MAFIA IN SICILIA, UN DIBATTITO A BAGHERIA , SABATO 15 FEBBRAIO , SU “COME SI CONTRASTA LA MAFIA”

 

 

 

Un’ dibattito e confronto sul fenomeno mafioso e sulle strategie per combatterlo, anche attraverso un’informazione libera e trasparente. Si terrà sabato, 15 febbraio, alle 17 al Teatro dei Siciliani all’interno del Museo dell’Acciuga di Aspra, il dibattito sul tema: “Impegno civico, informazione e legalità: come si contrasta la mafia”.

A margine dell’incontro verrà presentata la pubblicazione “Il feudo” di Ignazio Soresi. L’evento è organizzato dal blog “L’inchiesta di Bagheria”, dal coordinamento cittadino “ReteCivica – Bagheria” e dall’“Associazione per onorare la memoria dei caduti nella lotta contro la mafia”, presieduta da Carmine Mancuso che interverrà nel corso della serata.

La scelta del Museo dell’Acciuga come sede dell’incontro non è casuale. Michelangelo Balistreri ha intitolato uno spazio del museo al maresciallo dei carabinieri Filippo Salvi, caduto a Bagheria durante un’operazione investigativa. La recente ondata di arresti per mafia ha evidenziato come il fenomeno non possa essere considerato sconfitto e come, al contrario, sia necessario un impegno costante per contrastarlo.

Celebrazione del “Giorno del Ricordo” -Mattarella: la memoria delle vittime deve essere onorata e preservata

 

C o m u n i c a t o

Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la celebrazione del “Giorno del Ricordo”.

La cerimonia, condotta dalla dott.ssa Valeria Ferrante, è stata aperta dalla lettura, da parte dell’attrice Gaja Masciale, di due brani tratti dal libro “Le foibe spiegate ai ragazzi” di Greta Sclaunich.

Sono intervenuti il professor Davide Rossi, Vice Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, lo storico Egidio Ivetic, ordinario di Storia moderna all’Università degli Studi di Padova e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

Nel corso dell’evento sono stati proiettati degli estratti dal film “La bambina con la valigia” e dal documentario “Rotta 230 – Ritorno alla terra dei Padri” cui hanno fatto seguito i contributi della Sig.ra Egea Haffner e del Sig. Giulio Marongiu, esuli di Pola.

L’orchestra di archi del Conservatorio G. Tartini di Trieste diretta dal Maestro Sandro Tortolano ha eseguito “Adagio” in Sol minore di Tomaso Albinoni e il brano musicale “Concerto” in Sol maggiore “Alla Rustica” di Antonio Vivaldi.

La cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica.

La memoria storica è un atto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ogni perdita, ogni sacrificio, ogni ingiustizia devono essere ricordati. Troppo a lungo ‘foiba’ e ‘infoibare’ furono sinonimi di occultamento della storia. La memoria delle vittime deve essere preservata e onorata. Naturalmente –dopo tanti decenni e in condizioni storiche e politiche profondamente mutate– perderebbe il suo valore autentico se fosse asservita alla ripresa di divisioni o di rancori“.

“Abbiamo appena ascoltato alcuni testimoni diretti di quella tragedia: Egea Haffner e Giulio Marongiu. Dobbiamo loro affetto e riconoscenza. Nelle esemplari parole che ci hanno offerto, si coglie -ha sottolineato il Capo dello Stato– un forte ammonimento per la pacificazione e la riconciliazione”.

Mattarella ricorda che “nelle zone del confine orientale, dopo l’oppressione fascista, responsabile di una politica duramente segregazionista nei confronti delle popolazioni slave, e la barbara occupazione nazista, si instaurò la dittatura comunista di Tito, inaugurando una spietata stagione di violenza contro gli italiani residenti in quelle zone. Di quella stagione, contrassegnata da una lunga teoria di uccisioni, arresti, torture, saccheggi, sparizioni, le Foibe restano il simbolo più tetro. E nessuna squallida provocazione può ridurne ricordo e dura condanna“.

I nostri concittadini di Istria, Dalmazia, Fiume- afferma il Capo dello Stato – furono messi di fronte al drammatico dilemma: assimilarsi, disconoscendo le proprie radici, la lingua, i costumi, la religione, la cultura. Oppure andare via, perdendo beni, casa, lavoro, le terre in cui erano nati. In grande maggioranza scelsero di non rinunciare alla loro italianità nonché, di fatto, alle libertà, di pensiero, di culto, di parola.

In trecentomila –uomini, donne, anziani, bambini– radunate poche cose, presero la triste via dell’esodo. Spesso l’accoglienza in Italia non fu quella che sarebbe stato doveroso assicurare”. “Stenti, sistemazioni precarie, povertà, ma soprattutto -ha proseguito il capo dello Stato- diffusa indifferenza, diffidenza. Financo ostilità da parte di forze e partiti che si richiamavano, in Italia, alla stessa ideologia comunista di Tito. Non mancarono, nelle vicende tristi degli esuli, atti di forte solidarietà, di amicizia, di accoglienza da parte di molti italiani. Ma, in generale, la loro tragedia, di cui portavano intimamente le cicatrici, fu sottovalutata e, talvolta, persino, disconosciuta. Il mancato riconoscimento fu, per molti, una pena inattesa e dolorosa”.

“L’istituzione del Giorno del Ricordo, votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito -ha concluso Mattarella- a riconnettere alla storia italiana quel capitolo tragico e trascurato”.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso, il Vice Presidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè, esponenti del Governo, del Parlamento, autorità civili e appartenenti alle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

In precedenza nella Sala degli Specchi, dopo l’indirizzo di saluto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Presidente Sergio Mattarella, coadiuvato dal Ministro e dal Presidente della FederEsuli, Renzo Codarin, ha premiato le Scuole vincitrici del Concorso “10 febbraio – Itinerari storici in luoghi e spazi urbani delle città italiane alla ricerca della memoria delle terre della Frontiera Adriatica”.

 

Anche la Polizia al Giubileo della speranza” delle Forze armate, e di Sicurezza ..Pellegrinaggio alla Porta Santa a S.Pietro

 

 

locandina giubileo

DI  LEONARDO  BRUNO

Si svolgerà questo fine settimana, a Roma, nell’ambito del “Giubileo della speranza”, l’evento giubilare dedicato alle Forze armate, di Polizia e di Sicurezza.

Le celebrazioni si aprono questa mattina con il pellegrinaggio alla porta Santa a San Pietro degli appartenenti alle Forze di polizia e militari provenienti da tutta Italia, insieme alle loro famiglie.

Nel pomeriggio invece, a piazza del Popolo, alla presenza del pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, Rino Fisichella, dell’ordinario militare per l’Italia, Santo Marcianò, del capo della Polizia Vittorio Pisani e del capo di Stato maggiore della Difesa Luciano Portolano, si svolgerà un evento musicale per accogliere gli “speciali pellegrini” giunti nella Capitale. Ad esibirsi sarà una Banda musicale interforze, tra le cui fila suoneranno anche 10 orchestrali della Polizia di Stato. Durante il concerto, presentato dalla giornalista Francesca Fialdini, si esibiranno il cantante Raphael Gualazzi ed il tenore Francesco Grollo.

Nel suo intervento, come ha anticipato il quotidiano Avvenire questa mattina, il prefetto Pisani, nel ringraziare il Santo Padre per l’opportunità concessa a tutti gli appartenenti alle Forze di polizia e militari, ricorda l’importante compito a cui poliziotti e militari sono chiamati in questo anno giubilare: vegliare sulla folla di fedeli che, da ogni angolo del Mondo, stanno venendo a Roma a professare la propria fede.

Il Direttore generale della Pubblica sicurezza, inoltre, si sofferma sul profondo significato delle parole fiducia, futuro e speranza, chiari punti di riferimento da seguire per servire, ascoltare, aiutare e proteggere chi chiede aiuto.

Infine, il Capo della Polizia sottolinea come il servitore dello Stato trovi la sua missione nell’offrire all’altro la speranza di vivere una vita all’insegna della pace e della serenità. Una speranza, conclude il prefetto Pisani, che viene diffusa anche semplicemente vegliando con le luci blu delle nostre auto sulle notti delle città.

giubileo

 

Domenica infine, il Santo Padre presidierà la Santa messa a piazza San Pietro dedicata proprio allo speciale evento. Alla funzione religiosa, dove sarà presente il capo della Polizia Pisani, parteciperanno anche gli allievi vice ispettori della Polizia di Stato che stanno frequentando il corso di formazione alla Scuola di Nettuno (Roma) e migliaia di poliziotti insieme alle loro famiglie.  (Art.Comunicato)

 

Catania,Fontana dei Malavoglia: nuova targa interattiva in Piazza Verga e omaggio allo scultore Carmelo Mendola

 

Evento

Nella foto in alto il sindaco di Catania, Trantino

Catania,

Momenti culturali hanno accompagnato, in piazza Giovanni Verga, l’installazione della targa interattiva dedicata alla “Fontana dei Malavoglia” dello scultore Carmelo Mendola, opera riportata all’antico splendore dall’Amministrazione comunale qualche anno fa con lavori di restauro e rifacimento dell’impianto idrico e di illuminazione.
L’evento è stato promosso dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Giovanni Verga,  a chiusura delle celebrazioni, insieme con il Comune di Catania e in sinergia con l’associazione Carmelo e Ileana Mendola, con il supporto tecnologico della società Sintesi.
A svelare la targa, il sindaco Enrico Trantino affiancato dal presidente della commissione consiliare Cultura del civico consesso, Giovanni Magni. Erano presenti i referenti del Comitato Verga, a partire dal segretario Gaetano Strano che ha organizzato l’evento, Carmela Costa che collabora con il Gabinetto del Sindaco, il professore Andrea Manganaro delegato del Rettore,  Agata Tarso dell’Archivio Storico, la delegata Fai Catania Melita Leonardi, le nipoti dello scultore Renata e Sabina Zappalà, e diversi altri rappresentanti del mondo della cultura, quali Enzo Zappulla e Sarah Zappulla Muscarà, a conferma dell’importanza di progetti innovativi volti ad una sempre più ampia condivisione e valorizzazione dei beni storico-artistici e monumentali del territorio.
La nuova targa interattiva, realizzata nell’ambito del progetto BuonaStrada dalla società Sintesi srl, consente ai visitatori grazie al QR code integrato di accedere a contenuti multimediali che raccontano,  in rete con il patrimonio culturale siciliano, la storia di piazza Verga e della “Fontana dei Malavoglia” installata nel 1975.

La cerimonia è stata arricchita da letture dell’attore Turi Giordano che ha interpretato brani tratti da “I Malavoglia” e un’autobiografia inedita dello scultore Carmelo Mendola. L’atmosfera è stata resa ancora più suggestiva dal gruppo musicale  “Brezza Brogne di Trezza”, che ha evocato le atmosfere del romanzo verghiano.

 

I cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti ma sembrano “ancora oggi aperti” -Giorno della memoria

 

Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel giorno dell’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz dove oggi si svolge una mega cerimonia con diversi capi di Stato.

Auschwitz - (Afp)

La cerimonia ad Auschwitz, presente Mattarella e Re Carlo

Alla cerimonia di oggi pomeriggio  presenti capi di Stato e leader politici, tra cui il capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente francese Emmanuel Macron, Justin Trudeau del Canada, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz, insieme ai membri delle famiglie reali di Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Spagna. C’è anche Re Carlo, il primo monarca britannico a mettere piede sul sito di Auscwitz….

Ai politici non è consentito parlare durante la cerimonia, la parola è data ai sopravvissuti, i veri protagonisti. In vista dell’anniversario, il premier britannico Keir Starmer ha reso omaggio gli ebrei assassinati dal regime nazista e ha rinnovato il suo impegno a garantire che tutte le scuole del Paese informino gli studenti sulla storia del genocidio.

Quei cancelli affermano alcuni esponenti politici sembrano ancora oggi aperti

Meloni: “Antisemitismo non è stato sconfitto”

Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia”, prosegue la premier.

“Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni. Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti”, sottolinea Meloni.

“L’antisemitismo non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo”, afferma. “Impegno mai venuto meno e che intendiamo portare avanti con forza e determinazione, anche attraverso l’elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, un documento articolato e di scenario che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società”,

“Oggi celebriamo il Giorno della Memoria della Shoah, ricordiamo i nomi e i cognomi delle vittime e rinnoviamo la memoria di quei fatti, anche attraverso la testimonianza dei sopravvissuti e dei loro discendenti”, sottolinea Meloni. “Testimoni viventi di una pagina orribile del nostro passato, ai quali rendiamo ancora una volta il nostro ringraziamento. Perché, se oggi conosciamo ciò che è accaduto, lo dobbiamo soprattutto a loro. ‘Sono vivo affinché possa testimoniare. C’era un disegno più grande per me, e andrò avanti a ricordare fin che vivrò’, ha detto Sami Modiano. È un insegnamento straordinario, che dobbiamo far nostro per coltivare la memoria e accrescerne, sempre di più, la consapevolezza nelle giovani generazioni”, ha concluso.

Piantedosi: “Momento di riflessione su indelebile tragedia”

“Il Giorno della Memoria rappresenta un momento di profonda riflessione sulla indelebile tragedia della Shoah, che ha segnato in maniera irreversibile la coscienza collettiva e la storia del nostro continente. Ricordare le vittime di quell’orrore significa riaffermare, con consapevolezza e responsabilità, i principi di dignità umana e di coesione sociale su cui si fondano la nostra Repubblica e la convivenza civile”.

Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in occasione del Giorno della Memoria. “Coltivare la memoria non è soltanto un atto di rispetto verso il passato, ma un’esigenza imprescindibile per costruire un futuro radicato nei valori della libertà e della democrazia. La conoscenza storica rappresenta uno strumento essenziale per contrastare ogni forma di negazionismo, di intolleranza e di discriminazione, affinché il ricordo continui a vivere nelle coscienze, illuminando il nostro cammino verso una società più giusta”, ha concluso Piantedosi.

Anniversario Verga: cerimonia commemorativa -lunedì 27 gennaio alle ore 10,30 -davanti al Mausoleo dello scrittore

 

Verga

Catania,

In occasione del 103^ anniversario della morte di Giovanni Verga, lunedì 27 gennaio alle ore 10.30 si terrà una cerimonia commemorativa davanti al Mausoleo dello scrittore, nel viale degli Uomini Illustri del cimitero monumentale di Acquicella.
Saranno presenti rappresentanti dei Comuni di Catania, Vizzini, Acicastello e Nicolosi,  referenti di Fita (Federazione italiana teatro amatori), Casa Museo Verga, Fondazione Verga, ed eredi di Verga.
A rendere omaggio al padre del Verismo, con letture di brani tratti da sue opere, interverranno le studentesse e gli studenti dei licei scientifici “Principe Umberto” di Catania ed “Ettore Majorana” di San Giovanni La Punta, accompagnati dai rispettivi docenti e dirigenti scolastici.

Agrigento Capitale della Cultura,il governatore Schifani: «Da qui parte un nuovo cammino, nel segno del dialogo e del confronto»

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Agrigento,

«Agrigento, con l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia, ha assunto come ispirazione, riferimento tematico e obiettivo di questo anno la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, ponendo come fulcro l’accoglienza e la mobilità. Il programma delle iniziative presentato a un pubblico nazionale e internazionale è di grande interesse. Partendo dalla straordinaria eredità culturale del territorio, infatti, valorizza una variegata offerta culturale, nella quale tradizione, intersezioni e contaminazioni culturali consentono di definire una dimensione innovativa che guarda con fiducia allo sviluppo socio-economico che, con fatica ma con determinazione, la Sicilia ha già avviato».
È questo uno dei passaggi centrali del saluto del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella cerimonia di apertura di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, che si è svolta questa mattina al Teatro Pirandello, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, del sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, del commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, Giovanni Bologna e di tutte le autorità locali.
«Di assoluto rilievo – ha aggiunto il presidente Schifani, interrotto più volte da applausi – è il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni, in una terra che troppe energie perde ancora a causa dell’emigrazione, affinché la cultura possa rappresentare un caposaldo della crescita personale e dell’intera comunità. Il titolo di Capitale della Cultura, che si è ormai consolidato dopo tante edizioni, offrirà ad Agrigento e all’intera Sicilia l’opportunità di rinsaldare e far conoscere le proprie radici, mostrandole agli italiani e agli stranieri che, siamo certi numerosi, verranno a visitarla».
«Da Agrigento, mentre nel Mediterraneo inizia a spirare un flebile vento di pace, la Capitale italiana della Cultura darà l’opportunità di far conoscere quell’incrocio di civiltà che è stato e che è – ha sottolineato – grazie alla capacità di comporre le differenze, di metterle a sistema, di ricondurre le antitesi a sintesi proprio attraverso la cultura e la sua bellezza senza tempo».
«Il governo della Regione – ha continuato il governatore – ha avviato un’azione preparatoria di questo anno particolare promuovendo il concerto natalizio trasmesso dalla Valle dei templi in televisione. Un evento che ha avuto un significativo successo a livello nazionale. Il rilevante sostegno finanziario offerto dalla Regione è giustificato dalla convinzione che questo importante investimento culturale sia una straordinaria opportunità per tutta la Sicilia, così come lo sarà Gibellina prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea nel 2026».
«Ad Agrigento, di fronte a questo suggestivo “mare africano, immenso e geloso”, inizia oggi un nuovo cammino. E sarà intersecato da opportunità che occorre cogliere, da sogni operosi da trasformare in nuove iniziative culturali ed imprenditoriali, sorrette dall’impegno per realizzazioni concrete. Questa antica Città – ha proseguito Schifani – come la Sicilia intera, è culla della cultura, della civiltà, della filosofia, della letteratura, del diritto, pur se tra le tremende contraddizioni delle difficoltà economiche e del peso della criminalità mafiosa, i due angeli neri dai quali ci stiamo progressivamente affrancando con una scelta di popolo che si è alimentata col sacrificio di eroi che hanno offerto la loro vita. Pirandello diceva di esser nato in Sicilia e che qui “l’uomo nasce isola nell’isola e rimane tale fino alla morte”».
«Proprio partendo dalla consapevolezza di sé, del proprio retaggio storico, dell’immensa eredità culturale ricevuta, del prezioso ecosistema da preservare e tramandare alle future generazioni – ha concluso il presidente Schifani – ci si deve aprire all’altro, alla comunità, alla natura, al confronto, spesso misterioso, con la diversità (culturale, religiosa, etnica), alla natura. Una visione relazionale, di accoglienza, di dialogo che è l’antico retaggio di un’identità plurale condivisa. Noi in Sicilia facciamo così da secoli. Ed Agrigento potrà essere ancora una volta testimonianza ed emblema dalla cultura siciliana ed italiana».

Mattarella: “Agrigento espressione di cultura solidale, parla al resto del Paese”

L’intervento del presidente della Repubblica, che non poteva mancare nell’occasione,  è iniziato con “un saluto, e un augurio particolarmente intensi ai cittadini di Agrigento. Da oggi, protagonisti della Capitale italiana della Cultura per l’anno 2025″. “Saluti e auguri – ha poi continuato – che si estendono a quanti, sul territorio, saranno impegnati negli eventi in programma. Tra di essi, ai lampedusani. Concittadini, che le ferite del nostro tempo hanno reso avanguardia della civiltà europea. Espressione di cultura solidale“.

Sergio Mattarella ha proseguito ricordando le precedenti Capitali della Cultura: “Agrigento, raccoglie questo, prezioso, testimone da Pesaro, nel centro dell’Italia. Che, a sua volta, lo aveva ricevuto dal nord del nostro Paese: da Brescia e da Bergamo. Una catena, di straordinario valore. Valore da onorare quest’anno. Questa catena di anno dopo anno, evidenzia il legame fra i diversi centri italiani. Ne mostra radici e progetti per il futuro. Ne pone in evidenza l’amicizia. Mette, in rilievo, il valore, degli scambi, tra patrimoni culturali, il valore della conoscenza”.

L’Italia, è colma di luoghi carichi di storia, di arte, di bellezza. Un patrimonio che accumulato nei secoli – ha aggiunto il Capo dello Stat o- ne ha contrassegnato l’identità. Nel succedersi delle esperienze dei popoli che l’hanno abitata e arricchita. Nulla, più di, questa, parte della Sicilia. Nulla più di questa terra, è testimone del valore del succedersi delle civiltà”.

Natura, storia, cultura sono elementi del nostro patrimonio genetico. Le metropoli italiane, mete di turismo crescente, non sono i soli centri di gravità. La ricchezza del nostro Paese sta nella sua pluralità. Nella sua bellezza molteplice. A fornire pregio particolare all’Italia – ha detto ancora Mattarella – sono proprio le sue preziose diversità, le cento capitali che hanno agito, nell’arco di secoli, come luoghi capaci di esprimere comunità. Una grande ricchezza, per il nostro percorso nazionale. Eredità ricevuta dai nostri padri. E tesoro da investire per il domani dei nostri figli”.

Martedì 21 gennaio nella Basilica Cattedrale di Piazza Duomo la Celebrazione eucaristica di San Sebastiano, patrono della Polizia municipale

 

Martedì 21 gennaio nella Basilica Cattedrale di Piazza Duomo la Celebrazione eucaristica di San Sebastiano, patrono della Polizia municipale

 

 

Messina,

Martedì 21 gennaio, alle ore 10.30, nella Basilica Cattedrale di piazza Duomo, S.E. Rev. Mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo Metropolita di Messina, presiederà la Celebrazione eucaristica della ricorrenza di San Sebastiano, patrono della Polizia municipale.

Alla Santa Messa saranno presenti il Prefetto di Messina Cosima Di Stani, il sindaco Federico Basile, il vicesindaco Salvatore Mondello, l’assessore con delega alla Polizia municipale Roberto Cicala, il cappellano del Corpo padre Gianfranco Centorrino, i cappellani militari delle Forze Armate, il comandante del Corpo Giovanni Giardina e le autorità civili e militari.

La ricorrenza di San Sebastiano, comandante della legione preposta alla sicurezza dell’imperatore Diocleziano, condannato a morte per aver abbracciato la fede cristiana, diventi occasione di riflessione sul “bene” che il Corpo di Polizia municipale rappresenta per tutta la cittadinanza messinese. In considerazione della Celebrazione, il ricevimento al pubblico è sospeso in tutti gli uffici del Corpo; durante la Santa Messa saranno comunque garantiti i servizi essenziali e di emergenza.

Catania,consegnati gli attestati del corso di artigianato digitale

Consegna attestati

  Catania,

Rielaborare in chiave moderna il tradizionale concetto di artigianato con la trasmissione di competenze di base per la realizzazione di manufatti utilizzando le stampanti 3D con i software relativi, e fornire nozioni sull’imprenditoria giovanile.
Obiettivo raggiunto per il  “Corso di Artigianato Digitale” –informa una nota del Comune-cofinanziato dalla Rotary Foundation con il patrocinio del Comune,  che ieri ha completato formalmente le attività progettuali nell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti con la consegna degli attestati di frequenza ai partecipanti.
Sono stati coinvolti nell’iniziativa sette giovani di età compresa tra i 16 e 18 anni, “soggetti a fragilità ambientale e diversità sociale”  individuati dagli organizzatori del Rotary grazie al contributo dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni afferente al Ministero della Giustizia. I ragazzi hanno seguito un percorso formativo teorico-pratico articolato in otto incontri nella sede comunale “Nict Nact”, spazio-laboratorio dotato di innovative strumentazioni tecnologiche.
Erano presenti in municipio  il consigliere Andrea Cardello, l’assessore alle Politiche giovanili, Pari Opportunità, Servizi Informatici e Digitalizzazione Viviana Lombardo, monsignor Barbaro Scionti in rappresentanza dell’arcivescovo Luigi Renna (il prefetto Librizzi ha inviato un messaggio augurale).

Per il Rotary sono intervenuti il Governatore Distretto 2110 Giuseppe Pittari, i Past Governor Fernando Testoni Blasco, Salvo Sarpietro, Francesco Milazzo, insieme con i presidenti e rappresentanti dei Rotary Club coorganizzatori e cofinanziatori del progetto: Paternò-Alto Simeto (club capofila, con il presidente Sebastiano Vacante), Misterbianco, Acicastello, Acireale, Catania, Catania Est, Catania Etna Centenario, Catania Ovest, Caltagirone, Grammichele-Sud Simeto, San Gregorio-Tremestieri Etneo, Randazzo Valle dell’Alcantara; Rotaract Club  Paternò-Alto Simeto, Catania Ovest.

Presente l’Associazione Mogli Medici Italiani, sezione di Paternò, sponsor dell’iniziativa. Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, anche la direttrice dell’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), Roberta Montalto, e il coordinatore del corso di artigianato digitale,  Simone Di Stefano.

 

Napoli con il Consiglio comunale celebra la Giornata internazionale di solidarietà per il popolo Palestinese

 

 

 

 

 

 

 

Napoli,

Presieduto da Enza Amato, il Consiglio Comunale di Napoli si è riunito per celebrare la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese.

Prima della seduta, Padre Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa e Gerusalemme, è stato accolto a Palazzo San Giacomo dal vicesindaco Laura Lieto e da altri rappresentanti istituzionali, che gli hanno donato la medaglia della Città come simbolo di riconoscimento. Durante il Consiglio, Amato ha sottolineato l’importanza di lanciare un forte segnale di vicinanza al popolo palestinese e di appellarsi a un immediato cessate il fuoco.

La città di Napoli è sempre stata molto vicina al popolo palestinese alla cultura e alla tradizione palestinese, ha continuato Amato.Quindi, nel mezzo di una guerra che sta dilaniando due popoli e causando la morte di un numero tragico di bambini, facciamo sentire con tutte le nostre forze la necessità di tornare ad una situazione di pace.

Padre Ibrahim Faltas ha illustrato la drammatica situazione in Terra Santa. Dal conflitto in corso si contano 150.000 tra morti e feriti, tra cui molti bambini. Ha descritto la devastazione totale, le condizioni di vita estreme e la mancanza di accesso agli aiuti umanitari. In Cisgiordania, il conflitto ha effetti devastanti da oltre un anno, mentre molte famiglie cristiane di Betlemme sono costrette a emigrare. Anche Libano e Siria ne subiscono le conseguenze.

Padre Faltas ha chiesto con forza di porre fine alla guerra e alla violenza, ribadendo l’appello del Papa per un cessate il fuoco immediato.

Il Consiglio ha approvato all’unanimità anche una mozione, illustrata da Sergio D’Angelo, (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città) che impegna l’Amministrazione comunale a promuovere ogni azione istituzionale presso il Governo italiano e gli organismi europei affinché si ponga termine al conflitto con la liberazione degli ostaggi israeliani, ad attivare ogni misura che garantisca il diritto all’assistenza umanitaria ai civili palestinesi e a sostenere la ripresa del processo di pace per la creazione di due Stati per due popoli.

La mozione impegna inoltre il sindaco di Napoli a promuovere nella sua qualità di presidente dell’Anci una sinergia tra gli enti locali italiani per promuovere e finanziare un programma di accogliere e assistenza per i civili palestinesi basato sul diritto alle cure mediche e all’istruzione.

Sergio D’Angelo ha definito la guerra il massimo crimine contro l’umanità, ribadendo che la pace può essere raggiunta solo attraverso due Stati per due popoli. Nel suo intervento, la vicesindaco Laura Lieto ha evidenziato l’importanza di esprimere solidarietà a una popolazione che vive una condizione di estrema vulnerabilità, è perciò necessario ribadire dalla Casa comunale un appello al cessate il fuoco, e la presenza oggi, in Aula, di padre Ibrahim Faltas ha un valore simbolico importantissimo.

Antonio Bassolino (Misto) ha ricordato i legami storici tra Napoli e il popolo palestinese, sottolineando il ruolo della città nell’aiutare i bambini palestinesi in passato. Giacomo Serafini, direttore del CIELM, ha ribadito il ruolo fondamentale degli enti locali nella costruzione di reti di solidarietà e nella promozione dei diritti umani.

Nel videomessaggio trasmesso in Aula, il sindaco di Nablus Hussam al Shakhsher ha ringraziato Napoli per la vicinanza e l’impegno, auspicando la pace e la realizzazione della soluzione dei due Stati. Sono intervenuti anche Giuseppe Cataldi, ordinario di Diritto Internazionale dell’ Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Monica Ruocco, ordinaria di Lingua e Letteratura Araba de Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Nino Daniele, presidente del Premio Amato Lamberti, Shafik Kurtam, presidente della Comunità Palestinese della Campania.

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