Un video raccapricciante delle donne ostaggio che chiedono al premier Netanyahu di liberare i detenuti palestinesi

 

Un video raccapricciante è stato diffuso oggi da Hamas we i suoi terroristi con  le immagini video di tre ostaggi che chiedono al premier israeliano Benjamin Netanyahu di accettare un accordo per il loro rilascio in cambio della liberazione dei detenuti palestinesi. “Fateci tornare ora! Netanyahu ha fallito sia politicamente, sia militarmente, e noi chiediamo l’immediato rilascio di tutti i prigionieri. Aiutateci, così ci uccidono”, afferma una delle tre donne israeliane apparse nel video divulgato dalle Brigate Al-Qassam, l’ala militare di Hamas con un messaggio rivolto al capo del governo israeliano.

“Appena due giorni fa – continua – si parlava di un cessate il fuoco e del rilascio di tutti, ma Netanyahu ha fatto marcia indietro”, afferma inoltre. L’ufficio del premier ha identificato le tre donne come Daniel Aloni, Rimon Kirsht e Yelena Trupanob…

Immagine del video delle donne ostaggio diffuso da Hamas e dalle brigate terroristiche
“Crudele propaganda psicologica” afferma l’ufficio di Benjamin Netanyahu giudica  il video diffuso oggi da Hamas con le tre donne in ostaggio che chiedono al premier israeliano di accettare le condizioni per il loro rilascio. “I nostri cuori sono con voi e con tutti gli altri ostaggi – ha dichiarato Netanyahu – stiamo facendo tutto il possibile per riportare tutti i rapiti e i dispersi a casa”.

 “Hamas insiste nel voler carburante, Israele, gli Stati Uniti ed altri Paesi vogliono il rilascio di un gruppo consistente di ostaggi”,  i negoziati si sono bloccati prima che Israele lanciasse, nella notte di venerdì, la seconda fase della sua offensiva con le truppe di terra a Gaza.

“I negoziati stavano andando bene giovedì, e i negoziatori speravano che si potesse raggiungere un accordo nel weekend – secondole notizie rilasciate dalle  le fonti dei colloqui in corso a Doha – ma le differenze emerse la mattina di venerdì hanno portato allo stallo”. Tra i 239 ostaggi vi sono bambini e anziani, e cittadini con passaporti di 25 Paesi stranieri, compresi 54 thailandesi, 15 argentini, 12 americani, 12 tedeschi, sei francesi e 6 russi. Finora i negoziati hanno portato al rilascio di 4 ostaggi.

 

“Superata la linea rossa” avverte l’Iran , rischio di un intervento generale del mondo arabo

 

Avvertimento dall’Iran: lo Stato ebraico ha “superato la linea rossa” e “potrebbe costringere tutti a intervenire”. Il rischio è proprio questo. di un intervento generale del mondo arabo e del Medioriente          Intanto scontri in Cisgiordania, morti 3 palestinesi. A Gaza tornano linee telefoniche e internet

Le tre lezioni della guerra tra Hamas e Israele - Pierre Haski -  Internazionale
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Nelle prossime ore “verranno rafforzati gli sforzi umanitari per Gaza, guidati da Egitto e Stati Uniti”.
Le Idf “hanno avvertito per più di due settimane gli abitanti di Gaza, con diversi mezzi di comunicazione, affinché stiano lontani dalle postazioni di Hamas. Oggi insistiamo sull’urgenza di questo monito: i civili nel nord di Gaza e a Gaza City devono spostarsi temporaneamente verso sud, verso luoghi più sicuri, dove possono avere acqua, cibo e medicine”.

Aumenta intanto il numero delle truppe israeliane dispiegate nel quadro dell’operazione nella Striscia di Gaza. 

Altre novità. Nel nord della Striscia di Gaza un ufficiale delle forze israeliane è intanto rimasto gravemente ferito dall’impatto di un colpo di mortaio e un altro soldato è rimasto ferito durante uno scontro a fuoco con Hamas. .

Si apprende che sono circa 450 gli obiettivi di Hamas colpiti nelle ultime 24 ore nelle operazioni di caccia israeliani nella Striscia di Gaza,. Nel mirino, centri di comando di Hamas, postazioni di osservazione e per il lancio di missili anticarro.

“I crimini del regime sionista hanno superato le linee rosse, fatto che potrebbe costringere tutti a intervenire –  Washington ci chiede di non fare nulla, ma continua ad assicurare ampio sostegno a Israele. Gli Stati Uniti hanno inviato messaggi all’asse della resistenza (le forze sostenute dall’Iran in Medio Oriente, Hamas e gli Hezbollah libanesi compresi) , ma hanno ricevuto una risposta chiara sul campo di battaglia”.

Tre palestinesi sono rimasti uccisi in scontri con le forze israeliane registrati nelle ultime ore in Cisgiordania.

 

Massicci raid aerei condotti da Israele, Hamas rivolge un appello alla Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Si profila ora una guerra del pianeta

Raid aereo di Israele su "edifici residenziali" a Damasco

 

Una serata cruciale, caratterizzata dai raid più massicci condotti da Israele dall’inizio delle operazioni militari dallo scorso 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas, e dalla comunicazione ufficiale delle Idf: “Nella notte espanderemo le operazioni”.

L’assemblea dell’Onu approva una risoluzione della Giordania con la richiesta di una tregua umanitaria immediata. L’Italia si è astenuta al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Richiesta che Israele boccia con toni veementi: il ministro degli Esteri Eli Cohen definisce “spregevole” la risoluzione delle Nazioni Unite e ribadisce la linea dettata dal premier Benjamin Netanyahu: “Israele intende eliminare Hamas proprio come il mondo ha affrontato i nazisti e l’Isis”.

Hamas, appello ai palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme

Un membro dell’ufficio politico di Hamas ha diffuso questa nota: “Se il premier israeliano Benjamin Netanyahu decidesse di entrare a Gaza, la resistenza sarebbe pronta. E i resti dei suoi soldati saranno inghiottiti dalla terra di Gaza”, “Proprio come la resistenza ha vinto il 7 ottobre, essa lo sconfiggerà se sarà imprudente e la sua sfortuna lo porterà ad entrare a Gaza”

Hamas intanto invita i palestinesi della diaspora, della Cisgiordania, di Gerusalemme Est “a mobilitarsi” a sostegno di Gaza. Il gruppo ritiene Israele, gli Stati Uniti e le altre nazioni occidentali che sostengono Israele “pienamente responsabili per la serie di efferati massacri”  commessi contro la popolazione di Gaza. Hamas invita le nazioni arabe e la comunità internazionale ad agire immediatamente per fermare i “crimini e i massacri” contro i palestinesi a Gaza.

Attacco aereo intenso

La Striscia in queste ore sta “subendo i più pesanti bombardamenti via terra, mare e aria dall’inizio della guerra”. Le autorità israeliane, inoltre,  hanno “tagliato completamente le comunicazioni nella Striscia di Gaza”. Le news sono confermate dalle rilevazioni in tempo reale di alcune piattaforme online. I dati mostrano un crollo delle connessioni e dei collegamenti.

Israele non si ferma qui, annuncia nuove operazioni militari ..I raid sono il prologo a nuove incursioni a Gaza: le forze di terra israeliane “espanderanno” le loro operazioni nella Striscia

L’esercito israeliano entra nel Nord di Gaza e attacca le postazioni di Hamas

 

Il feroce attacco via terra di Hamas in Israele, raccontato dall'inizio - Il Post

 

 

L’Idf ( Forze di Difesa Israeliane )- apprendiamo -è entrato nel nord di Gaza nella notte per la terza volta in 24 ore e ha attaccato le postazioni di Hamas, alcune delle quali nella città di Gaza. Secondo l’esercito, gli obiettivi erano membri di Hamas, piattaforme di lancio di missili anticarro e quartier generali di Hamas. Nessun soldato israeliano è rimasto ferito.

Già individuati e attaccati “numerosi terroristi, infrastrutture terroristiche e piattaforme di lancio per missili anticarro”. L’esercito ha compiuto diverse incursioni limitate nella Striscia di Gaza nelle ultime due settimane e mezzo. Israele ha anche continuato i suoi attacchi aerei.

L’Idf ha anche dichiarato di aver ucciso il vice capo della direzione dell’intelligence di Hamas, Shadi Barud, in un attacco nella Striscia di Gaza, oltre a tre “alti funzionari di Hamas”. Secondo l’esercito Barud “ha preso parte alla pianificazione del massacro del 7 ottobre e di innumerevoli altri attacchi mortali condotti contro gli israeliani.

F-15 Usa colpiscono obiettivi legati all’Iran in Siria  Attacchi aerei e dell’Esercito statunitense  contro due strutture nella Siria orientale utilizzate dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane e dai gruppi da esso sostenuti.

Il Pentagono, aggiunge che il raid è in risposta a un’ondata di attacchi contro le forze statunitensi sia in Iraq che in Siria. Mentre le tensioni aumentano sul conflitto Israele-Hamas, le truppe statunitensi e della coalizione sono state attaccate almeno 19 volte in Iraq e in Siria da forze appoggiate dall’Iran nella scorsa settimana. 

Gli attacchi degli Stati Uniti contro obiettivi sostenuti dall’Iran in Siria sono collegati alla guerra Israele-Gaza, ha detto ad Al Jazeera Hassan Mneimneh, un esperto di Medio Oriente e Nord Africa presso il Middle East Institute di Washington, DC, secondo cui i raid americani non possano essere considerati separati dalla guerra dello Stato ebraico in Medio Oriente.

“Ciò si inserisce nel contesto del sostegno degli Stati Uniti a Israele nella sua guerra contro Gaza e quindi non può essere distinto. Non può essere separato”, ha detto Mneimneh. “Ciò di cui possiamo parlare è il fatto che abbiamo incertezza da parte di Washington riguardo le intenzioni di Teheran e, a sua volta, incertezza a Teheran riguardo alle intenzioni di Washington”. 

Hamas a Mosca
Rappresentanti di Hamas  si sono recati in visita a Mosca. I colloqui tra la delegazione di Hamas, guidata dal suo leader politico Mousa Abu Marzuk e il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov, si sono concentrati sulla questione degli ostaggi. ”I contatti hanno avuto luogo per ottenere l’immediato rilascio degli ostaggi stranieri trattenuti nella Striscia di Gaza e sono state discusse le questioni relative all’evacuazione dei cittadini russi e di altri cittadini stranieri dal territorio dell’enclave palestinese”, comunica  una nota del ministero degli Esteri russo.

 

 

 

I demoni del mondo – “della “Resistenza” – a confronto per sostenere il terrore contro Israele

 

Apprendiamo che il  capo degli Hezbollah libanese si è riunito con i vertici di Hamas e della Jihad islamica per definire i modi per sostenere questi movimenti palestinesi nelle loro guerre contro Israele.

Beirut, vertice tra Hezbollah, Hamas e Jihad islamico: «Valutare le posizioni assunte a livello internazionale e regionale»

 

I tre gruppi fanno parte dell’”asse della resistenza” con il beneplacito dell’Iran  contro Israele e coordinano le loro azioni con fazioni palestinesi, siriane, irachene e altre. L’incontro ha anche menzionato “il confronto in corso sulle frontiere libanesi”.

I combattimenti     si apprende anche   sono limitati, così come i bombardamenti israeliani sui villaggi al confine nel Sud del Libano.

Secondo le comunicazioni di Israele, più di 1400 persone, per lo più civili, sono stati uccisi negli attacchi condotti da Hamas e circa 220 fatte ostaggi, stranieri o con doppia nazionalità. Sono stati liberati quattro ostaggi. Nella striscia di Gaza, più di 5791 persone sono state uccise, di cui 2360 bambini, secondo Hamas, movimento islamico che controlla il territorio palestinese dal 2007, dall’inizio del conflitto.

Israele insiste sulla richiesta di dimissioni del segretario Onu- Guterres replica, necessario ristabilire i fatti nel rispetto delle vittime..”

Israele chiede le dimissioni di Guterres: "le sue posizioni sono immorali"  | Euronews

 

Guterres (nella foto) non ci sta a essere linciato da Gerusalemme.”Sono scioccato dal travisamento di alcune mie dichiarazioni, come se io stessi giustificando gli atti di terrorismo di Hamas. Questo è falso, era il contrario”. Così il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, replica ai durissimi attacchi di Israele che ha chiesto le sue dimissioni. “Credo che sia necessario ristabilire i fatti, specialmente nel rispetto delle vittime e delle loro famiglie”

Guterres ha affermato che nel suo discorso all’Onu ha condannato in modo inequivocabile “gli orribili e senza precedenti atti di terrorismo di Hamas in Israele“. Ed ha detto che “nulla può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili, o il lancio di razzi contro obiettivi civili”.

Ma ho parlato dei torti nei confronti del popolo palestinese – ha aggiunto – e nel farlo ho detto ‘ma nessun torto del popolo palestinese può giustificare gli sconvolgenti attacchi di Hamas”.

Il segretario generale dell’Onu ha poi affermato sui social  che “per alleggerire le sofferenze, rendere la consegna degli aiuti più facile e sicura e facilitare il rilascio degli ostaggi, torno a lanciare un appello per un immediato cessate il fuoco umanitario“.  Anche la Russia assume la posizione del “cessate il fuoco” al Consiglio di sicurezza

Il discorso di Guterres che ha creato scintille con Israele

Aprendo le discussioni della riunione speciale del Consiglio di Sicurezza Onu sulla crisi in Medio oriente il vertice Onu aveva sottolineato che per quanto nulla possa giustificare gli attacchi di Hamas “è importante riconoscere che non sono venuti dal nulla, i palestinesi sono soggetti da 56 anni ad una soffocante occupazione”. Guterres aveva poi sottolineato che le rivendicazioni dei palestinesi “non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas, così come questi spaventosi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”.

Il Presidente Mattarella saluta S.E. il Signor Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia a Villa Rosebery Napoli

 

 

Il Presidente della Repubblica di Finlandia e consorte arrivano al Quirinale in visita di Stato

 

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accoglie Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, in visita di Stato

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, durante gli onori militari in occasione della visita di Stato

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso dei colloqui con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, in visita di Stato

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso dei colloqui allargati alle rispettive delegazioni con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, in visita di Stato

 

l Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso dei colloqui allargati alle rispettive delegazioni con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, in visita di Stato

 

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso dei colloqui allargati alle rispettive delegazioni con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, in visita di Stato

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, in visita di Stato

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, nel corso delle dichiarazioni alla stampa

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, nel corso delle dichiarazioni alla stampa

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia ,in visita di Stato

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura con Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia e la Sig.ra Jenni Elina Haukio,in visita di Stato

 

 

 

 

 

“Per me è un piacere- dice il Presidente Sergio Mattarella- ricevere al Quirinale il Presidente Niinistö, ed è un onore per l’Italia la sua presenza a Roma e la sua presenza di domani a Napoli, città scelta come seconda tappa dal Presidente Niinistö. 

A Napoli avrà modo di visitare il comando della Nato, che lì è collocato, e che ha accompagnato l’Italia perché è stato istituito due anni dopo la firma dell’entrata dell’Italia nell’Alleanza Atlantica.

Questa visita di Stato era programmata tre anni addietro. È stata rinviata per effetto della pandemia, del Covid. In questi tre anni abbiamo registrato, con il Presidente, che il mondo è cambiato. Ed è cambiato in peggio, per la verità.

Molto più che per il virus e per la pandemia, è cambiato per sciagurati comportamenti umani; per l’aggressione della Russia all’Ucraina e, negli ultimi giorni, per l’iniziativa terroristica di Hamas in Israele, con il conseguente pericolo di spirale di violenza che si sta registrando e che si spera che si possa frenare.

Tutto questo ha reso per me questo confronto prezioso e molto atteso, conoscendo la saggezza e l’esperienza del Presidente Niinistö e il ruolo che la Finlandia svolge nella comunità internazionale.

I nostri rapporti bilaterali sono eccellenti. Abbiamo un’ottima collaborazione di carattere commerciale, che intendiamo sviluppare ulteriormente. Abbiamo una collaborazione scientifica e culturale importante, anche attraverso la collaborazione dei nostri Atenei e dei nostri centri di Ricerca.

Tutto questo è reso facile dalla comunanza di valori condivisi tra Finlandia e Italia. Valori di pace, di collaborazione nel mondo, nella comunità internazionale, di multilateralismo, di apertura e di dialogo.

E tutto questo, naturalmente, comporta anche un’individuazione degli interessi comuni tra Finlandia e Italia.

 In più, noi sappiamo quanto la Finlandia abbia alta credibilità internazionale. E anche una grande esperienza nella difesa della pace e del multilateralismo.

E qui vorrei ricordare il contributo che è stato dato da Martti Ahtisaari, Presidente della Finlandia morto qualche giorno addietro, Premio Nobel per la pace che, oltre a essere stato un grande operatore di pace, è stato anche un grande europeista. Fu durante il suo mandato che la Finlandia è entrata nell’Unione europea.

Abbiamo parlato anche di questo con il Presidente Niinistö: dell’Unione Europea, del tuo futuro; di come rendere l’Unione più forte, più capace di esprimersi con autorevolezza nella comunità internazionale, recando in questa i suoi valori di pace e di collaborazione internazionale. Evitando che il fenomeno così importante – che abbiamo a cuore, sia Finlandia che Italia – dell’allargamento ai Balcani occidentali, all’Ucraina, alla Moldova e, quando sarà, alla Georgia, non sia accompagnato da una pari azione di riforma che renda l’Unione più capace di decidere sollecitamente rispetto alle sfide che sono così importanti nel mondo.

L’Unione ha di fronte a sé delle sfide globali rilevanti. Ma ha anche di fronte a sé un mondo che muta velocemente, che richiede quindi decisioni e risposte tempestive.

Per fornirle, occorre avere un’adeguata capacità decisionale.

E l’Unione, per essere un grande soggetto, influente nella comunità internazionale – influente non per egemonia, ma per recare valori di pace e di collaborazione – ha bisogno di meccanismi interni che lo rendano più efficace e più tempestivo nella decisione. Più coeso.

Questo è quello di cui abbiamo parlato.

Abbiamo anche esaminato alcune delle sfide presenti: il cambiamento climatico, il mutamento energetico conseguente e indispensabile.

Abbiamo parlato del fenomeno migratorio: fenomeno epocale, da affrontare come Unione europea, come sta avvenendo con le ultime decisioni del Consiglio europeo.

Abbiamo parlato, naturalmente, in maniera concreta, della sciagurata aggressione della Russia all’Ucraina, ribadendo l’esigenza di sostegno fermo, costante all’Ucraina sotto ogni profilo.

Perché in questo modo si difende la pace, il rispetto del diritto internazionale e il rispetto dell’indipendenza e della libertà dei singoli Stati.

Apprezziamo la fermezza con la quale il popolo finlandese appoggia questa posizione. E lo stesso vale per l’Italia, che ha questa intenzione con fermezza.

Ho espresso anche al Presidente Niinistö la preoccupazione per quanto è accaduto a Balticconnector.

Sull’Ucraina abbiamo parlato anche delle conseguenze che questo comporta nel dialogo con il resto del mondo.

Abbiamo insieme parlato dell’esigenza che vi sia un protagonismo dell’Europa nel dialogo nella comunità internazionale con il Sud globale, con il quale improntare il dialogo in chiave di rispetto mutuo e di collaborazione.

Abbiamo anche parlato, naturalmente, di quanto è avvenuto in Medio Oriente. E dell’esigenza che si eviti che si infiammi ulteriormente, che crescano le tensioni, e che vi sia un’escalation di violenza, ma che si cerchi di ritornare, per quanto difficile in questo momento, ad una strada che possa condurre poi a una soluzione condivisa e serena per quelle regioni che ne hanno un estremo bisogno.

Abbiamo parlato anche dell’adesione importante della Finlandia alla Nato. E l’auspicio che la Svezia possa entrare sollecitamente nell’Alleanza Atlantica.

Tutti questi argomenti sono stati per noi oggetto di condivisione completa. E anche per questo ringrazio il Presidente Niinistö per la sua visita, per le considerazioni, per me di grande importanza, che ha fatto e che ha svolto, e per l’amicizia che intercorre tra la Finlandia e l’Italia.

Benvenuto, Signor Presidente.

 

 

Diffuso il piano segreto di Hamas contenente istruzioni per il ricorso ai dispositivi di cianuro

Miliziani di Hamas

Ricorso anche ad armi chimiche.E’ una drammatica ipotesi di questa guerra tra Israele ed Hamas

Si scoprono alcune cose. “Il materiale trovato sui corpi dei terroristi conferma che Hamas aveva pianificato di usare il cianuro sui civili”, afferma  il presidente israeliano Isaac Herzog , sui corpi dei miliziani di Hamas rimasti uccisi nell’attacco del 7 ottobre reperiti  dispositivi Usb con istruzioni in particolare per la produzione di un dispositivo per la dispersione di cianuro.

L’attacco da Hamas 15 giorni fa è il prodotto di un piano elaborato da tempo e non improvvissato, provato da un manuale trovato sul corpo di un miliziano di Hamas ucciso negli scontri con i soldati israeliani e diffuso in esclusiva dal ‘Washington Post’. Il documento, datato 2022, contiene istruzioni su come utilizzare determinate armi, identifica le vulnerabilità dell’equipaggiamento militare israeliano e impartisce consigli su come uccidere con un coltello.

Il manuale sembra essere stato preparato per diverse unità delle Brigate d’élite Izzedine al-Qassam di Hamas, tra cui specialisti anti-corazzati, ingegneri, cecchini, esperti di fanteria e di tunnel, nonché per quelle che l’opuscolo descrive come “truppe d’assalto”.

Nella prima pagina si legge che “questo è un documento militare segreto” e per questo “va tenuto in un luogo sicuro. E’ vietato spostarsi con questo, tranne quando ci sono ordini”. Sul retro della copertina c’è una foto dello sceicco palestinese Abdullah Azzam, mentore di Osama bin Laden. “

Nel documento  istruzioni per l’uso delle granate nordcoreane F-7, che Pyongyang ha negato di aver fornito ad Hamas. Secondo l’esercito, che ha mostrato parte del materiale rinvenuto, circa 50 munizioni ad alto potenziale esplosivo sono state trovate dalle truppe israeliane in seguito agli attacchi. I funzionari di Hamas a Gaza e Beirut non hanno risposto alle richieste di commento del Post.

Si stima che l’ala militare segreta di Hamas, al-Qassam, abbia costruito una forza compresa tra i 15mila e i 40mila combattenti pronti alla battaglia, 1.200 dei quali, secondo quanto riferito, erano coinvolti nell’attacco del 7 ottobre contro Israele. Negli anni precedenti, quando i tunnel erano aperti verso l’Egitto, Hamas, secondo alcuni osservatori, poteva facilmente contrabbandare esplosivi e razzi a Gaza. Ma il presidente egiziano Abdel Fatah El-Sisi ha bloccato le rotte del contrabbando.

 

Oggi vertice in Egitto dei leader di tutto il mondo -assenti Israele, Stati Uniti- per la pace e una soluzione immediata per due milioni di persone a Gaza senza cibo ed acqua

 

Oggi    vertice per la pace in Medio Oriente, Egitto, mentre l’operazione di terra di Israele a Gaza contro Hamas è imminente, si sta pensando pure ad un governo ad interim e il valico di Rafah è rimasto chiuso anche nelle ultime 24 ore, nonostante l’accorato appello del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, presente sul posto.

Cairo, vertice per la pace in Medio Oriente: al-Sisi invita Meloni al summit di sabato | Sky TG24

Ospiti del presidente dell’Egitto Abdel Fatah al Sisi  i leader e i ministri degli Esteri di una ventina di Paesi:  Giorgia Meloni, rappresenterà l’Italia ed  interverrà alla prima sessione del mattino. Poi,  potrebbe volare a Tel Aviv per incontrare il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Il summit convocato da al Sisi – che dovrebbe concludersi con una dichiarazione finale che sia un coro unanime, chiederà “un avvio urgente delle discussioni per una soluzione complessiva del conflitto israelo-palestinesi, basata sulla soluzione dei due Stati”. Centrale sarà il punto dell’arrivo degli  aiuti umanitari, su cui continua un difficile negoziato che riguarda condizioni e restrizioni per evitare che arrivino nelle mani di Hamas.

Ieri al valico di Rafah è arrivato Guterres, dove, ha detto, “è impossibile stare senza avere il cuore spezzato: dietro a queste mura ci sono 2 milioni di persone a Gaza senza acqua, cibo, medicine, carburante. Da questa parte, questi camion hanno ciò di cui hanno bisogno. Dobbiamo farli muovere il prima possibile e tutti quelli che sono necessari”.

Il ministero degli Esteri egiziano ha accusato i “media occidentali” di “bersagliare” il Cairo sulla crisi umanitaria a Gaza. Ahmed Abu Zeid ha denunciato il tentativo di “ritenere l’Egitto responsabile per la chiusura del valico nonostante gli attacchi mirati israeliani e il rifiuto a far entrare aiuti e di aver insinuato di recente una responsabilità egiziana per aver ostacolato l’uscita di cittadini di Paesi terzi”. Secondo il ministero degli Esteri, “il valico di Rafah è aperto e l’Egitto non è responsabile per gli ostacoli all’uscita di cittadini di Paesi terzi“.

Al summit assenti: Israele, gli Stati Uniti,e poi l”Iran, il ‘padrino’ di Hamas, Hezbollah e Houthi che stanno infiammando tutti i fronti di guerra con lo Stato ebraico.

Assicura la presenza  il presidente palestinese Mahmoud Abbas e poi re Abdullah di Giordania, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il re del Bahrein Hamad bin Isa al Khalifa. Per la Russia dovrebbe esserci l’inviato per il Medio Oriente Mikhail Bogdanov.

Fra i leader europei la Spagna, con il premier Pedro Sanchez, nella sua veste di presidente di turno della Ue, Francia, Germania e Regno Unito saranno rappresentati dai ministri degli Esteri, e ci saranno il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il presidente cipriota Nikos Christodoulides. Per la Ue il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, ma non la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, sempre più nell’occhio del ciclone per prese di posizione che sono sembrate ‘troppo filo israeliane’.

Israele, raid a Gaza

Il mondo vuole la pace ma Hamas non lo consente Riprendono i lanci di razzi

 

Biden llegó a Israel y avaló la versión israelí sobre el ataque a un  hospital en Gaza | El Destape

 

Biden dice sì agli aiuti umanitari a Gaza, con l’ok dell’Egitto all’apertura del valico di Rafah. Aiuti militari a Israele, che deve evitare una guerra estesa a Hezbollah. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, rientra a Washington dopo il viaggio lampo a Tel Aviv e l’incontro con il premier Benyamin Netanyahu nel momento di tensione altissima dopo il bombardamento all’ospedale al-Ahli di Gaza, con centinaia di morti e accuse incrociate tra Israele e Hamas.

Scambio di accuse che proseguono intanto tra Israele e Hamas sulle responsabilità del bombardamento dell’ospedale di Gaza in cui sono morte oltre 470 persone. Manifestazioni in Libano, Giordania, Egitto. Sale l’allerta terrorismo in  tutta Europa   Anche in Italia massima copertura dei punti sensibili e più noti

E’ altissima la tensione a Gaza da dove questo pomeriggio, subito dopo la ripartenza del presidente degli Stati Uniti Joe Biden dall’aeroporto Ben Gurion, sono ripresi i lanci di razzi sul territorio israeliano. 

Afferma Biden : “La responsabilità della strage,  è dell”altra squadra. I dati mi sono stati mostrati dal dipartimento della Difesa”. “Gli Stati Uniti saranno al fianco di Israele oggi, domani e sempre” “Capisco la rabbia di Israele, ma non lasciate che vi consumi”, aggiunge tracciando un parallelo tra la reazione degli Usa dopo l’11 settembre 2001 e quella che rischia di avere Israele oggi, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

Prosegue Biden nelle sue dichiarazioni: “Se da un lato abbiamo visto la giustizia e l’abbiamo ottenuta, dall’altro abbiamo commesso degli errori. Lo Stato di Israele è nato per essere un posto sicuro per il popolo ebraico. Mentre oggi potrebbe non essere cosi… Israele deve tornare a essere un posto sicuro per il popolo ebraico”

“Ho chiesto al governo israeliano di accettare la fornitura di assistenza umanitaria ai civili a Gaza, fermo restando che ci saranno ispezioni e che gli aiuti devono andare ai civili e non a Hamas. Israele ha concordato che l’assistenza possa iniziare dall’Egitto a Gaza“, comunica Biden.

“Annuncio 100 milioni di dollari di nuovi finanziamenti statunitensi per l’assistenza umanitaria sia a Gaza che in Cisgiordania. Questo finanziamento sosterrà più di un milione di sfollati palestinesi colpiti dal conflitto, comprese le necessità di emergenza a Gaza. Vorrei essere chiaro, se Hamas devia o ruba gli aiuti, avrà dimostrato ancora una volta di non avere alcun interesse per il benessere del popolo palestinese”.