Mattarella: “Il mio periodo sufficiente a garantire la continuità dell’azione dello Stato”

 

Mattarella, il discorso di fine anno e l'appello al senso civico degli  italiani - Corriere.it

 

Ricordando la figura di Giovanni Leone, l’attuale Presidente della Repubblica cita il messaggio che il predecessore inviò al Parlamento il 15 ottobre 1975, “che venne ritenuto da giuristi autorevoli studiosi di grande livello uno dei massimi documenti sulla questione delle riforme istituzionali. Tra gli altri temi trattati (bicameralismo, Cnel, pubblica amministrazione, Mezzogiorno, lo sciopero nei pubblici servizi), Leone “investito all’epoca da una campagna giornalistica scandalistica, afferma Mattarella, ripropose la sollecitazione (già sottolineata dal Presidente Segni), di introdurre la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica, con la conseguente eliminazione del semestre bianco”.

E in quello stesso messaggio Leone ricordava che da presidente del Consiglio, nel 1963, si era fatto promotore di un disegno di legge che recepisse l’auspicio espresso dal suo predecessore. Quello stesso citato da Mattarella il 2 febbraio scorso, nel pieno della crisi del secondo esecutivo di Giuseppe Conte, in occasione dei 130 anni dalla nascita di Segni.

Fu anche l’occasione -affermò l’attale Capo dello Stato riferendosi a quel testo- per esprimere la convinzione che fosse opportuno introdurre in Costituzione il principio della ‘non immediata rieleggibilità’ del Presidente della Repubblica. In quell’occasione Segni definiva ‘il periodo di sette anni sufficiente a garantire una continuità nell’azione dello Stato’. Inoltre –aggiungeva- ‘la proposta modificazione vale anche ad eliminare qualunque, sia pure ingiusto, sospetto che qualche atto del Capo dello Stato sia compiuto al fine di favorirne la rielezione’“.

Di qui l’affermazione che ‘una volta disposta la non rieleggibilità del Presidente, si potrà anche abrogare la disposizione dell’articolo 88 comma 2 della Costituzione, che toglie al Presidente il potere di sciogliere il Parlamento negli ultimi mesi del suo mandato'”.

 Mattarella nell’ultimo anno ha fatto cenno varie volte alla questione della sua possibile rielezione in maniera formale ed informale. “Quello che inizia -sottolineò nel messaggio di fine 2020- sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica. Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. La ripartenza sarà al centro di quest’ultimo tratto del mio mandato. Sarà un anno di lavoro intenso”.

“OBIETTIVO TRASPARENZA”

Foto di Mario Draghi

Draghi in esordio:”Oggi presentiamo il Disegno di Legge annuale sulla concorrenza. Prima di lasciare la parola al Ministro Giorgetti e al Sottosegretario Garofoli, che esporranno il provvedimento nel dettaglio, voglio dire alcune parole sulla logica di queste misure

“Nel recente passato, i Governi italiani hanno preso due strade sul fronte della concorrenza. Alcuni hanno provato a passare delle misure molto ambiziose senza però cercare il consenso politico. Il risultato è stato che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per l’opposizione di tanti gruppi d’interesse. Altri  esecutivi hanno invece ignorato la questione. La legge che ci apprestiamo a varare dovrebbe avere natura annuale. Eppure, dal 2009 a oggi, è stata approvata una sola volta, nel 2017, a due anni dalla presentazione” .

“Questo Governo intraprende una terza strada, che crediamo possa essere più efficace. Avviamo un’operazione di trasparenza – sottolinea il presidente del Consiglio – e mappiamo tutte le concessioni in essere, come quelle relative alle spiagge, alle acque minerali e termali, alle frequenze“.

“Si tratta di un provvedimento analogo a quanto ci apprestiamo a fare con il catasto”, aggiunge il premier. “I cittadini potranno così verificare quanto ciascun concessionario paghi per esercitare la sua attività. Ci aspettiamo che questo esercizio metta in evidenza la frammentazione delle competenze tra amministrazioni centrali e territoriali e la scarsa redditività per il Governo della maggior parte delle concessioni”.

Ancora Draghi: – Adempiamo a tutti gli obblighi che avevamo assunto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza“.

Approviamo una delega per il riordino dei servizi pubblici locali, e una per il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea. Abbiamo inoltre modificato alcune norme in materia di gestione dei rifiuti. In materia di salute – sottolinea – abbiamo modificato i criteri di accreditamento e convenzionamento delle strutture private, per valorizzare la qualità dei servizi offerti. Abbiamo modificato le modalità di selezione della dirigenza medica, per basarla su criteri certi e limitare la discrezionalità”.

“La tutela della concorrenza non si ferma comunque a questo disegno di legge –  – È un obiettivo trasversale a tutta la politica economica del Governo. Ne sono esempi la legge sulle lauree abilitanti, prevista dal precedente esecutivo, e la recente apertura delle tratte a medio e lunga percorrenza per i bus”.

Reddito di cittadinanza e Superbonus escono rafforzati per un miglior funzionamento del mercato del lavoro e dell’edilizia

 

 

Il mercato del lavoro in Italia: l'analisi di Indeed - FMTS Lavoro

 

 

Disco verde alla manovra del Cdm. “Il lavoro è stato veramente notevole, siamo molto soddisfatti di questo provvedimento. Alla fine del Consiglio dei ministri c’è stato un applauso, c’era una sensazione di condivisione del lavoro fatto. E’ una legge di bilancio espansiva, accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione economica del governo – avverte il Presidente del CONSIGLIO  Draghi – Si agisce sulla domanda e sull’offerta, tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti, miglioriamo la spesa sociale con particolare attenzione ai giovani e alle donne”.

“Abbiamo dato priorità agli interventi che stimolano la crescita, dal problema del debito pubblico e delle prestazioni sociali inadeguate si esce attraverso la crescita. Il paese quest’anno crescerà probabilmente ben oltre il 6%, per l’Italia è un momento molto favorevole e dobbiamo essere capaci di mantenere questa crescita anche negli anni a venire” sottolinea il premier.

“Questa crescita non è più un obiettivo a sé stante, si pone sempre maggiore attenzione sulla qualità di questa crescita, sulla sostenibilità, sull’inclusività e sull’equità. E’ un mutamento nel pensiero e nell’azione di tutti coloro che fanno politica economica in Europa e anche altrove”, dice il presidente del Consiglio prima di snocciolare alcune cifre.

 – “Per quanto riguarda le tasse mettiamo a disposizione circa 12 miliardi per ridurre la pressione fiscale: non 8, ma 12. Otto miliardi sono a disposizione per un intervento mirato per ridurre imposte sulle società e sulle persone, il cuneo fiscale: ci sono varie ipotesi che definiremo con il Parlamento nelle prossime settimane. Nel triennio 2022-2024 destiniamo in termini cumulati quasi 40 miliardi per la riduzione delle imposte, sono cifre mai stanziate. Ventiquattro miliardi di questi 40 servono per l’intervento sul cuneo, il resto comprende incentivi fiscali che diamo a famiglie e imprese per investimenti nel patrimonio immobiliare, in tecnologia e digitalizzazione”,

 – “Per quanto riguarda le pensioni, l’impegno del governo è tornare in pieno al contributivo. Quota 100 finisce alla fine di quest’anno, la legge di bilancio prevede una transizione a quota 102, con 38 anni di contributi e 64 anni di uscita. Abbiamo rafforzato Opzione Donna e Ape sociale, ampliando la gamma di soggetti che possono utilizzarlo – sottolinea – La cosa importante è che il governo rimane disponibile al confronto con le parti sociali: l’obiettivo è il ritorno al contributivo, la scatola all’interno della quale tante cose si possono aggiustare. La prima è la flessibilità in uscita, la seconda è recuperare al lavoro tutti coloro che sono andati in pensione e lavorano in nero perché vengono puniti se lavorano. La terza è riequilibrare il rapporto per le pensioni dei giovani, oggi squilibrate verso” cifre “molto basse. Ma tutto questo all’interno del contributivo” per assicurare “la sostenibilità nel tempo del sistema pensionistico. Ci sarà un intenso confronto con parti sociali, Parlamento, tutti”.

Per  le pensioni, non mi aspetto lo sciopero generale, dipende dai sindacati ma mi parrebbe strano che lo facessero vista la disponibilità del governo. Ma la questione è nelle mani dei sindacati”.

Quanto a quota 100, “è stata un’esperienza che non ho mai condiviso e che ha creato la necessità di tornare alla normalità ancora più urgentemente perché è costata molto. Quindi dobbiamo tornare al sistema contributivo che sia sostenibile”.

 – Capitolo reddito di cittadinanza: “Condivido il principio, bisogna che sia esente da abusi e che non sia d’intralcio al buon funzionamento del mercato di lavoro – dice il premier – I vari provvedimenti di controllo che verranno dettagliati dovrebbero assicurare il raggiungimento del primo obiettivo. I controlli saranno molto più precisi e dovranno essere soddisfatti prima della percezione del reddito. Il sistema di controlli deve assicurare che anche il secondo obiettivo venga raggiunto, per quanto riguarda gli occupabili, e che non sia un ostacolo all’accettazione di proposte di lavoro. In precedenza, se il percettore avesse accettato l’offerta avrebbe perso tutto il reddito di cittadinanza. Oggi invece questo è graduato, in modo tale che ci sia l’incentivo ad accettare l’offerta di lavoro. E’ importante controllare che abbia ricevuto l’offerta di lavoro e l’abbia rifiutata prima che cominci il decalage: su questo stiamo ancora ragionando, il sistema precedente non ha funzionato. Deve essere mantenuto lo spirito del reddito di cittadinanza che è diverso da quello del sussidio di disoccupazione”. Il reddito “non deve ostacolare il funzionamento del mercato del lavoro, cosa che invece c’è stata”.

 – E’ una manovra di grandi dimensioni da 30 miliardi l’anno per 3 anni con il decreto fiscale di qualche giorno fa abbiamo caricato sul 2021 alcuni oneri” dice il ministro dell’Economia Daniele Franco in conferenza stampa al termine del Cdm.

“La legge di bilancio 2022 si muove lungo le linee tracciate dalla Nadef. Resta volutamente espansiva per recuperare il prodotto che abbiamo perduto l’anno scorso e cerca di avere una visione, ove possibile, di medio periodo” aggiunge il ministro dell’Economia. Gli obiettivi “sono aiutare la società e l’economia ad uscire dalla crisi determinata dalla pandemia” e quello che “nel secondo trimestre del 2022 il Pil torni al livello precrisi, che vuol dire anche un ritorno per i livelli occupazionali”.

– Nella manovra sono previsti 8 miliardi di euro “per l’avvio della riforma fiscale. Non definiamo oggi i tagli, ma le finalità” che sono una riduzione “dell’Irpef e l’Irap”. “Nelle prossime settimane ascolteremo le parti sociali – spiega ancora Franco – e proporremo un emendamento governativo alla manovra che definisca la modalità di utilizzo degli 8 miliardi” che rappresentano “l’avvio del processo della riforma del sistema fiscale”.

 – Nella manovra è previsto inoltre l’aumento pari a un miliardo “per le risorse del reddito di cittadinanza” per fare sì che “nel 2022 siano uguali a quelle disponibili nel 2021” dice il ministro Franco, aggiungendo come, inoltre, “per le misure a carattere sociale” che vanno “dalla cassa integrazione alle pensioni” vengono stanziati “altri 1,5 miliardi”. Interessato dalla manovra anche il Fondo di garanzia per le Pmi, al quale verranno messi a disposizione “3 miliardi di euro”.

 – Ancora, nel 2022 “interveniamo per 4 miliardi sulla spesa sanitaria. Circa metà saranno per l’acquisto di vaccini e medicinali anti Covid con cui gestiamo la fase di uscita dalla pandemia. L’altra metà, oltre 2 miliardi” sono invece destinati al “potenziamento delle risorse per il servizio sanitario nazionale” spiega il ministro dell’Economia.

 – “Avremo un fondo per l’assunzione e aumenteremo le risorse per la formazione per il pubblico impiego” spiega il ministro dell’Economia.

– La plastic e la sugar tax “sono rimandate, la loro attuazione prevista il 1 gennaio è rimandata al 2023”. Inoltre “l’Iva sugli assorbenti è ridotta dal 22% al 10%”. – Poi, sul superbonus: “Gli incentivi al 110% sono estesi al 2023 per i condomini e poi saranno portati al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le altre abitazioni gli incentivi al 110% saranno estesi dal 30 giugno al 31 dicembre 2022 per le abitazioni principali e con un limite Isee. Gli incentivi alle facciate saranno estesi al 2023 con una percentuale di intervento al 60%”.

 

 

“LIBERTA’, LIBERTA'”, L’ONDA GIGANTESCA DI PROTESTA CONTRO IL GREEN PASS INVADE TUTTA ITALIA

 

Green pass, proteste a Roma, Milano e Torino

Manifestazioni in tutta Italia contro l’obbligo del Green Pass. Da Trieste a Milano, da Roma a Napoli, da Pescara a Catania, cortei e proteste, soprattutto dei NO Vax ieri 23 ottobre.  Non è ben vista l’azione del Governo di rendere obbligatorio il Green pass, soprattutto per i dipendenti pubblici e privati.  Quasi tutti non credono alla efficacia dei vaccini e la gran parte dei No Vax  richiamano i recenti casi di effetti avversi che hanno provocato la morte anche ai giovanissimi che non avevano alcuna patologia.Vediamo cosa è successo nelle principali città.

Roma Green pass, in migliaia alla protesta in piazza del Popolo - Cronaca -  quotidiano.net

ROMA -Un  gran numero di manifestanti ha protestato contro il green pass. “Draghi dimettiti”, “Freedom”, “Con i portuali di Trieste”, sono gli slogan esibiti dai manifestanti. Tra loro, gli attivisti del movimento “Liberi Cittadini” e l’attore Enrico Montesano.

MILANO

 I no green pass sono scesi in piazza a Milano, come ogni sabato da fine luglio, a Milano. Secondo i dati forniti dalla questura alla manifestazione senza autorizzazione hanno partecipato “almeno 6.000” persone. Il dispositivo di ordine pubblico predisposto da via Fatebenefratelli ha monitorato l’iniziativa che, partita da Piazza Fontana – verso le ore 17.20 – ha comportato disagi per il traffico e le attività commerciali del centro.

La Polizia comunica  che ” gruppi di manifestanti  si sono avvicinati con fare ostile, creando pressione sul cordone di polizia attestato in piazza Cinque giornate a protezione della vicina sede della Cgil e del Tribunale“.

NAPOLI 

Sono circa 400 le persone che hanno partecipato alla manifestazione contro il green pass a Napoli. Come ormai ogni sabato pomeriggio, la manifestazione si è svolta in modo stanziale a piazza Dante, senza corteo. Un piccolo palco è stato allestito ai piedi della statua di Dante per permettere ad alcuni dei presenti di intervenire con il megafono. Striscioni con slogan contro il green pass sono stati affissi alla cancellata che circonda la statua al centro della piazza.

CATANIA

La Sicilia è presente alla protesta con la città di  Catania  laddove circa 500 hanno partecipato a un corteo che, partito da piazza Roma, si è sviluppato, al grido di ‘libertà, libertà’. L’iniziativa è stata promossa da Forza nuova, Arca dell’alleanza, Fisi e Italexit. Tra i partecipanti anche esponenti di gruppi antagonisti della sinistra catanese. A piazza Cavour, inoltre, è stato allestito da Italexit un palco con un maxischermo per potere seguire e collegarsi con la protesta contro il Green pass in corso a piazza Politeama a Palermo.

Approvato il documento programmatico di bilancio e si ragiona in Cdm sulle ipotesi di Quota 102-104

La Sala del Consiglio dei Ministri | www.governo.it

 

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il taglio delle tasse di 8 miliardi nella Manovra 2022. Sotto i riflettori Quota 100 che non sarà più prorogata ma si parla di Quota 102-104    Approvato all’unanimità il Documento programmatico di bilancio che oggi è stato già  inviato a Bruxelles. . Confermato nel 2022 lo stanziamento per il reddito di cittadinanza previsto per il 2021 e proroga al 2023 del superbonus -che esclude stavolta il restauro delle facciate edifici tra la sorpresa dei tecnici italiani – e degli altri bonus per l’edilizia,

“Visto che nel Documento programmatico di bilancio ci sono solo macro-voci”,  “ogni decisione sul superamento” della riforma delle pensioni del primo governo Conte “può essere rinviata”. “Vengono previsti interventi in materia pensionistica, per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario”, avverte il Cdm.

La Lega ha espresso una “riserva politica” sulla riforma di quota 100, che sarebbe passata – stando alla formulazione messa a punto dal ministro dell’Economia Daniele Franco con il sostegno del premier Mario Draghi- per quota 102 nel 2022 fino a ‘quota 104’ nel 2023. Nei prossimi giorni si decideranno modalità e tempi delle modifiche del sistema pensionistico. Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero”, le parole del ministro Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm.

“Sul reddito di cittadinanza il governo stanzia un miliardo in più ma cambieranno le modalità di assegnazione e, soprattutto aumenteranno i controlli

Quota 102 nel 2022, come funziona

Quota 102 per le pensioni nel 2022, per poi passare a quota 104 l’anno successivo, nel 2023. Sarebbe questa la proposta avanzata nella cabina di regia sul Dpb e poi anche in Cdm dal ministro dell’Economia Daniele Franco per riformare quota 100, bandiera della Lega approvata dal primo governo Conte per superare la legge Fornero. In sintesi, con quota 102 si può ambire alla pensione a 64 anni, con 38 di contributi all’attivo. Con quota 104 l’asticella dei requisiti salirebbe di due anni.

REDDITO CITTADINANZAPer il 2022 erano previsti 7,6 miliardi, come tendenziale, mentre ora sono stati previsti -hanno riferito fonti di governo a Cdm in corso- 8,8 miliardi, quindi circa un miliardo in più. La somma, iscritta nel bilancio è dunque 8,8 miliardi,  prevista per il 2023.

Sul fronte dell’occupazione , coinvolgendo anche le aziende private e semplificando l’accesso agli sgravi per quelle che assumono chi percepisce il rdc.

“Abbiamo deciso di rifinanziare ulteriormente il Reddito di cittadinanza, che è stato e continua ad essere una misura importantissima per molte famiglie, e abbiamo anche previsto dei correttivi per punire quei cittadini disonesti che pensano di poter fare i “furbetti” ” scrive in un post su Facebook il ministro Federico D’Incà. “Abbiamo previsto un investimento da 8 miliardi di euro per abbassare le tasse alle imprese e far avere così delle buste paga più ‘pesanti” ai lavoratori'”.

CUNEO FISCALE – Nel comunicato di Palazzo Chigi non si menziona esplicitamente il taglio del costo del lavoro con un intervento sul cuneo fiscale ma si indica più genericamente l’obiettivo di ridurre il carico fiscale su “famiglie e imprese”. Si vedrà nell’articolato della manovra se si interverrà sull’Irpef o sui contributi che paga il datore di lavoro o, se l’intervento interesserà altre imposte come l’Irap.

Napoli in piazza domani sabato 16 ottobre alla manifestazione “Mai più fascismi”

Vietata la manifestazione di Forza Nuova. Raggi: A Roma non c'è spazio per  i fascisti

NAPOLI

Napoli, medaglia d’oro al valor militare per essere stata – con le Quattro giornate – la prima città in Europa ad essersi liberata con le proprie mani ed il proprio sangue dall’occupazione nazifascista, parteciperà ufficialmente- informa un Comunicato stampa della giunta comunale -alla manifestazione nazionale promossa dalle Confederazioni Cgil, Cisl e Uil per sabato 16 ottobre.

” Di quell’appuntamento condividiamo l’immediatezza della risposta all’aggressione squadrista alla sede della CGIL nazionale, l’obiettivo irrinunciabile sintetizzato in “Mai più fascismi”, la necessità di risposte urgenti e puntuali su lavoro, partecipazione, democrazia. Siamo certi, con questa nostra presenza, di rappresentare la città di Napoli a pochi giorni dal passaggio delle chiavi al nuovo Sindaco, Gaetano Manfredi.” Afferma l’ assessore Enrico Panini che rappresenterà l’Amministrazione a Roma

E VENNE IL GIORNO DEL GREEN PASS

Green pass" da 9 mesi anche in base al vaccino

 

E venne il giorno del green pass Italia obbligatorio.    Da oggi, 15 ottobre, anche al lavoro per dipendenti pubblici e privati. Dalla mezzanotte sono infatti scattate le nuove regole contenute nel Dpcm sull’obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde Covid da parte del personale di pubbliche amministrazioni e aziende private.

Da oggi saranno possibili – comunica una nota del Dipartimento Sicurezza- contrapposizioni fra gruppi di idee opposte ed episodi di intolleranza,, “

Secondo il Dpcm firmato dal premier, si legge nelle faq del governo, “oltre ai lavoratori dipendenti della singola amministrazione, sono soggetti all’obbligo i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata. Sono esclusi soltanto gli utenti”, si sottolinea.

Il soggetto preposto al controllo è il datore di lavoro, che può delegare questa funzione con atto scritto a specifico personale, preferibilmente con qualifica dirigenziale. Le linee guida lasciano libero il datore di lavoro di stabilire le modalità attuative. Il controllo potrà avvenire all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale”.

Per le verifiche, sarà possibile usare l’applicazione gratuita Verifica C-19. Inoltre, saranno fornite alle amministrazioni applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato, sul modello di quanto avvenuto per scuole e università“.

Il Dpcm prevede anche maggiore flessibilità negli orari di ingresso e di uscita. “Ogni amministrazione – viene infatti precisato – anche al fine di non concentrare un numero eccessivo di personale sulle mansioni di verifica della certificazione verde, dovrà provvedere ad ampliare le fasce di ingresso e di uscita dalle sedi di lavoro del personale alle proprie dipendenze. Sarà quindi consentito il raggiungimento delle sedi di lavoro stesse e l’inizio dell’attività lavorativa in un più ampio arco temporale”.

Ogni amministrazione o azienda è autonoma nell’organizzare i controlli. I datori di lavoro definiscono le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro. “È opportuno utilizzare modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all’ingresso. Nelle pubbliche amministrazioni l’accertamento, che dovrà avvenire su base giornaliera, prioritariamente nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa, potrà essere generalizzato o a campione, purché in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione che assicuri, nel tempo, il controllo su tutto il personale dipendente”….

Oltre all’app VerificaC19, saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni. Tali verifiche potranno avvenire attraverso: l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura; per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC; per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC; per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi informativi di gestione del personale del, e la Piattaforma nazionale-DGC.

“Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass” se si presenta al lavoro senza il certificato. Il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass va incontro ad una multa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. “Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio”. Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

Si ricorda inoltre che non sono consentite deroghe sull’obbligo del Green pass per i dipendenti pubblici e senza certificato verde non si può ricorrere allo smart working: non è consentito infatti in alcun modo individuare i lavoratori da adibire a lavoro agile sulla base del mancato possesso del green pass o dell’impossibilità di esibire la certificazione. Il possesso del certificato verde e la sua esibizione sono condizioni che devono essere soddisfatte al momento dell’accesso al luogo di lavoro. Il lavoratore che dichiari il possesso del Green pass ma non sia in grado di esibirlo deve essere considerato assente ingiustificato e non può in alcun modo essere adibito a modalità di lavoro agile.

I soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde potranno utilizzare i documenti rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. I soggetti sprovvisti di certificazione verde dovranno essere allontanati dal posto di lavoro – ricorda Palazzo Chigi – Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative. In nessun caso l’assenza della certificazione verde comporta il licenziamento”.

CHI NON PUO’ FARE IL VACCINO PER MOTIVI DI SALUTE

Cosa succede a chi non può ricevere il vaccino per motivi di salute? “I soggetti che, per comprovati motivi di salute, non possono effettuare il vaccino contro il COVID-19, dovranno esibire un certificato contenente l’apposito ‘QR code’ in corso di predisposizione”, si legge nelle Faq. “Nelle more del rilascio del relativo applicativo, il personale esente – previa trasmissione della relativa documentazione sanitaria al medico competente dell’amministrazione di appartenenza – non potrà essere soggetto ad alcun controllo”.

GREEN PASS, CASO DI  COVID DA MENO DI 6 MESI

Per prima cosa è necessario che il certificato di guarigione venga trasmesso a livello centrale. Il medico curante o l’ASL che ha emesso la certificazione di fine isolamento dovranno infatti inserire i dati nel Sistema Tessera Sanitaria. Solamente dopo tale inserimento il Ministero della Salute potrà generare in automatico la Certificazione verde Covid-19 che avrà una validità di 180 giorni (6 mesi) dal primo tampone molecolare positivo. Inoltre, si ricorda che con la vaccinazione entro 12 mesi dopo la guarigione, si riceverà in automatico anche una Certificazione per completamento del ciclo vaccinale.

Solo alcune Regioni tuttavia hanno trasmesso alla Piattaforma nazionale-DGC i dati delle guarigioni per l’emissione automatica delle Certificazioni verdi per guarigione. Se non si è ricevuto un SMS o email con l’AUTHCODE e non si trova nemmeno nell’APP IO o accedendo con SPID dal sito www.dgc.gov.it, è probabile che il medico o la Asl non abbiano inserito nel sistema Tessera sanitaria i dati relativi al certificato di guarigione. In questo caso occorre rivolgersi al medico di famiglia o alla Asl perché inseriscano i dati nel sistema. La Certificazione verde COVID-19 per guarigione verrà rilasciata dopo qualche minuto.

Coloro i quali sono sprovvisti di Green Pass sono soggetti  ad una multa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. “Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio”, si legge nelle Faq. Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

Si ricorda inoltre che non sono consentite deroghe sull’obbligo del Green pass per i dipendenti pubblici e senza certificato verde non si può ricorrere allo smart working: non è consentito infatti in alcun modo individuare i lavoratori da adibire a lavoro agile sulla base del mancato possesso del green pass o dell’impossibilità di esibire la certificazione. Il possesso del certificato verde e la sua esibizione sono condizioni che devono essere soddisfatte al momento dell’accesso al luogo di lavoro. Il lavoratore che dichiari il possesso del Green pass ma non sia in grado di esibirlo deve essere considerato assente ingiustificato e non può in alcun modo essere adibito a modalità di lavoro agile.

COSA FARE SE SI E’ IN ATTESA DI GREEN PASS

“I soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde potranno utilizzare i documenti rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. I soggetti sprovvisti di certificazione verde dovranno essere allontanati dal posto di lavoro – ricorda Palazzo Chigi – Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative. In nessun caso l’assenza della certificazione verde comporta il licenziamento”.

G20: “L’AFGHANISTAN RAPPRESENTA UNA CATASTROFE UMANITARIA”

Draghi, l'ultimo discorso come capo della BCE | Starting Finance

Al G20 straordinario sulla crisi afghana si è parlato di “catastrofe umanitaria e con l’avvicinarsi dell’inverno c’è la percezione di come la situazione stia precipitando“. Parole del  premier Mario Draghi,  al termine del G20 straordinario sull’Afghanistan.

Afferma il premier: “Al vertice “da quasi tutti è emersa la necessità di arrivare a una posizione unificata, questo si è tradotto in un mandato alle Nazioni Unite per un coordinamento nella risposta, naturalmente” in un mandato “ad agire anche direttamente. Quindi vari attori, anche l’Ue e le istituzioni finanziarie internazionali, lavoreranno sotto questo grande ombrello”.

Il G20 straordinario dell’Afghanistan “ha dato mandato all’Onu per avere una roadmap per procedere agli aiuti umanitari in modo coordinato”. E tra le “prime cose da chiedere al governo talebano è che vi sia possibilità per le Nazioni Unite ma anche per altri di poter entrare e uscire, di avere libertà di movimento” per gestire gli aiuti umanitari.

La spinta ad operare bene proviene dalla presidente della Commissione europea Von der Leyen che ha annunciato uno stanziamento di un miliardo di dollari e questo è stato uno dei vari impegni a finanziare la risposta umanitaria”.

Il premier ha poi sottolineato che “occorre impedire il collasso economico del Paese Afghanistan: impedire che il sistema dei pagamenti crolli, significa cercare di salvare quel poco di sistema bancario che è rimasto”.

Inoltre, “è stato toccato da tutti il problema dei diritti delle donne, di garantire loro istruzione, di non tornare indietro 20 anni”. E “consenso ha trovato la necessità che l’Afghanistan non torni ad essere una specie di rifugio del terrorismo internazionale”

“Io lo considero un successo questo meeting – ha detto ancora il premier – perché è la prima volta che viene data una risposta multilaterale alla crisi afghana. Con una prospettiva di più lungo periodo, si può dire che il multilateralismo sta tornando come uno schema di lavoro dei Grandi” del pianeta.

“Ho invitato tutti a cercare di lavorare il più possibile insieme, soprattutto sulla risposta della crisi umanitaria per permettere di superare le inevitabili differenze di vedute di politica estera. Su questo non ci sono diversità” ha affermato Draghi.

“Si è anche parlato della necessità di coinvolgere i paesi limitrofi. Occorre dare ordine e visibilità a movimenti migratori, al momento non c’è un coordinamento” .

Nella gestione della crisi afghana “il coinvolgimento dei paesi vicini è essenziale, è un tema che oggi è stato sollevato soprattutto dalla Russia ma è accettato da tutti. C’è piena consapevolezza che le regioni di contorno all’Afghanistan siano coinvolte, questo avviene in tanti modi e sta già avvenendo: in migliaia, forse milioni di migranti sono andati a finire nei paesi vicini e questi paesi, senza desiderarlo, sono chiamati a gestire una realtà totalmente nuova e che non è finita. Queste migrazioni continueranno, perciò e importante rispondere quanto prima a questa situazione”.

“Il governo italiano ha assicurato l’uscita dall’Afghanistan di circa 5mila persone – ha ricordato il presidente del Consiglio – Anche la Germania e il Regno Unito hanno fatto molto. Un’opera significativa, ma non è sufficiente, ci sono ancora molti collaboratori. Le Nazioni Unite stanno cercando di ottenere dal governo dei talebani, dal governo afghano, di organizzare dei corridoi” umanitari.

“Vorrei concludere con un invito molto sentito. Invito tutti voi a lavorare insieme per non abbandonare l’Afghanistan. Nonostante le tante differenze che ci caratterizzano, non dobbiamo accettare questa catastrofe. ….”

Dal 15 Ottobre obbligo di esibire il certificato verde: un comunicato di Palazzo Chigi

Green pass, ecco come ottenerlo con l'app Io - la Repubblica

 

Cambiano le cose in Italia fra pochi giorni  Green pass obbligatorio sul lavoro dal prossimo 15 ottobre, il presidente del Consiglio Mario Draghi, su proposta del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha adottato con Dpcm le linee guida relative all’obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde COVID-19 da parte del personale delle pubbliche amministrazioni. Ne dà notizia Palazzo Chigi in una nota. Nella nota, la presidenza del Consiglio ricorda che  il certificato verde diventerà d’obbligo sul posto di lavoro.

NO VAX, GREEN PASS, SQUADRISMO E SCONTRI CON LA POLIZIA

 

Guerra e scontri duri con le forze dell’ordine nella capitale, la sede del sindacato Cgil sotto assedio. La condanna di Draghi. Corteo anche a Milano

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Scontri a Roma nella giornata della manifestazione no green pass, con l’assalto alla sede della Cgil.  La situazione è degenerata nel pomeriggio, con la tensione già in Piazza del Popolo, affollata da migliaia di persone. “Assassini, assassini” hanno urlato i partecipanti, circa diecimila. “Vogliamo le dimissioni di Draghi e Mattarella”, l’urlo dal palco.

Una parte dei manifestanti ha raggiunto la sede romana della Cgil. Migliaia di persone si sono accalcate sotto le finestre della sede del sindacato, tra slogan e striscioni. “Nessuno può toglierci il lavoro che ci siamo conquistati onestamente e duramente”, “Landini dimettiti”, i cori rivolti all’indirizzo del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. L’assedio ha sfondato l’ingresso della sede, come documentato dai video diffusi sui social. Intanto, altri gruppi si sono diretti verso Montecitorio, arrivando a poche decine di metri da palazzo Chigi, lanciando petardi e bombe carta. In serata, nuovi momenti di tensione a via del Corso, con barricate alzate da chi ha utilizzato sampietrini, transenne e bidoni dei rifiuti.

Le forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico e la Digos della Questura di Roma hanno fermato e identificato numerose persone nei cui riguardi sono in atto valutazioni sulla loro posizione per individuare la loro esatta responsabilità in merito alle violenze, come fa sapere la questura di Roma.

Il bilancio è di quattro persone arrestate ma sono in corso serrate attività dirette a individuare altre responsabilità degli altri fermati, fra i quali c’è anche il leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino, come è noto sorvegliato speciale che ha violato numerose prescrizioni. Alcuni appartenenti delle forze di polizia sono rimasti feriti in occasione dei tafferugli, sottolineano da San Vitale, ”continuando il servizio con grande spirito di abnegazione”.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi “condanna le violenze che sono avvenute oggi in varie città italiane”, si legge in una nota diffusa da palazzo Chigi nella giornata caratterizzata in particolare dai disordini a Roma, dove si è tenuta una manifestazione No Green Pass. “

Tensione anche a Milano, con circa 5000 persone in piazza. Il flusso indisciplinato dei manifestanti ha deviato da corso Buenos Aires tentando in più punti di forzare i cordoni di polizia per raggiungere la stazione Centrale. Dopo ripetuti tentativi, i manifestanti hanno raggiunto il piazzale della stazione cercando di accedere all’interno per bloccare il traffico ferroviario. La polizia ferroviaria ha presidiato alcuni varchi di accesso e ha chiuso gli altri evitando l’ingresso dei manifestanti che hanno creato problemi al traffico nella zona.