“La ringrazio molto, Signora Presidente, per l’accoglienza così amichevole e calorosa che ha riservato a me e alla delegazione che mi accompagna.
Ho detto alla Presidente Sandu che ricordo con grande intensità e con grande piacere i nostri colloqui a Roma, tre anni fa. Colloqui in occasione della Visita ufficiale della Presidente Sandu in Italia, visita che ha consentito di avviare un rilancio dei rapporti bilaterali tra Moldova e Italia.
Anche oggi, come tre anni fa, come allora, abbiamo registrato piena condivisione nelle valutazioni delle questioni internazionali, delle prospettive d’Europa e delle nostre relazioni bilaterali, che sono intense ed eccellenti, e riflettono, del resto, i legami storici e solidi che uniscono i nostri due Paesi.
Il nostro interscambio ha superato i 660 milioni di euro dell’anno passato e la presenza di aziende italiane in diversi settori, qui in Moldova, è per noi motivo di soddisfazione, in quanto offre un contributo allo sviluppo del Paese.
La nostra amicizia è alimentata anche – poc’anzi la Presidente Sandu lo ricordava – dalla presenza di una numerosa comunità moldava in Italia, una comunità ben integrata e apprezzata in Italia per la sua operosità, e che offre un importante contributo, un apporto importante allo sviluppo socio economico dell’Italia.
La comunità moldava in Italia rappresenta un ponte fra i nostri Paesi, che poggia anche sulle fondamenta solide di legami culturali che ci uniscono. Ne abbiamo avuto una testimonianza ancora una volta ieri, nel concerto a cui abbiamo assistito – per la quale ringrazio ancora la Presidente Sandu – ed è stato un momento di comune ricordo di cultura musicale tra Moldova e Italia.
La firma, avvenuta poco fa, del nuovo programma esecutivo per il triennio 2024-2027 contribuisce a consolidare la cornice di cooperazione culturale tra i nostri Paesi, le nostre Istituzioni, le nostre società civili.
Vorrei anche esprimere un apprezzamento molto forte, sincero, profondo per il contributo prezioso che forniscono i contingenti moldavi alla missione KFOR e alla missione UNIFIL che sono con comando italiano, così come altrettanto rilevante è la collaborazione positiva instaurata tra i Carabinieri moldavi e l’Arma dei Carabinieri italiana.
È un segno tangibile – tutto questo complesso di collaborazioni – della nostra capacità di operare in modo congiunto ed efficace per la pace.
Si tratta di un impegno comune che riveste grande importanza perché a pochi chilometri da qui, come ben sappiamo, infuria la brutale guerra di aggressione scatenata contro l’Ucraina dalla Federazione russa.
Il recente vertice del G7, svoltosi nei giorni scorsi, a presidenza italiana, ha confermato che la volontà di assistere l’Ucraina non avrà cedimenti né indebolimenti, e proseguirà finché è necessaria.
Questo fine settimana, nei giorni scorsi, si è svolta in Svizzera una conferenza di alto livello, un vertice per la pace, con una grande partecipazione di numerosi Paesi.
Si è trattato di un primo, necessariamente preliminare, ma comunque importante momento di confronto a livello internazionale.
Congiuntamente, insieme agli altri Paesi che si sentono vicini all’Ucraina nella resistenza per indipendenza, integrità territoriale e sovranità, intendiamo operare per la pace; per una pace giusta, che rispetti i principi della Carta delle Nazioni Unite e che non sia frutto delle armi e della prepotenza che con le armi si vuole esercitare.
Assieme alla Presidente Sandu, abbiamo riaffermato il nostro fermo sostegno all’integrità e alla indipendenza dell’Ucraina.
La Moldova, come Paese confinante, ha subìto direttamente le conseguenze drammatiche di questo conflitto: dall’impennata dei prezzi energetici, all’afflusso dei tanti rifugiati ucraini in questo Paese, anche quelli in transito verso l’Unione europea.
Desidero anche qui – come ho fatto poc’anzi con la Presidente Sandu – pubblicamente esprimere l’ammirazione della Repubblica italiana per la generosità con cui il popolo moldavo ha accolto i rifugiati ucraini.
E anche per questo l’Italia, doverosamente – come la Presidente ha poc’anzi cortesemente ricordato con parole di cui la ringrazio – ha fornito un contributo per attenuare le conseguenze economiche, energetiche di questa posizione vicino al fronte, vicino a un Paese in guerra.
Si tratta di un apporto che l’Italia ha fornito, avvertendolo come un dovere, non soltanto per l’amicizia nei confronti della Moldova. Ma è un apporto che continueremo ad assicurare anche in futuro, nell’ambito della nuova piattaforma per lo sviluppo della Moldova.
Con la Presidente Sandu abbiamo parlato anche – come lei ha poc’anzi ricordato – di Europa, la nostra Casa comune, perché per valori, per storia, per cultura, il futuro della Moldova è all’interno dell’Unione europea.
L’Italia sostiene con convinzione il percorso di adesione della Moldova all’Unione e ho confermato alla Presidente Sandu il nostro apprezzamento per i risultati nelle riforme che la Moldova ha raggiunto, ha conseguito, particolarmente in materia di stato di diritto e di sistema giudiziario.
Siamo lietissimi, quindi, per l’ormai imminente approvazione del quadro negoziale e della convocazione della Conferenza intergovernativa.
L’Italia continuerà a restare a fianco della Moldova nel suo cammino di avvicinamento all’Unione europea, come attestato dalla Dichiarazione congiunta firmata poc’anzi dai rappresentanti dei nostri due Governi.
Abbiamo parlato, con la Presidente Sandu, anche dell’esigenza basilare di tutelare le nostre democrazie liberali, soprattutto nell’attuale contesto internazionale. Libertà e democrazia non sono mai conquistate in maniera definitiva, ma vanno costantemente difese e consolidate.
Poche settimane fa, l’Unione europea ne ha offerto un esempio di grande rilievo, portando alle urne un’immensa quantità di elettori per eleggere il Parlamento dell’Unione.
L’Unione europea costituisce una comunità di valori e di regole, grazie alla quale è stata costruita una configurazione, un modello di convivenza basato sull’ordine democratico e sulla pace, assicurata per decenni nel nostro continente. E che si scontra ora con il ritorno della guerra in Europa per causa e per responsabilità della Federazione russa.
Speriamo che di questa comunità di valori e di regole costruite per la democrazia, per il benessere, per la pace, i cittadini moldovi possano presto essere parte a pieno titolo.
Desidero, in conclusione, ringraziare molto la Presidente Sandu per l’accoglienza, all’insegna dell’amicizia tra i nostri Paesi, per i colloqui che abbiamo svolto insieme e per le considerazioni che ha svolto, sempre contrassegnate da saggezza, da visione per il futuro e da grande impegno per il suo Paese.
Grazie, Presidente.
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Domanda: Visto che a poche centinaia di chilometri da qui c’è la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, quanto è forte qui l’influenza di Mosca anche in termini di propaganda e di diffusione di fake news?
Presidente Mattarella, ho visto che ha definito un primo passo importante, quello avvenuto in Svizzera con la Conferenza sulla pace, col vertice sulla pace. Secondo lei, quale deve essere adesso il compito della rinnovata Europa in questo percorso? Teme che la propaganda russa possa svolgere un ruolo anche nel nostro Paese?
Presidente: Rispondo volentieri. La Conferenza, convocata dalla Confederazione svizzera, è stata un passo di grande importanza. Naturalmente nessuno, neppure la Presidenza Svizzera, immaginava potesse essere risolutivo.
È stato un gesto importante per avviare finalmente un processo che possa gradatamente condurre alla pace.
È stata un’occasione, quindi, che significativamente ha raccolto tanti Paesi; al di là di alcune mancate firme al documento finale – che è stato ampiamente condiviso dai presenti – è stata un’indicazione importante, perché quel documento indica alcuni principi che sono poi elementari, basilari, e stanno alla base delle Carte dell’ONU: l’integrità territoriale e il rifiuto della comunità internazionale di modificarli con la violenza delle armi.
Il seguito, naturalmente, è rimesso, in maniera determinante, alla volontà delle parti. Ma è rimesso anche alle iniziative che continuano nella comunità internazionale, per spingere, sollecitare e far comprendere parzialmente alla Federazione russa – responsabile di avere infranto la pace, di avere iniziato la guerra di aggressione – che occorre trovare un termine a questa condizione, che rispetti il diritto internazionale e riaffermi che nella comunità internazionale si vive rispettandosi, non pretendendo di sottomettere gli altri, eventualmente anche con la forza.
Seguiranno certamente altre iniziative – è già stato annunziato – e saranno sempre passi di avvicinamento. Mi auguro che si possano svolgere in maniera sollecita.
La seconda parte della sua domanda riguarda i tentativi di influenza disinformativa da parte russa in Italia. Ve ne sono, li registriamo.
Vi sono costantemente – e non sono di oggi e si intensificano particolarmente nei momenti elettorali – iniziative che, attraverso alcuni siti, che lo fanno con maggiore cautela, ma con evidenza, permanenti, ma anche con una molteplicità di siti web, che nascono e scompaiono velocemente, diffondendo una tempesta di disinformazione, di fake news, di falsità, volte tutte a screditare e destabilizzare anche il nostro Paese.
Sono forme di ostilità inaccettabili che richiederanno – io mi auguro sollecitamente -, in sede di Comunità internazionale, delle regole di comportamento che riguardino il rispetto degli altri Paesi.
Domanda: Volevo richiamare la vostra attenzione sul tema europeo e sul valore del fattore tempo. La domanda riguarda i tempi dell’adesione della Moldova. L’importanza del fattore tempo, visto che Lei ha recentemente richiamato all’importanza che l’Europa agisca e decida senza indugi per quanto riguarda sia l’adesione e sia anche il processo di avvio di questa nuova legislatura europea, con il rischio di qualche ritardo e di qualche lentezza anche nelle nomine.
Presidente: L’Italia sarà a fianco della Moldova in questo processo per consentire l’ingresso veloce nell’Unione europea.
Lei mi ha chiesto sui tempi: vi sono – li ha citati lei stesso- due versanti. Uno, l’allargamento. È una esigenza storica ineludibile quella di completare la Comunità europea in senso pieno. Quindi l’allargamento va promosso e realizzato, aiutando i Paesi candidati a raggiungere gli standard comunitari velocemente. L’altro è quello interno all’Unione, che riguarda i Paesi che ne fanno parte e i Paesi candidati a farne parte e che ne faranno parte presto. E vi è un’esigenza di velocità. Quelle parole senza indugio che ho adoperato – e lei ha cortesemente ricordato -, si riferiscono a questo. Tutti facciamo esperienza, nella nostra vita quotidiana, ogni giorno, che i problemi nascono velocemente e velocemente vengono sostituiti da altri problemi. Quindi ciascuno di questi problemi richiede risposte immediate, tempestive.
E in un mondo contrassegnato sempre più da grandi soggetti internazionali, se l’Unione europea non è in grado di fornire risposte immediate, tempestive, veloci, i problemi saranno risolti secondo le scelte di altri grandi soggetti internazionali.
Per questo è indispensabile per l’Unione darsi modalità decisionali che consentano di rispondere velocemente ai problemi, perché questi non aspettano i tempi di procedure lente e ritardate. Così come è indispensabile per l’Unione europea completare la sua dimensione finanziaria. Non può restare incompleta una costruzione economico-finanziaria. Così come è indispensabile per l’Unione europea – e chiudo qui – dar vita realmente – e finalmente – a una politica estera comune e di difesa comune.
È una politica di difesa comune che è sollecitata particolarmente oggi dall’aggressività della Federazione russa, ma che è sempre stata una esigenza forte per l’Unione. Adesso è moltiplicata nella sua necessità e urgenza. Ed è all’ordine del giorno, finalmente.
Ma questi compiti, in queste tre dimensioni e in altri problemi ancora, sono affidati ai vertici che saranno formati nelle prossime settimane e mesi.
Domanda: Vorrei sapere qual è la posizione dell’Italia e se ci sono state discussioni a livello europeo riguardo al livello di preparazione della Moldova e dell’Ucraina e se ci sono Paesi che potrebbero votare contro.
Presidente: La posizione dell’Italia è chiarissima: è di pieno sostegno all’ingresso, il più veloce possibile, della Moldova nell’Unione europea.
E quindi siamo lietissimi dell’accelerazione che nei giorni scorsi si è manifestata per avviare il negoziato concretamente.
Si aggiunge a questo sostegno pieno la disponibilità a dare ogni contributo alla Moldova per raggiungere velocemente i parametri e gli standard comunitari, per appunto conseguire velocemente il superamento dei negoziati, la conclusione felice dei negoziati.
Questo vale naturalmente anche per i Balcani occidentali, vale anche per l’Ucraina. Ma per ciascun Paese vi è una ragione specifica. Non è collegata ad altri Paesi.
La Moldova, secondo l’Italia, fa parte storicamente e culturalmente, come popolo, della Casa comune, della Casa europea, dell’Europa. L’esperienza che abbiamo fatto in questi decenni ci ha fatto crescere in benessere, in tranquillità, in progresso, in democrazia, in pace.
I Paesi dell’Unione si sono fatti la guerra per secoli. L’Unione ha garantito pace, serenità, benessere, crescita, crescita civile. E per questo riteniamo che debba essere completata l’Unione dai Paesi che ne fanno parte, storicamente e culturalmente, come la Moldova.
Domanda: In Italia abbiamo la più numerosa comunità di moldavi. Lo Stato italiano prevede un sostegno accresciuto dal punto di vista sociale, nella previdenza sociale? Qual è il contributo della comunità allo sviluppo sociale ed economico del Paese?
Presidente: Rispondo volentieri. La comunità moldova in Italia è molto ampia. Ed è una comunità – come prima ho detto – apprezzata, gradita in Italia, che fornisce un contributo consistente, rilevante, allo sviluppo economico e alla vita sociale del nostro Paese.
Naturalmente vi sono rapporti che sono sviluppati, oltre che sul piano del lavoro, anche sul piano delle amicizie personali, sul piano familiare, sul piano di collaborazioni culturali. E questo ha intensificato l’amicizia tra Moldova e Italia.
Per questo la comunità moldova in Italia è, non soltanto un ponte, ma un pilastro della nostra amicizia, perché il contatto umano, personale, quotidiano, rafforza l’amicizia e la reciproca disponibilità.
Naturalmente, vi sono sempre delle esigenze da affrontare. E noi siamo attentissimi – e lo saremo costantemente – alle esigenze della comunità moldava in Italia.