MESSINA: IL TOUR APPALTI RIPARTE E L’ASMEL PROMUOVE NUOVE MODALITA’ DI RECLUTAMENTO DEL PERSONALE

 

 

MESSINA

Dopo il blocco determinato dallo scoppio della pandemia riparte dalla Sicilia il Tour Appalti e PNRR promosso da ASMEL.
Il primo appuntamento,-informa una nota del Comune–  patrocinato dal Comune di Messina, socio Asmel nella formazione del personale, si terrà domani, lunedì 15, a Messina al Royal Palace Hotel e martedì 16 a Termini Imerese (PA) al Museo civico S. Maria della Misericordia.
Per gli Enti locali si apre una delicata fase che porta con sé occasioni e possibilità, da qui la necessità da parte di ASMEL di promuovere su tutto il territorio nazionale incontri formativi dedicati ad amministratori e dipendenti degli Enti locali in grado di affrontare con chiarezza e competenza i diversi ambiti di interesse soprattutto in vista dell’avvio della fase esecutiva del PNRR., 
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vede al centro l’afflusso di ingenti risorse il cui utilizzo ha già previsto, tra gli altri aspetti, l’obbligo della centralizzazione e l’utilizzo premiale del BIM (Building Information Modeling) per la gestione degli appalti, nonché nuove modalità di reclutamento del personale pubblico. Tra i relatori A. Bianco – esperto di personale pubblico, M. Catalano – giudice Corte dei conti, C. Giurdanella – avvocato amministrativista, C. Magro Unità di Missione PNRR del MEF e S. Zeuli – giudice Consiglio di Stato.
Al centro delle riforme del PNRR c’è inoltre il nuovo codice dei contratti pubblici che entrerà in vigore entro il prossimo giugno, portando gli Enti locali ad un ennesimo shock normativo. Proprio la riforma del Codice sarà oggetto dell’audizione presso l’VIII Commissione Lavori Pubblici del Senato del segretario generale di ASMEL Francesco Pinto in programma proprio al termine dell’appuntamento palermitano.
Un’occasione importante per portare all’attenzione della politica nazionale le esigenze concrete dei Comuni anche alla luce delle esperienze maturate sul campo da parte dell’Associazione ASMEL che rappresenta oltre il 40% dei Comuni italiani e di ASMEL Consortile, la società consortile tra Comuni di tutt’Italia (www.asmecomm.it) promossa, nel 2013, dall’Associazione e oggi divenuta il primo Centro di Competenza a supporto dei soci (oltre 1600 Stazioni appaltanti) e premiato a Maastricht con l’EIPA Best Practice Certificate, attribuito agli Enti pubblici distintisi nell’innovazione e la digitalizzazione della PA.

EDILIZIA, ECOBONUS 110% , SCONTI IN FATTURA, IL RILANCIO PASSA ANCHE DALLA COMPETENZA DEI NOTAI

 

Webinar organizzato dal Consiglio notarile di Catania e Caltagirone sui molteplici strumenti d’incentivazione messi in campo dal Governo

Catania

Bonus edilizi, ecobonus, 110%, agevolazioni fiscali, sconti in fattura e cessioni del credito: le misure messe in campo dal Governo per fronteggiare la crisi post-pandemica sono molteplici e coinvolgono diverse categorie professionali. Sono soprattutto i notai ad avere un ruolo prioritario nei processi di regolamentazione che ruotano intorno alla compravendita o ad altri atti pubblici riguardanti l’immobile per il quale sono state richieste le agevolazioni.

Per chiarire il complesso quadro normativo che vede coinvolti i professionisti, e offrire ai cittadini i giusti strumenti d’informazione per poter effettuare scelte corrette e mettere a punto funzionali interventi di rigenerazione del patrimonio immobiliare, il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone ha organizzato il webinar “L’incidenza nell’attività notarile delle misure di incentivazione per il rilancio del comparto edilizio”.

Partendo proprio dalla Guida pratica alle agevolazioni fiscali 2021 – realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato in condivisione con le principali Associazioni nazionali dei Consumatori – attraverso gli interventi dei notai Guido Salanitro, Giovanni Saggio e Maurizio Attaguile, è stata messa a confronto la normativa a regime e quella transitoria, le agevolazioni fiscali attualmente in vigore e le diverse modalità per usufruirne – chiarendo le differenze fra bonus a regime, bonus rafforzati e superbonus – e poter effettuare interventi di efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico o eliminazione di barriere architettoniche.

Dissertazioni varie sulla contabilità dei lavori

«Un confronto tra professionisti – ha sottolineato il presidente del Consiglio Andrea Grasso – per mettere al servizio dei cittadini la nostra competenza e conoscenza, consentendo loro di cogliere tutte le opportunità presenti, contribuendo in maniera fattiva alla ripresa economia e agli obiettivi di sostenibilità e sicurezza prefissi dalle nuove normative. Il nostro compito è quello di fare da cerniera tra committenti e imprese, affiancando e indirizzando imprenditori e cittadini, che difficilmente riescono a orientarsi in materie così tecniche, soggette a continue modifiche e chiarimenti da parte dello stesso legislatore. I notai, chiamati dallo Stato alla terzietà rispetto alle parti, forniranno al meglio il proprio contributo».

Durante l’incontro anche gli interventi dei notai Maristella Portelli, Diego Barone e Donata Galeardi.

GAETANO LAUDANI, DIRETTORE GENIO CIVILE DI CATANIA E BIAGIO BISIGNANI,DIRETTORE UFFICIO URBANISTICO COMUNALE A BRACCETTO PER NON RIPETERE GLI ERRORI DEI VECCHI DIRIGENTI DEL GENIO C.

 

Motivazione: Nuovo Piano Urbanistico Generale: confronto tra Comune di Catania e Ingegneri etnei

 

Tra innovazione, Tradizione e nuovo Waterfront: tanti i temi discussi durante “Catania, città dell’acqua”

 

 

CATANIA

Pensare al futuro, senza tamponare le criticità presenti, ma individuando soluzioni a lungo termine per cambiare il volto della città. Questo l’obiettivo degli incontri organizzati dal Comune di Catania, per avviare un confronto costruttivo tra Enti, Istituzioni, Ordini e tecnici. Questa mattina – 12 novembre, a Palazzo della Cultura – riflettori accesi su un tema di grande attualità: quello relativo allo smaltimento delle acque e quello legato al rapporto tra mare e città. «Occorre ridisegnare l’assetto della città – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica della città etnea Enrico Trantino – ma per farlo la politica deve ascoltare il contributo di chi la conosce e ha le competenze tecniche per offrire soluzioni idonee e innovative, tenendo conto anche degli errori fatti in passato e dell’attuale stratificazione del territorio». L’obiettivo è definire le «regole opportune per redigere un Piano Urbanistico Generale che risponda alle nuove indicazioni normative – ha continuato il direttore della Direzione Urbanistica di Catania Biagio Bisignani – in considerazione del fatto che quello in vigore risale al lontano 1969».

«Alla luce degli ultimi fatti emergenziali e dell’urbanizzazione dell’area pedemontana – ha affermato il capo del genio Civile di Catania Gaetano Laudani – occorre affrontare questi temi con grande priorità. Cerchiamo sempre di dare un contributo in materia di rischio idrogeologico, per il quale serve grande attenzione in riferimento soprattutto alla pianificazione e alla realizzazione: non si può pensare solo a costruire, ma anche al costruito, individuando soluzioni ai problemi derivanti dalla scarsa attenzione posta in passato al piano d’urbanizzazione, che oggi provocano ingenti danni al patrimonio e alle vite umane».

Traendo spunto anche da altri modelli europei, è emersa la necessità di realizzare nuovi collettori per il deflusso delle acque, edifici e costruzioni drenanti – attraverso un approccio combinato tra innovazione e tradizione (per esempio l’installazione di tetti verdi) – e vasche di accumulo. «Tutte riflessioni di cui tener conto nella redazione del nuovo PUG, ormai atteso dai tecnici da oltre 50 anni – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Mauro Scaccianoce, all’incontro coordinato dal Consigliere Alfredo Foti – un processo intrapreso e interrotto diverse volte negli anni e per cui non si può più attendere, anche alla luce della grande opportunità dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Due le direzioni da seguire e su cui puntare l’attenzione: la connessione della città con il mare e il porto, tema molto sentito dal punto di vista culturale, che passa dalle nuove frontiere dell’insediamento edilizio costiero legato al waterfront, il cui futuro si muove tra memoria storia e ricerca di contemporaneità. Un’area – ha continuato Scaccianoce – dove s’incrociano scelte nevralgiche: dal destino degli Archi della Marina, al nuovo progetto RFI, passando per la riqualificazione infrastrutturale e viaria dei corridoi d’accesso di Catania e del suo centro storico. Alto tema fondamentale è la realizzazione di soluzioni contro il rischio idrogeologico».

Un’analisi del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettonica dell’Università di Catania ha individuato tra le cause degli allegamenti non solo i sempre più frequenti e anomali fenomeni atmosferici – che spesso rimangono nella media per tempi di ritorno e quantità – ma lo scarso drenaggio del terreno in funzione della massiccia urbanizzazione: «Si deve ripartire da Catania – ha dichiarato il segretario degli Ingegneri Etnei Alfio Torrisi – ma il problema non può essere circoscritto alla sola città, perché riguarda tutto il comprensorio ionico-etneo». «Il nostro territorio – ha aggiunto il professore del Dicar Paolo La Greca – non è a rischio idrogeologico nel senso più tradizionale del termine, ma per lo sviluppo urbano, la posizione alle falde del vulcano e il cambiamento climatico in atto soffre in maniera rilevante le “alluvioni”».

“Città dell’acqua” non solo per le emergenze ambientali, ma anche per lo stretto legame con il mare, per cui serve individuare «una connessione strategica – attraverso il collegamento della città con il porto, l’interramento della ferrovia, lo sviluppo del concetto di waterfront, un miglior accesso ai corridoi della città storica e alla Plaia – possibile attraverso la realizzazione di un adeguato sistema di viabilità. «Un cambiamento non solo estetico e funzionale, ma anche commerciale: «Catania è il quarto porto italiano per traffico di traghetti – ha puntualizzato l’ingegnere Riccardo Lentini, direttore tecnico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia – Pianificazione e strategia sono indispensabili per lo sviluppo del territorio e per governare il processo di piena integrazione tra il porto e la città, che potrà essere definito attraverso il Piano Regolatore Portuale, che prende spunto dalle linee-guida individuate nel documento di Pianificazione strategica di Sistema, di recente condiviso con i Comuni interessati, tra cui quello di Catania».

TECNICI DI CATANIA :«PROLUNGARE STATO DI CALAMITÀ E UNIFORMARE LE NORMATIVE»

 

Due i disegni di legge proposti da Ordine Ingegneri e OAPPC di Catania, Geometri etnei, Geologi di Sicilia e Commissario Straordinario per la ricostruzione Salvatore Scalia

 

CATANIA –

 Un’emergenza nell’emergenza, tra i tempi lenti e gli ostacoli della burocrazia, le difficoltà provocate dalla pandemia, il rischio idrogeologico, il dramma causato dal maltempo e le problematiche legate allo smaltimento della cenere vulcanica dell’Etna. È in questo scenario che «chiediamo di essere supportati per ricostruire velocemente, con progetti di qualità e nel solco della legalità», ha sintetizzato il Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma di Santo Stefano Salvatore Scalia, durante l’incontro di questa mattina (25 ottobre) – moderato dal direttore de La Sicilia Antonello Piraneo – voluto dall’Ordine regionale dei Geologi, da quelli etnei degli Ingegneri e degli Architetti PPC e dal Collegio dei Geometri di Catania.

«A distanza di quasi tre anni la ricostruzione prosegue a rilento, tra le difficoltà arrecate dall’emergenza coronavirus e un sistema normativo che rappresenta un freno, più che una spinta: i tempi per avviare i lavori sono molto lunghi e difficilmente in linea con le scadenze dello stato di emergenza, fissato per il 30 novembre 2021. A questo aspetto si aggiunge il termine del mandato del Commissariato i scadenza il 31 dicembre di quest’anno – ha sottolineato Scalia – per questa ragione è assolutamente necessario prolungare lo stato di emergenza e di applicazione del Sismabonus, uniformando la normativa a quella utilizzata per il terremoto del Centro Italia e dell’Emilia-Romagna, dove l’emergenza dura ormai da 9 anni».

Un confronto da cui sono emerse proposte attuative e criticità dell’attuale regolamentazione: «Molte pratiche non evase sono in fase di istruttoria a causa di alcune difformità urbanistiche, problema che in altre realtà è stato superato – ha aggiunto Scalia – altra disparità emersa è quella legata agli onorari dei tecnici, il cui compenso è individuato su base forfettaria e che incide sul numero e sui tempi degli interventi di piccoli importi. Ragion per cui sarebbe opportuno aumentare le quote destinate ai professionisti: ma affinché questo accada è necessario incrementare i fondi a disposizione. Infatti, i 200 milioni di euro individuati in una prima fase avrebbero dovuto vedere un secondo stanziamento, cosa che non è mai accaduta. Infine, altro aspetto è quello legato alla proroga del Sismabonus, non prevista per immobili unifamiliari e villette, che rappresentano la tipologia più diffusa del nostro territorio».

«Ritengo – è intervenuto il sindaco di Catania Salvo Pogliese – che si tratti di un’iniziativa lodevole, di equità e di buon senso: un testo in cui s’immagina la predisposizione di due disegni di legge da equiparare a quelli già approvati dal Parlamento Nazionale per il sisma dell’Italia centrale. È surreale che esistano due procedure diverse». L’attuale scenario, infatti, «sottovaluta la situazione del nostro territorio – ha evidenziato il presidente degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce, che ha preceduto la relazione tecnica del segretario dell’Ordine Alfio Torrisi – creando distinzione tra “terremoti di serie A e serie B”. Chiediamo, dunque, che avvenga un allineamento sia sul piano finanziario, che normativo. Essenzialmente su due punti: quello dei piccoli abusi, dove ad oggi non è possibile avere un iter parallelo, così come avviene nel Centro Italia. L’altro legato alle competenze tecniche, dove nel contributo della ricostruzione non viene tenuto conto della complessità del progetto, a differenza di quanto accade nel Centro-Nord».

«Il percorso da seguire – ha aggiunto il presidente OAPPC CT Sebastian Carlo Greco – è quello delle altre zone terremotate del nostro Paese, in cui si è intervenuto con dovuti e tempestivi passaggi legislativi. Al momento, infatti, la disparità tra il testo che regolamenta la ricostruzione nei nove Comuni interessati e quello del resto d’Italia presenta due importanti violazioni all’articolo 3 della Costituzione. Le categorie professionali interessate si muovono nella stessa direzione, mostrando la capacità di fare rete intorno a un’emergenza prioritaria, che va affrontata con il contributo di tutti».

«Il titolo di questo convegno – ha commentato il presidente dei geometri di Catania Agatino Spoto – è frutto di una riflessione e un lavoro fatto in sinergia tra gli Ordini professionali e il Commissario Straordinario, sulla base di criticità emerse nel corso del tempo. Oggi, l’obiettivo è uno solo: accelerare i tempi per la ricostruzione». Riflessione ampiamente condivisa da Mauro Corrao, presidente del Geologi di Sicilia, che ha puntualizzato: «Il nostro è un territorio estremamente fragile, dal punto di vista idrogeologico, vulcanico e sismico. Conoscerlo a fondo e pianificare al meglio l’urbanizzazione diventa di fondamentale importanza in termini di sicurezza e riqualificazione. Per far questo, però, occorre fare fronte comune affinché la politica possa rendere fattive le idee tecniche di intervento». Proprio il mondo politico è stato il primo destinatario dell’incontro di oggi, con l’invito ai parlamentari regionali della provincia di Catania e ai deputati e senatori eletti in Sicilia, oltre che ai sindaci dei nove Comuni interessati. Presenti gli onorevoli Gaetano Galvagno, Angela Foti, Fausto Raciti, il senatore Cristiano Anastasi, in collegamento il sindaco del Comune di Acireale Stefano Alì, il sindaco di Aci Sant’Antonio Santo Orazio Caruso, il sindaco di Zafferana Salvatore Russo.

ANCE CATANIA, ACCELERAZIONE E SNELLIMENTO DELLE PROCEDURE

Semplificazioni bis: martedì 19 ottobre, ore 15.00 webinar tecnico

OCCHI PUNTATI SUGLI APPALTI PUBBLICI

Catania: Rosario Fresta è il nuovo presidente dell'Ance - Eco di Sicilia

 

CATANIA –

Semplificazione, accelerazione e snellimento delle procedure amministrative: questi i contenuti principali del decreto-legge 77/2021, convertito nella legge 29 luglio 2021 n.108 e contenente importanti novità in materia di contratti pubblici. Gli aspetti più interessanti del decreto Semplificazioni bis saranno al centro del prossimo webinar organizzato da Ance Catania – da sempre impegnata a informare ed aggiornare le imprese del territorio – I riflettori si accenderanno sull’affidamento dei contratti pubblici legati al piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e al Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (PNC), sulle modifiche alle procedure di aggiudicazione degli appalti e sul subappalto.

Dopo i saluti del presidente dei Costruttori etnei Rosario Fresta,(nella foto d’Archivio in  alto) l’evento sarà introdotto dal vicepresidente Ance Catania Giuseppe Costantino, che lascerà spazio agli approfondimenti dell’avvocato Bruno Urbani, della direzione Opere Pubbliche di Ance, e dell’avvocato Mariano Maggi, Founding Partner dello studio legale MMZ.

Appuntamento online martedì 19 ottobre, a partire dalle ore 15.00 su piattaforma Zoom.

 

SCACCIANOCE: «TERREMOTO DI SANTO STEFANO, UNIFORMARE NORMATIVA CON QUELLA DEL CENTRO ITALIA»

    Incontro  tra Ordine Ingegneri Catania e Commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma Salvatore Scalia

CATANIA

«Uniformare il Piano di ricostruzione post-terremoto di Santo Stefano con quello del Centro Italia, per superare le criticità esistenti. Il sisma del 26 dicembre 2018, che ha provocato ingenti danni in diversi comuni del comprensorio – da Pisano a Fleri, passando per Piano d’Api e Pennisi – non può essere considerato di serie B. Le crepe sono ancora aperte ed è necessario il supporto di tutti i parlamentari siciliani per spingere sul Governo, con l’obiettivo di snellire e velocizzare le procedure». Così il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce – alla presenza del segretario Alfio Torrisi – durante l’incontro con il Commissario Straordinario Salvatore Scalia e il suo staff.

«Uno scambio proficuo – ha continuato Scalia – che ha evidenziato la necessità di un continuo approfondimento sulla normativa che riguarda la ricostruzione e il Sismabonus – che con questa s’intreccia – e la necessità di supportare richieste di riforma legislativa relativa alla ricostruzione, che vede il sisma etneo in una posizione deteriore rispetto a quello di altre realtà. È necessario che tutte le forze del territorio cooperino tra loro. Vi è un’unione di intenti che converge su un unico obiettivo: la rinascita, in tempi rapidi, delle zone terremotate».

Nell’ottica di una collaborazione sinergica, Torrisi ha proposto l’organizzazione di eventi formativi rivolti ai tecnici interessati, anche integrati con la parte relativa all’eventuale applicazione del Sismabonus; nonché l’elaborazione di una proposta estensiva della norma attuale, finalizzata ad accelerare l’iter.

«L’Ordine etneo si farà promotore a breve di un convegno sul tema – ha concluso Scaccianoce – invitando i parlamentari dell’Assemblea siciliana e del Parlamento nazionale espressione del territorio, ai quali consegneremo un documento con le criticità riscontrate ed eventuali proposte risolutive. Vogliamo seguire il modello del Centro Italia, colpito dal terremoto nel 2016, che per gli aspetti normativi è stato maggiormente virtuoso. A oggi ci sono stati troppi rallentamenti: il processo di ricostruzione dev’essere centrato sulla tempestività delle azioni, sulla congruità dei fondi destinati alle aree colpite e sulla qualità della progettazione, tema che riguarda da vicino la nostra categoria. Solo così potremo finalmente e concretamente ripartire».

Lavori pubblici, in dirittura d’arrivo il centro storico e la consegna del microasilo di S.M. La Stella

 

I cinque lavori da operai più pagati - Cinque cose belle

 Caruso: “Grato a chi ha contribuito ad ottenere questi risultati”

Proseguono spediti i lavori pubblici nel Comune di Aci Sant’Antonio. Da tempo i residenti del centro seguono l’andamento degli interventi in via Regina Margherita, e in molti aspettano la consegna del mircroasilo di Santa Maria La Stella: in questi giorni il Sindaco, Santo Caruso, ha diffuso alcune immagini sui social dello stato attuale dei lavori, immagini per i quali in tanti hanno mostrato vivo apprezzamento.
Riguardo il centro storico, infatti, è stata posta l’ultima basola relativa alla sistemazione della via: la sede stradale, adesso, è quasi completa, e per l’apertura e la piena fruibilità è questione di giorni.

 

Il microasilo, invece, è di fatto pronto, e a giorni avverrà la consegna ufficiale. Siamo felicissimi di poter consegnare ai santantonesi queste due opere,così diverse fra loro ma così parimenti importanti – ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Scuderi – Entrambe significano continuità con quanto fatto in questi anni: da un lato l’attenzione per
la scuola, mostrata con i tanti interventi portati avanti grazie agli importantissimi finanziamenti ottenuti, dall’altro la ricerca costante del miglioramento degli indici di vivibilità, con la rinascita del centro storico”.

Il primo cittadino pone l’accento sui lavori ringraziando quanti hanno permesso il loro compimento: “Sono grato, chiaramente, agli Uffici,soprattutto per le varie vicissitudini legate alla via Regina Margherita, oggetto spesso di polemiche, e devo fare un doveroso plauso alle ditte che hanno portato avanti gli interventi, a partire dai direttori dei lavori e fino all’ultimo ingranaggio degli apparati messo in campo: quando si tratta di lavori pubblici c’è un importantissimo lavoro di coordinamento, che qui ha dato ottimi frutti, arrivando con pazienza ad un risultato ottimale, ad opera d’arte.

 

 

“Adesso si tratta solo di mostrare ai cittadini quanto fatto: per l’asilo nido siamo pronti,(vedasi foto sopra di Ambra) e ci sarà da attendere poi i tempi tecnici di affidamento, mentre per il centro a breve potremo già fruire della strada, e si aspettano solo piccoli interventi sui sagrati delle chiese e in piazza Cantarella. Ci scusiamo, ancora una volta, per i disagi creati, soprattutto ai commercianti, ma credo che ne sia valsa davvero la pena. Il centro storico, adesso, rivivrà, e rivivrà in bellezza”.

ANCE CATANIA, «OPERE PUBBLICHE E PRIVATE A RISCHIO-IL FERRO COSTA TROPPO: SCENARIO DRAMMATICO»

Edilizia, “caro materiali”: «Occorre aggiornamento urgente del Prezzario regionale»

CATANIA –

Musei archeologici, interventi su autostrade, appalti privati, infrastrutture ed edifici pubblici a rischio. Questo l’allarme lanciato da Ance Catania, che paventa un pericoloso effetto domino che potrebbe scaturire dal “caro materiali”, criticità che continua ad allarmare imprenditori e aziende. «Sono molte le ditte appaltatrici che si trovano costrette a bloccare i lavori a causa dell’aumento sproporzionato del costo dei materiali edili», ammonisce il presidente dell’associazione etnea dei costruttori Rosario Fresta. «Per molte imprese – continua – è diventato insostenibile portare a termine gli appalti, aggiudicati secondo capitolati “pre-rincari” che fanno riferimento a costi totalmente differenti. All’aumento dei prezzi, inoltre, si aggiunge anche la difficoltà nel reperire le materie prime, fenomeno che sta causando la chiusura di molti cantieri impegnati sul fronte delle infrastrutture. Molte ditte, ove possibile, stanno procedendo con la rescissione contrattuale. È solo l’inizio di un effetto a catena che potrebbe rallentare o arrestare del tutto i lavori in ottica Recovery Plan. Non possiamo certo consentirlo».

«Secondo recenti dati, nel periodo tra novembre 2020 e maggio 2021, il ferro ha subito un incremento del 150% – spiega il vicepresidente di Ance Catania Giuseppe Costantino – non solo, sempre in riferimento allo stesso arco temporale, anche il polietilene ha visto aumentare il costo del 120% circa. Sono molti i materiali utilizzati in cantiere che hanno subito un’impennata e che, inevitabilmente, non consentono alle imprese di portare avanti le commesse. Lo scenario è drammatico, perché questi incrementi si aggiungono alle già gravi difficoltà finanziarie e patrimoniali che hanno investito tutta la filiera a causa della pandemia».

 

«Le offerte previste in fase di gara, allo stato dei fatti non bastano a coprire le spese – sottolineano Fresta e Costantino – e l’attuale Codice degli Appalti, in tal senso, non offre soluzioni, poiché non prevede adeguati meccanismi revisionali». In linea con l’azione portata avanti da Ance Sicilia, «chiediamo – concludono presidente e vicepresidente di Ance Catania – un aggiornamento urgente del Prezziario Regionale delle opere pubbliche. Oltre al provvedimento tampone ipotizzato da parte del Governo nazionale, è necessario un intervento parallelo da parte della Regione Siciliana per supportare le imprese del territorio in questo momento così critico».

«IMPRESE ASSOCIATE IN CRESCITA PER RILANCIARE IL SETTORE EDILE»

Ance Catania, Assemblea 2021 con la nuova governance

 

 

«Più servizi per le imprese: focus su proroga Superbonus e caro-materiali»

 

CATANIA –

Rilancio del settore edile; rete con gli interlocutori istituzionali; crescita della compagine associativa e potenziamento dei servizi a favore delle imprese iscritte, con l’obiettivo di rafforzare la presenza sul territorio e dare un contributo fattivo allo sviluppo economico. Questi gli obiettivi – ma anche una sintesi dei primi sei mesi del 2021 – di Ance Catania, emersi durante l’ultima Assemblea.

«Tra la fine del 2020 e la prima metà del nuovo anno abbiamo registrato una crescita delle imprese associate: molte le aziende che hanno inteso condividere con noi un percorso sinergico per il raggiungimento di obiettivi importanti. Tra questi, specialmente a seguito della pandemia, il rilancio del settore e della sua filiera: il comparto ha subito nuovamente un crollo, dopo aver dato segni di ripresa a distanza di circa dieci anni», ha dichiarato il presidente di Costruttori etnei Rosario Fresta, affiancato dai vicepresidenti Giuseppe Costantino e Salvo Messina e dal tesoriere Gaetano Vecchio. Infine, accendendo i riflettori anche su un altro nodo spinoso, ha aggiunto: «Potremo uscire da questa situazione solo dopo aver affrontato anche l’ultimo ostacolo che si è posto davanti alla nostra strada, il “caro materiali”. Il considerevole aumento di alcune materie fondamentali per il nostro settore rischia infatti di bloccare tantissimi cantieri e scoraggiare i committenti».

L’Assemblea è stata occasione per fare anche il punto sulle attività dell’Associazione, «attiva e presente sul territorio – ha continuato Fresta – a cominciare dallo sportello dedicato ai bonus edilizi, che ha avuto ottimo riscontro non solo dalle imprese, ma anche da parte dei cittadini. Proprio dal confronto sono emerse le criticità sulle tempistiche e sulla possibilità di realizzazione dei lavori nell’arco temporale previsto dall’attuale normativa. Ragion per cui, insieme ad Ance Nazionale, ci siamo attivati per richiedere un’ulteriore proroga della scadenza del Superbonus. Sempre sul 110, abbiamo stipulato diversi accordi con gli istituti bancari: tra questi, la Banca Agricola Popolare di Ragusa». E, ancora, «siamo stati attenti all’evolversi dell’emergenza pandemica e alle attività messe in campo dal Governo, organizzando numerosi webinar per trasferire gli aggiornamenti agli addetti ai lavori. Tra le iniziative, di rilievo la presentazione del Cassetto per le Imprese: un vero e proprio Albo degli operatori economici, frutto del dialogo con il Dipartimento regionale tecnico e l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone». Sempre con le istituzioni, «è stato intensificato il rapporto con buona parte dei Comuni etnei, al fine di individuare finanziamenti e fondi utili per interventi nel settore delle opere pubbliche».

Sul sociale, «tante le attività rivolte ai giovani, al fine di aprire nuove opportunità nel mondo del lavoro. A queste, si affiancano le iniziative su temi sociali di grande importanza, quali la lotta contro la violenza sulle donne e un sostegno concreto alla campagna vaccinale». Infine, durante l’assemblea sono stati eletti i Probiviri e i Garanti Contabili.

Aci Sant’Antonio: aggiudicati i lavori per l’ampliamento del Cimitero. Loculi per tanti ,1396, forse per tutti: forza a chi tocca!

 

 

(Foto Ambra)

Caruso: “Notizia importantissima in un momento difficile per molti Comuni

Ben 1396 nuovi loculi, 37 ipogei a due posti e 21 cappelle gentilizie contenenti ciascuna 12 loculi e 6 ossari, 211 metri quadrati di vialetti carrabili, 260 metri quadrati di camminamenti pedonali e 77 metri quadrati di aree a verde: questo è quanto prevede il progetto di ampliamento del Cimitero Comunale di Aci Sant’Antonio, per il quale sono
stati appena aggiudicati i lavori.
Un’opera di Project Financing discussa dalla Giunta Comunale lo scorso settembre e inserita a dicembre nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, e che adesso, con la Determina 555 del Settore Lavori Pubblici, vede avanzare positivamente l’iter che porterà ai conseguenti lavori.

 


Verranno investiti oltre tre milioni di euro, e sarà un costo interamente sostenuto dalla Società che ha proposto il progetto all’Amministrazione e che, in cambio, otterrà una concessione della durata di 19 anni.
“Si tratta di un passaggio davvero importantissimo per Aci Sant’Antonio ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – In un momento storico come questo, con moltissimi Comuni italiani che stanno soffrendo la mancanza di loculi, da Roma a Palermo fino alle porte del nostro stesso Comune, una notizia del genere ha un valore straordinario.
“Confido negli Uffici comunali, adesso, affinché i lavori possano partire nel più breve tempo possibile. La mancanza di loculi può comportare dei disagi notevoli per chi si ritrova a vivere in quel momento una circostanza nefasta, e proprio per questo abbiamo cercato di accelerare l’iter trattando il tema con la massima urgenza.

“Mi preme ringraziare, in questo senso,conclude il primo cittadino,  il Consiglio Comunale, che qualche mese fa ha votato favorevolmente l’inserimento dell’opera nel Piano Triennale, pur con qualche polemica. Come dissi allora, non potevamo permetterci il rischio di rimandare questo progetto, che peraltro in questo forma di Project Financing avevamo già sperimentato:
non spenderemo un centesimo di soldi pubblici e risolveremo un problema di grande importanza.”