Com’era presumibile il centrodestra in Emilia Romagna e Umbria non è riuscito ad imporsi. La prima Regione resta saldamente nelle mani del centrosinistra, grazie alla vittoria del sindaco di Ravenna Michele De Pascale su Elena Ugolini; la seconda ritorna ‘rossa’ con Stefania Proietti dopo la parentesi degli ultimi cinque anni targati Donatella Tesei, la candidata della Lega e del centrodestra che non è riuscita a bissare il successo del 2019.
Il centrodestra era rappresentato da Donatella Tesei ed Elena Ugolini, sconfitte dal centro sinistra
Alle 19.09, quando il quadro emerso dalle proiezioni era ormai chiaro, la premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni così si esprime: “Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai nuovi presidenti della Regione Umbria, Stefania Proietti, e della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale. Al di là delle differenze politiche, auspico una collaborazione costruttiva per affrontare le sfide comuni e lavorare per il benessere e il futuro delle nostre comunità”, scrive su X la presidente del Consiglio, che rivolge un “ringraziamento sentito” a Donatella Tesei ed Elena Ugolini “per l’impegno, la dedizione e la passione dimostrati in questa competizione elettorale”.
Alle parole di Meloni si aggiungono quelle del segretario di Forza Italia Antonio Tajani, che sottolineava come la sua forza politica abbia “raddoppiato i consensi in entrambe le Regioni” promettendo “un’opposizione costruttiva”. Per il vicepremier e numero uno della Lega Matteo Salvini “gli elettori hanno sempre ragione. Già da domani – assicurava il ministro delle Infrastrutture – sono a disposizione dei nuovi amministratori per portare avanti tutte le opere pubbliche che servono a cittadini e territori”.
Emilia-Romagna e Umbria al voto oggi 17 novembre e domani 18 novembre per le elezioni regionali 2024. In entrambe le Regioni le urne saranno aperte oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15.
Affluenza
Secondo i primi dati sull’affluenza, per l’Emilia Romagna , alle 12 si sono recati alle urne l’ 11,5% degli elettori, in calo dal 23,44% rispetto all’affluenza del 2020. Primo dato disponibile anche per l’Umbria: alle 12 l’affluenza registrata è del 9,48%, in calo rispetto al 2019, quando alle 12 si era fermata al 19,55%. Da non perdere di vista che le precedenti elezioni regionali si sono svolte in un’unica giornata.
Sono quattro i candidati alla presidenza dell’Emilia-Romagna: Michele De Pascale per la coalizione di centrosinistra, Elena Ugolini per la coalizione di centrodestra, Federico Serra per Potere al Popolo, Pci e Rifondazione Comunista, Luca Teodori per la lista civica ‘Lealtà Coerenza Verità’.
Le elezioni dell’Emilia-Romagna sono state anticipate di un anno rispetto alla naturale scadenza della legislatura, prevista nel 2025, per l’elezione del presidente uscente Stefano Bonaccini alle ultime elezioni europee.
I nove candidati alla poltrona di governatore in Umbria sono Donatella Tesei (centrodestra, presidente uscente), Stefania Proietti (centrosinistra) e, in ordine alfabetico, Elia Francesco Fiorini (Alternativa per l’Umbria), Martina Leonardi (Insieme per un’Umbria resistente), Giuseppe Paolone (Forza del Popolo), Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso), Fabrizio Pignalberi (Quinto Polo per l’Italia e Più Italia Sovrana), Marco Rizzo (Alternativa riformista e Democrazia Sovrana Popolare), Giuseppe Tritto (Umani Insieme Liberi).
Colpo di scena in Francia Nessuna maggioranza assoluta dopo il ballottaggio di ieri. Il Nouveau Front Populaire sarà la più grande forza politica della nuova Assemblea Nazionale, con 182 deputati, ma non potrà governare da sola. Fermata l’estrema destra guidata dal Rassemblement National spetterà al presidente Emmanuel Macron nominare una nuova guida r dopo le dimissioni di Gabriel Attal.
Ma come sarà possibile governare la Francia? Gli scenari possibili dopo il risultato delle elezioni legislative anticipate convocate a sorpresa da Macron all’indomani della sconfitta elettorale alle europee del 9 giugno.
Cosa succederà?
Il primo scenario è quello che vede un governo guidato dal Nouveau Front Populaire. Nel suo primo discorso a urne chiuse Jean-Luc Mélenchon lo ha detto chiaramente: Macron ha “il dovere di far governare il Nouveau Front Populaire”.
In assenza di una maggioranza assoluta, France Insoumise propone di approvare tramite decreto parte del suo programma, in particolare l’aumento del salario minimo, il blocco dei prezzi, l’abrogazione della riforma delle pensioni. Per evitare di avere contro l’Assemblea Nazionale, però, un governo guidato da Nfp dovrebbe cercare di convincere alcuni deputati di Ensemble a non votare per le proposte presentate dalla destra o dall’estrema destra. E’ possibile essere in minoranza e governare, ricordando come Elisabeth Borne e Gabriel Attal lo abbiano fatto per due anni, senza che i repubblicani abbiano mai votato in blocco contro il governo.
l partito laburista vince a valanga le elezioni generali nel Regno Unito e Keir Starmer sarà il nuovo primo ministro. Il leader laburista rivolto ai sostenitori in festa nel centro di Londra, ha promesso un “rinnovamento nazionale” dopo 14 anni di governo conservatore.
Parlando pochi istanti dopo che il Primo Ministro Rishi Sunak ha ammesso la sconfitta, Starmer ha detto: “Il nostro compito non è niente di meno che rinnovare le idee che tengono unito questo Paese. Rinnovamento nazionale. Se lavori duro, se giochi secondo le regole, questo Paese dovrebbe darti una giusta possibilità di andare avanti… Dobbiamo ripristinarlo”.
Ha continuato: “Dobbiamo riportare la politica al servizio pubblico, dimostrare che la politica può essere una forza per il bene. Non ci sono dubbi, questa è la grande prova per la politica in questa era. La lotta per la fiducia è la battaglia che definisce la nostra epoca”.
Rishi Sunak : ora riflettere
Il primo ministro Rishi Sunak ha ammesso la sconfitta. “Mi dispiace”, ha detto alle persone presenti allo scrutinio nel suo seggio. “Il partito laburista ha vinto queste elezioni generali”, ha aggiunto, spiegando di aver chiamato Keir Starmer per congratularsi con lui. “Oggi il potere cambierà mano in modo ordinato e pacifico. Il popolo britannico ha emesso un verdetto serio stasera. C’è molto da imparare e su cui riflettere, e mi assumo la responsabilità della perdita“
Sunak lascerà Downing Street alle 10.30 ora di Londra, le 11.30 in Italia, per recarsi a Buckingham Palace da re Carlo III, al quale consegnerà le dimissioni. Il nuovo primo ministro laburista Keir Starmer, dopo essere stato nominato dal sovrano, dovrebbe invece entrare al numero 10 alle 13.20 ora italiana.
I seggi ottenuti
Si prevedono per i laburisti 410 seggi. I conservatori si fermerebbero a 116 su un totale di 650 mentre proseguono le operazioni di scrutinio.
Liz Truss, ex premier britannica conservatrice, ha perso il seggio nella circoscrizione di South West Norfolk, che va ai laburisti, a Terry Jermy. o. Tra le vittime più note figurano Penny Mordaunt, Grant Shapps e Jacob Rees-Mogg
Rassemblement National al 33% nel primo turno delle elezioni legislative in Francia. Marine Le Pen pensa di arrivare alla maggioranza assoluta in vista del secondo turno, in programma domenica 7 luglio. Per fermare la destra, che mira alla maggioranza assoluta di 289 seggi, si lavora a un ‘fronte’ che, secondo i media transalpini, rientra nelle strategie del presidente Emmanuel Macron.
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Il presidente francese ha convocato per le 12 di oggi una riunione di governo all’Eliseo . Il primo ministro Gabriel Attal e i suoi ministri si riuniranno, quindi, attorno a Macron per studiare le strategie da mettere in campo per fermare l’avanzata di Le Pen…
”Il primo turno delle elezioni legislative” che si sono svolte ieri in Francia ”segna una sconfitta per la nostra maggioranza, la maggioranza del presidente” Emmanuel Macron. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire. ”Il vero rischio è che il partito di estrema destra Rassemblement National vinca la maggioranza assoluta”, ha aggiunto Le Maire ter. ”Occorre fare di tutto per far sì che Rn non ottenga la maggioranza assoluta. Restano 7 giorni per evitare che questo accada”, ha dichiarato.
Il partito di estrema destra Rassamblement National (Rn) ha raggiunto il 33 per cento dei voti al primo turno delle elezioni legislative anticipate che si sono svolte ieri in Francia. Dato confermato e diffuso dal ministero degli Interni di Parigi. Al secondo posto la coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire (Nfp) con il 28 per cento delle preferenze. Solo terza la coalizione Ensemble del presidente francese Emmanuel Macron che si è fermata al 20 per cento.
E’ la prima volta che Rn ottiene oltre il 20 per cento dei voti in un’elezione legislativa e pone le condizioni perché il partito riesca a formare un governo di estrema destra per la prima volta in Francia.
Parola d’ordine: fermare l’estremista di destra Le Pen
I deputati del parlamento francese vengono eletti con voto a due turni in 577 collegi elettorali, dove le dinamiche locali giocano un ruolo importante. In ogni circoscrizione, se nessun candidato ottiene il 50% dei voti al primo turno, i primi due candidati avanzano al secondo turno, così come qualsiasi altro candidato che abbia ottenuto il sostegno di almeno il 12,5% degli elettori registrati. Il candidato con il maggior numero di voti al secondo turno vince il seggio come membro del Parlamento. E’ evidente che due candidati ‘anti Le Pen’ in un singolo collegio finirebbero per fare il gioco dell’esponente di RN in lizza. Quindi, l’obiettivo degli avversari della destra è limitare il numero di ‘triangolare’ e convogliare i voti verso il candidato in grado di imporsi.
Il capo dello Stato avrebbe per questo chiesto di studiare la situazione di ogni circoscrizione per trovare alleanze, anche con i candidati de La France Insoumise, per bloccare il RN di Le Pen e Jordan Bardella. Secondo l’emittente Bfmtv, nella mattinata di lunedì 1 luglio è prevista una nuova “riunione strategica” all’Eliseo.
A tracciare la linea in maniera esplicita, in una nota, è la coalizione presidenziale Ensemble pour la République, la coalizione presidenziale, che chiede ai propri candidati arrivati terzi nei vari collegi di abbandonare “a vantaggio dei candidati in grado di battere il Rassemblement National. Di fronte alla minaccia di una vittoria dell’estrema destra, chiediamo a tutte le forze politiche di agire con responsabilità e fare lo stesso”.
Basi del dialogo a sinistra
Le basi del dialogo ‘anti Le Pen’ sono state gettate, a giudicare dalle parole di Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, che fa parte del Nouveau Front Populaire. “Ritireremo la nostra candidatura” in caso di “triangolare” al secondo turno di domenica prossima. La nostra indicazione è semplice – afferma Mélenchon – neanche un seggio in più per il Rassemblement National”.
“Sosterremo il candidato in grado di battere il Rassemblement National”, fa eco Raphaël Glucksmann, leader della Place Publique, rivelazione della sinistra alle elezioni europee del 9 giugno. “Abbiamo sette giorni per evitare alla Francia una catastrofe”.
Nel capoluogo vince il centrodestra, nel grosso centro costiero prevale il “campo largo”
Concluso lo spoglio del turno di ballottaggio al comune di Caltanissetta. Il candidato di centrodestra Walter Calogero Tesauro è stato eletto sindaco con il 52,36%, prevalendo sulla candidata civica di area progressista Annalisa Maria Petitto, che si è fermata al 47,64%.
A Gela, comune di 75 mila abitanti in provincia di Caltanissetta, si avvia alla vittoria il candidato del centrosinistra. Secondo il sito del Comune, quando mancano solo nove sezioni su 71 da scrutinare, Giuseppe Terenziano Di Stefano ha ottenuto 11.863 voti, pari al 61,74% delle preferenze, mentre la candidata del centrodestra Grazia Rita Cosentino, ha ottenuto 7.353 voti pari al 38,26% delle preferenze.
Sono tre i comuni siciliani che andranno al ballottaggio per l’elezione del sindaco: a Caltanissetta il confronto sarà tra Annalisa Maria Petitto e Walter Calogero Tesauro; a Gela, sempre nel Nisseno, si dovrà scegliere tra Grazia Rita Cosentino e Giuseppe Terenziano Di Stefano; a Pachino, in provincia di Siracusa, i candidati sono Rosaria Fronterrè e Giuseppe Gambuzza. Le urne saranno aperte domenica 23 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 24 dalle 7 alle 15.
Chiuse dalle 23.00 le urne per le elezioni Europee 2024,in Sicilia i dati più bassi, continua lo spoglio delle schede. Secondo il Viminale, quando sono state scrutinate 43.132 sezioni su 61.650, Fratelli d’Italia registrava il 28,93%, seguito dal Pd con il 24,93%. Il M5S è al 9,54%, Forza Italia è all’9,09%, la Lega al 9,05%. E ancora:, Stati Uniti d’Europa 3,61%, Azione 3,30%, Pace terra Dignità 2,25%, Libertà 1,14%
Exit poll e instant poll
I primi exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai. Con una copertura del campione dell’82%, alle europee è in testa Fratelli d’Italia , seguito dal Pd %. Movimento 5 Stelle al 10-14%, quindi Forza Italia all’8,5%-10,5% mentre la Lega è all’8-10%. Avs al 5-7%.
A seguire: Stati Uniti d’Europa 3,5-5,5%; Azione – Siamo Europei 2,5-4,5%; Pace, Terra e Dignità 1,0-3,0%; Libertà 0,0-2,0%; Alternativa Popolare 0,0-0,1%; altre 0,0-2,0.
Secondo gli instant poll di YouTrend per Skytg24, Fratelli d’Italia è al 26,5%, il Pd al 23%, il Movimento Cinque Stelle al 12,5%, Forza Italia al 9,5%, la Lega al 9%, Alleanza Verdi e Sinistra al 5,5%, Stati Uniti d’Europa al 4,5%, Azione al 3,5%.
Secondo le elaborazioni di YouTrend sulle stime dei seggi, FdI ottiene 22 seggi, il Pd 18 seggi, M5s 10 seggi, Fi 7 seggi e Lega 7 seggi. Avs ottiene invece 6 seggi, Stati Uniti d’Europa 5 seggi, Svp un seggio, Alternativa Popolare e Azione zero seggi. Il margine d’errore è +/- 1,5%.
Affluenza in Italia e Sicilia (astensionismo)
Per le elezioni europee in Italia ha votato il 49,69% degli aventi diritto, secondo i dati definitivi pubblicati dal Ministero dell’Interno. Alla precedente tornata elettorale l’affluenza aveva superato di diversi punti il 50% mentre tra ieri e oggi meno di un italiano su due si è recato alle urne per votare. Il dato più alto per affluenza si è registrato nella circoscrizione Italia Nord-Occidentale mentre quella più bassa nell’Italia insulare- 38% – dove ha dominato l’astensionismo
Sono circa 359 milioni gli aventi diritto di voto per scegliere come indirizzare il futuro dell’Unione. Più di 23 milioni parteciperanno alla loro prima votazione europea.
Alle ultime elezioni, nel 2019, erano stati il 50,66 per cento gli aventi diritto a presentarsi ai seggi. Un numero in aumento, più di 8 punti rispetto alla tornata elettorale precedente, stabilendo addirittura il picco di partecipazione dal 1994.
Intanto si profila un’astensionismo generale in queste elezioni europee. Vuoi per il conflitto in Ucraina, vuoi per le problematiche di guerra di Israele ed Hamas, i cittadini -quelli più maturi nell’età- avvertono il peso dell’indifferenza nei confronti di Bruxelles Vediamo in alcuni Paesi come viene stimata l’affluenza alle urne
Germania, affluenza al 32% alle 14
Viene stimata in un 32,3% l’affluenza alle elezioni europee in Germania alle ore 14, quattro ore prima della chiusura dei seggi fissata per le 18. Alle elezioni europee del 2019, l’affluenza complessiva alle urne è stata del 61,4%, viene ricordato senza fornire il dato della stessa ora di cinque anni fa.
Eurocamera, primi exit poll alle 18,15
I risultati provvisori delle elezioni potranno essere pubblicati solo dopo le 23, quando si saranno chiuse le votazioni in Italia.
Il programma prevede una prima proiezione dei seggi del nuovo parlamento, prevista intorno alle 20.15-20.30, basata su stime nazionali e sondaggi.
I primi risultati provvisori di alcuni Stati membri con stime per gli altri, insieme a una seconda proiezione dei seggi del nuovo Parlamento, saranno pubblicati intorno alle 23.15-23.30.
Spagna: affluenza al 28%, in calo di 6,7 punti
In Spagna l’affluenza registrata fino alle ore 14 per le elezioni europee è stata pari al 28,01%, nel totale non contano i voti per posta. Si tratta di un calo della partecipazione di 6,73 punti percentuali rispetto al 2019. Tuttavia va considerato che la precedente tornata elettorale coincise con il voto per elezioni comunali e regionali. .
Italia e Grecia richiedono più “maturità” per votare
L’Italia, assieme alla Grecia, è l’unico paese ad avere un’età così alta per potersi candidare: 25 anni. Gli altri paesi prevedono un’età più bassa per l’elettorato passivo: per la maggior parte dei paesi la soglia è di 18 anni, per la Romania 23 mentre per Bulgaria, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia, Slovacchia, Irlanda e Cipro l’età per candidarsi è 21 anni.
Chiudono i seggi in Belgio, Lussemburgo e a Malta Hanno già avviato le operazioni di scrutinio
Chiudono i seggi di Belgio, Lussemburgo e Malta. Alle 14 hanno iniziato a chiudere i seggi dei tre Paesi che hanno già avviato le operazioni di scrutinio. Belgio, Lussemburgo e Malta si aggiungono a Repubblica Ceca, Irlanda, Lettonia, Olanda e Slovacchia che hanno già completato le procedure di voto tra giovedì e ieri.
Francia affluenza in via d’eccezione in aumento
Si apprende che il presidente francese Emmanuel Macron abbia votato questo pomeriggio alle elezioni europee al seggio elettorale di Le Touquet, poco dopo che i primi dati provvisori sulla partecipazione indicavano un leggero aumento rispetto al 2019. Il 19,81% registrato alle 12 è leggermente superiore al 19,2 del 2019, ma si distingue di più rispetto al risultato provvisorio del 2014 in questo periodo, quando aveva già votato il 15,7%. I sondaggi delle ultime settimane stimavano che l’estrema destra Jordan Bardella avrebbe ottenuto circa il 33% dei voti, il doppio del punteggio previsto per il principale candidato di Macron, Valérie Hayer, pari a circa il 16%.
Primi dati Viminale, affluenza intorno al 23,7% alle 12
Fino alle ore 12 di oggi secondo i primi dati del Viminale e relativi a circa la metà delle sezioni (30.500 su 61.650) hanno votato il 23,7% degli aventi diritto. dai primi dati del Viminale e relativi a circa la metà delle sezioni (30.500 su 61.650).
Affluenza in ogni regione alle 23 di sabato
Queste le percentuali dell’affluenza registrate alle 23 di ieri nelle regioni al voto per le elezioni europee
Italia nord occidentale 16,79%; Liguria 16,23 Lombardia 16,43 Piemonte 17,96 Valle D’Aosta 11,33.
Italia nord orientale 15,58%; Emilia Romagna 18,35 Friuli Venezia Giulia 13,70 Trentino Alto Adige. 10,81 Veneto 14,71
Italia centrale 15,77%; Lazio 13,60 Marche 15,69 Toscana 18,77 Umbria 17,86
Italia insulare 10,57%; Sardegna 10,00 Sicilia 10,76.
Primi dati Viminale, affluenza alle 23 è del 14%
Per le elezioni europee, alle ore 23, secondo i dati del Viminale, ha votato il 14,07% degli aventi diritto. ’ e relativi a circa la metà delle sezioni (35.700 su 61.650). L’ultima volta che si è votato per le europee su due giorni è stato nel 2009: in quell’occasione l’affluenza alle 22 fu del 17,8%, quasi tre punti percentuale in meno (20,5%) della precedente tornata elettorale, nel 2004, quando si votò sempre su due giornate. A questo punto non resta che attendere i dati prima della chiusura dei seggi in questa tornata elettorale dove pare concretizzarsi il fenomeno dell’astensionismo italiano ed europeo
Negli stessi giorni in cui gli italiani andranno alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo, 37 comuni siciliani sono chiamati a rinnovare i propri organi amministrativi. In otto centri si voterà con il sistema proporzionale mentre nei restanti 29 il sistema di attribuzione dei seggi è maggioritario. Gli elettori interessati sono 483.901. Le operazioni di voto si svolgeranno sabato 8 giugno 2024, dalle 15 alle 23, e domenica 9 giugno 2024, dalle 7 alle 23.
Per la provincia di Palermo sono interessati al rinnovo di sindaco e consiglio comunale i comuni di: Bagheria, Bompietro, Borgetto, Cinisi, Corleone, Monreale, Palazzo Adriano, Roccamena, San Mauro Castelverde. Per la provincia di Agrigento: Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Campobello di Licata, Naro, Racalmuto, Sant’Elisabetta. Per il Nisseno: Caltanissetta, Gela e Sommatino. Per la provincia di Catania: Aci Castello, Motta Sant’Anastasia, Ragalna, Zafferana Etnea. Per Messina: Brolo, Condrò, Falcone, Forza D’Agrò, Leni, Longi, Mandanici, Oliveri, Rometta, Spadafora. Per la provincia di Siracusa il solo comune di Pachino. Per la provincia di Trapani i comuni di: Castelvetrano, Mazara del Vallo, Salaparuta e Salemi. Nessun comune al voto nelle province di Enna e Ragusa.
L’elettore dovrà recarsi alle urne portando con sé la tessera elettorale e un documento di identità in corso di validità. Si possono esprimere una o due preferenze per i candidati al consiglio comunale; nel caso in cui vengano espresse due preferenze, queste devono riguardare candidati di genere diverso (un uomo e una donna). Se entrambe le preferenze dovessero appartenere allo stesso genere, la seconda verrà annullata. Il voto espresso per una lista si estende al candidato sindaco ad essa collegato, ma non viceversa. Si può esprimere la preferenza per un candidato sindaco e una lista ad esso collegata, ed esprimere anche la scelta di candidati al consiglio comunale; oppure si può esprimere la preferenza per un candidato sindaco e per una lista ad esso non collegata, con relative preferenze per i candidati al consiglio comunale.
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