“Urdema sagliuta”: viaggio spirituale ed emozionale di Monica Marra

Ufficio Stampa e Comunicazione di L.Corioni

 

Tra suoni ancestrali e sonorità moderne, L’urdema sagliuta è il racconto del viaggio  spirituale ed emozionale compiuto da un’artista che vive per realizzare il proprio sogno, durante il quale rischia di perdersi.

Le difficoltà si moltiplicano e la grande sfida è quella di mantenere saldo lo scopo, il focus e l’intento per il quale si lotta.

Raggiunta la maturità professionale, Monica Marra si getta con energia e determinazione verso quella salita che, come una onda potente, può afferrarla e trascinarla via con sé oppure guidarla verso la giusta strada della vita.

Come un mantra, la lingua napoletana evoca sonorità richiamanti la terra gitana, araba, indiana e moderna attraverso contaminazioni digitali e tecniche canore sperimentali, dove voce e suono si trasformano in strumenti di guarigione e di rinascita.

Frutto di un’evoluzione interiore, l’urdema sagliuta unisce percorso spirituale a quello artistico nello spettacolo “La sirena mi canta dentro”, da lei scritto, nel quale  Monica incarna la sirena Partenope.

Il brano, firmato da Michele Buonocore, arrangiato da Ennio Mirra e prodotto da Future Artist, appartiene all’’etichetta discografica indipendente #evergreen ed è inserito nella raccolta Musica senza Tempo Vol.1.

Biografia artistica

 

Monica Marra, nata a Napoli nel 1977, è stata definita voce mantra della musica napoletana.

Inzia la carriera solista con la corale “Gli Angeli”,  esibendosi in VATICANO dinanzi al Papa Giovanni Paolo II anno nel 1996.

Dopo aver partecipato e vinto il Concorso Voci Nuove del Comune di Napoli, va in finale a Una voce per Sanremo nella città dei fioririsultato che la porterà alla conquista del Premio Mia Martini.

Nel 2017 si avvicina al mantra madre di Selene Calloni, con Loredana Salomone; la sua “voce mantra”, originale e unica, diventa riconoscibile e amata dalla gente.

Si esibisce  quindi in spettacoli e seminari con tecniche vibrazionali di secondo livello e rituale dei sensi Osho Shamanic e School Waves of Energy insieme a Anatta Agim.

Nel 2018 e 2019 porta la melodia napoletana in concerto anche in altri paesi come Francia e Spagna.

Nasce così la sua collaborazione con Carlo Faiello che confeziona un inedito per lei dal titolo Madre Nera (Finalista Festival di Napoli New generation 2017) , riscuotendo consensi di critica e pubblico.

“Gocce d’ammore” di una donna guerriera per riconquistare l’amore ferito

 

 

“Gocce d’ammore” di Fatima è un inno alla speranza nel quale protagonista è una donna “guerriera” che, rivendicando dignità ed indipendenza, combatte per riconquistare l’amore ferito.
La sconfitta – nel brano – è bandita, così come l’idea di sottomissione ad un sentimento confuso che, spesso traviato e fatto di relazioni poco sane, rischia di soccombere e di essere schiacciato da dinamiche sbagliate.
Eppure, alla fine vince: resistenza non come accettazione, ma come amore “superiore” e imponente.

Le peculiarità canore di Fatima emergono in maniera evidente e sostanziale all’interno del brano ricco di influenze musicali medioevali – quasi cavalleresche – e al tempo stesso sobrio di sonorità contemporanee.

La special guest del tenore Raffaele Beneduce, nel ruolo di “Cavaliere Canoro” fa sì che la canzone si ponga tra la canzone classica napoletana e la musica d’autore internazionale, valorizzandone l’impronta partenopea.
Scritto dal prolifico Michele Buonocore, arrangiato dal geniale Ennio Mirra e Prodotto da Future Artist, il singolo fa parte della etichetta discografica indipendente #evergreen ed è inserito nella raccolta Musica senza TempoVol.1.

Note biografiche

Nata a Napoli nel 1981, Fatima Fausto è un soprano.
Studia e si diploma in canto presso il Conservatorio D. Cimarosa di Avellino .
Segue in seguito corsi di perfezionamento col Soprano Katia Ricciarelli , esibendosi in vari concerti da solista col maestro Leonardo Quadrini e, successivamente, viene scelta dal maestro Roberto De Simone per interpretare il ruolo di Doralba nell’Impresario in Angustie.
L’interesse per la sua voce, poliedrica e duttile, la portano alla registrazione di “Ma comme se fa”, dove Lirica e Pop s’incontrano.
Nel 2019, in coppia con il tenore Raffaele Beneduce, è finalista al Festival di Napoli New Generations col brano Gocce d’Ammore, che verrà pubblicato l’anno successivo decretandone la consacrazione artistica.

Viaggio spirituale ed emozionale dell’artista Monica Marra

Ufficio Stampa e Comunicazione di Lucilla Corioni

 

Tra suoni ancestrali e sonorità moderne, “L’urdema sagliuta” è il racconto del viaggio spirituale ed emozionale compiuto da un’artista che vive per realizzare il proprio sogno, durante il quale rischia di perdersi.
Le difficoltà si moltiplicano e la grande sfida è quella di mantenere saldo lo scopo, il focus e l’intento per il quale si lotta.
Raggiunta la maturità professionale, Monica Marra si getta con energia e determinazione verso quella salita che, come una onda potente, può afferrarla e trascinarla via con sé oppure guidarla verso la giusta strada della vita.
Come un mantra, la lingua napoletana evoca sonorità richiamanti la terra gitana, araba, indiana e moderna attraverso contaminazioni digitali e tecniche canore sperimentali, dove voce e suono si trasformano in strumenti di guarigione e di rinascita.
Frutto di un’evoluzione interiore, l’urdema sagliuta unisce percorso spirituale a quello artistico nello spettacolo “La sirena mi canta dentro”, da lei scritto, nel quale Monica incarna la sirena Partenope.
Il brano, firmato da Michele Buonocore, arrangiato da Ennio Mirra e prodotto da Future Artist, appartiene all’’etichetta discografica indipendente #evergreen ed è inserito nella raccolta Musica senza Tempo Vol.1.

Biografia artistica

Monica Marra, nata a Napoli nel 1977, è stata definita voce mantra della musica napoletana.
Inizia la carriera solista con la corale “Gli Angeli”, esibendosi in VATICANO dinanzi al Papa Giovanni Paolo II anno nel 1996.
Dopo aver partecipato e vinto il Concorso Voci Nuove del Comune di Napoli, va in finale a Una voce per San Remo nella città dei fiori, risultato che la porterà alla conquista del Premio Mia Martini.
Nel 2017 si avvicina al mantra madre di Selene Calloni, con Loredana Salomone; la sua “voce mantra”, originale e unica, diventa riconoscibile e amata dalla gente.
Si esibisce quindi in spettacoli e seminari con tecniche vibrazionali di secondo livello e rituale dei sensi Osho Shamanic e School Waves of Energy insieme a Anatta Agim.
Nel 2018 e 2019 porta la melodia napoletana in concerto anche in altri paesi come Francia e Spagna.
Nasce così la sua collaborazione con Carlo Faiello che confeziona un inedito per lei dal titolo Madre Nera (Finalista Festival di Napoli New generation 2017) , riscuotendo consensi di critica e pubblico.

 

“ME NE FREGO DI TUTTO”,LA RISPOSTA PROVOCATORIA DI DEMIS FACCHINETTI AL SISTEMA MANIPOLATORE

 

di L.C.

I“Me ne frego di tutto” di DEMIS FACCHINETTI è la risposta provocatoria al sistema che vorrebbe, tramite i media guidati dal potere, manipolare i nostri pensieri e le nostre emozioni, terrorizzandoci e costringendoci al distanziamento nelle relazioni personali e nell’amore. 

E’ la differenza sottile che passa tra un “me ne frego di tutti” “di tutto”, che invece contiene il riscatto del sogno e del sentimento sulla freddezza di chi ci vorrebbe “morti di paura”.
L’amore non trema. 
Note d’autore
Demis Facchinetti nasce a Brescia il 10 settembre 1979, comincia a fare i primi passi in campo musicale all’età di 10 anni. Studia canto, pianoforte e chitarra che diverrà parte caratterizzante della composizione artistica dei suoi brani. “Studio canto e pianoforte sin da ragazzo ma quando compongo, prediligo la chitarra. E’ lo strumento che maggiormente esprime le emozioni che voglio mettere in musica.” Demis calca numerosi palchi, dai locali alle piazze d’Italia con diverse formazioni: DNA – con i quali si esibisce in veste di cantante/ tastierista e partecipa a diversi concorsi musicali ( “Un Mare di Musica” 1996, il Festival del rock “ Zona musica”1997 ).
LAXO – gruppo fondato nel 2001, pubblica il suo primo singolo “Reborn unsafe”, promosso con un mini tour nei piccoli teatri del nord Italia.
Nel 2002 i LAXO si sciolgono e il progetto musica viene portato avanti dal solista Demis Facchinetti.
Dal 2004 al 2007 collabora con l’etichetta indipendente Progene -s.r.l..
Partecipa nel 2004 all a finalissima del “Festival nazionale dell’Abruzzo”,aggiudicandosi il premio come miglior testo con il brano “Prima che sorga il sole”.
Nel 2005 partecipa al festival nazionale “L’Italia che canta” confermandosi al terzo posto.
La grande occasione si presenta nel 2010. Demis Facchinetti approda al talent show di Canale 5 “Italia’s Got Talent” dove si misura con una giuria d’eccezione composta da : Maria De Filippi, Rudy Zerbi e Gerry Scotti. Giunge in finale, si classifica al terzo posto dove presenta il suo nuovo singolo “Me ne frego di tutto”
Dopo anni di live in giro per l’italia nel 2016 entra nella compilation “Sognando Sanremo” con grandi artisti della musica italiana come Renato Zero, Nek, Patti Pravo e tanti altri con il brano “100 Baci”
Nel 2017 esce il singolo “Amami” con la sua band storica e nel 2018 sempre con la sua band esce “Bambolina”
Nel 2019 la svolta, “Il gioco del segreto” è il nuovo singolo dove Demis oltre ad essere artista è anche discografico del suo lavoro.
Arriva l’anno 2020 ed è arrivato il momento di Festeggiare i 10 anni di “Me ne frego di tutto”, l’ 11 Maggio esce la versione ufficiale suonata da DRB.

Mikele Buonocore, “Sempe cchiù a Sud”, difesa delle proprie radici e ritorno all’Amore eterno ed immortale

 

 

di  L.Corioni

 

“Sempe cchiù ‘a Sud” è un EP, composto da sei tracce,che si pone come obiettivo la valorizzazione artistica del sud mediterraneo. 

Il brano d’apertura è quello che da il titolo all’album (Sempe cchiù ‘a Sud) e suona come una vera e propria ribellione ai luoghi comuni e alle frasi fatte, cercando di difendere, con toni decisi ma non violenti, le proprie radici.

Segue “Io voglio sulo a te” che, evocante sonorità antiche del classico napoletano, spiega gli alti e i bassi dell’amore con i sacrifici che comporta la sua eterna resistenza. 

Napulitano”, ironica e leggera, è uno sfottò contro i luoghi comuni.

La quarta traccia (Accussi’) è il manifesto identitario dell’artista e della persona Buonocore che, senza bisogno di un’accettazione incondizionata della propria natura, ostenta sicurezza e maturità.

L’amore ritorna – questa volta eternizzato e quindi immortale – in Nannina” che, nonostante un testo romantico in dialetto napoletano, ci riporta al mondo anglofilo dei Beatles.

Chiude il concept Povera terra mia”, struggente e profondo, dedicato al Monte Somma e alla Terra Vesuviana, distrutta dall’uomo ma pronta a ribellarsi, che suona come una denuncia verso l’uomo irresponsabile che ha provocato danni alla natura.

 

Note biografiche

Michele Buonocore, in arte Mikele Buonocore, è nato a San Giorgio a Cremano nel 1977.

Cantautore, autore/attore teatrale, paroliere e compositore melodista, scrive musiche e testi ricchi di profonde riflessioni e coinvolgenti ritmi vesuviani.

Nel 1999 pubblica il primo lavoro discografico, dal titolo “Buoni&Cattivi”, edito da Ed.Topaz. 

Nel 2006 pubblica l’album “Suonno”Ed. Maffucci Music, con il quale raggiunge una notorietà inattesa e la possibilità di partecipare ad eventi significativi con alcuni dei grandi nomi della musica napoletana. 

Nel 2011 con l’opera popolare  “‘A Maronna e ll’Arco e ‘e fujenti” vince il concorso nazionale Musica 2020 (Ministero dell’Istruzione) e, nel maggio dello stesso anno, pubblica il cd omonimo.

Dal gennaio 2019 è direttore artistico del progetto “Musica senza tempo Volume 1” dell’etichetta discografica indipendente #evergreen di Ennio Mirra, con il quale scrive brani per diversi artisti napoletani.

L’8 maggio 2020 esce con l’album “Sempe cchiu’ ‘a Sud”.

 

Nel corso della sua carriera, Mikele Buonocore ha conquistato numerosi premi tra cui:

2005 “Premio Europeo Roberto Murolo” a Scafati (Sa)

2007, “Premio “Fontana d’argento” per la musica sociale (premiato da Enzo Avitabile ed il maestro Roberto de Simone)

2010 Premio Suoni&migranti Festival .

2012 Premio Terronian Festival, “eccellenza musicale del Sud”.

2013 Il CD ‘A Maronna ‘e ll’Arco e ‘e Fujenti, Mikele Buonocore viene inserito come giovane cantautore nella lista dei migliori cd dialettali per concorrere al Premio Tenco (sezione giovani).

2017 vince al Festival Di Napoli – New Generation il Premio internazionale della critica Gianni Cesarini.

Inno alla speranza e all’amore di Angelo De Filippo ,in arte “Cial”, cantautore partenopeo

 

 

di    L.Corioni

 

“P’ammore campo e more” (scritto da Michele Buonocore e Mario Abbate Jr.) è una serenata napoletana moderna, tale da poter essere definita “una posteggia digitale”. 

L’aspetto passionale del napoletano “verace”, si esprime in ogni direzione – anche estrema – fino alla “morte per amore”.

Tra sperimentazione sonora e buona tradizione musicale, governata anche dall‘utilizzo dell’Auto Tune in una parte del brano, la canzone è un inno alla speranza: quasi il grido di uno scalatore che, giunto in vetta alla montagna, grida la parola “amore” che echeggia tutte le sue svariate estensioni.

Biografia artistica

Angelo De Filippo, in arte Cìal, è un giovane cantautore partenopeo.
Classe ’86 (e fondatore di molte band ispirate alla Napoli Centrale ed al grande Mario Musella) contaminato dalla Napoletan Power, unisce vari generi musicali a quello popolare, soprattutto nei suoi primi due album (“Immagini” e “Vicoli”). 

Dopo un’importante esperienza teatrale in Musical di successo, con la Compagnia d’Oriente, la sua carriera di cantautore si arricchisce di premi ambiti, tra cui il Premio della Critica Internazionale Gianni Cesarini 2019 (2° classificato).
Nel 2018 pubblica l’album ‘O Tiempo Mioche vanta collaborazioni di artisti straordinari tra cui Enzo Gragnaniello.

Ha collaborato, tra gli altri, James Senese, Piero Gallo, Mikele Buonocore, Mario Abbate, Massimo Abbate ed Ennio Mirra.

Artista dell’ etichetta discografica indipendente EVERGREEN inserito nella raccolta “Musica senza tempo Volume1” con il singolo “P’ammore campo e more” distribuito da Artist First su tutte le piattaforme digitali.

“Canzone d’Amore”: Alla ricerca dell’Anima perduta

 

Video -“Canzone d’Amore”

 

di  L.Corioni

 

“CANZONE D’AMORE “

Il brano affronta il tema della distanza e della lontananza dove l’amore, protagonista ferito di un viaggio umano alla ricerca dell’anima perduta, non si arrende.
L’innamorato non teme intemperie, difficoltà, né ostacoli di alcun genere perché si sente pronto ad affrontare qualsiasi cosa pur di non perderlo per sempre. Sonorità pop melodiche, tipiche della canzone italiana con contaminazioni di contemporay sound e, a tratti, in odore di Francia tra lirica e musica leggera.

 

 Note biografiche

Raffaele Beneduce, nato a Pomigliano d’ Arco nel 1982, dopo avere intrapreso gli studi di canto con il Maestro Marcello Ferraresi (figlio del celebre violinista Aldo Ferraresi), negli anni seguenti viene segnalato dalla critica a vari concorsi musicali nazionali, arricchendo la sua esperienza musicale con elementi tipici della canzone tradizionale napoletana. 

Nel 2007 incide il suo primo lavoro discografico LE NOTE DELL’ ANIMA

Nel 2011 si laurea in Canto lirico al Conservatorio di Vibo Valentia e nel 2013 in Scienze musica e tecnologie del suono. 

Insegnante di canto lirico e moderno, ha realizzato progetti musicali fondendo la canzone classica napoletana e l’opera.

Artista dell’ etichetta discografica indipendente EVERGREEN inserito nella raccolta “Musica senza tempo Volume1” con il singolo “CANZONE D’AMORE” scritto da Michele Buonocore distribuito da Artist First su tutte le piattaforme digitali.

Premi:
Nel 1999  premio della critica a Montefusco (AV) per lo spettacolo “Musica&….Amore” e l’anno successivo stesso premio a Torre delle Nocelle (AV) per “Musica & Moda”.
Nel 2004 finalista all’Hit Festival di Saint Vincent.
Nel 2007 Vince Pomigliano Musica festival con la cover UN AMORE COSI GRANDE
Nel 2008 Arriva 2° posto e premio della critica con il brano inedito MAI DIRE MAI al Pomigliano Musica Festival

Musica d’autore fra i vicoli di Napoli: Alfredo Minucci

di L.Corioni

Esce il nuovo singolo di Alfredo Minucci, storico autore partenopeo, autoctono innamorato della sua terra e narratore musicale di storie d’amore, di amicizia e di appartenenza al suo set preferito e originale, ovvero i vicoli di Napoli.

La canzone s’intitola “Tineme cu tte”, in dialetto “tienimi con te”e si presenta subito ritmata, immediata, piena di passione e di dolcezza, ed è firmata dallo stesso Minucci con Mikele Buonocore.

Attore protagonista è l’amore, quello vero , che può durare per sempre: le distanze non esistono, vengono annullate nonostante la morsa feroce della solitudine interiore che stringe.

A volte basta una canzone, un odore oppure un dettaglio per far riemergere dalla memoria, con prepotente ardore, la sua grandezza.

Il grido gentile è inequivocabile e chiaro: “Tienimi con te” e, soprattutto, “amore mio, dentro di te”.

 

NOTE BIOGRAFICHE

 

Nato nel 1970, Alfredo Minucci è stato definito dalla critica giornalistica “un cantautore capace di riprendere quella corrente musicale chiamata Neapolitan Power, molto diffusa negli anni Ottantadella quale hanno fatto parte Pino Daniele, Enzo Avitabile e Tullio De Piscopo.

A maggio 2008 è uscito con Jamm’ a vedé (terzo album) nel quale canta la speranza di un popolo (quello napoletano) che ha voglia di riscatto e vuole dare voce ai desideri più profondi del cuore. E’ il progetto discografico della svolta grazie all’incontro con una nuova compagnia di amici che, nel Rione Sanità, testimonia (appunto) “la speranza”. 

Sempre con questi ultimi, nel 2009 pubblica “Cammenanno”, una vera e propria passeggiata tra i vicoli di Napoli in compagnia di alcune canzoni classiche napoletane e alcuni brani inediti di sua composizione, accompagnato da una vera guida turistica di Napoli.

Nel 2010 presenta Senza tiempo, al Meeting di Rimini 2010  e partecipa a varie manifestazioni musicali, tra le quali da segnalare il “Ravenna Festival” in veste rappresentante della musica napoletana contemporanea.

Nel marzo 2020 pubblica il singolo TIENEME CU TTE  (scritto con Michele Buonocore, arrangiato da Ennio Mirra e Prodotto da Future artist con l’etichetta discografica EVERGREEN  ed inserito nella raccolta MUSICA SENZA TEMPO VOL 1) distribuito da ARTIST FIRT.

Lo stile molto personale e la voce calda collocano Minucci nell’élite della musica napoletana d’autore.

Demis Facchinetti: provocazione musicale al sistema che manipola i nostri pensieri e le emozioni

 

 

Il “Me ne frego di tutto” di DEMIS FACCHINETTI è la risposta provocatoria al sistema che vorrebbe, tramite i media guidati dal potere, manipolare i nostri pensieri e le nostre emozioni, terrorizzandoci e costringendoci al distanziamento nelle relazioni personali e nell’amore.

E’ la differenza sottile che passa tra un “me ne frego di tutti” “di tutto”, che invece contiene il riscatto del sogno e del sentimento sulla freddezza di chi ci vorrebbe “morti di paura”.
L’amore non trema.
Biografia Demis Facchinetti - Musictory

Progetto discografico ricco di mondi musicali ebbri di poesia

di  L.C.

Quinto progetto discografico dei Rossometile, DESDEMONA contiene undici tracce con tematiche sociali quali il distacco, la separazione, la fine delle relazioni – e della stessa dimensione terrena – e il momento del passaggio, raccontato attraverso la creazione di mondi musicali ricercati ed ebbri di poesia, a tratti mistici. 
Il lavoro è decisamente ricco di sonorità che spaziano dal gothic metal per arrivare ad una sorta di etno pop. Cornamusa, ghironda, bouzouki e corni, creano un’aura sonora che avvolge l’album di riferimenti celtici, quindi barocchi e, appunto, gotici
Particolare l’uso della voce  femminile che, abbracciando diversi stili, spazia dal lirico al moderno, dalla polifonia al rock, arrivando fino al Kulning, un suono prodotto con la voce utilizzato in antichità nei paesi scandinavi per richiamare il bestiame.

LE TRACCE 

Desdemona

Desdemona è un nome di donna che significa: nata sotto una cattiva stella. 

Il brano, in modo velato, si riferisce anche a tutte le donne vittime di violenza.

Oblivion

Separazione e addio: dove tutto finisce rimane solo la morte quale luogo oscuro dove ancora incontrarsi e riconoscersi. 

Hela e il corvo

Hela è una giovane ragazza e sua sorella è da poco morta. Hela non si da pace e cerca di mettersi in contatto con la sorella tramite un corvo, che nella tradizione celtica è l’elemento di collegamento tra i vivi e il mondo dei morti. 

Sole che cammini

Un amore divenuto prigione, che esprime il desiderio di staccarsi da ciò che non è più un sentimento ma una costrizione. 

Storie d’amore e peste

Il brano prende spunto da una storia di contagio da peste narrata nel romanzo medievale “Narciso e Boccadoro” di Hermann Hesse. L’atmosfera è rinascimentale e gli strumenti sono quelli tipici di quell’epoca.  

Rosaspina

L’amore può anche far male come una rosa può pungere. 

Mist

In inglese e significa nebbia. Un’atmosfera surreale, quasi mistica, che fa da cornice a una voce (in kulning) persa nel vento. 

Nox aracana

È una invocazione alla luce che nasce dalle tenebre, nascosta in un’ombra. Una preghiera affinché si manifesti e indichi la strada, la speranza di risollevarsi nello spirito.

Whales of the baltic Sea Orchestra

Si odono i versi delle megattere e le onde del mare, le cornamuse suonano nel vento mentre i cetacei si radunano per cantare soavemente come in un’orchestra persa nel freddo del mar Baltico.

Boia misericordioso

Durante un’esecuzione, il boia inaspettatamente, mosso a pietà di fronte al giovane condannato, cercherà di risparmiarlo, di ottenere la grazia per lui

Canzone del tramonto

Un uomo sente la madre che lo chiama ma è troppo stanco per rispondere. Lungo la strada ritorna bambino e il dolore si allontana da lui, e nella stanza è come se risuonasse una dolce melodia, la canzone del suo tramonto. 

 

INFO ALBUM:

Scritto, arrangiato e prodotto da Rossometile 

All rights reserved 

 

Ilaria Hela Bernardini: voce 

Rosario Runes Reina: chitarra 

Pasquale Pat Murino: basso 

Gennaro Rino Balletta: batteria 

 

Registrato, missato e masterizzato da Francesco Tedesco presso IMRecording Studio in Nocera Inferiore (SA) 

 

Ghironda, cornamusa medievale e tin whistle su Whales of the Baltic Sea Orchestra e Canzone del tramonto suonati da Emilio Antonio Cozza 

Bouzouki su Sole che cammini suonato da Danilo Lupi 

Batteria su Whales of the Baltic Sea Orchestra suonata da Francesco Tedesco 

Assolo di chitarra su Nox arcana di Gianluca Quinto 

Voce narrante su Sole che cammini di Lucrezia Ardito 

luglio 2019 – marzo 2020 

Cover: Adam Andrearczyk 

Artwork e booklet: Roberto Policastro

BIOGRAFIA  

I Rossometile nascono a Salerno nel 1996, dal connubio tra il chitarrista Rosario Runes Reina e il batterista Gennaro Rino Balletta, con l’intenzione di realizzare brani inediti con sonorità metal “contaminate”. 

Nel 2004 vede la luce Ultimaria, tra rock alternativo e metal, ma – negli anni successivi – si verificano molti cambi di formazione che influenzano la discografia della band.

Infatti, il secondo album (Terrenica) accede ad una sorta di progressive metal (ma con influenze pop); nel 2012 arriva Plusvalenze, dove prevale l’anima pop rock, mentre nel 2015 la band pubblica Alchemica che si affaccia al gothic metal

Nel 2020 esce Desdemona che consacra, grazie anche all’uso dell’orchestra sinfonica, il genere “rossometile”.