GAETANO FICHERA: «NUOVA CARTA DEI SERVIZI E SINERGIA CON INPS E INAIL PER MONITORARE I CANTIER

 

CASSA EDILE DI CATANIA, ELETTO NUOVO PRESIDENTE

 

CATANIA

È l’imprenditore Gaetano Fichera (nella foto)il nuovo presidente della Cassa Edile di Catania, ente strategico per lo sviluppo del territorio – al quale sono iscritte circa 2mila imprese attive e quasi 9mila operai – che garantisce assistenza e mutualità nel rispetto della contrattazione nel settore delle costruzioni.

«Ho accettato l’incarico, con spirito associativo e di servizio – sottolinea Fichera, già presente in Ance Catania con una solida e qualificata esperienza associativa – in un periodo critico in cui la restrizione delle attività, causata dall’emergenza pandemica, ha aggravato lo stato di debolezza cronica che colpisce il settore delle costruzioni da dieci anni a questa parte. Ringrazio il Presidente Rosario Fresta e l’intero Consiglio Generale di Ance Catania, per la fiducia accordata. È un ruolo di grande responsabilità, soprattutto in questa situazione d’emergenza che impone una riorganizzazione della gestione del lavoro. Sosterremo i nostri iscritti, assistendo, informando e preparando imprese e lavoratori ad affrontare questo delicato momento».

«Ho intenzione di predisporre una carta dei servizi dell’Ente – continua il neopresidente – per potenziare etica e trasparenza, rispecchiando realmente l’acronimo “AMICA” (Assistenza Mutualità Istruzione Catanese). Larga parte dei contribuenti accosta la Cassa Edile solo all’idea di un’imposizione rigida ed esosa, ma l’Ente nasce con altre finalità e la percezione dovrà essere adeguata alla sua reale natura. Comunicheremo con maggiore incisività le informazioni utili a comprendere i benefici a sostegno del settore. La fuga, più o meno lecita, dal CCNL edile a favore di altri contratti, con minori costi e garanzie, si argina anche così».

«In merito al tema della legalità, con la regia istituzionale della prefettura, proporrò al Comitato di Gestione della Cassa di avviare una collaborazione strutturale con Inps e Inail – conclude Fichera – affinché si possano incrociare le informazioni, quantitative e qualitative, comunicate ai rispettivi istituti, monitorando la reale attività in essere presso i cantieri della provincia di Catania. Questa è la direzione sulla quale ritengo ci muoveremo di concerto con le Organizzazioni Sindacali che rappresentano l’altra metà dell’Ente bilaterale».

ARCHITETTI: CAMBIARE ROTTA PER SALVARE L’ECONOMIA

 

Pandemia e digitalizzazione, le criticità degli uffici pubblici

 

Nuove costruzioni: quando si può avere il bonus 50% - Guida per Casa

 

 

ARCHITETTI: «DIFFICILE ACCEDERE AI SERVIZI DELLA P.A.
GRAVI RITARDI PER IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI»

CATANIA –

 Non è un problema solo catanese, è una criticità rilevata in tutto il territorio nazionale: «La nostra categoria e, più in generale, i professionisti che operano nel settore dell’edilizia, stanno riscontrato serie difficoltà a dialogare con gli Enti Pubblici, in particolare con i Comuni del territorio provinciale, a causa della riduzione della presenza fisica dei dipendenti – nella maggior parte dei casi in smartworking – e della mancata informatizzazione dei servizi.  Una situazione che di fatto sta ingessando, rallentando e bloccando numerosi interventi, proprio in un momento di grande opportunità dato dalle agevolazioni governative». Questa l’osservazione del presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Alessandro Amaro, alla luce degli ostacoli riscontrati dalla categoria sul fronte dell’accesso agli atti pubblici.

«La riduzione del personale nella P.A. e le limitazioni per il contenimento della diffusione del Covid stanno causando ritardi e danni all’economia, specie nel settore delle costruzioni – ha precisato il massimo esponente dell’Ordine degli Architetti di Catania – Basti pensare alle difficoltà di consultazione degli archivi (ancora cartacei e non digitalizzati) per gli atti di conformità urbanistica e strutturale degli edifici». Una brusca frenata per un intero comparto che invece, allo stato attuale, ha «mezzi e strumenti per risollevarsi dopo tanti anni di stallo e di crisi. Su tutti il Superbonus 110%, ma anche Ecobonus, Sismabonus e Bonus Facciate», ha evidenziato Amaro. Che ha poi aggiunto: «È auspicabile e necessario un cambio di rotta per non perdere questa grande occasione economica e di rigenerazione urbana».

Come riuscire a ottenere risultati in tempi brevi? «Credo sia necessario potenziare il personale e impiegare quello esistente lì dove sono state riscontrate le maggiori difficoltà. Mi riferisco agli uffici e agli sportelli per il reperimento di informazioni sui piani urbanistici, agli archivi e alla fruizione di alcuni servizi rivolti ai cittadini. Chiediamo di poter interloquire tramite appuntamento telefonico o video call, perché spesso è impossibile fissare appuntamenti e le risposte via mail rimangono disattese. Del resto, il lavoro dei dipendenti pubblici e dei professionisti converge verso lo stesso obiettivo: l’interesse del cittadino e lo sviluppo del territorio – ha concluso il presidente degli Architetti – Contemporaneamente, bisognerà proseguire nel processo di digitalizzazione e migliorare sistemi obsoleti. La pandemia ha fatto emergere tutte le criticità del sistema: è il momento di trasformare tutto questo in opportunità».

Ordine degli architetti di Catania: Alessandro Amaro nuovo presidente -

SUD  LIBERTA’:  MA DOV’ERA L’ARCH. A. AMARO DEL GENIO CIVILE , NEL DECENNIO PRECEDENTE?

Fin qui il Comunicato dell’Ordine. Ma ci chiediamo noi di Sud Libertà: nei decenni precedenti il presidente dell’Ordine, A.Amaro, funzionario direttivo del Genio civile di Catania e rappresentante sindacale del “Cobas-Codir”

Alessandro Amaro Archivi -

L’Arch. Alessandro Amaro 

perchè , nella qualità, non ha dato l’esempio, non ha cioè segnalato al suo (ex) Capoufficio, ing.Ragusa –   “dimessosi” dopo oltre dieci anni(!!!) dal Genio civile per storture varie della struttura,archivi e pratiche utenti seppellite negli scantinati pieni di polvere, omessa trasparenza,pressioni di “dubbia natura” oltre che “inerzia ed incapacità” comunicata persino -è noto tutto questo ora – dal Governatore Nello Musumeci, – questo cambio di rotta della P. amministrazione?     

    

ESEMPIO TOMARCHIO: VALORIZZARE IL PATRIMONIO AGRUMICOLO SICILIANO

 

CENTO ANNI DI TOMARCHIO BIBITE
BENEMERENZA CIVICA DA PARTE DEL COMUNE DI ACIREALE

 

«Tomarchio quest’anno compie un secolo di vita: una ricorrenza a sugello di un’attività che ha portato alto il nome del nostro territorio in campo nazionale e internazionale». Con queste parole il sindaco di Acireale Stefano Alì ha consegnato all’azienda che dal 1920 produce bibite all’ombra del Vulcano, la benemerenza civica: un riconoscimento da parte del Comune a chi ha saputo dare un importante contributo e un sostegno alla città.

«Un riconoscimento che premia l’impegno della nostra realtà imprenditoriale – ha commentato Savio Boarini, Amministratore unico della Sibat Tomarchio srl, azienda del gruppo Acies – e che giungendo proprio nell’anno di celebrazione del nostro centenario ci ricorda quanto solido e imprescindibile sia il legame tra le nostre bibite e il territorio di Acireale. È qui che dal 1920 produciamo i nostri prodotti sostenendo oggi 36 famiglie, attraverso i lavoratori diretti e un indotto stimato di altre 300 famiglie tra addetti ai lavori e fornitori, in particolare della filiera agrumicola locale, dalla quale provengono le principali materie prime utilizzate. Nell’etichetta delle nostre bibite – oggi esportate in ben 26 paesi nel mondo – continuiamo a mantenere con grande orgoglio la scritta “Acireale”, proprio per rimarcare le nostre origini e quel senso di appartenenza che contraddistingue la nostra identità. Pur guardando al futuro e seguendo le dinamiche di un mercato in evoluzione restiamo saldamente ancorati alle nostre tradizioni, per difenderle e raccontarle oltre i confini regionali».

 

All’evento – che si è svolto questo pomeriggio nel Palazzo di Città – anche il presidente della Sezione Alimentari di Confindustria Catania Cristina Busi Ferruzzi, che ha voluto rimarcare il valore dell’azienda acese, che da sempre opera con l’intento di «fare rete per creare sviluppo, potenziare l’economia e valorizzare il patrimonio agrumicolo siciliano. Uno sforzo che in questo momento di grandi difficoltà assume ancora più valore – ha sottolineato – se infatti da una parte questa pandemia devastante ha duramente colpito il mercato, causando flessione di fatturati e ripercussioni sull’intera filiera; dall’altra c’è il peso dei carichi fiscali – come Sugar e Plastic Tax – che rischiano di annullare tutti gli sforzi tesi a mantenere i livelli di occupazione e produttività. Aziende come Sibat Tomarchio, realtà territoriali da salvaguardare e difendere, operano in un contesto che continua a penalizzare valori ed eccellenze. L’auspicio è quello di poter operare in un clima di ritrovata normalità, con più benefici e soprattutto più tutele, a garanzia della crescita dell’azienda e di tutto il territorio».

 

L’azienda di Acireale, che quest’anno spegne le sue prime 100 candeline, è da sempre una costante presenza e un punto riferimento nella vita quotidiana delle famiglie siciliane. A conferma dei riconoscimenti dei propri consumatori ha continuato ad accrescere il valore del marchio tramite investimenti in innovazione di prodotto e di processi, dotandosi nei decenni delle più importanti certificazioni internazionali in materia di sicurezza (alimentare, ambientale e sul lavoro), alle quali oggi si affiancano le certificazioni BIO, USDA Organic, Vegan OK e FSC. Ed è proprio con l’obiettivo di rafforzare la propria leadership in Sicilia e di aprirsi al mercato italiano che nel 2016 è approdata sui mercati la linea di bibite biologiche TomarchioBIO. Un vero e proprio progetto di filiera nato dalla collaborazione con il Distretto Produttivo Agrumi e i principali consorzi di tutela (Arancia Rossa Igp, Limone di Siracusa Igp, Arancia di Ribera D.O.P), che sin dall’inizio ha ottenuto grande consenso da parte dei professionisti del settore, delle principali catene della ristorazione italiana e dei consumatori regionali, nazionali e internazionali, ricevendo prestigiosi riconoscimenti, come il BIO Awards al Sana di Bologna e il Food Awards in occasione del Summer Fancy Food di New York.

Continuando con orgoglio il percorso che la contraddistingue – una produzione artigianale rispettosa del metodo di lavorazione tramandato gelosamente da tre generazioni; una ricetta tutta siciliana che utilizza agrumi biologici a km0 e acqua proveniente dalle pendici dell’Etna – Tomarchio si prepara ad affrontare il nuovo anno con due novità, due nuove linee di bibite biologiche che racconteranno anch’esse i sapori dell’Isola e i gusti che racchiudono tutta la freschezza dei frutti di una terra unica per la sua bellezza e ricchezza.

«INFRASTRUTTURE SICILIA, SINERGIA PUBBLICO/PRIVATO PER COLMARE IL GAP DEGLI ULTIMI 50 ANNI»

 

 

Ance Catania, assessore regionale Marco Falcone (nella foto “Press” sopra) presente a insediamento nuovo Consiglio Generale

CATANIA

«In questi anni grazie all’Ance non sono mai mancati suggerimenti, consigli, supporti, confronti costruttivi: abbiamo fatto tanto, e tanto altro potremo fare. Grazie al nuovo presidente Rosario Fresta per avermi invitato; grazie al presidente uscente Giuseppe Piana, con cui abbiamo condiviso anni proficui; grazie per avermi dato la possibilità di portare i saluti del presidente Musumeci e di essere vicino all’Associazione in un momento critico come quello che stiamo vivendo».

Così l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone ha accolto l’invito dei Costruttori etnei, partecipando questa mattina all’insediamento del nuovo Consiglio generale composto dai vicepresidenti Giuseppe Costantino e Salvatore Messina, dal tesoriere Gaetano Vecchio e dai consiglieri Marco Colombrita, Giuseppe Coppola, Marcello La Rosa, Antonio Pinzone, Nunziato Vecchio.

«Le mascherine che indossiamo oggi – ha continuato Falcone – sono il simbolo di quella limitazione che crea non pochi problemi, mettendo in difficoltà il sistema economico, il settore privato così come la tenuta dei Lavori Pubblici. Non a caso Ance nei giorni scorsi, in ragione anche della pandemia, ha chiesto e ottenuto da parte di RFI lo spostamento dei due lotti del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo: la scadenza della gara è stata spostata a gennaio, per consentire a quante più imprese di poter partecipare a un progetto strategico di tale portata. In Sicilia, nonostante le difficoltà, stiamo cercando di andare avanti per consentire all’Isola di muoversi nei binari dello sviluppo. C’è stato il Covid, ci sono stati alcuni freni, malgrado questo nel 2020 attraverso gli Urega abbiamo mandato in gara ben 245 milioni di euro di appalti, più di 90, il miglior risultato degli ultimi dieci anni. Mancano ancora 30 giorni alla fine dell’anno e noi avvieremo gli appalti più importanti di quest’anno – a Catania e Siracusa – confidando di arrivare a 290 mln con 105 gare. L’Onsai (Osservatorio nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria) ha certificato che in Sicilia nel 2019 e nel 2020 c’è stato un aumento dell’88% degli affidamenti ai liberi professionisti come architetti e ingegneri, grazie ai concorsi di progettazione e ai bandi tecnici. Siamo passati da 292 a 555 affidamenti e siamo ancora al 30 novembre. Tutto ciò grazie alle linee guida per i “bando tipo” varati nel 2018. Siamo riusciti a snellire e migliorare gli iter, trasformando la spesa pubblica in cantieri e lavoro per imprese e liberi professionisti».

Prossimo step, da parte della Regione Siciliana, sarà entro gennaio la realizzazione della piattaforma informatica che consentirà alle aziende di avere un cassetto digitale e di raggiungere quella “semplificazione” burocratica tanto attesa dalla categoria. «Siamo certi che la sinergia pubblico/privato, nel solco già tracciato – ha commentato Fresta – consentirà di migliorare ulteriormente il sistema, mettendo in campo azioni e strumenti tesi a valorizzare il nostro territorio. Grazie all’assessore per questa importante testimonianza che dà spiragli di luce e speranza in un momento davvero buio per tutto il comparto. Noi saremo collaborativi e propositivi, cercando di contribuire per recuperare il terreno perso negli ultimi 50 anni, colmando il gap infrastrutturale della nostra Isola».

E’ uscito il decreto richiesto dalle imprese per la sospensione dei versamenti e la proroga degli acconti

Il Consiglio dei Ministri approva in prima lettura i due schemi di decreti  attuativi della legge delega n. 244/2012 | Flp Difesa

Queste le nuove misure contenute nel testo del decreto del Cdm . Vediamole punto per punto.

Proroga del secondo acconto Irpef, Ires e Irap – Il versamento del secondo acconto di Irpef, Ires e Irap viene prorogato dal 30 novembre al 10 dicembre per tutti i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione. La proroga è estesa al 30 aprile per le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La proroga si applica inoltre alle attività oggetto delle misure restrittive del Dpcm del 3 novembre e a quelle operanti nelle zone rosse, nonché per i ristoranti in zona arancione, a prescindere dal volume di fatturato e dall’andamento dello stesso.

Sospensione dei versamenti di contributi previdenziali, ritenute e Iva di dicembre – È prevista la sospensione dei contributi previdenziali, dei versamenti delle ritenute alla fonte e dell’Iva che scadono nel mese di dicembre per tutte le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nel mese di novembre 2020 rispetto allo stesso mese del 2019. Sono sospesi i versamenti anche per chi ha aperto l’attività dopo il 30 novembre 2019. La sospensione si applica inoltre a tutte le attività economiche che vengono chiuse a seguito del Dpcm del 3 novembre, per quelle oggetto di misure restrittive con sede nelle zone rosse, per i ristoranti in zone arancioni e rosse, per tour operator, agenzie di viaggio e alberghi nelle zone rosse.

Proroga del termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’Irap – Il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’Irap viene prorogato dal 30 novembre al 10 dicembre 2020.

Proroga definizioni agevolate – La proroga dei termini delle definizioni agevolate prevista dal decreto “Cura Italia” (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) viene estesa dal 10 dicembre 2020 al primo marzo 2021. In tal modo, si estende il termine per pagare le rate della “rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio” in scadenza nel 2020, senza che si incorra nell’inefficacia della definizione agevolata.

Razionalizzazione della rateizzazione concessa dall’agente della riscossione – Vengono introdotte modifiche per rendere più organico e funzionale l’istituto della rateizzazione concessa dall’agente della riscossione. In particolare, si prevede che alla presentazione della richiesta di dilazione consegua la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza e il divieto di iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche o di avviare nuove procedure esecutive. Per le rateizzazioni richieste entro la fine del 2021, viene alzata a 100.000 euro la soglia per i controlli e sale da 5 a 10 il numero di rate che, se non pagate, determinano la decadenza della rateizzazione. Inoltre, i contribuenti decaduti dai piani di rateizzazione o dalle precedenti rottamazioni delle cartelle esattoriali potranno presentare una nuova richiesta di rateizzazione entro la fine del 2021.

Proroga dei versamenti del prelievo erariale unico sugli apparecchi delle sale gioco – Il saldo del prelievo erariale unico (PREU) sugli apparecchi delle sale gioco di settembre-ottobre 2020 può essere versato solo per un quinto del dovuto. La parte restante può essere versata con rate mensili, con la prima rata entro il 22 gennaio del 2021.

Estensione codici Ateco – La platea delle attività oggetto dei contributi a fondo perduto si amplia ulteriormente con l’ingresso di diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio.

Indennità stagionali del turismo, terme e spettacolo – Viene erogata una nuova indennità una tantum di 1.000 euro gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, e ad altre categorie, tra i quali gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti, gli stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato il rapporto di lavoro involontariamente, gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio.

Associazioni sportive – È incrementata di 95 milioni la dotazione del Fondo unico per il sostegno delle associazioni sportive e società sportive.

Indennità per i lavoratori sportivi – Per il mese di dicembre è erogata da Sport e Salute Spa, un’indennità di 800 euro per i lavoratori del settore sportivo. Si tratta dei lavoratori del mondo dello sport titolari di rapporti di collaborazione con il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate, gli Enti di Promozione Sportiva e le Società e Associazioni sportive dilettantistiche, riconosciuti dal Coni e dal Comitato Paralimpico.

Fiere e Congressi, spettacolo e cultura – Vengono stanziati 350 milioni di euro per il 2020 per i ristori delle perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi, tramite l’incremento del Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali istituito nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali con il Decreto Rilancio. Si incrementano: di 90 milioni, per il 2021, la dotazione del fondo di parte corrente per le emergenze nei settori dello spettacolo e del cinema e audiovisivo; di 10 milioni, per il 2020, la dotazione del Fondo per il sostegno alle agenzie di viaggio e ai tour operator, le cui misure di sostegno sono estese alle aziende di trasporto di passeggeri mediante autobus scoperti (cosiddetto sightseeing). Si prevede, inoltre, che i ristori ricevuti dai fondi già citati non concorrano alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rilevino ai fini del calcolo degli interessi passivi e delle spese deducibili né alla formazione del valore della produzione netta.

Sicurezza e forze armate – Vengono stanziati oltre 62 milioni di euro per la funzionalità delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in particolare per pagamento delle indennità di ordine pubblico del personale delle Forze di polizia e per il pagamento degli straordinari dei Vigili del fuoco. Ulteriori 6,5 milioni di euro sono destinati al pagamento dei compensi accessori del personale militare, compreso quello medico e paramedico, impegnato nel contrasto dell’emergenza COVID-19.

Contributo alle Regioni per la riduzione del debito – Alle Regioni a statuto ordinario viene assegnato un contributo per il 2020 di 250 milioni di euro destinato al finanziamento delle quote capitale dei debiti finanziari in scadenza nell’anno in corso.

Sostegno alla internazionalizzazione delle imprese – Si incrementa di 500 milioni, per il 2020, la disponibilità del fondo rotativo per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici.

Fondo perequativo – È istituito un fondo finalizzato a realizzare, nell’anno 2021, la perequazione delle misure fiscali e di ristoro concesse con i provvedimenti emergenziali adottati nell’ambito della emergenza COVID-19, da destinare ai soggetti che con i medesimi provvedimenti abbiano beneficiato di sospensione fiscali e contributive e che registrano una significativa perdita di fatturato.

Facoltà di estensione del termine di durata dei fondi immobiliari quotati – I gestori di fondi di investimento alternativi che gestiscono fondi immobiliari italiani ammessi alle negoziazioni in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione possono, entro il 31 dicembre 2020, nell’esclusivo interesse dei partecipanti, modificare il regolamento del fondo per prorogare il termine del fondo non oltre il 31 dicembre 2022, al solo fine di completare lo smobilizzo degli investimenti.

Elezioni suppletive per la Camera e il Senato per il 2020 – Le elezioni suppletive per i seggi della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica dichiarati vacanti entro il 31 dicembre 2020 si svolgono entro il 31 marzo 2021.

Termini di permanenza dei territori negli scenari di rischio – L’accertamento della permanenza per 14 giorni in un livello o scenario di rischio inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive, comporta l’applicazione delle misure relative allo scenario immediatamente inferiore per un ulteriore periodo di 14 giorni, salva la possibilità, per la Cabina di regia, istituita dal Ministro della salute ai fini della valutazione dei livelli e degli scenari di rischio territoriali, di ridurre tale ultimo termine.

SUPERBONUS 110%, DUBBI DA CHIARIRE- E’ DAVVERO GRATUITO?- E TRAPPOLE DA EVITARE: PARCELLE TRUFFA E SPESE POCO CHIARE”»

 

Superbonus 110% anche per i castelli e i palazzi storici. Condomini,  basterà un terzo per l'ok ai lavori

Ordine di Architetti e Ingegneri Catania su nuovo Decreto Rilancio

 

Appello ai cittadini: «Diffidate dalle società che non sono ben inquadrate  in materia»

CATANIA

«Ormai è noto che il patrimonio edilizio delle nostre città non ha una vita eterna, specialmente per quelle costruzioni in cemento armato (e non solo), che – come richiesto dalla normativa sismica – hanno già superato la vita nominale di 50 anni prevista per l’edilizia residenziale, con requisiti strutturali scadenti e livelli prestazionali non performanti. Potrà il Superbonus 110% rappresentare la vera salvezza per le nostre città?».

A chiederselo sono i presidenti dell’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri di Catania, rispettivamente Alessandro Amaro e Giuseppe Platania, in un periodo caratterizzato dal nuovo approccio normativo che prevede agevolazioni e detrazioni fiscali per gli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici. Un fermento generalizzato che si muove tra molteplici dubbi in riferimento alle modalità di cessione del credito, agli interventi ammessi, alle parti comuni degli immobili, alla differenza tra i vari criteri regionali adottati sulle opere di miglioramento e riqualificazione.

Demolizione e ricostruzione con il Superbonus - La mia casa dolce casa

«Certamente molto si potrà fare con il decreto Rilancio – continuano i presidenti – ma altrettante sono le domande che ci poniamo. Prima fra tutte, ha senso adeguare sismicamente ed energeticamente una struttura ormai in fin di vita? Non sarebbe meglio demolirla e ricostruirla? Rifare il cappotto termico, cambiare gli infissi, sostituire la caldaia in edifici sismicamente a rischio, ci sembra come finanziare un intervento di chirurgia estetica a un malato terminale. Sarà questo l’effetto dell’Ecobonus applicato sugli edifici costruiti più di mezzo secolo fa, se non si pensa anche agli interventi strutturali. Forse bisognerebbe guardare le città in modo diverso, come accade in altri Stati: pianificare in modo nuovo per salvaguardare il vero patrimonio architettonico e artistico, altrimenti ci penserà il tempo a demolire tutto e noi saremo costretti a ricostruire falsi storici, trasformando le nostre Città in nuovi outlet».

Altro punto di fondamentale importanza è quello relativo all’equo compenso dei professionisti: «Sono in atto pratiche che rischiano di alterare il mercato del lavoro e l’etica professionale – continuano Amaro e Platania – nell’iter già complesso del Decreto Rilancio, si stanno inserendo operatori economici – si tratta di società commerciali non ancora ben inquadrate – che nulla hanno a che vedere con studi di ingegneria e architettura. Inoltre, ci sono istituti bancari che propongono pratiche che includono prestazioni professionali tecniche tra i servizi a listino. Anche in questo caso senza precisa indicazione sulle professionalità tecniche coinvolte e competenti in materia. Proprio per questo facciamo un appello alla popolazione, rendendoci disponibili per eventuali segnalazioni, per poter, da un lato, tutelare la categoria; dall’altro, mettere in guardia tutti quei committenti che si ritroverebbero coinvolti in procedure poco chiare, con rischio di contestazioni, incongruità delle spese, risvolti civili e penali, e cosa prioritaria, dubbi interventi sul fronte qualitativo delle prestazioni».

“PROROGARE SUPERBONUS FINO AL 2023»PER IL RILANCIO COMPARTO EDILIZIO E RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI RECOVERY PLAN

 

Nella foto (Press) il Presidente dell’Ance Rosario Fresta

Legge di Bilancio 2021: il presidente Ance Catania Rosario Fresta si unisce all’appello del presidente nazionale, scrivendo ai deputati della provincia etnea

 

CATANIA –

 Rilancio dell’intero comparto edilizio, sostegno all’economia e allo sviluppo dell’Isola, raggiungimento degli obiettivi previsti dal Recovery Plan e Green Deal, documenti strategici dell’Unione Europea: «Lo strumento del Superbonus 110% rappresenta una grande opportunità per il rinnovamento e la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, consentendo processi di adeguamento sotto il profilo sismico ed energetico», ha sottolineato il neo presidente di Ance Catania Rosario Fresta.

«Affinché però possa portare i risultati sperati ed essere volano per la crescita del Paese – continua – è necessario estenderne la durata e adeguarla alle complessità degli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione».

Partendo da queste riflessioni il presidente di Ance Catania, unendosi all’appello lanciato dal presidente nazionale dei Costruttori Gabriele Buia, ha scritto ai deputati nazionali della provincia etnea, chiedendo di porre l’attenzione sulla necessità di estendere il Superbonus – introdotto dalla Legge 77/2020 – fino al 31 dicembre del 2023. Una proposta da presentare in Parlamento e considerare in sede di discussione della legge di Bilancio per il 2021.

«Attualmente – continua Fresta – la scadenza è fissata al 31 dicembre dell’anno prossimo. Poco tempo, se si considerano le tempistiche richieste dai lavori agevolati e dall’approvazione degli interventi, ancora più lente a causa della sospensione delle assemblee condominiali causate dal Covid-19. A queste bisogna aggiungere la fase progettuale, l’esecuzione materiale dei lavori e i tempi per gli accordi della cessione dei bonus – Ecobonus e Sismabonus – a terzi o per gli “sconti in fattura” con l’impresa esecutrice».

La proroga avrebbe dunque effetti positivi sotto numerosi punti di vista, come evidenziato da Fresta: «Un incremento di circa 64mila posti di lavoro – come stimato da Ance Nazionale – nel settore delle costruzioni e un forte impatto sull’economia con un indotto di circa 21 miliardi di euro, che equivarrebbe a una crescita del Pil di quasi l’1% ogni anno».

 

Bonus Sicilia: pioggia di soldi regionali ma assenza di criteri corretti e pochi che hanno capito qualcosa

 

 

«BONUS SICILIA: 2000 EURO, MANCETTA STANDARDIZZATA PER LE PMI SICILIANE E MIGLIAIA DI PARTITE IVA ABBANDONATE»

 

Impresa di costruzioni Generali in Sicilia - Intea S.r.l

 

Daniele Virgillito: «Disponibili a sostenere la Regione per elaborare proposte fondate sul “merito” che possano accelerare la ripartenza»

 

«Bonus Sicilia: dopo l’annuncio in pompa magna, l’attesa estenuante del ristoro economico per tantissime Pmi, la débâcle tecnologica, il flop del click day e la riapertura delle domande, arriva il ricalcolo dei contributi. Duemila euro per 60mila istanze: una cifra, quella erogata dalla Regione per dare un sostegno agli imprenditori siciliani, che risuona come una beffa in un momento in cui c’è davvero poco da ridere». È questo il commento del rappresentante di ConfProfessioni Sicilia Daniele Virgillito, all’indomani dell’annuncio della “cura dimagrante” della misura inserita nel “Piano Covid” dell’Isola.

«Eppure il Governo siciliano era stato da più parti ammonito – sottolinea Virgillito, a nome della Confederazione Italiana Libere Professioni – sull’inopportunità di procedere con il click day, ma è comunque andato avanti svelando i limiti di un sistema che, oltre a non premiare il merito, si è affidato a una ristretta finestra digitale che ha creato un’inaccettabile coda informatica. Il 5 ottobre, infatti, il sito della Regione è andato in tilt costringendo l’assessorato alle Attività Produttive a rinviare l’appuntamento per raccogliere le istanze. Dopo lo stop non è seguita una rapida ripartenza: due giorni dopo la Regione ha annullato il click day promettendo, attraverso le parole dell’assessore al ramo Mimmo Turano, che non ci sarebbe stata una “riapertura” del bando e che sarebbero state “costruite misure correttive per ogni singolo scaglione”».

Secondo Confprofessioni Sicilia, sarebbe stato opportuno “cristallizzare” le domande ricevute e assicurare “proporzionalità” rispetto all’erogazione degli indennizzi, «ma nessuno di questi ragionevoli impegni è stato mantenuto – continua Virgillito – ogni singolo beneficiario, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa, dal volume d’affari, dalle perdite subite, dalla filiera di appartenenza riceverà, ahinoi, una mancetta “standardizzata” da una mera frazione aritmetica. Una goccia sprecata per l’assenza di criteri metodologicamente e operativamente corretti che avrebbero dovuto essere pensati, sin dall’inizio, non per premiare il dito più veloce ma per ristorare “proporzionalmente” le imprese maggiormente colpite dalla pandemia. E invece, in questa pioggia di bonus, ai liberi professionisti viene ancora negata la possibilità di partecipare al “Bonus Sicilia”: migliaia di Partite Iva, figlie di un Dio minore, restano abbandonate. Incoraggiamo quindi il Governo siciliano a effettuare un cambio di paradigma che orienti le agevolazioni sui cluster di imprese e professionisti che hanno subìto maggiori e concreti danni dal Covid19 e che avranno presumibilmente tempi di rigenerazione del cash flow più lunghi».

 

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Nella foto  Daniele Virgillito

PIANA (ANCE): « AIUTIAMO LE IMPRESE A SUPERARE LE DIFFICOLTÀ SENZA AFFOSSARLE»

 

Edilizia e trasporti, lavori fermi nella rotatoria lungo la Tangenziale di Catania

Il presidente dei Costruttori etnei interviene dopo le dure parole dell’assessore regionale alle Infrastrutture,Falcone che ha chiesto ad Anas di rescindere il contratto in corso

 

CATANIA –

«La Sicilia ha bisogno di infrastrutture e ha imprese capaci di realizzarle anche in momenti difficili come quello in cui ci troviamo. Può sembrare un’affermazione scontata – ha dichiarato Giuseppe Piana, presidente Ance Catania – ma le notizie apparse in merito all’avanzamento dei lavori del cantiere Tangenziale Ovest-Asse dei servizi, riaccendono polemiche, mettendo in discussione le capacità delle nostre imprese, senza guardare alle cause dei ritardi e alle possibili soluzioni da mettere in campo».

Edilizia: quando scatterà il semaforo verde, solo un grande piano di  investimenti pubblici potrà salvare la filiera» - La Sicilia

Ing. Giuseppe Piana Presidente Ance di Catania .”   Si mettono in discussione le capacità delle nostre imèprese”

 Il presidente dei costruttori etnei fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni dall’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana Marco Falcone, relativamente ai lavori Anas che interessano la nuova rotatoria per il miglioramento della connessione viaria, in cui si parla di “rescissione del contratto e riaffidamento dell’opera” per i ritardi riscontrati.

«Ci stupisce la reazione dell’assessore Falcone, che sappiamo invece essere sempre attento e animato da spirito volto alla soluzione dei problemi, e non alla loro esasperazione – continua Piana – al fianco delle imprese, sempre pronto a cercare risposte a sostegno dell’economia siciliana, l’assessore ha anche accolto tempestivamente l’appello da noi lanciato a causa delle restrizioni imposte per contenere l’epidemia Covid-19, disponendo lo sblocco anticipato degli stati di avanzamento dei lavori in deroga ai capitolati d’appalto regionali. Soprattutto adesso, guardiamo ai problemi per trovare le soluzioni: dobbiamo essere orgogliosi delle nostre imprese e delle loro maestranze. Alimentiamo un clima di fiducia, che aiuti a superare le difficoltà e collaboriamo in modo da abbattere le lentezze amministrative e burocratiche. Guardare all’obiettivo – conclude Piana – e, come abbiamo sempre fatto, lavorare per i risultati è l’unico traguardo comune a cui tutti dobbiamo tendere: istituzioni e imprese. Questo è il mio appello all’Assessore Falcone e ad Anas, affinché non passi il messaggio che le imprese edili siciliane siano incapaci e arroccate su posizioni tali da ostacolare la realizzazione delle opere, nonché le uniche a cui imputare le cause dei disagi riscontrati dalla collettività»

Richiedere l’Ecobonus al 110 per cento: vediamo questa breve Guida di SUD LIBERTA’

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Con la conversione del decreto rilancio  l’ecobonus 110 per cento sappiamo è già operante . Già numerose sono le richieste degli interessati, e le imprese al lavoro.Vediamo cosa cambia, come funziona e a chi spetta l’ecobonus o bonus 110%, con le modifiche apportate in Parlamento sul tema delle seconde case e dei tetti di spesa.

Con la conversione del decreto rilancio, l’ecobonus 110 per cento è legge. Vediamo cosa cambia, come funziona e a chi spetta l’ecobonus o bonus 110%, con le modifiche apportate in Parlamento sul tema delle seconde case e dei tetti di spesa.

L’articolo 119 del decreto rilancio stabilisce i soggetti beneficiari delle detrazioni 110:

  • condomini
  • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari – limitatamente all’ecobonus 110%, questi soggetti possono beneficiare della detrazione per gli interventi realizzati sul numero massimo di due unità immobiliari, fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio
  • istituti autonomi case popolari (IACP) per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci
  • organizzazioni non lucrative di utilità sociale, organizzazione di volontariato e associazioni di promozione sociale
  • associazioni e società sportive dilettantistiche, limitamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi

Tra le ultime novità che riguardano l’ecobonus’è anche l’estensione delle detrazioni 110% per tutte le seconde case e le villette a schiera, mentre sono escluse dalla fruizione del nuovo ecobonus le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali:

  • A/1 abitazioni di tipo signorile
  • A/8 abitazioni in ville
  • A/9 castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici

Per l’articolo 119 del dl rilancio a detrazione fiscale del 110% per “interventi di efficienza energetica, sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici”. Restano fermi i tre interventi “trainanti”:

  • Isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (novità) che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda;
  • Interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 della Commissione, del 18 febbraio 2013, a pompa di calore, ivi compresi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, ovvero con impianti di microcogenerazione o a collettori solari, nonché, esclusivamente per i comuni montani non interessati dalle procedure europee di infrazione n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per l’inottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente, definiti ai sensi dell’articolo 2, comma 2, lettera tt), del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102;
  • Interventi sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, a pompa di calore, ivi compresi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici di cui al comma 5 e relativi sistemi di accumulo ovvero con impianti di microcogenerazione, a collettori solari o, esclusivamente per le aree non metanizzate nei comuni non interessati dalle procedure europee di infrazione n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per l’inottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE, con caldaie a biomassa aventi prestazioni emissive con i valori previsti almeno per la classe 5 stelle individuata ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 7 novembre 2017, n. 186, nonché, esclusivamente per i comuni montani non interessati dalle procedure europee di infrazione n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per l’inottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente, definiti ai sensi dell’articolo 2, comma 2, lettera tt), del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102;
  • Interventi finalizzati all’adozione di misure antisismiche. La detrazione viene prevista anche per sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici, purché realizzati congiuntamente a interventi di miglioramento o adeguamento antisismico sull’edificio.

L’installazione di pannelli solari e di colonnine di ricarica rientra nella detrazione del 110% solo se effettuata insieme a uno degli interventi trainanti. Anche gli interventi di riqualificazione energetica tradizionali possono rientrare nel 110% se fatti insieme a uno degli interventi trainanti.

Durante l’iter parlamentare sono stati definiti nuovi tetti di spesa rispetto a quelli previsti dalla prima formulazione del dl rilancio.

Entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto Rilancio, dovrà essere emanato un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate e un decreto attuativo del Mise che renderanno davvero operativo l’ecobonus 110% e definiranno le modalità di cessione del credito e sconto in fattura.

Per poter optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito sarà necessario richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta. Inoltre, la scelta delle due opzioni dovrà essere comunicata telematicamente all’Agenzia delle Entrate. Inoltre per poter accedere alle due opzioni sarà necessario che gli interventi siano asserverati da un tecnico abilitato.

L’asseverazione tecnica degli interventi può essere rilasciata:

  • al termine dei lavori;
  • per ogni stato di avanzamento dei lavori, fino a un massimo di 2 e per una percentuale minima del 30% del medesimo intervento.

Ai soggetti che rilasciano attestazioni e asseverazioni infedeli si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2000 a euro 15000 per ciascuna attestazione o asseverazione infedele resa.

 

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Ecobonus 110, il provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate

Pronto il provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate sullEcobonus, che detta le regole per la cessione del credito alle banche o per lo sconto in fattura del bonus 110. In allegato anche il modello per la cessione e le istruzioni per permettere a cessionari e fornitori di fruire del credito d’imposta per la detrazione del 110 per cento.

Dopo i decreti attuativi del Mise sull’ecobonus 110, il decreto asseverazioni e quello tecnico sui requisiti minimi arriva anche il decreto attuativo dell’Agenzia delle Entrate che permette all’ecobonus 110 di diventare completamente operativo.

Il provvedimento dell’8 agosto 2020 dell’Agenzia delle Entrate reca le “Disposizioni di attuazione degli articoli 119 e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, per l’esercizio delle opzioni relative alle detrazioni spettanti per gli interventi di ristrutturazione edilizia, recupero o restauro della facciata degli edifici, riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti solari fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici

Provvedimento 8 agosto 2020

Secondo quanto stabilito dal provvedimento dell’8 agosto 2020 dell’Agenzia delle Entrate, la comunicazione per fruire della cessione del credito o dello sconto in fattura deve essere inviata in via telemativa a partire dal 15 ottobre 2020 ed entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui viene sostenuta la spesa. Bisogna utilizzare l’apposito modello di comunicazione in allegato al provvedimento denominato “Comunicazione dell’opzione relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica”

L’opzione può essere esercitata tanto per le unità immobiliari che per quelle relative alle parti comuni degli edifici e la comunicazione può essere inviata dal beneficiario della detrazione, direttamente, o avvalendosi di un intermediario, per il primo caso, mentre quella relativa agli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici è inviata dall’amministratore di condominio, direttamente o tramite intermediario.

Provvedimento attuativo Entrate bonus 110

PDF icon pdf

  • Modulo per la comunicazione dell’opzione per gli interventi di efficienza energetica

  • PDF icon comunicazione
  • Con la firma del ministro Patuanelli sul decreto requisiti minimi tecnici per l’ecobonus 110, il superbonus 2020 è pienamente attivo. Dopo la pubblicazione del decreto asseverazioni e della corrispondente modulista, entrambi i decreti attuativi Mise del bonus 110 sono a disposizione di chi vuol realizzare gli interventi di efficientamento energetico usufruendo di una detrazione del 110 per cento.

    Decreto requisiti minimi per il superbonus in pdf

    Il decreto requisiti minimi per il superbonus definisce i requisiti tecnici che devono soddifistare gli interventi che danno diritto alla detrazione delle spese sostenute per gli interventi di efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente, nonché gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti (il cosiddetto bonus facciate introdotto dalla legge di bilancio 2020) e gli inteventi che beneficiano della detrazione fiscale del 110% come previsto dal decreto rilancio.

    In sintesi, vengono quindi definiti i requisiti tecnici per usufruire delle agevolazioni dell’ecobonus, del bonus facciate e del superbonus 110%. Inoltre vengono indicati i costi massimali per ogni singola tipologia di intervento e le procedure e le modalità di esecuzione dei controlli a campione.

    È stata inoltre prevista anche la possibilità di applicare l’incentivo ai microgeneratori a celle di combustione (idrogeno) ed è stato chiarito che anche le porte d’ingresso, oltre alle finestre, sono detraibili, posto che contribuiscano a migliorare l’efficientamento energetico.

    L’allegato n1 del decreto requisiti minimi per il superbonus o ecobonus 110 riporta anche un’utile tabella in cui per ogni intervento è riportato:

    • il riferimento legislativo
    • la detrazione massima o l’importo massimo ammissibile
    • la percentuale di detrazione
    • il numero di anni su cui deve essere ripartita la detrazione

    PDF icon decreto efficienza energeticaALBANO LAZIALE – CENTRO STORICO da ristrutturare attico in palazzo d'epoca terrazzatissimo 4 LOCALI. – Immobiliare Futura

    Gli interventi per i quali è possibile la cessione del credito o lo sconto in fattura per l’ecobonus 110

    In tema di modalità di esercizio dello sconto in fattura o della cessione del credito , vediamo per quali interventi è possibile scegliere una delle due alternative alla detrazione

    L’opzione dello sconto in fattura o cessione del credito può essere esercitata per gli interventi di:

    • Recupero del patrimonio edilizio previsto dal TUIR. Si tratta degli interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento corporativo e di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari nonché dei precedenti interventi e di quelli di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni degli edifici
    • Riqualificazione energetica rientranti nell’ecobonus. Si tratta di interventi quali la sostituzione degli impianti di riscaldamento o delle finestre comprensive di infissi, degli interventi sulle strutture o sull’involucro degli edifici, e anche quelli finalizzati alla riduzione del rischio sismico.
    • Interventi previsti dal sismabonus. Anche se si tratta di acquisto di case antisismiche.
    • Recupero o restauro della facciata degli edifici. Sono previsti anche gli intervneti di pulitura e tinteggiatura esterna, per i quali è previsto il Bonus facciate
    • Installazione di impianti fotovoltaici, compresi quelli che danno diritto al Superbonus.
    • Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, compresi quelli che danno diritto al bonus 110.

    LE   BANCHE DISPONIBILI

  • Aumenta il parterre delle banche italiane che si dichiarono disponibili alla cessione del credito dell’ecobonus 110 offrendo i propri servizi non solo ai cittadini, ma anche alle aziende che realizzano i lavori.   Dopo Unicredit, infatti, è stata la volta di Banca Intesa Sanpaolo.La pubblicazione dei decreti attuativi e del provvedimento delle Agenzie delle Entrateha fornito le modalità operative per la cessione del credito e lo sconto in fattura per le spese effettuate per l’ecobonus 110 per cento. Le offerte di Intesa Sanpaolo si rivolgono sia ai cittadini sia alle aziende. Non a caso il gruppo bancario nei giorni scorsi ha annunciato il raggiungimento di un accordo con Confapi (la Confederazione delle piccole e medie imprese italiane) per consentire alle aziende di cedere il credito d’imposta derivante dai lavori dell’ecobonus 110.

    La banca ha poi pubblicato un foglio informativo (n 497/003) con il quale ha reso noto le seguenti condizioni economiche:

    • prezzo di acquisto del credito d’imposta superbonus 110%: 90,91% del valore nominale del credito;
    • prezzo di acquisto del credito d’imposta ecobonus e sismabonus, ristrutturazione edilizia e bonus facciate: 80% del valore nominale del credito.

    Per quanto riguarda la modalità di pagamento,  il corrispettivo di cessione verrà versato dal cedente al cessionario entro 5 giorni lavorativi successivi alla data in cui:

    • il credito risulti nel cassetto fiscale della banca;
    • il cedente abbia consegnato al cessionario la documentazione prevista.

    Il corrispettivo sarà corrisposto al cedente mediante accredito sul conto corrente indicato dal cliente ed è determinato nella misura percentuale del valore nominale del credito ceduto sopra indicata.

    PDF icon foglio informativo

 UniCredit propone servizi dedicati e prodotti finanziari per usufruire in modo rapido dell’ecobonus 110%. Vediamo come.

Nel dettaglio, per i condomìni o persone fisiche (proprietarie di edifici unifamiliari o plurifamiliari autonomi e di seconde case) nonché soggetti del Terzo Settore detentori di immobili che vogliono avviare i lavori con l’ecobonus 110%, la Banca prevede la possibilità di acquisire il credito fiscale derivante dai lavori agli immobili che comportino un miglioramento della classe energetica o un miglioramento degli standard sismici degli edifici, come previsto dalla normativa vigente.

Il cliente, sia un privato che un condominio, previa valutazione del merito creditizio, riceve un’apertura di credito fino a copertura del 100% degli interventi che danno diritto ai benefici fiscali, con contestuale sottoscrizione di mandato alla cessione del credito d’imposta a stato avanzamento lavori o a fine lavori nei confronti della banca.

In questo caso il controvalore della compravendita del credito fiscale permetterà l’estinzione diretta della linea concessa. Il cliente pertanto potrà utilizzare la linea di credito ogni volta che deve pagare le fatture al fornitore (es. anticipo, SAL o saldo a fine lavori), in modo da rendere più agevole e immediato l’accesso agli incentivi governativi.

Fino al 30 settembre UniCredit ha attivato una promozione dedicata a tutti i clienti privati e condomìni: la banca prevede l’acquisto al valore di 102 euro per ogni 110 euro di credito fiscale, destinando i proventi derivanti dalla cessione di tali crediti, diventati liquidi ed esigibili, alla riduzione-estinzione del finanziamento concesso.