Sicilia A19, partono i lavori per liberare il restringimento all’altezza di Bagheria

 

 

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Palermo,

Sono iniziati i lavori per la rimozione del restringimento di carreggiata di circa un chilometro presente sull’autostrada Palermo-Catania, all’altezza dello svincolo di Bagheria, in direzione del capoluogo siciliano. L’intervento è stato disposto dal commissario straordinario per il Piano di manutenzione dell’A19, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in vista delle imminenti festività pasquali.

L’obiettivo è quello di garantire la massima fluidità del traffico e agevolare gli spostamenti degli automobilisti, riducendo al minimo la presenza di cantieri lungo le principali arterie stradali. I lavori proseguiranno senza sosta per consentire la piena fruibilità del tratto autostradale entro lunedì, martedì al massimo. A seguire verranno rimossi i due cantieri all’altezza di Casteldaccia, in entrambe le direzioni di marcia per un totale complessivo di circa 600 metri.

Per giovedì è già stata programmata, invece, la riapertura completa dello svincolo di Enna al termine dell’imponente risanamento strutturale di tutte le rampe di accesso, che ha comportato lavori per circa 24 milioni di euro. A inaugurarlo il presidente Schifani e il neo amministratore delegato di Anas Claudio Andrea Gemme.

Agrigento, inaugurato il cantiere per il rifacimento della rete idrica

 

 

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Agrigento,

l presidente della Regione Renato Schifani ha inaugurato questa mattina ad Agrigento il cantiere per il rifacimento della rete idrica cittadina. I lavori, per un importo di circa 30 milioni di euro, interamente finanziati dalla Regione con risorse del Fondo sviluppo e coesione, prevedono la riorganizzazione della rete attraverso la manutenzione del sistema di adduzione esterna e la ristrutturazione, la distrettualizzazione e l’automazione del sistema di distribuzione del centro urbano.

Alla cerimonia, che si è svolta in via Demetra, erano presenti anche gli assessori regionali all’Energia, Roberto Di Mauro, e al Territorio, Giusi Savarino; il direttore dell’Ufficio del Genio Civile di Agrigento Salvatore La Mendola, il sindaco Francesco Miccichè, il presidente e il direttore generale dell’Azienda idrica comuni agrigentini (Aica) Settimio Cantone e Claudio Guarneri, il direttore del dipartimento regionale Tecnico Duilio Alongi, il direttore dei lavori Pietro Agnello e una delegazione di deputati regionali del territorio.

«Siamo qui – ha detto il presidente Schifani – per testimoniare quanto il governo regionale sia attento alle esigenze quotidiane degli abitanti di Agrigento e, più in generale, della Sicilia. La dispersione delle reti idriche, che in questa zona raggiunge anche il 60 per cento, specialmente se collegata al fenomeno della siccità, è una situazione che non possiamo più tollerare. Oggi iniziamo lavori che metteranno la parola fine al razionamento dell’erogazione dell’acqua. È cambiato l’ecosistema ma con questo governo è finito il tempo delle autobotti e stiamo portando avanti soluzioni strutturali. E di questo sistema fa parte anche il dissalatore mobile che sarà installato a Porto Empedocle e che verrà realizzato entro l’estate. 

La Regione, con il contributo degli uffici e di tutti gli enti coinvolti, sta facendo tempestivamente la sua parte. Avevo preso l’impegno di sbloccare i lavori e per farlo abbiamo anticipato 10 milioni di euro, risorse che hanno consentito di accorciare i tempi e di arrivare all’inaugurazione di oggi. Sono contento di poter dire che la promessa è stata mantenuta, ancora di più perché avviene nell’anno in cui Agrigento è Capitale italiana della cultura».

Ad aggiudicarsi l’appalto è stato il raggruppamento d’imprese composto dalle catanesi “Consorzio Della” e ” Gen costruzioni” e dalla favarese ” Essequattro costruzioni”, con un ribasso del 30,33 per cento sull’importo a base d’asta. Da contratto, la consegna dei lavori è prevista a 12 mesi dall’avvio.

Saranno messi in esercizio circa 45 chilometri di nuove condotte, tra reti principali e secondarie, e sostituiti gli allacci privati di circa 10 mila utenze, che servono al momento 30 mila abitanti. In particolare, i lavori si concentreranno sul sistema di adduzione esterna, che trasporta l’acqua ai serbatoi di raccolta e da qui al centro di Agrigento, e sulla rete interna di distribuzione. Nel primo caso, gli interventi prevedono la manutenzione dei tre adduttori “Voltano”, “Serbatoio Itria” e “Serbatoio Forche” e la sostituzione, totale o parziale, della condotta esistente. Sulla rete interna di distribuzione, invece, si effettueranno il rifacimento, la distrettualizzazione e l’automazione della rete servita dai serbatoi Rupe Atenea, Itria, Giardini e Viale della Vittoria.

Per l’assessore Di Mauro «quella che si è avviata oggi è un’opera di straordinaria importanza per una città come Agrigento che da sempre ha subito la carenza di acqua, non solo per la siccità ma anche per le terribili condizioni in cui si trova la sua rete idrica. Al termine dei lavori, i cittadini potranno finalmente contare su una distribuzione regolare, pagheranno bollette meno care e potremo assistere a uno sviluppo più ordinato della città. Se puntiamo allo sviluppo del turismo – ha aggiunto – dobbiamo parlare anche di funzionalità dei servizi pubblici. E l’acqua è certamente un fattore strategico per un territorio. Quindi iniziamo questi lavori per dare risposte adeguate non solo alla comunità locale ma anche a tutti coloro i quali, visitatori e turisti, si recano in queste zone».

«Dopo tanti anni di attesa – ha detto l’assessore Savarino – finalmente oggi avviamo i lavori per la nuova rete idrica di Agrigento. Per arrivare a questo obiettivo, così importante per la città e per tutto il territorio, nella scorsa Finanziaria abbiamo anche anticipato 10 milioni di euro. Il finanziamento completo sarà coperto dai fondi dell’accordo Fsc firmato dal presidente Schifani e dal presidente Meloni. Siamo certi che adesso tutto andrà avanti con una regia attenta e scrupolosa. Noi, da parte nostra, vigileremo con la massima attenzione e sono sicura che anche il presidente Schifani in prima persona, com’è solito fare, starà addosso alle imprese affinché portino a termine i lavori nei tempi giusti. Alla gente dobbiamo dimostrare che finalmente le cose si dicono, si finanziano e si fanno, per il bene di tutta la Sicilia».

Catania,Castello Ursino, nuovo impianto d’illuminazione per il maniero di Federico II

 

 

Nuova illuminazione da ieri sera per il Castello Ursino nell’area pedonalizzata di piazza Federico II di Svevia.

Catania,

Il nuovo impianto, interamente rifatto dopo  episodi vandalici che ne avevano ripetutamente compromesso il funzionamento, è stato acceso alla presenza del sindaco Trantino, dell’assessore Parisi, del direttore dei lavori pubblici Finocchiaro e di quello della Cultura, Di Caro.

Realizzato con moderni e più potenti sistemi a Led e con modalità di protezione dai vandali, le nuove luci sono in grado di valorizzare gli aspetti estetici del maniero federiciano del XIII secolo.

L’intervento è stato reso possibile grazie a un finanziamento regionale messo a bando e aggiudicato dal Comune di Catania per rendere apprezzabili, anche di sera, le fortezze come Castelli e Torri di difesa dell’isola.

Nel Castello Ursino, da diverse settimane, inoltre, sono iniziati i lavori di restauro interno per rendere più funzionali e meglio attrezzate le sale espositive del Museo Civico, con la necessità di dover interdire temporaneamente l’ingresso ai visitatori. Le collezioni sono state trasferite nella vicina GAM di via Castello Ursino.

 

Autostrada Palermo-Catania, giovedì 17 riapre finalmente lo svincolo di Enna

 

 

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Giovedì 17 aprile verrà riaperto completamente al traffico, dopo un risanamento strutturale di tutte le rampe di accesso, lo svincolo di Enna sull’autostrada Palermo-Catania.

Lo annuncia il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, nella qualità di commissario straordinario per il piano di manutenzione dell’A19, che sarà presente all’evento insieme al neo amministratore delegato di Anas Claudio Andrea Gemme.
I lavori sono costati quasi 24 milioni di euro.

Catania, consegnati da Laudani del Genio civile i lavori negli alloggi Iacp coinvolti nell’esplosione in via Gualandi

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Catania,

Avviati i cantieri per il ripristino di sei alloggi al piano terra di tre palazzine di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari in via Gualandi, nel quartiere di Trappeto Nord-via Galermo a Catania.

Questa mattina il commissario delegato dal governo Schifani, l’ingegnere capo del Genio civile di Catania Gaetano Laudani, ha consegnato i lavori per ristrutturare gli immobili ai civici 2, 9 e 13, danneggiati dall’esplosione del 21 gennaio scorso, causata da una fuga di gas. 

A eseguire i lavori sono le ditte Anzà Francesco e Ardizzone Srl. Gli interventi  dovranno concludersi entro due mesi, ma si cercherà di anticipare i tempi se le condizioni meteorologiche lo consentiranno. I lavori previsti riguardano il rifacimento di pavimenti e bagni, la sostituzione di porte e impianti, oltre allo smaltimento di mobili e suppellettili danneggiati dall’esplosione. L’obiettivo è far rientrare quanto prima nelle loro residenze le persone momentaneamente alloggiate in albergo.

Il governo regionale, nella seduta di giunta dello scorso primo di aprile, su proposta della Protezione civile regionale, ha stanziato 180 mila euro per i lavori urgenti di messa in sicurezza degli edifici coinvolti nell’esplosione. Il 14 febbraio, in occasione della dichiarazione dello stato di crisi ed emergenza, erano già stati stanziati altri 330 mila euro.

Palermo, al via i lavori per ristrutturare la Chiesa Maria Santissima dell’Addaura, danneggiata dalle infiltrazioni di acqua piovana

 

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Palermo,

Sono stati ufficialmente consegnati oggi i lavori di ristrutturazione e recupero della chiesa Maria SS. dell’Addaura, all’interno dell’istituto Roosevelt di Palermo, alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò. Gli interventi edilizi, che riguarderanno l’eliminazione dello stato di pericolo e la messa in sicurezza della struttura danneggiata da infiltrazioni di acqua piovana, saranno eseguiti dalla ditta palermitana Idrogedil per 580 mila euro, a fronte di un importo complessivo del progetto pari a 954 mila euro interamente finanziato dalla Regione. I lavori, la cui durata prevista è di otto mesi, sono stati progettati e saranno diretti dal Dipartimento regionale tecnico (Drt).

«Questo avvio dei lavori – ha dichiarato Aricò – rappresenta un passo significativo per restituire alla comunità un importante luogo di culto rimasto chiuso troppo a lungo. L’intervento dimostra l’attenzione del governo Schifani verso il patrimonio religioso e culturale siciliano, fondamentale per l’identità e la vita sociale dei nostri territori. Monitoreremo attentamente il progresso dei lavori fino alla loro completa realizzazione nell’interesse della comunità locale che ha dovuto affrontare numerosi disagi durante il periodo di chiusura e che attende con ansia di poter riappropriarsi di un luogo di incontro e di preghiera significativo».

Alla cerimonia di consegna erano presenti, tra gli altri, anche il parroco della chiesa don Fabrizio Fiorentino, il dirigente del Drt Duilio Alongi accompagnato dai tecnici del suo staff e del Genio civile, il rappresentante legale della ditta, Salvatore Ferlito.

La chiesa è inagibile dall’ottobre del 2023 quando, a seguito dei sopralluoghi, erano state riscontrate gravi infiltrazioni di acque meteoriche che hanno compromesso la struttura dell’edificio religioso con danni significativi ai soffitti, alle pareti interne ed esterne, distacco di intonaci nonché il deterioramento del manto di copertura e del sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane.

Tra gli interventi previsti, valutati come urgenti e indifferibili, ci sono il rifacimento completo del sistema di impermeabilizzazione della copertura, la sostituzione degli infissi dei lucernai, il ripristino del sistema di raccolta delle acque meteoriche, il risanamento strutturale degli elementi portanti in cemento armato, il consolidamento del portale interno.

Palermo, in gara i lavori da dieci milioni di euro per completare il recupero dell’ex Roosevelt, struttura di contrasto al dissesto idrogeologico

 

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Palermo,

È partito l’iter che porterà all’aggiudicazione dei lavori per completare il recupero del complesso dell’ex istituto Roosevelt, all’Addaura di Palermo. La Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico, infatti, ha pubblicato il bando per il secondo stralcio dell’intervento che ha un importo di gara di 10 milioni di euro, con una scadenza per la presentazione delle domande fissata al prossimo 15 maggio. L’area, di oltre 95 mila metri quadrati, è un bene del demanio regionale e in passato è appartenuta ai Padri vocazionisti.

«Un luogo dalle grandi potenzialità per lunghi anni in stato di abbandono e di degrado – commenta il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al vertice della struttura – che, grazie alla sinergia con Arpa e a un lavoro di squadra tra i vari uffici e gli enti di ricerca, viene restituito alla città con l’obiettivo di creare un polo scientifico di alto livello al centro del Mediterraneo. Il recupero dell’area, infatti, ha una valenza molteplice perché coniuga diversi aspetti: dalla messa in sicurezza di un intero versante del litorale alla riqualificazione ambientale, dalla razionalizzazione degli spazi alla promozione della ricerca d’eccellenza».

Il bando pubblicato dagli uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Sergio Tumminello, riguarda il secondo intervento. Il primo è stato avviato da un’associazione temporanea di imprese coordinata dalla Co.San di Palermo a dicembre dello scorso anno, per un importo di 12 milioni di euro. Il progetto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, diretta da Vincenzo Infantino, riguarda la riqualificazione dell’ex istituto Roosevelt e la realizzazione di un polo scientifico: il “Centro di eccellenza per la sostenibilità ambientale, la salute dell’uomo e la biodiversità”. Gli interventi sono finanziati con fondi Poc e Pnc assegnati ad Arpa Sicilia attraverso l’assessorato del Territorio e dell’ambiente.

«Continua, con questi ulteriori lavori, il nostro impegno per fare di Arpa Sicilia un centro di eccellenza di calibro nazionale – spiega l’assessore Giusi Savarino – Compiamo oggi un passo avanti nella creazione di un hub dinamico orientato alla ricerca e all’alta formazione in un contesto unico al mondo, sito Natura 2000. Il progetto permetterà di mettere in rete strumenti professionali, dati ambientali e competenze innovative: si tratta di un elemento imprescindibile per tutelare l’ambiente, individuare soluzioni per combattere gli effetti del climate change e, soprattutto, per tutelare la nostra salute, in linea con la strategia per lo sviluppo sostenibile per la quale siamo stati premiati dalla Commissione Ue».

La realizzazione del Centro, unitamente alla riqualificazione dell’intera area, apporterà una ricaduta di crescita e sviluppo al territorio siciliano con un nuovo sistema di innovazione in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e con gli indirizzi della Strategia europea per l’ambiente e con la Programmazione 2021-2027.

Monte Pellegrino, consegnati i lavori di consolidamento. Il governatore siciliano Schifani: «Un’opera storica per Palermo»

 

 

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Palermo,

«L’avvio dei lavori per il consolidamento delle pareti rocciose di Monte Pellegrino è un traguardo che Palermo ricorderà a lungo e del quale siamo orgogliosi. Abbiamo mantenuto l’impegno preso con i cittadini, ponendo in sicurezza uno dei simboli più importanti del capoluogo. In questo modo, alla salvaguardia della pubblica incolumità, affianchiamo il recupero e la riqualificazione di un’area dal grande valore culturale e naturalistico».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in qualità di Commissario di governo per il contrasto del dissesto idrogeologico, commentando la consegna dei lavori dei lotti A e D per il consolidamento delle pareti rocciose di Monte Pellegrino, avvenuta stamattina. Erano presenti, tra gli altri, Sergio Tumminello, direttore della Struttura commissariale, Salvatore Orlando, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Palermo, Giovanni Provinzano, direttore della Riserva naturale orientata Monte Pellegrino e i tecnici delle due imprese aggiudicatrici.

Nei prossimi giorni si apriranno i cantieri, sotto la supervisione degli Uffici di piazza Ignazio Florio, sia nel versante nord di Monte Pellegrino, che sovrasta la via Annibale, via Annone e il sito archeologico Grotta delle incisioni (lotto A), sia nel versante orientale, lungo l’area che sovrasta l’abitato di Vergine Maria (Lotto D). A eseguire i lavori, nel lotto A il Consorzio stabile Grandi infrastrutture italiane di Catanzaro, per 7,8 milioni di euro, e un consorzio coordinato dalla Valori di Roma, per un importo di 9,4 milioni di euro, nel lotto D.

«Il nostro obiettivo – ha aggiunto Schifani – è il completamento dell’opera di consolidamento su tutti e quattro i versanti interessati e, proprio per questo, abbiamo impegnato risorse finanziarie e umane  adeguate, in collaborazione con il Comune di Palermo e in sinergia con la Riserva naturale orientata di Monte Pellegrino. Aver dato inizio a questa  grande opera di riqualificazione ambientale e di mitigazione del rischio è un passo fondamentale».

Sui lotti B e C – versante nord-orientale da punta Priola sino al complesso residenziale le Rocce, e versante centro-orientale da Torre del Rotolo sino alle pareti sud-est e a nord di Pizzo Monaco – sta per partire la fase del monitoraggio ambientale, propedeutica a un successivo avvio dei lavori.

Da un punto di vista tecnico, le soluzioni previste dal progetto consistono, per quanto riguarda il lotto D, nella collocazione di barriere paramassi a elevato assorbimento di energia, dislocate nei pendii a valle dei costoni lapidei e in interventi di consolidamento o disgaggio dei blocchi in equilibrio instabile, individuati attraverso ispezioni in parete. Si procederà, inoltre, con misure per il consolidamento mediante applicazione di pannelli di funi. La chiusura dei lavori è prevista per il mese di settembre 2026.

Per il lotto A i lavori, che termineranno entro il mese di gennaio 2027, prevedono la collocazione di 5 barriere paramassi, – due lungo via Annone e una a monte del sentiero per la Grotta delle incisioni, una a protezione delle strutture a ovest del costone roccioso su via Annibale, una a protezione delle strutture ad est del costone roccioso su via Annibale. Saranno effettuati, inoltre, interventi puntuali di consolidamento o disgaggio degli elementi lapidei di volumetria superiore a 5 metri cubi, oltre all’applicazione in parete di pannelli di funi.

L’area di Monte Pellegrino è caratterizzata da un livello di pericolosità P4 e di rischio R4, molto elevato, con la sommità delle pareti in esame che varia da un minimo di 320 a un massimo di 400 metri sul livello del mare. Il rilievo montuoso si caratterizza per una situazione di dissesto diffuso delle pareti rocciose, con pericolo per la pubblica incolumità delle aree a valle. La zona ricade interamente all’interno della Riserva naturale orientata ‘Monte Pellegrino’ classificata come sito di importanza comunitaria per la presenza di specie e habitat di elevato valore naturalistico.

Numerosi negli anni i casi di crolli di rocce e gli interventi di somma urgenza a salvaguardia della pubblica incolumità e a protezione delle sedi stradali, delle infrastrutture, delle abitazioni e delle aree alle pendici del monte.

Mazara del Vallo, sbloccati i lavori di dragaggio del porto canale e del fiume Mazaro

Stilato un cronoprogramma con le attività da attuare per il recupero e la riqualificazione del bacino fluviale, in un’area a VOCAZIONE NATURALISTICA

 

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Palermo,

Nei prossimi giorni partirà la pulizia intorno alle vasche che contengono il materiale dragato dal fondo del porto canale e dalla foce del fiume Màzaro, a Mazara del Vallo, nel Trapanese, con il conferimento dei rifiuti in discarica. È quanto emerso stamane, nella prima riunione del tavolo tecnico istituito su iniziativa della Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, per superare la situazione di impasse negli interventi e accelerarne la ripresa. L’incontro si è svolto stamattina nella sala giunta del Comune di Mazara.

«Il nostro impegno – commenta il presidente Schifani – è rivolto ad affrontare e risolvere le criticità emerse negli anni e che hanno rallentato le opere. Siamo pienamente consapevoli dell’importanza di mitigare il rischio idrogeologico nell’area e di accelerarne il recupero ambientale»

Alla presenza del sindaco, Salvatore Quinci, del soggetto attuatore della Struttura commissariale, Sergio Tumminello, del comandante della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo, Raffaele Giardina, dei rappresentanti dell’impresa aggiudicataria Ares srl, del presidente dell’associazione Pro Capo Feto, Vincenzo Sciabbica, del responsabile unico del procedimento, Giovanni Coppola, del direttore dei lavori, Pietro Viviano, degli assessori Giampaolo Caruso e Vito Torrente, rispettivamente con delega all’Ambiente e Protezione civile e ai Lavori pubblici, dei dirigenti tecnici dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, sono state affrontate tutte le problematiche connesse a un intervento atteso da anni e con unico obiettivo: lo sblocco dei lavori avviati e poi sospesi a febbraio del 2024 e, quindi, fermi da un anno esatto.

È stato stilato un cronoprogramma con le attività da attuare per il recupero e la riqualificazione del bacino fluviale, in un’area a forte vocazione naturalistica. L’intervento agevolerà il normale deflusso delle acque del fiume Màzaro. Da un punto di vista tecnico, sarà aumentata la profondità dei fondali. L’opera produrrà inoltre notevoli benefici alle condizioni generali di navigabilità del fiume e questo per una maggiore sicurezza delle manovre di ingresso, transito e ormeggio delle navi.

Messina, consegnato oggi il parcheggio di interscambio a raso “San Licandro”

 

Realizzati 50 posti auto, un sistema di sorveglianza e uno di bigliettazione con lettura targhe in ingresso ed uscita

Consegnato oggi il parcheggio di interscambio a raso "San Licandro"

 

 

Messina,

E’ stato consegnato stamani il parcheggio di interscambio a raso “San Licandro”, alla presenza del vicesindaco con delega alla Mobilità Urbana Salvatore Mondello, del Rup Alfio Giovanni D’Aquino, del direttore dei Lavori Giovanni Caminiti e dei rappresentanti dell’impresa appaltante.

Il progetto, per un importo a base d’asta di € 642.104,35 oltre IVA, fa parte del Programma straordinario per la realizzazione di nuovi parcheggi di interscambio, finalizzato al miglioramento della funzionalità e della sostenibilità ambientale della mobilità urbana nel territorio del Comune di Messina. I lavori sono stati consegnati in data 21/11/2022 e ultimati in data 05/02/2025 (incluse sospensioni varie), ad eccezione di piccole finiture di dettaglio.

Con il suo completamento, si sono realizzati 50 posti auto, di cui due dedicati a persone con ridotte capacità motorie, due destinati a stalli rosa e due per la ricarica di veicoli elettrici alla collocata e installata colonnina. Il parcheggio è dotato di sistema di videosorveglianza dell’area tramite 5 telecamere collocate in modo da dare completa contezza e controllo dell’area parcheggio, dell’ingresso e dell’uscita, del sistema di bigliettazione con lettura targhe in ingresso e in uscita, e del collegamento dei suddetti sistemi al CED tramite ponte radio. E’ stata realizzata la segnaletica orizzontale e verticale all’interno dell’area a parcheggio, all’ingresso e all’uscita dello stesso, nonché lungo la strada circostante. La struttura presenta un impianto di illuminazione a led ad alta efficienza, asservito all’intera area a parcheggio.

“Un nuovo importante tassello si aggiunge al sistema viabile cittadino – ha dichiarato il sindaco Federico Basile – nell’ottica della rimodulazione che l’Amministrazione De Luca prima e l’attuale in continuità, hanno programmato per restituire alla città una mobilità efficiente e all’avanguardia“.

Prende sempre più forma – ha aggiunto il vicesindaco Mondello – il disegno immaginato per portare la città di Messina agli standard europei. L’individuazione di aree a parcheggio, opportunamente attrezzate, consente un assetto della mobilità che risponde a criteri di ordine e sicurezza, a dispetto di una cultura del caos da rimuovere, per una città vivibile e moderna”.

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