Papa Francesco: “Oggi ricorre la Giornata mondiale dell’acqua, dalla nostra capacità di condividere l’ uso dell’acqua ,dipende il futuro dell’umanità”

 

Ecco l'Angelus integrale di papa Francesco di oggi

 

Cari fratelli e sorelle,

in questa Quinta Domenica di Quaresima, l’evangelista Giovanni attira la nostra attenzione con un particolare curioso: alcuni “greci”, di religione ebraica, venuti a Gerusalemme per la festa di Pasqua, si rivolgono all’apostolo Filippo e gli dicono: «Vogliamo vedere Gesù» (Gv 12,21). Nella città santa, dove Gesù si è recato per l’ultima volta, c’è molta gente. Ci sono i piccoli e i semplici, che hanno accolto festosamente il profeta di Nazaret riconoscendo in Lui l’Inviato del Signore. Ci sono i sommi sacerdoti e i capi del popolo, che lo vogliono eliminare perché lo considerano eretico e pericoloso. Ci sono anche persone, come quei “greci”, che sono curiose di vederlo e saperne di più sulla sua persona e sulle opere da Lui compiute, l’ultima delle quali – la risurrezione di Lazzaro – ha fatto molto scalpore.

«Vogliamo vedere Gesù»: queste parole, come tante altre nei Vangeli, vanno al di là dell’episodio particolare ed esprimono qualcosa di universale; rivelano un desiderio che attraversa le epoche e le culture, un desiderio presente nel cuore di tante persone che hanno sentito parlare di Cristo, ma non lo hanno ancora incontrato. “Io desidero vedere Gesù”, così sente il cuore di questa Gente.

Rispondendo indirettamente, in modo profetico, a quella richiesta di poterlo vedere, Gesù pronuncia una profezia che svela la sua identità e indica il cammino per conoscerlo veramente: «E’ giunta l’ora che il figlio dell’uomo sia glorificato» (Gv 12,23). È l’ora della Croce! È l’ora della sconfitta di Satana, principe del male, e del trionfo definitivo dell’amore misericordioso di Dio. Cristo dichiara che sarà «innalzato da terra» (v. 32), un’espressione dal doppio significato: “innalzato” perché crocifisso, e “innalzato” perché esaltato dal Padre nella Risurrezione, per attirare tutti a sé e riconciliare gli uomini con Dio e tra di loro. L’ora della Croce, la più buia della storia, è anche la sorgente della salvezza per quanti credono in Lui.

Proseguendo nella profezia sulla sua Pasqua ormai imminente, Gesù usa un’immagine semplice e suggestiva, quella del “chicco di grano” che, caduto in terra, muore per portare frutto (cfr v. 24). In questa immagine troviamo un altro aspetto della Croce di Cristo: quello della fecondità. La croce di Cristo è feconda. La morte di Gesù, infatti, è una fonte inesauribile di vita nuova, perché porta in sé la forza rigeneratrice dell’amore di Dio. Immersi in questo amore per il Battesimo, i cristiani possono diventare “chicchi di grano” e portare molto frutto se, come Gesù, “perdono la propria vita” per amore di Dio e dei fratelli (cfr v. 25).

Per questo, a coloro che anche oggi “vogliono vedere Gesù”, a quanti sono alla ricerca del volto di Dio; a chi ha ricevuto una catechesi da piccolo e poi non l’ha più approfondita e forse ha perso la fede; a tanti che non hanno ancora incontrato Gesù personalmente…; a tutte queste persone possiamo offrire tre cose: il Vangeloil crocifisso e la testimonianza della nostra fede, povera, ma sincera. Il Vangelo: lì possiamo incontrare Gesù, ascoltarlo, conoscerlo. Il crocifisso: segno dell’amore di Gesù che ha dato sé stesso per noi. E poi una fede che si traduce in gesti semplici di carità fraterna. Ma principalmente nella coerenza di vita tra quello che diciamo e quello che viviamo, coerenza tra la nostra fede e la nostra vita, tra le nostre parole e le nostre azioni. Vangelo, crocifisso, testimonianza. Che la Madonna ci aiuti a portare queste tre cose.

Dopo l’Angelus:

Cari fratelli e sorelle,

nonostante il brutto tempo siete venuti in tanti, complimenti. Siete stati molto coraggiosi, anche i maratoneti sono coraggiosi, li saluto con affetto. Ieri sono stato a Napoli, voglio ringraziare per la calorosa accoglienza tutti i napoletani, tanto bravi. Grazie tante!

Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua, promossa dalle Nazioni Unite. L’acqua è l’elemento più essenziale per la vita, e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell’umanità. Incoraggio pertanto la Comunità internazionale a vigilare affinché le acque del pianeta siano adeguatamente protette e nessuno sia escluso o discriminato nell’uso di questo bene, che è un bene comune per eccellenza. Con san Francesco d’Assisi diciamo: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora aqua,/la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta» (Cantico di frate Sole).

Saluto tutti i pellegrini presenti, in particolare il Coro del “Conservatorio Profesional de Música” di Orihuela (Spagna), i giovani del Collège Saint-Jean de Passy di Parigi, i fedeli dell’Ungheria, e i gruppi musicali del Canton Ticino (Svizzera). Saluto l’Ordine Francescano Secolare di Cremona, l’UNITALSI della Lombardia, il gruppo intitolato al Vescovo martire Oscar Romero, che sarà presto proclamato Beato; come pure i fedeli di Fiumicino, i Bambini della Prima Comunione di Sambuceto, i ragazzi di Ravenna, di Milano e di Firenze che hanno ricevuto da poco la Cresima o stanno per riceverla.

Ed ora ripeteremo un gesto già compiuto l’anno scorso: secondo l’antica tradizione della Chiesa, durante la Quaresima si consegna il Vangelo a coloro che si preparano al Battesimo; così io oggi offro a voi che siete in Piazza un regalo, un Vangelo tascabile. Vi sarà distribuito gratuitamente da alcune persone senza fissa dimora che vivono a Roma. Anche in questo vediamo un gesto molto bello, che piace a Gesù: i più bisognosi sono coloro che ci regalano la parola di Dio. Prendetelo e portatelo con voi, per leggerlo spesso, ogni giorno portarlo nella borsa, in tasca e leggerne spesso un passo ogni giorno. La Parola di Dio è luce per il nostro cammino! Vi farà bene fatelo!

Auguro a tutti una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

SOLO IL PAPA POTRA’ PRONUNCIARSI SULLA NATURA SOPRANNATURALE DELLE “APPARIZIONI”, NO IL VESCOVO LOCALE

Possono rilevarsi  «delle criticità molto serie a danno dei fedeli»

mappa apparizioni mariane nel mondo

Tutte le apparizioni mariane nello studio della mappa sopra riportata

 

La novità più eclatante è d’ora in poi di norma, né il vescovo locale né il Vaticano si pronunceranno per definire la natura soprannaturale del fenomeno, limitandosi ad autorizzare e promuovere devozione e pellegrinaggi. Salvo che il Papa decida altrimenti. È inoltre esplicitato il ruolo centrale del Dicastero per la Dottrina della Fede nell’affrontare questi casi. Invece viene ribadito, secondo tradizione, che i fedeli non sono obbligati a credere a questi fenomeni, seppure “approvati”.

Lo stabilisce il nuovo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvato da Papa Francesco, pubblicato oggi e che entrerà in vigore domenica prossima, Solennità di Pentecoste.

Il cardinale prefetto Victor Manuel Fernández nella presentazione ha spiegato che presunti fenomeni soprannaturali come le apparizioni mariane tante volte «hanno provocato una grande ricchezza di frutti spirituali, di crescita nella fede, di devozione e di fraternità e servizio, e in alcuni casi hanno dato origine a diversi santuari sparsi in tutto il mondo che oggi sono parte del cuore della pietà popolare di molti popoli».

D’altra parte però esiste anche la possibilità che «in alcuni casi di eventi di presunta origine soprannaturale» si rilevino «delle criticità molto serie a danno dei fedeli». Ad esempio i casi in cui dai presunti fenomeni si trae «lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale», arrivando addirittura, e questo è «particolarmente grave», a «esercitare un dominio sulle persone o a compiere degli abusi». Inoltre vi possono essere «errori dottrinali, indebiti riduzionismi nella proposta del messaggio del Vangelo, la diffusione di uno spirito settario».

Ci possono essere poi casi in cui «i fedeli siano trascinati dietro a un evento, attribuito ad un’iniziativa divina», ma che è solo frutto di fantasia, mitomania o della tendenza alla falsificazione da parte di qualcuno.

Secondo le nuove norme la Chiesa potrà discernere: «se sia possibile scorgere nei fenomeni di presunta origine soprannaturale la presenza dei segni di un’azione divina; se negli eventuali scritti o messaggi di coloro che sono coinvolti nei presunti fenomeni in parola non vi sia nulla che contrasti con la fede e i buoni costumi; se sia lecito apprezzarne i frutti spirituali, o risulti necessario purificarli da elementi problematici o mettere in guardia i fedeli dai pericoli che ne derivano; e sia consigliabile una loro valorizzazione pastorale da parte dell’autorità ecclesiastica competente».

Il Papa incontra i partecipanti al Meeting organizzato dalla "Fratelli Tutti"

Poi «in via ordinaria, non si dovrà prevedere un riconoscimento positivo da parte dell’autorità ecclesiastica circa l’origine divina di presunti fenomeni soprannaturali». Di norma quindi «né il Vescovo diocesano, né le Conferenze episcopali, né il Dicastero dichiareranno che i fenomeni sono di origine soprannaturale, e solo il Santo Padre può autorizzare una procedura in tal senso».

Nel documento precedente che trattava questa tematica – risalente al pontificato di Paolo VI (le vecchie Norme vennero approvate nel 1978 e sono state rese pubbliche nel 2011) – il giudizio finale della Chiesa poteva essere positivo (“constat de supernaturalitate”) o negativo (“non constat de supernaturalitate”). Ora invece si stabilisce che alla fine del discernimento ci siano 6 gradi di giudizio.

Eccoli:

Nihil Obstat: non viene espressa certezza sull’autenticità soprannaturale, ma si riconoscono segni di un’azione dello Spirito. Si incoraggia il vescovo a valutare il valore pastorale e a promuovere la diffusione del fenomeno, compresi i pellegrinaggi.

Prae oculis habeatur: si riconoscono segni positivi, ma ci sono anche elementi di confusione o rischi che richiedono discernimento e dialogo con i destinatari. Potrebbe essere necessaria una chiarificazione dottrinale se ci sono scritti o messaggi associati al fenomeno.

Curatur: sono presenti elementi critici, ma c’è una diffusione ampia del fenomeno con frutti spirituali verificabili. Si sconsiglia un divieto che potrebbe turbare i fedeli, ma si invita il vescovo a non incoraggiare il fenomeno.

Sub mandato: le criticità non sono legate al fenomeno stesso, ma all’uso improprio fatto da persone o gruppi. La Santa Sede affida al vescovo o a un delegato la guida pastorale del luogo.

Prohibetur et obstruatur: nonostante alcuni elementi positivi, le criticità e i rischi sono gravi. Il Dicastero chiede al vescovo di dichiarare pubblicamente che l’adesione non è consentita e di spiegare le ragioni della decisione.

Declaratio de non supernaturalitate: il vescovo è autorizzato a dichiarare che il fenomeno non è soprannaturale basandosi su prove concrete, come la confessione di un presunto veggente o testimonianze credibili di falsificazione del fenomeno.

Riguardo alle norme procedurali da rispettare per arrivare a questo discernimento le nuove Norme spiegano che spetta al vescovo esaminare i casi e sottoporlo al Dicastero per l’approvazione. Al presule coinvolto è chiesto di astenersi dal fare pubbliche dichiarazioni relative all’autenticità o soprannaturalità, e anche di vigilare affinché non vi sia confusione e non si alimenti il sensazionalismo. Nel caso gli elementi raccolti «sembrino sufficienti», il vescovo costituirà una commissione d’indagine annoverando tra i suoi membri almeno un teologo, un canonista e un perito scelto in base alla natura del fenomeno.

Le nuove Norme spiegano che tra i criteri positivi c’è «la credibilità e buona fama delle persone che affermano di essere destinatarie di eventi soprannaturali o di essere direttamente coinvolte in tali fatti, così come dei testimoni ascoltati… l’ortodossia dottrinale del fenomeno e dell’eventuale messaggio ad esso connesso, il carattere imprevedibile del fenomeno da cui appare chiaramente che non sia frutto dell’iniziativa delle persone coinvolte, i frutti di vita cristiana».

Mentre tra i criteri negativi ci sono la «presenza di un errore manifesto circa il fatto, eventuali errori dottrinali…, uno spirito settario che genera divisione nel tessuto ecclesiale, una ricerca evidente di lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale collegata strettamente al fatto, atti gravemente immorali…, alterazioni psichiche o tendenze psicopatiche nel soggetto, che possano aver esercitato un’influenza sul presunto fatto soprannaturale, oppure psicosi, isteria collettiva o altri elementi riconducibili a un orizzonte patologico».Infine viene stabilito che qualunque sia la determinazione finale approvata, il vescovo «ha il dovere di continuare a vigilare sul fenomeno e sulle persone coinvolte».

Decreto dei Vescovi di Sicilia su “Esorcismi e preghiere di liberazione”. Il ministero deve esercitato da un sacerdote esorcista perchè il Maligno può entrare nell’anima di qualunque persona

 

 

La Conferenza Episcopale siciliana ha promulgato un decreto su “esorcismi e preghiere di guarigione e liberazione”. Secondo i Vescovi di Sicilia “se è oggettivo che la pratica dell’esorcismo in tempi recenti è diminuita rispetto al passato, anche a motivo di una crescente diagnostica di carattere psichico e psicologico, è altresì vero che sono comunque in molti coloro che ricorrono a tale esercizio”.

“Anche nelle diciotto Diocesi di Sicilia, come avviene ormai in tutta Italia – sottolineano -, si è diffusa la prassi da parte di alcuni sacerdoti di indire riunioni periodiche nelle quali si svolgono preghiere atte ad ottenere la guarigione dagli influssi e dai disturbi procurati dal Maligno. Le stesse sono spesso associate a celebrazioni liturgiche che vengono di riflesso definite impropriamente Messe di guarigione”. “Affinchè queste celebrazioni siano svolte è però necessario che siano illuminate da una normativa giuridico-pastorale puntuale che ben delinei le possibilità di azione.

Inoltre – secondo i Vescovi siciliani -, è fondamentale che chi guida questi momenti, se vissuti nella fiducia allo Spirito Santo, sia da conforto per l’anima tormentata, e sappia anche circoscrivere la preghiera a tale compito senza scadere nella concitazione di isterismo, artificiosità, teatralità o sensazionalismo”.
Il Canone 1171 del Codice di Diritto Canonico parla degli esorcismi mettendoli in relazione con gli “ossessi”, quei casi di possessione diabolica vera e propria. In questo caso ad agire deve essere un sacerdote esorcista. Ciò non toglie che si possa agire a beneficio di coloro che sono “disturbati” anche con preghiere di liberazione attraverso le quali chiedere l’intercessione di Dio affinchè il “disturbato” sia liberato.

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha già emanato, nel settembre del 2000, delle norme da seguire. Il testo si oppone ad “esorcismi fai da te” e traccia un riferimento preciso per coloro che esercitano il ministero, ma anche a chi prima di indirizzare un fedele dall’esorcista è chiamato a fare un sano discernimento tra reale disturbo e mera suggestione. A questo, dopo ventiquattro anni, si affianca il decreto firmato dai vescovi di Sicilia. Nel documento si evidenzia una situazione per la quale il numero dei fedeli che cercano liberazione da presunte possessioni è ampio. Le stesse sono causate, a loro dire, da malefici e fatture. A rispondere a questa richiesta sono i sacerdoti che, animati da slancio pastorale e desiderio di confortare il proprio gregge, accolgono e benedicono chi chiede loro aiuto. Nonostante la buona volontà a loro riconosciuta alcuni sacerdoti non agiscono conformemente alle linee guida.

Per monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e Presidente della CESi:Queste linee guida sono emesse per affrontare questioni di interesse generale all’interno della comunità ecclesiale. Le pratiche religiose sono importanti per esprimere e mantenere una prassi unitaria all’interno delle comunità di fede. Attraverso la preghiera comune, la partecipazione ai sacramenti e l’osservanza dei rituali religiosi, i fedeli vivono la comunione con gli altri credenti”.

Monsignor Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa e delegato Cesi per la Pastorale Esorcistica, aggiunge: “In questo decreto, che viene emanato da parte dei Vescovi di Sicilia, è centrale la cura, l’attenzione e la premura nei confronti di questi nostri fratelli che sono posseduti o vessati dal demonio. Si tratta di un servizio reso agli esorcisti, a coloro che si occupano di questi nostri fratelli con fragilità, ma nello stesso tempo si rivolge a tutto il popolo di Dio. Questo è possibile coltivando una vita spirituale intensa, nutrendosi dei sacramenti e mettendosi in docile ascolto della Parola di Dio”.

Secondo i Vescovi di Sicilia “fin troppo spesso si rischia di spettacolarizzare la preghiera di liberazione. Recitare le preghiere in adunanze pubbliche davanti all’Eucarestia solennemente esposta e benedicendo con il Santissimo Sacramento fa sì che si verifichino urla, parolacce se non addirittura bestemmie che possono turbare i fedeli presenti, in special modo quelli più deboli. Ancor peggio alcune volte tali preghiere avvengono in case private a cura di laici, a volte anche assistiti da sacerdoti. In questo clima di approssimazione è necessario per la Conferenza Episcopale Siciliana chiarire la prassi e ribadire l’insegnamento che la Chiesa ha già dato, fornendo disposizioni che ribadiscano i punti cardine già stabiliti”.

“Non bisogna alimentare la curiosità morbosa verso la preghiera di liberazione. Bisogna avere cura anche dei fratelli più fragili e non sottoporre nessuno a preghiere di liberazione comunitarie. Ecco perchè i Vescovi, giustamente, intervengono a regolare questi punti. E’ chiaro che bisogna obbedire, come ci insegna il Vangelo, anche a queste indicazioni che ci vengono date per il bene di tutti”…

PAPA FRANCESCO ENTRA NELLA STORIA DEL MONDO PER LA SUA PROSSIMA PARTECIPAZIONE AI LAVORI DEL G7

Il Papa con Giorgia Meloni

Foto -Vatican Media

 

Il G7 a presidenza italiana del 13-15 giugno entra nella storia del mondo e del Vaticano per la partecipazione annunciata di Papa Francesco, nella sessione dedicata all’Intelligenza artificiale….

La premier Giorgia Meloni ne ha dato l’annuncio in un video pubblicato ieri sui canali social personali e del governo.   Il  Vaticano precisa che l’intervento di Papa Bergoglio sarà in presenza e che la sua partecipazione si inserisce nel percorso avviato dalla Pontificia accademia per la Vita con monsignor Vincenzo Paglia.

«Sono onorata – ha detto la  Meloni – di annunciare la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale. Ringrazio di cuore il Santo Padre per aver accettato l’invito dell’Italia. La sua presenza dà lustro alla nostra Nazione e all’intero G7. È la prima volta nella storia che un pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei Sette e il Santo Padre lo farà nella sessione outreach, quella aperta anche ai Paesi invitati e non solo ai membri del G7. Sono convinta che la presenza di Sua Santità darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all’intelligenza artificiale»…

La celebrazione della veglia pasquale Superare le paure, in questo momento critico del mondo, come la grande pietra che chiudeva la tomba di Gesù

 

Nella veglia pasquale presieduta nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco invita a non lasciarsi imprigionare nel sepolcro delle paure e delle amarezze e a fare in modo che le sofferenze e “gli aneliti di pace spezzati dalla crudeltà dell’odio” non blocchino la via verso la gioia. Durante la celebrazione battezzati otto catecumeni

“Ecco la Pasqua di Cristo, ecco la forza di Dio: la vittoria della vita sulla morte, il trionfo della luce sulle tenebre, la rinascita della speranza dentro le macerie del fallimento. È il Signore, il Dio dell’impossibile che, per sempre, ha rotolato via la pietra e ha cominciato ad aprire i nostri cuori, perché la speranza non abbia fine. Verso di Lui, allora, anche noi dobbiamo alzare lo sguardo.

Nella notte della veglia pasquale, le parole di Papa Francesco che annunciano la risurrezione di Gesù rompono il silenzio del sabato santo e infondono gioia, la “gioia inaudita della Pasqua”. . Il Papa pronuncia l’omelia  dopo il lucernario – il rito con la benedizione del fuoco e del cero pasquale e il canto dell’Exultet che proclama la vittoria della luce sulle tenebre – e la lunga liturgia della Parola che ripercorre la storia della salvezza e incoraggia ad alzare lo sguardo, come hanno fatto le donne recatesi al sepolcro di Cristo per ungerne il corpo, all’alba del terzo giorno dalla morte

Superare le paure come la pietra posta a chiusura della tomba di Gesù

Con il cuore “rimasto ai piedi della croce”, “annebbiate dalle lacrime”, “paralizzate dal dolore, rinchiuse nella sensazione che ormai sia tutto finito”, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salomè sono preoccupate della pietra posta a chiusura della tomba di Gesù e si chiedono chi potrà farla rotolare. Papa Francesco spiega che “quel masso, ostacolo insormontabile, era il simbolo di ciò che le donne portavano nel cuore, il capolinea della loro speranza: contro di esso tutto si era infranto”.

A volte sentiamo che una pietra tombale è stata pesantemente poggiata all’ingresso del nostro cuore, soffocando la vita, spegnando la fiducia, imprigionandoci nel sepolcro delle paure e delle amarezze, bloccando la via verso la gioia e la speranza. Sono “macigni della morte” e li incontriamo, lungo il cammino, in tutte quelle esperienze e situazioni che ci rubano l’entusiasmo e la forza di andare avanti.

 

 

 

 

Prosegue il programma della Settimana Santa a Messina – Oggi la processione delle Barette – La viabilità.

Prosegue il programma della Settimana Santa a Messina

 

 

Messina,

Sino a domenica 31 marzo, giorno di Pasqua, proseguirà il programma di iniziative della Settimana Santa, promosse e patrocinate dal Comune di Messina, in collaborazione con le storiche Confraternite del Santissimo Crocifisso e della Chiesa della Madonna della Mercede in San Valentino. Oggi la secolare processione delle Barette, a partire dalle ore 18. Gli appuntamenti sono organizzati d’intesa con l’Amministrazione del sindaco Federico Basile.

VENERDÌ SANTO (29 MARZO)

Basilica Cattedrale

ore 17 – Passione del Signore;

Nuovo Oratorio della Pace – ore 18

Secolare Processione delle Barette alla quale prenderanno parte i tamburi dell’Associazione culturale “Rione Panzera” di Motta Sant’Anastasia, Gruppi storici, le Biancuzze, i Babbaluci e le sei Bande di Santo Stefano Briga, Camaro, Salice, Faro Superiore, Santo Stefano Medio e Contesse.

Le Confraternite e le Associazioni religiose della Città illumineranno tutto il percorso con le torce a vento, facendo ala ai gruppi statuari.

Itinerario: uscita dalla Chiesa Nuovo Oratorio della Pace, vie XXIV Maggio, Sant’Agostino, corso Cavour, Tommaso Cannizzaro, Garibaldi, I Settembre, piazza Duomo (sosta per ricevere la Benedizione impartita da S.E. l’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla), Oratorio San Francesco (a ‘nchianata di Varetti), XXIV Maggio e rientro in chiesa.

DOMENICA 31 MARZO – PASQUA DI RESURREZIONE

Chiesa della Mercede in San Valentino

ore 7.30 Santa Messa

A seguire, Solenne processione di Maria e Gesù Risorto per le vie della città con il seguente itinerario: vie Tommaso Cannizzaro, Centonze, Nino Bixio, Ghibellina, Santa Cecilia, Antonio Martino, Cernaja, Cesare Battisti e I Settembre;

ore 10.15 – Piazza Duomo (solenne incontro dei due Simulacri e lancio delle colombe), corso Cavour, vie Antonio Martino, ingresso dei due Simulacri nella chiesa del Carmine, XXIV Maggio, Felice Bisazza, Borelli, Nicotra, viale Principe Umberto, Pietro Castelli, Tommaso Cannizzaro e rientro in chiesa con tradizionale incontro;

ore 12 Santa Messa;

ore 18 Messa Solenne.

Al termine replica dell’incontro dei due simulacri davanti la chiesa, seguito dalla tradizionale distribuzione dei fiori delle Barette e spettacolo pirotecnico.

La viabilità di oggi per la processione delle Barette.

Dalle ore 15 alle 20 di oggi, venerdì 29 marzo, vigerà il divieto di sosta, con zona rimozione coatta, sul corso Cavour, lato ovest, nel tratto compreso tra piazza Antonello e via Tommaso Cannizzaro; nell’area destinata alla fermata autobus, compresa tra piazza Duomo e corso Cavour; via XXIV Maggio, entrambi i lati, nel tratto compreso tra via della Zecca e 10 metri a nord di via Sant’Agostino; entrambi i lati di via Oratorio San Francesco; entrambi i lati di via Sant’Agostino, nel tratto compreso tra piazza Antonello e via XXIV Maggio; e lato sud di via I Settembre, nel tratto compreso tra le vie Cesare Battisti e Garibaldi. Sarà inoltre vietato il transito nell’area destinata alla fermata degli autobus tra piazza Duomo e corso Cavour.

Dalle 16 sino al termine della processione, saranno istituiti i divieti di transito e le direzioni obbligatorie a destra di via Peculio Frumentario, all’intersezione con via San Giovanni Bosco; a sinistra sul corso Cavour all’intersezione con via San Camillo/via della Munizione; a destra in via Cesare Battisti all’intersezione con via Maddalena; a sinistra in via Cesare Battisti all’intersezione con via Nicola Fabrizi; e a sinistra in via Romagnosi all’intersezione con via San Cristoforo. Sempre oggi, dalle 16 per il tempo necessario al passaggio del corteo della processione delle Barette, sarà anche vietato il transito nella carreggiata ovest di via Garibaldi, tra largo San Giacomo e via I Settembre, e vigerà il doppio senso di circolazione nella carreggiata est di via Garibaldi tra largo S. Giacomo e via I Settembre.

Interdetto infine l’accesso, dalle 16 alle 24, tramite idonea transennatura, in tutte le strade di immissione al percorso impegnato dalla processione delle Barette, che, con partenza alle 18 dalla chiesa Nuovo Oratorio della Pace, sita in via XXIV Maggio al numero civico 58, si snoderà lungo le vie XXIV Maggio, Sant’Agostino, piazza Antonello, corso Cavour, Tommaso Cannizzaro, Garibaldi (carreggiata lato monte), I Settembre, piazza Duomo, Oratorio San Francesco, XXIV Maggio e rientro in chiesa.

Papa Francesco chiede di liberarci dall’odio, violenza ed inimicizia

 

Il Papa è triste e addolorato e prega per le vittime del “vile attentato terroristico” di Mosca.

Francesco al termine della celebrazione per la Domenica delle Palme, ha espresso così il suo dolore per quanto accaduto in Russia due giorni fa, e chiedendo a Dio di accogliere le vittime, confortare i familiari e convertire “i cuori di quanti progettano, organizzano e attuano queste azioni disumane che offendono Dio, il quale ha comandato: ‘Non ucciderai'”.

Dobbiamo liberarci dall’odio, dalla violenza e dall’inimicizia

Francesco, ricordando che in questa Domenica delle Palme, “Gesù è entrato in Gerusalemme come Re umile e pacifico”, chiede ai fedeli di aprire a Lui i cuori perché Lui solo “ci può liberare dall’inimicizia, dall’odio, dalla violenza, perché Lui è la misericordia e il perdono dei peccati”. Il pensiero del Pontefice è quindi quello di chiedere preghiere per chi soffre a causa della guerra, guardando alla “martoriata” Ucraina, “dove tantissima gente si trova senza elettricità a causa degli intensi attacchi contro le strutture che oltre a causare morte e sofferenza comportano il rischio di una catastrofe umanitaria di ancora più ampie dimensioni”. Lo sguardo di Francesco si ferma su Gaza “che soffre tanto” e su tanti altri “luoghi di guerra”.

Le vittime in Colombia, comunità di pace

Il pensiero del Papa in principio era andato alla Colombia, alla comunità di Pace di San josé de Apartadò, dove nei giorni scorsi sono stati uccisi una donna e un ragazzo, moglie e fratello di uno dei leader della comunità che, ha ricordato Francesco, “nel 2018 è stata premiata come esempio di impegno per l’economia solidale, la pace e i diritti umani”.

 

 

 

Papa Francesco:” Non abbiate vergogna di negoziare, si ritrovi quell’umanità per una pace giusta e duratura”

Non passa giorno in cui il Papa non faccia cenno della pace.Il Papa ora parla nuovamente della cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Suo auspicio è una soluzione diplomatica per una pace giusta e duratura”

Il Papa con le sue parole sull’Ucraina  chiede il cessate il fuoco e rilancia il coraggio del negoziato.  L’auspicio di Francesco per il Paese, da sempre definito “martoriato”, è tutto racchiuso nelle parole già espresse all’Angelus del 25 febbraio, all’indomani del drammatico doppio anniversario dello scoppio del conflitto, in cui ribadiva il suo “vivissimo affetto” alla popolazione. E cioè di “creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura”.

“Il Papa – – usa il termine bandiera bianca, e sulla guerra in Ucraina dice di  Il Papa sulla guerra in Ucraina: non abbiate vergogna di negoziare

Aggiunge pubblicamente Papa Francesco: ” Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore”.

Mentre rinnovo il mio vivissimo affetto al martoriato popolo ucraino e prego per tutti, in particolare per le numerosissime vittime innocenti, supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura’”.

Papa Francesco: ” Echeggiamo tutti il grido della pace perchè le guerre e i massacri sono inutili..”

 

10 anni di Papa Francesco in immagini

 

Tante guerre, tante sofferenze. La prima guerra mondiale doveva essere l’ultima e gli Stati si costituirono nella Società delle Nazioni, ‘primizià delle Nazioni Unite, pensando che ciò bastasse a preservare il dono della pace. Eppure da allora, quanti conflitti e massacri, sempre tragici e sempre inutili. Tante volte ho supplicato: ‘Basta!’. Echeggiamo tutti il grido della pace, perchè tocchi i cuori, anche quelli insensibili alla sofferenza dei poveri e degli umili. E soprattutto preghiamo”.

Così Papa Francesco ricevendo in udienza i membri del Sinodo dei vescovi della Chiesa Patriarcale di Cilicia degli Armeni. “Non dimentichiamo i popoli che soffrono a causa della guerra: Ucraina, Palestina, Israele e tanti altri. E preghiamo per le vittime dei recenti attacchi contro luoghi di culto in Burkina Faso; come pure per la popolazione di Haiti, dove continuano i crimini e i sequestri delle bande armate”, ha poi aggiunto il Santo Padre al termine dell’udienza generale.

La festa di S.Agata a Catania: la processione e gli appuntamenti fino al giro finale della “Santuzza” alle prime luci dell’alba del 6 febbraio

 

 

 

Sant’Agata, la santa patrona di Catania viene festeggiata  per 3 giorni fino  a lunedì  5 compreso.  E’ un appuntamento grandioso, molto sentito dalla cittadinanza e dalle istituzioni

La festa della “Santuzza” della città – chiamata così dai suoi devoti attira persone da tutta Italia e da tutto il mondo che riempiono le vie di Catania durante i le 3 giornate della processione. Riportiamo  le date e gli appuntamenti della festa.

Festa di Sant’Agata:  gli appuntamenti

 

 

Eventi Liturgici

  • Ore 07,30; 10,00: Sante Messe nella cappella di Sant’Agata   Giorno 3 Feb.
  • Ore 12,00: Processione per l’offerta della cera dalla Chiesa di S. Agata alla Fornace alla Basilica Cattedrale. Parteciperanno S. E. Mons. Arcivescovo, i Capitoli delle Basiliche Cattedrale e Collegiata, il Clero, gli alunni del Seminario interdiocesano, la scuola per il diaconato permanente “Sant’Euplio”, il Prefetto, il Sindaco del Comune di Catania, il Presidente del Consiglio Comunale con i Consiglieri, il Magnifico Rettore, gli Ordini Equestri Pontifici, il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, le Autorità militari nonché i Gonfaloni della Città, della Città metropolitana e dell’Ateneo seguiti dalle storiche berline del Senato e dai Cerei.
  • Riflessioni dettate da alcuni laici impegnati nei movimenti ecclesiali.
  • In Cattedrale solenne “TE DEUM” e benedizione eucaristica.

Domenica 4 Febbraio

La vera festa inizia proprio  oggi ,il 4 mattina, con la caratteristica messa dell’Aurora al Duomo. La Cattedrale già stamane registrava il pienone di cittadini fedeli .Al termine, il busto di Sant’Agata viene concesso alla città è fa la sua uscita maestosa dalla cattedrale. Il busto prosegue in processione facendo un giro esterno della città, in questa giornata ed in alcuni punti è facile approcciarsi al fercolo senza troppa confusione.

Eventi liturgici

Prima dell’alba ingresso dei fedeli e devoti in Cattedrale; sacerdoti saranno
disponibili per le confessioni.

  • Ore 04,30: Nella Basilica Cattedrale recita del Rosario.
  • Ore 05,15: Esposizione delle Reliquie della Santa Patrona.
  • Ore 06,00: “Messa dell’Aurora” celebrata da S. E. Mons. Arcivescovo.
    Al termine l’Arcivescovo benedirà le Corone del Rosario per la preghiera guidata dagli “Amici del Rosario”.
  • Sante Messe in Cattedrale alle ore 8,00; 9,30; 11,00.
  • Ore 07,00: In piazza Duomo riflessioni di Mons. Barbaro Scionti, parroco della Basilica Cattedrale, che insieme ai devoti darà inizio alla processione delle Reliquie di S. Agata da Porta Uzeda. Davanti all’Icona della Madonna della Lettera S. E. Mons. Arcivescovo offrirà un cero alla Santa Patrona. Davanti alla cappella del Santissimo Salvatore in via Dusmet, omaggio dell’Autorità Portuale e della Capitaneria di Porto.
  • La processione proseguirà per le vie Calì, piazza Cutelli, via Vittorio Emanuele, piazza dei Martiri, dove renderanno omaggio i disabili, via VI Aprile, della Libertà, piazza Iolanda. In detta piazza riflessioni del Rev.do P. Francesco La Vecchia OP, Priore dei domenicani di Catania . La processione continua per le vie Umberto, Grotte Bianche, piazza Carlo Alberto; dinanzi al Santuario della SS. Annunziata al Carmine omaggio dei Padri Carmelitani, riflessioni del Parroco, P. Antonino Mascali O.C.; indi si prosegue verso piazza Stesicoro dove S. E. Mons. Arcivescovo si rivolgerà ai fedeli per il tradizionale messaggio alla Città. La comunità cristiana catanese, nei luoghi, tradizionalmente riconosciuti, del martirio di S. Agata rinnova solennemente le promesse battesimali.
  • Lungo la salita dei Cappuccini e piazza S. Domenico le Sacre Reliquie raggiungeranno la Chiesa di S. Agata la Vetere. Celebrazione dei Primi Vespri della solennità di Sant’ Agata V. M., presiede S. E. R. Mons. Giuseppe Favale, Vescovo di Conversano, anima la liturgia la comunità del Seminario interdiocesano.
  • La processione prosegue per le vie Plebiscito, Vittorio Emanuele, piazza Risorgimento, via Aurora, Palermo, piazza Palestro, in detta piazza riflessioni del Rev.do Sac. Rosario Mazzola, parroco al Sacro Cuore al fortino e Vicario foraneo, indi per via Garibaldi, Plebiscito, Dusmet, rientro in piazza Duomo da Porta Uzeda.

Lunedì 5 Febbraio

Questa è la giornata più lunga, Il busto di Sant’Agata durante questa giornata viene custodito ed esposto all’interno del duomo dove viene celebrata la messa pontificale e solo nel tardo pomeriggio riportato fuori dai devoti per il giro finale in città che si conclude spesso alle prime luci dell’alba di giorno 6 febbraio.

Eventi liturgici

Solennità di Sant’Agata V. M.

  • Ore 08,00: Santa Messa nella Chiesa di Sant’Agata alla Badia.
  • Ore 10,00: Le Autorità con i Gonfaloni della Città, della Provincia e dell’Università da Palazzo degli Elefanti si recheranno in Cattedrale.
  • Ore 10,15: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro,
    Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, gli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi di Sicilia, i Canonici, il Clero e il Seminario muoveranno in corteo liturgico dal Palazzo
  • Arcivescovile fino alla Basilica Cattedrale per il Solenne Pontificale.
  • Il servizio liturgico sarà curato dagli alunni del Seminario interdiocesano, l’animazione del canto dalla Cappella Musicale del Duomo.
  • Sante Messe in Cattedrale alle ore 13,00; 14,00; 15,00.
  • Ore 16,00: Santa Messa presieduta da S. E. R. Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo di Cefalù.
  • Ore 17,00: Processione delle Sacre Reliquie per via Etnea; dinanzi alla Basilica Collegiata omaggio floreale del Capitolo dei canonici e dei soci del Circolo Cittadino S. Agata;
  • La processione prosegue per via Caronda, piazza Cavour; in detta piazza omaggio floreale dell’Associazione Sant’ Agata al Borgo e riflessioni del Rev.do Sac. Enzo Fatuzzo, parroco in Sant’ Agata al Borgo e Vicario foraneo. Indi si prosegue per via Etnea, Sangiuliano, Crociferi; dinanzi alla Chiesa di San Benedetto omaggio floreale delle Monache benedettine dell’adorazione perpetua, riflessioni del cappellano Mons. Antonino La Manna, Vicario episcopale per la cultura;
  • Si prosegue per piazza S. Francesco d’Assisi, via della Lettera, Garibaldi, piazza Duomo.
  • Al rientro in Cattedrale, celebrazione di benedizione e di ringraziamento presieduta da S. E. Mons. Arcivescovo.