Non solo scarpette rosse domani per la giornata contro la violenza sulle donne ma anche la maglia “sole MAI”

 

Raffaella Tavazza VP e Ad di Locauto e la testimonial di ActionAid Italia Claudia Gerini

 

La maglia in limited edition disegnata dalla designer Momusso per sostenere la campagna Call4Margherita per la tutela dei diritti delle donne

Non solo scarpette rosse per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne che ricorre giovedì 25 novembre. Nasce per iniziativa di un gruppo di imprenditori la maglia “soleMAI” per sensibilizzare sul tema della parità di genere. A disegnarla Martina Lorusso, in arte Momusso, illustratrice pop, prossima ai trenta, che, attraverso le sue opere, dà voce a sentimenti ed emozioni. A supportare il progetto Locauto azienda italiana, attiva nel settore del noleggio di auto e veicoli commerciali, in collaborazione con il brand italiano della moda, Twinset.Il progetto nasce dall’unione delle parole: “sole” e “MAI”, affinché le donne non siano mai più sole e vittime di violenza. Un’immagine, che Locauto ha voluto declinare non solo attraverso la campagna social che accompagna l’intero progetto, ma creando una speciale t-shirt limited edition, disponibile sul sito del marchio Twinset. Il ricavato della vendita verrà interamente destinato alla campagna Call4Margherita, per sostenere i progetti del programma di tutela dei diritti delle donne, promossi da ActionAid Italia.

 

ActionAid è un’organizzazione internazionale indipendente, presente in oltre 45 paesi che agisce contro la povertà e l’ingiustizia. In Sicilia è attiva con 6 progetti. A Palermo con “OpenSpace” per ridurre la povertà educativa attraverso il miglioramento dell’accesso a un’istruzione inclusiva. I destinatari sono 1244 studenti secondaria primaria e secondaria. A Catania, con il progetto “Fare spazio” per innescare un processo rigenerativo nel difficile quartiere di San Berillo. Ad Agrigento con il progetto “Fontanelle Civic Lab”, nel quartiere periferico della città, per impegnare i giovani selezionati in un percorso articolato di attivismo civico.«Da sempre Locauto è attiva nelle attività CSR – commenta Raffaella Tavazza, vicepresidente e AD di Locauto – sin dal primo momento ho creduto in questa operazione di advocacy per ActionAid Italia e, grazie al contributo e alla disponibilità dimostrata da Twinset, abbiamo potuto concretizzare il nostro impegno per l’eliminazione di un fenomeno che, purtroppo, non smette di essere un’emergenza pubblica».«La violenza contro le donne è un problema globale che non ha purtroppo confini – spiega Katia Scannavini, vice segretaria generale ActionAid Italia – 1 donna su 3 in Italia e nel mondo subisce violenza fisica o psicologica: un fenomeno che tocca le donne di ogni paese, cultura, condizione economica e sociale ma che non viene affrontato con efficacia da politiche nazionali. ActionAid è al fianco delle donne con progetti di tutela dei diritti e siamo felici che Locauto si mobiliti per darci il suo supporto, un aiuto prezioso per combattere insieme la violenza di genere».«Quando gli amici di Locauto ci hanno proposto di prendere parte a questa bellissima iniziativa non abbiamo esitato un istante – dichiara Alessandro Varisco CEO Twinset – e da subito ci siamo messi a disposizione per realizzare un prodotto in edizione limitata che potesse aiutare, concretamente, ActionAid Italia nella sua battaglia quotidiana su questo tema così delicato».Locauto Group è un’azienda italiana, con oltre 40 anni di esperienza nel settore del noleggio a breve, medio e lungo termine di auto e veicoli commerciali, e 70 filiali nei principali aeroporti, stazioni ferroviarie e centri cittadini. Dal 2013, Locauto è partner per l’Italia della multinazionale Enterprise Holdings, leader mondiale nel noleggio auto. Nel 2016 è stata la prima società di noleggio in Europa a lanciare Locauto Elefast, il primo noleggio digitale interamente full self-service per gestire il noleggio in autonomia senza tempi di attesa direttamente da app mentre nel 2020 lancia lo Smart Check-in, per ridurre al minimo i tempi di attesa ritirando l’auto noleggiata direttamente in parcheggio nella massima sicurezza ed igiene possibile.

Giornata contro la violenza sulle donne: presentati a Catania nel Palazzo della Cultura flash mob delle scuole e libro. Giovedì 25 l’incontro “Segnali di aiuto”

 

CATANIA

Un flash mob “messo in scena” nel Palazzo della Cultura di Catania  dai ragazzi di undici scuole cittadine ha levato alto il grido delle nuove generazioni contro la violenza sulle donne.

La toccante performance tra musica, teatro e reading, sullo sfondo di scenografici e inquietanti manichini di cartone, è stata realizzata nell’ambito delle iniziative  promosse dal sindaco Salvo Pogliese e dall’assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Barbara Mirabella, in occasione della  giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il messaggio del flash mob è stato rafforzato con la presentazione del libro “Il più bel giorno della mia vita” della scrittrice Pina Mazzaglia, incentrato proprio sul tema della violenza domestica e del femminicidio.

L’argomento sarà trattato in modo più  approfondito giovedì 25, a partire dalle 9.30, quando   il sindaco Pogliese e l’assessore Mirabella, sempre nel Palazzo della Cultura,  daranno l’avvio all’incontro con le scuole  dal titolo “Violenza sulle donne. Segnali di aiuto per la prossima generazione”, che vedrà la partecipazione del  prefetto Maria Carmela Librizzi, della consigliera regionale di parità Margherita Ferro e di  rappresentanti del mondo delle istituzioni, dell’università, delle associazioni.

E’ stata l’assessore Mirabella ad accogliere stamani sulla “scena” allestita nella sala conferenze di Palazzo Platamone gli alunni/attori delle scuole Brancati, Cavour, Coppola, Diaz-Manzoni, Malerba, Parini, Pestalozzi, S. Giorgio, S. G. Bosco e Vittorino da Feltre, accompagnati dagli insegnanti, e coordinati dalla responsabile delle attività parascolastiche della Pubblica Istruzione, Giusy Balsamo, e dalle animatrici scolastico-culturali della Sezione Didattica Pari Opportunità. L’evento ha coronato la chiusura del progetto  “Il futuro è rosa, donne & cambiamenti” realizzato nelle scuole elementari e medie con il coinvolgimento di oltre 600 alunni.

Insieme con il sindaco Pogliese  – ha detto l’assessore Mirabella – abbiamo fortemente voluto introdurre nelle scuole iniziative e programmi di sensibilizzazione su questo drammatico tema perché  riteniamo fondamentale trasmettere alle nuove generazioni, attraverso una istituzione di primaria importanza come la scuola, i valori del rispetto reciproco, della libertà, e spronare al ripudio di ogni forma di violenza”.

“Dal primo gennaio ad oggi – ha continuato l’assessore – nella città di Catania si sono registrate  2.500 denunce, il che può voler dire che in 22.500 non hanno denunciato.  A voi ragazzi dico: avete la fortuna di frequentare le scuole della nostra città che hanno dirigenti e insegnanti straordinari, che vi tracciano la strada corretta, per qualsiasi  situazione di difficoltà non tenete tutto chiuso in voi stessi o nella cerchia dei vostri coetanei ma parlate con i vostri insegnanti, parlate con i genitori, con i vostri medici pediatri, che vi proteggeranno in maniera affettuosa”.

Lo sguardo verso un orizzonte di consapevolezza e di rigenerazione, che lasci alle spalle il come eravamo, è stato rimarcato nel corso della presentazione del  libro di Pina Mazzaglia “Il più bel giorno della mia vita”. Sono intervenuti con l’autrice, dopo l’introduzione dell’assessore Mirabella, l’avvocato Maria Elena Parisi, la presidente del Centro Antiviolenza Thamaia Onlus di Catania, Anna Agosta, il direttore letterario della casa editrice Prova d’Autore di Catania, Mario Grasso, Giovanna Zizzo, madre della piccola Laura Russo vittima di femminicidio, che ha portato la propria testimonianza. .

 

 

 

I Carabinieri presentano il Calendario Storico e l’Agenda Storica 2022

 

Ecco il Calendario Storico dei Carabinieri 2022 (video)

 Roma,
Ieri pomeriggio, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, sono stati  presentati il Calendario Storico e l’Agenda Storica 2022 dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi. 
Il Calendario dell’Arma, pubblicato dal 1928, con un’unica interruzione dovuta al secondo conflitto mondiale, risulta essere un interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia. Con una tiratura che ormai da molti anni supera il milione di copie, l’edizione 2022 prosegue il cammino intrapreso due anni fa continuando ad arricchire racconti di narrativa contemporanea con pregiate tavole di maestri della “transavanguardia”. Quest’anno viene celebrato il Regolamento Generale che risale al 1822 e da allora, immutato nei valori ma sempre aggiornato con integrazioni susseguitesi in questi due secoli, guida l’agire dei Carabinieri. Preziosa cornice sono le tavole realizzate dall’artista Sandro Chia, uno dei principali esponenti della Transavanguardia, accompagnate dagli intriganti testi di Carlo Lucarelli, scrittore, autore di programmi, sceneggiatore e conduttore che, grazie al suo talento con la sua prosa incisiva ha trasformato vicende reali in toccanti storie.
Presentato il calendario storico dell'Arma dei Carabinieri: "Una sintesi  dell'Italia" - IVG.it
 
L’agenda 2022, sempre più richiesta, attraversa le espressioni pittoriche delle maggiori tradizioni stilistiche sino al fumetto. 
Durante la manifestazione, oltre a essere presentate anche altre due sempre più apprezzate opere editoriali: il Calendarietto da tavolo 2022, dedicato al tema “Carabinieri… persone e territorio” e il Planning 2022 che racconta lo “Squadrone Eliportato Cacciatori”, è stato presentato il nuovo sito dell’Arma dei Carabinieri www.carabinieri.it profondamente rinnovato grazie ad una nuova interfaccia e ricco di nuovi contenuti.

Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania insieme per una migliore sinergia nel futuro

Incontro al Palazzo centrale sui percorsi formativi e sull’attivazione di nuovi tirocini curriculari

Catania

Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania insieme per rafforzare la sinergia al fine di migliorare i percorsi formativi universitari e professionali post laurea.

È quanto emerso dall’incontro che si è tenuto al Palazzo centrale dell’ateneo catanese, tra il rettore e il direttore generale dell’Università di Catania, Francesco Priolo e Giovanni La Via, e i presidenti dell’Ordine e della Fondazione degli Ingegneri di Catania, rispettivamente Mauro Scaccianoce e Filippo Di Mauro.

Una collaborazione avviata da diversi anni tra i gli enti e finalizzata, grazie alle azioni dei rispettivi rappresentanti, alla formazione e alla ricerca con i dipartimenti dell’Università di Catania (Ingegneria e Architettura e Ingegneria elettrica elettronica e informatica), oltre che allo sviluppo del territorio catanese.

«Riteniamo necessario e molto importante “fare rete” tra Università, Ordine e Fondazione degli Ingegneri, per garantire un futuro migliore alla nostra società in continua evoluzione in diversi campi – ha spiegato Scaccianoce, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania – la collaborazione con l’ateneo catanese, e in particolar modo con il Dicar e il Dieei, ha sempre prodotto risultati positivi, ma adesso occorre rilanciare ulteriormente e creare nuove sinergie su molteplici fronti. In particolar modo riteniamo utile l’attivazione di nuovi tirocini curriculari per gli studenti dei diversi corsi di laurea dell’ateneo negli studi professionali d’eccellenza del nostro territorio, al fine di rafforzare la loro formazione e al tempo stesso facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. L’Ordine farà da cerniera tra mondo accademico e mercato professionale, intercettando opportunità per i giovani studenti e per i laureati».

Scaccianoce ha posto l’attenzione anche sui percorsi formativi dei corsi di laurea in ingegneria e, in particolar modo, «sul riconoscimento da parte dell’ateneo dei crediti formativi erogati dall’Ordine, con l’obiettivo di agevolare i futuri ingegneri prima del conseguimento del titolo di laurea. In prospettiva delle lauree abilitanti, inoltre, occorre potenziare ulteriormente la formazione “sul campo”, con l’obiettivo di accelerare i processi e consentire ai giovani di trovarsi preparati per accedere direttamente al mondo del lavoro».

Per l’ateneo sono intervenuti i direttori dei dipartimenti Dicar e Dieei, Enrico Foti e Giovanni Muscato, che hanno sottolineato «l’importanza di percorsi formativi post laurea – come i master professionalizzanti – e la necessità di “fare rete” in questo preciso contesto storico in cui, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, esiste la possibilità di accedere a notevoli finanziamenti per la realizzazione di progetti da parte delle diverse istituzioni». «Appare, quindi, in questo momento, indispensabile la figura e l’importanza del ruolo dell’ingegnere e un rafforzamento della sinergia tra le varie parti nel campo industriale e informatico».

Alla riunione hanno preso parte: per l’Ordine degli Ingegneri il segretario Alfio Torrisi e i consiglieri Gianmaria Mondelli e Stefano Cascone; per la Fondazione il segretario Davide Salvà e il tesoriere Fabio Filippino.

Domani, a Messina, -Palazzo Zanca.- evento commemorativo della presenza di Miguel de Cervantes

 

 

MESSINA

Domani, mercoledì 10, alle ore 11, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Ovale di Palazzo Zanca, sarà illustrato il programma dei due eventi commemorativi della presenza a Messina di Miguel de Cervantes tra il 1571 e il 1572, nell’ambito delle Commemorazioni europee del 450° Anniversario della Battaglia di Lepanto, per le quali le Poste Italiane hanno emesso l’annullo speciale.
Durante l’incontro con i giornalisti, cui prenderanno parte il Vicesindaco Carlotta Previti, l’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, la Direttrice della Biblioteca Regionale Tosi Siragusa e il Presidente del Teatro Vittorio Emanuele di Messina Orazio Miloro, saranno presentati la stampa del Volume “Cervantes a Messina al Tempo di Lepanto. 1571” e la Mostra documentale “Messina e le cure al soldato Cervantes nel solco della Medicina e della Farmacia nel XVI e XVII secolo”.
Dopo il Palio dedicato a Don Giovanni, disputato la scorsa estate dalle Contrade Marinare, Messina chiude le commemorazioni celebrate in tutta Europa, accendendo i riflettori sulla presenza in Città del giovane Miguel de Cervantes, tra i soldati al seguito della Flotta della Santa Lega, sotto il comando di Don Giovanni d’Austria, mettendo in evidenza una pagina storica poco nota che documenta le cure ricevute dallo scrittore spagnolo presso il Grande Ospedale, per le gravi ferite subìte durante la Battaglia Navale che lo portarono a perdere l’uso della mano sinistra.
I due eventi in programma, preceduti da un annullo speciale su Don Giovanni d’Austria a Messina, che sarà emesso dalle Poste Italiane grazie al contributo del Circolo Filatelico Peloritano, focalizzano l’attenzione sulla Medicina del tempo, su cure e tecniche del XVI secolo che vennero impiegate per soccorrere i feriti della Flotta al rientro a Messina il 1 novembre 1571 dopo la Battaglia di Lepanto e quindi per curare Miguel Cervantes dalle ferite subìte al petto e alla mano sinistra che gli valse l’appellativo di “El manco de Lepànto”.

 

“I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” è il volume che sarà presentato oggi ,5 novembre alla Sala Nassirya del Senato

ROMA

I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” è il volume presentato il 5 novembre alla Sala Nassirya del Senato con rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, manageriale, giornalistico. Un modello per la società e per le aziende del futuro che coinvolgeranno sia il pubblico che il privato

Diversità e Inclusione: al Senato il confronto sull’impresa che sarà. In un libro il futuro dei rapporti sociali e delle strategie aziendali

Il concetto di inclusione rappresenta il valore fondante della coesione sociale, la quale a sua volta costituisce un aspetto fondamentale per la stabilità del Paese. Senza inclusione non ci può che essere una dialettica distruttiva” sottolinea la Senatrice Paola Binetti 12ª Commissione Igiene e Sanità

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di Diversità e Inclusione. Come dice una nota attivista statunitense: Diversità è essere invitati alla festa. Inclusione è essere invitati a ballare (Diversity is being invited to the party. Inclusion is being asked to dance – Verna Myers). La diversità è un fatto, linclusione è una scelta. La prima rappresenta la pluralità dei punti di vista; col termine inclusione si intende la capacità di costruire un ambiente dove ognuno sia benvenuto e rispettato. Questi elementi sono applicabili a qualsiasi contesto della società odierna, ma in particolare si prestano ad essere al centro dell’azienda del futuro, sia in ambito pubblico che privato. Un’analisi delle trasformazioni del nostro mondo e delle prospettive future è quella proposta nel libro “I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa”, Serarcangeli Editore, scritto da Gianluca Bucci, Professional Coach e fondatore Accademia Italiana Soft Skills, insieme al Manager Coach Danilo Bascucci e con il contributo di professionisti di diversi settori.

L’ANALISI DI UN MONDO CHE CAMBIA – Per affrontare il tema dellinclusione si deve partire dalla diversità, dai concetti di uguaglianza, quella dapprima negata e poi a fatica conquistata nella storia da tante minoranze. Attraverso un viaggio nel tempo si sono toccati i temi dellevoluzione del concetto di diversità e di come le imprese stanno applicando dei nuovi protocolli inclusivi, che coinvolgono tutta lazienda ad ogni livello gerarchico. La meraviglia è che tutto questo è diventato non solo unesigenza per un efficace successo aziendale, ma un vero e proprio ingaggio emotivo orientato ad un migliore benessere organizzativo. Al centro cè la persona, il rispetto per ognuno, laccoglienza e il dare voce a tutti. Nessuno escluso.

La diversità è un fatto, l’inclusione è una scelta – spiega l’autore Gianluca Bucci – Per questo bisogna affrontare il tema dell’inclusione partendo dalla prima. L’inclusione è un valore aziendale, ma non ha una valenza solo intellettuale, ma anche emotiva, culturale, sociale. Vogliamo affrontare l’evoluzione del concetto di inclusione negli ultimi 100 anni, attraverso molteplici analisi che permettono di arricchire il dibattito con diversi punti di vista. Inclusione e diversità sono due facce della stessa medaglia, che possono essere connesse e valorizzate. Obiettivo finale è rivolgerci alla società e a un sistema economico in continua evoluzione per suggerire una maggiore inclusione, che permetta una massimizzazione dei profitti senza trascurare la dimensione sociale”.

Il concetto di inclusione rappresenta il valore fondante della coesione sociale, la quale a sua volta costituisce un aspetto fondamentale per la stabilità del Paese – sottolinea la Senatrice Paola Binetti – Senza inclusione non ci può che essere una dialettica distruttiva, perché si finisce con accentuare le rivalità e si stressano le ragioni della diversità, invece di apprezzare le differenze che ci caratterizzano nell’appartenenza alla realtà umana a cui tutti apparteniamo”.

IL CONTENUTO – Il volume “I colori dell’inclusione” è la testimonianza di un viaggio che ha l’ambizioso obiettivo quello di “innescare e sviluppare” una cultura dell’inclusione e della diversità attraverso preziose testimonianze ed esperienze vissute nella vita quotidiana. Si parte con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dalle Nazioni Unite nel 1948, punto cardine nella storia dell’umanità, e propone una riflessione sull’evoluzione e il riconoscimento dei diritti dell’individuo, tra eventi storici, aneddoti, fenomeni sociali: un insieme di strumenti per capire perché è necessaria l’inclusione affinché le diversità vengano abbattute. A offrire un esempio di come mettere in pratica questi concetti è offerto dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences, impegnata nella scoperta e nello sviluppo di farmaci innovativi, che ha reso integrazione e coesione valori fondamentali della propria mission. Storie di individui si intrecciano al percorso aziendale, proponendo un modello moderno e vincente di lavoro. Proprio al mondo del lavoro e a come si debba applicare a questo ambito il concetto di inclusione è dedicata ampia parte del testo. Un capitolo a parte è dedicato all’attualità: cosa accadrà nel passaggio tra un’epoca postpandemica che ha segnato la cesura tra la fase precedente e quella che potremmo definire postmoderna? Da qui l’inizio di un percorso di riorganizzazione aziendale. “Digitalizzazione” e “smart working” sono espressioni entrate nell’uso frequente durante i mesi di pandemia, ma quale sarà il loro futuro negli anni a venire resta oggetto di indagine e di riflessione.

L’APPUNTAMENTO – Il libro “I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” viene presentato oggi,il 5 novembre a Roma, presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica, su iniziativa della Senatrice Paola Binetti, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, dell’informazione, del mondo accademico. I relatori saranno la Sen. Paola BinettiMembro della 12ª Commissione permanente Igiene e Sanità; On. Stefania PezzopaneMembro della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici); Gianluca BucciProfessional coach Fondatore Accademia Italiana Soft Skills; Michelangelo SimonelliSenior Director Governament Affairs Italy Gilead; Daniel Della Seta, giornalista, autore e conduttore “L’Italia che va” Radio Rai; Piero DamossoCaporedattore TG1; Prof.ssa Maria Caterina FedericiDocente di Sociologia Generale presso l’Università degli Studi di Perugia; Prof. Raffaele FedericiDocente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso l’Università degli Studi di Perugia; Salvatore CimminoAtleta e Manager Leonardo Finmeccanica; Giuseppe TriestePresidente di FIABA Onlus Fondo Abbattimento Barriere Architettoniche; Prof. Stefano MazzoleniDocente del Dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’informazione presso Politecnico di Bari. In apertura anche un videomessaggio del Presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli. Un panel in grado di declinare il tema dell’inclusione in ogni suo aspetto, con particolare attenzione alle interconnessioni economiche e sociali. In virtù delle loro esperienze, i relatori potranno raccontare l’impegno di diversi ambiti, dalla disabilità allo sport, nel superare e valorizzare le diversità con il fine di favorire l’inclusione. Grande attenzione anche per gli strumenti necessari per questo processo: la scienza e la tecnologia che hanno permesso l’abbattimento di barriere fisiche e le scienze sociali che hanno consentito di eliminare le barriere ideologiche e morali.

 

Oggi messaggio del Presidente Mattarella in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria per la Festa Nazionale della Repubblica

ROMA

Oggi, 4 novembre, vengono celebrati il ‘Giorno dell’Unità Nazionale’ e la ‘Giornata delle Forze Armate’ con una serie di cerimonie militari. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalle alte cariche dello Stato e dalle autorità militari di vertice, deporrà una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, all’Altare della Patria in piazza Venezia a Roma. Alla deposizione della corona parteciperà anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi.

“In questo giorno il pensiero va a quanti hanno sofferto, sino all’estremo sacrificio, per lasciare alle giovani generazioni un’Italia unita, indipendente, libera, democratica. L’intero popolo italiano guarda con sentimenti di commozione a tutte le vittime delle guerre. La loro memoria rappresenta il più profondo e sincero stimolo ad adempiere ai doveri di cittadini italiani ed europei”, sottolinea Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. “Si ricordano quest’anno quattro importanti anniversari: 160 anni dell’Unità d’Italia, 150 anni di Roma Capitale, 100 anni del trasferimento al Vittoriano della salma del Soldato ignoto, 75 anni di Repubblica. Momenti fondamentali della nostra storia che troveranno espressione solenne il 4 novembre, Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, all’Altare della Patria”, ha aggiunto il capo dello Stato per il quale “il centesimo anniversario della traslazione del Soldato ignoto all’Altare della Patria richiama alla coscienza nazionale l’immane sacrificio delle Forze Armate e del Paese intero nei conflitti che hanno attraversato la storia europea del ‘900”.

“La nostra storia è segnata dalla tragedia della Prima guerra mondiale: nel dolore condiviso si è cementato un sentimento di fratellanza inestinguibile tra il Paese e i cittadini in uniforme”, ha ricordato Mattarella aggiungendo: “Oggi gli eredi di quelle tradizioni confermano di rappresentare un patrimonio di virtù civiche, di coesione, responsabilità, a disposizione del Paese. Uomini e donne in uniforme sono sempre pronti a profondere il loro prezioso impegno nell’assolvimento dei compiti loro assegnati da Parlamento e Governo, al servizio della comunità internazionale nelle operazioni di mantenimento della pace e, sul territorio nazionale, al fianco delle altre componenti dello Stato. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, il vostro operato, espressione di valore, professionalità e dedizione, è riconosciuto e apprezzato quotidianamente”.

“Nazioni unite, Alleanza atlantica e Unione europea, rappresentano – ribadisce – i riferimenti della nostra politica estera e di sicurezza. In seno a questi Organismi l’Italia opera, grazie al vostro contributo, come protagonista per il mantenimento della pace e della stabilità e per salvaguardare i valori di libertà, giustizia e cooperazione sanciti nella Costituzione. La Repubblica sa di poter contare su ciascuno di voi e sull’indissolubile giuramento di fedeltà che avete prestato. A tutti voi e alle vostre famiglie rivolgo in questa occasione l’augurio più cordiale e l’affettuoso saluto del popolo italiano. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica”. “La nostra storia è segnata dalla tragedia della Prima guerra mondiale: nel dolore condiviso si è cementato un sentimento di fratellanza inestinguibile tra il Paese e i cittadini in uniforme”, ha affermato.

“Oggi gli eredi di quelle tradizioni – prosegue il capo dello Stato – confermano di rappresentare un patrimonio di virtù civiche, di coesione, responsabilità, a disposizione del Paese. Uomini e donne in uniforme sono sempre pronti a profondere il loro prezioso impegno nell’assolvimento dei compiti loro assegnati da Parlamento e Governo, al servizio della comunità internazionale nelle operazioni di mantenimento della pace e, sul territorio nazionale, al fianco delle altre componenti dello Stato. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, il vostro operato, espressione di valore, professionalità e dedizione, è riconosciuto e apprezzato quotidianamente”.

L’Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?

 

                                                       Palermo, Villa Zito / Venerdì 29 ottobre, ore 16.00 – 19.00

Venerdì 29 ottobre dalle ore 16.00 alle 19.00 Villa Zito ospiterà la giornata di studio L‘Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?, che coincide con la presentazione del catalogo “L’Arte della Libertà. Diario di un modello inclusivo”, a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone. L’appuntamento, che sarà l’occasione per parlare di esecuzione penale esterna, messa alla prova, giustizia riparativa e di nuovi modelli di art care per ripensare le politiche penitenziarie, vuole essere una riflessione ispirata dall’esperienza artistica del progetto L’Arte della Libertà, condotto tra il 2019 e il 2020 all’interno della Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone di Palermo.

E proprio per rimarcare il valore dell’arte contemporanea che genera inclusione, e favorire lo scambio tra il carcere e le istituzioni culturali cittadinesabato 30 ottobre, l’installazione luminosa Volare per una farfalla non è una scelta – realizzata durante il progetto dall’artista Loredana Longo in collaborazione con un gruppo di trenta persone, tra detenuti, operatori socio sanitari, operatori museali e polizia penitenziaria -, sarà ufficialmente allestita e resterà in permanenza nella Sala dei colloqui della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo.

L’Arte della Libertà” è un progetto a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, nato nel 2019 con l’obiettivo di introdurre la pratica artistica e l’arte contemporanea in ambito carcerario, per generare nuove relazioni e creare un racconto inedito di questo luogo, per collegare il dentro al fuori. Svoltosi sotto la guida dell’artista Loredana Longo e la supervisione scientifica dello psichiatra Sergio Paderi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo (ASP), il progetto è stato accompagnato da lezioni di arte contemporanea e visite guidate nei musei cittadini, e nel 2020 ha dato vita alla mostra corale “Quello che rimane”, negli spazi di Palazzo Branciforte.

L’Arte della Libertà è un progetto a cura di Elisa Fulco (Associazione Acrobazie) e Antonio Leone (ruber.contemporanea), ed è sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia, con la partnership della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo, della Galleria d’Arte Moderna di Palermo e dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo. 

Venerdì 29 ottobre, ore 16.00 – 19.00 / Palermo, Villa Zito, Via della Libertà, 52
L’Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?
(Ingresso libero, previa esibizione del green pass)
L’obiettivo della giornata di studi è indagare se l’arte e la cultura possono aiutare a superare una visione meramente retributiva della pena, coinvolgendo attivamente i diversi stakeholder e la comunità per tenere insieme bellezza, welfare e giustizia sociale.
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali di Raffaele Bonsignore (Presidente Fondazione Sicilia); Fabio Giambrone (Vicesindaco Comune di Palermo); Antonio Balsamo (Presidente Tribunale di Palermo); Cinzia Mantegna (Assessore alla Cittadinanza solidale Comune di Palermo); Luisa Leone (Presidente Tribunale di Sorveglianza di Palermo); Fabio Prestopino (Direttore Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo); Clara Pangaro (Direttore Istituto Penale per i Minorenni con annesso Centro di Prima Accoglienza di Palermo), le cui presenze sottolineano l’importanza di creare relazioni virtuose tra i diversi soggetti istituzionali e civili per aprire il carcere al territorio.
Elisa Fulco e Antonio Leone, curatori del progetto, racconteranno insieme all’artista Loredana Longo e a Sergio Paderi, psichiatria dell’ASP, la metodologia alla pari adottata per generare condivisione all’interno del gruppo misto di lavoro e alleanze tra il carcere e le istituzioni cittadine; la scelta del diario di bordo per restituire il processo artistico in tutte le sue fasi, con l’obiettivo di creare un racconto del carcere esteticamente valido e dal volto umano.
Lucia Castellano (Direttore Generale per l’Esecuzione Penale Esterna e di messa alla prova) presenterà le opportunità delle sanzioni di comunità a livello nazionale e le esperienze di coinvolgimento degli attori del territorio in un percorso di responsabilità condivisa.
Antonio Gelardi (Direttore Esecuzione penale esterna di Catania) presenterà e racconterà alcuni casi virtuosi in cui sono state avviate collaborazioni con gli stakeholder del territorio in ambito culturale. Giuseppe di Chiara (Professore ordinario di Diritto penale processuale del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo) introdurrà il tema della giustizia riparativa in sede penale, riconosciuto anche dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea, e le possibilità per introdurre pratiche di restorative justice in contesti internazionali, nazionali e locali.

Al termine della giornata si presenterà il documentario “Chiamarsi per nome” (a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, con la regia di Georgia Palazzolo), che racconta un anno di lavoro del progetto attraverso le testimonianze dei detenuti, degli operatori penitenziari e socio-sanitari, dell’artista Loredana Longo, dei curatori e dei sostenitori dell’iniziativa (Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia), per rendere comprensibile il modello alla pari generato dall’orizzontalità dei processi artistici.
 

 


 

PROMOZIONE DEL TERRITORIO PER PIANIFICARE IL FUTURO DELLA CITTÀ DI CATANIA

Architetti etnei incontrano il sindaco di Catania Salvo Pogliese e l’assessore Mirabella

Confronto tra primo cittadino e il nuovo Consiglio dell’Ordine etneo e della sua Fondazione

 

CATANIA –

 «Promozione e valorizzazione del territorio attraverso il contributo attivo della nostra categoria e la condivisione di scelte politiche strategiche per una Catania migliore. Vogliamo che l’architettura torni ad avere un peso specifico nella nostra città». Questa la posizione del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Catania, che ha incontrato il sindaco della città etnea Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura di Catania Barbara Mirabella, per avviare nuove possibili collaborazioni su molteplici fronti.

«Il confronto con gli ordini, i sindacati e le associazioni è di fondamentale importanza per la nostra Amministrazione, che ha sempre condiviso i percorsi di sviluppo – ha commentato Pogliese – è nostro dovere instaurare un dialogo proficuo e affidarci a chi ha competenze adeguate. Proprio nei giorni scorsi la giunta da me presieduta – su proposta dell’assessore alle Politiche comunitarie Sergio Parisi e l’impulso dell’assessore ai Lavori Pubblici Enrico Trantino – è stato approvato un bando per l’assunzione triennale di ingegneri, geometri e architetti, con l’obiettivo di potenziare l’organico tecnico in un momento cruciale di cambiamento della città».

Un’evoluzione dettata anche dai Concorsi di idee, «modello sposato dalla nostra Amministrazione con l’obiettivo di arricchire di bellezza, contenuto e professionalità la visione urbanistica della città – ha aggiunto l’assessore Mirabella – Una condivisione d’intenti quella con l’Ordine e la sua Fondazione, in un percorso di rinnovamento in cui la sfida dev’essere anche quella di ripensare gli spazi, modellandoli a misura di donna e bambino».

«Occorre porre l’attenzione sulla visione d’insieme della città, partendo dalla storia e dal rapporto con la natura e il paesaggio: due punti fondamentali per intraprendere un percorso di pianificazione, a distanza di 50 anni dall’approvazione del vecchio strumento urbanistico. Una metamorfosi metropolitana “sistemica” per creare nuove opportunità e per valorizzazione il patrimonio artistico e culturale», ha spiegato il presidente dell’OAPPC CT Sebastian Carlo Greco. «In quest’ottica – ha proseguito – assume grande importanza la realizzazione di un Urban Center, luogo deputato a ricevere, condividere e “metabolizzare” la progettualità, perché Catania ha bisogno di “essere osservata” non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai cittadini e dai visitatori. Così com’è essenziale esaltare il legame con il mare, valorizzando e trasformando il concetto di Waterfront attraverso l’istituzione di un apposito ufficio costiero, che punti i riflettori sul lungomare, il litorale della Plaia e il porto».

Tasselli importanti, con l’«ambizione di restituire all’Architettura un ruolo centrale nel dibattito sulla costruzione del vivere e dell’abitare – ha dichiarato la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno – la nostra figura professionale può e deve dare un grande contributo al processo di riqualificazione e rigenerazione urbana. La Fondazione mira proprio al potenziamento della formazione, perché è grazie alle competenze dell’architetto che è possibile immaginare, progettare e interpretare la città presente e futura. Occorre costruire nuovi modelli urbani “sostenibili”, in linea con le nuove esigenze della società e con le direttive dell’Unione Europea, in grado di valorizzare il potenziale di genere e di riscrivere i codici di lettura degli spazi. Gli architetti sono depositari di una forte responsabilità etica nei confronti della società: la nostra mission è restituire alla nostra professione un ruolo attivo e propositivo».

Presenti all’incontro i referenti degli uffici, Governo del Territorio dell’Ordine degli Architetti P.P.C. Giuseppe MessinaAndrea Toscano (Relazioni Pubbliche), Giovanni Lucifora (Sicurezza), Pippo Gianformaggio (Sismica e Protezione Civile), Veronica Leone (Internazionalizzazione) e Salvatore Borzì (Osservatorio piano strategico città metropolitana).

 

Catania Summer Fest, un enorme palcoscenico a cielo aperto con 229 appuntamenti culturali che hanno valorizzato l’eccellenza locale

I numeri della manifestazione organizzata dal Comune etneo: 220 appuntamenti, 1661 giornate lavorative di tecnici e 3722 di artisti, registi e collaboratori

Il sindaco Pogliese e l’assessore Mirabella: «Un vero successo grazie alla qualità della proposta culturale»

CATANIA 

Sono i numeri a decretare il successo di quest’edizione di Catania Summer Fest, la Rassegna organizzata dal Comune di Catania – in collaborazione con la Città Metropolitana – che ha accompagnato cittadini e turisti lungo la stagione della ripresa. Una macchina organizzativa imponente che, da luglio a ottobre, ha visto la presenza di 44.950 spettatori – nel rispetto assoluto delle disposizioni antiCovid – registrando 1661 giornate lavorative di tecnici e 3722 di artisti, musicisti, ballerini, registi e coreografi.

Un enorme palcoscenico a cielo aperto con 220 appuntamenti di teatro, musica, danza, cinema, letteratura, arte e solidarietà, che hanno fatto rivivere location uniche del capoluogo etneo: Giardino Bellini, Palazzo della Cultura, Museo Civico Castello.

 

Oltre ai grandi concerti live di artisti di fama nazionale come Loredana Bertè, Max Pezzali, Michele Bravi, Aka7eventantissimi gli spazi per le realtà locali d’eccellenza che operano nell’ambito della cultura. Espressione di un segnale forte di speranza per la ripresa del settore degli eventi, la Rassegna ha infatti consentito a tantissime compagnie territoriali di potersi esprimere: «Nonostante l’emergenza e le misure per limitarla – spiega il sindaco Salvo Pogliese – grazie a Catania Summer Fest siamo comunque riusciti ad aprire una parentesi di intrattenimento e cultura, che ci ha concesso di avvicinarci a una normalità per troppo tempo persa a causa delle restrizioni. Non solo cittadini, anche tantissimi turisti hanno assistito agli eventi, confermando la bontà dell’iniziativa e soprattutto la qualità dell’offerta. Abbiamo cercato, e continueremo a farlo, di offrire agli operatori spazi e occasioni per consentire alla città di tornare a vivere».

 

«Oltre ai tantissimi ospiti nazionali, abbiamo voluto omaggiare tre grandi personalità che hanno segnato questo 2021 con il loro centenario: Turi Ferro, Nino Martoglio e la marionettistica dei fratelli Napoli – afferma l’assessore alla Cultura di Catania Barbara Mirabella – Dietro le quinte dell’industria culturale e creativa, dall’inizio della Rassegna a oggi, abbiamo registrato 7 spettacoli teatrali a cura del Teatro Stabile di Catania13 serate a cura del Teatro Massimo Bellini e 5 concerti per la Rassegna BellininFest promossa da Regione Siciliana con il Comune, il Teatro Massimo Bellini; l’Università e vari enti musicali; 9 appuntamenti organizzati dal Teatro ABC; 20 dall’Istituto Musicale Vincenzo Bellini; un concerto del Grand’Organo Jaquot della Cattedrale di Catania in occasione delle celebrazioni in onore di Sant’Agata, 78 spettacoli teatrali, 44 serate di musica e 35 di cabaret, danza e presentazioni di libri. E poi c’è stato Corti in CortileUrsino Buskers, il Gran Premio del Teatro AmatorialeLibertango e tantissimi momenti di intrattenimento che hanno coinvolto migliaia di spettatori. Una vetrina unica per i cantastorie e la musica elettronica; la lirica e la letteratura; il rap e il jazz; un palcoscenico dal grande valore simbolico che ci ha consentito di soddisfare trasversalmente tutte le generazioni».

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