Messina,Progetto di variazione territoriale sull’istituzione del Comune autonomo Montemare.

Consultazione referendaria domenica 12 giugno 2022

Il Commissario ad acta Vincenzo Raitano, nominato dalla Regione Siciliana per l’indizione del Referendum Montemare, con decreto commissariale n. 15, di oggi, venerdì 15, ha indetto per domenica 12 giugno 2022 la consultazione referendaria recante “Progetto di variazione territoriale riguardante l’istituzione del comune autonomo Montemare, ex XII e XIII quartiere del Comune di Messina” avente il seguente quesito: “Volete che le frazioni corrispondenti al territorio dell’ex XII e XIII quartiere del Comune di Messina siano elette in comune autonomo con la denominazione di Comune autonomo Montemare?”.

La votazione avrà luogo domenica 12 giugno 2022, dalle ore 7 alle 23, in concomitanza con i cinque referendum popolari abrogativi dichiarati ammissibili con sentenze della Corte Costituzionale e con le elezioni amministrative che interesseranno il Comune di Messina.

Comune di Catania: si dimette l’assessore Ludovico Balsamo

 

Municipio

 

Si dimette l’assessore Balsamo. In merito alle dimissioni dell’assessore Ludovico Balsamo,( nella foto sotto)  il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi ha annunciato che in attesa di  successive valutazioni, manterrà per sé la delega alle Attività Produttive.

Dimissioni assessore Attività Produttive Balsamo: "Questioni puramente  amministrative"

 

Bonaccorsi, anche a nome dei colleghi dell’esecutivo comunale,comunica di aver ringraziato Ludovico Balsamo- che afferma come motivazione “questioni puramente amministrative”, per l’impegno profuso in quasi quattro anni di collegiale esperienza amministrativa, nella giunta nominata dal sindaco Salvo Pogliese dopo la sua elezione.

Partecipate, passo decisivo per fusione Sidra-Catania Rete Gas: nasce Sidrag S.p.A.

Municipio

Comune di Catania

 

Con due distinte assemblee dei rispettivi consigli di amministrazione avvenute congiuntamente a palazzo degli elefanti con la partecipazione del Comune di Catania, socio unico detentore al 100% delle azioni, rappresentato dal sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, alla presenza del notaio Davide Spitaleri e degli organi societari di controllo contabile, è stata decretato il passaggio decisivo della fusione per incorporazione delle aziende partecipate Sidra e Catania Rete Gas.

Dalle due aziende partecipate nasce Sidrag S.p.A, un unico gestore per l’esercizio e la distribuzione dell’acqua e della gestione della rete del gas nel territorio urbano di Catania, con le intuibili convenienze gestionali ed economiche che ne derivano, considerate anche le strategicità del mercato dei settori energetici che ne consigliano una conduzione unitaria.

La decisione si colloca nel piano di interventi per la razionalizzazione del perimetro pubblico controllato dal Comune di Catania che ha già portato alla fusione per incorporazione dell’Amt con Sostare, con cui è sorta Amts. Un programma di azioni sancito nel novembre 2018 con una delibera della giunta comunale presieduta da Salvo Pogliese che su proposta del vicesindaco e assessore alle aziende partecipate Roberto Bonaccorsi, formalizzò la proposta di riforma delle società in house al consiglio comunale che la adottò il mese successivo dello stesso anno.

Con il verbale di fusione delle due aziende pubbliche, viene dato mandato al presidente della Sidra S.p.A Fabio Fatuzzo e quello di Catania Rete Gas S.p.A. Gianfranco Todaro, di dare esecuzione alla delibera assunta di incorporazione “semplificata” della seconda azienda nella prima e di procedere agli adempimenti statutari, secondo le norme di legge e i tempi previsti per dare effettiva esecuzione.

I prossimi passaggi per definire un’articolata procedura della nascita di Sidrag S.p.A. saranno ora l’approvazione del progetto da parte dell’assemblea dei soci di entrambe le società (ovvero il Comune di Catania); l’adozione del nuovo Statuto (che di fatto sarà quello di Sidra integrato con l’oggetto sociale di Catania Rete Gas) da parte del Consiglio Comunale; l’esame congiunto con i sindacati; infine, per ultimo, l’atto di fusione notarile. Ferma restando la garanzia della tutela e dei posti di lavoro con l’applicazione dello stesso contratto collettivo nazionale di comparto Gas-Acqua, in dettaglio, il progetto prevede che la nuova società nata dall’incorporazione della Catania Rete Gas in Sidra, gestisca congiuntamente l’attività connessa alla gestione dell’acqua pubblica e della rete per la distribuzione del metano, con un unico soggetto giuridico che diriga in maniera coordinata le politiche dei servizi di base di pubblica utilità, di concerto con l’Amministrazione comunale, come già avviene in molte altre città italiane. 

I vantaggi dell’unificazione delle due partecipate oltre a eliminare i costi di un altro Cda, infatti, riguardano l’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse umane e strumentali, con la regia singola delle complesse azioni necessarie a garantire una gestione unitaria dei mezzi e delle risorse umane e strumentali, adeguata e funzionale alla complessità dell’area urbana e metropolitana di Catania, nei settori strategici dell’energia e dell’approvvigionamento idrico e del gas.   

AST REGIONE SICILIA: ACCUSE INFAMANTI, SIAMO NELLE MANI DEI LADRI CHE USANO LA POLITICA PER RUBARE E FARE QUEL CHE VOGLIONO

 

 

Comunicato M5S. Lo pubblichiamo integralmente:

“Il ciclone giudiziario che si è abbattuto sull’Ast era ampiamente prevedibile. A più riprese i  deputati regionali del gruppo M5S avevano denunciato, con tanto di atti parlamentari, note all’assessorato e audizioni  le anomalie che hanno contrassegnato la vita di questa partecipata con bilanci sempre in rosso, nonostante i grossi contributi di ‘mamma’ Regione. Preoccupano, e non poco, le voci di  un presunto coinvolgimento della politica in questa incresciosa vicenda. In questo senso auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto dagli organi inquirenti”.
 Lo afferma  il capogruppo del M5S all’Ars Nuccio Di Paola.

AST pubblica il bilancio 2020. Tafuri: “In attivo per il secondo anno  consecutivo” - Live Sicilia
L’avv.Gaetano Tafuri. A capo dell’AST dal 2018, sosteneva di lottare “contro il sistema” Accuse di bilanci taroccati, corruzione, fiumi di denaro di contributi concessi all’AST La magistratura lo ha interdetto dai pubblici uffici al fine di conservare le prove od elementi raccolti contro di lui

 

Quello di Ast – sottolinea Il deputato Luigi Sunseri, che sulle partecipate ha condotto uno studio accurato – è un sistema marcio che abbiamo sempre denunciato, dimostrando la mancanza di trasparenza negli appalti banditi dalla società. Proprio con l’ultima nota, del 4 Febbraio, chiedevo risposte sulla legittimità della nomina a direttore generale del dottor Ugo Fiduccia, oggi arrestato. L’Ast, in questi anni si è comportata come una società pubblica quando pretendeva i contributi e come una ditta privata quando doveva assumere figure professionali. Ho sempre segnalato il ricorso abusivo alla somministrazione di lavoro, comune anche ad altre società regionali, in quanto le assunzioni sono state influenzate più da logiche di natura politica che dalle effettive necessità dell’azienda stessa. Ricordo che a fine 2018, AST su un totale di 40 autisti assunti, 10 di loro provenivano dal Comune di Marineo, lo stesso del direttore generale”.

“Nel luglio del 2019 – afferma la deputata Stefania Campo – avevamo già denunciato con un atto parlamentare il ricorso indiscriminato da parte di AST  ad agenzie interinali per la ricerca delle figure mancanti nel proprio organico. Il dubbio, che si sta rivelando essere più che fondato, era proprio che tali agenzie avessero ricevuto segnalazioni da parte di dirigenti della stessa AST, e  che le assunzioni siano state fatte esclusivamente sulla base delle segnalazioni dei vertici dell’Azienda. Ci dispiace adesso constatare che probabilmente ci avevamo visto giusto, ma il problema a monte è sempre il medesimo: fin tanto che la politica nominerà gli amministratori allo scopo di controllare ed occupare le postazioni di potere, il merito, le competenze, la dignità e la parità dei diritti dei lavoratori resteranno sempre e soltanto belle parole mai concretamente attuate”.

“Anche nella relazione sul caso Montante, preparata dalla commissione Antimafia, cui appartengo – dichiara la deputata Roberta Schillaci – c’è un capitolo dedicato all’Ast.  Nel 2010, sotto il governo Lombardo, si voleva fondere l’azienda regionale, in una difficile posizione debitoria, con la Jonica Trasporti di Montante, ma il vero obiettivo era acquisire il patrimonio immobiliare di Ast, del valore di oltre 50 milioni di euro. L’operazione fallì ma questo dimostra come la partecipata abbia sempre fatto gola ai privati, mentre dovrebbe essere una casa di vetro, trasparente e impermeabile alla distribuzione clientelare di incarichi e appalti”.

Istituto Musicale Bellini di Catania , la statizzazione è realtà

 

mUNICIPIO
Il Municipio di Catania

CATANIA

Con l’attribuzione del massimo punteggio, la preposta Commissione del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, ha autorizzato la “Statizzazione” dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini, storico conservatorio dove si formano i talenti musicali di gran parte della Sicilia, un risultato atteso da anni che garantisce il rilancio su scala nazionale della nobile tradizione artistica catanese.

“Un fatto di straordinaria rilevanza per Catania –ha commentato il sindaco Salvo Pogliese che proietta – il mondo artistico-musicale della nostra città nel rilevante mondo dei conservatori statali, a tutela della giusta valorizzazione della professionalità dei docenti e l’impegno degli allievi. Un obiettivo a lungo inseguito anche dalle amministrazioni precedenti e raggiunto con il contributo dei tanti che si sono spesi per questo salto di qualità.

Una conclusione positiva di un processo che giunge a compimento dopo costanti interlocuzioni che ho avuto a Roma negli anni scorsi, anzitutto per salvaguardare il Conservatorio dopo gli incresciosi episodi di mala gestione, al fine ottenere il finanziamento necessario a proseguire l’attività, presupposto indispensabile per la tanta auspicata statizzazione. Insieme al Consiglio d’amministrazione e al consiglio Accademico, abbiamo sostenuto in ogni modo questo nuovo indirizzo fondato sulla razionalizzazione delle risorse e il buon governo, esaltando il valore della produzione e della ricerca artistica e musicale, valorizzando finalmente al meglio questa fucina di cultura e arte nel contesto siciliano e nazionale. Un segno molto positivo per Catania che accogliamo come auspicio per la ripresa della nostra comunità metropolitana per cui lavoriamo ogni giorno nonostante le pesanti eredità economico finanziarie”.

 Nelle prossime settimane, conclusa la trafila burocratica, il sindaco, con il presidente del Cda, firmeranno la convenzione con cui verrà sancita la statizzazione

Dalle 14 di oggi l’accesso allo Stretto di Messina è consentito soltanto a chi può esibire il referto di un tampone molecolare.

Ordinanza della Presidenza della Regione Siciliana

Appelli e decreti per il Coronavirus inutili, le foto delle code di auto  agli imbarcaderi per Messina - Gazzetta del Sud
Una Ordinanza della Presidenza Regione Sicilia chiude per il momento la polemica sulll’obbligo del Green Pass allo Stretto di Messina

Con una ordinanza regionale si è risolta -per ora- la problematica sollevata dal sindaco di Messina sull’obbligo del Green Pass per chi  deve attraversare lo Stretto. Dalle 14 di oggi (martedì 18 gennaio) è consentito anche ai passeggeri privi di super green pass, diretti verso la Penisola, di attraversare lo Stretto di Messina con i traghetti. La disposizione resta vigente fino alla cessazione dello stato di emergenza. 

L’ordinanza è stata appena firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, decorse inutilmente le 24 ore dall’ultimo appello al ministro della Salute Roberto Speranza, dopo quello rivolto il 5 gennaio al premier Draghi. Il provvedimento è adottato «al fine di garantire e salvaguardare la continuità territoriale, l’accesso e l’utilizzo dei mezzi marittimi di trasporto pubblico per l’attraversamento dello Stretto di Messina nonché per i collegamenti da e per le Isole minori siciliane».

Nell’ordinanza del governatore si legge inoltre che «i soggetti che si avvalgono delle navi aperte per i collegamenti marittimi nello Stretto di Messina a bordo di autovetture o di altro mezzo di trasporto è fatto divieto di abbandonare il mezzo medesimo per tutto il tempo della traversata. Se si tratta invece di pedoni, gli stessi sono obbligati a permanere negli spazi comuni aperti delle imbarcazioni, restando al contrario inibito l’accesso ai locali chiusi. In ogni caso, è fatto obbligo per tutti i passeggeri di mantenere indossata, per tutto il periodo di permanenza a bordo dei suddetti mezzi di trasporto marittimo, una mascherina Ffp2. 

«Poniamo fine così – afferma  Musumeci – a un’assurda ingiustizia ai danni soprattutto dei passeggeri siciliani. Una norma discriminatoria del governo centrale al quale abbiamo fatto appello già da due settimane, affinchè si rimediasse. E’ assurdo che nella Penisola ogni cittadino privo di vaccino mossa spostarsi da una regione all’altra, mentre per passare dalla Sicilia alla Calabria si debba esibire il certificato verde. Sanno tutti che non sono mai stato generoso con i no vax, ma qui si mette in discussione persino l’appartenenza della Sicilia al resto d’Italia. Voglio sperare che anche il collega Occhiuto della Calabria – al quale ho preannunciato la mia iniziativa – intenda adottare lo stesso provvedimento. Roma deve smetterla di apparire arrogante o distratta verso i diritti dei siciliani».

 «L’accesso ai mezzi di trasporto marittimo per l’attraversamento dello Stretto di Messina e per il movimento dalle Isole minori – viene specificato pure in un  comunicato tecnico  della presidenza della Regione Siciliana -ci – benché non si richieda il possesso del super green pass, è consentito soltanto a chi può esibire il referto negativo di un tampone antigenico o molecolare».

Il Sindaco (dimissionario) Cateno De Luca protesta contro la burocrazia -inaudita- del Green Pass sullo Stretto. Ironia: Non ho visto Nello Musumeci”

Blitz anti-prostituzione, la (nuova) risposta di Cateno De Luca
Cateno De Luca si candida alla Presidenza della Regione Sicilia

 

Da oggi inizierà lo sciopero della fame  per richiamare l’attenzione dei siciliani sulla burocrazia del Green pass sullo Stretto. Seconda notte in tenda per il sindaco Cateno De Luca, che da domenica mattina si è accampato alla rada San Francesco 

Afferma il candidato alla Presidenza -presto- della Regione siciliana: “Stamattina mi sento tutto rotto. C’è un’età per tutto, fisicamente ne risento…”, pronto, però, ad alzare il livello della protesta in assenza di risposte da Roma. “Vediamo se arriva qualche segnale. Abbiamo dato dei tempi. Se dobbiamo arrivare alla rottura la scadenza sarà sabato mattina – avverte -. Arriveranno delegazioni da tutta le città della Sicilia, perché il problema della continuità territoriale non è solo di Messina, ma riguarda tutti. Bloccheremo la città. Spero di non arrivare a questo corto circuito”. Intanto da oggi parte lo sciopero della fame di Cateno De Luca.

“Proprio perché l’Italia non può fermarsi a Reggio Calabria – – mi trovo qui per protestare, pazienterò ancora qualche giorno e se la sfida che lo Stato vuole fare alla Sicilia è questa io la accolgo, ma, arrivati a questo punto, dall’occupazione pacifica si passerà a un’altra reazione. Una reazione voluta da chi, in questo momento, con un semplice colpo di penna, non vuole rendere giustizia alle nostre prerogative della continuità territoriale, al diritto dei cittadini di tornare al proprio domicilio, alla propria abitazione”.

Stamattina al molo è previsto l’arrivo del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. “Verrà a trovarmi per manifestare la sua presa di posizione che sarà poi tradotta in Aula con un dibattito nel pomeriggio e forse con una mozione. Credevo stamattina, uscendo dalla tenda di trovare qui il presidente Musumeci, ma non è venuto. Ancora è in tempo…”, conclude,  ironicamente, De Luca.

Protesta del sindaco De Luca contro l’obbligo di green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto

Protesta del primo cittadino alla rada San Francesco

 

Cateno De Luca: "Non consentirò più l'attraversamento indiscriminato dello  Stretto" - AMnotizie.it - Quotidiano di informazione
Protesta di Cateno De Luca

 

Ho mantenuto l’impegno. Avevo detto che oggi avrei consegnato le mie dimissioni da sindaco e l’ho fatto poco fa. Le mie dimissioni sono state protocollate”. Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che da ieri mattina occupa pacificamente la rada San Francesco per protestare contro l’obbligo di green pass rafforzato per attraversare lo Stretto di Messina.

Il Sindaco De Luca, , con una lettera indirizzata al Segretario Generale e al Presidente del Consiglio Comunale ha rassegnato fomalmente le proprie dimissioni dalla carica di Sindaco della Città di Messina. “Le motivazioni saranno rese note prima dell’efficacia definitiva della presente e dunque, non oltre il prossimo 6 febbraio”, si legge nel documento. De Luca ha firmato la nota di dimissioni alla rada San Francesco, dove prosegue la sua protesta pacifica del blocco dello Stretto di Messina, avviata ieri domenica 16, per manifestare il proprio dissenso contro la norma che prevede
l’obbligo del green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto.

Le dimissioni da sindaco erano state annunciate già nelle scorse settimane dal primo cittadino pronto a candidarsi alla Presidenza della Regione siciliana. “Avrei preferito passare la notte a casa mia con la mia famiglia e che non venisse messa in discussione una sacrosanta prerogativa, quella della continuità territoriale – dice adesso De Luca -. Ma continuiamo questa battaglia e se non arriveranno risposte da Roma siamo pronti ad alzare il livello della nostra protesta”.

Si apprende pure :”Mi hanno appena informato che il sindaco facente funzione della città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, verrà a trovarci perché il problema che abbiamo sollevato vale anche per i calabresi che hanno la necessità di venire in Sicilia per questioni lavorative: il famoso pendolarismo sconosciuto a Roma” dice durante una diretta Facebook.

“Noi restiamo in attesa di avere notizie da Roma – aggiunge – che il ministro Speranza con un colpo di penna corregga una stortura normativa. Qualche parlamentare messinese è riuscito a parlare con lui ma pare avrebbe detto che non se ne parla. Hanno fatto una stronz… legislativa e per pura presunzione non vogliono correggerla. Mi auguro non sia così. Intanto, noi restiamo sotto sequestro di Stato”.

Cateno De Luca: ” e’ inaccettabile che tante famiglie non possono uscire dalla Sicilia per interventi delicati ed urgenti…”

 

Cateno De Luca

“Chiedere il super Green pass per l’attraversamento dello Stretto è una palese violazione del diritto alla libera circolazione dei cittadini”, chiosa da più giorni il Sindaco Cateno De Luca. Per denunciare la violazione della continuità territoriale con la Sicilia, il Primo cittadino ha indirizzato una lettera, domenica 9 gennaio 2022, al Presidente del Consiglio Draghi, al Prefetto di Messina e al Presidente della Regione siciliana. Non ricevendo alcun riscontro, una seconda nota è stata inviata, giovedì 13, sempre al Presidente del Consiglio, al Prefetto di Messina e al Presidente della Regione siciliana; ed una terza, venerdì 14, indirizzata oltre al Presidente Draghi anche al Ministro della Salute Roberto Speranza, per richiamare ancora una volta l’attenzione del Governo nazionale in merito all’adozione di provvedimenti urgenti per la modifica dell’art. 1 comma del D.L. n. 229 del 30 dicembre 2021 e dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 9 gennaio 2022.

È inaccettabile che tante famiglie oggi, non possono uscire dalla Sicilia per interventi delicati e urgenti e altrettante famiglie non possono rientrare in Sicilia. Ho cercato di spiegare, per ben tre volte – evidenzia il Sindaco – il motivo per il quale i siciliani sono sotto sequestro e quali sono gli elementi che vanno modificati urgentemente per evitare gli effetti drammatici che questa norma sta creando per la tutela della salute. Per questa ragione ho specificato che serve una norma transitoria, che tenga conto anche della tempistica dei protocolli sanitari tra il primo vaccino e il richiamo, e il completamento con il terzo vaccino. Pertanto – conclude De Luca – se non seguirà un immediato riscontro domenica 16 gennaio, alle ore 10, mi vedrò costretto ad occupare lo Stretto di Messina per protestare contro le norme Green Pass che regolano il traghettamento non solo da e per la Sicilia, ma anche per la Sardegna e tutte le Isole”.
Questo il testo della lettera
“Ill.mi Signor Presidente del Consiglio e Signor Ministro,
già con le mie due precedenti note (prot. 3991 del 9/1/2022 e prot. 10054 del 14/1/2022) avevo inteso mettere in evidenza come le disposizioni introdotte con il D.L. 229 del 30/12/2021 art. 1 comma 2 abbiano di fatto interrotto la continuità territoriale da e per la Sicilia per tutti quei soggetti che non siano muniti di un ciclo completo di vaccinazione (o che non possano esibire un certificato di esenzione o guarigione), chiedendo l’introduzione di una deroga o di una disposizione attuativa che consentisse, medio tempore, ossia fino a quando non sia completato il ciclo vaccinale, di salire sulle navi che collegano la Sicilia con la Calabria (e viceversa).
La difesa del diritto alla continuità territoriale della Sicilia non rappresenta una mera battaglia politica, ma costituisce una plastica rappresentazione di come le disposizioni adottate dal Governo non abbiano tenuto conto della specificità dell’area dello Stretto, che viene attraversata ogni anno da un milione di pendolari che, vivendo su una delle due sponde, ogni giorno attraversano lo Stretto a bordo dei mezzi delle compagnie di navigazione per motivi di lavoro e/o di studio.
In tal senso, ho evidenziato altresì come l’Ordinanza adottata dal Ministro della Salute in data 9 gennaio 2022, nell’introdurre una deroga (dal 10/1/2022 al 10/2/2022) esclusivamente per gli spostamenti da e per le isole minori anche senza il green pass rafforzato per le sole comprovate ragioni di salute o per la frequenza scolastica, abbia rappresentato una ulteriore mortificazione del diritto dei siciliani alla continuità territoriale, atteso che ciò che può essere consentito – ancorchè in via straordinaria e temporanea – ai residenti e viaggiatori da e per le isole minori non può certamente essere negato ai residenti e viaggiatori da e per la Sicilia (o per la Sardegna, ovviamente).
Avevo inteso con le superiori note porre anche in evidenza l’assenza di disposizioni che garantissero l’accesso ai mezzi di trasporto (recte, le navi) per consentire il rientro presso l’abitazione, residenza e domicilio sottolineando come ciò costituisse l’espressione di una dimenticanza che assume il carattere della trascuratezza verso un diritto legittimo di ogni cittadino, che è quello di potere fare rientro a casa propria.
Non ultimo, ho rappresentato che il diritto alla salute, per il cui esercizio troppo spesso i Siciliani sono costretti a recarsi nelle regioni del centro e nord Italia, non può essere sacrificato in favore di un “obbligo vaccinale” che viene imposto in modo surrettizio, ossia imponendo alle persone una vaccinazione che viene definita “volontaria” ma senza la quale viene impedito di potersi muoversi liberamente, di fare rientro nella propria dimora o di ricevere le cure mediche.
Confidando nella sensibilità delle più alte cariche dello Stato, ho atteso una risposta che mi auguravo fosse esaustiva e solerte, ricevendo invece solo un silenzio che reputo offensivo considerata la delicatezza dei temi trattati e il rango primario dei diritti lesi dalle superiori disposizioni, e che pertanto mi risulta assolutamente inaccettabile.
L’articolato quadro normativo imbastito per effetto delle disposizioni emanate negli ultimi mesi ha generato un complesso di disposizioni che finiscono con il sovrapporsi in modo non sempre armonico e che pertanto procedo ad elencare al fine di rendere maggiormente chiare le ragioni della presente nota:
• Con D.L. n. 224 del 23/12/2021 art. 3 a decorrere dal 1° febbraio 2022 la durata delle certificazioni derivanti dal ciclo di vaccinazione completo o da guarigione è stata ridotta a 6 mesi;
• Con D.L. n. 229 del 30/12/2021 art. 1 comma 2, a decorrere dal 10 gennaio 2022 l’accesso ai mezzi di trasporto viene consentito solo ai soggetti muniti di c.d. green pass rafforzato (ciclo di vaccinazione completo o con richiamo; certificato esenzione o certificato guarigione);
• Con Ordinanza del Ministero della Salute del 9/1/2022 art. 1 comma 1 dal 10 gennaio 2022 al 10 febbraio 2022 sono consentiti gli spostamenti da e per le isole minori senza il super green pass solo per comprovate ragioni di salute e per la frequenza scolastica;
• Con D.L. n. 1 del 7/1/2022 art. 1 comma 1 a decorrere dall’8 gennaio fino al 15 giugno 2022, le persone che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età (o che lo compiranno nel detto periodo, art. 1 comma 3 ) sono tenute ad eseguire la vaccinazione completa;
• Con D.L. n. 1 del 7/1/2022 art. 1 comma 3 a decorrere dal 15 febbraio 2022 le persone che abbiano compiuto i 50 anni di età e che non possiedano il c.d. super green pass non possono accedere ai luoghi di lavoro pubblici o privati.

Orbene, ritengo che il superiore quadro di riepilogo consente di comprendere la palese discriminazione dei diritti fondamentali realizzata a discapito proprio della continuità territoriale.
Difatti, sia l’Ordinanza del Ministro della Salute che il D.L. n. 1/2022 hanno introdotto un regime transitorio al fine di consentire agli interessati di potere completare la vaccinazione (per garantire la frequenza scolastica e la libertà delle cure mediche previsto dall’Ordinanza del Ministero della Salute, e per potere accedere al lavoro nel caso del D.L. 1/2022), per cui risulta ancor più inspiegabile ed inaccettabile che l’obbligo vaccinale sia stato imposto per accedere ai mezzi di trasporto senza tenere conto che, dalla data della sua entrata in vigore (10/1/2022) sono necessari non meno di 42 giorni per completare il ciclo delle vaccinazioni ai quali si deve aggiungere il tempo necessario per ricevere la relativa certificazione da parte del ministero della Salute.
Il paradosso normativo è dunque evidente: a chi è arrivato in Sicilia prima del 30/12/2021 (data di pubblicazione del D.L. 229/2021) esibendo solo il green pass semplice (il tampone), non è stato concesso neppure il tempo minimo necessario per recarsi in un hub vaccinale e ricevere le due dosi di vaccino, bloccandolo di fatto sull’Isola (ma il discorso vale anche per la Sardegna). Con l’aggravante che mentre gli spostamenti sulla terraferma possono sempre essere eseguiti a bordo di mezzi di trasporto privati, negli spostamenti da e verso le Isole maggiori l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici non può essere (facilmente) sostituito con i mezzi privati.
In questi giorni ho ricevuto numerose segnalazioni da parte di persone che hanno denunciato come, per effetto delle limitazioni introdotte dal D.L. 229/2021 art. 1 comma 2, non potranno lasciare la Sicilia per recarsi presso destinazioni dove avevano già prenotato (prima della pubblicazione del decreto) visite mediche o per prendere servizio, o per ragioni di famiglia.
Il discorso vale anche a contrario, considerate le numerose segnalazioni che ho ricevuto da parte di persone che avrebbero dovuto raggiungere la Sicilia ma che non possono farlo per effetto delle superiori disposizioni.
Ritengo evidente che un tale assetto normativo, lungi dal realizzare la dichiarata tutela della salute pubblica, si sia invece rivelato nei fatti (e sicuramente anche a discapito delle finalità che si intendevano perseguire) una forma di discriminazione che lede inesorabilmente il diritto alla libera circolazione, alla salute, al lavoro, alla istruzione, ossia a quel complesso di diritti fondamentali che trovano espressa tutela nella Costituzione italiana.
Le superiori considerazioni sono evidentemente state condivise anche dal Tribunale di Reggio Calabria che, in data odierna, decidendo sulla domanda cautelare proposta da un cittadino siciliano al quale, per effetto delle disposizioni dettate dal D.L. 229/2021 art. 1 comma 2, era stato negato l’accesso alla nave per fare rientro nella propria abitazione sita nel Comune di Terrasini, ha ordinato alla compagnia di navigazione di imbarcare l’autovettura del ricorrente disponendo che lo stesso eseguisse un test rapido che ne certificasse la negatività al covid-19 ed indossasse per tutto il tempo della traversata una mascherina FFP2.
L’accoglimento della misura cautelare, ancorchè con un provvedimento che sarà oggetto di discussione alla prossima udienza collegiale fissata per il 9 febbraio 2022, rende evidente come la lesione arrecata dalle disposizioni innanzi citate sia stata giudicata illegittima e “corretta” dal Giudice Civile.
Per quanto sopra, nel confermare la piena adesione di questa Amministrazione Comunale alla campagna di vaccinazione, ribadisco ancora una volta la necessità che questo Governo adotti una misura transitoria che non precluda ai cittadini il diritto alla libera circolazione, concedendo loro il tempo necessario per ottenere la certificazione da vaccinazione completa (prima e seconda dose) o che, nel caso in cui non intendano vaccinarsi, consenta comunque loro di non dovere sacrificare i diritti primari dell’abitazione e della tutela della libertà delle cure mediche.
Ritengo che le superiori finalità possano essere raggiunte introducendo una norma transitoria che preveda un termine di 60 giorni entro il quale chiunque non sia già in possesso del c.d. super green pass potrà continuare a utilizzare i mezzi di trasporto per comprovate ragioni di salute, per la frequenza scolastica, per fare rientro nella propria abitazione, residenza o domicilio, confermando l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 per tutta la durata del trasporto.
In tal modo si consentirebbe a chi non ritiene di volersi vaccinare e che si trovi fuori dalla propria Regione, di fare rientro nella propria abitazione, residenza o domicilio, mentre chi volesse aderire alla campagna di vaccinazione avrebbe il tempo sufficiente per farlo e dotarsi della relativa certificazione senza subire alcuna limitazione.
Ritengo inoltre che la proposta innanzi avanzata costituisca un valido strumento per garantire il diritto dei cittadini a vedere tutelata la continuità territoriale continuando a perseguire la volontà di estendere la vaccinazione al maggior numero di persone per la tutela della salute pubblica.
Al contempo non posso trascurare di osservare che l’eventuale mancato riscontro alla presente nota (come alle due che l’hanno preceduta) e l’assenza di qualsiasi provvedimento correttivo, anche di carattere straordinario e transitorio, dovranno essere fortemente stigmatizzati anche attraverso una pacifica ma orgogliosa manifestazione di protesta con la quale intendo rivendicare il diritto dei cittadini siciliani al rispetto dei loro diritti fondamentali.
Nel porgere distinti saluti esprimo pertanto l’auspicio che le SS.LL. sappiano farsi interpreti della presente richiesta, adottando un provvedimento che restituisca ai siciliani la dignità dello status di cittadini italiani della quale sono stati privati per effetto di una disposizione che violando la continuità territoriale li ha fatti retrocedere allo status di isolani e isolati”.

Domani, 27, intensa attività deliberativa compreso Bilancio, al Comune di Messina

Sala Consiglio Comunale di Messina-SUD LIBERTA’

 

Per lunedì 27, alle ore 15, è stata indetta una nuova seduta di Consiglio comunale per proseguire l’attività deliberativa. I lavori d’Aula prevedono il seguente ordine del giorno: regolamento per la concessione in uso temporaneo delle sale e per la cura del decoro di Palazzo Zanca; nomina di due Consiglieri comunali all’interno del gruppo di coordinamento delle Società ai sensi dell’art. 17 del Regolamento sul sistema dei controlli interni; modifiche agli articoli 2, 3 e 7 del regolamento comunale per l’utilizzo del Palazzo della Cultura “Antonello da Messina” approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 124 del 10/07/2020; approvazione nuovo Statuto comunale; proposta di conferimento cittadinanza onoraria al Dipartimento Militare di Medicina Legale di Messina; cinque proposte di acquisizione al Patrimonio Comunale di manufatti abusivi.

Determinazioni conseguenti ai sensi dell’art. 31 comma 5 D.P.R. 380/01 e successive modificazioni e integrazioni come recepito dalla Legge regionale 16/2016; modifiche al vigente Regolamento del Consiglio comunale di Messina; approvazione del Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni del Patrimonio Immobiliare Comunale ai sensi della Legge 06.08.2008 n. 133; Rendiconto di Gestione Esercizio Finanziario 2020; DUP 2022-2024-Bilancio di Previsione Finanziario 2022-2024; costituzione Fondazione Missenion; revisione periodica delle partecipazioni pubbliche art. 20 D. Lgs. n. 175/2016 come modificato dal Decreto Legislativo 16 giugno 2017 n. 100 – ricognizione partecipazione possedute – individuazione azioni di razionalizzazione per l’anno 2020; approvazione Regolamento comunale di istituzione e disciplina del mercato dell’usato; e ventuno riconoscimenti di debiti fuori bilancio. Le dodici interrogazioni interessano il Pilone di Torre Faro, il Belvedere Cristo Re, la creazione di un Centro di accoglienza per mariti e padri separati, la richiesta di installazione di dissuasori in via Alfonso Giacomo Borelli, la viabilità nella S.S. 114 tratto via Adolfo Celi – mancanza di parcheggi per i residenti, il progetto di ampliamento delle strade di accesso ad Ortoliuzzo, l’emergenza abitativa, l’utilizzo della tassa di soggiorno, l’organizzazione di parcheggio in via Giuseppe Sciva, le condizioni di sicurezza ingresso scuola Cesareo, viabilità e isolamento zona Puntale Arena-Gravitelli e le condizioni del cortile esterno della scuola I.C. Mazzini in via Oratorio. Nella seduta di mercoledì 22 il Consiglio ha approvato, con otto voti favorevoli, tre astenuti e due contrari, il provvedimento di modifica dello statuto dell’Agenzia Comunale per il Risanamento e la riqualificazione urbana della città di Messina denominata A.RIS.ME’. L’Aula ha anche esitato favorevolmente il riconoscimento di un debito fuori bilancio.

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