CHE INDECENZA: LA MAFIA DELLA POLITICA SICILIANA HA ANCORA ASSEGNATO I CONTRIBUTI AI LORO PROTETTI (CON ALCUNE ECCEZIONI)

 

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Abbiamo sempre detto che i contributi pubblici costituiscono nella gran parte dei casi elargizioni clientelari sollecitati dai deputati siciliani al potere in carica.    Le assegnazioni rese note adesso sono quelle che il governo ha accolto e trasferito adesso alla Giunta Musumeci.  Si vogliono rivedere i meccanismi di scelta e di erogazione delle somme da dare alle associazioni e a chi ne ha fatto richiesta singolarmente o tramite il referente deputato.  Quel che non comprendiamo è lo stupore del governo in carica per il marciume esistente a firma della precedente legislatura e il “beneplacito” adesso   di dare egualmente le somme deliberate.    Si è obiettato:  “Si blocca la spesa” . Ma che significa ?   L’ultima parola, anche se di estrema ratio, spetta alla Giunta Musumeci che ha preferito lasciar perdere quest’anno.   

 

 

Non condividiamo . Vediamo alcune somme assegnate.    L’associazione Meter di don Di Noto incasserà 825.992 euro. L’Avis di Galati Mamertino  incasserà 397 euro e 41 centesimi. L’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici quest’anno avrà il suo contributo, limitato però a 8.250 euro.

Un tempo la tabella H valeva 70 milioni oggi poco più di 8 milioni ma non sono previsti  solo contributi culturali, a feste e sagre. Dentro ci stanno anche le coop dei disabili. 

 

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Così nel piano di riparto 2017 la parte più cospicua  è riservata agli enti del terzo settore che ha preso quasi il 60% dell’intero finanziamento regionale: 4,8 milioni su 8,2. Dietro la Meter onlus si piazzano così il Banco Alimentare (277.757 euro), il Telefono azzurro (103.860), il Centro Padre Nostro di Brancaccio (629.716), il Telefono Arcobaleno (614.973), l’Ente nazionale sordi (756.157), l’Unms (142.895), l’Anmil (154.803), l’Anmic (154.803) e l’Onmic (81.726).

Questi invece i finanziamenti più cospicui che verranno erogati  dall’assessorato -dipartimento alla Famiglia, : comunità Sant’Egidio (69.238) associazione Gesù Bambino di Praga (18.869), associazione Santa Chiara (27.827 euro), associazione Penelope (66.347), associazione La Danza delle Ombre (36.040), cooperativa Medira (45.822), associazione San Benedetto il Moro (31.534), associazione Parole in libertà (10.014), centro d’Amore di Gesù (14.767), cooperativa 3P Padre Pino Puglisi (13.775), associazione Le ali della libertà (19.827), casa famiglia Rosetta (24.814), centro sociale San Francesco Saverio (22.683), Asfa Sicilia (17.711), associazione Inventare Insieme (73.445), comunità terapeutica Casa dei Giovani (61.255), associazione Madre Serafina (20.333). In questo elenco di finanziamenti di minore importo rientrano anche la coop HMORA (20.333), la coop Migma (35.192), l’associazione Montelepre don Francesco Bagliesi (15.946), la fondazione Ebbene (67.742), l’istituto Fernando Santi (62.174).

Ci sono anche le coop per i diversamente abili : associazione Famiglie Persone Down (31.379 euro), coop La Fraternità (47.609), associazione Apriti Cuore (33.475), coop Edificando (44.840), associazione Recupero Cerebrolesi (42.094), onlus Sordi Valle del Mela (11.049), Cantiere delle Idee (18.222), associazione Famiglie Disabili (48.056).

Nel settore culturale  tanti enti ma pochi contributi. Piccole cifre per accontentare tutti insomma: museo San Nicolò (4.200 euro), Arci (5.775), Istituto studi politici ed Economici (1.050), centro studi Feliciano Rossitto (7.350), fondazione Verga (10.500), museo cultura popolare dei Peloritani (2.250), associazione Kandinsky (2.250), fondazione Salvare Palermo (1.543), associazione per la cultura popolare dei monti Iblei (1.488), UdiPalermo onlus (1.323), parrocchia San Pietro e Paolo di Palermo (3.859), Centro siciliano studi sulla giustizia (1.102), fondazione Guarino Amella (1.102), associazione turistica Sotto Sale (1.102). Anche  Farm Cultural Park di Favara che ottiene 4.961 euro invece dei 45 mila promessi.

 

Dubbi sulle assegnazioni che l’assessorato-dipartimento turismo si appresta ad erogare :  finanziamenti che riguardano sagre, feste sfilate e così via. Ma i tanti enti ammessi non hanno ancora i bilanci e conti regolari. Si fiuta l’inganno.  . Erano attesi in totale 365 mila ma ne verranno distribuiti solo 145.053, meno del 40%. Le 32 sigle entrate in graduatoria sono:  Polisportiva Judo Kodokan di Ragusa, Ateltica Padua di Ragusa, associazione dilettantistica Compagnia Arcieri di FLoridia, Trinacria sport di Solarino, Pro-Sport di Ravanusa, IRSSAT di Biancavilla, associazione Figli d’Srte Cuticchio di Palermo, Polisportiva Compagnia Arcieri di Catania, Cus Palermo, Tamburo di Aci di Acireale, Pro Loco Akaret di Alcara Li Fusi, associazione Fiocco Verde di Palermo, Amici della Musica Salvatore Cicero di Cefalù, associazione teatrale Carlo Magno di Palermo, Kleis di Palermo, Curva Minore di Palermo, Atletica Virtus Acireale, associazione culturale Darshan di Catania, AAsd Atleta Palermo, Amici della Musica di Solarino, PolisportivaLibertas di Militello, Atletica Mazzarino, Teatro Patafisico di Palermo, Associazione culturale Zo di Catania, Etnatletica di San Pietro Clareanza, Agricantus di Palermo, Agramante di Palermo, Garsigliana Equestre di Monreale, Folkstudio di Palermo e Deva Culture di Palermo.

Fra i tagli che potrebbero incidere negativamente ci sono quelli al Carnevale di Acireale per cui sembravano pronti 50 mila euro e che dovrà invece accontentarsi di meno della metà. A Palermo  il teatro Ditirammu si vedrà assegnati 23 mila euro e riceverà meno della metà dei fondi attesi. Così come il Carnevale di Acireale.

Nel settore sanitario nessun contributo supera i 5 mila euro e l’assessorato erogherà in totale 40.704 euro:  Andranno a: Faste onlus Lentini (1.788 euro), Fasted Sicilia di Caltanissetta (3.974), Fasted Ragusa (1.987), Fasted Sant’Agata di Militello (794 euro), Fasted Catania (2.781), Fasted Palermo (4.768), Fasted Siracusa (2.235), Fasted Messina (1.470), Fasted Gela (1.271), Fasted Caltanissetta (2.185). All’associazione per le infezioni osteo articolari andranno 1.192 euro, alla coop Corallo 3.775, alla Uildm Palermo 1.987, alla confraternita Misericordia di Piana degli Albanesi 2.384, all’Istituto superiore per le scienze cognitive 3.974, all’Avis Sicilia 1.987 e all’organizzazione per l’educazione allo sport 1.192 euro. Avis di Galati a parte, il minimo è andato alla Fasted Onlus di Agrigento che si accontenta di 556 euro e 37 centesimi, al cineforum Don Orione di Palermo e all’associazione Fumettomania di Barcellona Pozzo di Gotto che riceveranno appena 551 euro e 30 centesimi.

Ma attendono i finanziamenti anche le associazioni che orbitano nell’alveod ella Presidenza della regione. All’associazione per la Conservazione delle tradizioni popolari vanno 168 mila euro ma aveva avuto il via libera per 300 mila. Alla fondazione Whitaker dovevano andare 275 mila euro ma l’aiuto si fermerà a 154 mila. In proporzione il taglio ha penalizzato tutte le altre sigle: all’Istituto Gramsci vanno 106.400 euro, alla fondazione Mandralisca 154 mila, alla Buttitta 78.400, al Centro studi filologici siciliani 67.200, al Centro studi pirandelliani 10.500, all’Istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici 31.500, alla circoscrizione Sicilia di Amnesty International 10.500. al centro Pier Paolo Pasolini 10.500,alla fondazione Piccolo 61.250.

Ed infine anche  le associazioni  culturali antimafia avranno la loro parte: la fondazione Falcone avrà 42 mila ma ne attendeva 120 mila, il centro Pio La Torre avrà 16.800 invece di 80 mila, il centro Cesare Terranova avrà 7.350 euro inve di 35 mila, la fondazione Gaetano Costa riceverà 3.150 euro invece di 15 mila. Alla fondazione Sciascia andranno 31.500 euro ma ne erano previsti 90 mila. Qualche residuo, infine, andrà diviso fra le associzioni che conservano parte della storia della Sicilia come l’Officina di studi medievali (43.750), museo del Papiro (15.750), associazione Arte Axa (21 mila), Facoltà Teologica di Sicilia (25.200), istituto di etnologia Oikos (6,300).

Bisognerà verificare se tutti queste associazioni, enti eccetera possono davvero documentare la spesa dei finanziamenti assegnati

Sud Libertà nutre molti dubbi ritenendo tale problematica una articolazione indecente – salve le dovute eccezioni e le documentazioni fornite controllate- della politica sporca e corrotta.   Musumeci: occorreva intervenire subito , non rinviare la prossima volta.

Si dimette Vincenzo Figuccia, ” uomo libero” : Sognava una Regione diversa e non più la difesa dei privilegi da parte di Miccichè

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Finalmente un Assessore con le palle.  Vincenzo Figuccia, dimissionario, non ci sta a fare lo spettatore impotente del marciume che già i rappresentanti dell’Ars offrono.  Alza le spalle, saluta e va via.   Non è questa la Regione che sognavo e non è questo il comportamento giusto per aiutare la gente che aspetta da noi un riscontro    Prosegue Figuccia :- Ho sempre risposto in modo autentico alla mia vocazione e per questo non potevo portare avanti un mandato che mi teneva stretto nella morsa di una gabbia d’oro fatta di formalità e ipocrisie”.  “Mi ero illuso della possibilità che questo governo rappresentasse un’alternativa alla mala politica del passato della quale tutti noi sin d’ora, portiamo le stimmate. E invece nessuna garanzia per quelle centinaia di migliaia di siciliani che arrancano per arrivare a fine mese – prosegue -. Un sistema che ha provato a farmi credere addirittura pazzo davanti alla solidarietà espressa da tutti a Micciché, il deus ex machina che difende ‘giustamente’ i privilegi di pochissimi a scapito di un’intera regione. Ai protagonisti di questo fantomatico sistema dico – spiega infine Figuccia – che Io non sono solo, sono con la mia gente che è la vera ricchezza di un uomo libero come me. Sappiate che la libertà non ha prezzo anche se questa comporta sacrificare posizioni di privilegio come quella che ricoprivo. Ma perseguire la propria vocazione è cosa più grande. Starò al fianco della mia gente che amo e che difenderò con tutto me stesso, già a partire da questo mio primo giorno da Uomo libero” .

Complimenti, Figuccia.  Complimenti di Sud Libertà.  Al di là delle sigle politiche, Lei ha rivelato di essere un “Signor Assessore” e un “Uomo che ama le cose giuste e la libertà”.   Non importa se si spacca la maggioranza o se si crea la crisi. Importa solo dire la Verità per far uscire la Sicilia dalla palude in cui i politici ci hanno affossato.

 

Polemiche e proteste all’ Ars : copione rispettato . Ma siamo lontani dagli interessi veri della Sicilia

 

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Gianfranco Miccichè è il nuovo presidente dell’Assemblea regionale siciliana. La maggioranza scatta al voto numero 35 che gli consente l’elezione  oramai al terzo appello  in aula presenti 69 per l’assenza di Pippo Gennuso.

Ma il risultato di Miccichè arriva fino a 39 voti ottenendo i 33 voti della sua maggioranza (meno due franchi tiratori e un assente), i due voti di Sicilia Futura (Bandiera e D’Agostino), e 4 voti chiaramente dati dal Pd.

I franchi tiratori della maggioranza votano uno per Sergio tancredi del Movimento 5 stelle come aveva fatto già per due volte ieri e l’altro, stavolta, per Turano cambiando sempre deputato indicato. Claudio Fava si identifica votando per se stesso . Votano compatti per Margherita La Rocca Ruvolo i 20 deputati 5 stelle mentre i deputati del Pd (11 in tuto) si spaccano con 7 voti a Nello Di Pasquale e 4 a Miccichè.

Alle 14.04 il presidente pro tempore proclama Gianfranco Miccichè eletto confermando 69 presenti e votanti, nessuna nulla e nessuna bianca.  Seconda Margherita La Rocca Ruvolo con 20 voti, poi NelloDi Pasquale con 7 e quindi Tancredi, Turano e Fava con un solo voto.

La giornata dell’Ars era iniziata  con infuocate polemiche in Aula tra le urla dei deputati pentastellati che accusavano di giochi scorretti a danno della popolazione siciliana.

A questo punto., Miccichè ha  convocato il Parlamento per lunedì alle 16 con l’ordine del giorno l’elezione dei vice presidenti e dell’ufficio di presidenza con l’invito a “rispettare gli accordi politici e formali…”

Compito arduo riportare in superficie la nave affondata dagli ex generali della Regione Sicilia

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Intanto il bilancio della Regione è bloccato e tutti i pagamenti sono stati sospesi.Anche gli stipendi e le pensioni saranno pagati in ritardo.

Ci risiamo. Il copione non cambia mai. Immaginarsi adesso che i conti pubblici sono in tilt attestato dalla Corte dei conti.  I nuovi governanti, era comunque prevedibile, vogliono “cancellare il passato” . Intanto il bilancio della Regione risulta bloccato e tutti i pagamenti sono stati sospesi. Anche gli stipendi e le pensioni subiranno un netto ritardo.    Si comunica ufficialmente che “La Sicilia intende disdettare gli accordi firmati da Crocetta e Baccei sul trasferimento da 1,4 miliardi di euro da Roma a Palermo come corrispettivo per l’Irpef pagata in Sicilia anche perchè “E’ assurdo che da un lato gli accordi stabiliscono trasferimenti proprio da 1,4 miliardi e dall’altro, cosa che nessuno ha mai messo in relazione, lo Stato ci chieda un contributo al risanamento della finanza pubblica pari a 1,34 miliardi di euro di fatto azzerando quei trasferimenti”.

“In un momento in cui regioni come la Lombardia  e il Veneto  –  comunica l’assessore Armao – chiedono più autonomia finanziaria è un controsenso che la Sicilia, che questa Autonomia l’aveva, debba lasciarsela alle spalle. Gli accordi fatti dal governo Crocetta sono stati accordi ‘truffaldini’ e devono essere disdettati. Questo Paese deve essere federalista perchè lo è nella sua natura ma deve trattarsi di un federalismo solidale dove, proprio per rendere competitivo l’intero Paese, chi ha più energia deve sostenere chi ne ha meno”.

 

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Nella foto l’assessore Gaetano Armao ( Leader degli “Indignati” che –come dice però l’opposizione politica– indigna)

Armao sa bene che per governare occorre disponibilità di risorse economiche.  “Il Precedente governo andava a Roma con il cappello in mano, io ci vado- rivela il politico – fin da oggi con lo Statuto in mano. Non vogliamo avviare guerre o battaglie fra Palermo e Roma. Non ci interessano le tensioni e gli scontri. Noi dobbiamo chiedere allo Stato di riconoscere ai siciliani la dignità, un trattamento uguale a tutti gli altri cittadini italiani. Ad una Regione che ha il 40% in meno di infrastrutture rispetto al resto del Paese, una disoccupazione giovanile al 50%, uno svantaggio dovuto alla sua insularità e tanti altri gap, non possono essere richiesti gli stessi sacrifici rispetto a Regioni che non vivono questa condizione”.

 Armao lancia un siluro a Crocetta, dimenticando tuttavia che lui stesso è stato un governante di una giunta considerata “mafiosa”.“Tutti quegli accordi che sono stati presi vanno disdettati e bisogna chiedere al governo di aprire un nuovo negoziato. Non è pensabile che la Sicilia prenda accordi unilaterali che restringono la propria autonomia fiscale. L’argomento, naturalmente, deve essere  esaminato dalla giunta. Ne ho già parlato con il Presidente Musumeci e andiamo certamente verso questa iniziativa per recuperare autonomia fiscale e risorse”.

Ma c’è anche altro da recuperare che si è perso per effetto delle riforme degli ultimi cinque anni “Lo Stato versava alle Province siciliane, che ora si chiamano Liberi Consorzi e Città Metropolitane, 400 milioni di euro l’anno. Continua a versare questi corrispettivi a tutte le Province riformate nel resto del Paese. Siccome in Sicilia ora non si chiamano più Province non versa più questi soldi ne alle amministrazioni intermedie ne alla Regione. Non capisco perchè dobbiamo perdere questi fondi solo per effetto di un nome. Queste cose non sono state considerate negli accordi ed è assurdo”.

La Regione intanto ha deciso di autorizzare i legali a presentare immediato ricorso alla Corte Costituzionale in virtù della legge che riporta al voto le ex Province, provvedimento  approvato dall’Ars in agosto,e impugnata dal Consiglio dei Ministri in Ottobre.

La Sicilia genera, poi, otto miliardi di accise che vengono al momento interamente trattenute dallo Stato”-  rivela ancora l’assessore – “Gli accordi chiusi dal governo precedente hanno vulnerato quello che lo Statuto ci assegna. la Regione non ha mai più rivendicato quello che ci spettava. Questi accordi hanno tolto alla Sicilia più di quanto la Sicilia potesse dare”.

 

Poltrone di giunta regionale già occupate: adesso al lavoro ( dietro le quinte polemiche, dimissioni, e ancora spartizioni posti di rilievo)

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Il presidente della Regione Musumeci ha riunito la giunta presentandola alla Stampa : Le sue parole :”Il momento per la Sicilia è drammatico e ci sono tante cose da fare per questo già la prima giunta che stiamo tenendo è una giunta operativa e non una presentazione. Abbiamo scelto di tenere un profilo basso nella comunicazione in questa fase e spero che comprenderete che l’esigenza è quella di lavorare. Spero anzi che lo apprezzerete e che lo apprezzino tutti i siciliani”.

Non vogliamo dire nulla fino a quando le cose non saranno avviate e in fase di chiaro avanzamento e le scelte fatte. Dateci il tempo e vedrete che presto vi stupiremo con cose da dire e da fare”.

All’insediamento della giunta c’erano undici assessori su 12. Mancava al tavolo Vittorio Sgarbi venuto a ricevere il decreto e per le pratiche di accettazione e insediamento ma ripartito per Roma alle 15.15. Si apprende che il critico d’arte intende creare una figura di alto livello quale un’autorità dei Beni culturali ed è alla ricerca di un nome competente e famoso.

Volti nuovi nella giunta Musumeci ma non è cambiata la “regola del dare ed avere”. Vittorio Sgarbi promette cambiamenti al Dipartimento beni culturali…

 

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La Regione Sicilia ha da stanotte una nuova giunta.  Si apprende che i decreti sono stati firmati dal presidente Musumeci e si attende la prima riunione dell’esecutivo.          La gran parte dei partiti si ritiene soddisfatta anche non mancano le polemiche e le critiche per non aver cambiato la regola del “dare ed avere” tra i politici.   Riportiamo la lista degli assessori come è pervenuta alla nostra Redazione:

Gaetano Armao
Avvocato, Docente universitario.
Delega: Vicepresidenza, Economia.

Edgardo Bandiera (Forza Italia)
Agronomo.
Delega: Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca mediterranea.

Salvatore Cordaro (Popolari e Autonomisti)
Avvocato.
Delega: Territorio e Ambiente.

Marco Falcone (Forza Italia)
Avvocato.
Delega: Infrastrutture e Mobilità.

Vincenzo Figuccia (Udc)
Dottore in Scienze Politiche.
Delega: Energia e Servizi di pubblica utilità.

Bernadette Grasso (Forza Italia)
Avvocato.
Delega: Autonomie locali e Funzione pubblica.

Mariella Ippolito (Popolari e Autonomisti)
Farmacista, Presidente dell’Ordine dei farmacisti della Provincia di Caltanissetta, Presidente provinciale di Federfarma.
Delega: Famiglia, Politiche sociali e Lavoro.

Roberto Lagalla (Idea Sicilia)
Docente universitario.
Delega: Istruzione e Formazione professionale.

Sandro Pappalardo (Fratelli d’Italia – Noi con Salvini)
Dottore in Scienze Politiche, Ten. col. dell’Esercito, vicepresidente del Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza militare).
Delega: Turismo, Sport e Spettacolo.

 Ruggero Razza (Diventerà Bellissima)
Avvocato penalista.
Delega: Salute.

Vittorio Sgarbi (Ind.) “Rinascimento”
Dottore in Filosofia, critico d’arte.
Delega: Beni culturali e Identità siciliana

Girolamo Turano (UDC)
Avvocato.
Delega: Attività produttive.

Astensionismo della Sicilia: chi ci crede più alla politica ?

 

Musumeci: Sarò presidente di tutti Sicilia al centrodestra

Nello Musumeci (FOTOGRAMMA)

 Il candidato del centrodestra Nello Musumeci  è il nuovo presidente della Regione Sicilia ,in vantaggio su Giancarlo Cancelleri del M5S.

Musumeci ottiene il  39,7% contro il 34,8% di Cancelleri. Il rettore Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, si ferma al 18,5%. A seguire il candidato della Sinistra Claudio Fava con il 6,1% e Roberto La Rosa (Siciliani Liberi) allo 0,7%. Non è previsto ballottaggio.

 MUSUMECI – “Mi scuso del ritardo, ma sono particolarmente prudente e volevo certezza di un risultato consolidato. Sono felice di avere ricevuto il consenso per un ruolo di così grande responsabilità. Voglio essere e sarò il presidente di tutti i siciliani, di chi mi ha votato e di chi, legittimamente, ha votato altri candidati o non ha partecipato al voto” ha detto in conferenza stampa a Catania il neo presidente della Regione Musumeci.

– Dopo la chiusura delle urne, alle 22 di domenica, i seggi elettorali sono stati guardati a vista per tutta la notte: polizia, carabinieri e finanzieri hanno controllato le urne contenenti le schede degli oltre due milioni su 4,5 milioni di siciliani andati al voto.

AFFLUENZA E FENOMENO ASTENSIONISMO- L’affluenza si è attestata al 46,76% (2.179.474 elettori su 4.661.111), in leggero calo rispetto a cinque anni fa, quando fu del 47,41. A Messina la partecipazione più alta con il 51,69% poi Catania con il 51,58, Siracusa 47,55, Ragusa 47,48, Palermo 46,4, Agrigento 39,6 e Caltanissetta 39,83%. In coda Enna con il 37,68% (dati Istituto Piepoli-Noto per la Rai).   Sul fenomeno astensionismo eravamo certissimi che la Sicilia (vedi articolo/commento del nostro direttore Raffaele Lanza)  oltre il 50 per cento non si recasse alle urne. 

Una prova fondata che la metà dei siciliani non crede – a ragione – alla politica oggi sinonimo di infamia e disonore. Perdoni il nuovo Presidente che ha chiesto anche alle opposizioni di poter governare serenamente.

  

Sicilia: l’astensionismo probabilmente fenomeno in crescita

 

Seggi aperti in Sicilia.  Il  fenomeno astensionismo probabilmente investirà la gran parte dell’isola . E’ una campagna elettorale che vede il duello più acceso tra Cancellieri astro nascente del M5 Stelle e Musumeci sostenuto da diversi partiti . Oltre 4 milioni e 600mila di elettori sono chiamati ad eleggere il presidente della Regione e i componenti dell’Assemblea siciliana, che da quest’anno passano da 90 a 70 dopo le modifiche introdotte dalla legge costituzionale n. 2 del 7 febbraio 2013. Test importante che, oltre a decidere il governo dell’isola, può essere considerato come banco di prova per possibili alleanze in vista delle prossime politiche.

IL VOTO – Le operazioni di voto  si svolgono solo oggi dalle 8 alle 22. Lo scrutinio delle schede sarà effettuato domani, secondo quanto stabilito dagli articolo 49 e 50 della legge regionale 20 marzo 1951 n. 29.

Elezioni regionali in Sicilia, la scheda elettorale (foto Ansa)

I CANDIDATI -nella corsa a palazzo d’Orléans com’è noto -sono cinque: Giancarlo Cancelleri (Movimento 5 Stelle), il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari (Centrosinistra), Nello Musumeci (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia), Claudio Fava (lista ‘Cento passi per la Sicilia’ formata da Mdp, Verdi, Rifondazione Comunista, Possibile e Sinistra Italiana) e Roberto La Rosa (movimento ‘Siciliani liberi’).

 – Nei seggi ogni elettore avente diritto riceve dagli scrutatori una scheda gialla, suddivisa in rettangoli, ognuno corrispondente a una lista provinciale. La scheda contiene il contrassegno di ciascuna lista che concorre nell’ambito provinciale, affiancato da una riga riservata all’eventuale indicazione della preferenza per un candidato alla carica di deputato regionale appartenente alla lista.

A destra è riportato il nome del candidato alla carica di presidente della Regione, affiancato dal relativo contrassegno: si dovrà barrare con una ‘X’ la lista provinciale prescelta, poi bisognerà mettere un’altra ‘X’ sul nome del candidato alla presidenza della Regione.

VOTO DISGIUNTO – In Sicilia è previsto il voto disgiunto: gli elettori possono votare per un candidato alla presidenza e per una lista provinciale a lui non collegata. Se si dovesse decidere di indicare solo la preferenza per la lista provinciale, invece, il voto andrà automaticamente al candidato della lista regionale.

Sul voto incombe poi l’incognita astensionismo: nel 2012 si recarono al voto solo 2,2 milioni di siciliani, appena il 47% degli aventi diritto.

Alla conquista della Regione Sicilia

 

  • Il "valzer" dei candidati alla Presidenza della Regione

Tra breve la Regione Sicilia cambierà volto . Sono otto gli aspiranti presidenti della Regione siciliana: Fabrizio Micari, candidato del centro sinistra che sarà sostenuto dalle liste di Pd, Pdr-Sicilia Futura, Alternativa popolare-Centristi per Micari e ‘Micari Presidente’; Giancarlo Cancelleri con la lista del Movimento Cinque Stelle; Claudio Fava con la lista  ‘Cento passi per la Sicilia’, Nello Musumeci, candidato di centrodestra che verrà sostenuto dalle liste di Forza Italia, Fdi-Noi con Salvini, Idea Sicilia di Roberto Lagalla, il suo movimento, Diventerà Bellissima e Udc. Franco Busalacchi con ‘Noi siciliani’ per Busalacchi; Roberto La Rosa con ‘Siciliani liberi’ per Roberto La Rosa; Pierluigi Reale con la lista di Casa Pound; Piera Maria Lo Jacono con la ‘Lista civica per il lavoro’.

Ecco i listini degli otto candidati :

Giancarlo Cancelleri: Cancelleri Giancarlo, Ciancio Gianina, Siragusa Salvatore dettto Siracusa, Ferreri Vanessa, Zito Stefano, Zafarana Valentina, Tancredi Sergio.

Claudio Fava: Fava Claudio, Campo Raffaella, Bonincontro Maurizio, Maggio Mariella, Cafà Paolo, Stancanelli Annalisa, Fundarò Massimo.

Fabrizio Micari: oltre a Micari, ne fanno parte Alice Anselmo, Nicola D’Agostino, Mariella Lo Bello, Antonio Rubino, Valeria Sudano e Vincenzo Vinciullo.

Nello Musumeci: presidente: Musumeci Sebastiano detto “Nello Musumeci”, Miccichè Giovanni detto Gianfranco, Grasso Bernadette Felice, Di Mauro Giovanni detto Roberto, Savarino Giuseppa detta Giusy o Giusi, Turano Girolamo detto Mimmo, Amata Elvira.

Roberto La Rosa: La Rosa Roberto, Cassata Castrenze detto Enzo, Pititto Maria Antonietta detta Antonella, Panebianco Raffaele, Versaci Francesca, Fabara Salvatore detto Salvo, Sole Luna Stella.

Piera Maria Loiacono: Maria Loiacono, Innocenzo Di Lorenzo, Eliana Bosin, Luca Scacco, Maria Campanella, Salvatore Occhipinti e Angela Ilari.

Francesco Paolo Busalacchi: Francesco Paolo Busalacchi, Lucia Pinsone, Massimiliano Lillo Musso, Claudia Capaci, Arcangelo Mazza, Emanuela Di Grandi detta Elena, Francesco Prestigiacomo.

Pierluigi Reale: Pierluigi Reale, Giovanna Maria Ferrara, Francesco Paolo Ferrante, Giusy Morello, Andrea La Barbera detto Ajovalasit, Carla Angrisano, Giuseppe Di Salvo.

 

Di seguito l’elenco generale delle liste:

  • Liste Pd
  • Liste Ap-Centristi
  • Lista Pdr-Sicilia Futura
  • Lista Micari 
  • Liste Udc
  • Lista Forza Italia
  • Lista Diventerà Bellissima
  • Lista FdI – NcS
  • Lista Autonomisti e popolari
  • Lista Movimento 5 Stelle
  • Lista Cento Passi
  • Lista Noi con Busalacchi
  • Lista Siciliani Liberi con Roberto La Rosa
  • Lista Civica per il Lavoro
  • Lista Casa Pound

Ecco le liste presentate per ogni collegio provinciale:

Collegio di Agrigento

Collegio di Caltanissetta

Collegio di Catania

Collegio di Enna

Collegio di Messina

Collegio di Palermo

Collegio di Ragusa

Collegio di Siracusa

Collegio di Trapani

Sgarbi: Pronto a governare la Sicilia, altri no

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Vittorio Sgarbi assegnerà  un assessorato per la comunicazione all’artista Morgan ,  pieno di estro e fantasia” mentre “Chiambretti che ha fatto il postino sarà assessore al traffico”. Lo ha annunciato in conferenza stampa Vittorio Sgarbi, fondatore del movimento ‘Rinascimento’ e candidato alla Presidenza della Regione Siciliana con il sostegno del ‘Mir’ dell’imprenditore Giampiero Samorì.

“Io porterò via i voti a Musumeci perché io ho una storia e lui no, è semplice. Io sono attraente, erotico, lui no” ha detto Sgarbi, secondo il quale “chiunque vinca in Sicilia non potrà governare. Sarà un governo impossibile, comunque. Perché, con questa legge elettorale, chiunque vinca non ha la maggioranza”.

 “Crocetta – ha aggiunto – è stato costretto a negoziare con Alfano e Forza Italia, è una situazione folle per un presidente che non ha una maggioranza in Ars”. “Noi – ha concluso – siamo una via di uscita rispetto a prospettive sclerotizzate bloccate”.
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