Migranti, nave Geo Barents-Medici senza frontiere – conclude le operazioni di sbarco al porto di Salerno

 

Geo Barents: migranti in mare da giorni | MSF Italia

Archivi – Sud Libertà
Operazioni di sbarco concluse  della nave Geo Barents, attraccata al molo ‘3 gennaio’ del porto di Salerno con a bordo 248 migranti  soccorsi in mare tra il 4 e il 6 dicembre. L’imbarcazione di Medici Senza Frontiere proviene dalla Sicilia dove ha fatto scalo per una emergenza sanitaria.
A bordo della nave ci sono anche 84 minori, di cui 78 non accompagnati. Uno striscione per dare il benvenuto è stato esposto all’interno dell’area portuale da alcuni attivisti del nascente forum antirazzista di Salerno. Dei ragazzi, venti sono stati accolti in strutture individuate in città dal Comune di Salerno mentre per altri 64 nel pomeriggio è previsto il trasferimento a Taranto. Il sindaco Vincenzo Napoli ha voluto seguire personalmente tutte le operazioni, che si sono svolte regolarmente.

La maggior parte provenie dall’Africa sub sahariana , 284 migranti giunti nella mattinata di oggi nel porto di Salerno a bordo della nave Geo Barents di Medici senza frontiere.  Le operazioni di sbarco sono iniziate intorno alle 10 e stanno procedendo regolarmente anche grazie all’attività di quattro psicologi specializzati, dieci medici e sanitari Asl di Salerno e di 20 interpreti e mediatori. Sulla banchina del molo ‘3 gennaio’ sono presenti anche protezione civile, Caritas e forze dell’ordine, oltre che il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Italiana, Franco Mari. Decine di persone stanno seguendo le attività dei soccorritori.

 

 

Sisma di magnitudo 4.1 registrato in Sicilia- Stamani sopralluogo tecnico

 

 

I terremoti – lescienzesite

Archivi -Sud Libertà

 

Una nuova scossa di terremoto in Sicilia non ha lasciato dormire tranquilli i siciliani.

 Un sisma di magnitudo 2,9 è stato registrato oggi   a 5 chilometri a nord est di Rosolini, in provincia di Siracusa. La scossa, alle 4.46, è stata localizzata a una profondità di 8 chilometri secondo le comunicazioni  dall’Ingv.

Un altro terremoto di magnitudo 4.1 con epicentro tra i comuni di Mazzarone (Catania), Chiaramonte Gulfi e Acate, nel Ragusano., era stato registrato ieri alle 21,16. Stamani sopralluogo tecnico per verificare  eventuali danni. 

PERCHE’ IL MINISTRO-MAGISTRATO NORDIO DEFINISCE “PORCHERIE” LE INTERCETTAZIONI -E VUOLE ELIMINARLE – QUANDO IL LORO CONTENUTO E’ SPESSO DI NATURA MAFIOSA?

Archivi -Sud Libertà

 

di  RAFFAELE LANZA

 

E venne l’ora di Nordio. Il magistrato Ministro fa sentire la sua voce Ed è una voce imponente ,d un uomo fiero delle sue idee, e di quello che intende smontare nella Magistratura.  Nordio si è voluto mettere in vetrina perchè vuol limitare soprattutto le intercettazioni giudiziarie, catapultando il Paese indietro almeno di  quarant’anni e garantendo l’impunità delle persone “importanti” a capo delle istituzioni.  Vuol tenere cioè tutto sotto controllo di una parte politica che non vuole ostacoli di sorta dall’Autorità giudiziaria e controlli di ruberie o “porcherie” varie dei politici nazionali e regionali.

Ha una bella faccia tosta il ministro quando definisce “porcheria” solo una sfumatura del problema intercettazioni  eludendo il contenuto spesso illecito -corruttivo delle medesime.  Perchè vietarle pubblicamente signor Ministro?      I politici corrotti ed incapaci debbono provare pubblicamente la vergogna delle azioni illecite e criminali quando le commettono. Perchè la stampa deve mettere un velo sulle intercettazioni del malaffare e corruzione anche di tipo mafiosa?    Non siamo per niente d’accordo!   

 

Carlo Nordio, chi è il ministro della Giustizia nel governo ...

Archivi -Sud Libertà  –

Nato a Treviso nel 1947, Carlo Nordio si è laureato in giurisprudenza a Padova nel 1970. Dal 1977 ha ricoperto il ruolo di Procuratore a Venezia e durante gli anni ’80 poi ha guidato le indagini sulla presenza delle Brigate Rosse in Veneto. Nel 1993 si è occupato delle cosiddette “coop rosse”, l’indagine per finanziamento illecito nata a carico dei vertici veneti del Psi e della Democrazia cristiana. Partendo dai fallimenti di alcune cooperative agricole venete, Nordio infatti aveva ipotizzato che il meccanismo fosse di creare coop agricole per ottenere finanziamenti pubblici, spostare il denaro al partito per poi farle fallire. Alla fine, una strana contraddizione, ,è stato Nordio stesso a chiedere l’archiviazione per i vertici del Pds.

 

Afferma il governante Nordio:“Ho parlato di infinite criticità della nostra giustizia, ho visto l’enfatizzazione sull’aspetto penale ma voglio dire che in questo momento la prima, la seconda e terza emergenza sono di carattere economico. Le priorità che questo Ministero intende dare alle riforme della giustizia riguardano questioni che possono avere un impatto diretto sull’economia, sia sulla semplificazione normativa che sulla rimodulazione delle responsabilità penali”.

Queste le parole del  ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in audizione presso la Commissione Giustizia sulle linee programmatiche del suo dicastero..,  in un momento di crisi economica “la priorità assoluta è avere una giustizia più efficiente. Le altre riforme seguiranno o inizieranno in parallelo, in quanto l’omogeneità del governo consente di programmare una serie di riforme a lunga scadenza – spiega – e, con l’indispensabile contributo di avvocati, magistrati e delle altre istituzioni, vogliamo modernizzare il nostro Paese”.
“Vi sono delle riforme sulla quali spero troveremo una convergenza, perchè non sono legate a schemi ideologici ma coniugate con le esigenze materiali del Paese, ad esempio, il rilascio di un certificato non può avvenire in mesi, oggi deve avvenire nello spazio di minuti e questo potrà comportare una riduzione di tempi e un forte guadagno economico e un forte impulso alla ripresa”…..
Ma la spina cruciale e il fuoco bollente, dove probabilmente Nordio si scontrerà con quella parte della Magistratura d’opinione del tutto contraria, sono le intercettazioni, uno strumento agevole ed importante per tanti che combattono la corruzione ma non per il ministro che considera le  intercettazioni  uno “strumento delicatissimo”da limitare al massimo e bisogna vigilare “abbastanza per evitare che persone che non c’entrano nulla con le indagini vengano delegittimate da parte della stampa. Questo vulnus non ha colpito solo politici, amministratori e ministri ma anche magistrati”.

Nordio ha parlato di una “porcheria” quella della “diffusione pilotata e arbitraria di intercettazioni, questa non è civiltà e libertà ma una deviazione dei principi minimi di civiltà giuridica sulla quale questo ministro è disposto a battersi fino alle dimissioni”  Peccato solo che Nordio abbia dimenticato che in virtù delle intercettazioni  l’Italia- Carabinieri e Finanza in testa- è un Paese all’avanguardia nella lotta alla corruzione e al malaffare

Si contano ogni giorno i morti nelle acque maltesi ma l’Europa resta ancora immobile. Accuse del sindaco di Lampedusa

Migranti: naufragio a largo Libia, oltre 100 morti ...

Archivi -Sud Libertà

 

Il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo l’ennesimo naufragio  accusa l’Europa di immobilismo. Cisì si è espresso: “Il naufragio è avvenuto in acque Sar maltesi, dove sono intervenute le nostre motovedette. E’ inconcepibile che ci siano Stati Ue che non adempiano al dovere, non dico di accoglienza, ma quanto meno di soccorso e che l’Europa davanti a simili atteggiamenti non prenda posizione, salvo poi scandalizzarsi davanti alla questione delle navi ong”. 

In 33, tra cui 3 donne e 7 minori, sono stati tratti in salvo da un peschereccio in acque internazionali. Una donna avrebbe riferito ai soccorritori di aver perso i due figli, un neonato e un bimbo di 6 anni. All’appello mancherebbero anche altri due uomini. I superstiti sono stati trasbordati su una motovedetta della Capitaneria di porto e condotti a Lampedusa. “L’Italia non si è mai tirata indietro di fronte a un soccorso – prosegue   Mannino -, ma serve un intervento strutturale e organico. Invece, mentre noi continuiamo a contare i morti l’Europa resta ferma e in silenzio. Lo ripeto ormai da cinque mesi: è necessario un intervento forte con la collaborazione tra tutti gli Stati membri e cambiare il prima possibile il regolamento di Dublino”.

 

La Corte dei conti: “La manovra genera perplessità e non mantiene in equilibrio i conti pubblici….” IL governo con la revisione delle pensioni sbaglia perchè colpisce le fasce più deboli

Corte dei conti (Italia) - Wikipedia

Archivi -Sud Libertà

 

“Alcune misure in materia di entrate generano alcune perplessità”. Non sta bene la manovra della Meloni alla Corte dei conti in un documento sulla legge di bilancio, presentato in un’audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.

Alcune misure in materia di entrate generano alcune perplessità””I buoni risultati dell’ultimo biennio hanno consentito di mantenere in equilibrio i conti pubblici, garantendo la sostenibilità di un processo redistributivo che ha assunto dimensioni di rilievo. E’ importante conseguire – sottolineano i giudici contabili – significativi miglioramenti in termini di coerenza fiscale, ponendo al centro degli obiettivi pubblici un’efficace azione di contenimento dell’evasione che, nonostante i risultati conseguiti, rimane di dimensioni considerevoli”.

  CRITICHE DELLA CORTE AL LA REVISIONE DEL GOVERNO MELONI DEL SISTEMA DI INDICIZZAZIONE DELLE PENSIONI “-IL GOVERNO COLPISCE LE FASCE PIU’ DEBOLI –
Come più volte sottolineato dalla Corte, per far ciò “è necessario che si utilizzino compiutamente le diverse misure di prevenzione e contrasto, che possono concorrere all’innalzamento dei livelli di fedeltà fiscale, favorendo, attraverso l’uso delle tecnologie, l’emersione spontanea delle basi imponibili e supportando la necessaria azione di controllo dell’Amministrazione fiscale; ciò anche mediante l’impiego sistematico dei dati finanziari e, non ultima, un’efficace attività di riscossione”.

“Non sembrano andare in questa direzione alcune delle misure della manovra – aggiunge la Corte dei Conti – che interrompono un percorso intrapreso per la tracciabilità dei pagamenti, che ampliano l’area dei ricavi soggetti a regime forfettario o che propongono regimi di favore che, se consentono di ottenere un incremento del gettito immediato, ipotecano entrate future”.

Vediamo il testo integrale dell’Ufficio Stampa della Corte dei conti: ”

La manovra 2023-25 conferma i positivi orientamenti sui saldi di finanza pubblica preannunciati nella NaDEF. E’ positiva la scelta di mantenere entro margini limitati gli interventi previsti per il 2023 con ricorso a indebitamento, puntando, nel medio termine, alla riduzione del saldo di bilancio entro la soglia del 3% e a una più rapida discesa del debito rispetto a quanto prospettato nel DEF.

E’ quanto emerge dal documento che la Corte dei conti ha presentato, oggi, in audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame della Legge di bilancio 2023.

Nonostante il limitato tempo a disposizione, hanno evidenziato i giudici contabili, si sono approntati interventi per importi significativi senza ricorrere in misura rilevante a nuove entrate (eccettuata la misura sugli extra profitti delle imprese del settore energetico) e individuando minori spese per importi considerevoli.

Permangono, tuttavia, elementi di incertezza sul quadro di finanza pubblica modificato dalla manovra. L’intervento sui costi dell’energia, pur di dimensioni rilevanti (oltre 20 miliardi nel 2023), è destinato a esaurire la maggior parte degli effetti nel primo trimestre dell’anno. In caso di persistente aumento dei prezzi e nonostante il gettito che deriverebbe dalla tassazione dei sovraprofitti, la dimensione del fabbisogno è rappresentata dalla differenza con gli importi impiegati nel corso del 2022.

Oltre alle misure per l’energia (considerando gli importi al netto degli effetti fiscali per la deindicizzazione e per la decontribuzione e la sostituzione del reddito di cittadinanza), la manovra 2023 prevede ulteriori interventi per 18 miliardi, coperti, nel primo anno, sia con maggiori entrate (in gran parte temporanee, legate ai sovraprofitti energetici), pari a 7,6 miliardi, che con minori spese, pari a circa 10,5 miliardi. Nel biennio successivo, al contributo del risparmio sul fronte previdenziale e della revisione del reddito di cittadinanza, si aggiunge un limitato aumento delle entrate e, soprattutto nell’anno finale, un consistente taglio di spesa (poco meno di 16 miliardi, di cui 5 in conto capitale), che consente di prefigurare un avanzo di circa 5 miliardi.

Il quadro che emerge è, quindi, impegnativo. Anche per dare attuazione, sin dal prossimo anno, ad alcuni indirizzi programmatici, si mobilitano risorse importanti in uno scenario non ancora ben delineato. La revisione del sistema di indicizzazione delle pensioni, oltre a contribuire alla copertura di alcune misure che anticipano un più complessivo riassetto del quadro normativo, assicura risorse crescenti nell’arco di previsione: una scelta che, se porta ad una percepibile riduzione della “curva previdenziale”, va ad inserire ulteriori elementi di incertezza in un sistema che fatica a trovare un assetto definito in senso assicurativo e dal cui ridisegno – che verrà proposto – dipende, in misura rilevante, la sostenibilità del nostro debito. Una incertezza che caratterizza anche il futuro del sistema di sostegno delle fasce più deboli, di cui non è ancora percepibile lo sviluppo dell’aspetto più impegnativo: l’effettiva assistenza nella ricerca di occasioni di lavoro.

Alcune misure in materia di entrate – continuano i giudici contabili – generano alcune perplessità. I buoni risultati dell’ultimo biennio hanno consentito di mantenere in equilibrio i conti pubblici, garantendo la sostenibilità di un processo redistributivo che ha assunto dimensioni di rilievo. E’ importante conseguire significativi miglioramenti in termini di coerenza fiscale, ponendo al centro degli obiettivi pubblici un’efficace azione di contenimento dell’evasione che, nonostante i risultati conseguiti, rimane di dimensioni considerevoli.

Come più volte sottolineato dalla Corte, per far ciò è necessario che si utilizzino compiutamente le diverse misure di prevenzione e contrasto, che possono concorrere all’innalzamento dei livelli di fedeltà fiscale, favorendo, attraverso l’uso delle tecnologie, l’emersione spontanea delle basi imponibili e supportando la necessaria azione di controllo dell’Amministrazione fiscale; ciò anche mediante l’impiego sistematico dei dati finanziari e, non ultima, un’efficace attività di riscossione. Non sembrano andare in questa direzione alcune delle misure della manovra che interrompono un percorso intrapreso per la tracciabilità dei pagamenti, che ampliano l’area dei ricavi soggetti a regime forfettario o che propongono regimi di favore che, se consentono di ottenere un incremento del gettito immediato, ipotecano entrate future. 

In definitiva, conclude la Corte, il quadro che emerge è delicato e richiede che, al più presto, si dispieghino gli effetti attesi dall’attuazione del Piano di ripresa e resilienza. La definizione delle riforme per le quali il Governo e il Parlamento si sono impegnati sul fronte fiscale, previdenziale, assistenziale e del funzionamento degli apparati pubblici, rappresenta, oggi, una condizione indispensabile a cui la nuova legislatura è chiamata.

Corte dei conti
Ufficio Stampa

Presentato oggi alla Stazione Messina Centrale l’evento “Natale alla Stazione. CULTURA, FOOD & WINE AL BINARIO 1 e ¾”

 

 

Da venerdì 9 a domenica 11 dicembre si svolgerà negli ambienti della Stazione Messina Centrale l’evento “Natale alla Stazione. CULTURA, FOOD & WINE AL BINARIO 1 e ¾”, inserito nel programma natalizio dell’Amministrazione comunale.

Alla presenza del Sindaco Federico Basile, il programma è stato illustrato stamani nella Sala Mazzoni, nel corso di una conferenza stampa, cui hanno partecipato gli Assessori alla Cultura Enzo Caruso e alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore, la project manager Direzione Stazioni di RFI Silvia Vanfiori e la presidente di Messina Social City Valeria Asquini.
La nostra – ha evidenziato il Sindaco Basile – è una Stazione storica che grazie all’impegno di RFI, della Partecipata Messina Social City e di tutti gli attori qui presenti si aprirà ulteriormente alla città, oltre il suo ruolo naturale di trasporto dei passeggeri, diventando per tre giorni luogo di incontro e di aggregazione della nostra comunità. E’ obiettivo dell’Amministrazione comunale far condividere il più possibile ai messinesi gli ambienti e gli spazi della nostra città, e questa iniziativa, di cui ringrazio i partecipanti e coloro che l’hanno resa possibile, si inquadra in questa logica”.
L’Assessore Caruso ha aggiunto che: “La sinergia tra vari attori ha permesso di organizzare un evento unico in quanto la Stazione, spesso considerata esclusivo luogo di transito, assume una visione diversa agli occhi della città. Attraverso la cultura, il food & wine, le mostre, il collezionismo, l’annullo speciale che il Circolo Filatelico Peloritano ha chiesto a Poste Italiane da emettere per l’occasione e la partecipazione del Conservatorio Corelli, i cittadini messinesi avranno modo di conoscere sotto un’altra veste un luogo storico come la Stazione, progettata dal famoso architetto Angiolo Mazzoni”.
L’iniziativa, realizzata con la collaborazione di Fondazione FS, Conservatorio “A. Corelli”, Fondazione I.T.S. ALBATROS, NonSoloCibus, Associazione Nazionale Cuochi, Circolo Filatelico Peloritano, Messina Social City, Associazione Impronte, Liceo Seguenza – Indirizzo Artistico Multimediale, Scuola Europea Sommelier, Istituto Antonello, CNA, Associazione Ferrovie Siciliane – AFS Messina, Associazione Dopolavoro Ferroviario – DLF Messina e Associazione DIGITORUCCIO, nasce da una sinergia di intenti tra il Comune di Messina e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) con l’obiettivo di valorizzare e promuovere gli ambienti e gli spazi della Stazione Messina Centrale durante una tre giorni di mostre, degustazioni, arte e musica

Quella telefonata -un pò galeotta- a Papa Francesco ( a sua insaputa )del cardinale Becciu indagato nel processo Vaticano

Papa Francesco si recherà in Sud Sudan all'inizio del prossimo anno

 

Pubblichiamo l’audio integrale della conversazione con Papa Francesco registrata (all’insaputa del Pontefice) dal cardinale Angelo Becciu il 24 luglio 2021, solo pochi giorni dopo le dimissioni di Bergoglio dall’ospedale dove aveva subito una complessa operazione  L’audio è  registrato dalla Guardia di Finanza e ora diffuso ai media e agenzie stampa nazionali.  Non vi nulla di scandoloso-premettiamo subito- nei confronti di Papa Francesco – che non conosce ovviamente le procedure giuridiche ma si nota il tentativo. quasi disperato, per la ripetizione della sua richiesta al Papa e di cambiare “consigliere” , del cardinale Becciu che si vede -così pare – alle corde e chiede aiuto aiuto a Papa Francesco

Ecco le parole del Papa sofferente.  l’audio integrale della conversazione con Papa Francesco registrata (all’insaputa del pontefice) dal cardinale Angelo Becciu il 24 luglio 2021, solo pochi giorni dopo le dimissioni di Bergoglio dall’ospedale dove aveva subito una complessa operazione. Una telefonata rintracciata dalla Guardia di Finanza di Oristano su due telefoni e un tablet appartenenti a Maria Luisa Zambrano, amica di famiglia di Becciu, indagata nell’inchiesta della Procura di Sassari sulla Caritas di Ozieri. Una conversazione delicata, che, secondo gli investigatori, è stata fatta registrare a una terza persona (la Zambrano, appunto), pur avendo il cardinale ripetutamente invocato il Segreto di Stato durante le fasi di indagine e del processo.

    DOVE SONO FINITI I SOLDI- 575 MILA EURO- VERSATI DAL VATICANO PER LA LIBERAZIONE DELLA SUORA RAPITA?

Sono  cinque minuti e trentasette secondi di conversazione in cui si sente la voce affaticata del Papa rispondere alle sollecitazioni dell’ex Sostituto della Segreteria di Stato Vaticano, che gli chiede, tra l’altro, se ricorda di averlo autorizzato ad “avviare le operazioni per liberare la suora”. Il riferimento è al denaro versato a Cecilia Marogna (mai menzionata nella telefonata con Francesco), imputata nel processo vaticano in concorso con Becciu in relazione ai 575mila euro versati dalla segreteria di Stato alla società di lei per attività di intelligence tra cui, appunto, la liberazione della suora rapita in Mali dai jihadisti. Soldi che invece, secondo l’accusa, sarebbero stati spesi dall’ex collaboratrice del cardinale in beni di lusso.

Nella registrazione – un file generato alle 14.25.555 del 24/07/2021 da un dispositivo geolocalizzato in piazza del Sant’Uffizio – si sente, a parere della Gdf, anche la Zambrano, che, secondo i finanzieri, avrebbe svolto “un ruolo attivo nella realizzazione delle operazioni di registrazione”: sarebbe la sua la voce che si può ascoltare all’inizio della traccia subito prima della conversazione tra il Papa e Becciu, avvenuta verosimilmente, secondo gli investigatori, tra due telefoni di rete fissa. Nella registrazione a un certo punto si sente anche una voce maschile in sottofondo, che sembra affermare “Mi faccia sentire”. Non è chiaro a quale dei due interlocutori sia vicino il quarto partecipante.

Ecco la trascrizione integrale della registrazione.

Cardinale Becciu: Oh, sei pronta?

Zambrano: Pronta

(minuto 00.05) si sente un rumore verosimilmente corrispondente all’attivazione dell’apparato telefonico del chiamante.

Papa: Pronto?

Cardinale Becciu: Si pronto, Santo Padre.

Papa: Come sta?

Cardinale Becciu: Ehh cosi cosi, Lei come sta? Si sta riprendendo?

Papa: Ehh riprendendomi da poco eh.

Cardinale Becciu: Eh lo immagino, il cammino sarà lungo, un pochino, della ripresa eh.

Papa: Si si.

(minuto 00:26) si sente una voce maschile in sottofondo, che sembra affermare “Mi faccia sentire”. Non è chiaro a quale dei due interlocutori sia vicino il quarto partecipante.

Cardinale Becciu: Si, senta Santo Padre io Le sto telefonando come ehh con grande sofferenza …ehhh, cioè, io per me quasi non dovrei andare più a processo, perché, mi spiace, ma la lettera che mi ha inviato è una condanna… è una condanna… ehh perché …io Le volevo solo chiedere se alcuni dati…. Cioè, la cosa è questa, che io non posso chiamarLa in Tribunale come testimone, non mi permetterei mai, però ci deve essere una Sua dichiarazione. Eeh i due punti sono questi: cioè, mi ha dato o no l’autorizzazione ad avviare le operazioni per liberare la suora? Eh, io mi pare glielo chiesi guardi dovrei andare a Londra eeeh eeeh emmmh …contattare questa agenzia che si darebbe da fare, poi le dissi…ehhh che le spese che ci volevano erano 350 mila euro per le spese di questa agenzia, questi che si dovevano muovere, e poi per il riscatto avevamo fissato 500 mila, dicevamo non di più perché mi sembrava immorale dare più soldi alla… aaa… che andavano nelle tasche dei terroristi ….ecco io mi pare che l’avevo informato su tutto questo… si ricorda?

Papa: Quello si mi ricordo ehh vagamente ma ricordo si ce l’avevo si.

Cardinale Becciu: Eh…

Papa: Ma per essere preciso ….eh ho voluto…. eh… chiedere bene bene come erano le cose… eh ho scritto quello no?

Cardinale Becciu: Si, però mi ha scritto le accuse cioè … è la teoria degli accusatori dei magistrati, cioè loro mi accusano che ho imbrogliato Lei, che non era vero che io ero stato da Lei autorizzato a fare queste opere, e quindi Lei condivide le accuse di ques… dei magistrati ed io come posso difendermi lì se Lei già mi accusa così …eh …mi hanno scritto cioè la lettera è proprio giuridica in cui sono le stesse frasi, stesse idee che mi trovo nell’atto di giudizio che mi porta in processo e quindi Lei condivide quelle.. quelle accuse eh… Lei mi ha sempre detto che è al di sopra non vuole interferire…

Papa: lo sono al di sopra, facciamo una cosa…

Cardinale Becciu: Si…

Papa: Su questo perché non mi invia uno scritto perché io devo consultare prima di scrivere, no? Mi invia uno scritto, si narra tutto questo e facendo un’altra relazione, eh?

Cardinale Becciu: Si perché io gliele avevo mandate quella dichiarazioni, forse non sono piaciute, non lo so; perché a me basterebbe che mi annullasse questa lettera, poi, se mi vuol dare delle dichiarazioni, bene… cioè dire “ecco, io ho autorizzato monsignore Becciu quando era Sostituto a fare queste operazioni” a me basterebbe quello…

Papa: Mi scriva tutto questo mi fa il favore perché.

Cardinale Becciu: Eh…

Papa: lo non conosco tutte queste procedure.

Cardinale Becciu: Infatti infatti li hanno preso la mano perché si vede che non è scritto da Lei tutto giuridico.

Papa: No no questo è vero.

Cardinale Becciu: E vero è tutto è tutto diritto, ci conosciamo Santo Padre eh…

Papa: Sì sì.

Cardinale Becciu: Mancava il padre che mi scrive, li è tutto è tutto diritto, come anche sul segreto di Stato… basta che Lei dica “lo osserviamo? No, non lo osserviamo”, va bene, siamo liberi di parlare… “Lo osserviamo? Si” ma questa è una decisione Sua Santo Padre, io non La obbligo se non lo osserviamo il segreto di Stato…eeeeeh siamo liberi di dire tutto quello che dobbiamo dire, ecco poi…

Papa: Ho capito.

Cardinale Becciu: Ehh quindi..

Papa: Si, mi invii un po’ queste spiegazioni bene e cosa Lei vorrebbe che io scrivessi.

Cardinale Becciu: Va bene allora io gliele mando, eh?

Papa: E io vedo domani lo vedrò, eh?

 

GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DEL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE SICILIANA

 

Sabato 3 dicembre 2022 alle ore 10.30, nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Palermo, via Maqueda 172, avrà luogo la pubblica udienza del giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2020.

L’evento si svolgerà alla presenza del Presidente della Corte dei conti Guido Carlino e delle autorità regionali.
Il collegio delle Sezioni Riunite per l’evento si svolgerà alla presenza del Presidente della Corte dei conti Guido Carlino e delle autorità regionali.
Il collegio delle Sezioni Riunite per la Regione siciliana sarà presieduto dal Presidente Salvatore Pilato e la relazione sarà illustrata dai magistrati Tatiana Calvitto e Giuseppe Massimo Urso.
Le funzioni di pubblico Ministero saranno esercitate dal titolare della Procura generale presso la Sezione Giurisdizionale d’Appello, Presidente Maria Rachele Aronica.

 

FULMINI DELLO SPRESAL -AUTORITA’ DI CONTROLLO DELL’ASP – SUL DIRETTORE DELL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO E SUL MEDICO DR G.SOLE

CHE   VERGOGNA  DR  GIUSEPPE   SOLE –   (MEDICO AZIENDALE  DELL’ENTE IPPICO)

 

 

indicando il criminale - mafia foto e immagini stock

Archivi -SUD LIBERTA’

 

 

DI  RAFFAELE  LANZA

 

Era inevitabile. Prima o poi un’Autorità di controllo si sarebbe accorto degli abusi, mistificazioni varie miste a furbizie con la complicità di medici solidali del direttore dell’Istituto Incremento ippico di Catania, dr. A. Alessandra 

Non si può passare-francamente- inosservati per anni  e togliere la dignità ai lavoratori come fossero alla pari degli equini.     No, non si può. Neppure se la politica è avversa e ricorda momenti della seconda guerra mondiale. E ora si sentono i dolori.      Forti per il direttore protempore dell’Istituto, imprevidente, e sconvolgenti per il medico prescelto da Alessandra, dr. Giuseppe Sole   

Il dipartimento di Prevenzione e Sicurezza dell’ASP ETNEA  ha sentire la sua voce in merito ai censurabili comportamenti del direttore dell’Ente ippico nei confronti di una parte del personale    Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.)  si occupa- com’è noto a tanti –  di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori attraverso interventi di prevenzione, di vigilanza e di controllo  nei luoghi di lavoro.

L’attività è rivolta a tutti i luoghi di lavoro sia pubblici che privati e ai cantieri edili e consiste nello svolgimento di interventi per accertare che ci sia  la rispondenza alle norme e alle disposizioni vigenti in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.Vengono altresì svolte indagini di polizia giudiziaria per infortuni sul lavoro e malattie professionali.

 

 

 

C’è il rischio, oggi, che l’ autonomia delegata dallo Stato alla classe dirigente degeneri al punto che l’Ordine che governa la professione perda di vista lo scopo ultimo della sua esistenza, ossia il conseguimento dell’interesse pubblico, diventando uno scudo di protezione per i privilegi dei propri membri, un muro dietro al quale essi possano trincerarsi per nascondere condotte riprovevoli od un luogo in cui trovare ad esse giustificazione, come in una società di mutuo soccorso a carattere criminale o, peggio...

Questi i fulmini del direttore dello SPRESAL di Catania .Sono in questa nota : -“Disposizioni in merito al ricorso avverso al giudizio espresso dal Medico competente aziendale in data 4 settembre 2022 nei riguardi del dipendente Sebastiano Zappalà”..   Riportiamo la nota integralmente come pervenuta a Sud Liberta’. Riporta essa il numero protocollo . 689081

“In relazione al ricorso in oggetto avverso il giudizio espresso dal medico competente aziendale, valutate le condizioni psico- fisiche del Sig Zappalà Sebastiano  a seguito di visita medica effettuata in data 26 Ottobre 2022, ed esaminata la documentazione esibita, Si Revoca il giudizio espresso dal medico competente ritenendo il predetto lavoratore non idoneo alla mansione di “Collaboratore addetto ai cavalli e alla scuderia”

Non sollevamento di pesi  o gravi e ripetute flesso-estensioni  della colonna vertebrale, esclusione del funzionamento  delle stazioni di monta, no MMC  superiori a 10 Kg no attività di foraggiatura”            Firmato:  IL  RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E SICUREZZA PER GLI AMBIENTI DI LAVORO  DELL’ASP  -Dott. Santo De Luca

A questo punto il Medico aziendale Giuseppe Sole dovrebbe avere il buon senso  ,il dovere  e l’onestà di dimettersi visto che appare ancor più chiaro adesso di aver obbedito  alla  direttiva deliberativa del Capo dell’Istituto Incremento ippico,  consapevole quindi di aver scritto il  falso nei confronti dell’istruttore direttivo Zappalà e, probabilmente degli altri istruttori direttivi degradati  ad agenti stallieri. E questo, signori, non è giusto..   

   Si vergogni dr. SOLE, ASPETTIAMO LE SUE   (doverose  n.d.r.) DIMISSIONI…

Catania, disco verde agli atti di gara per la nuova piazza nell’area dell’ex ospedale Santa Marta

immagine

Foto Reg. Sicilia

Catania,

Via alla gara per la nuova piazza che prenderà il posto dell’ex ospedale Santa Marta, a Catania. Il Dipartimento regionale tecnico, attraverso il Genio civile etneo, ha pubblicato il bando per affidare i lavori di realizzazione del nuovo spazio urbano nell’area lasciata libera dopo la demolizione del presidio sanitario dismesso. Le offerte dovranno essere presentate entro il 30 novembre, mentre il 6 dicembre è prevista l’apertura delle buste.
 
L’intervento di riqualificazione urbana, avviato dal precedente governo regionale e progettato dall’architetto Giuseppe Scannella, ha un costo complessivo di 1,7 milioni di euro. L’importo dei lavori a base d’asta è di 1.252.970 euro. L’opera dovrà essere completata in 350 giorni dall’avvio dei lavori.
 
Si avvia così a conclusione l’azione di rigenerazione per valorizzare l’edificio settecentesco in precedenza nascosto dal fabbricato ospedaliero costruito negli anni Settanta, destinato ad ospitare la nuova sede della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania. La sua ristrutturazione sarà successiva alla realizzazione della piazza antistante che ne evidenzierà il prospetto e la pregiata scalinata a forbice. 
La superficie totale dell’area interessata dai lavori per la nuova piazza è di 4.150 metri quadrati, 1.250 dei quali saranno destinati a verde. Il progetto prevede la realizzazione di due vasche con giochi d’acqua alternate da alberature di carrubo, saranno posizionati anche due gruppi scultorei già presenti nell’ex area ospedaliera. Previsti anche spazi verdi che valorizzeranno sia i grandi alberi già esistenti sia la messa a dimora di altre specie vegetali, una zona giochi e una fitness con annesse attrezzature. La nuova piazza sarà illuminata con sistemi a led e nel complesso avrà una tonalità chiara, realizzata grazie all’impiego di materiali non isolanti e drenanti. Panchine, cestini e “dog-station”, tavolini e altre sedute, rastrelliere per le biciclette renderanno il luogo aperto e vivibile come un grande soggiorno urbano. Gli impianti di servizio, quadri elettrici, vasche di accumulo delle acque, pompe per l’irrigazione saranno invece ospitati in un vano cantinato dell’edificio demolito, senza scavare nel sottosuolo.