Decreto sostegni, spicca il condono di 5000 euro delle vecchie cartelle solo a chi non supera un tetto di reddito

AGENZIA ENTRATE: ECCO LE LINEE GUIDA E IL MODELLO PER CONTRIBUTO A FONDO  PERDUTO - AliAutonomie

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sostegni che “è più o meno quello che sta già circolando. Tre quarti dell’importo sarà destinato alle imprese”, ha annunciato il premier Mario Draghi in conferenza stampa, al termine del Cdm. “Siamo consapevoli che si tratta di un intervento parziale e per questo” c’è l’ipotesi di “un secondo stanziamento in occasione della presentazione del Def”, ha aggiunto.

“I pagamenti inizieranno l’8 aprile per chi avrà fatto domanda, quindi 11 miliardi entreranno nell’economia nel mese di aprile”, ha quindi sottolineato Draghi aggiungendo che si tratta di “un “intervento significativo nei confronti dei meno abbienti, di coloro che hanno perso il lavoro e i sussidi di disoccupazione. Quindi si pensa a un’estensione del reddito di emergenza sia della platea sia degli importi stanziati”.

Sulle imprese c’è una parte destinata al ristoro o indennizzo delle imprese che operano nella montagna, molte poste di questo decreto sono indirizzate al turismo e c’è un provvedimento per gli autonomi per tutti i lavoratori inclusi i lavoratori del settore agricolo, con decontribuzione da due miliardi e mezzo, abbiamo aggiunto un miliardo e mezzo al miliardo precedentemente” stanziato, ha detto ancora Draghi ricordando che “il turismo è il settore più colpito e vale veramente la pena continuare a investire, perché a fine pandemia tornerà, perché fortunatamente è l’Italia, quindi quella del turismo è un’industria prospera e in grado di occupare molte persone”.

Riguardo lo  stralcio delle cartelle “questo in effetti è un condono, ma di multe di oltre 10 anni fa, che noi abbiamo contenuto nell’importo di 5000 euro” che al netto di sanzioni varie “corrispondono circa a 2500 euro” e “dentro un tetto, uno scaglione di reddito per cui questo azzeramento” permette “all’amministrazione di perseguire la lotta all’evasione in modo più efficiente”. “E’ chiaro che in questo caso qualcosa non funziona se uno Stato permette l’accumulo di milioni di cartelle che non si riescono ad esigere e per questo” nel decreto è prevista “una modifica delle norme della riscossione, in altre parole di vuole una riforma -spero piccola- del meccanismo di controllo e scarico delle cartelle”. “Il fatto di accedere a un condono non elimina il problema, permette un piccolo sollievo ma un vero sollievo viene da una riforma del meccanismo”, se si deve fare un condono “si deve fare per una parte piccola della platea dei contribuenti e forse quella che ha meno disponibilità e per importi molto limitati”.

Dunque sì alla cancellazione di vecchie cartelle, ma solo con un reddito Irpef che non superi i 30mila euro. Il colpo di bianchetto sulle cartelle varrà fino al 2011, mentre inizialmente avrebbe dovuto coprire il periodo 2000-2015. Fino al 2015, la mediazione raggiunta in Cdm, la cancellazione dovrebbe essere legata alla riforma per l’efficientamento del sistema della riscossione chiesta da Lega e Fi. Si tratta di vecchie cartelle fino a 5000 euro di importo, che a questo punto verranno cancellate solo per chi ha un reddito Irpef sotto i 30mila euro e non per tutti, come inizialmente previsto e caldeggiato da Lega, Fi e anche M5S, pur con alcuni distinguo.

Il decreto legge sostegni da 32 miliardi di euro ”si muove su margini di bilancio definiti dallo scostamento”. Si articola in ”5 linee di intervento”, afferma il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa che segue il Cdm. “Il principale contributo” è per le partite iva, con una platea potenziale di 5,7 milioni di soggetti. L’Agenzia delle entrate stima che circa 3 milioni riceveranno i fondi”, per una media di ”3.700 euro per soggetto”.

Il decreto prevede un capitolo salute e sicurezza, su cui ”stanziamo quasi 5 miliardi di euro. La posta principale e l’acquisto di vaccini e farmaci per 2,8 miliardi di euro”, ha affermato ancora il ministro dell’Economia. Altre risorse saranno destinate ”per la logistica e ogni altro intervento per la gestione della crisi pandemica che in buona parte” saranno gestiti da parte del commissario straordinario. Inoltre è previsto un intervento ” per creare un fondo per la produzione di vaccini in Italia”.

Il secondo pilatro del decreto legge sostegno ”è costituito da interventi per il sostegno del lavoro e per il contrasto della povertà, dove stanziamo circa 8 miliardi di euro’, ha aggiunto. “Vi sono vari interventi” per il settore del turismo. ”Poi che questi siano la risposta definitiva probabilmente no, probabilmente dovremmo tornarci su però sotto vari profili il decreto cerca di dare un sostegno al settore”, ha detto ancora. Le aziende del settore turistico, ricorda il ministro, ”ricevono interventi orizzontali, sono parte dell’intervento principale da 11 miliardi”. Poi c’è ”una parte di intervento di cui non abbiamo accennato prima che prevede un sostegno ai soggetti per i pagamenti delle bollette elettriche. Il settore è interessato anche dagli ”interventi per i lavoratori stagionali”, e sono previste misure ”per l’industria della neve che è stata colpita fortemente”. Infine ”vi sono alcuni interventi specifici per alcune filiere, come quella dei centri storici, quella collegata agli eventi”.

Giornata della memoria Covid: bandiere a mezz’asta in tutta Italia

 

Bandiere a mezz’asta in tutta Italia. Fico e Conte: “Fila camion Esercito immagine che non dimenticheremo mai”

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Camion dell’esercito a Bergamo trasportavano le bare dei morti verso i luoghi di sepoltura. Accadeva esattamente un anno fa, il 18 marzo, diventata Giornata nazionale per le vittime del Covid.

Da oggi in poi, come stabilito per legge, questa sarà dunque la data in cui si commemoreranno gli oltre 100mila italiani che hanno perso la vita a causa del coronavirus. Il presidente del Consiglio Mario Draghi è arrivato a Bergamo, città simbolo nella prima ondata dello scorso anno. Dopo aver deposto una corona di fiori al Cimitero monumentale della città, al Parco Martin Lutero alla Trucca si svolgerà l’inaugurazione del Bosco della Memoria con la cerimonia per la messa a dimora dei primi 100 alberi. Durante la commemorazione sono previsti saluti e interventi istituzionali.

Le iniziative e le cerimonie andranno in scena in tutta Italia. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha inviato una nota a tutti i sindaci italiani perché partecipino con un minuto di silenzio da osservare alle 11, in concomitanza con l’arrivo a Bergamo del presidente del Consiglio, al cospetto della bandiera italiana a mezz’asta.

Bandiere a mezz’asta al Quirinale. Dal palazzo della presidenza della Repubblica arrivano le immagini delle bandiere a lutto nella Giornata della memoria che ricordano le persone che hanno perso la vita a causa del Coronavirus. E “su iniziativa del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, oggi, giovedì 18 marzo, i presidenti delle commissioni rispetteranno un minuto di silenzio all’inizio delle attività parlamentari in ricordo delle vittime della pandemia Covid. Il Senato terrà le bandiere a mezz’asta e tutti i dipendenti rispetteranno un momento di silenzio alle ore 12”, si legge in un comunicato dell’ufficio stampa di palazzo Madama.

“Ci sono immagini che il nostro Paese non dimenticherà mai e che lo hanno segnato profondamente. Come quelle del 18 marzo dello scorso anno: i camion dell’esercito che a Bergamo trasportavano le bare dei morti verso i luoghi di sepoltura. Una dolorosa sequenza che restituiva in tutta la sua drammaticità la gravità dell’emergenza sanitaria. Quella data è stata scelta per la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid”, afferma il presidente della Camera, Roberto Fico in un videomessaggio. “Oltre centomila persone – riprende Fico – hanno perso la vita in Italia a causa del virus. Dietro questo numero ci sono le storie di intere famiglie devastate dal dolore per la perdita dei propri affetti, a cui va il nostro pensiero. Calamità sanitarie come quella che stiamo affrontando impongono di stringerci e agire come una comunità coesa. E richiamano le Istituzioni ad un impegno serio e concreto per rafforzare il Sistema sanitario nazionale, in cui lavorano uomini e donne che con dedizione, coraggio e generosità sono in prima linea quotidianamente al servizio della collettività”.

Afferma l’ex presidente del Consiglio e probabile leader del M5S, Giuseppe Conte, postando l’immagine dei camion dell’Esercito che trasportavano le bare dei morti per il Coronavirus fuori da Bergamo   :”Esattamente un anno fa questa fotografia, scattata da un balcone di Bergamo, si diffuse rapidamente in tutto il mondo, divenendo la tragica icona del nostro lutto nazionale. I camion militari che trasportavano fuori città centinaia di bare delle vittime della prima, grande ondata di Covid-19, ci costrinsero a misurarci con una ferita destinata ad aprire uno squarcio di dolore senza fine nella nostra comunità nazionale. Sono stati giorni terribili”. . “Il grande senso di responsabilità e la necessità di rimanere lucidi e reattivi ci hanno dato la forza per affrontare questa grande sofferenza collettiva. L’adesione dei cittadini allo slancio unitario di protezione dei più fragili ci ha consentito di non rimanere sopraffatti nel momento più duro della nostra storia più recente. Oggi è la Giornata nazionale dedicata alle vittime di questa pandemia. Il ricordo ci riporta a quei giorni in cui acquistammo tutti la piena consapevolezza che la salute dei nostri cittadini, anche dei più anziani e vulnerabili, sarebbe stato il valore supremo da difendere, la cifra della nostra civiltà.

“Fu allora che ci persuademmo che i sacrifici personali, grandi o piccoli che sarebbero stati, la solidarietà collettiva, la responsabilità condivisa sarebbero stati i nostri imperativi categorici. Il ricordo di tante vite spezzate, il dolore per tanti affetti perduti ci deve ora trasmettere la forza per vincere questa sfida. Abbiamo dimostrato di essere una grande comunità nei giorni del dolore. Dimostreremo di esserlo anche nei giorni della speranza e del riscatto. Li attendiamo presto”, conclude Conte.

 

Italia zona rossa a Pasqua 2021: più penalizzato il Sud dove le imprese e i giovani disoccupati non sanno più dove sbattere la testa

Italia ufficialmente zona rossa per Pasqua 2021. . Da lunedì 15 marzo fino al 6 aprile, quindi, le Regioni che avranno un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti passeranno automaticamente in zona rossa.

 il dl comprende misure valide da lunedì 15 marzo fino al 6 aprile per contrastare la diffusione del coronavirus. Tra le norme inserite anche quella che prevede che tutte le regioni in area gialla passino in arancione a partire da lunedì prossimo. 

Più penalizzato certamente il Sud dove le imprese e i giovani disoccupati non sanno più cosa fare per uscire dal tunnel

Servizio Polizia Locale - Città di Somma Lombardo

Il passaggio in zona rossa avverrà se l’indice Rt sarà superiore a 1,25. Le regole relative alla zona rossa verranno applicate nelle aree in cui l’incidenza supererà i 250 casi per 100mila abitanti. Le regioni in zona arancione potranno comunque decidere di adottare le regole proprie della zona rossa. La stretta che porterà tutta Italia in zona rossa durante le festività pasquali non si applica alla zona bianca.

“E’ prevista la facoltà per le Regioni di poter individuare, quando si è in arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l’incidenza” di Covid-19 “supera la soglia dei 250 casi su 100mila nella settimana, oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive”…

Il ministro si è soffermato anche sul tema vaccini, dopo le segnalazioni relative ad effetti gravi dopo la somministrazione di dosi AstraZeneca. “Negli ultimi 2 giorni abbiamo somministrato circa 200mila dosi ogni 24 ore”, per un totale quindi di circa 400mila vaccini anti-Covid. “In Italia tutti i vaccini utilizzati sono efficaci e sicuri e il vaccino è l’arma fondamentale che abbiamo per superare questa fase”.

Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale. Sarà comunque possibile spostarsi all’interno della propria regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone.

Nel dl trovano spazio anche i congedi parentali per alleviare le famiglie alle prese col nuovo giro di vite deciso dal governo. Il Consiglio dei ministri ha stanziato circa 290 milioni di risorse. “I congedi parentali, il diritto allo smartworking e il bonus baby sitter entrano nel decreto legge che abbiamo appena approvato in Consiglio dei Ministri”. . Tutelare le lavoratrici e i lavoratori -coro del governo – è una priorità, unitamente al diritto dei minori di essere accompagnati in questa fase di ripresa della didattica a distanza. I congedi saranno retroattivi dal 1 gennaio 2021 e retribuiti al 50% sotto i 14 anni. Dai 14 ai 16 saranno usufruibili senza retribuzione”, sottolinea.

 

Il futuro e la rifondazione del M5S ha un nome: Giuseppe Conte. “Sì al nuovo progetto pentastellato”

Vertice dello stato maggiore M5s a Roma con Grillo e Conte per discutere  della leadership del Movimento - Il Fatto Quotidiano

di    R.Lanza

Conte rappresenta il futuro dei pentastellati.  Disco verde anche del  comitato di garanzia -formato da Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri, anche se tra i dissidenti e l’attuale  Capo politico Crimi sussistono attriti e fibrillazioni per la fretta e la superficialità in cui è stato applicato alla lettera lo Statuto nella parte dell'”espulsione”

” Conte dovrà riflettere se fare un nuovo programma o intervenire, in maniera significativa, sullo statuto preesistente”. Altro elemento,fondamentale anch’esso, è avere il consenso generale anche tra i dissidenti o chi è fuoriuscito od espulso. Conte , notoriamente amato dal popolo italiano, rappresenterebbe l’elemento giusto, riuscirebbe – è  coro unanime – a mediare e aver la capacità di far rientrare i  contestatori.  Un mediatore d’eccezione, un federatore ben visto anche dai vertici del Pd, insomma un fuoriclasse che farà la differenza rispetto agli altri partiti.

Al vertice sul terrazzo all’hotel Forum con vista sui fori imperiali -presenti anche il presidente della Camera Roberto Fico, i ministri Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli ma anche Andrea Ciannavei, legale di fiducia del Movimento 5 Stelle e uomo di fidato di Davide Casaleggio- si è discusso dei futuri assetti.     Conte si assumerà anche la responsabilità civile del Movimento,  visto che il Movimento conserva nel proprio Dna le denunce contro la corruzione e l’immobilismo pubblico , sarebbe l’unico capace di respingere le onde negative  che sembrano avvolgere il  M5S.

Alcuni big del Movimento vorrebbero affiancare a Conte uno o due vice, per una dilatazione del potere anzichè’ nella mani di un’unica persona. Ma resta valida l’ipotesi di non ignorare il voto della base, che ha indicato la strada di una ‘governance’ a 5: uno dei possibili compromessi, potrebbe essere quello di trasformare il comitato direttivo in una sorta di ‘segreteria politica’, da affiancare a Conte. 

 “Una sfida cruciale per il Movimento,- sono alcuni commenti sui Social – una ristrutturazione integrale per trasformarlo in una forza politica sempre più aperta alla società civile, capace di diventare punto centrale di riferimento nell’attuale quadro politico e di avere un ruolo determinante da qui al 2050”.

Il coro unanime anche se Grillo e Conte si spiegheranno  successivamente alla cronaca<:“Il Movimento sarà la forza trainante della transizione ecologica e digitale, poggiando però su pilastri insostituibili, quei valori originari che lo hanno sempre contraddistinto: la tutela dell’ambiente, l’importanza dell’etica pubblica e della lotta alla corruzione, il contrasto delle diseguaglianze di genere, intergenerazionali, territoriali, la lotta contro le rendite di posizione e i privilegi, la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita democratica attraverso il rafforzamento degli istituti di democrazia diretta”,

Altri commenti autorevoli sui Social : “Giuseppe Conte sarà motore di grande cambiamento per il M5S come lo è stato per il Paese in questi anni. Con la sua disponibilità dimostra grande generosità e visione politica e accompagnerà una sfida centrale nello scenario politico dei prossimi anni. In alto i cuori!”.

Napoli,insediata e regolamentata “la Consulta comunale degli immigrati “

Napoli. Palazzo San Giacomo, "Sala Giunta". Notte d'arte 2019, VII  edizione. Break Napoli, la notte dell'inclusione. - Positanonews

 

NAPOLI,

Si è insediata oggi la “Consulta Comunale degli Immigrati” della Città di Napoli istituita e regolamentata con deliberazione di Consiglio Comunale n. 24/2018 e disciplinata nel suo funzionamento con deliberazione di Giunta Comunale n.494/2019. Fortemente voluta dall’Amministrazione e forte di un lungo ed elaborato lavoro di preparazione e condivisione con il Consiglio Comunale, la Consulta inizia il suo percorso operativo quale “spazio istituzionale di autodeterminazione e proposta” delle popolazioni migranti e degli enti e dei soggetti attivi a loro favore. Affianca il “Tavolo Migranti” già operativo da anni con il quale l’Amministrazione si confronta con la rete associativa sulle tematiche ritenute volta per volta emergenti.

La Consulta è chiamata al delicato compito di formulare proposte finalizzate al miglioramento delle condizioni della popolazione migrante presente sul territorio cittadino e ad esprimere, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, pareri non vincolanti su tutti gli atti di indirizzo e di programmazione in materia di immigrazione. E’ stata costituita a partire da un avviso pubblico al quale hanno dato valida adesione 20 Associazioni che oggi hanno preso parte alla riunione di insediamento insieme all’Assessore Marco Gaudini con delega all’immigrazione. La neoistituita Consulta si è aggiornata al prossimo 11 marzo alle 12,30 in videoconferenza per definire un’organizzazione che sia in grado di operare, adeguatamente affiancata, nel suo percorso, dal Servizio Politiche di Inclusione e Nuove Cittadinanze.

“Oggi inizia un percorso importante nell’ottica del rafforzamento della rete di tutti i soggetti attivi nel miglioramento della condizione della popolazione migrante presente sul territorio cittadino – afferma l’Assessore all’immigrazione e politiche di integrazione Marco Gaudini – L’emergenza sanitaria ha ulteriormente acuito le tante fragilità presenti in questo contesto, ed è pertanto compito e dovere delle Istituzioni intraprendere ogni utile azione al fine di agevolare e sostenere questi percorsi volti all’integrazione ed al sostegno dei migranti” – ha concluso l’Assessore Gaudini.

NOMINA DEI SOTTOSEGRETARI DI STATO-PARTITA CHIUSA -IL M5S ATTENDE CONTE QUALE LEADER E CAPO POLITICO

 

Sottosegretari governo Draghi, ecco la lista dei 39. La lite tra i partiti prima del sì- Corriere.it

Il Consiglio dei Ministri ha nominato trentanove Sottosegretari, nel rispetto dei limiti previsti dalla legislazione vigente. Dei nuovi Sottosegretari, sei assumeranno le funzioni di Viceministro, con deleghe che saranno successivamente loro attribuite a norma dell’articolo 10, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400.

Di seguito la lista dei Sottosegretari oggi nominati. Sarà successivamente designato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport.

  • Presidenza del Consiglio
    • Deborah Bergamini, Simona Malpezzi (rapporti con il Parlamento)
    • Dalila Nesci (Sud e coesione territoriale)
    • Assuntela Messina (innovazione tecnologica e transizione digitale)
    • Vincenzo Amendola (affari europei)
    • Giuseppe Moles (informazione ed editoria)
    • Bruno Tabacci (coordinamento della politica economica)
    • Franco Gabrielli (sicurezza della Repubblica)
  • Esteri e cooperazione internazionale
    • Marina Sereni – viceministro
    • Manlio Di Stefano
    • Benedetto Della Vedova
  • Interno
    • Nicola Molteni
    • Ivan Scalfarotto
    • Carlo Sibilia
  • Giustizia
    • Anna Macina
    • Francesco Paolo Sisto
  • Difesa
    • Giorgio Mulè
    • Stefania Pucciarelli
  • Economia
    • Laura Castelli – viceministro
    • Claudio Durigon
    • Maria Cecilia Guerra
    • Alessandra Sartore
  • Sviluppo economico
    • Gilberto Pichetto Fratin – viceministro
    • Alessandra Todde – viceministro
    • Anna Ascani
  • Politiche agricole alimentari e forestali
    • Francesco Battistoni
    • Gian Marco Centinaio
  • Transizione ecologica
    • Ilaria Fontana
    • Vannia Gava
  • Infrastrutture e trasporti
    • Teresa Bellanova – viceministro
    • Alessandro Morelli – viceministro
    • Giancarlo Cancelleri
  • Lavoro e politiche sociali
    • Rossella Accoto
    • Tiziana Nisini
  • Istruzione
    • Barbara Floridia
    • Rossano Sasso
  • Beni e attività culturali
    • Lucia Borgonzoni
  • Salute
    • Pierpaolo Sileri
    • Andrea Costa

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Proroga dello scioglimento del Consiglio comunale di Orta di Atella (CE) per “Mafia”

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), in considerazione della necessità di completare l’azione di ripristino dei principi di legalità all’interno dell’amministrazione comunale, ha deliberato la proroga dello scioglimento del Consiglio comunale di Orta di Atella (CE), già sciolto per accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata.

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Fiducia della Camera a Draghi in una maggioranza variopinta dove tutti i deputati si odiano, cambiano colore e programma ma per ora si sta uniti

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La Camera ha votato la fiducia al governo Draghi con 535 voti a favore, 56 contrari e 5 astenuti. Presenti 596 deputati.

Luigi Di Maio sul social : “Dopo la fiducia al Governo Draghi, sostenuto anche dai nostri iscritti, ora è il momento di dare risposte. Il Paese sta attraversando uno dei momenti più bui di sempre e ci sono priorità come i vaccini, il sostegno a imprese, partite iva e famiglie. Questa è la strada da seguire”.

Sono 16 gli esponenti del M5S che hanno votato no alla fiducia e quattro i pentastellati che si sono astenuti, mentre altri 12 deputati del Movimento non hanno partecipato al voto. Hanno votato no Corda, Sapia, Spessotto, Testamento, Volpi, Baroni, Cabras, Colletti, Costanzo, Forciniti, Giuliodori, Maniero, Russo, Sarli, Termini e Vallascas. Si sono astenuti Paxia, Villarosa, Raduzzi e Sodano. Non hanno partecipato alla votazione Corneli, Ehm, Menga, Romaniello, Spadoni ( presidente dell’assemblea), Tucci, Di Lauro, Masi, Penna, Scutellà (malattia), Suriano, Zanichelli. Risultano in missione invece i deputati  pentastellati Mammì e Vianello.

Dissenso anche nelle file della Lega. Il deputato leghista Gianluca Vinci ha  votato no alla fiducia e ha annunciato il suo passaggio a Fratelli d’Italia. “Ho deciso di votare no a questo governo e non far parte di una maggioranza variopinta dove tutti odiano tutti ma si sta uniti, si danno nuove cariche e si cambiano i ‘programmi’ della legislatura senza mai andare al voto”. “Il mio no non è stato una scelta, ma un atto dovuto, rispettoso del mandato ricevuto dagli elettori che alle elezioni hanno votato per avere un’alternativa alla Sinistra. Ritengo fondamentale che gli elettori di centrodestra non siano traditi e che abbiano una rappresentanza in Parlamento che porti avanti i loro valori e le loro idee”….

VITO CRIMI PERDE LA TESTA, DA’ UNO SCHIAFFO ALLA LIBERTA’ DEI DEPUTATI ED ESPELLE I DISSIDENTI -QUANTA TRISTEZZA

 

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Raffaele   Lanza

 

DI   RAFFAELE  LANZA

 

IL BANCO DI PROVA DI UN GRANDE MOVIMENTO/PARTITO  E’ LA LIBERTA’  DEI PROPRI PARLAMENTARI”

La vita politica e amministrativa dell’Italia, pur avendo registrato altre volte in passato periodi neri e poco felici, non aveva però mai toccato, prima d’ora, punte di caduta così basse da suscitare legittima indignazione e giustificato allarme per le condizioni di generale degrado economico, civile e sociale in cui versa l’intera comunità. E il fenomeno del malgoverno ed ingovernabilità italiana era lucidamente sotto i riflettori dei parlamentari pentastellati. Una nave da guerra che sparava contro le degenerazioni del potere. Adesso la situazione generale e partitica è tanto degenerata che il virus del potere -più forte e pericoloso del Covid 19- è entrato anche nella testa       dei denuncianti il malcostume italiano. 

 

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Nomi e cognomi. Il primo che sembra aver perduto la testa è Vito Crimi, capo politico del Movimento Richiama alla responsabilità , parla di valori e pubblica su un post l’espulsione dei dissidenti Libertà parlamentare, libertà di giudizio. 

La liberta’, questa parola tanto amata ma trascurata, dov’è finita?  La liberta’ di voto, diritto sacro ed irrinunciabile di ogni parlamentare, dov’è finita? La libertà di espressione?  Dov’è finita anch’essa? Ma scherziamo forse?

Il Movimento necessita di nuove elezioni e, soprattutto di un vero leader della caratura di Giuseppe Conte. Sentite Crimi cosa ha diffuso:

Ieri al Senato il MoVimento 5 Stelle ha votato sì. Non lo ha fatto a cuor leggero, è evidente. Ma lo ha fatto – diffonde Vito Crimi -. Lo ha fatto con coerenza, nel rispetto dell’orientamento emerso in seguito all’ultima consultazione, dove la maggioranza dei nostri iscritti si è espressa a favore. E lo ha fatto con coraggio, assumendosi la responsabilità di una scelta che non guarda all’interesse esclusivo del MoVimento o al facile consenso, bensì agli interessi di tutti i cittadini italiani e della nostra comunità nazionale. Quello di chi ha votato sì è un voto unitario, una responsabilità collettiva, non del singolo”. “I compromessi con sé stessi, con i propri credo, convinzioni e valori, sono quelli più difficili. Riuscire ad affrontarli e sostenerli per il bene di un Paese che sta vivendo il momento più difficile della sua storia recente non è una sconfitta, è un valore aggiunto in termini di etica e dignità. I 15 senatori che hanno votato no sono venuti meno all’impegno del portavoce del MoVimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l’altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione”. “Per tale motivo – conclude Crimi durissimo – non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo. Sono consapevole che questa decisione non piacerà a qualcuno, ma se si pretende rispetto per chi la pensa diversamente, lo stesso rispetto si deve a chi mette da parte le proprie posizioni personali e contribuisce al lavoro di un gruppo che non ha altro obiettivo che quello di servire i cittadini e il Paese”.

 Senatori M5S assenti: “Espulsi se ingiustificati”

Ma non è finita. Sembra che stia entrando il virus dei dittatori nel Movimento pentastellato,rischiano adesso  sanzioni anche i sei senatori ieri assenti durante il voto di fiducia al governo Draghi. Nelle prossime ore, viene spiegato, verranno verificate le ragioni dell’assenza. Se non motivate da comprovate motivazioni di salute o necessità e urgenza sarà riservato loro lo stesso trattamento dei colleghi che hanno votato no, ovvero l’espulsione dal gruppo parlamentare. Che, stando allo Statuto, comporterebbe anche l’espulsione dal M5S.

Diversi tra coloro che hanno avuto l’espulsione o’ stanno valutando di adire le vie legali, ricorrere al giudice contro quella che reputano un’ingiustizia. Che potrebbe indurli, tra le altre cose, a chiedere un risarcimento per danno di immagine. “C’è il quesito ‘truffaldino’ che è stato sottoposto alla base -. Per dirne una: il nostro Statuto mette nero su bianco che il voto di fiducia va dato a un premier espressione del Movimento, vi sembra che Draghi lo sia?”.

Barbara Lezzi non ci sta e Giuseppe D’Ambrosio già aderisce al Gruppo misto

Forse un nuovo soggetto politico si delinea all’orizzonte. Un soggetto con le medesime idee dei  pentastellati ma più libero nelle scelte e nei voti

e nei programmi.   Carlo Sibilia sul massimo social afferma:”Ad oggi il Covid-19 ha prodotto qualcosa come 2,72 milioni di casi, quasi 95.000 decessi solo in Italia. Dal punto di vista economico si contano 662mila posti di lavoro persi (fonte INPS) e 4,3 miliardi di euro cassa integrazione erogati. Stime di Banca Italia parlano di redditi calati del 8,8%. Il nostro rapporto debito pil in pandemia è passato da 130% al 160%. Circa 121 miliardi di incremento del debito sono risultati necessari per affrontare le conseguenze dell’emergenza. Sono numeri da bollettino di guerra”.  “Acuire divisioni, giocare a spaccare, pensare alla politica senza tenere conto di questi numeri e di questa situazione significa aver perso un giro di giostra. Significa essere fuori dalla storia. Significa non aver capito le parole e le scelte del Presidente della Repubblica. Ovvero che il governo ‘non debba identificarsi con alcuna formula politica’”. “Ora la scelta sta a noi su che ruolo giocare : quello di consentire al Paese di ripartire al più presto guardando al futuro o quello di sbraitare, litigare, dividerci e spaccarci osservando gli altri, quelli dei quali ci siamo sempre detti migliori, spendere i 220 miliardi del recovery plan e smantellare quanto di buono fatto con il Presidente Giuseppe Conte. Anche i nostri iscritti hanno indicato la via e dobbiamo rispettarla”, conclude..

Si apprendono altre prese di posizioni.”Stasera il mio NO a questo governo sarà netto, convinto e consapevole. Oltre ogni minaccia, oltre ogni pressione, oltre ogni possibile conseguenza personale alla quale potrei andare incontro”, annuncia il deputato M5S, Francesco Forciniti che aggiunge: “”Se tre anni fa qualcuno mi avesse detto che il Movimento 5 Stelle – dopo avere vinto le elezioni e ricevuto un mandato popolare fortissimo – mi avrebbe costretto a scegliere fra il votare la fiducia a un governo del genere, oppure il dover essere espulso, gli avrei sonoramente riso in faccia”. “Io voglio continuare a dare il mio contributo nel Movimento e per il Movimento, ma se il Movimento decide di regalare quindici anni di lotte, sacrifici e battaglie a coloro i quali hanno devastato questo Paese negli ultimi trent’anni, assecondando la manovra di palazzo che ha portato alla deposizione di Conte, legittimando Mario Draghi come presidente del consiglio, accettando di rimanere fuori da tutti i ministeri sensibili dal punto di vista economico e sociale (lavoro, salute, scuola, università, sviluppo economico, trasporti, finanze), accontentandosi di piazzare una simbolica bandierina politica al ministero degli Esteri, e non essendo neanche in grado di tollerare un minimo di dissenso interno rispetto a questo scempio, allora succeda quel che succeda. Sentirò comunque di avere dato tutto”.

 

Draghi ottiene la fiducia al Senato: dopo le parole adesso i fatti

 

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Il governo Draghi ottiene la fiducia ma non supera la soglia della maggioranza assoluta.            Alzano la scure i dissidenti pentastellati: sono 15 che votano ‘no’ a cui vanno aggiunti 6 assenti che non rispondono alla ‘chiama’. A questi si aggiungono i voti di Fdi, unica formazione all’opposizione, e poi i no dal gruppo Misto di Alfonso Ciampolillo, Elena Fattori, Michele Gianrusso, Carlo Martelli, Paola Nungnes e Luigi Paragone. Cinque i senatori in congedo: Umberto Bossi, Giorgio Napolitano, Salvatore Sciascia, Liliana Segre e Orietta Vanin dei 5 Stelle. Otto gli assenti e di questi 6 M5S: Giuseppe Auddino, Elena Botto, Antonella Campagna, Emanuele Dessì, Vincenzo Garruti, Nunzia Nocerino. In missione: Pier Ferdinando Casini, Eugenio Comincini di Iv e Francesco Castiello di M5S. Due gli astenuti: Tiziana Drago del Misto e Albert Laniece delle Autonomie.

 Ecco l’intervento del premier a palazzo Madama.

Il primo pensiero che vorrei condividere, nel chiedere la vostra fiducia, riguarda la nostra responsabilità nazionale – è l’esordio- Il principale dovere cui siamo chiamati, tutti, io per primo come presidente del Consiglio, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini. Una trincea dove combattiamo tutti insieme. Il virus è nemico di tutti. Ed è nel commosso ricordo di chi non c’è più che cresce il nostro impegno. Prima di illustrarvi il mio programma, vorrei rivolgere un altro pensiero, partecipato e solidale, a tutti coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato, a coloro che lavorano nelle attività più colpite o fermate per motivi sanitari. Conosciamo le loro ragioni, siamo consci del loro enorme sacrificio e li ringraziamo. Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare, nel più breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni. Ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole“.

Intorno alle 20.40 la replica in Senato. Replica breve “Gli interventi del dibattito hanno dimostrato – comclude il premier-la consapevolezza del disastro economico, sanitario, sociale, educativo e culturale. È con questa consapevolezza che questo governo costruirà nei fatti con sia la sua credibilità. Ringrazio per la stima ma anche questa dovrà essere giustificata e validata nei fatti del governo da me presieduto”

Diritti umani, Zaki può diventare cittadino onorario di Aci S.Antonio.

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Caruso: “Ammirevole l’impegno del Consiglio oltre i confini fisici”

Patrick Zaki potrà diventare un cittadino santantonese: nel corso della seduta straordinaria del Civico Consesso tenutasi nella serata di ieri in modalità a distanza, seduta per la quale i consiglieri hanno rinunciato al gettone di presenza, è stata approvata una mozione
finalizzata alla concessione della cittadinanza onoraria allo studente e attivista egiziano detenuto nella repubblica di Al-Sisi dopo essere stato catturato dagli agenti dei servizi segreti.
  Era partito dall’Italia, dove stava frequentando un master universitario in studi di genere, all’Università di Bologna, il 7 febbraio del 2020: avrebbe dovuto far visita ai parenti, in patria  ma è stato arrestato con l’accusa di aver pubblicato notizie false con l’intento di disturbare la pace sociale, di aver incitato proteste contro l’autorità pubblica, di aver sostenuto il rovesciamento dello stato egiziano, di aver usato i social network per minare l’ordine sociale e la sicurezza pubblica, e di aver istigato alla violenza.
“Aci Sant’Antonio, grazie ai suoi consiglieri comunali ha fatto un importantissimo primo passo – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso –Questo impegno al di là dei confini fisici è ammirevole: l’iniziativa ‘Cento Città per Patrick’ è importantissima ai fini dell’ottenimento della cittadinanza italiana, e sono fiero delle adesioni santantonesi.

Come messo in evidenza all’atto della presentazione della mozione, Patrick potrebbe essere uno dei nostri figli, all’estero per l’Erasmus: la difesa dei diritti umani resta uno dei temi fondamentali di questa società, così profondamente spaccata nei dibattiti quotidiani e così terribilmente frammentata, sfaccettata, arrivando a trovare contrapposizioni profonde nello spazio esiguo di distanze fisiche davvero ridotte.
“Abbiamo avviato l’iter per la cittadinanza a Patrick Zaki – ha continuato – ma al tempo stesso abbiamo dato ad Aci Sant’Antonio l’opportunità di sollevarsi, issarsi sul dibattito democratico per
mettere in evidenza l’importanza della libertà di pensiero.
“Ci sono battaglie che si combattono mettendo in pratica gli intenti,battaglie che non hanno confini fisici e che segnano strade importanti sotto il profilo morale: per questo – ha concluso – ribadisco il profondo orgoglio per la votazione positiva di questo atto di indirizzo che rafforza una volontà mia, e non soltanto. Adesso si partirà con le procedure per portare a compimento l’iter della cittadinanza onoraria,con un passaggio finale che spetterà sempre ai consiglieri, prima del
definitivo conferimento.”