TECNICHE DI SPIRITISMO PER COMUNICARE CON I MORTI- RISCHIO DI INTERVENTI DEMONIACI

Parte seconda-  (La lettura di queste Osservazioni-tracciate da sacerdote esorcista M.S.- autorizzate dal Vaticano- compreso il VIDEO è consigliabile ad un pubblico adulto)

Che cos’è dunque lo Spiritismo?      In Sicilia è diffusa tale pratica ?

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“E’  la dottrina fondata sull’esistenza, le manifestazioni e l’insegnamento degli spiriti”. Secondo questa dottrina, uno spirito è il principio spirituale imperituro dell’uomo, la sua anima, che però è come rinchiusa nel corpo per mezzo di un corpo astrale o “perispirito”. Il perispirito è un corpo sottile formato da un insieme di vibrazioni: un fluido vitale che manifesta la grande energia cosmica. Il perispirito, essendo una specie di doppione del nostro corpo fisico, ne porta tutte le tracce, come ad esempio i malanni od il benessere. Per gli spiritisti, quindi, il perispirito sarebbe il miglior intermediario fra il mondo materiale (il corpo fisico) ed il mondo spirituale (l’anima). Al momento della morte il corpo fisico si corrompe e scompare. L’anima se ne libera e continua la propria esistenza personale, avvolta dal corpo etereo o perispirito.

Per la dottrina spiritistica uno spirito è un essere umano liberato dal suo corpo fisico che però conserva tutti i legami e tutti gli affetti della sua vita passata, anzi secondo tale dottrina, uno spirito desidera entrare in comunicazione con noi che restiamo su questa terra per farci del bene. La reincarnazione è quindi un concetto fondamentale per lo Spiritismo, che si oppone completamente al Cattolicesimo, per il quale ogni anima è creata individualmente da Dio per un destino unico ed eterno e non si reincarna in altri corpi dopo la morte. Per lo Spiritismo tutti gli spiriti sono stati creati uguali, attraverso le prove che Dio impone loro, acquistano progressivamente varie conoscenze. Gli angeli rappresentano il punto finale di questa evoluzione. L’uomo, quindi, non è che un angelo in formazione. Secondo Allan Kardec, alla morte dell’anima diventa spirito errante, in seguito entra nel mondo degli spiriti, dove incontra quelli che ha conosciuto sulla terra, infine va ad abitare le diverse sfere dell’universo. In ognuna di queste tappe è sempre possibile evocare gli spiriti, si tratti di Napoleone o di Padre Pio o di un fratello. Tuttavia – avverte Kardec – bisogna fare attenzione al fatto che a volte gli spiriti inferiori prendono il posto di coloro che invochiamo, perciò si può facilmente rimanere ingannati.

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Secondo i sacerdoti esorcisti chi gioca con le sedute spiritiche rischia possessioni

Secondo la dottrina spiritica, per comunicare con gli spiriti ci vuole un medium che faccia da intermediario.

Consideriamo ora brevemente alcune tecniche per comunicare con gli spiriti. La tipologia è il linguaggio della comunicazione con lo spirito che batte i colpi (raps). Vi è poi la tavoletta oui-ja: un quadrante con le lettere dell’alfabeto sulla quale si pone un ago mobile che si ritiene registri il messaggio dello spirito interrogato. Ancora più diffuso è il bicchiere parlante, dove invece dell’ago si usa un bicchiere rovesciato su una superficie liscia ed i partecipanti mettono l’indice sul bicchiere, il quale si sposta verso le lettere dell’alfabeto in risposta alle domande fatte. Vi è poi il tavolo ruotante, con cui si identifica un “sì” con un colpo, e un “no” con due colpi. Talvolta il tavolo si muove o dondola. Spesso infine, si utilizza la scrittura automatica, dove, invece del tavolino o del bicchiere, è la mano del medium che con una matita scrive il messaggio degli spiriti.

                 VIDEO SUGLI SPIRITI        E UN SACERDOTE VESCOVO ESORCISTA

Che dire dello Spiritismo dal punto di vista cattolico? E’ opportuno distinguere due aspetti: i fatti dello Spiritismo con fenomeni ad esso collegati e la dottrina che vuole spiegarli.

La fede cattolica ci dice che la Rivelazione ha trovato in Cristo il suo compimento definitivo. Dopo Cristo non è più possibile una nuova rivelazione pubblica ed i contenuti di qualsiasi legittima rivelazione privata successiva, devono essere giudicati dalla rivelazione pubblica e non possono superare il suo ambito.

Nello Spiritismo, invece, le rivelazioni vengono considerate come una realtà qualitativamente omogenea con quella della rivelazione cristiana, se non addirittura superiore. Inoltre, la rivelazione cristiana è gratuita per sua natura, cioè essa sfugge a qualsiasi tecnica mediante la quale l’uomo si possa appropriare dei suoi contenuti una volta giunto a padroneggiare determinate leggi. Le manifestazioni spiritistiche rientrano nello scientificamente sperimentabile. La rivelazione cristiana è fondamentalmente legata ad un fatto sacramentale: la successione apostolica ed il magistero della Santa Chiesa, cioè ad una istituzione umano-divina, sottratte all’arbitrio dell’uomo. Al contrario, la dottrina spiritistica ha un carattere antiecclesiastico più o meno accentuato.

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La Sacra Scrittura proibisce il tentativo di consultare i morti come un atto di infedeltà a Dio. Due brani del Levitico sono perentori: “Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini, non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro” (Lv 19, 31); “Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e lo eliminerò dal suo popolo” (Lv 20, 6). Il Libro del Deuteronomio afferma: “Non si trovi in mezzo a te chi immoli, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio e la sua figlia, né chi eserciti la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né ti faccia incantesimi, né ti consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti perché chiunque fa queste cose è abominio al Signore” (Deut 18, 10-12).

Isaia contro coloro che consigliano di interrogare gli spiriti e gli indovini afferma: “Attenetevi alla rivelazione” (Is 8, 19). Il Libro delle Cronache ci dice che il re Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore perché non si era fidato della Sua parola e perché aveva consultato ad Endor una negromante (I Cron 10,13-14).

Il magistero della Chiesa Cattolica proprio per essere fedele alla Parola di Dio ha sempre condannato tutti i tentativi di mettersi in comunicazione con le anime dell’aldilà che non siano quelli della preghiera. Riguardo allo Spiritismo, così si espresse il Santo Uffizio il 24 aprile 1917: “Si chiede: se sia lecito, con l’intervento di un cosiddetto medium, o senza alcun medium, servendosi o no dell’ipnotismo, assistere a qualsiasi comunicazione o manifestazione spiritistica, anche a quelle che presentano apparenze di onestà, di pietà, sia interrogando le anime o gli spiriti, sia ascoltando le risposte, sia semplicemente guardando magari con la riserva tacita o espressa di non aver nulla a che fare con gli spiriti maligni. La risposta è negativamente in ogni caso”.

Lo Spiritismo è condannato dalla Chiesa per l’atteggiamento contrario alla mentalità di fede in Dio, oltre che per il pericolo di interventi demoniaci.

Dei fatti dello Spiritismo vengono date tre diverse interpretazioni. La prima è quella della frode, che riduce tutto ad inganno ed a manipolazione. Vi è poi la teoria naturalistica, che interpreta i fenomeni come causati da forze naturali non ancora conosciute alla scienza. La parapsicologia cerca appunto di indagare su tali forze naturali ignote. La terza interpretazione infine propone l’ipotesi dell’intervento di esseri intelligenti che possono essere angeli, diavoli od anime di defunti.

In genere, riguardo allo Spiritismo, per lo più abbiamo delle interpretazioni combinate. Il magistero della Chiesa Cattolica si astiene dal giudicare la natura dei fatti paranormali che accadono nel contesto delle sedute e con le anime dei defunti o con gli spiriti dell’aldilà. E’ impossibile che si tratti delle anime dei defunti, perché questo è da escludere completamente a livello teologico.

Tali anime infatti si trovano nella condizione di dannazione, di purificazione o di beatitudine. Rimangono perciò esclusivamente i puri spiriti cattivi o buoni. Escludiamo l’intervento degli angeli buoni nelle sedute spiritiche, perché essi si muovono sempre in perfetta consonanza con la volontà di Dio. I messaggi, al contrario, risultano quasi sempre opposti alla volontà di Dio ed alla morale cattolica. Nelle sedute, inoltre, a lungo andare si cerca di istigare le persone presenti ad azioni malvagie, e non è difficile immaginare la terribile forza malefica che può suggerire un consiglio cattivo che si presuppone invece venuto da spiriti amici e protettori.

A questo proposito, è storicamente accertato che numerose azioni immorali come furti, vendette, adulteri, sono state incoraggiate da presunti spiriti consiglieri. Inoltre, l’atmosfera dello Spiritismo si è rivelata alquanto insalubre, perché ha sviluppato tendenze morbose e prodotto parecchi individui squilibrati ed esaltati.

Siccome l’albero si riconosce dai frutti, è impossibile che tutto ciò sia opera degli spiriti buoni. Vi è quindi la certezza di una certa influenza diabolica, cioè che i demoni si nascondano dietro queste apparizioni di anime defunte. La Chiesa non esclude completamente questa causa demonologica delle sedute spiritiche, però avverte chiaramente che l’influsso diabolico diretto è estremamente raro, non è certamente la norma.

La saggezza della Chiesa Cattolica ritiene che quando vi siano indizi, sia pur deboli, per una possibile spiegazione naturale, non si può prudentemente affermare l’intervento di forze superiori. Quello che non sembra possibile alla luce della teologia cattolica è che Dio permetta che questi fenomeni preternaturali siano così frequenti e di ordinaria amministrazione in base ai capricci degli uomini, perché ciò significherebbe sovvertire l’ordine della natura, e non sembra conciliabile né con la costanza delle leggi che reggono la natura, né con i piani della Sapienza divina.

La spiegazione naturale nella quasi totalità dei fenomeni paranormali e spiritici sembrerebbe in conclusione essere quella più accreditata e giustificata, infatti i fenomeni dello Spiritismo sono troppo legati a determinate condizioni, quali ad esempio un tavolino leggero o particolare, mancanza di luce o quasi, atteggiamento obbligato delle mani dei partecipanti, ecc. Inoltre i fenomeni si rivelano strettamente collegati alle forze fisiche e psichiche dei medium e dei loro cooperatori e le stesse manifestazioni intellettuali si mostrano proporzionate e legate alla personalità del sensitivo e dei partecipanti.

I primi cristiani, come testimoniano le iscrizioni delle catacombe, si sono rivolti con fiducia a coloro che erano “morti in Cristo” per pregare Dio con loro. I Cattolici non si rivolgono direttamente ai morti per ottenere da loro luce, aiuto e consiglio, come fanno gli spiritisti, ma all’unico Dio Signore e Padrone di tutte le cose.

I defunti, in quanto messaggeri di Dio, possono intervenire eccezionalmente nella nostra vita, ma mai per soddisfare la nostra curiosità, come quando si evocano gli spiriti nelle sedute, e mai perché obbligati da bicchieri parlanti o tavoli ruotanti. Noi Cattolici, attraverso la preghiera, possiamo parlare ai nostri defunti ed essi ci ascoltano.

Con le nostre preghiere possiamo aiutarli se si trovano ancora nella dimensione di purificazione. Tutti noi cristiani, sia vivi che morti, apparteniamo infatti al corpo mistico di Cristo, dove ogni membro è al servizio dell’altro. I nostri defunti non sono assolutamente spiriti erranti alla ricerca di un medium per farsi intendere; essi sono intercessori presso Dio, cioè sono pronti a darci il loro aiuto efficace, reale, se nella preghiera lo chiediamo.

Santa Teresa del Bambin Gesù promise: “Passerò la vita in cielo a fare del bene sulla terra”. Se i nostri defunti sono in comunione con Dio, non possono non volerci beneficare di questo amore divino

Papa Francesco: Santi sette Beati e il monito la ricchezza è pericolosa

 

Vaticano,  Paolo VI e monsignor Romero proclamati Santi da Papa Francesco

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Impugnando la croce astile di Paolo VI e indossando le sue vesti liturgiche, con però il cingolo macchiato di sangue di monsignor Oscar Arnulfo Romero macchiato del suo sangue il giorno dell’uccisione, Papa Francesco ha fatto ingresso questa mattina in piazza San Pietro attraversando la Basilica di San Pietro fino a raggiungere il sagrato dove avevano già preso posto i 267 padri sinodali concelebranti e le delegazioni ufficiali tra cui quella italiana guidata da Mattarella..

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Dopo la lettura della petizione da parte del cardinale Giovanni Angelo Becciu, sono state recitate le litanie e Papa Francesco ha proclamato santi tutti e sette i beati, “Ad onore della Santissima Trinità – ha detto con voce solenne Papa Francesco – per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo Santi i Beati”.

Papa Francesco ricorda il  messaggio che Romero e Papa Montini hanno lasciato agli uomini: “La ricchezza è pericolosa e, dice Gesù,  rende difficile persino salvarsi. Non perchè Dio sia severo, no! Il problema è dalla nostra parte: il nostro troppo avere, il nostro troppo volere ci soffocano il cuore e ci rendono incapaci di amare”.

PAPA FRANCESCO:  LA RICCHEZZA E’ PERICOLOSA E RENDE INCAPACE DI AMARE

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Francesco ricorda pure come la vita dei nuovi santi sia stata una vita di povertà. E come “l’avidità del denaro è la radice di tutti i mali”. Dice: “Lo vediamo: dove si mettono al centro i soldi non c’è posto per Dio e non c’è posto neanche per l’uomo”. “Gesù – spiega il Pontefice – è radicale. Egli dà tutto e chiede tutto: dà un amore totale e chiede un cuore indiviso. Anche oggi si dà a noi come Pane vivo; possiamo dargli in cambio le briciole? A Lui, fattosi nostro servo fino ad andare in croce per noi, non possiamo rispondere solo con l’osservanza di qualche precetto. A Lui, che ci offre la vita eterna, non possiamo dare qualche ritaglio di tempo. Gesù non si accontenta di una ‘percentuale di amore’: non possiamo amarlo al venti, al cinquanta o al sessanta per cento. O tutto o niente”. “Cari fratelli e sorelle, il nostro cuore è come una calamita: si lascia attirare dall’amore, ma può attaccarsi da una parte sola e deve scegliere: o amerà Dio o amerà la ricchezza del mondo; o vivrà per amare o vivrà per sè. Chiediamoci da che parte stiamo. Chiediamoci a che punto siamo nella nostra storia di amore con Dio”.Secondo Papa Francesco, infatti, “non basta non fare nulla di male per essere di Gesù, non si può seguire Gesù se si è zavorrati da troppe cose”. “Chiediamo la grazia – ha invocato Francesco – di saper lasciare per amore del Signore: lasciare le ricchezze, le nostalgie di ruoli e poteri, le strutture non più adeguate all’annuncio del Vangelo, i pesi che frenano la missione, i lacci che ci legano al mondo. Senza un salto in avanti nell’amore la nostra vita e la nostra Chiesa si ammalano di ‘autocompiacimento egocentrico’: si cerca la gioia in qualche piacere passeggero, ci si rinchiude nel chiacchiericcio sterile, ci si adagia nella monotonia di una vita cristiana senza slancio, dove un pò di narcisismo copre la tristezza di rimanere incompiuti”.      

Significativo -afferma Papa Francesco – l’episodio del “giovane ricco” del Vangelo che “se ne andò rattristato: si era ancorato ai precetti e ai suoi molti beni, non aveva dato il cuore. E, pur avendo incontrato Gesù e ricevuto il suo sguardo d’amore, se ne andò via triste. La tristezza è la prova dell’amore incompiuto. E’ il segno di un cuore tiepido. Invece, un cuore alleggerito di beni, che libero ama il Signore, diffonde sempre la gioia, quella gioia di cui oggi c’è grande bisogno”. “Il santo Papa Paolo VI – conclude Francesco – scrisse: ‘E’ nel cuore delle loro angosce che i nostri contemporanei hanno bisogno di conoscere la gioia, di sentire il suo cantò. Gesù oggi ci invita a ritornare alle sorgenti della gioia, che sono l’incontro con Lui, la scelta coraggiosa di rischiare per seguirlo, il gusto di lasciare qualcosa per abbracciare la sua via. I santi hanno percorso questo cammino”.

Dunque, Papa Paolo VI e monsignor Oscar Arnulfo Romero vengono canonizzati insieme. Con loro altri cinque nuovi santi: don Francesco SpinelliNazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù, don Vincenzo Romano, suor Maria Caterina Kasper e Nunzio Sulprizio. Questi ultimi tre furono beatificati proprio da Paolo VI.

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Papa Francesco: “No all’aborto per risolvere un problema in famiglia, accettate la vita nascente anche se è portatrice di disabilità e sacrifici”

Papa Francesco: E’ giusto affittare un sicario per risolvere un problema?

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L’udienza generale di Piazza S.Pietro lancia un monito ai fedeli e pellegrini di tutto il mondo-”  “..No -afferma Papa Francesco- alla soppressione della vita umana nel grembo materno in nome della salvaguardia di altri diritti. Ma come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare?”.  “Io vi domando: è giusto fare fuori una vita umana per risolvere un problema? E’ giusto o no? E’ giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Perché è come affittare un sicario”.

Il Pontefice invita alla riflessione e chiede vicinanza per quelle famiglie che hanno figli con gravi disabilità: “Da dove viene tutto ciò? La violenza e il rifiuto della vita nascono in fondo dalla paura. L’accoglienza dell’altro, infatti, è una sfida all’individualismo. Pensiamo, ad esempio, a quando si scopre che una vita nascente è portatrice di disabilità, anche grave. I genitori, in questi casi drammatici, hanno bisogno di vera vicinanza, di vera solidarietà, per affrontare la realtà superando le comprensibili paure. Invece spesso ricevono frettolosi consigli di interrompere la gravidanza, cioè di fare fuori una vita”.

Il Papa aggiunge: “Un bimbo malato è come ogni bisognoso della terra, come un anziano che necessita di assistenza, come tanti poveri che stentano a tirare avanti: colui, colei che si presenta come un problema, in realtà è un dono di Dio che può tirarmi fuori dall’egocentrismo e farmi crescere nell’amore. La vita vulnerabile ci indica la via di uscita, la via per salvarci da un’esistenza ripiegata su sé stessa e scoprire la gioia dell’amore. E qui vorrei fermarmi per ringraziare tanti volontari, il forte volontariato italiano che è il più forte che io abbia conosciuto. Grazie!”.

“Che cosa conduce l’uomo a rifiutare la vita? Sono gli idoli di questo mondo: il denaro, il potere, il successo. Questi sono parametri errati per valutare la vita. L’unica misura autentica della vita – avverte Francesco – è l’amore, l’amore con cui Dio la ama! L’amore con cui Dio ama la vita, questa è la misura. Infatti, qual è il senso positivo della Parola ‘Non uccidere’? Che Dio è ‘amante della vita’. Vale la pena di accogliere ogni vita perché ogni uomo vale il sangue di Cristo stesso. Non si può disprezzare ciò che Dio ha tanto amato! Dobbiamo dire agli uomini e alle donne del mondo: non disprezzate la vita! La vita altrui, ma anche la propria, perché anche per essa vale il comando: ‘Non uccidere'”.

Quindi il monito ai giovani ai quali è dedicato il Sinodo dei Vescovi in corso in Vaticano: “A tanti giovani va detto: non disprezzare la tua esistenza! Smetti di rifiutare l’opera di Dio! Tu sei un’opera di Dio! Non disprezzarti con le dipendenze che ti porteranno alla morte. Nessuno misuri la vita secondo gli inganni di questo mondo, ma ognuno accolga sé stesso e gli altri in nome del Padre che ci ha creati”.

IL SANTO NERO CONTINUA A SUDARE: E’ UN MESSAGGIO DAL CIELO? CHIUNQUE PUO’ VEDERE, “SIA BIANCO CHE NERO”

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Tanti sono ancora che gridono al miracolo ,nonostante la cautela della Chiesa, che non ha rilasciato dichiarazioni, ad Agira (Enna)…    La presunta “sudorazione” della statua di San Filippo, patrono della cittadina , il “Santo Nero”, un uomo dalla pelle scura e con i paramenti sacerdotali, fa riflettere.    Cosa significa?

Vuol dare il Santo un “segnale” ,un “messaggio” all’Italia in un  momento in cui si avvertono discriminazioni e divisioni razziali?  E’ questa la domanda che tanti fedeli si chiedono in processione davanti alla Statua nera e la Curia ha provveduto a fare delle analisi sulla “sudorazione” e, si presume, che presto possa pronunciarsi.

    Il busto ligneo, che si si trova nella sacrestia della Reale abbazia nelle ultime ore “ha nuovamente  cominciato a sudare”. Un fenomeno che si sarebbe ripetuto più volte, tanti hanno visto, la sudorazione si è mantenuta  e i vari momenti  sono stati ripresi in un video che testimonia la sudorazione del volto del santo.

Il vescovo di Nicosia, Salvatore Muratore non ha ancora spiegato il fenomeno , i sacerdoti stanno valutando l’evento, il vescovo in ogni caso  ha raccomandato ai sacerdoti il massimo riserbo ma la notizia ha fatto il giro del paese è già da ieri la sacrestia é gremita di fedeli e curiosi. Nessun commento neanche dal parroco dell’abbazia Don Giuseppe La Giusa.

Nei giorni scorsi  la sacrestia é stata chiusa al pubblico ma il pellegrinaggio dei fedeli prosegue senza soste  davanti all’urna con le reliquie del santo che è nella chiesa, dove chiunque può entrare a vedere, sia bianco che nero.

 

Papa Francesco rimuove altri due Vescovi della Chiesa cilena coinvolti in indagini sulla pedofilia

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Il Papa ha rimosso oggi altri due vescovi, entrambi coinvolti in indagini per abusi sul fenomeno della pedofilia. Si tratta del vescovo di San Bartolomé de Chillan, mons. della Chiesa cilena     Carlos Eduardo Pellegrin Barrera, e di quello di San Felipe, mons. Contreras Molina

Cristian Enrique . Nominati al loro posto,degli amministratori apostolici ‘sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis’, fino quindi a nuova decisione. Per la diocesi di San Bartolomé de Chillan, il Papa ha nominato amministratore apostolico padre Sergio Hernan Perez de Arce. Per quella di San Felipe, padre Ortiz de Lazcano Piquer, vicario giudiziale di Santiago del Cile.

Ricorderemo che  il Papa ha sollevato pure  dall’incarico mons. Franco Mulakkal, il vescovo di Jalandhar accusato da una suora di ripetute violenze sessuali.

Il Papa ha designato con effetto immediato, al posto di Mulakkal,  mons. Agnelo Rufino Gracias, ausiliare emerito dell’Arcidiocesi di Bombay.

Viene comunicato pure – dal card. Gracias- che il  Santo Padre ha ricevuto la richiesta del vescovo Franco Mulakkal di essere temporaneamente sollevato dalle sue responsabilità pastorali nella diocesi di Jalandhar»

«Dopo aver considerato tutte le circostanze, il Santo Padre ha accettato questa richiesta del vescovo Mulakkal e ha nominato il vescovo Agnelo Rufino Gracias, vescovo ausiliare emerito dell’Arcidiocesi di Bombay, come amministratore apostolico della diocesi di Jalandhar, “sede plena et ad nutum Sanctae Sedis” con effetto immediato». «Le nostre preghiere accompagnano il vescovo Gracias mentre assume questa responsabilità», ha aggiunto il presidente della Conferenza episcopale indiana.

Papa Francesco ai Boss siciliani: “Abbiamo bisogno di persone di amore, non di uomini d’onore. Non fate fare l’inchino della Madonna alla casa del capomafia….”

PAPA FRANCESCO: “CONTRASTATE L’INGIUSTIZIA, IL SUDARIO NON HA TASCHE, NON POTRETE PORTARE NIENTE CON VOI”

Bergoglio, celebrando la messa, nel corso dell’omelia si rivolge ancora una volta ai mafiosi: “Chi non fa nulla per contrastare l’ingiustizia non è un uomo e una donna giusti. Voi sapete che il sudario non ha tasche, non potreste portare niente con voi. Convertitevi al vero Dio, Gesù Cristo!”.

Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso – non vive da cristiano perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore. Oggi abbiamo bisogno di uomini e di donne di amore, non di uomini e donne di onore; di servizio, non di sopraffazione; di camminare insieme, non di rincorrere il potere. Se la litania mafiosa è ‘tu non sai chi sono io’, quella cristiana è ‘io ho bisogno di te’. Se la minaccia mafiosa è ‘tu me la pagherai’, la preghiera cristiana è ‘Signore, aiutami ad amare”.

Nel pomeriggio, nella cattedrale di Palermo, il Papa ha lanciato un anatema contro una pratica mafiosa balzata spesso agli onori della cronaca: “Quando la Madonna si ferma davanti ad un negozio, a una casa e fa l’inchino per ordine del capo mafia a chi porta l’altare della Madonna o della Santa , quello non va assolutamente“. “Vorrei dire qualcosa sulla pietà popolare, molto diffusa in queste terre. È un tesoro che va apprezzato e custodito, perché ha in sé una forza evangelizzatrice, ma sempre il protagonista deve essere lo Spirito Santo. Vi chiedo perciò di vigilare attentamente, affinché la religiosità popolare non venga strumentalizzata dalla presenza mafiosa, – dice il Papa riscuotendo gli applausi del clero siciliano – perché allora, anziché essere mezzo di affettuosa adorazione, diventa veicolo di corrotta ostentazione”.

 

TUTTA LA SICILIA E’ VICINA A PAPA FRANCESCO: PARROCI,VESCOVI,PERSONE MALATE E DETENUTI LO VEDONO COME GESU’ CRISTO

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Papa Francesco è  a Piazza Armerina (Enna), accolto dal vescovo Rosario Gisana. Dopo cinque anni, torna in Sicilia in occasione delle celebrazioni di Padre Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre ’93. Era il 2013 quando a Lampedusa, l’isola dei migranti, fece il suo primo viaggio pastorale.

Questa è la prima tappa della sua giornata in Sicilia,  Il Papa è accolto dal vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, dal prefetto di Enna, Maria Antonietta Cerniglia, e dal sindaco della città, Nino Cammarata. Quindi si trasferisce in auto a Piazza Europa per l’incontro con i fedeli.

A Palermo è tutto pronto per il suo arrivo, anche se il maltempo ha stravolto il programma previsto per il primo appuntamento, organizzato per accogliere i 5.000 giovani arrivati nel capoluogo. Si tratta del musical su padre Pino Puglisi, “L’Amore salverà il mondo” in scena sul palco montato nei pressi del teatro Politeama ma la pioggia ha reso inagibile la struttura e l’organizzazione ha annullato lo spettacolo. Erano previste anche le testimonianze di Biagio Conte e di alcuni giovani. 

Si stima che saranno 80 mila i fedeli in arrivo nel capoluogo siciliano, tra isolani e residenti in altre regioni d’Italia. La Curia ci informa inoltre che alle 13.30 nella mensa di via Decollati il Papa consumerà con gli ospiti della centro un frugale pranzo preparato nella cucina della missione e alle 15 si sposterà a Brancaccio. Seguirà una visita alla parrocchia di San Gaetano e alle 15,30 in Cattedrale per incontrare parroci, sacerdoti e seminaristi di tutta la Sicilia, superiori e superiore delle comunità religiose dell’Isola, accompagnato dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.

Lo aspettano in tantissimi. Tra loro anche persone malate e detenuti. Sono 17 mila i pass rilasciati dalla Curia con posti distribuiti in tre piazze. Sarebbero circa 9000, le persone che andranno in piazza Europa dove è stato montato il palco. Papa Francesco dopo il suo discorso incontrerà 20 malati e riceverà il baciamano di 50 persone. Il sindaco di Piazza Armerina Nino Cammarata dice: ”La città donerà al Pontefice un immobile da destinare al centro di accoglienza della Caritas per i poveri”.

Tutta la popolazione vede davvero  in Papa Francesco la figura di Gesù Cristo….

 

Papa Francesco come Gesù (Vangelo S.Luca) : ” Quando non si vuol vedere la verità, meglio il silenzio”

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Papa Francesco respinge le provocazioni dell’ex nunzio Viganò che, come tentato da Satania, principe delle tenebre, vuol demolire il  massimo rappresentante cristiano sulla Terra e creare divisioni nella Chiesa..  E allora Papa Francesco preferisce il silenzio   Nell’omelia della prima Messa mattutina celebrata nella cappella della Casa Santa Marta Papa Francesco ha detto. “La verità è mite, la verità è silenziosa”, e  commentando il passo del Vangelo di Luca nel quale Gesù, tornato a Nazareth, viene accolto con sospetto.

Gesù, giunto nella sinagoga, è accolto da una grande curiosità: tutti vogliono vedere con i propri occhi le grandi opere di cui è stato capace in altre terre, ma Lui usa solo “la Parola di Dio”. “Non erano persone, erano una muta di cani selvaggi che lo cacciarono fuori dalla città – ha osservato Francesco -. Non ragionavano, gridavano. Gesù taceva. Lo portarono sul ciglio del monte per buttarlo giù. Questo passo del Vangelo finisce così: ‘Ma Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino’. La dignità di Gesù: con il suo silenzio vince quella muta selvaggia e se ne va” e “lo stesso accadrà Venerdì Santo”. “Questo – la chiosa del Papa – ci insegna che quando c’è questo modo di agire, di non vedere la verità, resta il silenzio”. “Il silenzio che vince, ma tramite la Croce. Il silenzio di Gesù” perché “la verità è mite, la verità è silenziosa, la verità non è rumorosa. Non è facile, quello che ha fatto Gesù; ma c’è la dignità del cristiano che è ancorata nella forza di Dio. Con le persone che non hanno buona volontà, con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione, che cercano soltanto la distruzione, anche nelle famiglie: silenzio. E preghiera”.

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Le tentazioni demoniache hanno preso possesso dell’anima di Carlo Viganò
accusatore spietato di Papa Francesco

Ed infine il messaggio  e  la preghiera conclusiva di Francesco: “Il Signore ci dia la grazia di discernere quando dobbiamo parlare e quando dobbiamo tacere. E questo in tutta la vita: nel lavoro, a casa, nella società … in tutta la vita. Così saremo più imitatori di Gesù”.

I VELENI DELL’EX NUNZIO VIGANO’ – ” INVIATO DI SATANA” -CONTRO PAPA FRANCESCO INVIATO DI GESU’ CRISTO

 

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Papa Francesco che riesce a riunire immense folle nell’intero pianeta piene di entusiasmo per ascoltare la sua parola- semplice ed accessibile a tutti – ha un grande nemico: lo stesso contro il quale lottava Padre Pio e tanti Santi :   Satana.      L’ex nunzio Carlo Maria Viganò è certamente uno dei fedelissimi del re dei demoni se è vero com’è vero che la sua perfidia ed ambizione è arrivata al punto da chiedere le dimissioni del nostro grande Papa Francesco.

Riportiamo l’intervento del cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi : “Se ci ritroviamo uniti al Papa la Chiesa si salverà. Se invece creiamo divisioni, la Chiesa rischia gravi conseguenze”. Il cardinale  Becciu  ha presieduto a Kosice, in Slovacchia, la beatificazione di Anna Kolesarova, 16enne uccisa nel 1944 da un militare sovietico durante l’occupazione dell’Armata Rossa.

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L’ex nunzio Carlo Maria Viganò

Osserva pure : “Sono appena tornato dalla Sardegna. Ho visto molto sconcerto nella gente. Faccio mio lo sconcerto della gente e soffro con loro; rinnovo – come gli stessi cristiani cattolici hanno fatto – la mia vicinanza al Santo Padre e la disponibilità d’animo a difenderlo sempre”. ” Papa Francesco-  – si ama e lo si ama fino in fondo. Dal Papa si ricevono e si accolgono tutte le sue istruzioni, indicazioni e parole...”.

Papa Francesco rappresenta davvero il tramite umano con il Cielo e noi tutti dobbiamo ringraziare Dio per avercelo dato, e ci riteniamo anche fortunati perchè possiamo trovarlo a Roma al Vaticano.   Papa Francesco rappresenta Gesù Cristo sulla Terra.

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