Servizio Civile Universale, Aci Sant’Antonio comune associato  con Aci Castello, Trecastagni e Zafferana

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Il Sindaco  Caruso: “Ai giovani è rivolta questa importante iniziativa”

Aci Castello a fare da Comune capofila e Aci Sant’Antonio, Trecastagni e Zafferana a completare la forma associata al fine dell’iscrizione all’Albo degli Enti di Servizio Civile Universale.
Con la Delibera di Giunta 63/2021 di martedì 13 luglio la Città del Carretto Siciliano ha manifestato la volontà di approvare lo schema di impegno che la vede come ente di accoglienza per svolgere azioni comuni e integrare le proprie competenze, nonché garantire un’efficiente gestione degli operatori volontari del servizio civile.
Le spese di gestione saranno integralmente ripartite tra i quattro Comuni coinvolti, secondo quanto emerso dagli incontri ufficiali e indicato nella documentazione scaturita dagli stessi.
Il Servizio civile universale è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio e rappresenta una importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso

 

culturale, sociale ed economico del Paese: sulla scorta di quanto espresso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’assessore ai Servizi Sociali, Antonio Scuderi,(nella foto sopra) sottolinea la grande opportunità colta: “Si tratta di un passo di estrema importanza sotto il profilo sociale: mettere insieme le forze per un comune obiettivo volto a migliorare la comunità e il territorio significa moltiplicare i potenziali risultati, con la possibilità di andare anche oltre le previsioni. Allargare l’orizzonte del proprio territorio vuol dire arricchirsi e offrire agli altri pari opportunità di crescita, e questo è già un ottimo risultato”.

 


Il Sindaco, Santo Caruso, mostra vivo apprezzamento: “Si tratta di una importante sinergia, e sono felicissimo di poter condividere questo percorso al fianco dei Comuni di Aci Castello, Trecastagni e Zafferana.
Noi in qualche modo ci troviamo fisicamente al centro di questo gruppo di Enti, e faremo la nostra parte per permettere di avviare un percorso importante che nel tempo potrà dare molto. Una parte importante in questo l’avranno, chiaramente, i giovani: a loro è rivolta l’iniziativa, e per loro è l’investimento, in vista del loro impegno con progetti specifici per il territorio”.

 

Disco verde dell’Ars al completamento e alla sanatoria delle costruzioni realizzate in Sicilia senza autorizzazioni

Abusi edilizi ed i loro effetti

 

Disco verde dell’ assemblea regionale siciliana ad un  emendamento che promuove (solo in Sicilia per intenderci) una sanatoria edilizia per le costruzioni realizzate  senza chiedere-per qualsiasi motivo, spesso anche economico – l’autorizzazione agli enti di governo e controllo del territorio e dove esiste un vincolo di inedificabilità relativa (e non assoluta). Il testo ha avuto l’approvazione con un solo voto di scarto 19 favorevoli e 18 contrari, nonostante una spaccatura nella maggioranza con diversi deputati che non hanno votato e con due voti arrivati dagli ex grillini di Attiva Sicilia Angela Foti e Sergio Tancredi.

La sinistra coalizzata con il M5S  hanno espresso parere contrario       basato sul principio di non edificare nell’isola, si sono invece astenuti la presidente della commissione Ambiente, Giusi Savarino di Diventerà bellissima e Danilo Lo Giudice (Gruppo misto). Prima, a Sala d’Ercole erano state votate altre due “leggine”: una concede la proroga fino al 30 luglio per la possibilità di chiedere il rinnovo fino al 2033 delle concessioni balneari, l’altra modifica la legge sul gioco d’azzardo.

 

Valentina Zafarana: ” Ecco come la Regione siciliana spende milioni di euro (6) in interventi inutili mentre la Sicilia muore”

Valentina Zafarana - sicilia5stelle

Valentina Zafarana del M5S

Dopo le mirabolanti fontane in stile il boss delle cerimonie, la Regione Siciliana con un vero e proprio gioco delle tre carte, utilizzerà ben 6 milioni di euro per opere di riqualificazione di Palazzo d’Orleans e per l’allestimento di un giardino verticale sulla facciata del palazzo moderno adiacente alla presidenza della Regione. Ancora una volta il presidente dimostra di avere occhi solo per i palazzi del potere e per la ‘sua’ Ambelia per la quale, non si sa come, riesce sempre a trovare i soldi, come dimostra l’ennesimo milione mezzo saltato fuori dal cilindro del presidente”.
Lo afferma la deputata M5S Valentina Zafarana (nella foto d’archivio) che bilanci alla mano, denuncia l’ennesimo spreco di risorse per l’abbellimento della presidenza della Regione Siciliana.
“Da un nostro controllo delle spese deliberate dalla Regione – racconta la deputata – è saltata fuori una delibera (risale a febbraio) sulla quale abbiamo ritenuto fare degli approfondimenti perché rappresenta l’ennesimo schiaffo alla povertà e a chi rischia di soccombere in un momento di grandissima crisi come quello attuale”.
“La vicenda – spiega Zafarana – ha inizio nel 2020, quando con una delibera di giunta, ovvero la n.163 viene apprezzato l’intervento di riqualificazione dell’albergo delle Povere di corso Calatafimi a Palermo, prevedendo una spesa di 11 milioni di euro con i fondi dell’articolo n.38 dello Statuto. Lo stesso intervento viene poi inserito nella finanziaria di settembre 2020 in un fondo di 50 milioni di euro per la manutenzione straordinaria degli immobili regionali liberando quindi gli 11 milioni di euro dell’articolo 38 precedentemente previsti. Ebbene, cosa decide di fare il presidente Musumeci? Con un vero e proprio gioco delle tre carte, anziché utilizzare questi soldi per altre spese certamente più necessarie per la cittadinanza, decide di utilizzarli per abbellire ancora Palazzo d’Orleans. Nello specifico un milione e 900 mila euro saranno utilizzati per la creazione di un giardino verticale sulla facciata del palazzo moderno adiacente alla Presidenza della Regione in piazza Indipendenza. Quattro milioni e 530 mila euro verranno impiegati per la climatizzazione della nuova ala, la riqualificazione dell’impianto idrico del parco, la sistemazione del giardino e la ristrutturazione della sala Alessi. A questi va aggiunto il milione e mezzo per la riqualificazione dell’ex palazzo Esa di Catania”.

“Queste spese – conclude Zafarana – mostrano la vera natura di Musumeci, ovvero dedicarsi più alle apparenze che alla sostanza, dato che i siciliani in questa fase pandemica hanno potuto vedere ben pochi ristori da parte della stessa Regione che, invece, spende e spande per rifarsi il trucco”

Messina, Aree demaniali e attività balneari: Ordinanza di De Luca a garanzia del decoro dei litorali cittadini

Foto Ufficio Stampa Comune Messina

Messina

 Un’ordinanza a firma del Sindaco di Messina Cateno De Luca si sofferma sulla  disciplina delle aree demaniali marittime e delle attività balneari per la stagione estiva 2021…   Essa dispone  la rimozione ed il successivo smaltimento di tutto ciò che, giacente sugli arenili, possa essere assimilato ad un rifiuto,  con particolare riferimento a imbarcazioni, strutture ricettive per attrezzi e/o persone, apparecchiature, o parti di esse, che versino in evidente stato di deterioramento, che ne precluda qualunque tipo di utilizzo, al fine di garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie e il decoro urbano lungo i litorali nord e sud della Città.

L’Ordinanza  invita altresì la cittadinanza, ad attenersi alle condizioni generali, già in vigore, di utilizzo delle aree demaniali marittime elencate all’art. 3 della ordinanza n. 143. In dettaglio, alare e varare unità da diporto di qualsiasi genere ad eccezione di quelle trainate a braccia; lasciare unità in sosta sulle aree demaniali marittime; lasciare incustoditi dalle ore 21 alle 9, sulle spiagge libere, ombrelloni, sedie a sdraio, tende e altre attrezzature; occupare con ombrelloni, sdraio, sedie, sgabelli, teli ed altre attrezzature balneari, nonché mezzi nautici, la fascia di ml. 5 dalla battigia, destinata esclusivamente al libero transito ed alla sicurezza della balneazione con divieto di permanenza esclusi i mezzi nautici di soccorso; campeggiare accendere fuochi e pernottare con qualsiasi tipo di attrezzatura; transitare e/o sostare con qualsiasi tipo di veicolo, motociclo e ciclomotore, compreso aeromobili, ad eccezione di quelli destinati alla pulizia delle spiagge, al soccorso, e dei mezzi motorizzati utilizzati da portatori di handicap atti a consentire autonomia nei loro spostamenti; praticare qualsiasi gioco od esercizio sportivo (calcio, tennis da spiaggia, pallavolo. basket, bocce, ecc.) se può derivarne danno o molestia alle persone, turbativa alla pubblica quiete nonché nocumento all’igiene dei luoghi; tenere il volume degli apparecchi a diffusione sonora ad un livello tale da costituire disturbo per la quiete pubblica; esercitare attività ed organizzare manifestazioni senza le autorizzazioni previste dalle normative vigenti in materia; consumare bevande, alcoliche e non alcoliche, in contenitori di vetro sulle aree demaniali, ivi comprese le spiagge e gli arenili; gettare in mare o lasciare nelle cabine o sugli arenili rifiuti di qualsiasi genere al di fuori degli appositi contenitori; distendere o tinteggiare reti; introdurre ed usare bombole di gas o altre sostanze infiammabili senza l’autorizzazione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; installare gazebo, anche se aperti, o strutture simili in sostituzione degli ombrelloni; ed infine, condurre animali nella fascia oraria 9-19 al di fuori delle aree specificatamente attrezzate e delle aree in concessione riservate alla balneazione.

Gli operatori economici oltre ad attenersi al rispetto delle suddette regole, ai sensi dell’art.4 per assicurare un adeguato servizio al pubblico, i titolari di concessioni demaniali marittime devono garantire l’apertura degli stabilimenti balneari e delle spiagge attrezzate in conformità al titolo concessorio di cui sono titolari e nel rispetto delle disposizioni regionali che decretano l’apertura e la durata della stagione balneare. Nei periodi di apertura il concessionario o gestore dovrà curare il decoro, l’estetica, l’igiene, la funzionalità e la sicurezza dello stabilimento e provvedere manutenzione e pulizia delle aree in concessione e dello specchio acqueo antistante.

Non costituiscono rifiuti urbani i materiali provenienti dal mare quali alghe, tronchi ecc. per i quali l’eventuale raccolta e smaltimento resta a carico del concessionario. Il concessionario è tenuto alla pulizia del bene demaniale oggetto della concessione demaniale marittima e della sua manutenzione e conservazione, con facoltà di accedervi, previa autorizzazione demaniale, anche con mezzi meccanici strettamente necessari alle operazioni predette; a garantire per tutto l’anno la pulizia degli spazi utilizzati e di quelli limitrofi non oggetto di altre concessioni, per una lunghezza pari al fronte mare demaniale marittimo ricevuto in concessione, da entrambi i lati e per tutta la profondità della fascia demaniale interessata. In caso di area interposta fra due concessionari gravati entrambi dall’obbligo della pulizia, ciascun concessionario garantisce la pulizia dell’area adiacente alla propria concessione per una quota-parte che rappresenta il 50% del totale dell’area interposta.

L’Ordinanza prosegue con l’ obbligo  di assicurare la manutenzione, l’igiene, la sicurezza e la pulizia dei manufatti ammessi in conformità alle norme edilizie ed urbanistiche, che dovranno essere realizzati e mantenuti oltre che nel rispetto del decoro, anche nel rispetto della normativa urbanistico ed edilizia vigente. Gli accessi alla spiaggia oggetto di concessione, i servizi e le altre attrezzature dedicate devono essere conformi alla normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

I servizi igienici degli stabilimenti balneari devono essere collegati alla rete fognaria comunale ovvero essere dotati di sistema di smaltimento riconosciuto idoneo dalla competente autorità. “Il rispetto delle suddette disposizioni è indispensabile per assicurare il decoro urbano nei tratti di spiaggia libera lungo le coste cittadine a nord, Capo Peloro e a sud Santa Margherita, necessario e fondamentale per la realizzazione del Progetto Pilota “Aspettando la Bandiera Blu”…

Interrogazione On. Di Caro (M5S): “Mentre la Sicilia brucia, Musumeci usa il Corpo forestale per la ‘sua’ Ambelia. Sugli incendi riferisca in aula”

 

Imprevidente anche il Corpo forestale siciliano

 

“Dichiarazione scottante del  capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Giovanni Di Caro : Mentre la Sicilia brucia, il presidente Musumeci distrae il prezioso personale del Corpo forestale per attività di sicurezza e rappresentanza alla ‘sua carissima’ fiera di Ambelia. Si tratta di un fatto assolutamente scandaloso, inaccettabile e soprattutto irresponsabile. Ora, per i roghi  chiama in soccorso l’Esercito, come in precedenza aveva fatto per i vaccini. Presto anche i siciliani chiederanno l’aiuto dell’esercito per salvare la Sicilia da Musumeci”.

 

Vi è da dire che anche il Corpo forestale -osserva Sud Libertà- si rivela imprevidente ogni anno sulla problematica  degli incendi – visto che se ne discute sempre tardi, sindacalmente, a stagione inoltrata e, in particolare per percepire gli straordinari giornalieri -continui che stanno divorando vaste aree boschive della Sicilia. “Anche quest’anno – spiega Di Caro – il governo regionale si è fatto puntualmente trovare impreparato a fronteggiare la stagione estiva senza muovere un solo dito in fatto di prevenzione, dai viali parafuoco, alle coperture economiche per l’anti-incendio. Altro che Esercito, il presidente della Regione non ha fatto neanche il minimo sindacale. A questo punto, Musumeci venga a riferire in aula e ci dica cosa ha fatto materialmente per la prevenzione degli incendi nella nostra Isola” conclude Di Caro.

 

Aci Sant’Antonio: via libera alle nuove assunzioni per migliorare la macchina amministrativa

 

 

Caruso: “indire nuovi concorsi mette seriamente emozione, perché significa dare materialmente continuità ad una comunità in crescita   e… il risultato fa la differenza .”

Continua il programma di efficientamento della macchina amministrativa voluto dall’Amministrazione Caruso, che lo ha posto come uno dei principali obiettivi da raggiungere nel corso dell’attuale sindacatura.
Dopo aver dato corso alla stabilizzazione dei precari, in seguito ad un primo passo che ha visto l’aumento delle ore del personale part-time e lo sfruttamento delle progressioni verticali, ci si sta concentrando adesso sulle assunzioni, con i recenti concorsi avviati per ‘Istruttore Amministrativo’, ‘Istruttore Tecnico’ e ‘Vigile Urbano’, settori nei
quali si era già intervenuti e che adesso vedranno un ulteriore,importantissimo rafforzamento.
Il Sindaco, Santo Caruso, ha voluto sottolineare la straordinaria importanza di quanto fatto e di quanto si farà: “Nei prossimi giorni saranno diversi i Concorsi che avranno luogo per il nostro Ente. Quello legato al Corpo dei Vigili Urbani, in particolare, è molto sentito per via della carenza strutturale che da sempre attanaglia il Comune di Aci Sant’Antonio, ma anche gli altri sono molto importanti. Grazie al nuovo personale, infatti, riusciremo a rinforzare l’organizzazione della nostra burocrazia, che dopo tanti anni può contare adesso su contratti full time nella totalità dei suoi componenti, e questo è un punto del quale posso dirmi orgoglioso: non tutti gli Enti e non tutte le Amministrazioni sono riuscite a raggiungere questo risultato, oppure hanno scelto di farlo. Noi sì.
“Posso dire che da amministratore indire nuovi concorsi mette seriamente emozione, perché significa dare materialmente continuità ad una comunità in crescita che si rinnova nella sua componente burocratica. Inoltre l’idea di aver lavorato in questi anni affinché qualcuno oggi possa ottenere un lavoro grazie alle sue capacità, un lavoro che gli permetta
di raggiungere la stabilità desiderata offrendo la propria professionalità al servizio dei cittadini santantonesi ripaga a pieno i tanti sforzi e i tanti sacrifici fatti in questi anni.
“Quando abbiamo dichiarato il dissesto, tra le tante obiezioni che ci venivano contestate c’era quella secondo la quale questa scelta avrebbe danneggiato i dipendenti comunali: quanto sta accadendo quest’anno, con la stabilizzazione e le assunzioni, è figlio di quella indispensabile e sofferta scelta, e non può essere ignorato.
“Lo dico senza paura di essere smentito: altri Comuni, oggi, si trovano con le mani legate su questo fronte perché è mancata l’audacia di prendere la decisione giusta, anche se impopolare, al momento giusto. In politica occorre compiere pensieri lunghi, diceva Enrico Berlinguer. Mi fa piacere oggi poter constatare quanto il tempo sia galantuomo”.

CORTE DEI CONTI. “REGIONE SICILIANA CON 101 MILIONI DI EURO DI DEBITI FUORI BILANCIO……”

CONSIGLIERI DEL M5S ALL’ARS:  ” VI E’ UNA MOLTEPLICITA’ ED ETEROGENEITA’ DELLE AREE DI CRITICITA’, NON FUNZIONA LA MACCHINA REGIONALE  SICILIANA   TROPPO CORROTTA   “

 

Corruzione, la Sicilia primeggia ma la Calabria è in quarta posizione

Il quadro dipinto quest’oggi dalla Corte dei Conti, riunita in udienza pubblica per la parifica del rendiconto 2019, è un quadro disarmante con tinte molto scure. I consiglieri prima e il PM dopo non lasciano molto scampo al fallimentare governo di Musumeci: con numeri alla mano e relazioni piene di dettagli hanno evidenziato la molteplicità e l’eterogeneità delle aree di criticità finanziarie della macchina regionale, criticità che mettono anche in dubbio l’attendibilità del risultato di amministrazione. A questo punto c’è solo da prepararsi al peggio”.

Lo affermano i deputati del M5S all’Ars.

I magistrati – affermano i deputati – hanno evidenziato criticità vecchie e nuove che testimoniano il fallimento politico e l’inoperosità di questo governo regionale, visti anche che i numerosi moniti della Corte non sono stati recepiti dalla Regione. La propaganda di Musumeci si scontra con la dura realtà raccontata dalla Corte dei Conti. Chi governa deve essere credibile ed attuare quanto serve per mettere in sicurezza i conti e per evitare che la nave affondi. I siciliani sono veramente stufi di questo fallimentare governo regionale” .

Sono tantissime – accusano e ribadiscono i parlamentari 5 stelle – le criticità evidenziate dai magistrati che lasciano pochissimo spazio all’ottimismo, tra queste. soprattutto: l’inadeguatezza delle misure di rientro messe in atto con l’assestamento bilancio 2019, il fondo contenziosi, che nonostante i numerosi moniti precedenti, sconta ancora la mancanza di una banca dati che impedisce una sua corretta quantificazione, la mancanza, di 101 milioni di euro di debiti fuori bilancio, non ancora riconosciuti e quindi non ancora accantonati in apposito fondo rischi, la mancanza di 34 milioni dal Fondo dei crediti di dubbia esigibilità. E ancora l’assenza di una corretta quantificazione patrimonio regionale e la mancanza del collegio dei revisori, figure che faciliterebbero il lavoro della stessa Corte”.

 

 

Accuse dei parlamentari pentastellati alla Regione che prosegue nei “finanziamenti clientelari ai carrozzoni e non riduce gli sprechi”

Piovono contestazioni vibrate sui conti della Regione siciliana . Gli autori, parlamentari del Movimento cinquestelle,Nuccio Di Paola e Valentina Zafarana così affermano: “Ancora una volta  l’incapacità e l’inaffidabilità di Armao rischiano di pagarla disabili, categorie fragili e servizi essenziali. Non andavano fatti tagli lineari, ma bisognava puntare a ridurre sprechi e finanziamenti a carrozzoni” 

La Regione – ribadiscono– ha sbagliato i conteggi sui soldi che riceverà dallo Stato per compensare le minori entrate relative alle imposte del 2020 e 2021 dovute alla pandemia, prevedendo importi che non trovano riscontro nell’andamento delle perdite reali. Ma la cosa più grave è che si è scelto di prevedere queste somme, evidentemente non certe, per finanziare servizi essenziali per i siciliani per l’anno in corso e, soprattutto, per il 2022 e per il 2023”.
L’elenco di quelli che potrebbero diventare tagli (attualmente le somme sono congelate) per gli anni 2022 e 2023 è lungo: si va dai 3 milioni in meno per opere pubbliche nelle zone colpite da eventi calamitosi, ai 7 milioni (su 8) tolti ai talassemici, ai 17,5 (su 19) tolti ai comuni per il ricovero dei minori disposto da autorità giudiziaria, ai 13,5 milioni (su 15) sottratti alle comunità alloggio per i pazienti dimessi da ospedali psichiatrici giudiziari.

 

Finanziaria regionale da 20 miliardi. L'analisi per punti dell'assessore Armao - FocuSicilia

Armao sotto accusa: “Si prosegue-dicono i pentastellati con i finanziamenti ai carrozzoni”

 

E ancora, tolti 8 milioni (su 9) al fondo unico per lo spettacolo, 2 milioni (tutti) per i contributi a famiglie meno abbienti, 17 milioni (su 19) ai fondi per obbligo scolastico, 58 milioni (su 65) al trasporto verso le isole minori, 28 milioni (su 32) all’attività di assistenza agli alunni con disabilità, 84 milioni al trasporto pubblico locale, 77 milioni (su 145) al fondo disabili, 233 milioni su 311 al fondo per i Comuni, 51milioni (su 101) alle province. E inoltre, azzerati gli 8 milioni di contributi ai comuni per il trasporto alunni, ridotti da 10 a 4 milioni gli stanziamenti per la continuità territoriale e da 7,5 milioni a 3,5 quelli per il Reddito minimo di inserimento.

Questo – concludono  i due deputati – è l’ennesimo fallimento di Armao, che ha già dimostrato più volte i suoi limiti per quanto riguarda la tenuta dei conti regionali. Come non ricordare, ad esempio, le innumerevoli norme impugnate delle 4 finanziarie regionali, la stagione dei collegati nati nelle varie commissioni e poi mai arrivati al traguardo dell’aula per la scoperta in itinere della carenza di fondi, per non parlare della telenovela infinita della parifica del rendiconto 2019? Cosa pensa di fare Musumeci? Al solito non dirà nulla e aspetterà il salvagente da Roma, così come accaduto a luglio 2020?”.

 

 

Le Zone Franche Montane ancora in piazza con i comuni degli Iblei per difendere il Diritto di Residenza,la fiscalità di sviluppo, sabato 12 giugno a Buccheri (Siracusa

 

 

Dopo tanti incontri, promesse politiche e clamore mediatico, la legge che istituisce le Zone Franche Montane in Sicilia non è stata ancora approvata, nonostante un faticoso cammino di più di 2300 giorni.

Le popolazioni delle terre alte di Sicilia che attendono questa norma politica ed economica per scongiurare un futuro di
abbandono dei luoghi in cui sono nate, riunite nell’associazione Zone Franche Montane continuano a chiedere il riconoscimento del proprio diritto di residenza.
Nei giorni scorsi, i comitati operativi dei sindaci e dell’associazione hanno firmato una richiesta di audizione congiunta al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci e al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco
Miccichè e il prossimo sabato 12 giugno alle ore 9,30 ci sarà un incontro dei comuni degli Iblei in piazza Roma a Buccheri, in provincia di Siracusa con sindaci,amministratori, consiglieri comunali, CNA, imprenditori e cittadini e il sindaco di
Buccheri, Alessandro Caiazzo.

 

 

La richiesta di audizione ai presidenti di Governo e Assemblea regionale siciliana  Una richiesta di incontro urgente è stata inoltrata dai sindaci e dall’associazione ZFM Sicilia al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci e a Gianfranco
Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana per pianificare un’azione comune politica e istituzionale per la definizione del percorso, che interessa i due rami del Parlamento italiano. Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno, nel corso della 264esima seduta dell’Ars, con parere “favorevole” del Governo, non risulta sia stato fatto nulla di dirimente per accelerare l’iter legislativo a Roma.
I primi cittadini siciliani che hanno chiesto un incontro a Musumeci e Miccichè In rappresentanza di sindaci e associazione hanno firmato la richiesta di audizione ai vertici della Regione per parlare di strategie operative sono stati i sindaci Alessandro Caiazzo – Buccheri (Sr), Bartolo Giaquinta – Giarratana (Sr), Angelo Pulvirenti – Nicolosi (Ct), Pinuccia Raiti – Linguaglossa (Ct), Gandolfo Librizzi – Polizzi Generosa (Pa), Leonardo Neglia – Petralia Sottana (Pa), Lillo Puleo – Blufi (Pa), Dino Castrovinci – San Marco D’Alunzio (Me), Pippo Nobile – Castel di Lucio (Me), Giuseppe Catania – Mussomeli (Cl), Salvatore Noto – Marianopoli (Cl),Paola Immordino – Villalba (Cl), Luigi Bonelli – Nicosia (En), Stefano Fasciana –
Regalbuto (En), Ausilia Cardaci – Agira (En), Filippo Taranto – Montalbano Elicona (Me), Concetto Orlando – Roccafiorita (Me), Valeria Imbrogio –Castell’Umberto (Me), Giovanna Bubello – Alessandria della Rocca (Ag),Francesco Di Giorgio – Chiusa Sclafani (Pa), Nina Comparetto – Prizzi (Pa) e PioSiragusa – Corleone (Pa) e Vincenzo Lapunzina, presidente dell’associazione ZFM Sicilia.

 

 

“Attendere ancora è da irresponsabili, non ci sono reali impedimenti” per applicare la fiscalità di sviluppo alle Terre alte di Sicilia. È da irresponsabili continuare a procrastinare ed essere indifferenti ad un processo che porterà reale benessere a tutti i siciliani» fanno sapere dall’associazione Zone Franche Montane Sicilia. «Non possiamo più aspettare – è il commento del coordinatore Vincenzo Lapunzina -, abbiamo aspettato per fin troppo tempo. Ogni giorno che passa assistiamo alla chiusura di attività commerciali e quelle che resistono hanno difficoltà ad andare avanti. La fiscalità di sviluppo è una misura sostanziale e anche psicologica nell’immediato che mira a dare fiducia agli operatori economici, nonché fiscale e previdenziale».

 

Zone Franche Montane: è l’ora degli  imprenditori. Il 30 maggio nuovo presidio allo svincolo Irosa

 

Nuovo appello di ZFM alla deputazione nazionale e al governo regionale: «È in gioco il futuro di tutti i paesaggi di montagna della Sicilia»

Non arretra di un passo l’azione delle Terre alte di Sicilia di Sicilia sulla fiscalità di sviluppo, vista come unica via per continuare a vivere nei territori minacciati dalla crisi economica e dallo spopolamento. A manifestare sono adesso gli operatori economici che si raduneranno domenica 30 maggio dalle 10,00 allo svincolo Irosa dell ‘autostrada A19.

 

Nelle ultime iniziative promosse dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, in prima fila erano stati i sindaci e gli amministratori dei
133 comuni rappresentati, prima a Roma, a Montecitorio, e poi a Palermo a Palazzo dei Normanni, sede del parlamento siciliano.
«Saranno simbolicamente presenti due operatori economici per i 133 Comuni coinvolti – fanno sapere dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia che si spende da anni per l’;ottenimento di una norma di politica economica che potrebbe far ripartire i comuni di tutte le province siciliane con un'altezza sul mare di almeno 500 metri e una popolazione inferiore ai 15000 abitanti -. La fiscalità di sviluppo, destinata alle Terre alte di Sicilia, – si legge – è una misura psicologica prima ancora che fiscale e previdenziale. È in gioco il futuro di tutti i paesaggi di montagna della Sicilia».

Un nuovo appello alla deputazione nazionale e al governo regionale    Le richieste del comitato, degli amministratori e degli operatori economici per questa nuova iniziativa sono rivolte alla deputazione di Camera e Senato eletta in Sicilia, affinché faccia sentire la propria voce nei due rami del parlamento e al governo nazionale affinché si decida di approvare, nell’immediato, le disposizioni concernenti
l’istituzione delle Zone Franche Montante in Sicilia, approvata dall’Assemblea regionale siciliana il 17 dicembre 2019.
L’appello al Governo della Regione siciliana, che verrà rilanciato in occasione del nuovo appuntamento allo svincolo Irosa il prossimo 30 maggio, dalle 10,00 è di accelerare il processo di perimetrazione delle Zone Franche Montane in Sicilia, così come indicato nelle Disposizioni, e di dare seguito alla volontà politica espressa chiaramente dall’Assemblea regionale siciliana con l’ordine del giorno approvato lo scorso 17 maggio, che impegna il presidente della Regione siciliana a porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune affinché la Commissione paritetica (composta da quattro membri in rappresentanza dello Stato e della Regione) adotti provvedimenti idonei a trovare adeguata copertura finanziaria destinando le risorse provenienti dal gettito dell’Iva all’importazione.

VIDEO

 

I  COMUNI PARTECIPANTI

Acquaviva Platani, Agira, Aidone, Alessandria della Rocca, Alia, Alimena, Assoro,
Basicò, Baucina, Bisacquino, Bivona, Blufi, Bompietro, Buccheri, Buscemi,
Caccamo, Calascibetta, Caltabellotta, Caltavuturo, Cammarata, Campofelice di
Fitalia, Campofiorito, Capizzi, Cassaro, Castel di Lucio, Castell'Umberto, Castellana
Sicula, Castelmola, Casteltermini, Castiglione di Sicilia, Castronovo di Sicilia, Cefalà
Diana, Centuripe, Cerami, Cesarò, Chiaramonte Gulfi, Chiusa Sclafani, Ciminna,
Contessa Entellina, Corleone, Erice, Ferla, Floresta, Fondachelli-Fantina, Frazzanò,
Gagliano Castelferrato, Galati Mamertino, Gangi, Geraci Siculo, Giarratana,
Giuliana, Godrano, Grammichele, Gratteri, Grotte, Isnello, Leonforte, Lercara Friddi,
Librizzi, Licodia Eubea, Limina, Linguaglossa, Longi, Lucca Sicula, Maletto,
Malvagna, Maniace, Marianopoli, Marineo, Mazzarino, Mezzojuso, Milo, Mineo,
Mirabella Imbaccari, Mistretta, Mojo, Alcantara, Montalbano Elicona,
Montemaggiore Belsito, Monterosso Almo, Motta d'Affermo, Mussomeli, Naro,
Naso, Nicolosi, Nicosia, Nissoria, Novara di Sicilia, Palazzo Adriano, Palazzolo
Acreide, Pedara, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Prizzi,
Raccuja, Ragalna, Randazzo, Regalbuto, Resuttano, Roccafiorita, Roccapalumba,
Roccella Valdemone, Rometta, San Cono, San Fratello, San Giovanni Gemini, San
Marco d'Alunzio, San Mauro Castelverde, San Salvatore di Fitalia, San Teodoro,
Sant'Alfio, Santa Caterina Villarmosa, Santa Cristina Gela, Santa Domenica Vittoria,
Santo Stefano Quisquina, Sclafani Bagni, Serradifalco, Sperlinga, Sutera,
Trecastagni, Troina, Tusa, Ucria, Valguarnera Caropepe, Valledolmo, Ventimiglia di
Sicilia, Vicari, Villalba, Villarosa, Vizzini, Zafferana Etnea.

Comitato regionale promotore:

Vincenzo Lapunzina (Associazione il Caleidoscopio) Alberto Virga (Consorzio
Centro Commerciale Naturale di Gangi), Antonio Polito (CCN Petralia Sottana),
Salvatore Cassisi (CCN Polizzi Generosa), Vincenzo Spinelli (CCN di Nicosia),
Giuseppe Cità (Responsabile di zona della Confesercenti), Calogero Spitale
(Responsabile di zona della CGIL), Giuseppe Profita (Responsabile di zona di
CASARTIGIANI), Salvatore Bartolotta (Coordinatore dei Borghi più Belli d’Italia –
Sicilia), Salvatore Bivona (Presidente Cidec Sicilia), Lidia D’Angelo (Presidente
associazione Pro Piano Battaglia e Madonie)

 

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