L’AVIDITA’, L’EGOISMO E L’INGIUSTIZIA SOCIALE DI UNA POLITICA CRIMINALE SICILIANA CHE NON VA IN PARADISO

Papa Berlusconi

(Archivio Sud Libertà-)

        SICILIA:   BLOCCO DEI VITALIZI E ASSENZA DI OGNI FENOMENO COSTRUTTIVO    —    I GIOVANI VANNO VIA DALL’ISOLA

di Raffaele.Lanza

 

Non è possibile non condividere il taglio dei vitalizi tranne che si rivesta la carica di parlamentare e si abbia l’interesse – e la spudoratezza- a mantenere il privilegio anche di fronte al grande pubblico.  Se i politici siciliani vogliono dare uno schiaffo alla battaglia identitaria del Movimento proponente hanno essi altri modi per duellare e fronteggiarsi. Riteniamo che tale punto sia indiscutibile nell’interesse della popolazione siciliana e dell’Isola.  Non importa se si è di destra o di sinistra. Quando la casa brucia , si dice, non si guarda la casacca dei pompieri.   La Sicilia è a terra. I  giovani appena laureati vanno via dall’Isola e, adesso dall’Italia pure. Il coraggio di cambiare. Imitato persino dai pensionati che stanno affollando – è il caso di dirlo – le piazze del Portogallo e della Spagna.

Le imprese vanno via, fra l’altro la Mafia è sempre presente con le sue generazioni ed estorsioni. L’informazione è sospettata di omissione e di complicità con diversi leader della politica regionale e capi delle organizzazioni     mafiose prepotenti.  La Magistratura siciliana  offre esempi quotidiani della corruzione e del modus vivendi di certi manager e della classe dirigenziale che comanda tenebrosamente l’apparato regionale.     E’ arbitrario cercare attenuanti a tutto ciò nel fatto che i fenomeni negativi che caratterizzano la nostra vita di siciliani – e del Sud – sono riscontrabili anche altrove. L’affermazione è certamente vera: sarebbe pretender troppo affermare che la Sicilia ha inventato l’abuso, l’arrivismo, l’insipienza amministrativa, la miopia politica, il parassitismo degli inetti, l’ingiustizia sociale…   Adesso non dateci il primato di bloccare il taglio dei vitalizi perchè significherebbe attestare l’assenza pressochè assoluta -oltre all’egoismo e all’avidità personale- di voler creare fenomeni costruttivi

 La scadenza del 31 marzo ha messo ora in fibrillazione  -com’è noto – il presidente dell’Ars G.Miccicchè che candidamente ha ammesso di “opporsi con tutte le sue forze al taglio dei vitalizi “perchè non è immaginabile che un parlamentare debba vivere di stenti e non possa sopravvivere..”

“Io non mi presto ad atti di macelleria sociale”- ha affermato– si sa-  Micciché. ” In Sicilia c’è un ex deputato comunista, una delle persone più belle che questa regione possa annoverare, che vedrebbe il suo assegno ridotto da 6 mila a 600 euro netti. Ma siamo tutti impazziti?”. “Sono invece disponibile – afferma il presidente dell’Ars,  anche commissario di Forza Italia in Sicilia – a studiare un diverso sistema di tagli: se l’Ars la pensa diversamente, mi sfiduci. Sarei orgoglioso di raccontarlo a mia figlia”.

 

Sicilia, il no di Micciché al taglio dei vitalizi: "Se l'Ars lo vuole, mi sfiduci"
Il Presidente dell’Ars G.Miccicchè

E a questo punto è destinato ad acuirsi anche lo scontro con il governatore Nello Musumeci, che condivide moralmente la proposta e  non ha impugnato la norma sul taglio dei vitalizi contestata da Micciché. L’amministrazione regionale, se l’Ars non varasse la riduzione degli assegni, perderebbe circa 70 milioni di euro di trasferimenti statali. Un salasso che Palazzo d’Orleans proprio non può permettersi.

Vitalizi, Musumeci: "Favorevole al taglio, nessuno scaricabarile"

Il governatore Musumeci interviene pubblicamente sull’assegno dei vitalizi

 

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Nella foto, il deputato Francesco Cappello del M5S

La reazione dei 5 Stelle: “Micciché rappresenta il vero volto dell’Assemblea regionale siciliana, anacronistica e irresponsabile. Di fronte alla quotidiana e dilagante difficoltà dei siciliani di pagare le bollette e riempire il frigo – ricorderemo l’affermazione del  capogruppo Francesco Cappello – c’è ancora chi vuole salvare la ricchezza dei pochi, fatta di privilegi come il vitalizio. Micciché fa appello alla sfiducia? Ebbene, é evidente che si sta sfiduciando da solo“.

L’Isola afferma Giancarlo Cancellieri a viva voce perderà circa 5o milioni di euro E non sono pochi per una terra deserta conquista degli ex politici corrotti ed egoisti.    L’assemblea siciliana “costa più della Casa Bianca”    Inammissibile che prevalga ancora questo assunto. Riproponiamo la missiva -comunicato di Giancarlo Cancelleri sul “Ricalcolo dei vitalizi, la responsabilità dell’omesso taglio, e i soldi perduti per la Sicilia…..” sintetizzata nella parte in cui si sofferma sul parere del Presidente della Regione Musumeci perchè pubblicamente lo stesso ha dichiarato che “e’ un fatto morale di cui mi faccio carico, d’altronde la mia storia è chiara”. Per quanto riguarda la norma dello Stato che prevede la riduzione del 30% dei trasferimenti alle Regioni che non taglieranno i vitalizi, il governatore ha precisato: “Il governo non intende impugnare la norma, perché non ritiene che presenti particolari aspetti di incostituzionalità  Ecco la lettera di Cancelleri:

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“Come sappiamo, questo Parlamento costa 137 milioni di euro ogni anno, e in questi anni il Movimento 5 Stelle ha proposto diverse soluzione per abbassarne i costi. Questo è un tema a noi caro di cui abbiamo parlato tanto e che in questi mesi ci ha visti protagonisti di una proposta importante: il taglio dei vitalizi. Il Parlamento Siciliano eroga ogni anno circa 17 milioni di vitalizi, a partire dal primo Presidente nel 1947.

Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo proposto, in linea con Camera e Senato, il ricalcolo dei vitalizi che farebbe risparmiare alle casse della Regione Siciliana circa la metà, quindi circa 9 milioni di euro ogni anno. Questa è una grande cifra se si pensa di poterla utilizzare per start-up di giovani per esempio, o come incentivi per le imprese siciliane.

È chiaro però che quando non si governa una regione, quando il Movimento 5 Stelle, che è l’unico che rinuncia al vitalizio, non è al Governo di una regione è difficile pensare che chi gode di questo privilegio rinunci o predisponga una legge che lo taglia. Infatti, anche con Musumeci Presidente della Regione Siciliana e Miccichè Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana i vitalizi in Sicilia non si toccano.

Ma il Governo del Cambiamento, con i Ministri Di Maio e Fraccaro, nella legge di Stabilità del 2018 inseriscono il comma 965 “…ai fini del coordinamento della finanza pubblica e del contenimento della spesa pubblica, a decorrere dall’anno 2019, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, (…) entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, (…) provvedono a rideterminare, ai sensi del comma 966, la disciplina dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale. Qualora gli enti non vi provvedano entro i termini previsti, ad essi non è erogata una quota pari al 20 per cento dei trasferimenti erariali a loro favore diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, delle politiche sociali e per le non autosufficienze e del trasporto pubblico locale…”

Nel caso della Sicilia, il 20% dei trasferimenti eventualmente NON erogati, si aggira attorno a 50 milioni di euro. Quindi, ricapitolando, se l’Assemblea Regionale si adegua e taglia i vitalizi, risparmia circa 9 milioni di euro ogni anno, se non lo fa e non si adegua alla norma nazionale, il Governo trasferirà alla Regione Siciliana circa 50 milioni di euro in meno!

Tutti noi abbiamo dato per scontato che entro il 31 Marzo 2019 anche in Sicilia finirà questo privilegio e finalmente si metterà fine a questo spreco…….”

Ancora tenebre sulla Finanziaria regionale siciliana. Contributi a pioggia: probabilmente scambi di favore con la politica marciume

  Ancora dominante in Sicilia e nella politica- come nella gerarchia mafiosa-  la regola del dare- avere                        Ma chi controlla? La Commissione politica? Non scherziamo ,Signori  !

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Ancora tenebre sulla finanziaria  Probabilmente imbrogli e/o scambi di favore tra la politica marcia siciliana . Si sa anzitutto che dovrà essere approvato entro fine marzo il collegato alla Finanziaria. La commissione Bilancio  per  l’esame di articoli ed emendamenti ha aggiornato i lavori  a martedì prossimo.

Nel testo presentato, una pioggia di stanziamenti: 15 milioni di euro elargiti a molteplici enti e associazioni .Sembra di rivedere una finanziaria di due ,tre legislature addietro. Così non si marcia per la collettività.

Le opposizioni promettono battaglia anche durante la prossima settimana e di fornire alla Stampa i nomi dei deputati proponenti la richiesta dei contributi…

La seduta della commissione ha provocato una dichiarazione di fuoco dei deputati che non ci stanno alla regola del “tu dai una cosa a me e io la dò a te”. Afferma il gruppo M5S indignato: ” siamo riusciti a bloccare un maxiemendamento pieno di marchette per 15 milioni di euro che la maggioranza avrebbe sbandierato durante la campagna elettorale. Una sorta di riedizione della vecchia tabella H, alla faccia di bisogni dei siciliani”. Lo affermano i deputati M5S, componenti della commissione Bilancio dell’Ars, Luigi Sunseri, Sergio Tancredi e Stefano Zito

“E’ tornato il souk arabo in grande stile – affermano i deputati – in alcuni articoli, costruiti su misura, si leggevano nome e cognome di chi li aveva proposti. ……”. Vedremo come finirà ma visti i numeri e l’indifferenza generale non siamo affatto ottimisti neanche in questa occasione

Finanziaria approvata, la Regione Sicilia prova a marciare in mezzo alla palude creata da una inetta-corrotta classe dirigenziale

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La finanziaria è stata approvata, la Regione siciliana prova a marciare in mezzo alla palude creata da anni da una classe dirigenziale -politica che ha paralizzato ogni settore  della Sicilia e coltivato interessi particolari in parte della popolazione regionale.

Si riparte    adesso da quelle risorse che servono per dare slancio e vigore alla struttura regionale. “Il Presidente della RegioneMusumeci ha rilasciato questa dichiarazione a margine dell’approvazione della normativa finanziaria Eccola: 

«La vera sfida che abbiamo di fronte, quella che può rappresentare il vero volano per l’economia della nostra Isola, è legata, ovviamente, alla sapiente gestione delle risorse extraregionali che sono l’unica vera fonte economica che consente di alzare la leva dello sviluppo. Chi non ha capito che il sistema degli Enti locali e delle Regioni, con il prelievo forzoso stabilito dallo Stato e con la riduzione di tutti i trasferimenti, non consente più di costruire un modello di sviluppo utilizzando la sola legge finanziaria, chi non ha chiaro che il pil regionale cresce solo se aprono i cantieri e si fanno lavorare le imprese, obiettivo che può essere raggiunto soltanto impiegando tutte le risorse statali ed europee a nostra disposizione, racconta un film di fantascienza. Le imprese, quelle non mediate da chi ha fatto il “compare” della politica dell’ultimo decennio, hanno visto che in poco più di dodici mesi sono cresciuti i bandi, le gare d’appalto e l’Ance conferma la crescita del numero delle procedure sulle infrastrutture. Nel 2018 abbiamo messo sul territorio ben tre miliardi di euro».

 

Regione siciliana: sono 18.078 i pensionati dipendenti dal Fondo pensioni. Molti hanno fruito dei benefici della legge regionale sull’anticipazione del pensionamento

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I dipendenti  della Regione siciliana non hanno perso l’occasione di anticipare il pensionamento con le norme regionali che consentivano di fuoriuscire dalla pianta organica regionale anche se non avevano i requisiti previsti dalla normativa nazionale.  La storia oggi si ripete – con un meccanismo affine – dalla Quota 100 su territorio nazionale.

Sono 17.636 i pensionati- informa la direzione del Fondo pensioni Sicilia – già dipendenti diretti della Regione Siciliana al 31 dicembre 2018. In particolare, 16691 sono quelli del c.d. “contratto 1” (personale assunto prima del 1986), e 945 quelli amministrati in regime di c.d. “contratto 2” (e cioè come gli impiegati civili dello stato). Ad essi vanno aggiunti altri contingenti di personale in quiescenza (ex Aast e Aapit, Eas, Consorzi Asi, ecc.), i cui trattamenti sono comunque erogati dal Fondo Pensioni della Regione, per un totale di 18.078 pensionati.
Nel corso del 2018, sono state assegnati complessivamente 735 nuovi trattamenti pensionistici (con una
corrispondente diminuzione numerica del personale in servizio), ed il Fondo Pensioni ha anche iniziato (dal mese
di ottobre) ad erogare le pensioni integrative a 263 ex dipendenti di Eas in liquidazione, come previsto dalla l.r.
8/2018.
Di seguito i dati sintetici:
Contratto 1 (secondo e terzo comma art. 10 L.r. n. 21/86)
Personale regionale nr. 16691
Personale AST e AAPIT nr. 141
Personale statale Assegno Integrativo nr. 29
Personale ex EAS nr. 263
Personale Consorzio ASI nr. 9
Totale nr. 17133
Contratto 2 (primo comma art.10 L.r. n. 21/86)
Personale nr. 945

Numero dei dipendenti collocati in quiescenza nell’anno 2018.
Contratto 1 nr. 558, con spesa a carico del Bilancio regionale.
Contratto 2 nr. 177, con spesa a carico del Fondo Pensioni Sicilia

Musumeci comunica: “Pronto il Piano regionale contro la povertà”

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Il governo dà il via libera al Piano regionale per la lotta alla povertà predisposto dall’assessorato alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro. ‘Diamo seguito ad una misura nazionale di contrasto alla povertà – commenta il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – nella consapevolezza dell’acutizzarsi del fenomeno, soprattutto in Sicilia dove si registra un incremento sia di quella assoluta sia di quella relativa. Sono infatti oggi a rischio di indigenza o di esclusione sociale molte famiglie siciliane che vogliamo sostenere, compatibilmente con le risorse disponibili’. La giunta ha infatti recepito le linee guida del Piano elaborato dall’Assessorato alle Politiche sociali e che prevedono interventi per 42 milioni di euro in tre anni, individuati d’intesa con le associazioni territoriali per il migliore utilizzo possibile delle risorse previste dal Fondo nazionale Povertà. ‘Abbiamo trasmesso al Ministero del Lavoro il Piano contro la povertà – spiega l’Assessore alle Politiche sociali, Mariella Ippolito – per la sua definitiva approvazione. Il documento rispetta i criteri, gli indirizzi e gli obiettivi fissati dalla normativa nazionale. Il governo regionale ha dimostrato ancora una volta grande sensibilità e senso di responsabilità. Si tratta di uno strumento indispensabile soprattutto in Sicilia dove il tasso di povertà diffusa e di degrado sociale tocca percentuali preoccupanti’. Il Piano é uno strumento di programmazione dei servizi necessari per l’attuazione del reddito di inclusione (Rei) come livello essenziale delle prestazioni e mira a supportare i Comuni e i distretti per la costruzione di un sistema locale di contrasto alle varie forme di povertà e di esclusione sociale, basato sull’attivazione delle risorse esistenti sul territorio. Prevista anche l’adozione di un sistema informativo e l’armonizzazione tra le misure del comparto sociale con quelle a carattere sanitario e le politiche del lavoro.

(Comunicato Stampa)

Leoluca Orlando: “Per la morte dei migranti si farà un secondo processo di Norimberga contro Salvini per genocidio

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Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando accende una vibrata polemica sulla vicenda costata la vita a 117 migranti nel Canale di Sicilia soffermandosi sulla necessità di “sorta di secondo processo di Norimberga (quello che nel secondo dopo guerra vide i gerarchi nazisti alla sbarra per i crimini di guerra). «Continua un genocidio e direi al ministro Salvini: si farà un secondo processo di Norimberga e lui non potrà dire che non lo sapeva» ha detto Orlando, a margine della cerimonia in ricordo del magistrato Paolo Borsellino, in via D’Amelio, in cui è intervenuta anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. 

«Meglio morire che tornare in Libia» hanno raccontato gli unici tre su 120 che si sono salvati dal naufragio. Sono sotto choc, in ipotermia e traumatizzati e sono stati accolti a Lampedusa. Hanno raccontato delle «violenze e gli abusi» cui sono stati sottoposti in Libia. «Siamo rimasti tre ore in mare, sperando che qualcuno si accorgesse di noi», hanno detto ai soccorritori. I migranti a bordo del gommone naufragato non indossavano i giubbotti di salvataggio. Dei tre superstiti, due sono riusciti a salire sulla zattera gonfiabile lanciata in mare da un velivolo dell’Aeronautica e uno era in mare.

 

 

Progetti ( teoria)per una nuova “Catania Smart City”

Iniziativa di Ordine e Fondazione Ingegneri, Centro provinciale Studi Urbanistici

e Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura – Unict

DALLE AULE UNIVERSITARIE ALLE AREE URBANE STRATEGICHE

24 PROGETTI 

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Seminario di progettazione per rinnovare spazi pubblici e ridurre sprechi

e inquinamento attraverso nuove reti infrastrutturali fisiche e telematiche

CATANIA –

«“Catania Smart City” nasce dalla consapevolezza che la città, nonostante ritardi e limiti nell’affrontare le sfide delle metropoli contemporanee, può comunque ambire a transitare verso scenari di efficienza e sostenibilità urbane, basati su qualità e identità». Il presidente dell’Ordine etneo degli IngegneriGiuseppe Platania, presenta con queste parole il seminario di progettazione che vede coinvolti 74 studenti universitari nell’elaborazione di piani di rigenerazione urbana per dodici aree ritenute strategiche per la “Catania del futuro”.

L’iniziativa è promossa dallo stesso Ordine, dalla sua Fondazione guidata da Mauro Scaccianoce, e dal Centro Provinciale di Studi Urbanistici presieduto da Pierluigi Bella, in stretta sinergia con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università di Catania, diretto da Enrico Foti. Il seminario infatti – patrocinato dall’Amministrazione comunale – si sviluppa attraverso il corso di “Architettura e composizione architettonica III”, tenuto dal docente Riccardo Dell’Osso, mentre il coordinamento delle attività è curato dal docente di “Tecnica urbanistica” Paolo La Greca, attuale consulente del sindaco Pogliese.

«L’obiettivo fondamentale del progetto – spiega l’ing. Bella – è definire una rete di nuove centralità urbane “smart”, capaci di accogliere, in una prospettiva innovativa, le funzioni del settore terziario, il commercio, il co-working, le start-up, le attività culturali e sociali, lo studio e la formazione universitaria, gli spin-off e tutti gli altri servizi specialistici tra loro connessi con nuovi e più accessibili spazi pubblici. Ventiquattro progetti (due differenti soluzioni per area) pensati all’interno di una rete di connessioni verdi, ciclabili e pedonali e anche telematiche, per restituire proposte inserite in una più generale prospettiva urbanistica».

Le dodici aree di studio – individuate con i rappresentati del Comune – interessano l’intera linea di costa, le attrezzature ospedaliere e militari dismesse o in dismissione e le aree intorno alle nuove stazioni della metropolitana e delle fermate del BRT.

«Il seminario – conclude il presidente Platania – passa attraverso “revisioni” condotte dal prof. Dall’Osso insieme ai componenti del laboratorio “Open Source lab” (language architecture and planning), e attraverso approfondimenti in campo urbanistico apportati da “tutor” esterni individuati dall’Ordine Ingegneri e dal Centro Studi Urbanistici. I lavori saranno presentanti il 19 febbraio al Palazzo della Cultura, e qui esposti. Nell’occasione saranno ufficialmente consegnati all’Amministrazione comunale come contributo al redigendo Piano Regolatore Generale».

Commissione Antimafia: LUMIA ERA L’UOMO CENTRALE DEL SISTEMA DI GOVERNO PARALLELO_DELLA REGIONE SOTTO L’OMBRA DELLA MAFIA

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Nella foto Claudio Fava, Presidente della Commissione regionale Antimafia

PALERMO

Un nuovo scenario siciliano rivela il Presidente della commissione regionale antimafia On Claudio Fava dopo aver ascoltato le audizioni del Musumeci.     “«Audizioni svolte dove sembrerebbe emergere, più che un “sistema Montante”, un “sistema Lumia”, nel quale il primo era garante di interessi particolari e specifici del mondo imprenditoriale, ma era il secondo ad essere appunto al centro del sistema parallelo di governo della Regione. È ovviamente ancora un quadro che si sta delineando e non già una certezza. Un motivo in più per proseguire nel lavoro della Commissione». Ne è convinto Claudio Fava dopo le rivelazioni sorprendenti di Nello Musumeci, nell’ambito delle audizioni per l’indagine conoscitiva sul cosiddetto sistema dell’imprenditore Antonello Montante arrestato per corruzione e indagato insieme a esponenti delle forze dell’ordine, dei servizi segreti e politici. 
«Avremmo voluto ascoltare tutti i presidenti della Regione – ha detto Fava al termine dell’audizione – Abbiamo ascoltato Raffaele Lombardo ed avremmo voluto ascoltare Crocetta, che ha declinato l’invito. Oggi abbiamo ascoltato anche il presidente Musumeci per la sua esperienza di presidente della commissione antimafia e deputato dell’opposizione nella scorsa legislatura. Vogliamo capire quanto di questo “sistema Montante” rischia di sopravvivere come governo parallelo della Regione siciliana». 

 

 MUSUMECI ALL’ANTIMAFIA :   “LUMIA ERA L’UOMO OMBRA DEL GOVERNO PARALLELO DELLA REGIONE SICILIANA”

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Non si lasciano sfiggire l’occasione i deputati del M5 S per i quali restano ancora sul tappeto parecchie perplessità pur confermando l’assunto che dietro Lumia aleggi l’ombra della Mafia e dei favoritismi regionali «Abbiamo appreso dal presidente della regione Musumeci, audito in commissione antimafia, che il senatore Lumia aveva addirittura una propria stanza in presidenza della Regione Siciliana. Musumeci ha parlato addirittura di “sistema Lumia” e non di “sistema Montante”. Ebbene, vorremmo capire però se Lumia era lì in veste di osservatore esterno o se lo stesso, rendesse conto a qualcuno».

«Nulla di nuovo sotto il sole – aggiunge De Luca – ma c’è da comprendere a che titolo Lumia fosse lì e cosa abbia fatto o governato in particolare alla Regione. Secondo Musumeci, Lumia era lì per fare il regista, ma io mi chiedo se piuttosto Lumia facesse da guardiano di una strategia che aveva sede in altri luoghi. Non dimentichiamo, per esempio, che gli interessi in gioco riguardavano anche l’agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia, che in sostanza è la più grande holding dell’intero paese».

«Oggi per me – commenta  Roberta Schillaci – è importante capire se ci sono refluenze di quel sistema nel governo attuale, ecco perché staremo a vigilare sull’attività del governo ed in particolare, su determinati assessorati cardine per l’economia siciliana, come ad esempio quello alle attività produttive e dove le cronache di questi ultimi giorni non lasciano stare sereni».

Regione Siciliana, Musumeci: “vendiamo i beni demaniali alle imprese per ammortizzare le spese”

 

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Una conferenza Stampa del Presidente On, Nello Musumeci  rivela un percorso economico da non trascurare per ossigenare il disastrato bilancio regionale. Saranno, infatti, assegnati in concessione dalla Regione siciliana i beni immobili che ricadono sul demanio marittimo.  L’annuncio oltre al Presidente è stato dato dall’assessore al Territorio e Ambiente Toto Cordaro, con il direttore del dipartimento Giuseppe Battaglia.

Si sta preparando un bando da presentare nella prima metà del mese di dicembre prossimo

Sono 52 complessivamente i beni individuati e censiti: 8 nella povincia di Palermo, 9 in quella di Messina, 5 in provincia di Caltanissetta, 8 in provincia di Agrigento, 8 in provincia di Catania, 1 in provincia di Siracusa, 1 in provincia di Ragusa, 12 in quella di Trapani. Tra i luoghi più noti, il rudere del castello della Falconara, a Butera, in provincia di Caltanissetta, la Torre Pozzillo a Cinisi, nel palermitano. La durata della concessione è fissata tra i 6 e i 50 anni.

“Alcuni di questi beni – commenta il Presidente – rivestono una importante testimonianza storica: sono torri di avvistamento, edifici del ‘600 e del ‘700, ma anche ex caserme della Guardia di finanza; altri sono ex edifici industriali e altri ancora veri e propri ruderi. Dobbiamo salvaguardare i fabbricati, riqualificare le aree di pertinenza, valorizzarli, destinarli ad attività compatibili, attività turistiche e commerciali. In questo modo, si avvia non soltanto un recupero del degrado ambientale, ma anche un incremento delle entrate erariali. Abbiamo immaginato anche la possibilità di renderli compatibili con le attività di stabilimenti balneari, attività legate agli sport, bar e ristoranti, noleggio imbarcazioni e natanti, attività legate alla nautica e al diporto, attività artigianali, punti di ormeggio e ricovero per imbarcazioni”. “Dunque –ci rivolgiamo alle imprese e agli operatori economici specialmente quelli che possono vantare una certa esperienza nel settore, dovranno riqualificare il bene e avranno tutto il tempo per ammortizzare le spese affrontate”.

 

 

Provvedimento della Regione, Comune di Catania: 20 milioni di euro in arrivo, boccata d’ossigeno per tutti i dipendenti e società

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La Presidenza della Regione siciliana comunica che la giunta regionale presieduta dall’On.Nello Musumeci ha approvato uno stanziamento di circa 20 milioni di euro per consentire all’Amministrazione comunale di Catania di pagare arretrati e stipendi ai dipendenti e alle società debitrici.Dopo l’esame di rito da parte della Commissione finanze, il provvedimento della Giunta andrà sotto i riflettori dell’Ars per l’approvazione definitiva

Per il sindaco Pogliese una vera boccata d’ossigeno per riprendere a governare un ente finito nel baratro da diversi anni e mai ammesso dai precedenti amministratori

 

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