Corte dei conti, inaugurazione Anno giudiziario- Nel 2021 126 sentenze di condanna per un importo di oltre 37 milioni di euro

 

Oggi ì 11 marzo 2022, alle ore 10,00, nell’Aula Magna dello Steri (Piazza Marina, 61), sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Palermo, si è tenuto, alla presenza delle più alte Autorità civili, militari e religiose, l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2022 della Sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana.

Hanno svolto le relazioni il Presidente della Sezione giurisdizionale regionale, Vincenzo Lo Presti, e il Procuratore regionale ad interimGianluca Albo.
Sono seguiti gli interventi del rappresentante dell’Ordine degli Avvocati, del Presidente della Sezione regionale di controllo e del rappresentante dell’Associazione Magistrati.           Pubblichiamo i primi due interventi in sintesi.

 

Dr. Vincenzo Lo Presti  (intervento in sintesi) “

Preliminarmente, vorrei svolgere alcune brevissime considerazioni sul ruolo della Corte dei conti nell’attuale assetto costituzionale.
La nostra Costituzione assegna alla magistratura contabile l’oneroso compito di garantire, in posizione di terzietà, che la gestione delle pubbliche finanze venga effettuata in maniera oculata e trasparente, assicurando, in tal modo, che il contributo fiscale corrisposto dai cittadini onesti venga effettivamente utilizzato per proporre alla collettività i migliori servizi possibili.
Un ottimale utilizzo delle risorse disponibili è, infatti, indispensabile per lo sviluppo economico e sociale del paese e costituisce il presupposto per l’adempimento dei “…doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale…”,sanciti dall’art. 2 della nostra Costituzione.
La Corte dei conti deve, quindi, assicurare che la Pubblica Amministrazione persegua i fini determinati dalla Costituzione e dalla legge e, nello stesso tempo,operi con criteri di economicità, efficienza, imparzialità e trasparenza, così come previsto dalla legge 7 agosto 1990 n. 241, che è norma direttamente attuativa dell’art. 97 della Costituzione.
Inoltre, dopo la riforma dell’art. 81 della Costituzione, la Corte costituzionale ha costantemente ribadito, in numerose pronunce, che il bilancio è un “bene pubblico” di rilevanza costituzionale che, da un lato, assicura il soddisfacimento degli interessi della comunità, nel bilanciamento tra risorse disponibili e spese destinate a finalità pubbliche, e, dall’altro, deve rendere conoscibile l’attività di gestione delle pubbliche finanze consentendo ai cittadini di valutare, in modo obiettivo e informato, se, e in che misura, gli amministratori,nello svolgimento del mandato, abbiano dato concreta attuazione a quanto promesso durante la campagna elettorale.
Oggi, l’esigenza di legalità finanziaria è particolarmente avvertita dalla collettività che, sempre più spesso, si rivolge alla Corte dei conti per segnalare fenomeni di sperpero e distrazione delle risorse pubbliche. In tale contesto, la giurisdizione contabile costituisce un indispensabile presidio per il contrasto ad ogni forma di spreco, anche in considerazione della persistenza, nonostante le numerose condanne, di fenomeni corruttivi.
Inoltre, le sentenze del giudice contabile costituiscono, per il pubblico amministratore, un’importante guida per il corretto esercizio dei compiti istituzionali e, per altro verso, la prospettiva della responsabilità amministrativa può costituire un efficace deterrente alla commissione dell’illecito erariale. Questa è probabilmente la ragione per cui oggi, la giurisdizione del giudice contabile si è estesa bel oltre la nozione tradizionale di danno erariale (inteso come mero risarcimento dei danni materiali e finanziari arrecati alla pubblica amministrazione) ricomprendendo anche la lesione di beni immateriali come il danno all’immagine della pubblica amministrazione (cagionato da comportamenti del dipendente pubblico costituenti reato) e i danni da disservizio (conseguenti a comportamenti illeciti che riducono l’efficienza amministrativa vanificando le aspettative della collettività).
Inoltre, la giurisdizione del giudice contabile ricomprende anche l’attività di soggetti estranei alla pubblica amministrazione quando questi si ingeriscano, in virtù di legge o convenzionalmente, nell’attività amministrativa, ovvero siano destinatari di contribuzioni pubbliche finalizzate alla realizzazione progetti di pubblico interesse.
*****
La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Sicilia, nel 2021, ha esaminato varie tipologie di illeciti erariali: alcuni, caratterizzati dal conseguimento di personale profitto e, quindi, aventi natura dolosa, altri, invece,caratterizzati da grave negligenza, imprudenza e imperizia nell’espletamento delle funzioni.
Per sua natura, l’illecito erariale, a differenza di quello penale, è atipico e si fonda sulla clausola generale di responsabilità secondo cui chi cagiona un danno ingiusto, con dolo o colpa, è tenuto al risarcimento in favore della amministrazione danneggiata.
Nell’esercizio della giurisdizione, i casi dedotti in giudizio, pur avendo ciascuno caratteri peculiari per il multiforme palesarsi delle condotte antigiuridiche, vengono scrutinati con riferimento ai principi fondamentali,imposti dalla Costituzione e dalle Leggi, che costituiscono la stella polare dell’agire pubblico.
Tali principi impongono la doverosa osservanza: • dell’obbligo di fedeltà e del dovere di adempiere con disciplina ed onore alle funzioni svolte; • del principio di legalità, che impone il rispetto delle leggi attributive competenze ed obiettivi per la realizzazione dell’interesse pubblico; • del principio di buon andamento, che impone l’erogazione di servizi
efficienti e rispondenti a criteri di economicità; • del dovere di imparzialità, che non consente favoritismi e discriminazioni nello svolgimento delle funzioni; • delle prescrizioni introdotte, dalla riforma costituzionale del 2012, per
assicurare l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.
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Ciò premesso, faccio presente che, nel 2021, in materia di responsabilità amministrativa, la Sezione ha pronunciato 126 sentenze nei confronti di 222 convenuti (di cui: 93 di condanna, 14 di assoluzione e 19 con altra formula).
In particolare, le sentenze di condanna, per un importo totale di € 36.875.768,20, sono state pronunciate a carico di:
– soggetti privati che hanno chiesto ed indebitamente ottenuto contributi pubblici o che ne hanno fatto un uso diverso da quello per il quale erano stati concessi, vanificandone, in tal modo, le finalità pubbliche;
– amministratori e dipendenti che hanno indebitamente disposto, a vantaggio loro o di altri, la liquidazione di indennità ed emolumenti non dovuti; – dipendenti pubblici che, violando il principio di esclusività del rapporto di pubblico impiego, hanno svolto attività professionale privata, anche in concorrenza con la struttura pubblica presso la quale prestavano servizio,o, addirittura, utilizzando mezzi e personale in dotazione a quest’ultima;- amministratori che hanno attribuito incarichi esterni per attività che dovevano essere svolte da personale in servizio presso l’Ente o, per le quali,
la legge non consentiva il ricorso a professionalità esterne;

personale sanitario per risarcimenti erogati dalle strutture sanitarie a pazienti lesi da comportamenti gravemente colposi; – amministratori e dipendenti, definitivamente condannati in sede penale, che, con il loro comportamento, divulgato dagli organi di informazione, hanno gravemente leso l’immagine ed il prestigio della pubblica amministrazione; – amministratori e dipendenti che, con il loro comportamento illecito, hanno determinato la soccombenza processuale dell’Amministrazione ed il conseguente obbligo del risarcimento del danno e delle spese processuali, in favore di terzi.
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Inoltre, la Sezione, nel trascorso anno, si è anche occupata dei conti giudiziali. Il giudizio sui conti, infatti, ha per oggetto specifico l’esame delle scritture contabili cui è tenuto chiunque abbia maneggio di denaro o valori pubblici e rappresenta un efficace strumento per prevenire e fare emergere ogni irregolarità nella gestione delle risorse finanziarie pubbliche.
Nel corso del 2021, sono stati definiti 3.977 conti giudiziali, di cui 49 in udienza pubblica (con 13 sentenze che hanno posto a carico del contabile addebiti per € 33.950,20 e le restanti con formula assolutoria) e 3.928 con decreto
presidenziale di discarico; sono state, inoltre depositate dai Magistrati 2.985 relazioni di cui: 357 con proposta di discarico, 2.618 con proposta di estinzione e 10 con richiesta di deferimento al Collegio.
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Infine, in materia pensionistica, altra tradizionale competenza rientrante nella giurisdizione della Corte di conti, sono state emesse 1175 sentenze (di cui 575 di accoglimento, 276 di rigetto, e 324 con altra formula); sono state anche emanate
19 ordinanze di sospensiva e 479 ordinanze istruttorie.
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Passando adesso all’esame delle novità normative del 2021, desidero segnalare l’art. 51, c. 1, lett. h) del decreto-legge n. 77/2021, convertito in legge L. 29 luglio 2021, n. 108. Tale norma proroga, fino al 30 giugno 2023, le limitazioni della
responsabilità amministrativa, introdotte in precedenza e fino al 31 dicembre 2021, dall’art. 21 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito in legge 11 settembre 2020, n. 120.
In proposito, facendo un passo indietro, osservo che, prima della entrata in vigore del decreto-legge n. 543/1996, convertito in legge 20 dicembre 1996, n. 639,alle condotte illecite, causative di danno erariale, conseguiva il risarcimento del danno, anche in caso di colpa lieve.
A partire, invece, dalla entrata in vigore di tale ultima norma, per evitare così detta “paura della firma” la responsabilità amministrativa era stata limitata alle sole ipotesi di dolo o colpa grave (ponendo, quindi, a carico della collettività le conseguenze dannose derivanti da comportamenti lievemente colposi di pubblici amministratori e dipendenti).
In tale contesto, avallato anche dalla sentenza della Corte costituzionale n.371/98 e già fortemente limitativo della responsabilità amministrativa, aveva suscitato non poche perplessità la ulteriore limitazione della responsabilità
amministrativa introdotta, fino al 31 dicembre 2021, dall’art. 21 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito in legge 11 settembre 2020, n. 120; tale norma,infatti, aveva limitato la responsabilità amministrativa ai soli casi in cui il danno,conseguente alla condotta attiva del soggetto agente, era stato da lui dolosamente voluto (tale limitazione di responsabilità non si applicava, invece, per i danni cagionati da omissione o inerzia del soggetto agente che, in tale ultimo caso,rispondeva, come in precedenza, anche per colpa grave).
Tale forte limitazione della responsabilità amministrativa, è stata ancora prorogata, fino al 30 giugno 2023, con il citato decreto-legge n. 77/2021 inoltre,sono attualmente all’esame del senato, emendamenti (presentati in relazione al
disegno di legge n. 1359) finalizzati a renderla permanente

L’intervento del Procuratore GianLuca Albo (in sintesi)

“Abbiamo cercato di valorizzare al meglio le risorse a disposizione abbiamo creduto energicamente sul ruolo centrale della Procura contabile nel sistema anticorruzione, oggi identificato nel contrasto allo spreco delle risorse pubbliche.
Nel quinquennio vi è stato un incisivo turn-over del personale di magistratura, per i colleghi più anziani in ruolo reso necessario dal limite decennale di permanenza e per i giovani referendari reso possibile da una infausta legittimazione al trasferimento che il Consiglio di Presidenza a tutt’oggi consente prima dell’immissione in ruolo dei vincitori di concorso, così innestando un meccanismo di rotazione che si ripercuote negativamente proprio sugli uffici connotati da gravi carenze di magistrati come la Procura siciliana.
Nonostante dal 2018 la scopertura dell’organico di magistratura abbia superato il 40% e che tutti i colleghi oggi in servizio siano giovani referendari con una anzianità massima di circa 3 anni, la piccola e giovanissima squadra
siciliana non solo ha retto… ma ha fatto.
Tranquillizzo subito i presenti, non inizierò a sciorinare numeri; una eventuale curiosità statistica è agevolmente esaudibile esaminando i grafici, anche quinquennali, illustrati nella seconda parte della relazione scritta.
Sia consentita, invece, una breve analisi del progetto iniziale ancorato al principio di effettività di tutela dell’Erario, e da attuare sia con un intervento qualitativo dell’Ufficio sui fenomeni territoriali di mala gestio, sia responsabilizzando l’amministrazione nella tutela della legalità funzionale.
Sarebbe ingenuo pensare che una Procura erariale composta da cinque o sei magistrati possa neutralizzare lo spreco delle risorse pubbliche in Sicilia,ma al contempo non va sottovalutata l’efficacia deterrente dell’intervento del
pubblico ministero contabile se dedicato alle criticità di sistema e se di intervento credibile si tratti.

Vado via con l’auspicio che l’entusiasmo del giovane Ufficio di cui mi è stato affidato il coordinamento si sia tradotto nella percezione per le amministrazioni e gli amministratori siciliani che la Procura della Corte dei conti se interviene lo fa efficacemente; a tale efficacia è affidata la tenuta generalpreventiva del sistema anticorruzione.
Un’idea dell’intervento di sistema anche sui cc.dd. macro-danni all’Erario-Funzione richiede qualche dato numerico di riferimento.
Nel quinquennio 2017-2021 sono state depositate 495 citazioni con valore ponderale medio di 1,74 con cui sono stati convenuti 1.105 soggetti per una contestazione complessiva di euro 179.078.474,34 di danno erariale.
Non indicherò, comprensibilmente, i casi concreti ma le categorie di azioni sulle quali i Giudici hanno avallato l’operato della Procura siciliana: indebita percezione o mala gestio di contributi pubblici di rilevantissimo importo; vendite e locazioni di immobili pubblici in condizioni svantaggiose per l’ente; inerzia nella riscossione dei canoni demaniali; mala gestio dei beni confiscati alla criminalità organizzata; incompatibilità assoluta e relativa nello svolgimento di incarichi esterni; erogazione ingiustificata di emolumenti; violazione del principio di omnicomprensività della retribuzione; indennità di posizione e di risultato sine titulo; gravi disservizi; ricorso ingiustificato a dirigenti esterni, consulenze, esperti e nomine fiduciarie; violazione del divieto di assunzione di personale; minori entrate per inerzia funzionale; mala
gestio fondi gruppi parlamentari e consulenze ufficio di presidenza; mala gestio enti funzionali e società in house; acquisti di beni e servizi in violazione del principio di economicità; danni indiretti per andamento anomalo degli
appalti, violazione del procedimento e della sua tempistica, aggiudicazione illegittima, errori sanitari, violazione dei diritti del dipendente; sanzioni pecuniarie e interdittive per dissesto dell’ente; strumentalizzazione illecita di
funzioni e danni all’immagine per gravi episodi di infedeltà funzionale; azioni revocatorie.
Come già detto, oltre ai traguardi raggiunti ci sono anche quelli mancati e tra questi rimane il rammarico per l’esito infausto delle azioni intraprese per il c.d. danno da abusivismo edilizio ancorato alla perdita delle indennità di
occupazione degli immobili abusivi, per le difficoltà a intervenire efficacemente, anche per ragioni interpretative, sulla mala gestio del “sistema rifiuti” nonché su una fattispecie sanzionatoria molto diffusa nei comuni dell’Isola, quale quella prevista dal comma 4 dell’articolo 148 D.lvo 165/2001 per l’omessa istituzione o per l’inadeguatezza dei controlli interni.
La Procura non vive solo di azioni ma è anche momento di impulso e sintesi di problematiche interpretative, alcune delle quali hanno avuto rilievo generale per la Corte dei conti.
Nel quinquennio sono 35 le pronunce delle Sezioni Unite della Corte di cassazione adite dalle difese che invocavano l’insussistenza della giurisdizione: la legittimazione della Procura contabile siciliana è stata sempre confermata dal Giudice della giurisdizione ad eccezione di un isolato caso che riguardava una società regionale.
Inoltre, con l’avallo della prospettazione della Procura regionale siciliana sono stati definiti i ricorsi avverso provvedimenti di sospensione del giudizio adottati dalla locale Sezione di primo grado e annullati dalle Sezioni Riunite
della Corte dei conti.
In particolare, nell’ordinanza 3/2017, le Sezioni Riunite hanno affermato che “la sospensione si risolve comunque in un diniego di giustizia, sia pure temporaneo”.
La più recente ordinanza 5/2020 del Collegio della nomofilachia haritenuto pienamente vigente l’istituto della separazione delle cause offrendo in motivazione pregevoli spunti ricostruttivi del rapporto tra codice di giustizia contabile e principi generali del processo civile.
Da ultimo per cercare di superare interpretazioni asistematiche dove la propensione per soluzioni innovative sembra aver prevalso sul tradizionale – e doveroso – obbligo di ragionevolezza del sillogismo giudiziale, la Procura
regionale ha dato impulso a una proposta di deferimento di questione di massima e di questione di diritto condivisa dal Sig. Procuratore Generale, il quale ancora una volta ringrazio per la vicinanza umana oltre che tecnica riservata all’Ufficio siciliano. È stato quindi formalizzato l’atto di deferimento alle Sezioni Riunite adite d’ufficio ex art. 114, comma 3, c.g.c., per la risoluzione del seguente quesito: “se con il rito sanzionatorio previsto dagli articoli 133 e ss.
c.g.c. possa valutarsi solo l’applicazione delle sanzioni pecuniarie previste dai commi 5 e 5 bis dell’articolo 248 D.lvo 267/00 o possa accertarsi anche la connessa misura interdittiva prevista dai medesimi commi quale effetto ope legis della condotta sanzionata.”
Non si conosce ad oggi la soluzione del quesito, ma certo è che la Procura siciliana ha rivendicato chiarezza e ragionevolezza……..

 

 

Napoli,i problemi dei ciechi e degli ipovedenti in commissione comunale Politiche sociali

Centro aperto «Le casette»: l'incontro tra ragazzi e Unione Italiana Ciechi  ed Ipovedenti - La voce del Trentino

 

Napoli,

La Commissione Politiche sociali presieduta da Massimo Cilenti- informa una nota emessa dal Comune- ha incontrato il Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Napoli, Mario Mirabile, per un confronto sulle criticità e sulle azioni possibili per assicurare una città maggiormente vivibile per i non vedenti e per agevolare un percorso d’inserimento lavorativo così come previsto dalla Legge 113/1985.

Con l’assessore all’Urbanistica Cosenza si sta progettando l’installazione di semafori sonori nella zona di via Santa Teresa, e altre iniziative sono in programma con fondi privati, ma è più su vasta scala che vanno tenute presenti le esigenze dei disabili, e dei non vedenti in particolare, nella progettazione e nella ristrutturazione delle infrastrutture cittadine, a cominciare dalle strade. Criticità ci sono anche, ha continuato Mirabile, nel rispetto delle quote di assunzioni previste dalla legge. Infine, occorre affrontare la situazione di crisi degli Istituti cittadini preposti alla cura dei ciechi ed ipovedenti, il Colosimo e il Martuscelli; quest’ultimo, da 8 anni sotto gestione commissariale.

Per il consigliere Carlo Migliaccio (Insieme per Napoli Mediterranea) occorre pensare ad una Fondazione per i ciechi e fare una ricognizione, presso le partecipate comunali innanzitutto, per verificare il rispetto della quota riservata ai non vedenti nelle assunzioni. L’argomento è stato ripreso da Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde) e da Iris Savastano (Forza Italia) che ha anche preannunciato una specifica interrogazione sul rispetto delle quote di assunzioni in Acqua Bene Comune e proposto un approfondimento sui fondi del PNRR destinati a percorsi di autonomia per persone con disabilità. Bianca Maria D’Angelo (Gruppo Maresca) ha auspicato che sia restituito alla città al più presto il centro Martuscelli ed ha aderito alla proposta di una verifica del rispetto delle quote presso le partecipate.

Il  presidente Cilenti ha annunciato prossimi approfondimenti con gli assessori competenti sia sul tema della rimozione delle barriere senso-percettive che sulle problematiche dell’inclusione lavorativa di ciechi e ipovedenti.

“Già 180 famiglie palermitane hanno dato disponibilità ad accogliere chi fugge dalla guerra”

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Nella foto l’assessore alla Cittadinanza solidale del Comune di Palermo

Palermo,

“In una nota l’assessore alla Cittadinanza solidale del Comune di Palermo, Cinzia Mantegna, informa   

Da quando l’Assessorato alla Cittadinanza solidale del Comune di Palermo ha istituito la mail  specifica dedicata per far fronte all’emergenza profughi provenienti dall’Ucraina – il 28 febbraio scorso – sono pervenute circa 15 segnalazioni di richiesta di aiuto per ricongiungimento familiare o segnalazioni di persone in difficoltà nel tentativo disperato di raggiungere il confine e trovare via di scampo. Si tratta di donne o giovani rifugiati in ricoveri, non in grado di mettersi in viaggio.

Questi casi sono stati opportunamente segnalati alla Prefettura e alla CRI per un tempestivo raccordo. Per quanto riguarda Palermo stiamo provando a gestire questa fase di emergenza con attento ascolto ai bisogni di chi fugge dalla guerra, rispettando le richieste di aiuto, connettendole con la rete di solidarietà manifestata da cittadini e famiglie. Le disponibilità di famiglie palermitane ad accogliere nelle proprie case o sostenere la spesa per l’alloggio sono alla data di oggi circa 180, anche se si stima che le 600 persone con cittadinanza ucraina che vivono in città ospiteranno almeno 4/5 persone: ad oggi, infatti, sono numerosi i nuclei  familiari arrivati informalmente, in gran parte  mamme e bambini, per ricongiungersi alle famiglie o a connazionali.

Secondo le direttive ministeriali, inoltre, si è costituita una cabina di regia coordinata dal Comune di Palermo e dalla Prefettura.

Alla riunione hanno partecipato la Questura-Ufficio Immigrazione, l’ASP, il Commissario Covid, l’Università, Caritas e CRI, UNCHR ed enti del Terzo settore che ieri mattina hanno partecipato alla riunione convocata dal Prefetto. Si sta realizzando un protocollo operativo con il Commissario Costa per garantire all’arrivo in aeroporto il rispetto del protocollo sanitario previsto dalle normative”.

 

CORTE CONTI: ECCO IL PROGRAMMA DI CONTROLLO UE – 2022 DELLA SEZIONE AFFARI COMUNITARI E INTERNAZIONALI

 

 

Dettaglio notizia

 

Il quadro delle attività della Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali -comunica l’Ufficio Stampa della Corte dei conti- sì è arricchito nell’ultimo biennio, per gli effetti della pandemia sul sistema dei Fondi europei. Nello scenario consolidato dei controlli sui Fondi, servirà rafforzare l’attenzione sulle misure attuative delle politiche di coesione del primo pilastro del Next Generation EU, con ingenti risorse assegnate.

È quanto emerso nell’adunanza del 23 febbraio u.s. della Sezione controllo affari comunitari e internazionali della Corte dei conti, in cui è stato approvato – con Delibera n. 3/2022 – il Programma di controllo per il 2022. Sul tema, ha rimarcato la Sezione, sarà significativa l’esperienza maturata anche nei rapporti con l’Unione e la Corte dei conti europee, data la non addizionalità delle risorse che impone monitoraggi di breve periodo per evitare il rischio di esiti negativi dei controlli UE.

Saranno cruciali i temi legati all’impatto delle risorse del Recovery Fund e “Sure” sulle aree presidiate dai Fondi strutturali; le problematiche della Programmazione 2014-2020 e le potenziali connessioni con la successiva, in fase di avvio; l’intervento dei fondi relativi al PNRR; la semplificazione delle procedure; le carenze progettuali degli enti intermedi; l’avvio della nuova Politica Agricola Comune, nonché il controllo sull’affidabilità dei sistemi informativi di gestione degli avanzamenti legati al PNRR (sistema REGIS). L’avvio della Programmazione 2021-2027 rimarcherà, inoltre, l’importanza della rilevazione delle diverse fonti di finanziamento.

Per quanto descritto, “si manterrà- prosegue la nota – la tradizionale articolazione della Relazione annuale al Parlamento, con l’analisi dei riscontri sull’attuazione dei progetti del PNRR, in coordinamento con la Corte dei conti europea. Per le relazioni speciali 2022, si confermano l’indagine su “Le funzioni di audit di primo e secondo livello” e quella sul “Ricorso all’assistenza tecnica nella gestione dei progetti a valere sui fondi europei”. Per ognuna di esse, la Sezione svolgerà il follow-up sulle misure adottate dalle Amministrazioni a seguito delle osservazioni formulate.

Prosegue l’attività di External auditor di Agenzie specializzate ONU (ITU; WMO; ICGEB e ICRAnet, fuori dal sistema ONU), con la prospettiva del mandato presso il CERN di Ginevra. Completa il quadro internazionale l’attività nell’Audit Board delle Nazioni Unite prevista nel Protocollo d’Intesa 2020 tra le Corti dei conti italiana e francese, firmato dai rispettivi Presidenti Guido Carlino e Pierre Moscovici.

Sul versante interno, continuerà la collaborazione tra la Sezione e quella per il controllo sulle gestioni delle Amministrazioni dello Stato, come nel caso del Parallel audit sulla “Sudden pollution in Adriatic Sea” (Trieste, settembre 2021) e si proseguirà nel rafforzamento della collaborazione con le Sezioni regionali.

Per adeguare gli strumenti di lotta verso frodi e irregolarità al nuovo quadro di bilancio, prosegue la presenza nel COLAF (Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione Europea) insieme alla Procura generale, nonché l’impegno nella costruzione della piattaforma informatica PIAF, che coinvolge il Dipartimento delle politiche europee, l’IGRUE e l’Agenzia per la coesione. Avrà rilevanza, in questo quadro, il sistema gestito direttamente dalla Corte, denominato “SIDIF”.

 

Travolti dalle offerte di aiuto dei napoletani per i rifugiati

 

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A Napoli si offrono pure le case agli ucraini

NAPOLI

Questa mattina in prefettura è stato definito il processo di accoglienza e di accompagnamento dei rifugiati: sono stati predisposti due centri di registrazione mobili che si occuperanno di redigere un documento provvisorio e di fare screening sanitario (tamponi Covid). Successivamente le persone saranno convogliate presso l’albergo COVID che e’ situato presso l’Ospedale del Mare e lì ci sarà un secondo screening sanitario più completo.

Si potrà rimanere all’interno della struttura per quarantotto ore. Se non saranno rilevati problemi di salute, il Comune, con l’assessorato al Welfare, entrerà in azione avendo il compito di ricollocare e accogliere i nuclei famigliari che sono stati ospitati precedentemente presso l’albergo COVID, nelle strutture che stanno aderendo al form che da ieri è on line sul sito del Comune di Napoli. Si prediligeranno strutture autorizzate, alberghiere e extra alberghiere, ostelli e comunità e, successivamente, quando questa tipologia di struttura sarà piena, si passerà agli alloggi privati.

“Sono molto colpito – ha dichiarato l’Assessore Trapanese – dalla risposta travolgente dei cittadini napoletani che, numerosissimi, hanno risposto al nostro appello mettendo a disposizione non solo camere ma anche intere case. I napoletani confermano ancora una volta di avere un cuore grande. Ecco i primi dati: ad oggi, con l’apertura del form di “richiesta aiuto” avvenuto meno di 12 ore fa, sono pervenute oltre 600 mail con le quali si offrono circa 580 posti di cui la metà in case ad uso esclusivo. Circa 100 psicologi, 150 mediatori e 180 offerte di medicinali”

Protocollo di legalità tra l’Ance Catania e il Ministero dell’Interno con la Prefettura per il rilancio occupazionale ed economico

Costruzione, ristrutturazione abitazioni, palazzi Alessandria, Asti

Il Presidente ANCE Catania, Rosario Fresta, ha incontrato il Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi per ufficializzare l’adesione territoriale al Protocollo di Legalità stipulato da Ance e ministero dell’Interno.

«Il protocollo d’intesa per prevenire i tentativi di infiltrazione criminale nel settore edile, sottoscritto tra ministero dell’Interno e Ance – dichiara Sua Eccellenza il prefetto Librizzi – rappresenta un’importante iniziativa nell’ambito della collaborazione con il mondo delle imprese, volta a rafforzare i presidi di legalità nelle attività economiche. La piena attuazione di questo strumento pattizio – aggiunge – acquista ancor più rilievo nella prospettiva del rilancio economico previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rafforzando l’azione di prevenzione amministrativa antimafia».

ANCE Catania, eletto il nuovo Presidente Rosario Fresta
Rosario Fresta nella foto, Presidente dell’Ance

«Operare in modo trasparente nella consapevolezza che legalità e sicurezza sono gli elementi che garantiscono libertà di impresa e sano sviluppo del mercato – ha sottolineato il presidente dei Costruttori di Catania Rosario Fresta – è di grande importanza. In questa direzione – continua –  il protocollo è fondamentale per combattere un fenomeno che mette a dura prova il settore edilizio, a forte rischio di infiltrazione mafiosa soprattutto in alcuni ambiti». Ance Catania, con questo Protocollo, «si impegna ad avviare un ulteriore processo di sensibilizzazione – conclude Fresta – fornendo supporto e assistenza alle imprese nell’acquisizione della documentazione antimafia e innalzando il livello di sicurezza e legalità, promuovendo l’inserimento di apposite clausole nella stipula di contratti con soggetti iscritti nelle “white list”».

Traghetto in fiamme in Grecia diretto a Brindisi soccorso dalla Guardia di Finanza

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Il traghetto in fiamme diretto a Brindisi

 

In salvo i 239 passeggeri e i 51 membri dell’equipaggio con le scialuppe di salvataggio In soccorso al traghetto in fiamme sono arrivate cinque imbarcazioni della Guardia Costiera greca e il pattugliatore Monte Sperone, della Guardia di finanza.che si trovava in zona per un altro intervento di soccorso a un mezzo in avaria, quando è stato ingaggiato dalle autorità greche per prestare soccorso al traghetto. Il pattugliatore ha effettuato le operazioni di trasbordo, prendendo in salvo 243 persone.

La centrale operativa della Guardia Costiera italiana è in contatto con quella greca e la società Grimaldi Lines ha attivato l’unità di crisi. Le operazioni sono coordinate dalle autorità greche.

“Tutti i passeggeri stanno bene e si trovano a bordo delle scialuppe di salvataggio – ha detto il vice ministro Katsafados  – Il capitano ha ordinato l’evacuazione della nave per il grande incendio e ha detto che le condizioni climatiche sono buone”.

“L’isola di Rodi si sta preparando a ricevere i passeggeri”, ha detto la governatrice dell’isola, Rodi Kratsa.

 – “Non risultano sversamenti di combustibile a mare, né sembrerebbe compromessa la stabilità della nave” sottolinea il Gruppo Grimaldi.

“Alle ore 4.12 (ora locale) il comandante della nave ha contattato il quartier generale del Gruppo informando che l’incendio si sarebbe manifestato al garage numero 3 – continua – L’equipaggio della nave è subito intervenuto per domare l’incendio con i mezzi di bordo mentre il comandante ed il personale del Gruppo, attraverso l”emergency response team’, hanno prontamente notificato l’accaduto alle competenti autorità nazionali e greche, e preso tutte le misure necessarie onde gestire nel migliore dei modi l’incidente”.

Per la sicurezza dei presenti a bordo, il comandante ha deciso l’abbandono della nave – riferisce il Gruppo Grimaldi – Dalle prime informazioni, le persone evacuate sono state tratte in salvo da una unità della Guardia di Finanza italiana ed una della Guardia Costiera Greca che si trovavano in zona. Dette unità si stanno dirigendo verso il porto di Corfù dove il Gruppo sta organizzando l’assistenza degli evacuati in loco”.

A bordo della nave vi erano 239 passeggeri, di varie nazionalità, e 51 membri dell’equipaggio (italiani e greci). Inoltre, la nave trasporta 153 mezzi commerciali (tra camion e semirimorchi), nonché 32 veicoli al seguito dei passeggeri – – Non risultano sversamenti di combustibile a mare, né sembrerebbe compromessa la stabilità della nave”.

Sono stati ingaggiati rimorchiatori che si stanno dirigendo verso la ‘Euroferry Olympia’ per dare pronto supporto e gestire l’emergenza — La nave ‘Euroferry Olympia’ battente bandiera italiana (anno di costruzione 1995), operata sul collegamento giornaliero Brindisi-Igoumenitsa dalla Grimaldi Euromed S.p.A. (società del Gruppo Grimaldi), era salpata dal porto di Igoumenitsa alle ore 1.20 (ora locale) di oggi ed era prevista arrivare a Brindisi questa mattina alle ore 9″.

ADDIO A LUC MONTAGNIER, IL NOBEL FUORI DAL CORO

Luc Montagnier, il premio Nobel colpisce ancora | OggiScienza
Nella foto Luc Montagnier

 

Addio al professor Luc Montagnier . Icona No vax non ha mai creduto al vaccino anticovid. 

La notizia della morte del biologo e virologo 89 anni, Premio Nobel ,era stata diffusa ieri da France Soir e rilanciata sui social da alcune figure legate al mondo scientifico francese. Recentemente Montagnier, che aveva assunto posizioni critiche nei confronti del vaccino anti covid, aveva partecipato a Milano ad un evento no vax e no green pass organizzato dal senatore Gianluigi Paragone.

Aleggia ancora un pò di mistero sul decesso del grande scienziato.”Non ci sono conferme sul decesso ma non riusciamo a stabilire contatti con l’entourage del professore”, le parole ieri sera dell’ex esponente grillino in un video social

Liberation oggi spiega di aver ottenuto una conferma in ambito medico e un’altra da fonti istituzionali. Montagnier è deceduto martedì all’ospedale americano di Neuilly, come confermato al quotidiano dalla dottoressa Beatrice Milbert. Il municipio di Neully, inoltre, ha confermato che è stato depositato il certificato attestante il decesso.

Luc Montagnier, direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell’Unità di oncologia virale dell’Istituto Pasteur di Parigi, fu pioniere nella ricerca del virus responsabile dell’Aids, insieme a Françoise Barré-Sinoussi e Jean-Claude Chermann, studi che gli valsero il premio Nobel per la Medicina. Una scoperta, però, accompagnata da forti polemiche con lo scienziato americano Robert Gallo, che scatenò un’accesa disputa internazionale su chi dei due potesse fregiarsi della paternità della ricerca. Non mancarono poi, all’epoca del Nobel nel 2008, rivalità anche ‘interne’ con i colleghi del suo stesso istituto che parteciparono alla scoperta premiata con il Nobel.

Negli anni, però, le posizioni di Montagnier si sono fatte sempre più controverse rispetto alla scienza e alla medicina ufficiale: da quelle sulla relazione tra vaccini e autismo, a quelle sullo stesso Aids, a quelle sulla cosiddetta ‘memoria dell’acqua’ principio alla base dell’omeopatia, fino al passato recente su Covid-19, infezione rispetto al quale ha sempre sostenuto, riguardo all’origine e alla diffusione del virus Sars-CoV-2, l’ipotesi di un complotto ad hoc.

Nel 2009, infatti, Montagnier non esitava ad affermare in un documentario americano che negava l’origine virale dell’Aids, che “un buon sistema immunitario” è in grado di lottare contro l’Hiv. Ciò nonostante il suo nome fosse il primo dell’articolo pubblicato sulla rivista ‘Science’ nel maggio del 1983, che descriveva per la prima volta un retrovirus umano trovato in tutti i malati di Aids.

Nel 2010, a circa 80 anni, Montagnier, trasferitosi à Shanghai, in un colloquio con la stessa rivista riferiva di essere impegnato in studi sulle “onde elettromagnetiche prodotte dal Dna a contatto con l’acqua”. Lavori da molti ritenuti “folli”, che hanno finito per screditare il virologo agli occhi della comunità scientifica.

Green pass, le nuove regole e la consapevolezza che il mondo oggi appartiene ai virus

 

Green pass Italia nei negozi e obbligo vaccinale per gli over 50, nuove regole da oggi 1 febbraio con la stretta anti Covid decisa dal governo. Da oggi il certificato verde base – che si ottiene con il vaccino, se si è guariti dal Covid ma anche con un tampone negativo effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 ore se rapido – sarà necessario anche per andare negli uffici postali, in banca o dal tabaccaio per comprare le sigarette.  Intanto si apprende che la pandemia è in fase calante e si nutre molto ottimismo per il prossimo futuro

Samantha Cristoforetti
Spot di Samantha Cristoforetti

Gli uffici pubblici, Gli uffici finanziari e le attività commerciali (ossia i negozi)sono già predisposti per l’ingresso con il green pass. Ma le esigenze alimentari e di prima necessità, sanitarie, di sicurezza e di giustizia saranno sempre garantite – andare in una caserma, ad esempio, per sporgere denuncia – senza bisogno di esibire il certificato verde.

Il Green pass non servirà dunque per entrare in tutti i negozi che vendono in prevalenza prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari). Libero anche l’accesso ai mercati all’aperto, nei negozi per il commercio al dettaglio di prodotti surgelati.

Il governo ha chiarito che l’accesso libero a tutti questi “esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie”. Anche le esigenze di sicurezza e di giustizia saranno sempre garantite – andare in una caserma, ad esempio, per sporgere denuncia – senza bisogno di esibire il certificato verde.

Per le persone che accederanno senza Green pass ai servizi e alle attività in cui è obbligatorio averlo, è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. La stessa sanzione si applica al soggetto tenuto a controllare il possesso del Green pass se omette il controllo.

Sempre da oggi scattano le sanzioni per tutti gli over 50 (salvo chi ne è esentato per motivi di salute) che non sono vaccinati contro il covid: per tutti coloro che non saranno in regola con l’obbligo vaccinale, infatti, sarà prevista una sanzione di 100 euro una tantum. La sanzione sarà irrogata dall’Agenzia delle Entrate, attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali.

Dal 15 febbraio prossimo, inoltre, il nuovo decreto introduce l’obbligo di Green pass rafforzato o Super green pass per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età che accederanno ai luoghi di lavoro. “L’obbligo non sussiste in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti SARS-CoV-2; in tali casi la vaccinazione può essere omessa o differita. L’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, determina il differimento della vaccinazione”.

 

Catania, decoro Urbano, presto il restyling di Piazza Dei Martiri

pIAZZA DEI mARTIRI
Decoro urbano a Catania

 

Via libera al progetto esecutivo elaborato dai tecnici comunali della Direzione Urbanistica e Decoro Urbano, per riqualificare piazza dei Martiri grazie al finanziamento di 400 mila euro, parte del contributo complessivo di 1,74 milioni di euro concesso da Terna S.p.A. al Comune di Catania, per le misure di compensazione e riequilibrio ambientale legate all’elettrodotto a 380 Kv “Paternò-Pantano-Priolo”. 

Una delle più importanti piazze storiche di Catania, che ospita anche una statua marmorea di Sant’Agata eretta nel 1744 con affaccio sul mare che verrà ancor più valorizzata, si accinge a cambiare volto. Già nei prossimi giorni, infatti, si procederà all’individuazione sul mercato elettronico dell’azienda appaltatrice che in due mesi la trasformerà in uno spazio pedonale attrezzato e  in un punto di partenza per la visita del Centro Storico, per i turisti che arrivano dalla stazione o dal Porto.

Secondo il progetto redatto dal gruppo di lavoro interno all’assessorato retto da Enrico Trantino,  la riqualificazione si attuerà mediante il rifacimento della pavimentazione, il ripristino dell’arredo urbano già in parte esistente (panchine e cestini gettacarta), l’ampliamento delle zone a verde, l’inserimento di nuove essenze vegetali, l’ampliamento dell’impianto di irrigazione e di quello elettrico che sarà a Led multicolor, ma anche la posa in opera di un nuovo manto erboso.

La necessità di restituire decoro a questo spazio identitario di Catania, rilevata in diverse occasioni da cittadini e residenti, è stata valutata prioritaria anche dall’Amministrazione Comunale, che non potendo attingere a risorse proprie, ha approfittato del contributo di Terna per inserire il restyling di piazza dei Martiri tra le opere primarie. Gli spazi recuperati, in connessione fisica e visiva con le altre parti del quartiere, costituiranno un percorso storico artistico, adeguatamente segnalato, che potrà accompagnare turisti e residenti dall’area portuale a piazza Duomo.

Le opere pubbliche che verranno realizzate a Catania con il contributo di compensazione ambientale, sono state ufficializzate alla firma della Convenzione tra il Comune, la città Metropolitana e Terna, a palazzo degli elefanti, lo scorso 11 ottobre, alla presenza del sindaco Pogliese, dei vertici dell’azienda che gestisce la rete elettrica nazionale e degli assessori Trantino e Arcidiacono: piazza Martiri della Libertà – riqualificazione degli spazi a verde e pedonali; interventi di riqualificazione parziale di via Dusmet, dal porto a piazza dei Martiri; Parco Giochi inclusivo in via Castagnola a Librino; telecamere per la vigilanza contro scarico abusivo di rifiuti in aree di sosta stradale, nell’area metropolitana di Catania; riqualificazione degli spazi urbani all’interno del confine del cimitero e di piazza delle Belle, nel quartiere del vecchio San Berillo; l’illuminazione della strada che immette nel Maas, il grande mercato agroalimentare nella zona Bicocca di Catania, una struttura commerciale all’ingrosso la cui strada di servizio è ancora carente dell’impianto di luce pubblica.