzionalità di tutte le strutture. 

Ha già raggiunto l’obiettivo di almeno il 75% delle risorse impiegate il progetto che prevede la Digitalizzazione di 29 Dipartimenti di emergenza e accettazione (Dea), per un totale di 73 interventi e un finanziamento complessivo di 140 milioni. Il completamento, secondo i target dettati dal ministero, è previsto entro il terzo trimestre del 2025. 

Altro risultato ottenuto, è quello relativo al tema delle Grandi apparecchiature. Quelle previste sono in tutto 298, con un budget di 115 milioni di euro. A oggi ne risultano già operative e funzionanti il 57% (169). Il restante 43% delle strumentazioni risulta ordinato o consegnato agli enti del Servizio sanitario e sarà progressivamente messo in funzione. Grazie a un’attenta gestione dei processi di approvvigionamento è stato possibile acquistare ulteriori 36 apparecchiature aggiuntive rispetto alle 262 inizialmente previste.

Per quanto riguarda le Case della comunità, sui 155 interventi previsti e finanziati con 217 milioni di euro, risultano già avviati 44 cantieri. Entro la fine dell’anno partiranno i lavori per tutte le altre strutture. Con riferimento, infine, ai 43 ospedali di comunità previsti con una dotazione di 96 milioni di euro, 11 sono già in costruzione ed entro dicembre sarà dato il via anche agli 32.

Sui dodici interventi previsti per rendere gli Ospedali più sicuri e sostenibili con un investimento di 61,6 milioni di euro, ne sono già partiti 4 e altri 6 saranno avviati entro qualche mese.

Guardie mediche, Regione Sicilia chiede alle Asp ricognizione delle criticità e proposte

 

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Palermo,

Un quadro completo delle criticità delle guardie mediche e proposte per superarle nell’immediato. È la richiesta avanzata dall’assessorato della Salute alle Aziende sanitarie provinciali in vista di un generale ammodernamento tecnologico e gestionale grazie ai fondi disponibili del Pr Fesr 2021-2027.

Nella nota firmata dal dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, viene chiesto ai direttori generali delle Asp di fornire una relazione sulle modalità di gestione delle guardie mediche, sulle risorse tecniche e sul personale impiegati. Allo stesso tempo viene chiesto di indicare attività e provvedimenti concreti che le aziende sanitarie intendono adottare per superare le situazioni più critiche, anche attraverso risorse aggiuntive regionali. Tutte le iniziative dovranno essere in linea con le azioni previste dal Pr Fesr 2021-2027. I fondi europei a disposizione, non solo per le guardie mediche ma per il potenziamento della complessiva assistenza territoriale, ammontano a 70 milioni di euro. Il relativo bando verrà pubblicato a settembre per acquisire le proposte delle aziende sanitarie e, conseguentemente, verranno approvati e finanziati gli interventi che saranno ritenuti coerenti con la programmazione regionale.

«Prosegue il percorso avviato dal mio governo per migliorare l’assistenza nei confronti dei cittadini – dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani –. Non possiamo accettare che in un sistema sanitario strutturato la medicina territoriale presente nei Comuni siciliani possa trasformarsi, in alcuni casi, in medicina di frontiera. Come già accade con la commissione per i pronto soccorso e con il piano per l’abbattimento delle liste d’attesa, anche sulla continuità assistenziale sto seguendo da vicino l’operato dei manager».

Data l’importanza del tema e la necessità di intervenire tempestivamente, il dipartimento per la Pianificazione strategica ha chiesto ai direttori generali delle Asp di presentare le relazioni sulla situazione delle guardie mediche entro il prossimo 2 settembre.

«Alcune criticità strutturali e organizzative della continuità assistenziale e più in generale della medicina di prossimità – dichiara il direttore generale Iacolino – sono ben note a questo dipartimento e al governo regionale, che sta lavorando intensamente per migliorare la rete assistenziale territoriale. Per questo, in accordo con l’assessore Volo, stiamo portando avanti, con il coinvolgimento delle Asp, un percorso unitario di riorganizzazione delle guardie mediche in vista del futuro inserimento di queste strutture, grazie ai progetti del Pnrr, all’interno delle case di comunità. Si tratta di un’azione parallela a quelle avviate su altri fronti, come il piano regionale sull’abbattimento delle liste d’attesa e i ricordati progetti relativi al Pnrr, su cui faremo il punto con i direttori generali delle Asp, per le azioni ulteriori da intraprendere, in un incontro convocato per il 2 settembre».

Sanità, presentate le relazioni ispettive su ospedale di Patti e cardiochirurgia pediatrica del Civico

 

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Palermo,

Le scelte del medico di guardia in servizio al Pronto soccorso di Patti (Messina) sono all’origine dell’episodio che ha visto protagonista, qualche giorno fa, un paziente al quale era stata provvisoriamente immobilizzata una gamba fratturata con del cartone imbottito di cotone di germania. Una responsabilità individuale, quindi, alla quale si aggiunge la mancata segnalazione sulla necessità di richiedere i dispositivi medici monouso per l’immobilizzazione degli arti. Sono queste le conclusioni dell’ispezione svolta dalla commissione incaricata dall’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, lo scorso 2 agosto, su indicazione del presidente della Regione Renato Schifani.
Le risultanze sono state illustrate questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’assessorato, a Palermo. Erano presenti, oltre all’assessore, anche il dirigente del dipartimento della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, il dirigente del Dasoe, Salvatore Requirez, il direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, e il direttore generale dell’Arnas Civico di Palermo, Walter Messina.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti è stata presentata la conclusione dell’indagine conoscitiva interna della direzione generale dell’ospedale Civico di Palermo sul reparto di cardiochirurgia pediatrica del Di Cristina. Su un quotidiano locale, nei giorni scorsi, i genitori di un piccolo paziente, deceduto quattro mesi fa nel corso della degenza, avevano denunciato presunti disservizi assistenziali. L’audit ha evidenziato “l’inesistenza di lacune nel trattamento erogato dagli operatori sanitari, il cui comportamento denota una indiscutibile professionalità nella tenuta dei rapporti, adeguati e rispettosi, sia nei confronti del paziente che dei genitori”.
«Ci tengo a esprimere prima di tutto – ha affermato l’assessore Volo – la mia vicinanza personale ai protagonisti di questi due episodi, che seppur dei casi isolati meritavano comunque un attento approfondimento. Nel caso di Patti abbiamo appurato che si è trattato di una responsabilità di singoli operatori e che, quindi, non esiste una criticità legata al rifornimento di presidi medico sanitari per le emergenze-urgenze. Era doveroso accertare le cause di eventi che hanno suscitato, comprensibilmente, clamore mediatico non soltanto nell’Isola. Abbiamo voluto fare chiarezza in tempi brevi per tranquillizzare i siciliani sul livello e l’efficienza del sistema sanitario regionale. Manterremo, comunque, alta l’attenzione».
«Vi è grande collaborazione tra il dipartimento e le direzioni aziendali dell’Asp di Messina e del Civico con l’obiettivo – ha aggiunto Iacolino – di concordare le azioni di miglioramento necessarie a rafforzare l’assistenza sanitaria, specialmente negli ospedali di frontiera. Tuttavia, occorre salvaguardare e tutelare l’immagine e il decoro tanto del Sistema sanitario pubblico complessivamente inteso, quanto dei professionisti che, a vario titolo, sono quotidianamente impegnati nello svolgimento della funzione assistenziale a garanzia della salute della comunità siciliana. L’incontro di oggi serve a ristabilire la verità dei fatti e il ruolo centrale del Sistema sanitario regionale pubblico».
«Le linee guida sono chiare – ha concluso Requirez – vanno applicate però ai casi concreti, in modo da lasciare poco spazio alle interpretazioni personali. Nel caso specifico di Patti, l’ispezione regionale ha accertato che i dispositivi monouso erano presenti nella struttura ospedaliera, e che quindi la paventata carenza non c’era, e che la scelta assistenziale adottata non era la più idonea al caso».

 

Sanità Sicilia,presidente Schifani: «Commissione tecnica di valutazione su efficienza dei Pronto soccorso Ma conosco bene la carenze del personale medico”

 

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Palermo,

Una Commissione tecnica di valutazione per conoscere il reale stato di efficienza e di operatività delle aree di emergenza e urgenza di ciascun presidio ospedaliero delle Aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale. È la precisa indicazione che il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha dato oggi all’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, e in particolare al dirigente del dipartimento di Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, affinché venga costituita e attivata nel più breve tempo possibile.
«I fatti accaduti nei giorni scorsi nel Pronto soccorso dell’ospedale di Patti e denunciati oggi dalla stampa, ma anche le numerose segnalazioni di disservizi e inefficienze che abbiamo registrato negli ultimi tempi – dice il governatore – impongono un intervento immediato da parte del governo regionale. Avvieremo, quindi, una rigorosa e completa indagine sullo “stato di salute” dei Pronto soccorso dell’Isola, così da conoscere le criticità nel dettaglio e intervenire tempestivamente con misure adeguate ed efficaci. Al di là della oggettiva e cronica carenza di personale medico, di cui siamo bene a conoscenza e su cui stiamo lavorando concretamente e in maniera strutturale, sento il dovere politico e morale di intervenire sulle emergenze che interessano le nostre strutture sanitarie ospedaliere».
La Commissione potrà operare collegialmente o in appositi team snelli, con l’obiettivo di predisporre una puntuale e circostanziata relazione su ogni singolo presidio ospedaliero. Il documento dovrà indicare i punti di forza e quelli di debolezza, sottolineando le criticità più gravi, con l’indicazione delle azioni correttive e delle misure organizzative che potranno essere adottate dalle direzioni generali, responsabili del buon funzionamento delle realtà ospedaliere, per il pronto superamento delle inefficienze segnalate dalla commissione di valutazione.

IMMOBILIZZATA UNA GAMBA DI PAZIENTE CON FRATTURA CON CARTONE LA PROCURA DI PATTI APRE UN’INDAGINE

 

Incredibile ma vero!I medici del Barone Romeo di Patti hanno  immobilizzato una gamba di paziente con frattura al perone usando un cartone da imballaggio, perché di stecche per l’ingessatura al pronto soccorso non vi era disponibilità..

L’infortunato è un giovane che si è adattato alla situazione, trovandosi con la gamba destra impacchettata come un dono natalizio. Ma il padre ha ritenuto quella «confezione» un po’ troppo audace, tanto che ha postato una foto su l social, chiedendo conto e ragione al presidente della Regione e ai deputati siciliani: «Come si può uscire in queste condizioni da un pronto soccorso?».
Il genitore non ce l’ha coi medici, spesso costretti a turni estenuanti e senza disporre dei supporti minimi per fronteggiare le emergenze, ma con chi non provvede a far funzionare le cose. «Mi piacerebbe tanto –  – regalare al presidente della Regione o all’assessore il cartone con cui è stata steccata la gamba di mio figlio».

La Procura di Patti vuole vederci chiaro e, intanto, ha aperto un fascicolo modello 45: atti non costituenti reato.