–
|
|||||
|
–
|
|||||
|
|
|||||
|
|||||
|
Un inno alla speranza, alla voglia di tornare alla vita pre pandemia e una dichiarazione d’amore per la musica e per il suo potere di salvare e far sognare. Sarà stupendo è il brano di debutto della cantante Kenya, prodotto da Roxy Studio che da domani, 12 marzo, uscirà su tutti gli store. Il singolo, di cui è stato anche girato un videoclip, è un regalo de La Notte vola, brand siciliano di eventi nato nel 2015, al suo pubblico ed è dedicato ai tanti giovani, e non solo, che chiusi nelle loro stanze sognano di non vivere più una vita in DAD. È stato scritto da Fabio Castorino, testo e musica, distribuito da Roxy Studio Records, coordinatore artistico Vincenzo Canzone e produttore esecutivo Luigi Cortina. Il video è stato realizzato da Icona media & event. Partner Villa Boscogrande Natale di Maria Chef e Maximum Suite & SP. Il video è già su Youtube https://youtu.be/sHhlj3mHfPM.
Il commento del produttore Luigi Cortina de La Notte vola
«L’idea è nata dal team de La Notte Vola Eventi che, abituato a far ballare migliaia di persone, si è dovuto fermare obbligatoriamente – ha commentato Luigi Cortina, produttore esecutivo del progetto -. Quando torneremo a stare insieme sarà stupendo, proprio come il nome che abbiamo scelto per il brano. E lo sarà tornare ad abbracciarsi e a danzare senza mascherine e senza paura del contagio. Il singolo, affidato alla giovane voce di Kenya, è emozionante – conclude – e seppure il Covid–19 nel testo non è mai menzionato, le sensazioni che evoca sono quelle che in questo momento accomunano tutto il mondo piegato dalla pandemia».
Tra onirico e magia, il video di Sarà Stupendo è ambientato in una dimora del ‘700
Il videoclip, un corto cinematografico ambientato all’interno di Villa Boscogrande, antica dimora palermitana, racconta la storia di una ragazza che al chiuso della propria stanza, guardando al pc foto e ricordi di prima dell’epidemia, si addormenta e sogna la vita che riparte. Così si risveglia sotto gli affreschi di una villa settecentesca, con indosso un abito principesco. Tra le stanze, ognuna con un diverso significato simbolico, incontra tre strumenti ormai silenziosi, un sax, bacchette da batteria e un microfono, che richiamano la band de La Notte Vola composta da un percussionista, un vocalist, un sassofonista oltre a un dj. Intrappolata in un milkbath, immersa fino al collo in una patina di acqua biancastra, cantando riesce ad evadere e liberarsi.
La cantante Kenya e il suo maestro Fabio Castorino
Maria Assunta Lo Giudice, ventiduenne nata a Palermo, ha scelto di chiamarsi Kenya in omaggio alla nazionalità che richiama la sua ricca chioma riccia. «La mia passione per la buona musica è stata trasmessa dal mio nonno materno e, nonostante lui non ci sia più, cerco di realizzare il nostro sogno». Frequenta l’accademia Roxy Studio di Fabio Castorino, ha partecipato a numerosi concorsi regionali e nazionali, si è già esibita in spettacoli musicali e concerti, in vari teatri. I suoi video su Youtube hanno raggiunto circa 49000 visualizzazioni. Ha partecipato a La Corrida – Dilettanti allo sbaraglio, condotta da Carlo Conti su Rai 1 con ottime recensioni. Nel 2021 ha prestato la voce al remix della canzone di Marcella Bella, “Nell’aria” di Ben dj.
Fabio Castorino è un imprenditore discografico. Nel 2002 ha fondato il Roxy Studio, studio di registrazione e formazione artistico musicale e professionale per la tecnologia del suono. Pianista, compositore e arrangiatore ha realizzato molteplici progetti discografici per la partecipazione di artisti a Sanremo Giovani, Castrocaro, Premio Mia Martini, Je So Pazz e vari. Ha collaborato con manager e compositori di fama come Michele Torpedine e il maestro Adriano Pennino. Ha realizzato registrazioni per noti spot pubblicitari, doppiaggio di film con Netflix, Pier Francesco Favino, Ricky Tognazzi, film Boris Giuliano. È Warner Official Supplier e ha registrato la cantante soprano Angela Gheorghiu. Nel 2016 ha ottenuto la certificazione Steinberg Official Trainig Center.
TESTO – LA NOTTE VOLA
Se Guardi dentro te
Saprai
Respira a fondo e poi vedrai
Lo stesso cielo sopra me e te
Che ci unisce e spazza via ogni limite
Ed è così
io aspetterò così
Ti accorgerai di quanto sia stupendo
Mi abbraccerai ma senza alcun rimpianto
Mai più nessuno impedirà
Respirerai la libertà
Ti accorgerai
Quanto sarà
Stupendo
Se cerchi dentro te
Saprai (vincerai ogni limite)
Respira a fondo e poi
Vedrai (amerai la tua libertà)
L’alba di un nuovo giorno in noi sarà
Tutti strapperemo via ogni maschera
Sarà è così
Vedrai sarà così
Ti accorgerai di quanto sia stupendo
Mi abbraccerai ma senza alcun rimpianto
Mai più nessuno impedirà
Respirerai la libertà
Ti accorgerai
Quanto sarà
Stupendo
La fiamma di una candela
Nel cielo la luna piena
Abbiamo voglia di vivere
Mentre la notte vola
Potremo stare vicini
Giocare come bambini (Giocate senza stancarci mai)
Ballare senza stancarci mai
Mentre la notte vola
Mai più nessuno impedirà
Respirerai la libertà
Ti accorgerai
Quanto sarà
Stupendo
Se guardi dentro te
saprai
Che libero così sarai
Vedrai
Questa edizione del Festival di Sanremo è stata vinta dal gruppo musicale I Maneskin .Sanremo senza classe e troppe banalità. La carta Fiorello si rivela scolastica , buona per l’animazione di gruppi di studenti di una scuola. Non per un palco come Sanremo dove l’attenzione è internazionale. Amedeus lo segue ma rivela i suoi limiti. Fiorello gli serve probabilmente come “ombrello” E la signora della canzone italiana, Ornella Vanoni, ospite fuoriclasse in studio,anche se reperto archeologico, non manca di sottolineare (un pò polemicamente) che Fiorello non sa proprio cantare. “Ma tu hai la passione per il canto? ironizza la Vanoni tra la sorpresa di Fiorello e di Amadeus. Susseguono battute fuor di luogo e di cattivo gusto professionale
“Chiunque ci sarà si becca il malocchio di Fiorello: «Vi auguro una platea piena. Milioni di persone fuori dall’Ariston, ospiti internazionali. Vi diamo il pubblico ma spero che vada male, che faccia 5 milioni. Se c’è il pubblico vuol dire che le cose sono andate benissimo. Voglio vedere chi si prende questa patata bollente. Ma male, male, male deve andare».
Neppure la solitaria Orchestra accenna ad un applauso . Non sappiamo come il direttore Rai 1, Stefano Coletta, possa definire«epico»questo festival nonostante gli ascolti siano stati ampiamente scarsissimi e deficitari (anche la quarta serata si ferma a 8.014.000 spettatori, 44,7% di share). Lo avevamo previsto -un fiasco pieno – anche noi di Sud Libertà. E Stefano Coletta farebbe bene a nascondersi oppure a dimettersi da quell’incarico “pubblico”. Ancora Vergogna….
Per queste stupidaggini, scelte deliberatamente dai dirigenti RAI, senza alcun c0ntrollo professionale da parte di chicchessia, abbiamo consentito che questi “presentatori” Sanremo si presentassero in Cassa a fine serata per un prelievo pur sempre milionario e, comunque esoso ed offensivo, aggiungiamo in questo periodo di pandemia. Vergogna!
Al secondo posto Fedez e Francesca Michielin, al terzo posto il cantante che molti davano per favorito assoluto, Ermal Meta. Il gruppo ha trionfato con il brano ‘Zitti e buoni’.
Willie Peyote con il brano ‘Mai dire mai (la locura)’ ha vinto il Premio della Critica – Sezione Campioni intitolato a Mia Martini attribuito dalla Sala Stampa del Festival. Ha ottenuto 21 voti su 64 testate chiamate a esprimersi. Secondi Colapesce e Dimartino con 13 preferenze, terzi Extraliscio feat. Davide Toffolo con 6.
Il Premio Lucio Dalla aggiudicato a Colapesce Dimartino con il brano ‘Musica Leggerissima’ , assegnato dalla Sala Stampa Radio-Tv-Web, con 21 preferenze su 98 votanti. Secondo Ermal Meta con 12 voti, terza Annalisa con 8.
La classifica finale del Festival: 1 – Maneskin;2 – Fedez e Francesca Michielin 3 – Ermal Meta 4 – Colapesce Dimartino; 5 – Irama;6 – Wille Peyote;7 – Annalisa; 8 – Madame;9 – Orietta Berti;10 – Arisa; 11 – La Rappresentate di Lista;12 – Extraliscio feat Davide Toffolo; 13 – Lo Stato Sociale; 14 -Noemi;15 – Malika Ayane; 16 – Fulminacci; 17 – Max Gazzè;18 – Fasma;19 – Gaia;20 – Coma_Cose;21 – Ghemon 22 – Francesco Renga;23 – Gio Evan;24 – Bugo; 25 – Aiello; 26 – Random.
Un Sanremo al ribasso degli ascolti.L’attenzione stavolta non è più polarizzata sul festival canoro. Sono i drammi quotidiani che stringono e stritolano, giorno dopo giorno, il popolo italiano. Forse l’organizzazione canora si sarebbe dovuta rinviare.
Inizio serata.Fiorello esalta l’ospite Laura Pausini, vincitrice del “Global Globe”con un mash-up che unisce ‘Bohemian Rapsody’ e ‘La Solitudine’ con cui nel 1993 vinse a Sanremo nella sezione Novità (così si chiamavano quell’anno le Nuove Proposte). Lo showman si trasforma in beatbox, Laura canta ‘The Rythm of the Night’ e Amadeus sembra tramutarsi in un curioso dilettante cubista.
La serata del Festival Sanremo si apre con Fiorello che, mascherina e look total black con ali piumate color nero ,dà il via allo show davanti all’ingresso del Teatro Ariston, poi entra in teatro e raggiunge ballando il palco dove lo attendono Amadeus e una platea popolata, di palloncini.
Poi Fiorello , al quale andrà un compenso di oltre mezzo milione di euro,si sofferma sulle curiosità di Achille Lauro: “Queste ali sono lo zainetto che Achille usava all’asilo”, dice. Ironizza sui commenti più o meno polemici alla prima serata: “Io Amadeus lo chiamo lo swiffer delle polemiche e infatti solo lui poteva creare polemica facendosi il segno della croce. Con me invece se l’è presa il Pd perché ho parlato di Zingaretti e della D’urso. Ma perché stanno insieme? Non capisco. Comunque tutti possono parlare del Festival“. “Draghi, dopo che ieri lo abbiamo menzionato ci ha mandato un messaggio. Lui non usa il cellulare, ce l’ha mandato con il piccione viaggiatore che è arrivato qui è si è innamorato di Achille Lauro pieno di piume”, dice Fiorello. “Comunque Draghi mentre ci guardava con la mano sinistra scriveva la Finanziaria”, chiosa.
Fiorello si rivolge agli studenti: “Il tempo che vi stanno togliendo vi verrà restituito. Ma io voglio fare un appello ai grandi: organizzate una campagna vaccinale di quelle potenti così torniamo al più presto alla normalità“.
Il Volo sul palco dell’Ariston per il bel ricordo che il festival ha tributato al grande Ennio Morricone. I tre tenori hanno eseguito ‘Your Love’, con l’orchestra diretta da Andrea Morricone. “Per noi una grande emozione, il maestro Morricone per noi significa tanto ed è un simbolo dell’Italia nel mondo”, ha detto il trio che il 21 giugno ha in programma un grande concerto, ‘Il Volo Tribute’, dedicato al grande maestro. Il trio ha voluto essere presente all’Ariston stasera nonostante l’improvvisa scomparsa del padre di uno dei tre membri del gruppo, Ignazio Boschetto, venuto a mancare improvvisamente qualche giorno fa.
– V I D E O –
di LUCILLA CORIONI
Al ritmo serrato di un basso ostinato, si apre la profonda riflessione sulla vita del nuovo singolo di Mozez ( Mozez Wright) intitolato Destiny Ride. Ritorna il desiderio di unità cosmica, ricongiungendo uomo e Universo, superando i confini della Terra, immaginando un futuro oltre le galassie dove eternità e immortalità sembrano essere la missione rivoluzionaria della nuova Umanità. Da una parte osservare i moti degli astri potrebbe essere la ricetta per vincere l’odio, il rancore e la rabbia in un progetto di riconciliazione con il tutto; dall’altra Mozez ci riporta con i piedi per terra, chiedendoci di uscire dal nostro egoismo e ritrovare i sentimenti “vero senso alla vita”, come cita nel testo:
“Il destino cavalca sulle grandi ruote del tempo, continua a muoversi, muoversi. Fai un passo fuori, esci per farti un viaggio nel sentimento: è il sentimento che dà senso alla vita”.
Note d’autore |
Mozez è un artista con un’identità ben definita. Un cantante davvero unico e un individuo molto spirituale che ama esplorare concetti diversi, fonderli nella sua musica e raggiungere uno stato di pace che può essere trovata dentro e oltre il presente. Spinto da una consapevolezza spirituale, il suo principale desiderio è quello di aprire le menti del suo pubblico a nuove possibilità e modi di pensare. Ispirato musicalmente da artisti quali The Carpenters, Marvin Gaye, Coldplay e, più recentemente, Fat Freddy’s Drop , nei testi Mozez scava decisamente nel profondo. Figlio di un predicatore giamaicano, Mozez inizio’ la sua carriera in Giamaica nel 1987, cantando in tournee’ come membro del gruppo gospel, Channel of Praise.Il 1994 lo ha visto esibirsi come cantante nella famosa dance band Spirit. Durante la sua importante esperienza artistica con gli Zero 7 insieme a Sia, Sophie Barker e Tina Dico, Mozez ha avuto l’occasione giusta per costruire una solida fanbase. Nel 2006 esce il suo primo album da solista, “So Still”. Nel 2010 crea la sua etichetta, Numen Records e nel 2011 pubblica il suo primo album di remixes, “Time Out”. Tra il 2012 e il 2016 Mozez è impegnato nella stesura di canzoni, registrazioni e tournée con il dj producer inglese Nightmares on Wax, con cui si esibisce occasionalmente dal vivo. Durante questo periodo produce il suo secondo album da solista “Wings”, pubblicato nel 2015 sempre per Numen Records. Questo importante lavoro e’ immerso in un clima prettamente spirituale e attira l’attenzione di Dermot O’Leary e Tom Robinson ( conduttori radiofonici rispettivamente per BBC Radio 2 e BBC Radio 6 Music ). Nel 2017 esce “Dream State”, album di remixes. Nel giugno 2020 è uscito il singolo “Looking At Me”. Il 23 ottobre 2020 arriva con un secondo singolo “That’s Crazy”, nel quale condivide pensieri ed esperienze personali ampliando la sua percezione di ciò che, secondo lui, sta realmente accadendo nel mondo, ed esprimendo il concetto di base che Dio è l’origine di ogni cosa e ha donato a tutti amore, energia e pace… |
|
Trent’anni dopo il grande successo del tour “Spunta la luna dal monte”(che trionfò a Sanremo nel 1991) , quando nella veste di cantante e chitarrista affiancò il suo mentore Pierangelo Bertoli sostituendo la voce di Andrea Parodi dei Tazenda, Luca Bonaffini ritorna discograficamente con album di musica pop d’autore.
Dopo aver esplorato concept spericolati e non sempre immediati, come lui stesso riconosce, arriva dunque “Il paracadute di Taccola” (edito da Long Digital Playing, distribuito da Believe Digital e arrangiato da Roberto Padovan), sedicesima opera solista del cantautore mantovano che, per l’occasione, si è avvalso della collaborazione artistica di Davide Vevey (chitarre acustiche ed elettriche), Francesca De Mori (vocalist e arrangiamenti corali) e del mantovano Stefano Morselli (sax e fisarmonica).
Registrato tra Torino e Milano, sotto l’attenta regia dello stesso Padovan (anche co-autore di alcuni brani), il progetto discografico contiene 14 canzoni che – volteggiando tra mondi sonori dall’Irlanda a New Orleans passando per i chansonnier francesi e il pop italiano – ci fa ricadere nel Novecento dei visionari e dei sognatori.
I testi, articolati come sempre, lasciano spazio alla voce del cantautore che ritrova i suoi armonici, la voglia di cantare e quella che Bonaffini in più occasioni ha definito Il diritto alla ricerca della bellezza.
“Questa nuova avventura è iniziata nel 2015, in modo casuale, riscoprendo negli archivi della mia libreria canzoni incomplete e ballate cominciate rimaste inconcluse, risalenti addirittura al gennaio 1985″ – racconta Luca. “Era dal tempo in cui scrivevo con Bertoli, di Chiama piano (1990) e della tournée “Spunta la luna 1991” che mi rese visibile al grande pubblico, che non mi sentivo così dentro le mie canzoni”.
“Considero questo lavoro uno dei più belli che ho mai concretizzato perché contiene un concept implicito e non esplicito. Sono canzoni che affrontano ancora una volta la metafora del volo, come è già successo ne Il cavaliere degli asini volanti, ma con viaggi e storie indipendenti. I personaggi appaiono sconfitti ma in realtà restano dei vincenti, perché hanno saputo resistere e cambiare, accettare le trasformazioni e compiere delle metamorfosi sfidando la morte. Credo debba essere il senso della vita: se si cade, dopo un volo tentato e doveroso, bisogna saper prevedere un buon atterraggio e magari usare un paracadute di fortuna, artigianale ma originario e originale come quello di Mariano di Jacopo, detto “l’Archimede di Siena” o “Taccola”.
Taccola, lo ricordiamo, fu un ingegnere senese che, tra le varie invenzioni, tracciò probabilmente il primo schizzo del paracadute che fu poi disegnato da Leonardo Da Vinci, che consiste in un oggetto aerodinamico conico e intuitivo, riproposto anche sulla copertina dell’album affidata a Ryu GraficLab di Mantova e realizzata da Valentina Margonari.
La scaletta è lunga e piena di suggestioni. Nella kermesse di personaggi (alcuni reali, altri inventati) sfilano cosmonauti geniali considerati folli, pensatori delusi e stanchi, donne di ieri e amori di oggi, clochard ed eroi rigettati dal mare che come in un film di Walt Disney riscattano la propria morte a cavallo di un delfino, e tante altre storie.
“C’è anche un mio personale omaggio al cinema del ‘900, quello che colorò il bianco e nero e trasformò il nostro modo di ricordare le cose” conclude Bonaffini (nella foto sotto).
L’album, scaricabile dalle maggiori piattaforme digitali in 240 Stati del Mondo da martedì 26 gennaio, sarà pubblicato anche su supporto fisico (CD) tra febbraio e marzo.
Per informazioni basta tenere d’occhio i siti www.lucabonaffini.town e www.longdigitalplaying.com.
Note d’autore
Compositore di musiche e autore di testi per canzoni, Luca Bonaffini si è affermato intorno alla fine degli anni Ottanta come collaboratore fisso di Pierangelo Bertoli, firmando per lui molti brani in album di successo, tra le quali “Chiama Piano”, all’interno dei quali compare anche come cantante, armonicista e chitarrista. Altre canzoni sue sono state interpretate anche da Patrizia Bulgari, Flavio Oreglio, Sergio Sgrilli, Fabio Concato, Nek, Claudio Lolli e ha scritto testi teatrali insieme a Dario Gay ed Enrico Ruggeri.
Ha pubblicato, come cantautore, diversi album aventi un unico filo conduttore, affrontando tematiche impegnate e sociali; ha vinto il Premio Rino Gaetano (1988) Targa critica giornalistica e il Premio Quipo (1999) al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza (miglior progetto multimediale); ha partecipato al Festival del Teatro Canzone – Premio Giorgio Gaber (2005) e due volte al Premio Tenco (edizioni 2008 e 2012). Nel 2013 ha debuttato come scrittore con il libro La notte in cui spuntò la luna dal monte (edito da PresentArtSì), ispirato al suo incontro con Pierangelo Bertoli.
Nel 2015 Mario Bonanno ha pubblicato un libro dedicato ai suoi trent’anni di carriera, intitolato “La protesta e l’amore. Conversazioni con Luca Bonaffini” (edito da Gilgamesh editrice).
DI L. CORIONI
Passeggiando per il Parco adiacente la casa, il protagonista del romanzo Luca Righi (agente di un corpo speciale formato da ex partigiani a caccia degli autori dei crimini avvenuti durante la seconda guerra mondiale) nota una bicicletta incustodita, accostata ad una staccionata, nello stesso posto da giorni. In realtà, sembrerebbe parcheggiata, e quindi di proprietà di qualcuno, dato che a volte è girata da una parte e altre volte dalla parte opposta. Inoltre, una serie di eventi strani fanno sì che in lui nasca il sospetto che questi ultimi siano collegati al fantomatico velocipede.
“Il Mistero della Bicicletta abbandonata” di Pietruccio Montalbetti è un vero e proprio noir che, ambientato nel dopoguerra, sfiora tematiche inquietanti e dolorose riguardanti le violenze perpetrate dai nazi-fascisti ma anche l’aspetto umano e valoroso dei partigiani italiani.
Con questa narrazione, Montalbetti (chitarrista storico dei DIK DICK da anni prestato alla narrativa9, esalta la parte opscura e la parte pura di un periodo storico che se da una parte ha decretato la sconfitta della coscienza umana, dall’altra ha messo in luce la possibilità della stessa coscienza di essere riabilitata affinchè il tragico episodio di crudeltà e ferocia non si ripeta più.
Note d’autore –
Pietruccio Montalbetti, fondatore e chitarrista storico dei Dick Dick, indimenticabile band musicale italiana degli anni Sessanta, si misura ormai da anni anche nella narrativa. Ha pubblicato diverse opere, tra cui: I ragazzi della via Sthendal (2010, Aerostella), Sognando la California (2011, Aerostella), Io e Lucio Battisti (2013, Salani Editore), Settanta a Settemila (2014, Ultra), Amazzonia. Io mi fermo qui 82018, Zona Music Books).
DI L. CORIONI
Le puntate saranno messe in rotazione anche su:
ST Europe Channel
Canale 819 del Digitale Terrestre