BASILICA VATICANA, Messa di Natale, Papa Francesco :”Il nostro cuore è a Betlemme dove Principe Pace è rifiutato da logica perdente guerra”

 

10 anni di Papa Francesco in immagini

Archivi-Sud Libertà

 

Il nostro cuore è a Betlemme, dove Principe pace è rifiutato da logica perdente guerra”. Sono le prime parole del Papa durante la messa di Natale nella Basilica Vaticana, a cui hanno assistito 6.500 fedeli. In piazza, altri fedeli hanno seguito la celebrazione dai maxi schermi. Nella Basilica di San Pietro è stata svelata l’immagine del Bambino Gesù.

Bergoglio ha parlato del contesto nel quale nasce Gesù: “‘Il censimento di tutta la terra’. È questo il contesto nel quale Gesù nasce e su cui il Vangelo si sofferma. Poteva accennarne rapidamente, invece ne parla con accuratezza. E con ciò fa emergere un grande contrasto: mentre l’imperatore conta gli abitanti del mondo, Dio vi entra quasi di nascosto; mentre chi comanda cerca di assurgere tra i grandi della storia, il Re della storia sceglie la via della piccolezza. Nessuno dei potenti si accorge di Lui, solo alcuni pastori, relegati ai margini della vita sociale”.

Ma il censimento, osserva Bergoglio, dice di più: “Il censimento di tutta la terra manifesta da una parte la trama troppo umana che attraversa la storia: quella di un mondo che cerca il potere e la potenza, la fama e la gloria, dove tutto si misura coi successi e i risultati, con le cifre e con i numeri. È l’ossessione della prestazione. Ma al contempo nel censimento risalta la via di Gesù, che viene a cercarci attraverso l’incarnazione”. Il Pontefice scandisce: “Non è il dio della prestazione, ma il Dio dell’incarnazione. Non sovverte le ingiustizie dall’alto con forza, ma dal basso con amore; non irrompe con un potere senza limiti, ma si cala nei nostri limiti; non evita le nostre fragilità, ma le assume”.

Francesco a questo punto sferza i fedeli: “Fratelli e sorelle, stanotte possiamo chiederci: noi in che Dio crediamo?

Nel Dio dell’incarnazione o in quello della prestazione? Sì, perché c’è il rischio di vivere il Natale avendo in testa un’idea pagana di Dio, come se fosse un padrone potente che sta in cielo; un dio che si sposa con il potere, con il successo mondano e con l’idolatria del consumismo”. Bergoglio osserva: “Sempre torna l’immagine falsa di un dio distaccato e permaloso, che si comporta bene coi buoni e si adira coi cattivi; di un dio fatto a nostra immagine, utile solo a risolverci i problemi e a toglierci i mali. Lui, invece, non usa la bacchetta magica, non è il dio commerciale del “tutto e subito”; non ci salva premendo un bottone, ma si fa vicino per cambiare la realtà dal di dentro. Eppure, quanto è radicata in noi l’idea mondana di un dio distante e controllore, rigido e potente, che aiuta i suoi a prevalere contro altri! Ma non è così. Lui è nato per tutti, durante il censimento di tutta la terra”.

Il Natale “deve essere visto nella sua vera essenza”      “Dio è entrato fino in fondo nella nostra condizione umana”

Il Papa invita a riappropriarsi della vera essenza del Natale: “Ecco lo stupore del Natale: non un miscuglio di affetti sdolcinati e di conforti mondani, ma l’inaudita tenerezza di Dio che salva il mondo incarnandosi. Guardiamo il Bambino, guardiamo la sua mangiatoia, guardiamo il presepe, che gli angeli chiamano ‘il segno’ : è infatti il segnale rivelatore del volto di Dio, che è compassione e misericordia, onnipotente sempre e solo nell’amore. Sorelle, fratelli, stupiamoci perché “si è fatto carne”. Carne: parola che richiama la nostra fragilità e che il Vangelo utilizza per dirci che Dio è entrato fino in fondo nella nostra condizione umana. Perché si è spinto a tanto? Perché gli interessa tutto di noi, perché ci ama al punto da ritenerci più preziosi di ogni altra cosa”.

Pakistan, vandalizzate le chiese cristiane

 

IncendiatI e vandalizzati  luoghi di culto cristiani a Jaranwala, nell’est del Paese.. La   reazione violentissima dopo un presunto atto blasfemo contro il Corano (strappo di alcune pagine). La polizia ha arrestato più di cento persone.

 La folla, fomentata da estremisti, ha distrutto alcune chiese e quanto in esse era contenuto – Le Bibbie all’interno delle chiese sono state bruciate e fedeli costretti a lasciare le loro case.

La polizia del posto  è sembrata incapace di tenere sotto controllo la situazione.  Non si registrano feriti.

Si apprende che le  pagine strappate sarebbero state visionate da un leader religioso locale che avrebbe incitato la popolazione musulmana a reagire. Secondo ricostruzioni immediate, a essere colpite sono state tre chiese presbiteriane, una chiesa cattolica, una chiesa della Full Gospel Assembly e un’altra dell’Esercito della salvezza. Ma il numero degli edifici di culto attaccati è di 21.

Il primo ministro pakistano ad interim Anwaar-ul-Haq Kakar ha dichiarato : “Sono sconvolto dalle immagini, saranno presi provvedimenti severi contro coloro che violano la legge e prendono di mira le minoranze”, ha scritto l’esponente politico sui canali social, aggiungendo che “a tutte le forze dell’ordine è stato chiesto di arrestare i colpevoli e consegnarli alla giustizia. Siate certi che il governo pakistano – ha concluso – è al fianco dei nostri cittadini su base paritaria”. Nella notte la polizia provinciale ha poi reso noto con un comunicato che oltre 100 persone sono state arrestate in relazione agli attacchi contro la comunità cristiana..

Il presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, l’arcivescovo di Islamabad-Rawalpindi, monsignor Joseph Arsad, ha condannato l’ accaduto di  Jaranwala rivolgendo un appello al governo del Punjab affinché vengano presi immediati provvedimenti contro gli autori degli attacchi. “Questi incidenti – ha scritto in una nota diffusa dalla diocesi e ripresa da Asianews – aprono la strada all’insicurezza per le minoranze che vivono in Pakistan. I nostri luoghi di culto e la nostra gente non sono al sicuro. Vi sia un’indagine trasparente su questo tragico indicente in modo che sia ristabilito il primato della legge e della giustizia e si costruisca – si legge – una società migliore nell’armonia e nel rispetto delle religioni”.

Papa Francesco .””Nella vita tutto si paga, solo una cosa è gratis: l’amore di Gesù”

Nella vita nulla è gratis. Tutto si paga. Solo una cosa è gratis: l’amore di Gesù. Allora con l’amore di Gesù e con la voglia di camminare, camminiamo nella speranza. Riscopriamo le nostre radici e andiamo avanti senza paura. Non abbiate paura”.  Parole di Papa Francesco, nella veglia ai giovani al parco Tejo di Lisbona,

Un discorso improvvisato quello di Papa Francesco nella veglia della Giornata mondiale della gioventù

“Gli alpini che amano salire sulle montagne” dicono in un canto che “ciò che importa non è cadere ma non rimanere a terra. È una cosa bella”, ha commentato. “Chi rimane a terra è andato in pensione da questa vita, ha chiuso la speranza, le illusioni. Quando vediamo qualche amico nostro che è caduto, dobbiamo aiutare a rialzarlo“. “L’unica volta che possiamo guardare una persona dall’alto verso il basso è quando lo aiutiamo a rialzarsi”

A Fatima Papa Francesco per pregare la concessione al mondo della pace duratura

 

Tappa a Fatima per Papa Francesco, in visita in Portogallo per la Giornata mondiale della Gioventù. Accolto da circa 200mila persone, il Pontefice ha recitato il rosario nel Santuario con i giovani malati. Si affidano a Maria i dolori del mondo e si prega per la pace: “Preghiamo per la pace. Sia concesso al mondo un duraturo tempo di pace”, ha detto il Pontefice.

La Chiesa è accogliente e senza porte, è un santuario a cielo aperto, non ha porte. Questa è la casa della madre nel cuore di questa piazza che evoca un grande abbraccio materno. Così sia nella Chiesa, che è madre: porte aperte per tutti, per facilitare l’incontro con Dio; e posto per tutti, perché ognuno è importante agli occhi del Signore e della Madonna”, ha sottolineato nel suo breve discorso a braccio.

Bergoglio ha osservato: “Vorrei che oggi guardassimo l’ immagine di Maria e che ognuno pensi: che ci indica? A volte anche le cose che non funzionano bene nel nostro cuore. Ognuno nel suo cuore dica: cosa sta indicando a me la Madre? Cosa c’è nella mia vita che ti commuove e ti interessa? A Gesù indica il nostro cuore. Sentiamo la presenza di Maria Madre vicina a noi. Che benedica tutti noi. Salutiamola con un applauso”.

Il Santuario mariano, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, è già stato visitato dal Pontefice il 13 maggio 2017 per il centenario delle apparizioni della Vergine Maria. Nell’eliporto di Fatima della cittadina portoghese il Papa è accolto dal vescovo di Leiria-Fatima e dal sindaco.

 

 

Messina: Il 3 giugno la Festa della Madonna della Lettera, ecco la viabilità per la processione

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo : “In occasione della festività della Madonna della Lettera, protettrice della città di Messina, sabato 3 giugno- comunica il Comune- si svolgerà la tradizionale processione con partenza da piazza Duomo alle ore 18, lungo il percorso corso Cavour, via T. Cannizzaro, via Garibaldi (carreggiata lato monte), via I Settembre e rientro in piazza Duomo.

Per consentire il passaggio del simulacro in argento, opera dello scultore messinese Lio Gangeri e niellata dal romano Pietro Calvi, nelle strade interessate sono stati adottati provvedimenti viabili. Pertanto, sabato 3 giugno, per il tempo strettamente necessario al passaggio della processione, sarà interdetta la circolazione veicolare lungo il corso Cavour, nel tratto compreso tra piazza Antonello e via T. Cannizzaro; e nelle vie T. Cannizzaro, tra corso Cavour e via Garibaldi; via Garibaldi, carreggiata lato monte, tra via T. Cannizzaro e via I Settembre; e in via I Settembre, nel tratto compreso tra via Garibaldi e piazza Duomo.

Inoltre, sempre sabato 3 giugno, dalle 8 alle 24, sarà vietata la sosta nello spazio destinato alla fermata degli autobus, in corrispondenza del limite ovest di piazza Duomo, ed in via I Settembre, lato sud, tra le vie Cesare Battisti e Garibaldi. Per consentire il passaggio del corteo religioso, saranno aperti i varchi con rimozione dei paletti dissuasori, in piazza Duomo, lato corso Cavour, ed in via I Settembre, in corrispondenza dell’intersezione con via Cesare Battisti; e dalle 16 sino a circolazione normalizzata, su indicazione delle Forze dell’Ordine preposte al servizio specifico, sarà istituito il doppio senso di circolazione in via Garibaldi, carreggiata lato est, tra via I Settembre e largo S. Giacomo.

 

 

 

 

 

Oggi la festa di S.Rita, benedizione delle rose, la Santa dei miracoli impossibili

 

 

Messina, Società

 

Cascia,

 

Cascia sta onorando oggi – 22 Maggio 2023 – la sua patrona, Santa Rita, con un ampio programma di festeggiamenti religiosi e non solo, che attirano fedeli da ogni angolo d’Italia e persino da diverse parti del mondo. E c’è una novità: la location del solenne pontificale del 22 maggio sarà diversa, non più davanti alla basilica, per motivi di sicurezza e per permettere una maggiore partecipazione dei fedeli. Sarà un cambiamento storico per la città.

La Santa nacque a Roccaporena  verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza aveva una forte fede in Cristo ma, i genitori la diedero in sposa. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena a Cascia. Visse per circa 40 anni nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni di vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù. Morì il 22 maggio 1457.

Ci sono molte iniziative in attesa della festa, tra cui la consegna del riconoscimento internazionale Santa Rita a tre donne che incarnano il valore del servizio al prossimo, seguendo l’esempio della santa dei casi impossibili e disperati. Il programma ufficiale delle celebrazioni ha avuto  inizio il 12 maggio con la Novena di Santa Rita, che si  è svolta fino al 20 maggio. Ogni giorno  preghiera con il Rosario con le Monache in diretta streaming sui canali social del monastero agostiniano di Cascia, per la prima volta direttamente dal Coro del Monastero. 

Il programma diffuso dal Vaticano: oggi alle ore 16:00, ci sarà la visita al Monastero con la narrazione della storia e del messaggio di Santa Rita; alle ore 17:00, ci sarà un percorso guidato nella Penitenzieria e la possibilità di confessarsi; alle ore 18:00, si terrà l’Eucarestia animata dalle comunità ospiti, seguita da un passaggio accanto all’Urna di Santa Rita.

 

 

Il giorno della festa di Santa Rita da Cascia, lunedì 22 maggio, il suono festoso delle campane risuonerà alle ore 6:00, seguito dalle messe nella sala della Pace alle ore 6:00, 7:00, 8:00, 9:00, 11:00 e 13:00. La basilica rimarrà aperta per l’intera giornata, dalle 5:30 alle 20:00, in modo che tutti i pellegrini possano prendersi il tempo di venerare Santa Rita e pregare davanti allasua Urna. Il monastero antico sarà visitabile durante la mattina, dalle 7:00 alle 12:30 ininterrottamente, mentre nel pomeriggio saranno organizzate visite guidate agli orari delle 14:30, 15:30, 16:30 e 17:30.

Alle ore 10:00, in piazza San Francesco, avverrà l’arrivo della processione proveniente da Roccaporena, con la Statua di Santa Rita portata sulle spalle degli abitanti di Cascia, seguito dalla presentazione dei personaggi della vita di Santa Rita nel suggestivo Corteo Storico con costumi del XV secolo. Alle 10:30, sempre in piazza San Francesco, si terrà la celebrazione del Solenne Pontificale, presieduto dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Tra i concelebranti ci saranno Monsignor Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, e Padre Alejandro Moral Antòn, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino. La celebrazione del Pontificale, come spiegato, è stata spostata dalla via del Santuario a Piazza San Francesco, nel centro di Cascia, per conformarsi alle nuove norme di sicurezza e garantire la partecipazione di tutti i fedeli.

Al termine del pontificale, il Corteo Storico, la Processione con tutti i concelebranti e la statua di Santa Rita proseguiranno fino al Viale del Santuario. Alle 12:30, nel sagrato della basilica di Santa Rita, il rettore reciterà la preghiera della Supplica a Santa Rita e il Cardinale impartirà la Benedizione delle Rose. Infine, alle ore 18:00, nella basilica, si celebrerà la messa per i benefattori del santuario, presieduta da Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita, e animata dalle monache agostiniane.

Durante tutta la festa, oltre alle celebrazioni religiose, i visitatori potranno partecipare a diverse attività culturali, mostre ed eventi speciali organizzati per onorare Santa Rita da Cascia. 

ADDIO A PAPA JOSEPH RATZINGER. SI SPEGNE A 95 ANNI..

 

 

ratzinger

Il Papa emerito Ratzinger era visibilmente affaticato nelle sue ultime uscite pubbliche

 

Addio a Papa emerito Joseph Ratzinger. “Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano”. Le condizioni di salute di Ratzinger, 95 anni, si erano aggravate nei giorni scorsi.

Il Vaticano fa sapere che dalla mattina di lunedì 2 gennaio, il corpo del Papa emerito sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli. I funerali verranno celebrati giovedì alle 9.30 in piazza San Pietro.

Il portavoce Bruni ha spiegato che Benedetto XVI aveva ricevuto l’estrema unzione mercoledì pomeriggio al monastero Mater Ecclesiae.  L’annuncio dell’aggravamento delle condizioni di salute di Ratzinger era stato dato da Papa Francesco all’udienza generale di mercoledì scorso durante la quale aveva invitato a pregare per Benedetto XVI.

Il Papa emerito, tra le sue volontà, ha chiesto che vengano celebrati funerali semplici, nessuna solennità, ha fatto sapere il portavoce del Vaticano. “I funerali si svolgeranno nel segno della semplicità assecondando il desiderio del Papa”, ha detto Bruni, precisando che i funerali saranno “solenni ma sobri”.

Il viaggio penitenziale di Papa Francesco in Canada tra le popolazioni indigene “per chiedere perdono”

 

 

Papa Francesco posticipa il viaggio in Africa a causa del ginocchio -  ItaliaOggi.it

 

 Papa Francesco pronuncia il suo primo discorso del viaggio in Canada incontrando le popolazioni indigene First Nations, Métis e Inuit. Attendevo di giungere tra voi. E da qui, da questo luogo tristemente evocativo, che vorrei iniziare quanto ho nell’animo: un pellegrinaggio penitenziale”

Presenti anche il primo ministro Justin Trudeau, e la governatrice centrale del Canada, Mary Simons, prima governatrice indigena. “Giungo nelle vostre terre natie – dice il Pontefice parlando nella sua lingua, lo spagnolo – per dirvi di persona che sono addolorato, per implorare da Dio perdono, guarigione e riconciliazione, per manifestarvi la mia vicinanza, per pregare con voi e per voi”.

Bergoglio ripercorre gli incontri avuti quattro mesi fa con le popolazioni indigene in Vaticano, quando ascoltò le sofferenze patite, gli abusi, le violenze, gli orrori nelle scuole residenziali consentiti anche da tanti cattolici: “Allora mi erano state consegnate due paia di mocassini, segno della sofferenza patita dai bambini indigeni, in particolare da quanti purtroppo non fecero più ritorno a casa dalle scuole residenziali. Mi era stato chiesto di restituire i mocassini una volta arrivato in Canada; lo farò al termine di queste parole, per le quali vorrei prendere spunto proprio da questo simbolo, che ha ravvivato in me nei mesi passati il dolore, l’indignazione e la vergogna”.

“Il ricordo di quei bambini – dice il Pontefice – infonde afflizione ed esorta ad agire affinché ogni bambino sia trattato con amore, onore e rispetto. Ma quei mocassini ci parlano anche di un cammino, di un percorso che desideriamo fare insieme. Camminare insieme, pregare insieme, lavorare insieme, perché le sofferenze del passato lascino il posto a un futuro di giustizia, guarigione e riconciliazione. Ecco perché la prima tappa del mio pellegrinaggio in mezzo a voi si svolge in questa regione che vede, da tempo immemorabile, la presenza delle popolazioni indigene. E un territorio che ci parla, che permette di fare memoria”.

Bergoglio ritorna sugli abusi commessi nelle scuole residenziali. Secondo le stime, circa 150 mila bambini delle Prime Nazioni sono stati obbligati a frequentare una delle 139 scuole cattoliche nel Paese, rompendo legami con le loro famiglie, costretti ad imparare una nuova lingua, crescendo con i ’dettami’ del Cristianesimo. I bimbi, nell’arco di quel periodo, sono stati vittime di ogni tipo di abuso. E sempre in base alle stime, almeno 4 mila di questi sono morti nelle scuole cattoliche.

Il luogo in cui ci troviamo – dice Bergoglio- fa risuonare in me un grido di dolore, un urlo soffocato che mi ha accompagnato in questi mesi. Ripenso al dramma subito da tanti di voi, dalle vostre famiglie, dalle vostre comunità; a ciò che avete condiviso con me sulle sofferenze patite nelle scuole residenziali. Sono traumi che, in un certo modo, rivivono ogni volta che vengono rievocati e mi rendo conto che anche il nostro incontro odierno può risvegliare ricordi e ferite, e che molti di voi potrebbero trovarsi in difficoltà mentre parlo. Ma è giusto fare memoria, perché la dimenticanza porta all’indifferenza e, come è stato detto, ‘l’opposto dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza… l’opposto della vita non è la morte, ma l’indifferenza alla vita o alla morte’”, dice il Papa citando Wiesel. Osserva dunque il Papa: “Fare memoria delle esperienze devastanti avvenute nelle scuole residenziali colpisce, indigna, addolora, ma è necessario”.

E’ necessario ricordare come le politiche di assimilazione e di affrancamento, che comprendevano anche il sistema delle scuole residenziali, siano state devastanti per la gente di queste terre. – denuncia -. Quando i coloni europei vi arrivarono per la prima volta, c’era la grande opportunità di sviluppare un fecondo incontro tra culture, tradizioni e spiritualità. Ma in gran parte ciò non è avvenuto. E mi tornano alla mente i vostri racconti: di come le politiche di assimilazione hanno finito per emarginare sistematicamente i popoli indigeni; di come, anche attraverso il sistema delle scuole residenziali, le vostre lingue e culture sono state denigrate e soppresse; di come i bambini hanno subito abusi fisici e verbali, psicologici e spirituali; di come sono stati portati via dalle loro case quando erano piccini e di come ciò abbia segnato in modo indelebile il rapporto tra i genitori e i figli, i nonni e i nipoti”.

“Oggi sono qui, in questa terra che, insieme a una memoria antica, custodisce le cicatrici di ferite ancora aperte. Sono qui perché il primo passo di questo pellegrinaggio penitenziale in mezzo a voi – dice Francesco- è quello di rinnovarvi la richiesta di perdono e di dirvi, di tutto cuore, che sono profondamente addolorato: chiedo perdono per i modi in cui, purtroppo, molti cristiani hanno sostenuto la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni. Sono addolorato. Chiedo perdono, in particolare, per i modi in cui molti membri della Chiesa e delle comunità religiose hanno cooperato, anche attraverso l’indifferenza, a quei progetti di distruzione culturale e assimilazione forzata dei governi dell’epoca, culminati nel sistema delle scuole residenziali”.

Bergoglio utilizza parole inequivocabili: “Le conseguenze complessive delle politiche legate alle scuole residenziali sono state catastrofiche. Quello che la fede cristiana ci dice è che si è trattato di un errore devastante, incompatibile con il Vangelo di Gesù Cristo. Addolora sapere che quel terreno compatto di valori, lingua e cultura, che ha conferito alle vostre popolazioni un genuino senso di identità, è stato eroso, e che voi continuiate a pagarne gli effetti. Di fronte a questo male che indigna, la Chiesa si inginocchia dinanzi a Dio e implora il perdono per i peccati dei suoi figli. Vorrei ribadirlo con vergogna e chiarezza: chiedo umilmente perdono per il male commesso da tanti cristiani contro le popolazioni indigene”.

Bergoglio dice con altrettanta chiarezza che le scuse ai nativi non sono che un primo passo: “Cari fratelli e sorelle, molti di voi e dei vostri rappresentanti hanno affermato che le scuse non sono un punto di arrivo. Concordo pienamente: costituiscono solo il primo passo, il punto di partenza. Una parte importante di questo processo è condurre una seria ricerca della verità sul passato e aiutare i sopravvissuti delle scuole residenziali a intraprendere percorsi di guarigione dai traumi subiti”.

Il Papa fa una promessa: “Da parte mia, continuerò a incoraggiare l’impegno di tutti i cattolici nei riguardi dei popoli indigeni. L’ho fatto in più occasioni e in vari luoghi, mediante incontri, appelli e anche attraverso un’Esortazione apostolica. So che tutto ciò richiede tempo e pazienza: si tratta di processi che devono entrare nei cuori, e la mia presenza qui e l’impegno dei Vescovi canadesi sono testimonianza della volontà di procedere in questo cammino”.

Bergoglio, nel suo “pellegrinaggio penitenziale” toccherà “luoghi tra loro distanti, tuttavia non mi permetterà di dare seguito a molti inviti e visitare centri come Kamloops, Winnipeg, vari siti nel Saskatchewan, nello Yukon e nei Territori del Nordovest. Anche se ciò non è possibile, sappiate che siete tutti nei miei pensieri e nella mia preghiera. Sappiate che conosco la sofferenza, i traumi e le sfide dei popoli indigeni in tutte le regioni di questo Paese. Le mie parole pronunciate lungo questo cammino penitenziale sono rivolte a tutte le comunità e le persone native, che abbraccio di cuore”.

 

Domani- 22- Festa di S. Rita, festa del popolo, per l’ascolto di cui ha bisogno, e benedizione delle rose

 

Foto quadrata di Santa Rita da Cascia

Una festa di tutti  che, in tutto il mese di maggio, si recano  al Santuario di Cascia da ogni angolo del mondo per partecipare agli eventi ritiani, fermarsi accanto all’urna della Santa e parlarLe di una possibile “grazia” o intercessione familiare

 

A ricordo della vita familiare di Rita, vissuta cristianamente con semplicità e laboriosità, numerose famiglie partecipano alla festa, ricevendo in dono una pergamena ricordo ed una rosa.

LA  PREGHIERA AL POPOLO UCRAINO E ALLE PERSONE CHE SOFFRONO

La  preghiera del 22 maggio, andrà in particolare al popolo ucraino e a tutti quelli che soffrono per le guerre, perché sia fatta la pace, dovere e diritto di ognuno di noi. Che l’amore di Rita tocchi ovunque i cuori di coloro che hanno bisogno di una carezza, di conforto e coraggio, e doni la libertà del dialogo col prossimo e con Dio a chi è prigioniero dell’odio, per sé e gli altri”. Questo è il messaggio e la sintesi di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, che con la Comunità agostiniana e il Comune di Cascia si prepara alla festa della santa.

La Chiesa di SRita di Catania
Novena.
Nove giorni per prepararsi alla festa del 22 maggio. Al termine di ogni celebrazione in Basilica, i fedeli possono avvicinarsi all’urna d’argento e cristallo che custodisce il corpo di Rita.La domenica di maggio che precede la festa – Processione dello Stendardo
La processione, oggi chiamata “dello Stendardo”, fu istituita dal Comune di Cascia nel 1731 per ringraziare l’allora beata Rita della sua protezione sulla città in occasione del terremoto del 1730. Nel tempo, nella processione fu portato anche lo “Stendardo processionale”, fatto dipingere dal Comune di Cascia nel 1614, che si portava in processione il 22 maggio festa della Santa. In questo, è raffigurato l’ingresso di Rita nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena, in un lato, e la santa in atto di ricevere la stimmate, nell’altro.


20 Maggio

Presentazione Riconoscimento Internazionale Santa Rita.
Ogni anno, un importante personaggio dell’informazione mediatica presenta alla comunità, le donne protagoniste del Riconoscimento, che mira a individuare le donne di oggi “portatrici del messaggio ritiano nel mondo”.

21 Maggio

Riconoscimento Internazionale Santa Rita.
Le donne protagoniste del prestigioso riconoscimento ricevono una pergamena che attesta la loro opera di donne ritiane, che si sono distinte, cioè, per aver contribuito a portare il dialogo e la pace, ai nostri giorni. Il Riconoscimento Intemazionale Santa Rita da Cascia è stato istituito nel 1988 dal Comune di Cascia per mettere in risalto il fatto che anche oggi vi sono persone che vivono i valori del perdono, di pace, di solidarietà, di dedizione, di fede, di amore, già incarnati dalla umile donna di Roccaporena di Cascia.

Transito di Santa Rita.
La cerimonia liturgica del Transito ricorda la morte di Rita: il momento in cui la sofferenza della donna si trasforma in pace e il suo nome entra nella storia.

Fiaccola.
Ogni anno Cascia rivive la tradizione della sera in cui furono in tanti, ad accorrere al monastero per accompagnare Rita nel suo ritorno al Padre. Migliaia di fiammelle accese creano uno spettacolo unico, mentre un atleta giunge con la fiaccola sul sagrato della Basilica. La fiaccola viene così consegnata al rappresentante della Città gemellata con Cascia, che accende il tripode votivo.

22 Maggio

Preghiera a santa Rita da Cascia per una causa impossibile -

Corteo Storico.
Si tratta della rievocazione in costume della vita di Rita e della gente del suo tempo. Ogni pellegrino sembra riconoscersi in uno dei figuranti che rappresentano Rita, nelle vesti di figlia, moglie, madre, vedova e suora, ma anche il popolo di Rita, la gente comune, la stessa che tutti gli anni inonda i portici, i vicoli e le piazze di Cascia.

Pontificale.
Solenne Celebrazione liturgica in onore di Santa Rita.

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Benedizione delle rose.
A chiusura del Pontificale, i numerosi pellegrini presenti alzano verso il cielo le rose, quasi a voler raccogliere quanta più grazia possibile dalla benedizione fatta dal celebrante, così da condividerla, al ritorno a casa, con la famiglia e le persone più care. 

Maggio  2022 –Programma nella Chiesa SRita di Catania (Padre  Gianni Perni)

  1 Domenica S. Giuseppe lavoratore 9,15  Lodi  e   S. Messa
  2 Lunedì S. Atanasio vescovo e m. 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa Coroncina alla Madonna
  3 Martedì SS. Filippo e Giacomo 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
  4 Mercoledì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
  5 Giovedì 13° Giovedì S. Rita 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
  6 Venerdì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
  7 Sabato 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
  8 Domenica 9,15  Lodi  e   S. Messa
  9 Lunedì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
10 Martedì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
11 Mercoledì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
12 Giovedì 14° Giovedì S. Rita 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
13 Venerdì B. M. Vergine di Fatima 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
14 Sabato S. Mattia apostolo 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
15 Domenica 9,15  Lodi  e   S. Messa
16 Lunedì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa  per  i  defunti
17 Martedì Pulizia chiesa 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
18 Mercoledì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa   con Unzione degli Infermi
19 Giovedì 15° Giovedì S. Rita 17 Adorazione Eucarist. 18   S. Messa
20 Venerdì 17 Via crucis di S. Rita 18   S. Messa
21 Sabato 17,15 Preghiera d. Transito 18   S. Messa
22 Domenica S. Rita da Cascia 6  S. Messa Processione in chiesa per offerta delle  rose  e per preghiere a S. Rita 21 chiusura della chiesa
23 Lunedì 9,30 e 11  S. Messa 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
24 Martedì B. M. V. Ausiliatrice 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
25 Mercoledì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
26 Giovedì S. Filippo Neri 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
27 Venerdì 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
28 Sabato 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
29 Domenica Ascensione del Signore 8S. Rita 9,30  e  11  S. Messa 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa Dedicazione della Chiesa
30 Lunedì Pellegrinaggio Mompileri 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa
31 Martedì Visitazione B.Maria V. 17,15   Rosario -Vespri 18   S. Messa

AVVISO SACRO   di  Padre Mons. Gianni Perni,  reperibile: ore 09.00 – 13.00 in curia, Via V. Emanuele, 159 tel. 095 2504327(Ufficio Scolastico) ore 16.00 – 19.00 in chiesa S. Rita

Papa Francesco proclama dieci nuovi santi: un’ovazione nella Piazza S.Pietro

Papa Francesco proclama dieci nuovi santi: ovazione dei fedeli in piazza  San Pietro
Papa Francesco proclama dieci nuovi santi

Roma

Un’emozione forte oggi la dà Papa Francesco alla lettura dei nuovi Santi. Dieci nuovi santi – sei uomini e quattro donne – sono stati proclamati dPapa Francesco. Da giorni le loro immagini campeggiano sui grandi arazzi affissi alla facciata della basilica di San Pietro. In piazza .affollatissima – la messa è presieduta dal Pontefice sul sagrato con migliaia di fedeli dalle nazioni d’origine dei nuovi santi: quindi oltre che dall’Italia, patria di cinque canonizzandi, anche dalla Francia (tre), India e appunto Olanda (uno ciascuna).

Non poteva mancare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha salutato per la prima volta il Pontefice dopo la rielezione, e dopo l’appuntamento mancato a Firenze lo scorso 27 febbraio, quando Francesco diede forfait causa malanno al ginocchio destro

Tra i nuovi santi, spiccano i nomi del religioso francese Charles de Foucauld (1858-1916), visconte di Pontbriand, esploratore del Sahara e studioso della lingua e cultura dei Tuareg, pioniere del dialogo con civiltà e fedi diverse. E del prete olandese Titus Brandsma (1881-1942), martire del nazismo, giornalista di testate cattoliche che non mancò di opporsi agli occupanti hitleriani e finì internato a Dachau, dove fu ucciso con un’iniezione di acido fenico. Una petizione promossa da alcuni giornalisti olandesi lo ha proposto al Papa come nuovo co-patrono della categoria, insieme a San Francesco di Sales. C’è anche il primo beato indiano, Lazzaro detto Devasahayam (1711-1752), ex ufficiale assassinato da un gruppo di soldati a causa della sua conversione al cristianesimo.

Gli altri sono tutti religiosi: i francesi Cesar De Bus (1544-1607), fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, e Marie Rivier (1768-1838), fondatrice delle Suore della Presentazione di Maria. Quindi i cinque italiani: il sacerdote bergamasco Luigi Maria Palazzolo (1827-1886), fondatore dell’Istituto delle Suore delle Poverelle; il prete napoletano Giustino Maria Russolillo (1891-1955), fondatore della Società delle Divine Vocazioni e della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni; la piemontese morta in Uruguay Maria Francesca di Gesù Rubatto (1844-1904), fondatrice della Suore Terziarie Cappuccine di Loano; la palermitana Maria di Gesù Santocanale (1852-1923), fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes; e la veneta Maria Domenica Mantovani (1862-1934), in religione Giuseppina dell’Immacolata, co-fondatrice e prima superiora dell’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.

 

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