Affluenza in netto calo in Sicilia, comunali 2023, ballottaggi e primo turno

 

 

Affluenza in netto ribasso. I dati delle 12 rispetto alla prima tornata e alle precedenti consultazioni. Seggi aperti fino alle 23.00, si vota anche domani lunedi, dalle 7 alle 15

 

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Fotogramma
Cala l’affluenza ai ballottaggi per le elezioni comunali 2023 secondo i dati pervenuti dal portale del ministero dell’Interno, Eligendo, da 1.1595 su 1.595 sezioni. L’affluenza si attesta al 12% contro il 13,86% del primo turno.

A Catania, alle ore 12, in base ai dati  forniti dall’assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, la percentuale dei votanti è all’11,13%. Il dato generale in Sicilia, con tutti i 128 comuni chiamati alle urne è del 12,55%.

Affluenza in calo alle 12 anche alle comunali anche in Sardegna. Secondo i dati di Eligendo relativi a 171 sezioni su 171 sezioni, l’affluenza è al 17,17% contro il 22,93% delle precedenti consultazioni.

I ballottaggi si  sono aperti dalle 7.00 i seggi nei 41 comuni che al primo turno del 14 e 15 maggio sono andati ai ballottaggi per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Tra questi ci sono anche 7 capoluoghi: Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Ancona e Brindisi. I seggi rimarranno aperti fino alle 23 di oggi per poi riaprire domani dalle 7 alle 15. I cittadini coinvolti sono complessivamente 1 milione 340mila 688.

Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione dell’anniversario della strage di Piazza della Loggia

Il Presidente Sergio Mattarella rende omaggio ai caduti di Piazza della Loggia

Foto d’archivio del Quirinale

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Piazza della Loggia, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

 

«Otto persone uccise. Oltre cento ferite. La città di Brescia sconvolta. La Repubblica ferita. Tanto sangue innocente fu versato la mattina del 28 maggio 1974 in Piazza della Loggia dagli strateghi del terrore e dai loro spietati esecutori per destabilizzare la democrazia, attaccare lo Stato.

I piani eversivi del terrorismo neofascista vennero contrastati e sventati. In fedeltà ai principi costituzionali.

Protagonisti furono il popolo italiano, le forze politiche e sindacali, le espressioni culturali e sociali, che seppero reagire a mezzo della partecipazione democratica. Le sentenze sono riuscite a ricostruire circostanze e responsabilità dell’attentato di Brescia, evidenziandone la matrice e i suoi legami con l’eversione di destra.

Nel giorno dell’anniversario i sentimenti di vicinanza e solidarietà si rivolgono in primo luogo ai familiari e ai discendenti di coloro che persero la vita, ai loro amici e compagni di lavoro. Alla comunità bresciana.

Il Paese ha un debito di riconoscenza verso la Città di Brescia, colpita per manifestare la sua opposizione irriducibile all’eversione. La comunità nazionale è consapevole di quanto stretta sia la connessione tra democrazia e giustizia e per questo sente di esprimere gratitudine verso chi ha riversato nell’impegno civile – come l’Associazione dei familiari delle vittime – l’immenso dolore personale patito.

La memoria è la radice del futuro. Per questo il ricordo di oggi è un messaggio rivolto in special modo alle generazioni più giovani, a cui è trasmesso il testimone della convivenza, della solidarietà, del bene comune da riconoscere e preservare con cura, al di là di ogni legittima differenza di opinioni e interessi».

 

 

 

 Roma, 28/05/2023 (II mandato)

Sicilia protagonista nel futuro -vedremo comunque- per un ruolo vero nel Mediterraneo

 

Archivi -Sud Libertò

Disco verde del Senato al decreto Ponte, il dl n. 35, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria. A favore del testo, approvato già alla Camera lo scorso 13 maggio, sono stati 103, contrari 49, tre gli astenuti. Il via libera è arrivato tra gli applausi della maggioranza, con i leghisti che hanno abbracciato il ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, presente in Aula, visibilmente soddisfatto.

Nel suo intervento il leader della Lega ha ribadito che per il ponte l’apertura del cantiere avverrà “l’anno prossimo”. Salvini ha poi escluso rischi di infiltrazioni mafiose (“io mi fido della magistratura”), aggiungendo che il “Comitato tecnico-scientifico sarà composto dai più grandi esperti internazionali”, coinvolti per realizzare “la più grande opera pubblica al mondo, il ponte a campata unico più grande del mondo” che “sarà l’orgoglio dell’Italia nel mondo”.

Oggi 31° anniversario della strage di Capaci : dichiarazione del Presidente Mattarella

 

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione del suo intervento alla manifestazione "Palermo chiama Italia"

(Foto Quirinale)

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Il 23 maggio di trentuno anni fa lo stragismo mafioso sferrò contro lo Stato democratico un nuovo attacco feroce e sanguinario.
Con Giovanni Falcone persero la vita sua moglie Francesca Morvillo, magistrata di valore, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, che lo tutelavano con impegno.
Una strage, quella di Capaci, che proseguì, poche settimane dopo, con un altro devastante attentato, in via D’Amelio a Palermo, nel quale morì Paolo Borsellino, con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina.
A questi testimoni della legalità della Repubblica, allo strazio delle loro famiglie, al dolore di chi allora perse un amico, un maestro, un punto di riferimento, sono rivolti i primi pensieri nel giorno della memoria.
Quegli eventi sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica.
Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia.
I criminali mafiosi pensavano di piegare le istituzioni, di rendere il popolo suddito di un infame potere. La Repubblica seppe reagire con rigore e giustizia. Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità.
La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza.
Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione.
Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire».

 

 Roma, 23/05/2023 (II mandato)

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione della Presentazione del Centro Nazionale di Biodiversità a Castelporziano

C o m u n i c a t o

Castelporziano

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Presentazione del Centro Nazionale di Biodiversità nella Tenuta di Castelporziano, ha inviato il seguente messaggio:  «Ricorre oggi il 30° anniversario della Giornata Mondiale della Biodiversità, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare l’adozione della Convenzione per la diversità biologica.

È una ricorrenza importante per condividere, insieme, la sensibilità delle giovani generazioni e la consapevolezza del valore del patrimonio naturalistico. Si tratta di principi sanciti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, dall’Accordo di Parigi, dal Quadro Globale per la Biodiversità, oltre che dalla nostra Carta costituzionale. Il messaggio che caratterizza quest’anno la celebrazione è “Dagli accordi globali alle azioni comuni concrete, ripristiniamo la Biodiversità”.

Servono paradigmi di sviluppo e azioni concrete che applichino le nuove tecnologie e l’innovazione in attuazione di un’etica ecologica di cura del pianeta e dell’economia del benessere, con un cambio di passo condiviso a tutti i livelli, che consenta un’equa e solidale distribuzione dei benefici che la Biodiversità offre anche con la responsabilità dei piccoli gesti di ciascuno.

L’evento odierno di presentazione del Centro Nazionale di Biodiversità offre un esempio concreto e una risposta di rilevante portata.

Con l’augurio di un lavoro proficuo, rivolgo un saluto alla Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Maria Chiara Carrozza, e a quanti sono oggi riuniti».

 

 

 Roma, 22/05/2023 (II mandato)

Il risultato elettorale fa esultare i leader del centrodestra ma “la partita è ancora aperta” afferma Schlein

 

Risultati immagini per elezioni urne

Archivi  Suid Libertò 

 

Elezioni comunali:  -Quattro capoluoghi al centrodestra, due al centrosinistra. Sette comuni al ballottaggio

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Si apprende che  sono quattro i capoluoghi che vanno al centrodestra, due al centrosinistra e sette i comuni al ballottaggio. L’affluenza nazionale definitiva al voto è del 59%.     Nelle precedenti elezioni era il 61,22%, per un abbassamento del fattore affluenza pari a 2,19.Sono stati 13 i capoluoghi al voto: Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza.   ll risultato fa esultare le forze di maggioranza che vincono a Imperia, Sondrio, Treviso e Latina. Il Pd alleato con i 5Stelle conquista Teramo e vince Brescia insieme al Terzo Polo.

Trentino e Valle d’Aosta votano al primo turno il 21 maggio, Sicilia e Sardegna il 28 e 29. Sono stati 6,3 milioni gli italiani chiamati a scegliere il nuovo sindaco

Per Schlein, segretario del Pd, l’analisi completa potrà essere fatta dopo il ballottaggio del 28 maggio. 

Elezioni amministrative, affluenza scarsa nei 595 seggi aperti , si vota per “l’amico”

Info Elezionati Amministrative 2016

 

Affluenza in ribasso per il turno annuale di elezioni amministrative, comunali e circoscrizionali previsti per oggi domenica 14 Maggio e Lunedì 15. Quasi 600 mila persone interessate al voto. Alle 12, in 5.371 sezioni su un totale di 5.426 in tutta Italia, a votare è stato il 14,19% degli aventi diritto, rispetto alle precedenti elezioni in cui a votare era stato il 19,33% degli aventi diritto.

Le urne resteranno aperte oggi fino alle 23 e domani 15 dalle 7 alle 15. Il voto interesserà 595 comuni per un numero di elettori pari a 4.587.877 (di cui 402.967 all’estero) distribuiti su 5.426 sezioni. In particolare, andranno al voto 13 comuni capoluogo, di cui un capoluogo di Regione (Ancona) e 12 capoluoghi di provincia (Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Terni, Latina, Teramo, Brindisi). L’eventuale ballottaggio, per le città dove nessun candidato avrà superato la soglia del 50% dei voti, sarà il 28 e 29 maggio.

Il turno delle elezioni amministrative della primavera 2023 – che ha già visto gli elettori in Friuli Venezia Giulia andare alle urne il 2 e 3 aprile in concomitanza con il voto delle regionali – si completerà il 21 maggio con le elezioni previste in Valle d’Aosta (un comune) e Trentino Alto Adige (tre comuni) e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 comuni) e Sardegna (39 comuni).

Conferenza stampa e confronto di Giorgia Meloni sulle riforme ma le opposizioni- Elly Schlein in testa- bocciano le sue valutazioni

 

 

Giorgia Meloni si è voluta confrontare con le opposizioni sul tema delle riforme che rappresentano la vera stabilità del governo. “In questa interlocuzione le posizioni espresse dai partiti di opposizione sono state molto variegate tra loro. Cerchiamo ora di elaborare una nostra proposta che possa tenere in considerazione queste valutazioni”.

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“Non abbiamo proposto  – afferma la Meloni -una soluzione preconfezionata per arrivare ad una convergenza più ampia. . Abbiamo discusso molto con tutte le delegazioni. Da parte delle opposizioni c’è stata “una chiusura più netta su un modello di presidenzialismo o semi presidenzialismo e mi pare la valutazione sia più variegata sull’ipotesi elezione diretta del presidente del Consiglio”

“Molto importante che ci sia una condivisione, ma non a costo di venir meno all’impegno assunto con i cittadini. L’instabilità ha prodotto danni alla nostra nazione, a differenza di paesi come Francia e Germania””Questa instabilità ha prodotto la nostra debolezza economica,e la disaffezione dei cittadini, per i governi che sono stati fatti all’interno dei palazzi senza che i cittadini potessero dire la loro”.

“….., abbiamo una maggioranza solida, possiamo arrivare a una democrazia più forte e più matura”. “Io – – sono disponibile -afferma la Meloni – maal confronto, ho idee chiare su cosa sia efficace, ma se si propone solo la sfiducia costruttiva non mi apre una riforma risolutiva” allora “mi pare che non c’è la voglia di fare quello che bisogna fare”.

 “Proprio perché abbiamo una maggioranza solida siamo tra i pochi che possono cercare di trasformare quello che sta accadendo in termini, si spera, di stabilità in un orizzonte temporale del governo in carica, cercare una riforma che renda questa novità strutturale”, ha detto, a quanto si apprende, la premier alla segretaria del Pd, Elly Schlein, durante il confronto sulle riforme.

“Ho sentito dire in questa interlocuzione ‘voi volete rafforzare il governo ma avete già la maggioranza’, guardate questa non è una riforma che stiamo facendo per noi stessi -ha sottolineato la premier-: se dovesse andare bene, se dovesse andare in porto, se dovesse superare le sue articolate fasi, passare il referendum, per entrare forse in vigore nella prossima legislatura. Forse”.

“Banalmente, io credo che proprio perché allo stato abbiamo questa possibilità, dati la solidità e i numeri della nostra maggioranza, sarebbe da parte nostra miope limitarci a gestire la quotidianità. Non porci il problema di come possiamo utilizzare questa forza che altri non hanno avuto per lasciare un segno che possa migliorare il futuro di questa nazione. Io immagino una riforma per la quale domani potrei essere paradossalmente ringraziata da qualcuno”, ha sottolineato ancora.

“Ogni sistema democratico ha bisogno dei suoi contrappesi. Io credo che una democrazia abbia bisogno dell’opposizione, siamo persone che capiscono il tema dei contrappesi. Sicuramente il nostro obiettivo è portare a casa questa riforma, bisogna cercare di capire qual è la convergenza. Mi pare di capire che c’è una convergenza sulla considerazione che l’instabilità è un problema”,     Le opposizioni non concordano sulla figura del “sindaco d’Italia”, come afferma Elly Schein, non esiste in alcun Paese democratico, chiussura anche da parte di Conti del Movimento cinque stelle che si allinea nelle idee a Schlein.

Maurizio Landini: “Cambieremo questo Paese e lo faremo insieme ai lavoratori”

 

Firenze, asse Schlein-Conte-Landini: la foto preannuncia un nuovo asse politico pilotato forse dal leader pentastellato

 

Con il 94,2% dei sì Maurizio Landini è stato rieletto segretario generale della Cgil al termine del XIX congresso che si è svolto a Rimini. Una elezione ‘bulgara’ considerato che su 263 votanti quelli favorevoli sono stati 243.

      -“TANTE DIVERSITA’ CON LA PREMIER MELONI  NON C’E’ POSSIBILITA’ DI CONFRONTO”

Il leader sindacale nel suo discorso di chiusura risponde all ‘intervento della Meloni sul palco della Cgil. 

Abbiamo ascoltato le riflessioni del premier Meloni ma abbiamo registriamo diversità molto consistenti. Su quella base non c’è possibilità di confronto e discussione ed è evidente che sulle nostre richieste costruiremo una mobilitazione che non escluderà nulla neppure lo sciopero – annuncia – . Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo la prossima settimana. C’è già un incontro fissato”, fa sapere Landini prefigurando uno sciopero generale unitario contro la delega sul fisco elaborata dal governo.

“Io non lo so come andrà a finire questa battaglia, ma la forza viene dall’unità, diversi ma uniti. E bisogna avere coraggio altrimenti hai già perso prima di cominciare. E al governo e alle forze politiche lo diciamo in modo chiaro: noi non ci fermeremo e non accetteremo che sia il lavoro a pagare più di tutti, vogliamo cambiare questo Paese e lo diremo anche a Cisl e Uil per farlo insieme a loro e insieme ai lavoratori”. D’altra parte, aggiunge, “davanti a noi non c’è un momento semplice anche se mi chiedo: di cosa dobbiamo avere paura? Cosa abbiamo da perdere? Le pensioni che non ci sono? il lavoro che non abbiamo? Il salario che non si arriva alla fine del mese? La vera paura che dovremmo avere è quella di non aprire questa discussione”, ammonisce rivolto ai suoi e ai sindacati cugini.

 

Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus