De Luca (M5S): “Gravissima la leggerezza della Regione Sicilia sulle performance dei dirigenti degli uffici promossi in massa. E’ una vera vergogna”

“Il rinvio della parifica del bilancio della Regione del 2020 e le troppe criticità sollevate dai magistrati contabili rappresentano l’eloquente e pesantissimo giudizio della Corte dei conti sull’operato dell’esecutivo Musumeci, un governo fallimentare, la cui unica nota di rilievo è stata quella di togliere il disturbo con anticipo”.

Così il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca al verdetto della magistratura contabile sui conti della Regione.Riportiamo il Comunicato stampa di De Luca:

“É andata peggio delle peggiori previsioni – dice Antonio De Luca – ora, altro che Finanziaria approvata per tempo, qui si bloccano le spese per centinaia di milioni di euro per investimenti e le assunzioni nei centri per l’impiego e nell’amministrazione regionale. A fare le spese di tutto ciò saranno i siciliani. Schifani, piuttosto che rivendicare la continuità col governo Musumeci, dovrebbe vergognarsene e, soprattutto, provare a cambiare rotta rispetto al passato. Intanto ritiri le variazioni di bilancio e prepari l’esercizio provvisorio”.

“La sollevazione della legittimità costituzionale per il ripiano di 2, 2 miliardi spalmati in dieci anni operato dalla Regione costringe ora il governo a trovare in tempi brevissimi grossissime risorse che rischiano di penalizzare ulteriormente i siciliani. Gravissime ci appaiono pure i rilievi della Corte su diversi profili interpretativi, considerati scorretti, la difficoltà nel recupero del vecchio disavanzo e l’assenza di riforme strutturali evidenziati.

Gravissime, a nostro avviso, sono pure la leggerezza sulle performance dei dirigenti ‘promossi’ praticamente in massa con la più alta valutazione. Stessa cosa per i non dirigenti, Come dire, niente di nuovo sotto il sole: anni fa denunciammo, con tanto di documentazione acquisita tramite accesso agli atti, i giudizi più che benevoli per i dirigenti, alcuni dei quali con altissime pagelle solo per aver mandato e mail o tenuto in ordine l’archivio, praticamente il minimo sindacale in qualsiasi ufficio, Ebbene, a parte il clamore mediatico di allora, pare che dopo anni sia cambiato poco o nulla. Schifani ne prenda atto”.

Emergenza bollette: intervento della Regione Sicilia

 

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Foto Reg. Sicilia  (Uff.Stampa)

 

Ventidue milioni di euro a favore degli enti locali siciliani per far fronte all’emergenza del caro bollette. ll via libera -comunica la Regione siciliana (Ufficio stampa) è arrivato dal governo Schifani, che ha varato un intervento finanziario straordinario, grazie a una ricognizione di risorse da parte dell’assessore all’Economia, Marco Falcone. La norma è inserita all’interno del disegno di legge di variazione di bilancio. Venti milioni di euro sono destinati ai Comuni e verranno ripartiti in base alla popolazione. Gli altri due milioni (divisi per il 40% in base alla popolazione e per il 60% in base al numero delle classi scolastiche) andranno alle ex Province, ai sei Liberi consorzi di Comuni e alle tre Città metropolitane.
«L’emergenza legata al caro bollette – evidenzia il presidente Schifani – sta affliggendo anche gli enti locali siciliani, il governo della Regione ha ritenuto di dover intervenire con questo stanziamento per far in modo che possano garantire la continuità dei servizi erogati ai cittadini».
 
«Abbiamo raggiunto – sottolinea l’assessore alle Autonomie locali Andrea Barbaro Messina – un traguardo importante, dando così la possibilità ai Comuni di alleviare il pesante fardello del pagamento delle bollette dell’energia elettrica. In questo momento è l’importo massimo che potevamo corrispondere. Le somme non sono state sottratte al fondo delle Autonomie locali, si tratta di risorse aggiuntive. Questo contributo straordinario permetterà di evitare ai Comuni il dissesto finanziario».

Bilancio della Regione siciliana, la Corte dei conti contesta le spese del precedente governo regionale

03/08/2020 - Corte dei Conti: responsabilità amministrativa ...

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Palermo,

Sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei conti, il bilancio 2020 della Regione Siciliana. Negli uffici di Palazzo d’Orleans è giunta una relazione dei magistrati della Corte dei conti che contesta oltre un miliardo di spese effettuate sulla base del documento messo a punto dal precedente governo regionale.     Per i magistrati contabili, c’è la modalità di copertura del disavanzo della Regione con la decisione di rateizzarlo in dieci tranche anziché tre.

La strada fu scelta dal governo Musumeci in base all’accordo che sarebbe stato poi firmato con lo Stato e consentì di vincolare soltanto 461 milioni di euro a fronte di una rata complessiva di 1,3 miliardi. L’accordo con Roma arrivò, però, soltanto nel 2021 e ora la Corte dei conti contesta il bilancio in quanto, a suo avviso, avrebbe dovuto essere realizzato con le vecchie norme.

Tra le contestazioni dei magistrati contabili ci sarebbe anche il finanziamento delle autolinee pubbliche e private in forza di una legge poi dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale. A questo punto la Regione potrà fornire entro metà novembre le sue controdeduzioni, poi saranno le sezioni riunite della Corte dei conti, a dicembre, a esprimersi con il giudizio di parifica che potrebbe costringere il nuovo governo a trovare circa 1,1 miliardi con una manovra.

“Afferma Cateno De Luca :   “. Il governo Musumeci, quello dalle carte in regola, ha approvato i bilanci senza tenere conto delle norme vigenti al momento dell’approvazione. Nel 2019 è stato proposto un bilancio in violazione del diritto di base. La Corte dei conti fa riferimento ad uno squilibrio di circa un miliardo ma noi sappiamo che in realtà il buco è molto più profondo……”

 

Il Presidente Schifani presenta ufficialmente la Giunta: «Partiamo compatti, ci aspettano grandi emergenze”

IL DESTINO  DELLA SICILIA NELLE MANI  DELLA  NUOVA  GIUNTA REGIONALE

 

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Foto Reg. Sicilia 

 

Palermo

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, – come abbiamo pubblicato ieri ,- stamattina nella Sala Alessi di Palazzo d’Orleans ha presentato i dodici assessori della Giunta regionale.«Finalmente si parte: compatti, coesi, con la volontà di fare in modo che alcune cose possano cambiare nella macchina regionale. Ci aspettano grandissime emergenze da affrontare con estrema urgenza, da far tremare i polsi». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che stamattina nella Sala Alessi di Palazzo d’Orleans ha presentato i dodici assessori della Giunta regionale.
Il presidente ha elencato le priorità che segneranno l’agenda del governo fin dai prossimi giorni: «La parifica di Bilancio 2020, con le contestazioni della Corte dei conti su cui la Regione sta predisponendo un’articolatissima difesa; il rendiconto generale 2021 e la conseguente parifica; l’esercizio finanziario del 2022, con il relativo rendiconto; la nuova Legge di Stabilità 2023 e il Bilancio 2023/25; la definizione e il completamento degli interventi a valere sul Pnrr; il completamento degli obiettivi previsti dai programmi comunitari la cui chiusura è fissata per il 31 dicembre 2023; l’avvio degli interventi della nuova programmazione 2021/27; la definizione di forme di aiuti per le famiglie e le imprese; la riorganizzazione dell’amministrazione regionale e l’apertura dei tavoli di confronto con il governo nazionale su questioni di particolare rilevanza per la Regione Siciliana, fra cui crisi Lukoil, autonomia differenziata, ponte sullo Stretto, trattativa con il Mef per la chiusura di un pre-contenzioso che ci vede creditori di circa 600 milioni per mancato incasso di accise relative alla sanità».
«Questa – ha continuato il governatore – deve essere una Regione capace di attirare gli investimenti. Cercheremo di approvare le norme finalizzate a sveltire e accelerare i processi decisionali. Sarà una sfida perché occorrerà intervenire sia sul piano legislativo, ma anche su quello della burocrazia, che io rispetto. Ho istituito un comitato per vigilare sulla situazione del Pnrr: lavoreremo anche sul controllo dei flussi finanziari e costituirò un organo ristretto e autorevole, composto da persone di altissimo profilo istituzionale per verificare eventuali anomalie e scongiurare ogni rischio di aggressione della criminalità organizzata.
Perché – ha voluto sottolineare Schifani – la mafia non è né di destra né di sinistra, ma punta soltanto a tutelare i propri interessi». «Sono impegnato – ha aggiunto – a dare il massimo in questa avventura al quale sono stato chiamato dai partiti del centrodestra e per garantire l’unità della coalizione nella mia azione di governo e in quella politica di coordinamento». «Ho scelto persone di livello, che hanno esperienza e che daranno il massimo», ha detto riferendosi alla composizione della giunta. «Interverremo anche sulla rotazione dei direttori generali, nella logica del raggiungimento dell’efficienza».
«Mi metto a disposizione della mia terra – ha concluso il presidente – per assicurare ai siciliani un cambiamento che si traduca in una maggiore efficienza amministrativa, crescita del Pil, attrazione di investimenti e aumento dei posti di lavoro che porti i giovani a non lasciare la propria terra. Garantiremo il massimo contrasto alla criminalità organizzata, con un’azione di governo rigorosa anche nei confronti dei reati contro la pubblica amministrazione». Al termine della presentazione a Palazzo d’Orléans gli assessori hanno prestato giuramento durante una seduta dell’Assemblea regionale siciliana dinanzi al presidente Schifani. In allegato le foto della giunta al completo a Palazzo d’Orleans
Lavoro, in Sicilia disoccupazione tra i giovani in calo ...

Pronta la Giunta della Regione Sicilia: accordi e nomine, sostituzioni improvvise e scontenti

LE    NUOVE  POLTRONE  DEL  POTERE   SICILIANO – 

 

 

Il governo siciliano presieduto da Renato Schifani ed i partiti    hanno confezionato  l’ organo di governo deliberativo e nominato  gli assessori regionali

 

Domani, alle 11,conferenza stampa di presentazione della giunta del governo Schifani che presterà giuramento.   Tutto secondo copione con alcune eccezioni.Gli ultimi nodi sulle nomine- informano alla Presidenza – sono stati sciolti durante la notte per la sostituzione di  Giusi Savarino e Giorgio Assenza  con  Francesco Scarpinato (consigliere al Comune di Palermo) e Elena Pagana (ex deputato del M5S ora in FdI e moglie dell’ex assessore alla Salute Ruggero Razza).

Francesco Scarpinato  avrà delega al Turismo,secondo gli accordi mentre per Elena Pagana dovrebbe esserci l’assessorato al Territorio e Ambiente.

Per  FdI ci sono ancora Alessandro Aricò (Infrastrutture) ed Elvira Amata (Beni culturali); per Forza Italia ci sarebbero Marco Falcone all’Economia, Edy Tamajo alle Attività produttive e rimane Giovanna Volo alla Sanità; per la Lega Luca Sammartino (Agricoltura) e Mimmo Turano (Istruzione); per l’Mpa Roberto Di Mauro dovrebbe guidare l’Energia e per la Dc dovrebbero essere assessori Nuccia Albano (Famiglia) e Andrea Messina (Enti Locali).

 

Comune di Palermo: “Necessario avviare processi di partecipazione democratica..”

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Perviene in Redazione una nota del Comune di Palermo, sulla “Democrazia partecipata” Gli autori sono i consiglieri  Di Gangi, Forello e Carmelo Miceli.  La pubblichiamo così come già comunicato.

 

“Collaborazione, Condivisione, Inclusione, Rendicontazione e Sviluppo sostenibile.

Queste le parole chiave del nuovo regolamento comunale per l’utilizzo di somme con democrazia partecipata, approvato oggi dal Consiglio comunale all’unanimità, con il voto favorevole su un maxi emendamento sottoscritto da tutti i gruppi politici e predisposto dalla Commissione Bilancio, di concerto con le commissioni Solidarietà Sociale, Cultura e Affari generali.

Il regolamento permetterà di avviare le procedure previste dalla legge regionale 5 del 2014 che obbliga i comuni ad utilizzare almeno il 2% delle somme trasferite dalla Regione per progetti che siano stati scelti direttamente dai cittadini. L’assenza del Regolamento ha costretto il Comune di Palermo a restituire in passato fra 250 e 300 mila euro ogni anno.

Commentando l’approvazione, i componenti della Commissione Bilancio Mariangela Di Gangi, Ugo Forello e Carmelo Miceli hanno affermato che “si tratta di un risultato importante in termini pratici e in termini politici, innanzitutto perché conferma che un positivo spirito collaborativo fra tutte le forze politiche, fra maggioranza e opposizione può contribuire a superare criticità e problemi. In termini pratici, col nuovo Regolamento sarà possibile avviare dei processi di partecipazione e decisione democratica che coinvolgeranno tutti i cittadini e le cittadine, che potranno proporre progetti utili per la nostra comunità e vederli realizzati con i fondi regionali.

L’attivazione di questi meccanismi e processi di partecipazione – concludono – rappresenta un primo passo perché l’Amministrazione e il Consiglio si aprano a strumenti di coinvolgimento diretto della cittadinanza, non solo lì dove obbligatorio come per il PRG, ma anche per altri fondamentali strumenti di programmazione e gestione, come il bilancio.”

Il Regolamento approvato prevede un sistema articolato per la presentazione e votazione da parte dei cittadini e delle cittadine, delle proposte di iniziative da realizzare con i fondi regionali, con la supervisione di una “Conferenza per la democrazia partecipata” presieduta dal Presidente del Consiglio comunale e con la rappresentanza di tutte le Commissioni e gruppi consiliari: “uno strumento – concludono Di Gangi, Forello e Miceli – per rafforzare il legame fra luoghi della rappresentanza e istanze dei cittadini e delle cittadine”.

Trasformazione urbanistica a Napoli Est: “migliorare i servizi – spiega il Sindaco Manfredi- legati all’alta velocità”

Monumenti a Napoli: i più belli ed imperdibili - Napoli Fans

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Napoli,

Il progetto su Napoli est – comunica l’Ente comunale – al centro dei lavori della commissione consiliare Urbanistica, presieduta da Massimo Pepe, a cui hanno partecipato il sindaco Gaetano Manfredi e gli assessori Laura Lieto e Edoardo Cosenza. Obiettivo dell’incontro è stato quello di definire la posizione del Comune di Napoli da portare in sede di conferenza dei servizi con il gruppo Ferrovie dello Stato per la realizzazione del progetto Napoli Porta Est. Ferrovie, ha spiegato il Sindaco, sta proponendo un piano di trasformazione urbanistica presso tutti gli scali ferroviari italiani.

La proposta progettuale prevede anche per Napoli un intervento, in linea con quanto realizzato in altre grandi città, per un’estensione di circa 126.800 metri quadrati, più del doppio della quota disponibile nelle previsioni del Piano Regolatore. Una richiesta giudicata eccessiva dall’amministrazione comunale, perché crea un carico urbanistico eccessivo per l’area. Per il sindaco Gaetano Manfredi il progetto Porta Est è un intervento strategico perché il nodo infrastrutturale di Napoli est è fondamentale per completare il progetto di piazza Garibaldi e superare l’intasamento insostenibile e l’inquinamento dell’area, un’esigenza che non è separata dal ruolo del Centro Direzionale. Qui occorre cambiare la destinazione d’uso, perché quella di servizi non è più adeguata ai tempi di oggi. Fondamentale per il futuro del Centro Direzionale, ha aggiunto il Sindaco, è affrontare il tema dell’accessibilità, dando ad esso l’accesso diretto con la stazione ferroviaria, così da essere il centro di tutti i servizi legati all’alta velocità.

L’applicazione attuale, secondo il Piano regolatore, sulla superficie fondiaria determina una superficie lorda di pavimento pari a circa 57 mila metri quadrati, ha spiegato Laura Lieto, assessora all’Urbanistica, mentre la legge regionale prevede un incremento del 20 per cento delle cubature, che è stimato di 14mila e 800 mq circa. Quindi la proposta che l’amministrazione porterà in conferenza dei servizi è di aggiungere ai 68.896 mq di partenza, un incremento del 15 per cento da dedicare a beni, servizi e interventi di edilizia residenziale sociale e di mercato, per un totale di 81 mila mq.

Il presidente Massimo Pepe ha sintetizzato che va trovato un punto di equilibrio tra la richiesta di Ferrovie dello Stato e ciò che è possibile concedere tenendo conto che la Regione ha già previsto la possibilità di un incremento volumetrico del 20 per cento rispetto ai parametri del piano regolatore. Il giudizio positivo sul progetto, ha continuato il presidente, va integrato con le proposte avanzate dai consiglieri e deve tenere conto sia della riqualificazione del Centro Direzionale sia del recupero delle strutture sportive non utilizzate.

Comune di Catania, proroga della Tari

 

Municipio
Il Comune di Catania -Archivi Sud Libertà-

 

 

 

Il Consiglio comunale comunica di aver approvato, nella seduta di prosecuzione di ieri sera, la proroga al 31 ottobre della scadenza relativa alla terza rata di versamento della Tari 2022, precedentemente fissata per il 16 settembre.
Con venti consiglieri favorevoli e un astenuto, il civico consesso ha dato il via libera alla proposta dell’Amministrazione comunale, presente con i nuovi vertici: il Commissario Straordinario Federico Portoghese, affiancato, nell’apertura di martedì, dal Vice Commissario Bernardo Campo.
Il provvedimento, volto a favorire i cittadini in un periodo di gravi difficoltà economiche,  riguarda in particolare la modifica dell’art 5, comma 3, capo 1, della disciplina generale del regolamento Iuc che era stato approvato con deliberazione consiliare del 10 giugno 2014.
L’Aula si è anche espressa favorevolmente, all’unanimità dei venti consiglieri presenti, sul regolamento per la gestione delle sponsorizzazioni del Comune e la modifica al regolamento per la concessione del patrocinio, provvedimenti funzionali in particolare all’adeguamento alle novità legislative e modifiche normative in materia.
La trattazione riguardante la fusione Catania rete gas -Sidra è stata rinviata martedì sera dall’Assemblea cittadina, con la votazione di una pregiudiziale.

Di Paola, “l’alleanza con il Pd reggeva solo sulla carta, Conte ha tirato le somme e Letta si dice esterrefatto del voltafaccia del leader del M5S

 

 

Nuccio Di Paola, referente per il M5S Sicilia e neo candidato in Sicilia alla presidenza della Regione per il M5S. afferma sulla propria candidatura . “Abbiamo fatto il possibile e ce l’abbiamo messa veramente tutta per salvare l’alleanza, pur in un quadro nazionale mutato e quasi impossibile, ma il Pd, arrogante, è rimasto arroccato sulle sue posizioni. Il partito democratico siciliano si è mostrato tale e quale a quello nazionale, col quale era venuta completamente meno la fiducia. Con queste premesse continuare a portare avanti un’alleanza che giorno dopo giorno reggeva solo sulla carta era praticamente diventato impossibile. Se si creano tutte le condizioni per una rottura, poi si devono accettarne anche le inevitabili conseguenze. Giuseppe Conte ha solo tirato le somme”. Anche se Letta si dice ora esterrefatto per il voltafaccia di Conte..
“Adesso, con forza – continua Di Paola – dobbiamo ripartire subito per dare una possibilità alla Sicilia. Correremo non da soli, ma con i siciliani, come abbiamo sempre fatto in passato con ottimi risultati, che arriveranno anche questa volta, consci come siamo che per l’ennesima volta saremo dalla parte giusta, quella del cittadino, che abbiamo messo sempre al centro della nostra azione politica. Ringrazio Conte per avermi scelto come candidato presidente. Darò il massimo per ripagarlo di questa fiducia”.

“Voglio puntualizzare – aggiunge Di Paola – che Giuseppe Conte non ha mai chiesto, né ha mai avuto sondaggi sugli scenari elettorali siciliani tra le mani: la notizia per cui il M5S ha rotto in Sicilia per vantaggio elettorale è falsa, usata probabilmente per distogliere l’attenzione dal tema degli impresentabili del Pd”.

“Ci dispiace – conclude Di Paola – per Caterina Chinnici, persona corretta, ma probabilmente anche lei vittima del comportamento arrogante del Pd”.

Catania : Salvo Pogliese -sospeso per peculato ” (le note spese pazze all’Ars”) si dimette da Sindaco

 

Salvo Pogliese, sindaco di Catania sospeso dall’incarico in applicazione della legge Severino per la sua condanna per peculato in merito alle cosiddette ‘spese pazze’ all’Ars quando era parlamentare regionale si è dimesso. 

Il comunicato reca la sua firma “.Oggi ho presentato -afferma Pogliese – le mie dimissioni da sindaco di Catania. E’ stata una scelta molto sofferta e a lungo ponderata e il momento era già stato individuato ben prima della crisi, imprevedibile, del Governo Draghi”. Lo afferma Salvo Pogliese, sindaco di Catania sospeso dall’incarico in applicazione della legge Severino per la sua condanna per peculato in merito alle cosiddette ‘spese pazze’ all’Ars quando era parlamentare regionale.

Il sindaco sospeso di Catania, Salvo Pogliese: "Mi dimetto, scelta  sofferta" - Gazzetta del Sud

“Le mie dimissioni – aggiunge – sono sempre aleggiate fra gli addetti ai lavori e sulla stampa, seppure chi le invocasse di giorno facesse di tutto per scongiurarle di notte”.

“Adesso ho la serenità per fare quello che immaginavo già da mesi – ricorda Pogliese – la serenità di chi ha dato tutto sé stesso per rispettare la propria Città e il mandato ricevuto dai cittadini, con l’unico dispiacere di non aver concluso, mio malgrado, un percorso che ha già dato frutti importanti in termini di obiettivi raggiunti”.

“Lascio – continua Pogliese – anche nella fondata speranza di poter dimostrare come la mia vicenda giudiziaria, causa della sospensione, si risolverà nell’unico modo possibile, dimostrando la mia totale e assoluta estraneità ai fatti contestati”. “Auguro alla mia Catania e ai miei concittadini – conclude – ogni bene e di proseguire sulla strada della rinascita, dopo anni resi molto complicati anche dalla pandemia e dalla crisi internazionale”.

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