L’ADDIO NELLE CORSIE -TRAUMA DOLOROSO – SENZA L’ULTIMO SALUTO

 

Raffaele Lanza - Casa Editrice BookSprint Edizioni

Raffaele Lanza

Gli ultimi aggiornamenti sulla pandemia di Coronavirus: in Italia più di 35.000 morti, 20 decessi nelle ultime 24 ore

 

DI   RAFFAELE LANZA

 

La morte solitaria è stata uno dei risvolti drammatici legati all’emergenza della pandemia invisibile. Per prevenire il contagio, pazienti se ne sono andati in un letto d’ospedale con al fianco medici e infermieri, ma senza i propri cari, impossibilitati a stare loro accanto per un ultimo saluto. Una sofferenza senza eguali per chi se ne è andato, per chi è rimasto e per gli stessi sanitari, che sin dall’inizio si sono attrezzati con tablet e cellulari per lasciare che la tecnologia colmasse la distanza imposta tra familiari e pazienti.

Mascherine, tampone e bardatura, non hanno permesso finora a figli, mariti, mogli di accompagnare i propri cari per l’ultimo saluto Quel vetro attraverso il quale si sono fino adesso si sono  incrociati gli sguardi tra paziente terminale Covid e familiari, sembra aver dato l’imput psicologico al malato di prepararsi  “al grande viaggio”…

La presenza ha però un valore differente, perchè consente di stringere la mano e abbracciare il proprio familiare, papà, mamma, figlio , nonna ed altri ed e “abbatte il muro dell’isolamento”,che non permette spietatamente a chi si trova in terapia intensiva di salutare per l’ultima dal vivo i congiunti. 

LA PREGHIERA COME ABBRACCIO VIRTUALE Papa Francesco invoca il rosario per sconfiggere il virus International Web Post - International Web Post

Papa Francesco: “La preghiera come abbraccio virtuale con Gesu, Dio..”

“Vedere i pazienti morire in rianimazione senza avere l’ultimo saluto ai familiari è un grande dramma perchè rimane il ricordo per l’intera vita ai familiari di  una disumanizzazione   che stravolge e rende arido  ed indifferente l’animo umano.

Di fronte al cambio di vita non possiamo accettare qualsiasi motivazione tecnica o scientifica seppure dettata dalla razionalità e da risultati positivi.                E’ un trauma dolorosissimo perché viola una necessità fondamentale iscritta da sempre nel dna dell’essere umano. Spesse volte- come la cronaca ha documentato – si rivela  una crudeltà inutile e ingiustificata dai numeri.

“Non possiamo rischiare che qualcuno si infetti” obiettano dall’altro lato medici ed infermieri professionali .   Vero, ma è ’ necessaria un’umanizzazione dell’ospedale, che non implichi un rischio sanitario.

In qualche azienda sanitaria all’avanguardia si è fatto un piccolo passo avanti  su questo fronte per scongiurare ogni pericolo, i familiari verranno sottoposti a tampone. Se sarà negativo, verrà reso possibile l’avvicinamento parziale: potranno entrare in rianimazione e parlare attraverso un vetro

.Non sarà possibile però  toccare ancora il proprio congiunto: salutarlo.    E’ un dramma, grande, che nelle sue dimensioni ed estensioni, porta l’uomo all’indifferenza ed all’egoismo.

Chi ha visto il film-leggendario “Ben  Hur” ,Colossal del 1959, diretto da William  Wyler di grande profilo religioso-cristiano,a tema storico-drammatico, ha potuto vedere il protagonista -Ben Hur- interpretato dal mitico attore Charlton Heston non abbia esitato un attimo a vedere ed abbracciare la propria madre e sorella, ammalate di lebbra, nella grotta dei lebbrosi. E’ una delle immagini più belle e straordinarie- insieme alla vivace “Corsa delle bighe”- della cinematografia mondiale di tutti i tempi. Quale figlio, quale padre, quale madre e via dicendo, non abbraccerebbe il proprio congiunto negli ultimi istanti di vita anche se  affetto da malattia altamente contagiosa e grave?

Sembriamo diventati un esercito di “zombie” dove il tracciamento delle persone ammalate ricorda quella paurosa e tremenda geografia inventata da Adolfo Hitler nel separare la pura razza ariana da quella contaminata ebrea, da estirpare e seppellire nelle fosse giganti come quelle degli ammalati Covid.      No, non ci stiamo, Dobbiamo capire tutti quanto sia importante e fondamentale accarezzare la mano e la fronte di una persona che sta andando via per sempre in un momento del genere.

Nostro padre è morto solo. Cambiate le regole: abbiamo bisogno di un ultimo saluto" | L'HuffPost

Riportiamo il pensiero di Don Aldo Buonaiuto, pubblicando parte del suo articolo apparso oggi su “In Terris” il quotidiano diretto dallo stesso  Sacerdote, direttore responsabile della testata..

 

Sopra,Don Aldo Buonaiuto  (Foto Testata “In Terris”-27 Nov.)

Il termine “distanziamento”– afferma il direttore di “In Terris”-ormai è diventato la parola d’ordine più usata e importante di questo 2020 e sicuramente continuerà ad esserlo anche per il prossimo anno. Per non infettarsi, per proteggersi dal virus, per non morire bisogna mantenere le distanze e non avvicinarsi a nessuno. Quasi un mantra che viene ripetuto innumerevoli volte per convincerci dell’efficacia di questo comportamento. Ho così ripensato alle tante altre distanze che, di fatto, sono molto presenti nella vita dell’uomo e che non sono causate da un virus biologico. 

Penso che la distanza più terribile, infatti, sia quella della mancanza di amore, di chi rifiuta il vero bene, l’affetto, la distanza di coloro che si abituano alla spietatezza, alla disumanità. Quante persone pur vivendo accanto, magari comunicando ogni giorno, di fatto sono lontane e indifferenti!

Quante coppie di sposi, apparentemente vicine, in realtà si sopportano soltanto, evitandosi il più possibile; molte si tradiscono con una normalità sconcertante e con un’indifferenza devastante. Quanta distanza nei modi violenti di porsi o nei silenzi più aggressivi, capaci di generare abissi nelle relazioni sociali, in famiglia, nel lavoro e addirittura negli ambienti ricreativi. Perché, l’abbiamo compreso, è la distanza del cuore l’epidemia più grave della storia che ha provocato lacerazioni, guerre e divisioni ad ogni livello anche nei contesti religiosi.

Guai a sottovalutare la crescente distanza tra le piazze e i Palazzi, tra il Paese reale e quello istituzionale, tra la base e il vertice. La pericolosa utopia di una comunicazione che avvenga solo attraverso messaggi televisivi o social si coniuga purtroppo con la minacciosa illusione dei tanti “odiatori da tastiera” che individuano sempre in un nemico immaginario la causa del proprio malessere. Sia che il “colpevole” divenga un bersaglio da colpire o una situazione da demonizzare, l’avversario è sempre considerato altro da noi, distante dal nostro mondo e alieno alla nostra “superiore civiltà”.

Così la cristianità, originata dal Maestro della condivisione e dell’unità, lungo i secoli si è spesso trasformata in strumento di divisione. “Vade retro satana, perché tu non ragioni secondo Dio ma secondo gli uomini”, disse Gesù proprio al suo amico e discepolo Pietro per la sua incapacità di essere collegato alla Volontà di Dio.

E quanti ecclesiastici e laici mega-praticanti della fede hanno favolose capacità “predicatorie” ma poi sono incapaci di abbattere i muri dell’invidia e della diffidenza. La distanza del cuore non esclude nessuno e nella dimensione religiosa, dove la testimonianza è tutto, la “distanza di fatto” – e cioè la mancanza di un vero amore nelle relazioni – provoca grandi delusioni e scandali. Quando nella Chiesa i cattolici, le realtà associative si disprezzano tra loro e al proprio interno possono diventare poi la causa di distanze incolmabili difficilmente riparabili.

Ci sono responsabilità importanti che forse si preferiscono non comprendere restando separati, divisi e quindi senza confrontarsi ne chiarirsi, perché di fatto non c’è la volontà di fare comunione. E così le coscienze si atrofizzano tramutandosi nella cruda e illusoria parvenza di una finta vita reale, evangelica ma ridotta ad un benessere artificiale.

In questo periodo, caratterizzato dalla mancanza di abbracci, dalle strette di mano negate e dai sorrisi non visibili, si sono ridotti anche i tanti gesti di facciata o quelli compiuti solo per salvare le apparenze. E le persone finte, amiche di convenienza, sparite con la scusa del virus forse hanno permesso di abbattere qualche ipocrisia di troppo… 

“Testamento blu”: ovvero come scegliere di “tradurre il mondo”

 

 

Testamento blu - Chiara Zanetti - copertina

Sinossi
“Testamento blu” è un resoconto intimistico di poche pagine e immagini che condensano, però, una visione ragionata, una scoperta essenziale da parte della discente, la quale, in seguito a una parentesi di epiloghi e sconfitte più o meno cocenti, riesce a trascendere con grande forza e consapevolezza le sue difficoltà personali. Nel libro, gli eventi sono riportati nelle loro linee essenziali, ridotti al minimo indispensabile, per concedere invece ampio spazio alla definizione del superamento di una crisi esistenziale e, ancor prima, di una crisi d’identità. Attraverso la psicoterapia, la lettura, una profonda inclinazione all’introspezione e la fiducia nel riscatto e nell’amore, l’autrice narra di come è giunta a delineare un nuovo stile di vita e una nuova disposizione all’ascolto di sé e del prossimo, presupposto indispensabile per operare delle scelte integre e salvifiche.
Note d’autore
Chiara Zanetti è nata nel 1987 a Garbagnate Milanese, un paese a Nord di Milano, dove tuttora risiede.
Dopo avere frequentato il liceo linguistico Falcone e Borsellino di Arese, ha proseguito a studiare Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Milano, conseguendo una laurea specialistica summa cum laude con una tesi su un drammaturgo maltese, Francis Ebejer.
Appassionata di giornalismo, fotografia, viaggi e scrittura, lavora per la testata Unfolding Roma, diretta da Emanuele Gambino.
Sempre a livello professionale, ha maturato diverse esperienze in Uffici stampa ed agenzie di comunicazione, nonché in qualità di HR Generalist presso varie agenzie di reclutamento.
Ad oggi, si accinge a cominciare un Master triennale in Counseling presso Aspic, aspirando a divenire arte terapeuta, magari proprio attraverso la scrittura creativa.
Testamento blu è la sua prima opera, edita da Echos Edizioni.
Estratto
Per piacersi non a un livello epiteliale occorre scoprire i propri valori e come farli valere, separare il grano dalla gramigna, mietendo il proprio campo con costanza, comprensione e amore per sé ogni giorno, almeno un po’, fino a ritrovare il proprio equilibrio emotivo che può dipendere solo da sé stessi, dal modo in cui scegliamo di ‘tradurre il mondo, anziché tradirlo’.

Progetto Virtù: teatro, musica e scienza per promuovere la sostenibilità alimentare e la dieta mediterranea

 

Si svolgerà martedì 24 novembre, ore 14:30, l’evento digitale “Virtù, i 100 ingredienti della dieta sostenibile”

a

Purtroppo l’attenzione per questa dieta – dichiara Andrea Sonnino, Presidente FIDAF – è in calo in molte fasce della popolazione, a causa delle nuove abitudini alimentari e, soprattutto, sociali. 

Si svolgerà martedì 24 novembre, ore 14:30 sulla piattaforma GoToWebinar® e in diretta streaming sulla pagina Facebook, l’evento digitale “Virtù, i 100 ingredienti della dieta sostenibile”, per condividere il concetto di sostenibilità alimentare e per promuovere la dieta mediterranea in tutti i suoi aspetti, ambientali, nutritivi, sociali ed economici. L’appuntamento è organizzato dalla FIDAF, Federazione Italiana Dottori Agronomi e Forestali, con la collaborazione della Music Theatre International – M.Th.I. e del CONAF, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali, e con il patrocinio del MIPAAF, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

 – “Il progetto – spiega Andrea Sonnino, Presidente FIDAF – cerca di creare consapevolezza attorno ai concetti della sostenibilità e del consumo corretto degli alimenti, puntando a un approccio multidisciplinare da un punto di vista non soltanto scientifico, ma anche culturale e sociale, con varie contaminazioni artistiche. Con Virtù, quindi, ricerca, scienza e linguaggi artistici s’incontrano per condividere con il pubblico il concetto di dieta sostenibile”.

Gli interventi scientifici dell’evento digitale, a cui parteciperanno illustri relatori, saranno articolati in cinque aree tematiche: ambiente, salute, società, alimentazione e consumo. Ciascuna di queste aree sarà introdotta dal video di una performance artistica (illustrazione – teatro – danza/mimo – illusionismo – musica) che si legherà alla tematica trattata ed esplosa dagli interventi dei relatori che interverranno. I contributi artistici vedono impegnati l’illustratrice Paola Francabandiera, gli attori Tomaso Thellung e Diana Forlani, i performer Fratelli Maniglio (Fabio e Luca), l’illusionista Luca Maria Casella e il musicista Nando Citarella, per la direzione artistica di Paola Sarcina. Esteso e di qualità il panel dei relatori.

 – Il nome del progetto si ispira alle “Virtù Teramane”, piatto tradizionale abruzzese preparato con circa 100 ingredienti diversi, immolati sull’altare della primavera sopraggiunta, e condiviso con vicini e parenti in occasione del ‘Primo Maggio’. La caratteristica nella preparazione di questo piatto è che ogni ingrediente viene cucinato e preparato uno ad uno separatamente. S’innesca qui un andamento rotante che riprende i temi dell’economia circolare dove ogni elemento ritorna, ogni ingrediente non si annulla ma conserva la sua essenza. Questo progetto Virtù vuole fondere ingredienti di scienza, di letteratura, di arti visive e performative

L’Ordine G. sospende i Corsi di formazione in presenza- In Sicilia 1567 giornalisti non hanno raggiunto finora il target della formazione

 

Unitre Osimo: un nuovo corso per l'Anno Accademico 2019/2020. Da giovedì 12  dicembre “Quarto Potere” lezioni di giornalismo e comunicazione mediatica

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

A seguito dell’ultimo DPCM emanato dal Governo, comunichiamo che i corsi in presenza per la formazione professionale dei giornalisti sono sospesi.
Al momento l’Ordine dei giornalisti della Sicilia sta riprogrammando gli eventi formativi in modalità streaming, per i quali è consigliato l’uso di un pc dotato di webcam e collegato ad una connessione internet stabile.

Durante tutta la lezione è obbligatoria la webcam attiva. Il sistema rileva in automatico il tempo di connessione di ciascun partecipante e se al termine della sessione i tempi non coincideranno con la durata dell’incontro i crediti non saranno assegnati.

Per i corsi in streaming l’Ordine nazionale ha stabilito un numero massimo di 30 iscritti, per cui stiamo prevedendo la possibilità di replicare i vari incontri al fine di favorire una partecipazione più ampia.

A tal proposito facciamo presente che i corsi in streaming sono accessibili a tutti i giornalisti d’Italia, di conseguenza sarà possibile iscriversi anche agli eventi organizzati da altri Ordini regionali.

Ricordiamo inoltre che sulla piattaforma    ” formazione giornalisti “sono disponibili nuovi corsi on line, per i quali non è necessaria la webcam.

Gli eventi in streaming, in corso di programmazione, saranno comunicati preventivamente alla pubblicazione su Sigef, tramite newsletter, a tutti gli iscritti dell’Ordine dei giornalisti della Sicilia.

Si conferma la proroga per i giornalisti in ritardo con la formazione, che avranno tempo fino al 31 dicembre per recuperare. La piattaforma Sigef assegnerà automaticamente i crediti al triennio 2017 – 2019 fino al raggiungimento del target.

A tal proposito riscontriamo ancora un’altissima percentuale di inadempienze, risultano infatti 1.567 giornalisti che non hanno raggiunto il target del triennio precedente, ovvero il 66,95% degli iscritti all’Ordine dei giornalisti della Sicilia, con la conseguenza che il Consiglio di Disciplina Territoriale dovrà notificare provvedimenti disciplinari (avvertimento, censura o sospensione) nei confronti degli stessi, così come previsto dalla normativa.

 

 

FAI: IL CIMITERO DI CATANIA DIVENTA LUOGO DI RIFLESSIONE: LA STORIA DELLA CITTÀ TRA LE VIE DELLA MEMORIA

 

Dalla tomba di Verga ai sepolcri delle famiglie nobili, lungo il percorso promosso dal capo delegazione catanese del Fondo Ambiente Italiano Maria Licata

Foto Press

 

Foto Press

CATANIA – 

Non solo un luogo di dolore, ma uno spazio che invita alla riflessione: il cimitero monumentale di Catania diventa protagonista delle Giornate d’Autunno del Fondo Ambiente Italiano. Un percorso alla scoperta delle proprie origini e della storia, ideato e voluto dal capo delegazione FAI della città etnea Maria Licata e dal gruppo giovani FAI (Silvia Majorana). Questa mattina (sabato 17 ottobre) – con il supporto dell’associazione Guide Turistiche – via alle visite aperte al pubblico.

All’ingresso de “I tre cancelli” si percorrono le scalinate che portano alla tomba di colui che è stato il sindaco etneo per antonomasia: Giuseppe De Felice. Dalla storia di un grande politico a quella di una giovane suicida, Angelina Mioccio: promessa sposa di un uomo per cui non provava alcun sentimento. Così la decisione di togliersi la vita lanciandosi dalla torre del castello di Leucatia, commissionato proprio per lei e per il futuro coniuge. Nella cappella di famiglia la ragazza era stata sepolta imbalsamata con l’abito nuziale: la tecnica utilizzata per la tumulazione è stata oggetto di analisi di molti studiosi.

 

 

 

Tra i viali alberati e le cappelle gentilizie si trovano poi i sepolcri di altri personaggi che hanno fatto grande Catania. Al “Viale degli uomini illustri” si resta incantanti al riecheggiare dei nomi di Masi Marcellini, Angelo Musco e Giovanni Grasso: grandi attori del teatro dialettale e non. Così come viene subito in mente la “Provvidenza” nel vedere la tomba di Giovanni Verga: umile e spoglia per suo volere, ma lasciata all’abbandono per tanto tempo e per l’occasione omaggiata e arricchita dai fiori di Radicepura. E ancora: il pittore Antonino Gandolfo, il giurista autore del libro sulla redenzione del reo confesso Vincenzo Lanza, l’archeologo Vincenzo Casagrandi, il fisico Enrico Boggio Lera. Da un pezzo di storia a un altro: così si legge il nome del musicista Francesco Paolo Frontini (autore della melodia del brano “Ciuri ciuri”), del giurista Pietro Delogu, dello scrittore Federico De Roberto e del poeta e docente universitario Mario Rapisardi. Al cimitero, che sorge su una collina non spianata per volere dell’architetto Filadelfo Fichera, tra lo scorcio dell’Etna che giganteggia alle sue spalle e le vie e i monumenti che ricordano i quartieri di Parigi, si resta ammaliati dalla bellezza dello stile romano, arabo, normanno, bizantino e greco. Architetture che sono carattere distintivo di una commistione di culture che hanno influenzato nei secoli la città dell’Elefante. Le cappelle raccontano e dicono tanto del suo passato. Tra le tante spicca quella del XV secolo della confraternita dei Bianchi, laici dediti all’assistenza dei malati e dei condannati a morte.

 

Tutt’intorno archi e colonne, e alcune linee che spezzano e creano una frattura: è il caso della cappella del professore Cavallaro Freni, in stile egizio e con sfingi a guardia del portone. Così come quella della famiglia Di Mattei e la sua struttura che invita a guardare verso l’alto, dove spicca l’”Angelo della morte”. Una parte del passato è racchiuso nelle cappelle delle Benedettine e delle famiglie facoltose come i Feo, proprietari di un cotonificio, dei Moncada, dei Cruyllas e dei Sollima. Quest’ultima saccheggiata in tempi recenti di molte ricchezze presenti al suo interno. Altro spazio è riservato alla comunità elvetica, che ha investito economicamente nella città etnea: così si scoprono (e riscoprono) i gioiellieri Ritter, i Caflisch e gli Engwiller.

 

Dalla storia e dalle grandi famiglie ai portatori di valori e di chi ha lottato per la propria terra. Monumenti e sepolcri sono in onore delle Piccole Sorelle dei Poveri, degli indipendentisti, delle vittime dei moti del 1837, dei caduti di Nassiriya e dei vigili del fuoco che hanno perso la vita durante l’esplosione di via Garibaldi nel 2018. Come una biblioteca ricca di libri da sfogliare e da leggere, il cimitero racchiude la nostra storia e permette di far capire chi eravamo, chi siamo e in che direzione andare.

Le giornate FAI proseguiranno il prossimo fine settimana con “Le antiche vie dei castelli”.

DOMANI, 17, ITINERARIO “TRE CANCELLI”: OVVERO STORIA E MEMORIA TRA LE VIE DEL CIMITERO ETNEO

 

Catania, Giornate d’Autunno 2020



FAI CATANIA OMAGGIA LA TOMBA DI GIOVANNI VERGA

 

Domani (sabato 17 ottobre) via all’itinerario “I tre Cancelli”
Il capo delegazione Maria Licata: «Un patrimonio artistico d’immenso valore»

 

CATANIA –

 Da Giovanni Verga ad Angelo Musco, da Giuseppe De Felice agli indipendentisti che persero la vita negli anni ’40. Memoria e storia sono custodite all’interno del cimitero di Catania, luogo simbolo dove il nostro patrimonio monumentale sepolcrale si snoda tra arte, architettura e natura.

CATANIA, “PREVISTO RADDOPPIO TARIFFE CIMITERO” – L'Informazione

 

Una ricchezza da scoprire, assoluta protagonista del prossimo fine settimana (domani sabato 17 e domenica 18 ottobre) in occasione delle Giornate d’Autunno 2020 del Fondo Ambiente Italiano. Un viaggio all’interno della città etnea pianificato dal capo delegazione FAI di Catania Maria Licata, con il prezioso contributo del gruppo giovani, capeggiato da Silvia Majorana.

 

Commemorazione dei defunti, come arrivare al Cimitero di Catania - Sicilia  Network

Si parte domani (a partire dalle 10.00 con visite di 45 minuti in programma fino alle 18.00) dall’ingresso monumentale principale, costituito dal corpo di fabbrica in stile neoclassico conosciuto dai catanesi come “I tre Cancelli”: da lì saranno i volontari dell’Associazione territoriale Guide Turistiche (presiedute da Giusy Belfiore), a guidare i visitatori tra lussuose edicole e cappelle private, dove si alternano molteplici stili architettonici – dal Gotico al Greco-Romano, passando per il Normanno e l’egizio – tra cupole, cuspidi, guglie e aiuole che si avvicendano tra tombe marmoree e monumenti funerari.

Fase2, martedì 5 maggio riaprono i cimiteri con accessi limitati »  Comunicati Stampa

Luoghi spesso poco noti o dimenticati, che meritano di essere vissuti e valorizzati: «In tantissime città del mondo – spiega Licata – gli spazi cimiteriali sono diventati veri e propri parchi urbani: giardini dove la relazione con il paesaggio è fortissima, nel rispetto del ricordo di chi non è più tra noi. Luoghi dove la morte incontra la vita, il passato rivive nel presente, e i più giovani possono avvicinarsi al ricordo degli avi, riscoprendo l’identità di questa città attraverso molteplici percorsi: “culturale”, che comprende storia e conoscenza; “spirituale” ed “etico”».

L’itinerario “I tre cancelli” rappresenta un’opportunità per vedere il cimitero di Catania con occhi diversi, immergendosi nella storia attraverso i mausolei degli “uomini illustri” e lasciando spazio alla memoria. “Illustri” sono coloro che si spendono per la collettività, la patria e la loro terra. Lungo il viale sono presenti sepolcri di lavoratori che hanno perso la vita in servizio e monumenti in onore di chi si è battuto a difesa dei propri valori, come i vigili del fuoco Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, deceduti nel 2018 nell’esplosione di un locale in via Garibaldi.

Periperi Catania - Cimitero di Catania - PeriPeri Catania

Due giorni che permetteranno ai cittadini di conoscere più a fondo le proprie origini: un’occasione per dare lustro a un luogo per tanti anni dimenticato, se non per coloro che lì si recano per ricordare i propri cari. L’inizio di quel processo di riqualificazione a cui sta lavorando da mesi l’Amministrazione Comunale del capoluogo etneo.

Domani alle 10.30, inoltre, appuntamento davanti la tomba di Giovanni Verga che verrà omaggiata dal FAI con un allestimento floreale realizzato in collaborazione con Radicepura.

Le Giornate d’Autunno proseguiranno il fine settimana successivo con “Le antiche Vie dei Castelli”.

Nobel per la Letteratura: assegnato alla poetessa Louise Glùck. Vince 950 mila euro

Il Premio Nobel 2020 per la Letteratura va a Louise Gluck - Cultura & Spettacoli - ANSA

Altro annuncio dell’Accademia Reale svedese.Il premio Nobel per la Letteratura 2020 è stato assegnato alla poetessa americana Louise Glück.  Il prestigioso riconoscimento è stato conferito “per la sua inconfondibile voce poetica, che con l’austera bellezza rende universale l’esistenza individuale”

Gli altri favoriti, secondo le indiscrezioni erano Maryse Condè, la scrittrice della Guadalupa che nel 2018 è stata insignita del New Academy Prize in Literature, e anche la scrittrice canadese Margaret Atwood e un’altra canadese, la poetessa Anne Carson. 

La cerimonia di consegna alla Concert Hall, prevista per il 10 dicembre, giorno dell’anniversario della morte di Alfred Nobel, non avrà i festeggiamenti di sempre e dovrebbe essere sostituita da una trasmissione televisiva a causa della pandemia. Il montepremi è stato invece aumentato dalla Fondazione a 10 milioni di corone, più o meno 950mila euro.

 

Louise Glück, nata a New York il 22 aprile 1943, nata da genitori immigrati ebrei ungheresi, Louise Glück è cresciuta a Long Island. con la sua poesia evoca schegge memoriali rielaborando temi come l’isolamento e la solitudine, in un tono insieme colloquiale e meditativo. Vincitrice del Premio Pulitzer nel 1994 con la raccolta “L’iris selvatico” (“The Wild Iris”, 1993), ha convinto i critici per lo stile controllato ed elegante con cui assorbe lunghe sequenze narrative di tratto confessionale che ricordano la poesia di Robert Lowell, Sylvia Plath e Anne Sexton.

 

Nella raccolta “Meadowlands” (1997) rievoca figure mitiche come Ulisse e Penelope all’interno di una scrittura molto moderna, che racconta di un matrimonio che sta per finire. Tra le altre sue raccolte di poesie, “Vita Nova”, “The Seven Ages” e “Averno”. Ha vinto il Book Review’s Bingham Poetry Prize e The New Yorker’s Book Award in Poetry.

 Durante la sua adolescenza Glùck ha sofferto di anoressia (vicenda oggetto anche di alcune sue poesie), tanto da costringerla ad abbandonare gli studi superiori alla George W. Hewlett High School e poi quelli universitari al Sarah Lawrence College e alla Columbia University di New York. Pur non ottenendo la laurea, la scrittrice si formò sotto la supervisione della poetessa statunitense Leonie Adams (1899-1988).

La neo Nobel ha pubblicato una dozzina di antologie di poesie. Il Premio Pulitzer per la poesia per la sua collezione “The Wild Iris” è stato il primo di una lunga serie di riconoscimenti. Nel 2014 ha vinto il National Book Award per la poesia. Nel 2003 era stata insignita del prestigioso titolo di poeta laureato degli Stati Uniti. Fa parte dell’American Academy of Arts and Letters e insegna poesia all’Università di Yale.

Governo del territorio e Concorsi: intesa tra Comune di Acireale ed Ordini

 

Acireale, protocollo d’intesa tra ordini professionali e Comune

ACIREALE –

 Ridurre i tempi di realizzazione delle opere e fare un balzo in avanti per la riqualificazione e lo sviluppo del territorio. È stato firmato ieri (mercoledì 30 settembre) un protocollo d’intesa tra il Comune di Acireale, gli Ordini di Ingegneri e Architetti e il Collegio dei Geometri di Catania. Ad aprire l’incontro è stato il sindaco del comune etneo Stefano Alì: «Continua il nostro lavoro in sinergia con i professionisti, che garantisce ottimi risultati per la nostra Amministrazione e per la crescita del territorio nel segno dell’etica e della trasparenza. Ci siamo prefissati obiettivi importanti, tra cui la realizzazione di opere pubbliche strategiche da affidare attraverso il concorso di progettazione a due fasi».

Su quest’ultimo punto si è soffermato il vicesindaco di Acireale Carmelo Maria Grasso, certo che «questo accordo contribuirà ad elevare la qualità dei progetti di cui si doterà la città di Acireale. Attraverso i concorsi di progettazione vogliamo garantire infatti ampia partecipazione ai professionisti locali creando sinergia con i migliori studi di progettazione nazionali e internazionali, riuscendo a realizzare opere di qualità in tempi certi. Questo protocollo rappresenta un incubatore di idee volto a migliorare e potenziare le azioni sul nostro territorio: Acireale merita questo».

«Quella di oggi rappresenta una tappa fondamentale nel percorso avviato con il Comune di Acireale in passato con due atti propedeutici – spiega il presidente degli Ingegneri etnei Giuseppe Platania – il primo circa un anno fa con i tirocini formativi, attraverso i quali l’Ordine ha messo a disposizione dell’Amministrazione due professionisti che svolgono la propria attività all’interno dell’Ufficio Tecnico. La seconda, in sinergia con gli Architetti e i Geometri, per redigere un regolamento edilizio di nuova generazione basato sul Regolamento Tipo nazionale, adattandolo alle esigenze e alle caratteristiche del territorio acese. Attraverso il protocollo, saremo presenti per dare supporto per quanto concerne le problematiche di natura urbanistica, pianificatoria e di interpretazione delle norme in continua evoluzione, con l’intento di ottenere qualità e correttezza degli interventi, chiarezza, tempestività, efficienza di rapporti e di procedure, a beneficio della Comunità. Inoltre, daremo il nostro contributo concreto per quanto riguarda i concorsi di progettazione, per cui ci siamo battuti anche a Catania ottenendo risultati significativi».

 

Foto Press

«Oggi abbiamo una conferma: Acireale guarda avanti e al futuro – hanno concluso  Alessandro Amaro per l’Ordine degli Architetti , poi Agatino Spoto, presidente del Collegio dei Geometri – applicando concretamente il concetto di trasparenza e puntando a quella ripartenza che tutti auspichiamo».

I progetti voluti e scelti dall’amministrazione per la procedura concorsuale, come spiegato dai responsabili dell’Ufficio Tecnico e dell’Urbanistica, Santi Domina e Andrea Giudice, riguarderanno inizialmente la realizzazione di un parcheggio di interscambio su più livelli nell’area dei Cappuccini e una pista ciclabile di circa 7 km che collegherà tutti i poli strategici di Acireale. Due opere che miglioreranno decisamente la mobilità di uno dei luoghi siciliani patrimonio artistico, culturale e paesaggistico.

Le galassie della fantasia: a Zafferana “Il Piccolo Principe racconta”

 

ZAFFERANA –

Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Un messaggio universale, che ha segnato intere generazioni grazie al celebre racconto di Antoine de Saint-Exupéry. Anche il Planetario di Zafferana vuole offrire ai visitatori un viaggio tra i pianeti dell’immaginario e le galassie della fantasia con lo spettacolo “Il Piccolo Principe racconta le stelle”: un’ora tra proiezione fulldome, documentario astronomico con spiegazione live degli esperti e interpretazione guidata delle frasi celebri del personaggio più amato da grandi e bambini.

Un’esperienza immersiva che prenderà il via questa domenica (4 ottobre) alle ore 17.00 e proseguirà tutti i sabati e le domeniche di ottobre, nata dall’idea del presidente dell’associazione “Amici della Terra” Ettore Barbagallo: «Tutti i grandi sono stati bambini ma pochi se ne ricordano!” Questo è il primo insegnamento de “Il Piccolo Principe” – sottolinea Barbagallo – uno dei classici internazionali più conosciuti e tradotti di tutti i tempi, scritto nel 1943 da un pilota rimasto nel deserto del Sahara dopo un atterraggio d’emergenza, poi tornato salvo a casa, in Francia. Un’esperienza che si trasfigura in un profondo viaggio interiore, alla ricerca della radici e dei valori più profondi».

Malinconico, eclettico, fantasioso, sensibile all’arte, l’autore cominciò a scrivere il libro riempiendolo di riflessioni nate dallo scorrere vorticoso dei pensieri a centinaia di metri dal livello del suolo: «La sua opera non è dedicata solo ai bambini: è una storia semplice ma piena di messaggi morali che affrontano i temi del senso della vita e dell’amicizia. Perché in un Planetario? Perché noi abbiamo sempre parlato di pianeti, tramonti, stelle, asteroidi, costellazioni, sì con metodo scientifico-didattico ma senza mai perdere immaginazione e poesia, cioè senza dimenticare di essere stati bambini. Ecco perché abbiamo deciso di omaggiare questo personaggio all’interno della nostra volta celeste».

Il tutto, attraverso un modernissimo sistema di proiezione “fulldome”, cioè a 360°, in cui gli spettatori – comodamente seduti nelle speciali poltrone ripiegate all’indietro – vengono letteralmente avvolti da immagini affascinanti e coinvolgenti con un incredibile effetto tridimensionale: «Tramonti e albe, cielo stellato, sistema solare, stelle cadenti, movimenti, origini e rotazioni dei corpi celesti – conclude Barbagallo – scopriremo il cielo al tempo di Antoine de Saint-Exupéry, col suo sguardo e le sue parole: così come lo vedeva lui. Un ringraziamento va a Nicola Bonomo, astrofilo di Padova, per aver accettato questa sfida e aver realizzato i contributi del film: una sintesi del libro i cui temi hanno un forte slancio verso l’alto, costringendoci a guardare in direzioni diverse, lì dove la forza dei sentimenti può davvero prendere il volo».

 

Trapani: sulla rotta del tonno rosso

 

 

Sabato 12 e domenica 13 settembre dalle 18,00 alle 22,30 la Tonnara di Bonagia di Valderice, in provincia di Trapani, ospiterà Sulla rotta del tonno rosso. Riti, colori & cibo di Tonnara, manifestazione culturale ed enogastronomica, organizzata dalla cooperativa Scarlatti, in partnership con il Comune di Valderice, per promuovere il tonno rosso e gli interventi di recupero delle Muciare (storiche imbarcazioni) della Tonnara di Bonagia, finanziati dalla Comunità europea. Protagonisti gli chef, Peppe Giuffrè e Rosario Matina, che proporranno le loro ricette con la preziosa carne rossa e degustazioni gratuite. L’evento è sostenuto dall’assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca della Regione siciliana, dipartimento della Pesca Mediterranea. L’area sarà contingentata, accesso previa misurazione della temperatura e obbligo di mascherina.

 

Il calendario dell’evento Sulla rotta del tonno rosso. 

La manifestazione prenderà il via alle ore 18.00 di sabato 12 settembre alla Tonnara di Bonagia con un talk show, dove si alterneranno interventi sulla storia dei luoghi che ospitano l’evento e sul tonno, al cooking show dello chef Peppe Giuffrè. Interverranno lo scrittore Ninni Ravazza, l’architetto Arianna Maggio, progettista del murales che si trova al molo di Bonagia, l’ingegnere Azzurra Tranchida, progettista della riqualificazione delle Muciare, Natale Allotta, presidente dell’associazione Tonnara nel cuore, Nino Castiglione dell’associazione Salviamo le tonnare, Giuseppe Coppola dell’associazione Tonnaroti di Bonagia, l’europarlamentare Giuseppe Milazzo, componente della commissione Pesca al Parlamento Europeo. Aprirà l’incontro il sindaco di Valderice, Francesco Stabile, modera la giornalista Milvia Averna.

 

Domenica 13 settembre, protagonista del percorso gastronomico Il tonno da viaggio e del cooking show sarà invece lo chef Rosario Matina, fino alle 22.30. Durante la manifestazione, l’amministrazione comunale ricorderà Lorenzo Carpitella, ultimo tonnaroto e capobarca, scomparso nei giorni scorsi.

La Tonnara di Bonagia cenni storici e il recupero delle Muciare

 

L’antica Tonnara di Bonagia, probabilmente di epoca normanna, è un grande baglio che comprendeva magazzini e stalle, la chiesa del SS. Crocefisso dove pregare prima della mattanza, l’alloggio del rais e della ciurma, i forni e la cucina, nonché la torre di guardia che ne segnala la presenza. In un mondo in cui le tonnare vanno progressivamente scomparendo, quella di Bonagia che si affaccia su un piccolo porticciolo, antico riparo per le barche da pesca, oggi turistico, può vantare la capacità di riuscire non soltanto a mantenere in vita la memoria storica, ma di renderla attuale.

 

 

 

La Tonnara di Bonagia è una costruzione a pianta quadrata, distrutta da un attacco barbarico nel 1624 e ristrutturata nel 1626, come riporta la data incisa sull’ingresso. Inglobata negli edifici della Tonnara, è la torre di avvistamento, una tra le più belle di Sicilia che, oggi, ospita il Museo della Tonnara, dove sono conservati, reperti archeologici rinvenuti in mare, strumenti di lavoro e un modello raffigurante una tonnara con la riproduzione di reti per la cattura dei tonni e la camera della morte. Al suo esterno ci sono numerose ancore e imbarcazioni, le cosiddette Muciare, utilizzate per la pesca del tonno, per cui l’amministrazione comunale di Valderice ha approvato in giunta, il progetto di recupero per 125 mila euro.