Cultura: visite guidate nella cripta di Sant’Euplio e nel pozzo di Gammazita a Catania

 

Cripta

 

 

Catania,

La cripta di Sant’Euplio e il Pozzo di Gammazita saranno inseriti nei percorsi turistici di Catania, con visite guidate per la valorizzazione dei due siti monumentali come patrimonio artistico e culturale.

È l’obiettivo perseguito dall’Amministrazione Comunale e per questa ragione la Direzione comunale Cultura ha pubblicato un avviso, per acquisire proposte per favorire la loro fruibilità e riconsegnare la bellezza dei due beni sopracitati a turisti e cittadini.

Il primo monumento è legato al martirio, avvenuto sotto Diocleziano, del giovane diacono catanese Euplio, compatrono della città assieme a Sant’Agata.

Il Pozzo di Gammazita ci rimanda, invece, alla storia della popolana che per sfuggire alla violenza di un soldato francese si gettò, secondo la leggenda, proprio nel pozzo nel giorno del suo matrimonio.

All’avviso del Comune possono rispondere, tramite prenotazione telefonica o via mail, ditte private, associazioni culturali, cooperative, imprese individuali e associate in possesso dei requisiti e aventi il patentino regionale di Guida Turistica.

L’Associazione o ente aggiudicatario avrà diritto di introitare la quota della visita e dovrà versare all’Amministrazione una tariffa d’ingresso pari a 1 euro.

La manifestazione di interesse per il reperimento di proposte di visite guidate nella cripta Sant’Euplio e il pozzo di Gammazita dovrà essere inviata a: cultura.catania@pec.it entro le ore 12.00 del 31 marzo 2025.

Libera celebra i caduti per mafia, in 50mila in corteo a Trapani. Letti i 1101 nomi delle vittime Una grande bandiera della pace apre la marcia. Don Ciotti: “Ci riconosciamo nel Manifesto di Ventotene”. Oltre al fondatore di Libera, gli ex Procuratori nazionali Grasso e Cafiero De Raho.

 

 

 

 

Trapani,

Non dobbiamo dimenticare che l’80% dei familiari non conosce la verità o ne conosce solo una parte. Eppure le verità passeggiano per le vie della nostra città, c’è chi ha visto, c’è chi sa». Nel giorno in cui si ricordano le vittime innocenti della mafia, don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, vuole ribadire che ci sono ancora troppi nodi da sciogliere perché si possa parlare di vera giustizia quando di mezzo ci sono vittime per mano mafiosa.

Oggi studenti e giovani di tutto il Paese scendono in piazza per commemorare le vittime innocenti delle mafie e per ribadire che la lotta alla criminalità organizzata è una battaglia ancora aperta. Martina Lembo Fazio, delegata antimafia dell’Unione degli Studenti, dichiara: “Oggi siamo qui non solo per ricordare chi ha perso la vita per mano della mafia, ma anche per affermare con forza che il problema della criminalità organizzata è tutt’altro che superato. Le mafie continuano ad affliggere i nostri territori, si trasformano, cambiano volto, ma restano una minaccia concreta per la nostra società”. 

Le strade di Trapani questa mattina si riempiono di giovani in corteo, un segnale forte che richiama l’urgenza di un cambiamento. La scelta della Sicilia come luogo simbolo della manifestazione non è casuale: rappresenta una sfida e un’opportunità per costruire una società libera dalla violenza mafiosa e dall’omertà. “Oggi, come Unione degli Studenti, Link Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza, scendiamo in piazza con lo slogan ‘Ci dobbiamo ribellare!’ perché davanti alla mafia non possiamo restare immobili. La criminalità organizzata si è evoluta nel tempo: non la vediamo più in modo plateale, ma questo non significa che sia scomparsa,”

Cinquantamila persone sfilano per le vie del centro storico di Trapani, e in piazza Vittorio Emanuele.

. Secondo fonti della questura della città, questo il numero di partecipanti alla XXX Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti di mafia.

La Giornata è promossa dall’associazione Libera presieduta da don Luigi Ciotti alla presenza di oltre 500 familiari di vittime innocenti provenienti da tutta Italia. Attualmente sta avvenendo la lettura dei nomi delle vittime, 1101 persone. In piazza Vittorio Emanuele, dove è allestito il palco, sono arrivati anche gli ex procuratori nazionali antimafia Pietro Grasso e Federico Cafiero De Raho.

Ricordo di Antonio Manganelli, prefetto scomparso nel 2013 Una preghiera anche in Sicilia:” Uomo buono, pensava alla sicurezza degli altri…”

 

 

Capo Manganelli

 

Sono passati 12 anni dalla scomparsa di Antonio Manganelli  .. Morì il 20 marzo 2013, dopo una lunga malattia, mentre era in carica come Capo della Polizia.

Il ricordo del suo sorriso tra la gente è ancora vivo tra i “suoi ragazzi” e nel cuore di chi ha potuto apprezzarne le doti umane e professionali.

Capo Manganelli

Un momento di preghiera per un uomo buono come il prefetto Manganelli

 

Questa mattina, presso la Scuola superiore di Polizia, all’interno del Sacrario dei Caduti della Polizia, dove è presente una stele in sua memoria, il prefetto Manganelli è stato ricordato con un momento di preghiera.

La cerimonia è stata officiata dal coordinatore dei cappellani della Polizia di Stato, don Luigi Trapelli, e dai cappellani dell’Istituto per ispettori di Nettuno, don Antonio Raaidy, e della Scuola superiore di Polizia, don Pasquale Dello Iacovo.

Alla commemorazione hanno partecipato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il capo della Polizia Vittorio Pisani. Presenti anche la moglie del prefetto Manganelli, Adriana Piancastelli, la figlia Emanuela e molti amici e colleghi dell’indimenticabile Capo della Polizia.

Capo Manganelli

Il ministro Piantedosi, prima di lasciare il Sacrario ha scritto un suo personale pensiero di ricordo sul libro d’onore “Una giornata a ricordo di un grande uomo di Stato, Antonio Manganelli, la cui celebrazione deve essere patrimonio di questo luogo di cultura, e beneficio di tutti i giovani poliziotti di oggi e del futuro”.

Nel primo pomeriggio le celebrazioni sono proseguite in Sicilia, presso il commissariato di Castelvetrano (Trapani), dove è stata allestita una mostra fotografica dedicata alla cerimonia di inaugurazione dell’ufficio di Polizia che, nel settembre 2012, fu presieduta proprio da Manganelli.

Per rendere omaggio alla figura del Prefetto, è stato deciso di intitolare alla sua memoria la sala riunioni del Commissariato.

Capo Manganelli

Il capo della Polizia Pisani, intervenendo, ha rivolto il suo ringraziamento ad Adriana ed Emanuela Manganelli per la vicinanza ed affetto che hanno sempre dimostrato alla Polizia di Stato dopo la scomparsa di Antonio. Questo, ha ricordato il Capo della Polizia, è la dimostrazione di come il prefetto Manganelli abbia trasferito tra le mura domestiche l’amore per la Polizia di Stato.

Il prefetto Pisani ha infine ricordato un grande insegnamento di Antonio Manganelli, cioè quello della sicurezza partecipata, che evidenzia come solo tutti insieme è possibile cercare di offrire ai cittadini quella sicurezza che è insita nel compito quotidiano svolto dai poliziotti. Un pensiero che il Capo della Polizia ha voluto, personalmente, sottolineare nella motivazione dell’intitolazione, che nel passaggio finale esprime al meglio quello che Manganelli è stato per la Polizia di Stato e per la sicurezza della Nazione: “Espressione di un pensiero moderno lungimirante ha, nei suoi incarichi di Questore e poi di Capo della Polizia, plasmato un sistema della sicurezza fondato sulla sinergica collaborazione tra le Forze di polizia ed altresì con le altre componenti pubbliche e private della società civile, in un processo armonico di garanzia e salvaguardia della sicurezza collettiva della nostra comunità”.

Capo Manganelli

Durante la cerimonia di intitolazione il prefetto Pisani ha scoperto la targa commemorativa insieme alla figlia di Manganelli, Emanuela, ed ha consegnato la pergamena di intitolazione alla moglie Adriana.

Presenti alla cerimonia anche il prefetto di Trapani Daniela Lupo, il questore Giuseppe Felice Peritore e il sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini.

 

Serie tv: torna in città la produzione di “Vanina – Un vicequestore a Catania”

 

 

 

Catania,

Il sindaco Enrico Trantino ha ricevuto nel Palazzo degli Elefanti una delegazione della “Palomar”, la società di produzione della serie tv Mediaset “Vanina – Un vicequestore a Catania”.

Nel corso dell’incontro in municipio il produttore esecutivo Palomar, Francesco Beltrame, l’organizzatore generale Giacomo Barbieri e il location manager Saverio Nicastro hanno presentato al primo cittadino una proposta di  progetto, condivisa anche con il direttore di produzione Alessandra Li Mandri, per la realizzazione nel capoluogo etneo di una seconda stagione della serie con protagonista Vanina/Giusy Buscemi, dopo il successo su Canale 5 degli episodi girati a Catania in gran parte nell’estate del 2023.

Il sindaco ha accolto con interesse le novità rappresentate dalla produzione e ha confermato anche per le prossime lavorazioni la fattiva disponibilità e collaborazione dell’Amministrazione, con il coordinamento del capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro, presente all’incontro. Per il Comune sono intervenuti anche Paolo di Caro, direttore della Cultura, Sabina Murabito, responsabile della Film Commission, e Carmela Costa, esperta conoscitrice di storia e siti culturali cittadini.

 

 

La Palomar prevede la realizzazione, a partire dalla prossima primavera, di quattro nuovi film di 100 minuti  ispirati ai romanzi di Cristina Cassar Scalia, con riprese in location catanesi già “collaudate” e apprezzate,  e altre inedite, anche di particolare suggestione, che potranno contribuire ad offrire al territorio un importante ritorno in termini di immagine e turismo, oltre che a livello di economia, considerata la lavorazione della serie in città per diversi mesi, con il coinvolgimento di professionisti, maestranze, strutture ricettive e  tutto un indotto considerevole.

Il sindaco Trantino ha ringraziato la Palomar per avere scelto ancora una volta Catania: “Un ritorno in città che ci inorgoglisce – ha detto – perché tra l’altro conferma  la capacità attrattiva della nostra meravigliosa Catania. Faremo del nostro meglio per assecondare il lavoro di una produzione capace di attenzionare e valorizzare culture e territori, come già dimostrato anche con la serie capolavoro sul commissario Montalbano”.

 

 

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

 

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

Inaugurato oggi pomeriggio a Roma, all’interno della Rinascente di piazza Fiume, un corner temporaneo con la collezione di abbigliamento primavera/estate a marchio Polizia sportswear

La linea di vestiario, presentata lo scorso giugno a Firenze in occasione della settimana dedicata alla moda “Pitti immagine”, è stata realizzata su licenza di Difesa servizi Spa.

I capi di abbigliamento a marchio Polizia di Stato hanno anche lo scopo di lanciare un messaggio di legalità e solidarietà per dire “No” alla violenza di genere e ad ogni forma di discriminazione.

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

 

Infatti, sull’etichetta di ogni elemento della collezione è presente un QR code che rinvia alla pagina del sito web “www.poliziadistato.it” dedicata alla campagna di comunicazione istituzionale “Questo non è amore” promossa dalla Polizia di Stato per prevenire e contrastare la violenza di genere.

In occasione della “Giornata internazionale della donna”, che si celebra l’8 marzo, Polizia sportswear intende rafforzare questo messaggio realizzando un’esclusiva t-shirt dedicata, che è stata presentata per la vendita online.

La t-shirt “#L’amore ti rende felice”, nel rafforzare il legame tra Polizia di Stato e cittadini, intende rinnovare il messaggio di amore, solidarietà, forza e protezione.

Disponibile in edizione limitata, i proventi delle vendite saranno in parte devoluti all’associazione “Differenza donna”, che opera attivamente per supportare le donne vittime di violenza.

8 marzo: Polizia sportswear per dire No alla violenza di genere

All’evento erano presenti il questore di Roma Roberto Massucci, la responsabile dell’associazione “Differenza donna” Maria Spiotta, il cantante Alex Britti, la conduttrice televisiva Daniela Ferolla, l’attrice Emanuela Tittocchia e i campioni del Gruppo sportivo Fiamme oro Elisa Di Francisca, Domenico Acerenza, Margherita Panziera e Giorgia Villa.

Autobooks: domenica 2 Marzo – a Catania in piazza Università letture e scambio libri “fantasy” nell’ambito della mostra “Tolkoen”

 

Domenica con Tolkien

 

 

Catania,

Reading, attività di lettura e scambio libri all’insegna del “fantasy” animeranno la “Domenica  con Tolkien”, in programma il 2 marzo dalle ore 9 alle 13 in piazza Università,  dove sarà presente il presidio del Book Crossing della Biblioteca Bellini e dell’Autobooks di Librincircolo dedicato allo scrittore.
L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione comunale, si inserisce nell’ambito delle attività collaterali alla mostra “Tolkien, uomo, professore, autore” prevista nel  Palazzo della Cultura dall’8 marzo al 31 luglio, in omaggio a uno degli autori più letti del pianeta, creatore della celebre epopea della Terra di Mezzo e di un nuovo mondo immaginario abitato da Hobbit, Elfi, nani e uomini.     .
L’Associazione culturale “Universo Fantasy” proporrà uno sguardo sui personaggi creati dalla fantasia dello straordinario scrittore, attraverso la lettura di brani significativi della trilogia del Signore degli Anelli, pagine dalla grande potenza narrativa che ancora oggi accompagnano generazioni di lettori .

Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, si congratula per l’operazione che, oggi, ha colpito importanti famiglie mafiose

 

Salvatore Luongo nuovo comandante generale dei Carabinieri ...

 

Comando Generale – Ufficio Stampa  – Roma,

Mi congratulo, ancora una volta e con vero piacere, con le donne e gli uomini che hanno partecipato a quest’importante esecuzione – dichiara il Generale Luongo – per la loro dedizione e il coraggio dimostrati soprattutto nel corso delle indagini. Il loro diuturno lavoro rappresenta un vero valore aggiunto nella lotta contro le mafie”.

Così il Gen. C.A. Salvatore Luongo, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, al termine dell’operazione, condotta oggi dai carabinieri del ROS, supportati dai colleghi delle diverse articolazioni dell’Arma, che hanno eseguito 19 provvedimenti restrittivi e un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di 300.000 euro.

Il Vertice dell’Arma ha manifestato la propria soddisfazione con una telefonata in tempo reale ai Comandanti del ROS e del provinciale di Catania.

L’impegno e la professionalità dei militari”, ha sottolineato ancora la prima Carica dell’Arma, “hanno consentito di infliggere un duro colpo a storici sodalizi criminali, confermando ancora una volta il ruolo fondamentale dell’Arma nella difesa della legalità e della sicurezza dei cittadini”.

“Infine, i complimenti miei personali e di tutti i Carabinieri d’Italia alla Magistratura, a cui va anche la nostra sincera gratitudine, per il costante sostegno e la proficua collaborazione, elementi imprescindibili per il successo di operazioni di tale portata”, ha concluso il Comandante Generale.

 

MAFIA IN SICILIA, UN DIBATTITO A BAGHERIA , SABATO 15 FEBBRAIO , SU “COME SI CONTRASTA LA MAFIA”

 

 

 

Un’ dibattito e confronto sul fenomeno mafioso e sulle strategie per combatterlo, anche attraverso un’informazione libera e trasparente. Si terrà sabato, 15 febbraio, alle 17 al Teatro dei Siciliani all’interno del Museo dell’Acciuga di Aspra, il dibattito sul tema: “Impegno civico, informazione e legalità: come si contrasta la mafia”.

A margine dell’incontro verrà presentata la pubblicazione “Il feudo” di Ignazio Soresi. L’evento è organizzato dal blog “L’inchiesta di Bagheria”, dal coordinamento cittadino “ReteCivica – Bagheria” e dall’“Associazione per onorare la memoria dei caduti nella lotta contro la mafia”, presieduta da Carmine Mancuso che interverrà nel corso della serata.

La scelta del Museo dell’Acciuga come sede dell’incontro non è casuale. Michelangelo Balistreri ha intitolato uno spazio del museo al maresciallo dei carabinieri Filippo Salvi, caduto a Bagheria durante un’operazione investigativa. La recente ondata di arresti per mafia ha evidenziato come il fenomeno non possa essere considerato sconfitto e come, al contrario, sia necessario un impegno costante per contrastarlo.

Celebrazione del “Giorno del Ricordo” -Mattarella: la memoria delle vittime deve essere onorata e preservata

 

C o m u n i c a t o

Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la celebrazione del “Giorno del Ricordo”.

La cerimonia, condotta dalla dott.ssa Valeria Ferrante, è stata aperta dalla lettura, da parte dell’attrice Gaja Masciale, di due brani tratti dal libro “Le foibe spiegate ai ragazzi” di Greta Sclaunich.

Sono intervenuti il professor Davide Rossi, Vice Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, lo storico Egidio Ivetic, ordinario di Storia moderna all’Università degli Studi di Padova e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

Nel corso dell’evento sono stati proiettati degli estratti dal film “La bambina con la valigia” e dal documentario “Rotta 230 – Ritorno alla terra dei Padri” cui hanno fatto seguito i contributi della Sig.ra Egea Haffner e del Sig. Giulio Marongiu, esuli di Pola.

L’orchestra di archi del Conservatorio G. Tartini di Trieste diretta dal Maestro Sandro Tortolano ha eseguito “Adagio” in Sol minore di Tomaso Albinoni e il brano musicale “Concerto” in Sol maggiore “Alla Rustica” di Antonio Vivaldi.

La cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica.

La memoria storica è un atto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ogni perdita, ogni sacrificio, ogni ingiustizia devono essere ricordati. Troppo a lungo ‘foiba’ e ‘infoibare’ furono sinonimi di occultamento della storia. La memoria delle vittime deve essere preservata e onorata. Naturalmente –dopo tanti decenni e in condizioni storiche e politiche profondamente mutate– perderebbe il suo valore autentico se fosse asservita alla ripresa di divisioni o di rancori“.

“Abbiamo appena ascoltato alcuni testimoni diretti di quella tragedia: Egea Haffner e Giulio Marongiu. Dobbiamo loro affetto e riconoscenza. Nelle esemplari parole che ci hanno offerto, si coglie -ha sottolineato il Capo dello Stato– un forte ammonimento per la pacificazione e la riconciliazione”.

Mattarella ricorda che “nelle zone del confine orientale, dopo l’oppressione fascista, responsabile di una politica duramente segregazionista nei confronti delle popolazioni slave, e la barbara occupazione nazista, si instaurò la dittatura comunista di Tito, inaugurando una spietata stagione di violenza contro gli italiani residenti in quelle zone. Di quella stagione, contrassegnata da una lunga teoria di uccisioni, arresti, torture, saccheggi, sparizioni, le Foibe restano il simbolo più tetro. E nessuna squallida provocazione può ridurne ricordo e dura condanna“.

I nostri concittadini di Istria, Dalmazia, Fiume- afferma il Capo dello Stato – furono messi di fronte al drammatico dilemma: assimilarsi, disconoscendo le proprie radici, la lingua, i costumi, la religione, la cultura. Oppure andare via, perdendo beni, casa, lavoro, le terre in cui erano nati. In grande maggioranza scelsero di non rinunciare alla loro italianità nonché, di fatto, alle libertà, di pensiero, di culto, di parola.

In trecentomila –uomini, donne, anziani, bambini– radunate poche cose, presero la triste via dell’esodo. Spesso l’accoglienza in Italia non fu quella che sarebbe stato doveroso assicurare”. “Stenti, sistemazioni precarie, povertà, ma soprattutto -ha proseguito il capo dello Stato- diffusa indifferenza, diffidenza. Financo ostilità da parte di forze e partiti che si richiamavano, in Italia, alla stessa ideologia comunista di Tito. Non mancarono, nelle vicende tristi degli esuli, atti di forte solidarietà, di amicizia, di accoglienza da parte di molti italiani. Ma, in generale, la loro tragedia, di cui portavano intimamente le cicatrici, fu sottovalutata e, talvolta, persino, disconosciuta. Il mancato riconoscimento fu, per molti, una pena inattesa e dolorosa”.

“L’istituzione del Giorno del Ricordo, votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito -ha concluso Mattarella- a riconnettere alla storia italiana quel capitolo tragico e trascurato”.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso, il Vice Presidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè, esponenti del Governo, del Parlamento, autorità civili e appartenenti alle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

In precedenza nella Sala degli Specchi, dopo l’indirizzo di saluto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Presidente Sergio Mattarella, coadiuvato dal Ministro e dal Presidente della FederEsuli, Renzo Codarin, ha premiato le Scuole vincitrici del Concorso “10 febbraio – Itinerari storici in luoghi e spazi urbani delle città italiane alla ricerca della memoria delle terre della Frontiera Adriatica”.