Napoli, Funivia Faito : un cavo si rompe, la cabina precipita, tre morti fino adesso.

 

La funivia sospesa

Napoli,

Tragedia  alla funivia del Monte Faito:  un cavo si è rotto . Si apprende di 3 vittime, un ferito grave e un disperso. Ma è il bilancio provvisorio della tragedia avvenuta oggi pomeriggio in provincia di Napoli. La cabina a monte si sarebbe sganciata prima di entrare in stazione con 5 persone a bordo, compreso il macchinista. I vigili del fuoco e il soccorso alpino stanno operando sul posto anche con l’ausilio di due elicotteri.   Il meteo rende più difficoltosa la delicata operazione. Diverse ambulanze sono sul piazzale della stazione di arrivo.

A valle, a Castellammare di Stabia, sono state tratte in salvo le 16 persone a bordo della seconda cabina, in gran parte turisti stranieri. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri e polizia. La Prefettura di Napoli controlla e monitora la drammatica situazione. Si apprende infine che , dopo le  operazioni di soccorso, la Procura di Torre Annunziata aprirà una dettagliata indagine .

Forte scossa di terremoto oggi mercoledì, di magnitudo 4.8 nella Sicilia orientale, a Catania, Siracusa e Messina. +

Forte scossa di terremoto stanotte alle 3.26, magnitudo 4.8: paura a  Catania, Messina e Siracusa | Scuolainforma

 

 

Terremoto oggi mercoledì 16 aprile al largo della Sicilia, nel Mar Ionio. La forte scossa, di magnitudo 4.8, si è verificata alla 3.26, a una profondità di 48 km.

Il sisma è stato avvertito dalla popolazione a Catania, Siracusa e Messina ma anche in Calabria. Al momento non si segnalano danni o feriti. Molti utenti sui social parlano di una scossa molto lunga.

Il terremoto è stato localizzato a 72 Km a Sud-est di Reggio di Calabria, 81 Km a Est di Acireale, 84 Km a Sud-est di Messina, 88 Km a Est di Catania e a 89 Km a Nord-est di Siracusa.

Eruzione dell’Etna, la cenere-al momento – ha risparmiato Catania e paesi limitrofi- Riaperti gli spazi aerei e l’aeroporto

 

 

 

L'Etna in eruzione… intermittente! Cosa succede? - INGVvulcani

Il risveglio dell’Etna

 

 

Sono stati riaperti gli spazi aerei chiusi ieri attorno all’Etna per l’attività eruttiva del vulcano.

Il comunicato  dell’Unità di crisi dell’aeroporto di Catania in seguito ad un Vona (Volcano Observatory Notices for Aviation) emesso dall’Ingv perché l’attività esplosiva è in diminuzione e l’emissione di cenere è debole e confinata alle zone sommitali. La cenere non si è depositata sulle strade e terreni della città diCatania nè     nei paesi etnei come si temeva inizialmente..

In un primo momento era stata disposta la chiusura, fino alle 16 di oggi .

 

Emergenza idrica, Regione siciliana più acqua ai comuni dalla diga Ancipa

 

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Palermo,

Aumentano i prelievi di acqua dalla diga Ancipa e di conseguenza le erogazioni nelle decine comuni serviti da questo invaso, quasi tutti quelli della provincia di Enna e gran parte del Nisseno, capoluoghi compresi. Si tratta di circa 250 mila abitanti e migliaia di attività produttive. Lo ha stabilito la Cabina di regia contro l’emergenza idrica, coordinata dal dirigente generale della Protezione civile, Salvo Cocina, che si è riunita con i rappresentanti dei sindaci delle Ati di Caltanissetta ed Enna, con i gestori del servizio idrico Acquaenna e Caltacqua e con quelli dell’invaso, Sicilacque ed Enel.

Il via libera è arrivato dopo un’attenta valutazione della risorse idriche disponibili, comprese quelle dei nuovi pozzi attivati e da attivare a cura dei gestori a seguito degli ultimi finanziamenti di dicembre. A beneficiarne saranno tutti i comuni della provincia di Enna, ad eccezione di Centuripe Catenuova e Regalbuto serviti dall’acquedotto dell’Etna, oltre a Caltanissetta, San Cataldo, Serradifalco, Gela, Niscemi e Licata. I pozzi attivati durante l’emergenza erogano acqua gli altri comuni, integrando la dotazione proveniente dall’Ancipa.

«Con questo aumento – dice Cocina – i prelievi da Ancipa raggiungeranno i 450 litri al secondo, meno, comunque, dell’anno scorso quando, con poca prudenza si prelevavano fino a 700 litri al secondo a favore dei comuni. In questo modo preserveremo l’acqua invasata, ciò anche grazie alla possibilità di integrare le risorse con quelle provenienti dai pozzi attivati con gli interventi della Cabina di regia e finanziati dal dipartimento della Protezione civile regionale. Inoltre, le perdite dell’acquedotto Ancipa, grazie alle riparazioni effettuate, sono state ridotte a circa il 15 per cento. In questo modo – sottolinea- si potranno garantire gli approvvigionamenti per tutto l’anno e per il prossimo e, come verificato dalle Ati, per l’erogazione giornaliera. In ogni caso, la Cabina di regia e l’Autorità di bacino faranno un monitoraggio costante e continueremo a riunire Ati e gestori per verificare le scadenza dei nuovi interventi che miglioreranno le condizioni attuali. L’invaso alimenta i due rami del grande acquedotto di Ancipa che arriva fino a Gela e Licata ed è interconnesso a una rete di altre infrastrutture idriche. Si prevede anche – conclude il dirigente – di ristabilire l’ordinario funzionamento dell’acquedotto Blufi che veicolava l’acqua dei nuovi pozzi di Butera verso nord su Caltanissetta e ora, invece, ritorna con i nuovi pozzi e con parte di acqua di Ancipa ad alimentare Niscemi, Gela e Licata. L’obiettivo della Regione è di mantenere in equilibrio l’intero complesso sistema». 

Enel, intanto, potrà riprendere a produrre energia con l’acqua che arriva dalla traversa del fiume Cutò, recentemente ripulita dalla stessa società elettrica. Inoltre, un minimo di 20 litri al secondo, sarà usato per il cantiere del raddoppio ferroviario della Palermo-Catania nel tratto Catenanuova-Enna.

 

Maltempo in Sicilia, 400 mila euro per i primi interventi di messa in sicurezza dell’area di Messina

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Quattrocentomila euro per realizzare gli interventi più urgenti nelle zone del territorio messinese colpite dagli eventi alluvionali del 2 febbraio scorso. Ad erogare i fondi, che saranno destinati alla messa in sicurezza dei corsi d’acqua interessati dalle esondazioni, sarà l’Autorità di bacino su disposizione della Presidenza della Regione Siciliana.

«Abbiamo dato una prima risposta concreta – dice il presidente Renato Schifani – mobilitando le risorse necessarie per fronteggiare le emergenze, ma il nostro impegno non si ferma qui: continueremo a monitorare attentamente la situazione e a collaborare con tutte le autorità e le parti interessate per garantire la sicurezza ai cittadini. La nostra priorità è assicurare che ogni misura necessaria venga messa in atto tempestivamente e, grazie alla sinergia tra gli enti coinvolti, gli interventi saranno rapidi ed efficaci. Continuiamo ad impegnarci instancabilmente per il recupero e la protezione del territorio».

L’iter attuativo degli interventi prevede la sottoscrizione di una convenzione tra l’Autorità di bacino, guidata da Leonardo Santoro, e il Comune di Messina che assumerà il ruolo di soggetto attuatore dei lavori di messa in sicurezza. Le priorità operative verranno identificate attraverso una serie di sopralluoghi tecnici, già in corso, che vedono la partecipazione congiunta degli enti coinvolti e della Protezione civile regionale.

Brividi in Sicilia per una scossa di terremoto di magnitudo 4.8 e 5.3 che ha interessato principalmente Messina

 

 

La Madonnina del porto, faro della città di Messina vista dall'alto - Ipa

 

 

Messina,

Brividi in Sicilia , a Messina in particolare per una forte scossa di terremoto registrata con epicentro nella città peloritana.

. La scossa di magnitudo “tra 4.8 e 5.3” è stata registrata alle ore 16.19 del 7 febbraio – dicono i tecnici – con epicentro nella zona di Messina, ma il sisma è stato avvertito anche dalla popolazione di Palermo, lungo la costa tirrenica. 

Si apprende che l’epicentro si trova nel mar Tirreno, nella zona delle isole Eolie, con una profondità stimata di 19  chilometri.

In misura minore il sisma è stato avvertito  anche a Catania e in diverse aree della Calabria. Nelle Eolie, soprattutto ad Alicudi e Filicudi, le persone sono uscite per strada alla ricerca di aree scoperte.  Al momento non sono stati segnalati danni alla Protezione civile e alle  centrali operative dei Vigili del fuoco.

Emergenza maltempo in Sicilia, a Messina e a Catania Interventi

 

 

Maltempo nel Messinese: trombe d'aria, torrenti straripati, frane

Frazione di Zafferia: si vede che il torrente è straripato e si trascina alcune auto

 

Messina,

Il Maltempo non si ferma al Nord ma prosegue nella sua criticità anche in alcune parti della Sicilia.Emergenza maltempo nella Sicilia orientale, in particolare a Messina e Catania. Si apprende sono una cinquantina per ora gli interventi dei vigili del fuoco nel messinese, dove una bomba d’acqua ha provocato allagamenti e piccole frane.

Nella frazione di Zafferia, il torrente ingrossato è straripato trascinandosi anche alcune auto. Soccorse quattro persone che erano rimaste bloccate nei veicoli in un sottopassaggio sommerso dall’acqua. L’esondazione ha tagliato in due la comunità e ci sono diverse famiglie isolate.

Una violenta grandinata ha invece interessato il Catanese: colpiti alcuni paesi etnei del versante Sud-Est. A San Giovanni la Punta, Trecastagni e Gravina di Catania, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per soccorrere automobilisti bloccati nelle loro auto in panne e per gestire danni causati dall’acqua.

A Messina criticità in zona sud città
Abbiamo attivato il Centro Operativo Comunale (Coc) e ci stiamo muovendo su tutta la città per fronteggiare l’emergenza. Sono operative le squadre di intervento. L’assessore Massimiliano Minutoli insieme all’ingegnere Messina hanno già effettuato i primi sopralluoghi nelle aree più colpite. Ci sono alcune zone con maggiori criticità, soprattutto nella zona sud della città”, afferma Federico Basile, sindaco di Messina.

“Le ditte sono già in azione a Zafferia, Mili, Altolia, Cumia e Ponte Schiavo per mitigare i disagi – continua – A Zafferia, in particolare, si sta lavorando alla pulizia della parte sottostante il torrente per favorire il deflusso dell’acqua ed evitare ulteriori allagamenti. Oltre agli interventi in città, come Città Metropolitana stiamo fornendo supporto operativo alle altre zone della provincia colpite dal maltempo, mettendo a disposizione mezzi e risorse per agevolare le operazioni di soccorso e ripristino nelle aree più critiche”. “Ancora una volta ci troviamo ad affrontare gli effetti di una severa perturbazione – conclude – Stiamo monitorando costantemente il territorio e intervenendo dove necessario”.

Il Presidente della Regione siciliana Schifani dal canto suo assicura: “Situazione sotto controllo”
La Regione sta monitorando con la massima attenzione l’emergenza dovuta al maltempo in corso nella Sicilia orientale. Sono in costante contatto con il capo della nostra Protezione civile e con il sindaco di Messina per coordinare gli interventi e garantire assistenza immediata alla popolazione colpita. Al momento la situazione sembra sotto controllo”.

“La rete di soccorso – prosegue Schifani – era operativa, grazie all’allerta arancione emanata ieri dalla Protezione civile regionale proprio per queste aree. Già nelle scorse ore sono stati attivati interventi di assistenza per i residenti intrappolati e per mitigare i danni causati dall’esondazione del torrente Zafferia a Messina e altri nella zona a sud e dalla violenta grandinata nei paesi dell’Etna”.

Aggiornamento  –  Nota/Comunicato Comune di Messina

“Questa Amministrazione – spiegano in una nota gli assessori comunali Francesco Caminiti e Massimiliano Minutoli – conosce molto bene quali sono le criticità del territorio e si è attivata per trovare soluzioni che prima del 2018 nessuno aveva mai preso in considerazione. In questi anni ha programmato importanti interventi per la messa in sicurezza dei principali torrenti cittadini, ottenuto finanziamenti e realizzato lavori di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico mai effettuati prima d’ora. Per quanto riguarda gli interventi strutturali sul torrente Zafferia, abbiamo redatto un importante progetto per metterlo in sicurezza e porre al riparo da possibili esondazioni l’omonimo villaggio e la borgata di Case Monalla ed è stato trasmesso alla struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico in Sicilia che ha le risorse per interventi del genere. Il commissario ha poi appaltato ed aggiudicato la gara per la progettazione esecutiva comprensiva degli studi ambientali, in data 24/01/2024 per un importo complessivo di Euro 651.000,00 oltre IVA al R.T.P. Technital, Ph3 Engineering e Geo RAS.

Il progetto, per un importo complessivo di 30 milioni di euro circa, è all’attenzione degli organi regionali e nazionale competenti per il relativo finanziamento. Sono stati previsti interventi strutturali a scala di bacino volti a conseguire, nel rispetto del sistema paesaggistico-ambientale, un elevato livello di sicurezza rispetto ai fenomeni di inondazione normali ed estremi, anche attraverso il miglioramento della capacità idraulica delle sezioni di deflusso. Nell’ottica di rifunzionalizzare il sistema stradale, gli interventi si arricchiscono anche di nuove infrastrutture viarie ritenute strategiche e funzionali per finalità di protezione civile, oltre che di mobilità, approvvigionamento, soccorso e pronto intervento.

Cosa è successo oggi    –A seguito del nubifragio abbattutosi sul territorio cittadino, si sono registrati danni da Sud a Nord. L’evento di una portata eccezionale ha riversato un quantitativo di acqua pari al volume di pioggia di 30 giorni in sole 4 ore, fatto questo che ha generato il collasso della rete di convogliamento delle acque bianche. Secondo quanto registrato dal punto di rilevamento di Dinnammare, infatti, sono quasi 150 i mm di pioggia che in poche ore si sono riversate sulla città.

Un evento eccezionale. In alcune zone collinari, in particolare a Zafferia, si è verificata l’esondazione del corso d’acqua di un affluente al Torrente omonimo, trascinando il materiale detritico da monte a valle. Sono stati coinvolti mezzi parcheggiati a ridosso del corso d’acqua investiti dal materiale detritico trascinato a valle dalla furia delle acque. Il COC, attivo già dalle prime ore del mattino, ha inviato i mezzi speciali per intervenire tempestivamente al fine di mettere in sicurezza il corso d’acqua e per fornire assistenza alla popolazione. Sono intervenuti i mezzi della protezione civile comunale con i volontari e le idrovore, mentre i Vigili del Fuoco sono intervenuti per verificare le condutture del gas. Si sta procedendo alla rimozione delle vetture che ostruiscono il deflusso delle acque.

La protezione civile sta coordinando le maestranze degli appalti per le manutenzioni posti in essere e gestiti dai vari dipartimenti comunali. Gli interventi principali sono stati effettuati nella zona sud in collaborazione anche alle maestranze della città metropolitana nei villaggi di Pezzolo, Altolia, Giampilieri, Larderia, Mili San Pietro, San Filippo , Cumia e Bordonaro. Si stanno monitorando tutte le segnalazioni pervenute al fine di meglio verificare gli interventi successivi da effettuarsi al termine dell’emergenza. Quello che è accaduto a Messina, e che si verifica anche in molte altre città, è che le acque piovane si riversano sul terreno in quantità sempre maggiori e in tempi sempre più rapidi. Di conseguenza, il suolo non riesce ad assorbirle adeguatamente, causando un deflusso superficiale che investe i centri abitati a valle. Negli ultimi anni, l’Amministrazione ha messo in atto numerosi interventi che hanno contribuito a ridurre i danni in diverse zone della città. Resta ora in attesa del finanziamento per Zafferia, affinché anche questa area possa essere finalmente messa in sicurezza di fronte a precipitazioni sempre più torrenziali”, concludono gli assessori Caminiti e Minutoli.

 

Questi i comuni siciliani dove avverrà il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi rovinati dal maltempo

 

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Palermo,

Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza per dodici mesi per 116 Comuni siciliani colpiti dall’ondata di maltempo nei giorni 16 e 17 gennaio scorsi. Lo ha deliberato la giunta regionale nella seduta di oggi, su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, in base alla relazione firmata dal dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina.
La declaratoria consentirà di attivare le iniziative necessarie a garantire i primi interventi per la messa in sicurezza del territorio nelle aree delle sei province interessate. Secondo una prima stima, che non tiene conto del settore agricolo, i danni ammonterebbero a circa 70 milioni di euro. I comprensori maggiormente colpiti sono quelli del Messinese e del Siracusano.
Il dipartimento di Protezione civile si riserva anche di proporre la richiesta di stato di emergenza nazionale, dopo avere acquisito dai Comuni tutte le relazioni sulle conseguenze del maltempo. Il dirigente generale della Protezione civile regionale, inoltre, è stato designato commissario delegato con l’incarico di provvedere al censimento dei danni, alla redazione del piano degli interventi per la riparazione dei danni e per il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi, nonché per la realizzazione delle azioni di somma urgenza per ripristinare e rendere sicure le strutture stradali litoranee di Santa Teresa Riva e dei muri d’argine del fiume Alcantara a protezione del depuratore consortile di Giardini, nel Messinese.
Proprio ieri, il presidente Schifani aveva compiuto un sopralluogo sul lungomare di Santa Teresa Riva per prendere atto personalmente delle lesioni arrecate dalle mareggiate alla sede stradale litoranea della cittadina. Il governatore aveva assicurato il massimo impegno per avviare, nei tempi più brevi possibili, gli interventi necessari a ripristinare la strada e le altre strutture danneggiate e dare serenità agli abitanti.
Oltre alla Città metropolitana di Messina e al Consorzio Rete fognante Taormina, questi i 116 i Comuni interessati dal provvedimento:. Città Metropolitana di Catania: Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Adrano, Bronte, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Maniace, Misterbianco, Ragalna, Randazzo, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Agata li Battiati, Valverde, Vizzini, Piedimonte Etneo, Mineo, Nicolosi. Provincia di Enna: Agira, Cerami. Città Metropolitana di Messina: Alcara li Fusi, Capizzi, Castroreale, Falcone, Fondachelli Fantina, Furnari, Gioiosa Marea, Letojanni, Librizzi, Lipari, Malfa, Mazzarrà S. Andrea, Milazzo, Monforte San Giorgio, Naso, Novara di Sicilia, Oliveri, Pace del Mela, Patti, Raccuja, Roccavaldina, Rodì Milici, S. Lucia del Mela, San Pier Niceto, San Salvatore di Fitalia, Sant’Agata di Militello, S. Angelo di Brolo, San Piero Patti, Santa Marina Salina, Scaletta Zanclea, Torrenova, Tripi, Tusa, Ucria, Alì, Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Fiumedinisi, Francavilla di Sicilia, Furci Siculo, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Limina, Malvagna, Mandanici, Messina, Motta Camastra, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, Roccella Valdemone, S. Alessio Siculo, Santa Teresa Riva, S. Domenica Vittoria, Savoca, Scaletta Zanclea, Taormina, Condrò, Mongiuffi Melia, Moio Alcantara, Piraino. Città Metropolitana di Palermo: Ciminna, Ustica. Provincia di Ragusa: Acate, Ispica, Giarratana, Modica, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Ragusa. Provincia di Siracusa: Augusta, Avola, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Sortino, Melilli, Francofonte.

Il maltempo flagella l’Emilia Romagna- VIDEO

 

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. Il maltempo sta flagellando l’Emilia Romagna, dove c’è l’allerta rossa, e le MarcheDue persone sono disperse a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, dove si sono rotti gli argini del fiume Lamone. Nella frazione Traversara evacuazioni con elicotteri dei vigili del fuoco di persone bloccate sui tetti.

Ravenna e provincia : totale evacuazione dei residenti

Il Comune ha emanato un’ordinanza che prevede la totale evacuazione di tutti i residenti del comune di Ravenna che vivono nell’area all’interno del perimetro delineato dalla strada provinciale 24 via Basilica a est, dalla via Reale strada statale 16 a sud, dal confine comunale a ovest e dal canale destra Reno a nord”. Lo comunica il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale.

”La rottura dell’argine del Lamone in sinistra idraulica in località Traversara a Bagnacavallo ha infatti determinato una fortissima situazione di pericolo in tutto il territorio a nord del Lamone sia nel territorio del comune di Bagnacavallo che nel territorio del comune di Ravenna. Chi non ha la possibilità di trovare una collocazione alternativa può recarsi al Pala De Andrè di Ravenna, aperto come punto di accoglienza”.

“’ l’ arcivescovo di Ravenna-Cervia, mons. Lorenzo Ghizzoni  afferma: “.La situazione sembra diventare ogni ora più grave. Le autorità si danno da fare in modo significativo con interventi e comunicazioni di giorno e di notte a tutti i cittadini. Il timore è che per alcune zone si ripeta la tragedia dello scorso anno”ia e attesa”.

Un migliaio di sfollati

Il  presidente dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo spiega: “. Un maltempo che “ha avuto un’evoluzione molto pesante, stiamo gestendo le criticità verificatesi in alcuni bacini. Rispetto al 2023 sono di meno però i fiumi che sono stati interessati dalle esondazioni”“Lo scorso anno sono stati 23 i fiumi esondati, quest’anno sono di meno: l’Idice, il Senio, il Lamone e in parte, Montone e Marzeno”.

Gli sfollati sono poco più di un migliaio, ha spiegato ancora Priolo. Ma, anche in questo caso, “non sono i numeri dello scorso anno: erano partiti da 36mila e arrivarono a 45mila. Né registriamo le 81mila frane che erano finite nei corsi d’acqua”. . Stiamo monitorando il flusso delle acque ma rispetto al 2023 non abbiamo avuto problemi su altri fiumi, né parliamo dell’acqua che hanno ricevuto lo scorso anno”, quando la situazione “fu drammatica e con due eventi consecutivi……

 

 

 

Siccità in Sicilia, nave della Marina a Licata. Il governatore Schifani: «L’obiettivo è risolvere problemi mai affrontati»

 

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È arrivata al porto di Licata, nel primo pomeriggio di oggi, la nave cisterna “Ticino” della Marina militare con un carico di 1.200 metri cubi di acqua destinati a mitigare gli effetti della crisi idrica nell’area dell’Agrigentino e di Gela.  Un intervento sollecitato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per tamponare l’emergenza in una delle aree più colpite e coordinato dal capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, d’intesa con la Protezione civile nazionale.

«Ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze per mettere in campo ogni iniziativa necessaria ad alleviare gli effetti della siccità che sta colpendo la Sicilia – dice Schifani – e molte altre aree del Mediterraneo. Il mio obiettivo non è solo arginare l’emergenza, ma risolvere definitivamente tutta una serie di problemi strutturali nel settore idrico siciliano che si trascinano da anni e che sono in parte causa dello stato in cui ci troviamo oggi. Abbiamo pianificato e avviato – conclude il presidente –  un vasto programma di interventi per rendere più efficiente il servizio idrico, opere che la Sicilia attende da troppo tempo e che incomprensibilmente non sono state avviate da chi ci ha preceduto. Un ringraziamento al ministro della Difesa, Guido Crosetto, per l’immediata disponibilità della Marina militare alla collaborazione con la Regione in un momento critico».

La “Ticino”, comandata dal tenente di vascello Laura Zanon, è partita ieri sera da Augusta. Il porto di Licata  è stato ritenuto il più idoneo per l’approdo in seguito alle verifiche effettuate da Aica, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Agrigento. L’acqua trasportata dalla nave verrà immessa nella rete idrica in circa 25-30 ore per rifornire il Comune, permettendo di “liberare” risorse che verranno dirottate verso altri centri della zona colpiti dall’emergenza siccità.