Il Presidente Mattarella rende omaggio ai caduti della Corazzata Roma

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo sulla portaerei Cavour, in occasione della cerimonia dell'80° anniversario dell'affondamento della Corazzata "Roma"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo sulla portaerei Cavour, in occasione della cerimonia dell’80° anniversario dell’affondamento della Corazzata “Roma

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Gustavo Bellazzini, ultimo reduce della Corazzata "Roma"

l Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Gustavo Bellazzini, ultimo reduce della Corazzata “Roma”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia dell'80° anniversario dell'affondamento della Corazzata "Roma"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve dal Comandante della Nave Cavour C.V. Milos Argenton il cappellino di rappresentanza.

l Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve dal Comandante della Nave Cavour C.V. Milos Argenton il cappellino di rappresentanza.

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella assiste al defiliamento delle Navi Bergamini e Margottini, al termine della cerimonia dell'80° anniversario dell'affondamento della Corazzata "Roma"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella assiste al defiliamento delle Navi Bergamini e Margottini, al termine della cerimonia dell’80°

anniversario dell’affondamento della Corazzata “Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella assiste al defiliamento delle Navi Bergamini e Margottini, al termine della cerimonia dell'80° anniversario dell'affondamento della Corazzata "Roma"

 

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla cerimonia in ricordo degli 80 anni dall’affondamento della Corazzata Roma che si è svolta a bordo della nave Cavour nel golfo dell’Asinara.

La Corazzata Roma, nave ammiraglia della Regia Marina, venne affondata il 9 settembre 1943 colpita dai bombardieri tedeschi, subito dopo l’armistizio mentre raggiungeva l’Isola della Maddalena dal porto di La Spezia.

 

 Golfo dell’Asinara (SS), 

80 ANNIVERSARIO DELLA DIFESA DI ROMA: MATTARELLA DEPONE DUE CORONE D’ALLORO

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione della deposizione di due corone d’alloro, nell’80° anniversario della Difesa di Roma

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione della deposizione di due corone d’alloro, nell’80° anniversario della Difesa di Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d'alloro a Porta San Paolo nell’80° anniversario della Difesa di Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d'alloro al parco della Resistenza in occasione dell'80° anniversario della Difesa di Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d'alloro al parco della Resistenza in occasione dell'80° anniversario della Difesa di Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d'alloro al parco della Resistenza in occasione dell'80° anniversario della Difesa di Roma

 

l Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto due corone d’alloro a Porta San Paolo e al Parco della Resistenza, in occasione dell’80° anniversario della Difesa di Roma

 

 

41° anniversario dell’uccisione di Carlo Alberto Dalla Chiesa: dichiarazione del Presidente Sergio Mattarella

 

Il Presidente Sergio Mattarella depone una corona d’alloro in Via Isidoro

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Il 3 settembre 1982 a Palermo la mafia assassinava il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, ferendo mortalmente l’agente Domenico Russo.

Nel ricordo di quel tragico evento, l’intera comunità nazionale si stringe intorno agli ideali costituzionali di libertà, solidarietà e giustizia testimoniati, sino al sacrificio della vita, dall’impegno nelle istituzioni di Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Nominato Prefetto di Palermo, seppe portarvi la preziosa esperienza maturata negli incarichi precedenti, lottando con determinazione, in un contesto particolarmente difficile, per l’affermazione dei valori della legalità.

Carlo Alberto Dalla Chiesa intuì le potenzialità dell’azione della Pubblica Amministrazione per contrastare, insieme all’azione della Magistratura e delle Forze di Polizia, le pretese criminali di controllo dei territori. Il suo esempio interpella oggi la coscienza civica e la responsabilità personale di coloro che ricoprono pubbliche funzioni, chiamati a costituire un efficace argine all’illegalità, alla corruzione e alle infiltrazioni criminali nel tessuto amministrativo ed economico.

Il quarantunesimo anniversario dell’attentato di via Isidoro Carini richiama l’intero Paese a uno sforzo corale nell’impegno di lotta alla mafia. Tutta la società italiana deve sentirsi coinvolta: le istituzioni, le agenzie educative, il mondo delle associazioni.

Dal contributo di tutti, dall’efficacia delle azioni di contrasto e di prevenzione, dai germi di consapevolezza che la società, le famiglie, la scuola, il terzo settore sapranno far sbocciare nelle giovani generazioni, dipendono la stabile affermazione della cultura della legalità e lo sviluppo di durature prospettive di progresso economico e sociale.

Con questo spirito, rinnovo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica».

 

 

Lunedì 4 vertice di maggioranza sulla manovra 2024 e l’incognita della crescita , del fenomeno della disoccupazione,delle pensioni e del rialzo dei mutui a tasso variabile

 

Le misure per i lavoratori e per le famiglie numerose, l’ipotesi privatizzazioni, il pacchetto pensioni e l’avvio della riforma fiscale accorpando i primi due scaglioni Irpef.    La manovra 2024 non ha ancora trovato la soluzione ai problemi prioritari del Paese, la crescita e la disoccupazione tra altri.

Archivi -Sud Libertà

Prossimamente si saprà di più sulla manovra in vista della  stesura del Def entro il 27 settembre, con la griglia delle stime entro le quali costruire la Finanziaria che il governo dovrà approvare entro metà ottobre. Da lì inizierà poi l’iter in Parlamento da concludere entro il 31 dicembre. Lunedì dovrebbe tenersi un vertice di maggioranza con il premier Giorgia Meloni, entro il 10 settembre invece i ministeri comunicheranno la loro spending review, necessaria per rafforzare le esigue coperture attualmente sul tavolo.

Su un equilibrio difficile da comporre tra entrate ed uscite del bilancio pesa poi l’incognita della crescita, che risente di variabili esogene (la recessione tecnica di Germania e Olanda e gli effetti della guerra in Ucraina) ed endogene per l’incertezza sul Pnrr, le prospettive dei consumi e l’export. La stima del pil all’1% dello scorso aprile (1,5% nel 2024) potrebbe essere rivista al ribasso alla luce della frenata dello 0,4% del secondo trimestre rilevata dall’Istat. In caso di variazione nulla nel terzo e quarto trimestre il pil 2023 verrebbe limato di due decimali, fermandosi a +0,7%.

Tra le certezze sembra che vi sia la tendenza a  confermare il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi rafforzato fino a 100 euro al mese in più in busta paga con il decreto del primo maggio (costo 9 miliardi). In agenda anche la proroga degli incentivi per l’assunzione di donne e under 36 e la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività. Si lavora anche alla possibile detassazione delle tredicesime e all’estensione della soglia esentasse per i fringe benefit per i lavoratori senza figli. Tutto il pacchetto costerebbe fino a 13 miliardi. Un primo passo della riforma fiscale con il taglio delle aliquote Irpef da quattro a tre costerebbe 3-4 miliardi.

Sul fronte pensioni per la riconferma di quota 103, di Opzione donna e dell’assegno minimo a 600 euro servirebbero circa 2 mld. Il rifinanziamento del fondo sanitario richiede almeno 2 miliardi. Per le spese indifferibili (missioni internazionali, indennità di vacanza per la pa,ecc..) ne servono circa 6 miliardi. Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego scaduti nel 2021 per il solo avvio richiedono circa 3 miliardi. Da quantificare il pacchetto natalità per agevolare il lavoro delle madri con tre figli o più. Al momento quindi il conto complessivo della manovra arriva a 30 miliardi, escluse appunto le misure per le famiglie.

Le coperture al momento sono rappresentate dai 4 mld del tesoretto di aprile, l’obiettivo di 1,5 mld di tagli di spesa e la tassa sugli extra-profitti (3,5 mld ma è una tantum). In tutto 9 miliardi. Altre risorse arriverebbero dalla lotta all’evasione (2,8 mld entro il 2025 ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini). Mancherebbero all’appello quindi ad oggi oltre 20 miliardi, da qui l’ipotesi di ricorrere alla leva del disavanzo ma solo per qualche decimale ed in accordo con la Commissione europea. In piena riforma del Patto di Stabilità l’Italia non ha alcun interesse infatti ad entrare in rotta di collisione con Bruxelles.

Altre entrate per lo Stato potrebbero essere rappresentate da alcune dismissioni di parte di quote nelle partecipate pubbliche. L’idea sarebbe di procedere – con il consenso di tutto il governo – a delle mini-cessioni senza impatto di rilievo sulla governance societaria. Tra le partecipazioni del Tesoro si segnala il 64,2% in Mps; il 29,2% di Poste; il 53,28% di Enav, il 23,59% di Enel; il 4,34% di Eni; il 30,2% di Leonardo, ma anche Fs e Ita. Le entrate in arrivo da eventuali privatizzazioni però essendo una tantum non potranno finanziare le misure della manovra ma andranno a ridurre il debito pubblico.

Giorgia Meloni a Caivano, luogo degli abusi a due ragazzine: ” Qui si è consumato un fallimento dello Stato. Oggi voglio dare segnali concreti”

 

 

L’incontro con don Patriciello e la visita alla scuola del Parco Verde.

La premier Giorgia Meloni e don Patriciello a Caivano (Fotogramma)
 Giorgia Meloni e don Patriciello 

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Caivano .:Crimine infame, lo Stato è qui”.     Il rione è quello dove si sono consumati gli abusi ai danni delle due ragazzine di 11 e 12 anni. “Siamo qui per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumato, di un crimine infame che ha scioccati tutti” e manifestare “la presenza serie, autorevole, costante dello Stato”, a Caivano, dunque, “per agire e metterci la faccia”.

“Se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro” a 10 anni dalla vicenda della piccola Fortunata Loffredo, “la bambina buttata giù da un balcone dopo aver subito abusi, allora significa che qui si è consumato un fallimento dello Stato. Siamo qui per dare segnali concreti”.

“Il messaggio principale che noi vogliamo dare è che non devono esistere zone franche – ha rimarcato – ed è un messaggio che noi diamo qui, ma il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni: sono molti i territori che versano in queste e il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia”.

Lungomare di Catania, avviati i lavori per prolungare la pista ciclabile

Apre un altro cantiere strategico per la mobilità sostenibile a Catania.

Sono infatti iniziati i lavori per la riqualificazione della pista ciclabile del lungomare diffusamente danneggiata e il suo prolungamento da piazza Mancini Battaglia sulla circonvallazione, fino all’incrocio con via Villini a Mare.
Gli interventi, appaltati per un importo contrattuale di 884.816,09 euro, sono stati finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla base di un progetto presentato lo scorso anno dall’Amministrazione Comunale e in particolare dall’assessorato ai Lavori Pubblici retto da Sergio Parisi, Direzione comunale che successivamente ha anche curato le procedure di gara.
Questi lavori –ha spiegato il sindaco Trantino– rappresentano un primo importante tassello all’interno di un esteso progetto di trasformazione del concetto di mobilità, da cui scaturisce una riqualificazione non solo funzionale ma anche estetica della città, attraverso la cura e il rinnovamento dell’ambiente urbano a cui stiamo lavorando insieme al vicesindaco La Greca e all’assessore Parisi, in un’ottica di mobilità sostenibile che per noi è un valore strategico” 
La nuova pista ciclabile, di circa 1200 metri, sarà realizzata in continuità con il tratto già esistente e da mettere in sicurezza con importanti interventi di manutenzione straordinaria. Verrà creata a doppia corsia esclusiva e protetta da opportuni cordoli, fino all’Istituto Comprensivo Statale Giovanni Parini. Il successivo tratto, al limite del confine comunale di Acicastello, per motivi di spazio del sedime stradale, è stato invece previsto a doppia corsia protetta e condivisa
Gli interventi in cantiere che per cominciare si snoda  dai pressi di piazza Europa –ha spiegato l’assessore con delega ai lavori pubblici Sergio Parisi-  oltre alla sistemazione della pista attuale e il suo prolungamento, riguardano  l’inserimento di diverse strutture a servizio degli utenti della ciclabile quali ciclostazioni e pensiline smart, dotate di sistemi di ricarica per le e-bike. Alcune di queste verranno installate anche nei pressi di piazza Giovanni XXIII, che sebbene non ricada all’interno dello sviluppo della ciclabile oggetto dell’intervento, è stata ritenuta dai progettisti comunali snodo prioritario di interscambio modale per la presenza sia della stazione centrale ferroviaria che della rete della metropolitana catanese”.

 

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla giornata conclusiva della 44° edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli – “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”

 

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella a Rimini accolto da Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna,Rosa Maria Padovano, Prefetto di Rimini
Chiara Bellini, Vice Sindaco di Riminiin occasione della giornata conclusiva della 44a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli

l Presidente Sergio Mattarella a Rimini accolto da Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna,Rosa Maria Padovano, Prefetto di Rimini Chiara Bellini, Vice Sindaco di Riminiin occasione della giornata conclusiva della 44a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli

 

Il Presidente Sergio Mattarella con Bernhard Scholz, Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS, alla giornata conclusiva della 44a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli

 

Il Presidente Sergio Mattarella alla giornata conclusiva della 44a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli

 

Il Presidente Sergio Mattarella alla giornata conclusiva della 44a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli

 

Il Presidente Sergio Mattarella alla giornata conclusiva della 44a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli

 

 

 

Dichiarazione del Presidente Mattarella nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi

Ponte Morandi

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza.

Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile.

Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l’imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini.

Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni.

Con il sostegno del Paese intero, Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta forza ricostruttiva. Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società. Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l’Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell’unità».

 

Petizione popolare sul salario minimo legale Schlein e Conte partono per la raccolta delle firme

 

D’accordo le  opposizioni alla raccolta delle firme sul salario minimo. Spiega sui social  Elly Schlein, segretaria del Partito democratico: “Se pensi anche tu che in Italia sia necessario fissare un salario minimo, mettici una firma! Abbiamo bisogno del vostro supporto. È semplice, è immediato, basta firmare su https://www.salariominimosubito.it o nei banchetti alla Festa dell’Unità”…

“Ancora in queste ore, da alcuni esponenti di governo è arrivata una netta chiusura al salario minimo legale – comunica Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle – Venerdì a Palazzo Chigi, dopo mesi di dibattito in Parlamento, la presidente Meloni non ha fatto alcuna controproposta: coinvolgere il Cnel di Brunetta, che peraltro in passato si è pubblicamente espresso contro questa misura, è solo un modo per gettare la palla in tribuna mentre 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori continuano a percepire paghe da fame.
La nostra proposta di introdurre un salario minimo di 9 euro lordi l’ora è in Parlamento, e malgrado i tentativi della maggioranza di boicottarla non ci fermiamo! Da oggi potrete combattere insieme a noi questa battaglia, firmando la petizione popolare che lanciamo ufficialmente oggi insieme alle altre forze di opposizione per far sentire al governo la voce dei cittadini che non hanno voce, come i 20mila che lo scorso 17 giugno a Roma si sono radunati per dire ‘Basta vite precarie'”. “Qui di seguito il link con tutte le istruzioni. Vi chiedo di firmare la petizione e di contribuire a diffonderla tramite i vostri contatti. Facciamo sentire la nostra voce!”, conclude il leader pentastellato lanciando la petizione.

Il cinismo e l’indifferenza al suicidio dirigono la vita nelle carceri: Nordio vuol creare”una detenzione differenziata….” Sì, ma quando?

 

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio al termine della visita al carcere le Vallette di Torino :”Compatibilmente con le risorse che abbiamo, cercheremo soprattutto quella che vorrei chiamare una detenzione differenziata: tra i detenuti molto pericolosi e quelli di modestissima pericolosità sociale ci può essere una situazione intermedia che, a mio avviso, può essere risolta con l’utilizzo di molte caserme dismesse e che hanno spazi meno afflittivi”. 

sovraffollamento carcere
 Archivi  -Sud Libertà
Il Guardasigilli dove si è recato nel penitenziario torinese all’indomani della morte di due detenute, una delle quali, nigeriana di 42 anni e madre di un bambino affetto da autismo, si è lasciata morire di fame rifiutando cibo e ricoveri dal momento della sua carcerazione avvenuta nel mese di luglio.

Affermano i familiari e le associazioni : “Cinismo e stanchezza purtroppo dirigono la vita in carcere. Nel caso della detenuta morta di inedia, nonostante l’impegno degli operatori, non si è trovata altra forma di sostegno che non recluderla in un reparto psichiatrico. Lei voleva solo avere l’opportunità di stare vicina a suo figlio di 4 anni affetto da autismo. 

Tre donne morte nel carcere di Torino nel giro di poco più di un mese è allarmante — Non si risolve però il tutto andando a colpire gli operatori di base come fossero capri espiatori. Bisogna rivoluzionare un sistema, quello carcerario, afflitto da una visione pre-moderna. Bisogna aumentare i rapporti con l’esterno, rendere quotidiane le telefonate, assicurare anche d’estate vita nelle sezioni. La pena è la reclusione in carcere non la reclusione in cella, dove a volte le persone sono costrette a stare, in ambienti disadorni e malmessi anche 20 ore su 24″.

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